Legami
segreti tra organizzazioni di pazienti e
compagnie farmaceutiche
Fonte: Inchiesta del Philadelphia Inquirer, il
quotidiano statunitense The Philadelphia
Inquirer ha pubblicato un'inchiesta sui
legami quasi mai dichiarati di sei
organizzazioni non-profit, che affermano di
agire nell'interesse dei pazienti di altrettante
malattie, e le compagnie farmaceutiche.
Le sei organizzazioni, che lo scorso anno hanno
ricevuto complessivamente 29 milioni di dollari
in donazioni dalle
industrie farmaceutiche.
vedi:
Sperimentazioni Criminali
delle industrie di farmaci e Vaccini
OMS sperimenta su bambini africani senza
consenso informato
Quando venne aperto il sito
MedicalKidnap.com nel 2014, una delle cose
scioccanti che abbiamo appreso è che era
perfettamente legale per i ricercatori medici
utilizzare i bambini affidatari come topi da
laboratorio per sviluppare farmaci.
Una volta che lo Stato prende in custodia un
bambino dai genitori e il bambino diventa una
proprietà dello Stato, i ricercatori medici non
hanno più bisogno dell'approvazione dei genitori
per condurre ricerche mediche e possono anche
fatturare direttamente al governo degli Stati
Uniti per finanziare questa ricerca, di solito
usando Medicaid, anche se i farmaci usati sono
sperimentali e non sono ancora stati approvati
dalla FDA.
Nel maggio 2015 abbiamo pubblicato un articolo
che evidenzia questa orribile pratica legale
negli Stati Uniti dal titolo: "Rapimento medico
negli Stati Uniti - Bambini per test
farmaceutici".
Nel 2005, la Camera dei rappresentanti degli
Stati Uniti ha tenuto un'audizione dal titolo
"Protezioni per i bambini affidatari iscritti a
studi clinici".
La sottocommissione per le risorse umane della
commissione per i modi e i mezzi ha esaminato se
esistessero delle garanzie adeguate per
proteggere i bambini affidatari dalla
costrizione a partecipare agli studi sui
farmaci. L'accusa di indagare riguardava
studi clinici sui farmaci anti-AIDS condotti nel
periodo tra la fine degli anni '80 e il 2001.
Dalla pubblicazione di questo articolo nel 2015,
sono emerse molte più informazioni, soprattutto
alla luce della Plandemia COVID di 2020.
Lo stesso gruppo di persone che è stato
coinvolto nella ricerca sull'HIV/AIDS per
sviluppare un vaccino contro l'HIV, un vaccino
che non è mai arrivato sul mercato, è lo stesso
gruppo di persone che ora collabora con il
governo degli Stati Uniti per sviluppare un
vaccino COVID. Il pubblico ha il diritto
di saperne di più sulla ricerca passata per
sviluppare un vaccino contro l'HIV e su come
hanno sperimentato i bambini "legalmente" rapiti
dalle loro famiglie a scopo di ricerca, nonché i
feti abortiti vivi che sono stati usati per
provare e creare "topi umanizzati" per
produrre questo vaccino, poiché questo è lo
stesso gruppo che ha ricevuto centinaia di
miliardi di dollari dal governo degli Stati
Uniti per sviluppare un vaccino COVID.
https://medicalkidnap.com/
By Davide Suraci
-
https://www.facebook.com/100000046852427/posts/3408539462490915/
FARMACI e PROTOCOLLI per Bambini (da Panorama di Apr. 2008)
SOLO il 2
% degli studi clinici per testare i
farmaci a scopo pediatrico, si basa su
Comitati di Controllo Indipendenti (non
legati ad
industrie farmaceutiche), per
valutare l’eventuale presenza di
reazioni avverse.
Questo è quanto emerge da un’analisi,
effettuata dall’Università di
Nottingham (UK) ed apparsa sulla rivista
Acta Pediatrica di 739 trial
internazionali effettuati fra il 1996
ed il 2002, ed alcuni test comprendevano
anche adulti assieme ai bambini…
Mentre il 74 % degli studi pubblicati
descriveva il modo in cui era stato
condotto il monitoraggio sulla
sicurezza, solo 13 su 739 avevano
comitati composti da membri NON
arruolati dalle
aziende
farmaceutiche !
Reazioni avverse ai medicinali (fra cui
l’ipertensione, emorragie, insufficienza
renale, psicosi, ecc.) sono state
segnalate in circa 37 % dei trial;
nell’11 % le reazioni erano da moderate
a serie, e 6 studi clinici sono stati
interrotti precocemente a causa della
grave tossicità del
farmaco; non a caso erano anche
quelli con comitati di controllo
indipendenti !
Il gigante
farmaceutico inglese,
GlaxoSmithKline,
risulta implicato
nello
scandalo !
Un'inchiesta dell'Observer ha rivelato che
orfani e bambini, anche di tre mesi di età, sono
stati utilizzati come cavie in esperimenti
medici, potenzialmente dannosi, sponsorizzati
dalle industrie farmaceutiche.
Il gigante farmaceutico inglese, GlaxoSmithKline,
risulta implicato nello scandalo. L'industria ha
sponsorizzato esperimenti su bambini ricoverati
all'Istituto 'Incarnation Children's Centre', un
pio istituto cattolico di
New York, specializzato nell'assistenza di HIV
positivi. I bambini erano infettati dall'HIV o
nati da madri HIV-positive. I loro genitori
erano morti, non rintracciabili o non ritenuti
idonei al mantenimento.
Un'inchiesta dell'Observer ha rivelato che
orfani e bambini, anche di tre mesi di età, sono
stati utilizzati come cavie in esperimenti
medici, potenzialmente dannosi, sponsorizzati
dalle industrie farmaceutiche.
Il gigante farmaceutico inglese, GlaxoSmithKline,
risulta implicato nello scandalo.
L'industria ha sponsorizzato esperimenti su
bambini ricoverati all'Istituto 'Incarnation
Children's Centre', un pio
istituto
cattolico di New York,
specializzato nell'assistenza di HIV positivi.
I bambini erano infettati dall'HIV o nati da
madri HIV-positive. I loro genitori erano morti,
non rintracciabili o non ritenuti idonei al
mantenimento. Secondo documenti ottenuti da The
Observer, la Glaxo ha sponsorizzato almeno 4
studi medici dal 1995 impiegando bambini
ispanici e neri.
I documenti mostrano i dettagli di tutti gli
studi clinici condotti negli Stati Uniti e
rivelano che gli esperimenti sponsorizzati dalla
Glaxo erano condotti per saggiare la "sicurezza
e tollerabilità" dei farmaci anti-AIDS, alcuni
dei quali avevano potenziali effetti dannosi.
Vera Sharav, presidente della Alliance for Human
Research Protection, ha affermato che i bambini
sono stati trattati come "animali da
laboratorio".
Tratto da:
http://www.informatori.it/informatori/scangsk.htm
vedi:
Esperimenti di Big Pharma sui Bambini
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Quei bambini usati come cavie per testare un
vaccino:
morirono in 28
Nel 1933 iniettato il siero contro la
difterite: per molti fu letale "A quei piccoli
martiri non è dedicata nemmeno una targa".
SPINEA - "In quel maledetto marzo 1933 fummo
utilizzati come cavie umane. Io sono
sopravvissuto, tanti altri bambini no. Ma a
tutti quei piccoli martiri non è dedicata
nemmeno una targa".
Sono passati esattamente ottant'anni, ma il
ricordo è ancora vivo nella mente di Adamo
Gasparotto, che ora abita a Spinea e di anni ne
ha quasi 86. Per gli storici locali e per gli
anziani residenti del paese, quella del 1933 è
ricordata come "La
strage di Gruaro".
La storia, struggente, è documentata da
molte ricerche storiche relative al periodo
fascista. "Il prefetto e le altre autorità di
allora, su indicazione del regime (NdR:
Oggi succede la
stessa cosa
ed il
Ministero della in-sanita', e gli
enti preposti alla "tutela" si ma dei
fatturati di
Big Pharma
fanno finta di nulla...), scelsero i Comuni
di Gruaro e Cavarzere per testare un nuovo
vaccino contro la difterite - racconta
Gasparotto -. Il nostro dottore era del tutto
contrario, ma evidentemente c’era il bisogno di
provare sul campo il vaccino. La puntura venne
fatta a 253 bambini e ben 28 morirono nei
giorni seguenti. Quasi sotto silenzio".
Tra quei 253 bimbi c'erano pure Gasparotto e la
sua sorellina di tre anni: "Ci somministrarono
quel vaccino all'ambulatorio comunale,
ma tornati a casa ci sentimmo tutti male -
racconta riportando le testimonianze degli
adulti dell'epoca -. Si cadeva a terra e,
mangiando, si rischiava di soffocarsi. Tutti
piangevano, il paese era in apprensione. Alla
fine ci dovettero ricoverare a Portogruaro, dove
l'ospedale era pieno e vennero organizzati
reparti di fortuna. Eravamo tutti
terrorizzati, ogni tanto qualche bambino moriva
e si capiva dalle urla delle mamme".
Gasparotto e la sorellina se la cavarono, e solo
negli anni seguenti si chiarì quanto era
successo: "Un contenitore di siero in un
laboratorio di Napoli non fu fatto bollire -
racconta Gasparotto -. Le fiale che finirono a
Gruaro contenevano vaccino a
virus "vivo", una sostanza letale".
By Gabriele Pipia – Tratto da ilgazzettino.it
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VACCINI:
ESPERIMENTI SEGRETI sui
bambini IN ITALIA, approvati dal
Ministero... – 16/10/2012
I vaccini non servono alla
salute dei
bambini, ma esclusivamente ad alimentare i
profitti delle
multinazionali
farmaceutiche.
Un’altra prova di questo genocidio silenzioso,
coperto da gran parte della classe medica
italiota ?
Ecco il caso di una sperimentazione ignota
all’opinione pubblica, realizzata usando bimbi
in piena salute come cavie.
Non ci credete ?
Allora correva l’anno 2006 e regnava il secondo
governo di
Romano Prodi nel corso della quindicesima
legislatura.
Vice presidenti del consiglio dei ministri erano
il guerrafondaio Massimo D’Alema ed il
voltagabbana Francesco Rutelli. Ministro della
salute era a quel tempo
Livia Turco.
C’è un atto parlamentare che inchioda le massime
autorità.
Ora vediamo se a qualcuno torna la memoria
perché la vicenda è stata insabbiata dalle
istituzioni di controllo, si fa per dire.
Certe cose il potere politico -
condizionato da quello economico (alla voce
corruzione) - non ci
tiene a farle sapere in giro.
Dopo la
vivisezione sugli animali da almeno un
lustro queste bestie senza scrupoli testano i
pargoli.
Interrogazione
imbarazzante - L’atto della senatrice Sandra
Monacelli - datato 23 novembre 2006 - reca il
numero 4/000924.
«Al Ministro della salute - Risultando
all'interrogante che: la società farmaceutica
Charles River con sede in Milano, via G.B.
Pirelli n. 20, per conto della Wyeth Lederle
S.p.A., ha fatto richiesta di sperimentazione
clinica con vaccino "Pneumococcico coniugato
13-valente" in bambini sani, presso la ASL RM E
di Roma;
- detta sperimentazione è indirizzata ad "immunizzare"
i
bambini per il
batterio dello streptococcus pneumoniae, ma tale
patologia in Italia, non comporterebbe gravi
possibilità di contagio epidemico e patologie
particolarmente gravi o definitive; il farmaco
in sperimentazione è composto da un vaccino
esavalente, già sperimentato, al quale sono
stati aggiunti altri tipi di streptococcus, fino
ad arrivare a tredici;
- alcuni di questi 13 ceppi risulterebbero
praticamente inesistenti in Italia, pertanto ciò
comporterebbe un'inutile aggressione al sistema
immunitario dei bambini sottoposti a tale
sperimentazione dal servizio vaccinazioni della
ASL RM E;
il consenso informato proposto dalla società
farmaceutica Charles River e distribuito ai
genitori dei bambini partecipanti alla
sperimentazione afferma:
"Non c'è garanzia che risposte saranno
registrate con questo vaccino 13-valente o se
eventuali risposte mostrate daranno protezione.
Questo vaccino sperimentale potrebbe non
proteggere suo figlio da infezione da
Streptoccoccus pneumoniae.
Questo vaccino sperimentale potrebbe non essere
d'aiuto per suo figlio, ma altri potrebbero
beneficiare delle informazioni ottenute da detto
studio".
Tuttavia, nonostante
tali gravi perplessità, e la rigorosa normativa
in merito, il "Comitato etico" della ASL RM E,
ha deliberato di esprimere parere favorevole
alla sperimentazione, si chiede di sapere:
- se il Ministro in indirizzo non ritenga
opportuno promuovere iniziative volte a
verificare se nel caso sopra descritto
l'autorizzazione alla sperimentazione sia stata
emanata secondo i rigidi criteri dell'attuale
regolamentazione concernente i Comitati etici;
se non ritenga opportuno sottoporre la stessa
autorizzazione al Comitato etico nazionale».
Risposta
governativa - Senza
coscienza e senza pietà.
Il sottosegretario alla Salute Antonio Gaglione
azzarda una ridicola spiegazione il 28 giugno
2007, completa di una confessione di omissione
di atti d’ufficio.
Infatti: «Con riferimento a quanto
segnalato nell'atto parlamentare, si precisa che
non sono pervenuti da parte dell'ASL RM E gli
elementi informativi richiesti al riguardo da
questo Ministero.
L'Agenzia Italiana
del Farmaco (AIFA) ha precisato che, in accordo
alla normativa vigente in materia (decreto
legislativo 24 giugno 2003, n. 211, attuativo
della Direttiva 2001/20/CE relativa
all'applicazione della buona pratica clinica
nell'esecuzione delle sperimentazioni cliniche
di medicinali per uso clinico), lo studio
clinico denominato «protocollo 6096A1 - Studio
di Fase IlI, randomizzato, con controllo attivo,
in doppio cieco per valutare la sicurezza, la
tollerabilità e l'immunogenicità del vaccino
coniugato 13-valente antipneumococcico,
somministrato a bambini sani nel corso della
tabella di vaccinazioni pediatriche previste in
Italia» -
Codice EudraCT 2005-004771-38 - è stato
sottoposto dall'azienda farmaceutica promotore
Wyeth Iederle S.p.A. (tramite la Charles River)
a 12 centri clinici in Italia.
Si segnala che il "Comitato Etico" del Centro
coordinatore (Ospedale Maggiore di Milano) ha
espresso al riguardo parere positivo nella
seduta del 14 luglio 2006; gli altri "Comitati
Etici" coinvolti, tra cui quello della ASL RM E,
hanno espresso in piena autonomia la loro
accettazione o il loro rifiuto alla
partecipazione a tale studio.
Va sottolineato che, prima della formulazione
del rispettivo parere, i "Comitati Etici"
verificano la specifica documentazione (tra cui
il protocollo, il certificato di assicurazione,
il foglio informativo per i pazienti, il
consenso informato ecc. - (NdR: dati
forniti dalle
case farmaceutiche),
e solo successivamente alla valutazione di
questi parametri (NdR: NON indipendenti)
è possibile per i Comitati esprimersi in merito
ai potenziali rischi e ai benefici di una
sperimentazione clinica.
Nel caso in esame, peraltro, il Comitato Etico
della ASL RM E ha evidenziato, a tutela della
salute dei bambini, le seguenti raccomandazioni
per il medico sperimentatore:
1) le dosi dei vaccini non debbono essere
somministrate in concomitanza con altri vaccini
di routine, al fine di evitare possibili
interazioni;
2) non debbono essere arruolati soggetti nati
prematuri o che hanno manifestato episodi
convulsivi, per evitare il possibile
manifestarsi di episodi di apnea;
3) deve essere spiegato ai genitori (o
rappresentanti legali) del bambino il
significato del termine «apnea», al quale si fa
cenno nel foglio informativo, e debbono essere
fornite precise indicazioni sui comportamenti da
tenere, qualora si verifichi tale episodio».
La magistratura
batta un colpo subito (NdR: ma e' al
servizio dei prePotenti non a quello della
popolazione che viene schiavizzata ed
ammalata....), insomma dia un segnale concreto
di legalità, a partire dalle attività dei
responsabili dell’Aifa
e del
ministero della Salute.
Perché a quanto pare i controllori e i garanti
della salute collettiva, in particolare degli
esseri appena venuti al mondo, sono ancora una
volta fuori controllo.
Ma la civiltà di un popolo non si misura dal
grado di attenzione e di rispetto per i bambini
?
INTERROGAZIONE
PARLAMENTARE del 1996 -
Danni dei Vaccini
sui
bambini - inevasa....
PDF della risposta del ministero sulla
sperimentazione:
http://img843.imageshack.us/img843/7329/vaccinisperimentazionib.pdf
By Gianni Lannes
SPERIMENTAZIONE del VACCINI sui
BAMBINI
nella Regione VENETO (I)
La Regione Veneto è situata nel nord-est
dell'Italia dove il clima è generalmente
temperato. La popolazione di 4,8 milioni (9,2%
di bambini di età 0-9 anni) rappresenta il 7,7%
della popolazione italiana.
Abbiamo analizzato la coorte di individui
attivamente invitati alla vaccinazione di
morbillo, parotite, rosolia e varicella (MMRV)
nella regione Veneto (Italia nordorientale) dal
8/1/2013 al 7/31/2014, valutando l'inizio degli
eventi avversi ( AE) relative a 2 diverse
strategie di vaccinazione per MMRV (MMR + V vs
MMRV).
Durante la seduta di
vaccinazione a 14 mesi, i genitori hanno
ricevuto una forma per registrare reazioni
locali e sistemiche alle vaccinazioni per 4
settimane dopo. Nel complesso sono state
restituite 12.288 forme e l'84,6% di esse sono
state incluse in questa analisi (5.130 relative
a MMR + V e 5.265 a MMRV); Il 37,3% del campione
non ha riportato alcun AE, senza alcuna
differenza tra i due gruppi. Le reazioni locali
erano più frequenti nel gruppo MMR + V (9,6% vs
2,9%, RR 3,33, 95% CI 2,79-3,98), mentre non
esisteva differenza nelle reazioni generali tra
i due gruppi (50% MMR + V vs 52% MMRV). Gli
eventi più frequentemente riportati sono stati
"febbre <39,5 ° C", più frequentemente associata
alla strategia MMRV (p <0,001) e "macchie
cutanee e marcature", che si sono verificate più
spesso nel gruppo MMR + V (p < 0,001). I
rapporti di "febbre ≥ 39.5 ° C" sono stati
ugualmente distribuiti tra i due gruppi.
Nessun soggetto e' stato valutato con analisi
ed anamnesi appropriate (HLA,
Immunodepressione, ecc.) nei tempi
successivi per controllare lo stato globale di
salute o meno dei soggetti sui quali e' stata
fatta la sperimentazione !
vedi:
Sperimentazioni vaccini e farmaci
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RICERCA DEVIATA ai MEDICINALI
che MANTENGONO la MALATTIA CRONICA.
INTERVISTA al PREMIO NOBEL per la MEDICINA:
RICHARD J. ROBERTS. - MEDITATE e CONDIVIDETE !
Il vincitore del Premio Nobel per la Medicina,
Richard J.Roberts, denuncia il modo in cui
operano le grandi
industrie farmaceutiche
nel sistema capitalistico, anteponendo i
benefici economici alla salute e rallentando lo
sviluppo scientifico nella cura delle malattie
perché guarire non è fruttuoso come la
cronicità.
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Ecco il primo bebè Ogm "scelto" geneticamente
– 18 Mar. 2011
Il figlio avrebbe ereditato dalla madre un alto
rischio di tumore. I
medici
spagnoli con la diagnosi pre-impianto hanno
scelto un embrione senza il gene della malattia.
Non sarà fortuna e non sarà il caso. Un bambino
spagnolo non si ammalerà di cancro, e sarà
merito della selezione genetica.
La scienza ha ripulito i suoi geni malati,
quegli stessi che per generazioni i suoi
familiari si sono continuati a trasmettere.
Oggi la scienza ha interrotto il meccanismo,
disinnescato una maledizione, spezzato l’asse
ereditario con la «selezione genetica». Questo
bimbo nato un paio di giorni prima di Natale in
Spagna, sarà libero dal cancro al pancreas. E
come lui, i suoi figli.
I medici hanno aspettato tre mesi prima di
presentarlo al mondo. Oggi, che gli esami sono
stati fatti e che la sua salute è ottima, ci
sono state le presentazioni ufficiali: è il
primo bebè senza un gene, il Brca1, fortemente
legato allo sviluppo di tumori, soprattutto al
seno, alle ovaie e al pancreas.
Un esperimento unico al mondo, realizzato grazie
alla legge spagnola sulla Riproduzione
assistita, che autorizza la selezione genetica
di embrioni liberi di determinate malattie
legate ad un unico gene. Una diagnosi genetica
pre-impianto precisa, che ha garantito il
risultato finale. Ma come si è realizzato il
procedimento? Sono stati fecondati diversi
ovuli, producendo embrioni, due dei quali, senza
il gene Brca1, sono stati impiantati nella
madre, nella cui famiglia si erano verificati
diversi casi di cancro. Uno solo dei due è
sopravvissuto. E nove mesi dopo è nato il primo
bebè privo di Brca1. «In questo caso - spiega
Olga Martìnez, responsabile del centro di
riproduzione assistita del centro - le
probabilità che i genitori trasmettessero il
gene malato ai figli era del 50 per cento».
«Nella famiglia del bambino c’erano stati già
vari casi di tumore maligno, e tutti precoci,
intorno ai 30 anni, e si sapeva che la mamma era
portatrice del gene malato».
L’intervento della scienza si posiziona così:
come un baro che guarda le carte in anticipo per
fare il suo gioco. «La coppia spagnola si era
presentata al centro per un classico problema di
fecondazione, racconta la dottoressa. All’inizio
- racconta il medico - si sono presentati per
una normalissima fecondazione in vitro. Quando
abbiamo fatto i primi accertamenti abbiamo
capito che si presentava la possibilità di
intervenire sul destino del bambino, “pulendolo“
da questa malattia». Un successo.
E ora c’è già una seconda richiesta che aspetta
di essere autorizzata. Si tratta di una coppia
che ha altissime probabilità di trasferire al
figlio il tumore al colon. Ma la dottoressa
avverte: «Non tutte le coppie hanno la stessa
storia e gli stessi problemi. Per questo ogni
caso va considerato a sè.
E soprattutto non siamo capaci di curare ogni
tipo di tumore. Noi medici dobbiamo mettere un
certo limite». La dottoressa sembra volersi
difendere da chi pensa già a un salvavita
completo. «Non si possono creare embrioni liberi
da ogni malattia». Questo -ancora- la scienza
non lo può garantire.
By Manila Alfano
- Tratto da il giornale.it
Commento NdR: …ma il
Cancro
non
nasce dai geni ! ...ma dal
terreno propizio, cioe’ da un
Terreno oncologico, quindi cio’ che hanno
fatto oltre ad essere inutile e’ anche
FALSO !
vedi:
Vaccino
per la malaria +
Immunodepressione da vaccino
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Si sperimenta il
vaccino della
malaria. Le cavie sono i
bimbi – Nov. 2001 -
Per lo sviluppo del programma sono già stati
investiti più di 500 milioni di dollari e
lavorano fianco a fianco i ricercatori di un
colosso mondiale del
settore farmaceutico e i migliori
medici delle
forze armate USA.
Sponsor, l’onnipotente padrone delle nuove
tecnologie informatiche. Si tratta della
sperimentazione di un nuovo vaccino per la
malaria, nome in codice “RTS,S/ASO2”.
Una speciale unità dell’esercito
statunitense in Kenya (USAMRU-K)
e la multinazionale britannica
GlaxoSmithKline
(GSK) stanno eseguendo decine di migliaia di
test su
bambini e neonati in alcuni dei villaggi più
poveri del continente africano.
Il tutto sotto l’occhio "vigile" di US Army
Africa, il comando delle forze militari
terrestri in Africa istituito a Vicenza, che tra
gli scopi annovera il “supporto delle missioni
mediche di US Army nel continente nero”. È nel
Muriithi-Wellde Clinical Research Centre di
Kombewa, città della provincia di Nyanza (Kenya),
che i dati della sperimentazione del
vaccino vengono raccolti ed analizzati dal team
di USAMRU-K.
“La nostra unità dipende dal Comando per la
Ricerca Medica dell’US Army (USAMRMC) che ha
sede a Fort Detrick, Maryland, ma noi stiamo
coordinando le attività nel continente con l’US
Africa Command (AFRICOM) di Stoccarda e US Army
Africa di Vicenza”, spiega il portavoce di
USAMRU-K. “A Kombewa è in avanzata fase di
sviluppo la ricerca sull’efficacia del vaccino
per la malaria.
USAMRU-K partecipa alla sperimentazione di
quello che potrebbe diventare il primo vaccino
anti-malarico per bambini. I partecipanti
ricevono cure gratuite per la durata di tre anni
scolastici...... Una volta provata la sua
sicurezza ed efficacia, il vaccino potrà essere
immesso sul mercato.
Lo studio odierno nasce da una partnership con
la
PATH Malaria Vaccine Initiative (MVI) e la
compagnia farmaceutica
GlaxoSmithKline
(GSK)”. Per lo sviluppo del vaccino, GSK ha già
investito 300 milioni di dollari e altri 100
verranno spesi nei prossimi due anni. Al
finanziamento delle ricerche ha contribuito con
107,6 milioni di dollari l’organizzazione
statunitense “no-profit” Path, utilizzando un
fondo ad hoc della
Bill & Melinda Gates Foundation, la
fondazione “umanitaria” del
magnate di Microsoft, Bill Gates. - vedi
Controllo della Popolazione
Il vaccino RTS,S/AS02 è stato creato nel 1987
nei laboratori del Belgio di GSK Biologicals
(una partecipata Glaxo) ed è stato testato la
prima volta nel 1992 su “alcuni volontari”
(militari) negli Stati Uniti d’America, grazie
alla collaborazione dell’US Walter Reed Army
Institute of Research, l’istituto di ricerca
medica dell’esercito USA con sede a Washington.
La prima campagna di sperimentazione ad ampio
raggio dell’RTS,S ha però preso via in Africa
nel 1998 e nel biennio 2002-2003 i test sono
stati eseguiti sulla popolazione “adulta” dei
villaggi di Kombewa nel Centro clinico
co-gestito da USAMRU-K.
“I test fornirono dati incoraggianti in termini
di sicurezza e immunogenicità, così a partire
della fine del 2003 è stata avviata la fase
sperimentale “Ib” su 90 bambini della stessa
aerea geografica, che ha prodotto risultati
ancora una volta incoraggianti”, si legge in un
report della GlaxoSmithKline. “Subito dopo è
partita la fase “II”, condotta su oltre 2.000
bambini nel sud del Mozambico.
Ignoto, ovviamente, cosa sia accaduto sui 2.000
bambini in carne ed ossa.
Qualche tempo dopo è stata avviata la fase
sperimentale “”IIb” per determinare l’efficacia
“a lungo termine” del vaccino anti-malarico.
A far da cavie, stavolta, più di un migliaio di
neonati di Kenya e Tanzania e un imprecisato
numero di bambini in Mozambico.
Negli stessi mesi veniva realizzato un ulteriore
test in Kenya e Tanzania su 894 bambini tra i 5
e i 17 mesi di età. “Si è valutata la sicurezza
e l’efficacia dell’RTS,S/AS, combinato ad un
altro Sistema Adiuvante di proprietà della GSK,
noto con il codice AS01”, spiegano i
responsabili della società farmaceutica. “Sono
state somministrate ad ogni bambino altre tre
dosi del vaccino sperimentale RTS,S/AS01 o il
vaccino anti-rabbico.
È stato provato che la formula RTS,S/AS01 riduce
gli episodi di malaria clinica del 53% in un
periodo medio di otto mesi.
Studi successivi in Mozambico con l’utilizzo del
vaccino RTS,S congiuntamente ad un Sistema
Adiuvante differente della GSK (AS02) hanno
provato il 35% di efficacia contro la malattia
clinica per 18 mesi in bambini di età compresa
tra uno e quattro anni”.
Nel maggio 2009 ha infine preso il via la fase
sperimentale “III” che ha visto la
somministrazione del vaccino a più di 16.000
bambini di sette paesi dell’Africa
Sub-Sahariana (Gabon, Mozambico, Tanzania,
Ghana, Kenya, Malawi e Burkina Faso).
Secondo US Army, nel centro clinico di Kombewa
sarebbero stati sottoposti a test più di un
migliaio di bambini di età compresa tra i cinque
mesi e tre anni. “Il passo successivo sarà
quello di trovare un altro migliaio di
partecipanti che abbiano non più di sei
settimane di vita”, spiega la responsabile del
presidio militare. “Ciò significa ottenere la
fiducia di nuove madri nei villaggi rurali, dato
che esse partoriscono sempre in casa”.
Un comunicato della GlaxoSmithKline in data 21
aprile 2010 afferma che “se sarà provata
l’efficacia sui bambini tra i 5 e 17 mesi d’età,
il nuovo vaccino sarà sottoposto ai controlli
delle autorità sanitarie internazionali nel
2013”. Ulteriori dati sulla sicurezza e
immunogenicità “saranno presentati quando essi
saranno pronti”. “Se tutto andrà bene – prosegue
GSK – la somministrazione generale dell’RTS,S ai
bambini di età compresa tra le 6 e le 12
settimane di vita sarà possibile entro cinque
anni”. Se tutto andrà bene, dunque. Male che va
si potrà pensare di estendere la sperimentazione
ad altre decine di migliaia di piccolissime
cavie umane in tutto il continente africano.
Se appare incredibilmente spregiudicata e priva
di etica la massiccia sperimentazione del
vaccino in aree del continente dominate dalla
fame, dal sottosviluppo, dall’analfabetismo e
dall’assenza di qualsivoglia servizio primario,
desta profonda inquietudine il ruolo assunto
nella vicenda da un’unità “sanitaria” d’élite
delle forze armate USA. USAMRU-Kenya vanta però
una lunga tradizione nel campo della “ricerca
scientifica” e della “prevenzione” delle
infermità tropicali.
In qualità di task force operativa estera del
Walter Reed Army Institute of Research, l’unità
fu inviata in Kenya nel lontano 1969 per avviare
uno studio sulla tripanosomiasi, un’infezione
parassitica trasmessa dalla mosca tse-tse.
Nel 1973 USAMRU stabilì una propria sede
permanente a Nairobi grazie ad un accordo con il
Kenya Medical Research Institute. Negli anni
successivi furono aperti laboratori nella
capitale e nel Kenya occidentale (Kisumu, Kisian,
Kombewa e Kericho) per la sperimentazione di
farmaci contro malaria, tripanosomiasi,
“malattie infettive globali emergenti” e l’HIV/AIDS.
Proprio all’AIDS
sono stati destinati gli sforzi maggiori più
recenti: nell’ambito dell’United States Military
HIV Research Program (USMHRP), lo staff di US
Army sta sviluppando il vaccino HIV-1 ad
efficacia globale e testando e valutando altri
vaccini sperimentali contro l’AIDS. La sede del
programma HIV è stata stabilita ancora una volta
in Kenya, a Kericho, alla fine del 2000.
Coincidenza vuole che a fine dicembre 2000
nasceva pure in Gran Bretagna la GlaxoSmithKline
(GSK) grazie alla fusione di due grandi società
farmaceutiche, Glaxo Wellcome e SmithKline
Beecham.
Con oltre 100 mila dipendenti e un fatturato di
34 miliardi di euro, GSK si colloca al secondo
posto nel mondo con una quota di mercato del
5,6%, dietro il
gruppo Pfizer. Il comportamento “etico”
della multinazionale è stato duramente
stigmatizzato da più parti e non sono mancati
gli scandali che
l’hanno vista direttamente
coinvolta.
Tra le fondatrici di EuropaBio,
l’associazione-lobby che raggruppa le industrie
che promuovono la legalizzazione della
produzione e dell’impiego di
cibi
geneticamente modificati, GlaxoSmithKline
è stata messa sotto
inchiesta anche dalle autorità argentine
a seguito della
morte nel
2008 di 14 bambini sottoposti alla
sperimentazione di un nuovo vaccino per la
polmonite e l’otite.
Altri due bambini sarebbero morti durante
analoghi test a Panama e Cile.
Agli inizi del 2007 la GSK aveva cominciato la
somministrazione di 15.000 vaccini per lo
pneumococco ad altrettanti bimbi minori di un
anno in tre regioni del nord argentino, Mendoza,
San Juan e Santiago dell’Estero. Secondo gli
organi di stampa locali, i genitori, di origini
umili, “firmavano senza sapere che si trattava
di una sperimentazione in fase tre, direttamente
su umani, di un farmaco che poteva comportare
dei rischi”.
Nonostante l’indagine, GSK ha iniziato a
distribuire in tutto il continente africano il
vaccino Synflorix “per combattere le malattie
pneumococciche invasive”.
Si tratta di un programma “umanitario” dal costo
di 1,3 miliardi di dollari voluto da G8,
Banca Mondiale e
UNICEF, finanziato in buona parte
dall’Alleanza pubblico-privato internazionale
GAVI (Global
Alliance for Vaccines and Immunisation), da
cinque paesi donatori (Gran Bretagna, Canada,
Russia, Norvegia e Italia) e dall’immancabile
Bill & Melinda Gates Foundation.
È prevista la distribuzione fino a 300 milioni
di dosi prodotte da un impianto aperto dalla
multinazionale a Singapore.
Proprio un bell’esempio
di mercato globale. Mentre fatturati
e guadagni si moltiplicano inverosimilmente, il
management di GSK ha varato un piano che prevede
la chiusura a breve termine del Centro ricerche
e produzione antibiotici di Verona, uno dei due
impianti posseduti in Italia dalla società. A
rischiare il licenziamento sono più di 600
lavoratori. Delocalizzazioni nel sud-est
asiatico, test sui bambini africani,
smantellamento dell’apparato produttivo in
Europa.
E nello sfondo la guerra, altro crimine
del capitalismo dal volto sempre più
disumano.
Nell’ultima decade, la
GlaxoSmithKline ha sottoscritto con
il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti
d’America ben 61 contratti per la fornitura di
vaccini,
farmaci e attrezzature sanitarie, per un importo
complessivo di 75.555.579 dollari.
Assai meno di quanto fatto però dal partner e
“mecenate” Bill Gates: in computer, programmi e
war games, Microsoft-Gates ha fatto affari con
il Pentagono per 278.480.465 dollari. Due volte
e mezzo in più di quello che è stato reinvestito
per i nuovi vaccini per la malaria.
By
Antonio Mazzeo - Tratto da
Tirrenonews.it
vedi anche:
15 000 morti
per meningite,
dopo le campagne vaccinali sperimentali e
quelle dell'OMS
in Nigeria !
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E' confermato:
bimbi cavie per uno
psicofarmaco - 13 luglio 2011
Il ministro della salute Fazio, ha confermato
l'esistenza a Pisa di una sperimentazione in
corso su bambini per un vecchio farmaco
ipertensivo riconvertito in psicofarmaco. Ecco
la denuncia di "Giù le mani dai bambini".
Risposta a tempo
record quella del Ministro per la Salute On.
Ferruccio Fazio, che nel question-time alla
Camera dei Deputati ha confermato l'esistenza
presso lo "Stella Maris" di Pisa di una
sperimentazione in corso su bambini, con
somministrazione di una molecola psicoattiva per
migliorarne le performance attentive. "Si tratta
di un vecchia molecola anti-ipertensiva che si
sta cercando di riciclare come psicofarmaco
pediatrico, cosa assai discutibile, dal momento
che neppure se ne conoscono i meccanismi
d'azione sul cervello dei bimbi", ha commentato
Emilia Costa, Psichiatra e già 1^ Cattedra di
Psichiatria alla Sapienza di Roma e Primario di
Psicofarmacologia all'Umberto I°. "
a nostra denuncia –
dichiara Luca Poma, giornalista e Portavoce di
GiùleManidaiBambini.org, il più rappresentativo
Comitato italiano per la farmacovigilanza
pediatrica - era circostanziata e corretta: c'è
una strategia in corso per medicalizzare i
comportamenti di sempre più ampie fasce di
bambini italiani.
La Guanfacina di Shire è una molecola apolide,
che non rendeva più: cosa c'è di meglio che
inventare da zero una nuova applicazione
terapeutica per guadagnare altri soldi a spese
della salute dei più piccoli? Neanche si
conoscono le modalità di azione di questo
psicofarmaco e già lo si vuole autorizzare per
l'uso sui nostri bambini".
L'On. Paola Binetti
ha preso atto della risposta del Ministro Fazio,
commentando: "I fondi che il Ministro ha
promesso nella Sua riposta per incrementare la
vigilanza anti-abuso e iscrivere sul registro di
controllo anche le somministrazioni di
anti-depressivi ai bimbi, che vengono
somministrati in misura 15 volte maggiore degli
psicofarmaci per l'iperattività, sono un'ottima
cosa, peccato che in questa Finanziaria non ve
ne sia traccia, speriamo non sia l'ennesima
azione di propaganda.
E per la 'pubblicità'
fatta dalla casa farmaceutica, della quale il
Ministro chiede notizie, vorrei segnalare che
nel XXI° secolo le campagne di marketing non si
muovono solo sulle gambe dell'advertising
diretto ai pazienti, bensì sulla base di
articolate campagne di relazioni pubbliche,
proprio come quella a cui stiamo assistendo: si
crea artificialmente il bisogno di un farmaco
mediante congressi scientifici che chiedono più
diagnosi di iperattività, e articoli sui
giornali firmati da specialisti che indicano la
strada (4), poi compare la soluzione, guarda
caso uno psicofarmaco. Ma la scienza – lo dico
da Neuropsichiatria Infantile, prima che da
Parlamentare – ha molto da dire prima di dover
somministrare uno psicofarmaco a un bambino di 6
anni".
Nel frattempo, il
dossier è arrivato nell'Aula del Parlamento
Europeo, dove l'On. Cristiana Muscardini ha
presentato un'interrogazione alla Commissione.
La Parlamentare dichiara che "la Guanfacina è un
vecchio brevetto da tempo in cerca di una
malattia a cui essere associato. In genere
succede il contrario, di fronte ad una malattia
si fa della ricerca per trovare antidoti e
terapie.
Che un'agenzia di relazioni pubbliche
si presti a simili tentativi è un problema di
etica professionale che non vogliamo affrontare,
ma che una casa farmaceutica operi cercando
ipotetici clienti per una molecola esistente e
non più usata per il primitivo scopo, ci sembra
un'operazione assai disinvolta, che rovescia la
scala di valori alla quale ci si dovrebbe
attenere quando si tratta di salute: prima i
bambini e poi il business".
In conclusione, Poma
ha ringraziato i Parlamentari per l'attenzione
dimostrata in quest'importante azione di
denuncia e vigilanza, ed è tornato anche sulla
polemica salita agli onori delle cronache la
scorsa settimana sulle campagne di pubbliche
relazioni in corso per agevolare Shire
nell'introduzione di questo psicofarmaco nel
nostro paese: "Come ha ben ricordato Toni Muzi
Falconi, la vicenda ha destato non poche
perplessità per com'è stata gestita.
Non abbiamo emesso una condanna senza appello
per Ketchum, l'agenzia di relazioni pubbliche di
Shire, ma di una cosa siamo certi: mentre a
Milano negavano di avere rapporti con divisioni
farmaceutiche produttrici di psicofarmaci, a
Roma organizzavano conferenze stampa in cui si
auspicava l'aumento del numero di bambini
iperattivi in terapia farmacologica. Possiamo
pensare ad una sfortunata serie di
'combinazioni', ma allora facciamo appello ad
Andrea Cornelli, il loro amministratore
delegato, un professionista di indubbia
caratura: che si dissoci dalle aziende
farmaceutiche quando fanno business miliardari a
spese della salute dei bambini".
Fonte:
aamterranuova.it
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Psicofarmaci ai
bambini senza consenso dei genitori - 29
giugno 2011
Ci sono le registrazioni: sono stati
somministrati psicofarmaci ai bambini senza
consenso dei genitori. La denuncia della
campagna Giù Le Mani Dai Bambini.
Surreale "non risposta" del Ministero Salute
all'interrogazione Binetti: ignorate le
registrazioni con le testimonianze dei genitori
che denunciano la somministrazione di
psicofarmaci senza il loro consenso informato.
Poma (Giù le Mani dai Bambini): "E come nel
teatro dell'assurdo, chiedi una cosa e ne
rispondono un'altra, è il peggio della Prima
Repubblica, ma soprattutto ignorano il problema,
evidentemente non hanno interesse per la salute
di questi minori". Binetti (Camera): "Dire che
non sono soddisfatta di questa risposta è un
eufemismo"
L'interrogazione
presentata dall'On. Paola Binetti e dall'On.
Antonio De Poli (Terzo Polo) al Ministero della
Salute era puntuale e assai articolata: prendeva
spunto da un inquietante fatto di cronaca, le
interviste rilasciate da genitori che hanno
dichiarato di aver assistito alla
somministrazione di psicofarmaci ai propri figli
senza aver rilasciato il loro consenso
informato, previsto obbligatoriamente dalle
norme. Un illecito grave – se accertato – che
aveva spinto i due Parlamentari, al fine di
meglio tutelare le famiglie con figli
problematici sotto il profilo del comportamento
a scuola, a interpellare il Ministro della
Salute On. Fazio, chiedendo non solo conto
dell'accaduto, ma domandando anche di verificare
la situazione negli istituti scolastici della
penisola, dove una casa editrice distribuisce
kit a pagamento per formare gli insegnanti
sull'iperattività infantile intesa come malattia
tout-court, da curare magari con psicofarmaci.
La risposta del Ministero oltre che farsi
attendere mesi e mesi – segno inequivoco di
scarso interesse per il diritto alla salute dei
più piccoli - ha deluso le più modeste
aspettative.
E' intervenuto sul
punto Luca Poma, giornalista e portavoce
nazionale di "Giù le Mani dai Bambini" (www.giulemanidaibambini.org),
il più rappresentativo comitato indipendente per
la farmacovigilanza pediatrica in Italia: "Sulla
scarsa sollecitudine del Ministero preferisco
non pronunciarmi, sarei troppo duro. Nel merito
della risposta della Sottosegretaria Francesca
Martini, non so se sorridere o se arrabbiarmi: è
la classica 'risposta dello struzzo', che
confonde il modo in cui le cose dovrebbero
andare con il modo in cui le cose effettivamente
vanno. Abbiamo presentato prove evidenti della
violazione dei protocolli che regolano la
somministrazione di psicofarmaci ai bambini in
Italia, e delle due l'una: o questi genitori
hanno mentito rilasciando le interviste e
andavano denunciati alla Magistratura – e così
non è! – oppure quello che hanno affermato è
vero e il Ministero avrebbe dovuto prendere
iniziative formali e incisive per riportare
nella norma una gestione assai approssimativa da
parte di alcuni centri che somministrano
quotidianamente metanfetamine a bambini, nel
vano tentativo di curare una malattia
inesistente in quanto tale, che i nostri
psichiatri di fiducia ci riferiscono avere
invece cause ambientali, sociali e mediche non
psichiatriche. Invece l'atteggiamento del
Ministero e dei Suoi organismi tecnici di
consulenza è quanto di più 'inautentico' ci
possa essere: dietro le quinte manifestano
disagio per la denuncia pubblica e contattano i
centri per capire cosa stia succedendo, mentre
nella risposta all'On. Binetti fanno finta di
nulla, dando una lunga e inutile risposta di
circostanza senza neppure accennare alle
registrazioni pubblicate sul nostro portale, il
cui contenuto è assolutamente inequivoco, ha
concluso Poma.
L'On. Binetti ha
così commentato la risposta del Ministero della
Salute: "Dire che non sono soddisfatta è un
eufemismo, e sorprende in una persona sempre
straordinariamente attenta ai problemi
dell'infanzia e del disagio dei bambini com'è la
Sottosegretaria Martini l'estrema genericità
della risposta, che elude il quesito posto. Mi
sarei se non altro aspettata una presa di
posizione ferma del Ministero per riportare in
riga chi ha sbagliato e garantire l'efficienza
piena del Sistema Sanitario Nazionale su un
punto così delicato, che riguarda la salute dei
più deboli tra noi, i bambini. Sembra quasi che
nel nostro paese si possano commettere degli
illeciti a spese della salute dei minori e che
questo non costituisca un problema per il
Governo", ha concluso la Parlamentare.
Tratto da:
Redazione Rees Marche - Fonte:
giulemanidaibambini.org
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