Premessa:
Leggi prima di
continuare la pagina:
Le
scritture degli I-Dei
+
Come capire bene la
Genesi
+
Falsificazione
della Bibbia
+
Cosa significano le parole VERO e
FALSO, Verità ? +
dr. Corbucci
(Particella di
Dio)
+
Cimatica
+
Buco nero e suono +
Progetto di Vita
+
Simboli
delle Lettere dell'Alfa-Bet
E’ possibile che
una specie aliena abbia manipolato la vita
preesistente sul pianeta per creare l’uomo moderno
?
Ricordiamo che nell'Antico Testamento, la
Genesi, NON è stata scritta in lingua
ebraica cuneiforme, la quale perse in parte il suono originale e
totalmente il segno grafico (ciò avvenne al tempo del loro profeta
Esdra in cattività presso l'Assiria con il re
Nabucodonosor
II, essi gli
Ebrei utilizzarono nelle
successive trascrizioni della loro
Torah i caratteri cuneiformi
degli Assiri, perdendo parte dei significati e quindi
della teoria-ideologia, espressa da quel testo antico.
Questa lingua madre, l'ebraico antico, che in pratica è
l'alfabeto
Shardano, fenicio, samaritano e deriva anche dal pre-sinaitico,
che era la lingua del popolo Egizio
scritto e parlato anche nella penisola del Sinai e
Palestina (Filistina - filistei/Shardani), mentre
i sacerdoti Egizi utilizzavano i geroglifici.
Quella antica lingua scritta, aveva delle caratteristiche
ideografiche molto interessanti, che
pero' SONO state perse,
passando all'alfabeto cuneiforme.
Lettere, numeri,
ed info sull'Ebraico antico, pre-sinaitico:
http://paperzz.com/doc/354741/hebrew-letters-numbers---bet-hashem-midrash
http://www.revelation2seven.org/WebPages/SideLinks/PhonicianToEnglish.htm
Analizziamo nella
Bibbia, all’inizio della
Genesi, le prime parole in
Ebraico antico -
scritte non in
caratteri
cuneiforme del tempo degli
Assiri,
ma quello scritto in caratteri dell'
Ebraico
antico sinaitico-Fenicio-Samaritano e vediamo di
scoprire meglio il pensiero Mosaico (o quello dei
vari scrittori che l'hanno compilato), non solo quello
Parlante-Letterale, ma anche quello Significante e
soprattutto quello Nascondente.
Nella Genesi è evidente che sono riportate
DUE tipi di "creazioni", viste le contraddizioni
esistenti nelle e tra le due descrizioni;
evidentemente i riferimenti riportati provenivano da
altre culture (egizia e mesopotamica) e gli
scrittori (non certo Mose') hanno riferito in
sintesi ciò che sapevano ed avevano imparato da
quelle culture.
- La prima descrive un certo avvenimento "iniziale"
- La seconda quella della "creazione" dell'uomo
.....ma scientificamente,
quello della PRIMA e che è stato tradotto, con le
parole citate nelle attuali edizioni delle Bibbie in
commercio, è completamente ERRATO....quello
che invece vi presentiamo è altamente interessante
perché è simile alle più avanzate e moderne
teorie della scienza cosmologica e della fisica quantistica.....
Racconti della creazione della Genesi,
nell’antico testamento della Bibbia: le due
versioni a confronto.
La Fonte Sacerdotale
1 - Il primo racconto della creazione (1,1 - 2,4a)
viene attribuito ai circoli sacerdotali del Tempio
di Gerusalemme e rivela un intenso lavoro di
elaborazione teologica. Esso viene datato all’
incirca intorno ai secoli VI-V a.C., epoca in cui
gli ebrei si trovavano prigionieri a Babilonia e in
cui si auspicava un destino migliore per il popolo
di Israele. Risente di un clima di attesa e non a
caso il testo è coevo ai grandi libri profetici.
I biblisti moderni usano parlare di una "creazione
bagnata", in cui tutto esce dalle acque.
In un certo senso può essere definito una piccola
"apocalisse genetica", anzi "rigenetica", nel senso
che il redattore vuol far coincidere la fine della
storia del popolo ebraico (costretto all' esilio)
col suo inizio; dalla tragedia della distruzione del
regno si vuol passare al recupero delle origini,
come se si volessero azzerare tutte quelle epoche in
lui gli uomini hanno sperimentato solo gli aspetti
negativi dell' antagonismo sociale.
Qui infatti all' antropologia del racconto Jahvista
si preferisce la cosmologia.
Tutti gli esseri dell'
UniVerso vengono creati secondo un ordine
crescente di dignità, di cui il vertice è l'essere
umano: una sequenza di eventi che si conclude col
riposo sabbatico. Nella teologia ebraica non è
l'uomo che "dà senso" alle cose, in quanto egli
stesso fa parte di questo "senso", cioè all'interno
del "creato" l'uomo è il ricettacolo del "senso" per
eccellenza, come cosa che gli è "data" dal creato
stesso, tant'è che si parla di essere umano,
maschile e femminile, a "immagine e somiglianza" di
"Dio",
che è a sua volta maschile e femminile, in quanto lo
"spirito" di Jahvè in ebraico si dice, al femminile,
"ruach": dunque "padre" e "madre", "re" e "regina".
La stessa nozione di "Dio"
(Jahvé - Elohim=dei al plurale) è il tentativo di dar un "senso
ordinato" ("cosmos") a un creato (o meglio a
un'esistenza terrena) che non ha più senso ("caos"),
a un creazione storico-terrena in cui l'essere umano
ha perduto il significato della propria vita, avendo
dato origine alle civiltà basate sullo schiavismo.
Ciò che era "naturale" tra gli esseri umani è
diventato "artificiale" (la separazione dei ceti e
delle classi) e in questa artificiosità la nozione
di "Dio"
viene introdotta proprio per recuperare in maniera
simbolica la naturalità perduta.
L’autore di Gen 1, 1-2,4a (od i vari suoi autori)
non ha/hanno fatto altro che sintetizzare, in
maniera molto originale, varie mitologie orientali e
mesopotamiche, che ha conosciuto vivendo in esilio,
con la storia del suo popolo.
Nelle prime sette tavolette d’argilla dell’Enuma
Elish ("Quando in alto") sono descritte la creazione
dei cieli e della terra e di tutto ciò che vi è in
essa, compreso l’uomo, e la lode a un eroe di sangue
divino, Marduk, che poi è il dio fondatore della
città di Babilonia, che nel settimo giorno si riposò
(cessò ogni suo lavoro), dopo aver abbattuto Tiamat,
il drago del caos, e averlo separato in due: con una
metà creò il cielo, e in esso gli astri, e con
l'altra la terra, e in essa gli esseri viventi.
Marduk costruisce l'uomo dalla terra, ma invece di
alitargli nelle narici il suo spirito vitale,
mescola la pasta argillosa col sangue maledetto del
dio Kingu, il dio ribelle ucciso da Marduk, sicché
l'uomo diventa incline al male sin dalla nascita.
Anche la Genesi di Eridu,
il poema di Gilgamesh o il poema assiro Atrahasis
tendono a mostrare la creazione come una vittoria di
dio su forze malvagie, centrifughe, che tendono a
riportare l'UniVerso
al nulla che era un tempo.
La stessa creazione di
Adamo è
preceduta dall'epos sumera della Creazione di Adapa.
In genere anzi nell'antico oriente la creazione
avveniva attraverso una battaglia tra divinità, per
cui il modello più significativo che rappresentava
dio era il guerriero intento a combattere.
La differenza sta nel
fatto che il racconto ebraico, più sobrio e più
concreto (tant'è che non si vede una cosmogonia di
più dèi in conflitto tra loro, come p.es. nella
Teogonia di Esiodo), concede meno spazio al mito e
alle vicende fantastiche, e permette agli esseri
umani di avere sempre un ruolo di primo piano,
per esempio, nell'epopea di Gilgamesh, l'eroe che vede
l'immortalità appartenere solo agli dèi ed a un
unico uomo relegato in un'isola, è convinto,
peraltro invano, di poterla ottenere
individualmente.
Nella Genesi invece l'albero della vita appartiene a
tutti gli uomini e le donne dell'Eden e, per
conservarne i frutti, si tratta soltanto di operare
la scelta giusta: non c'è una condanna metafisica da
subire con rassegnazione.
L'uso della parola "Elohim" sta comunque ad indicare
gli "dèi dei popoli mesopotamici", di cui quello
ebraico è parte integrante: un dio per ciascun
popolo.
Tradurla come "theòs" o "deus", intendendo un ente
totalmente autonomo rispetto all'uomo e indipendente
dal creato, un essere assoluto che esiste di per sé,
chiuso nella propria autosufficienza, non ha alcun
senso per la teologia ebraica.
Vi è anche chi sostiene
che, pur essendo grammaticalmente plurale, Elohim,
nella Genesi (5,22; 6, 9-11; 17,18), non sarebbe che
un "plurale di eccellenza" o un "plurale astratto",
che esprime in sommo grado il concetto di divinità
e, insieme, l’infinita molteplicità degli attributi
che essa assomma in sé, contenendoli nella loro
espressione assoluta, più elevata e pura.
In Genesi 2-3 e in altri passi, l’identità di Elohim
è fusa esplicitamente con quella di Jahvè e dunque
la traduzione del primo versetto sarebbe "In
principio (bereshit) "Dio"
(Elohim=Dei al plurale) manifestò (bara‘=manifestare, separando,
rendendo visibile, ciò che non lo è ancora) il cielo
(anzi, secondo la
cosmologia ebraica dell’epoca, "i cieli", "shamaim"
plurale)
e la terra (la Adama = materia fisica").
Fonte Jahvista
2 - Il secondo racconto (2,4b - 3,24), che si reputa
più antico (sec. X-IX a.C.), è attribuito alla
tradizione Jahvista, così chiamata perché designa
dio con il nome di Jahvè.
I biblisti qui parlano di una "creazione asciutta",
in cui dio deve far piovere per dar vita alla terra,
e l’uomo viene creato con la polvere.
Il racconto risale presumibilmente al periodo
salomonico, o immediatamente successivo, epoca in
cui le relazioni diplomatiche e i matrimoni del
sovrano creavano un clima di intensi scambi con le
altre culture, anche quelle del Vicino Oriente. Ma
pur essendo nato in Israele, esso utilizza anche
simboli e materiale mitologico delle culture vicine.
Il racconto appare più concreto dell'altro
semplicemente perché cerca di focalizzare il momento
in cui è avvenuta la separazione all'interno della
comunità primitiva tra la proprietà collettiva dei
beni e quella individuale, fonte di tutti gli
antagonismi sociali.
In tal senso vuol essere anche una critica alle
illusioni della fase monarchica del popolo
d'Israele.
Quello sacerdotale invece vuol far capire, pur nella
sua inevitabile astrattezza, che, prima di questa
separazione, gli esseri umani vivevano "felici"
sulla terra, in quanto non condizionati da conflitti
di ceti o di classi.
è ancora più mitologico dell'altro in quanto il
redattore s'illude di poter far rivivere al popolo
ebraico una nuova epopea, che riprenda i temi
dell'antichità, attraverso la mediazione dell'alto
clero, che si ritiene, autonomamente, l'unico ceto
in grado di ridimensionare le ambizioni della
monarchia giudaica.
Quando viene detto che furono creati "il cielo e la
terra" si vuole appunto intendere qualcosa di
positivo, che non comprende certo gli "inferi". In
un racconto insomma si vuol far sognare una
primordiale età dell'oro; nell'altro invece che la
perdita di questa felicità, con tutti i suoi prezzi
da pagare, non può essere attribuita al caso o a
qualche evento naturale, bensì allo stesso genere
umano.
I miti di creazione che provengono dal mondo
extra-biblico spesso presentano una concezione
negativa dell’uomo, considerato schiavo degli dèi,
quindi non libero, non responsabile del male che
compie.
La Bibbia insomma
comincia a occuparsi della creazione in un’epoca
relativamente recente, nel periodo post-esilico,
quando i popoli che abitavano nella Mezzaluna
fertile e in Egitto, da secoli si erano già
interrogati su questo tema e avevano prodotto opere
considerevoli. Questo ritardo può forse essere
spiegato col fatto che l'ebraico era un popolo molto
concreto, con un forte senso "storico" delle proprie
tradizioni (basate prevalentemente sull'Esodo), poco
avvezzo a porsi domande cui non era per nulla facile
trovare risposte. Solo quando si trovò a dover
riflettere su esperienze particolarmente negative,
il genio creativo e culturale di questo popolo si
cimentò anche in tale impresa.
Infine va detto che,
benché le copie esistenti del più antico testo
ebraico (almeno fino alle scoperte di Qumran)
risalivano solo al X secolo d.C., il confronto con
la traduzione greca dei "Settanta" o "Septuaginta"
(scritta dal 200 a.C. al 150 a.C. circa; i
manoscritti più vecchi ancora esistenti risalgono al
325 d.C.), depone a favore di una trascrizione
fedele da parte dei copisti e traduttori.
Confermata peraltro anche dalla scoperta, negli anni
1947-1956, dei rotoli del mar Morto (manoscritti
datati al periodo 200-100 a.C.): sono alcune piccole
varianti sono state rilevate e nessuna cambia il
significato di un brano.
Le DUE VERSIONI a
CONFRONTO (di fatto maltradotte e maltrascritte)
Fonte
Sacerdotale
cap. 1
[1]In principio "Dio"
creò il cielo e la terra. [2] Ora la
terra era informe e deserta e le tenebre
ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio
aleggiava sulle acque.
[3]"Dio"
disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
[4]"Dio"
vide che la luce era cosa buona e separò
la luce dalle tenebre [5]e chiamò la
luce giorno e le tenebre notte. E fu
sera e fu mattina: primo giorno.
[6]"Dio"
disse: «Sia il firmamento in mezzo alle
acque per separare le acque dalle
acque». [7]Dio fece il firmamento e
separò le acque, che sono sotto il
firmamento, dalle acque, che son sopra
il firmamento.E così avvenne. [8]Dio
chiamò il firmamento cielo. E fu sera e
fu mattina: secondo giorno.
[9]Dio disse:«Le acque che sono sotto
il cielo, si raccolgano in un solo luogo
e appaia l'asciutto». E così avvenne.
[10]Dio chiamò l'asciutto terra e la
massa delle acque mare. E Dio vide che
era cosa buona. [11]E Dio disse: «La
terra produca germogli, erbe che
producono seme e alberi da frutto, che
facciano sulla terra frutto con il seme,
ciascuno secondo la sua specie». E così
avvenne: [12]la terra produsse germogli,
erbe che producono seme, ciascuna
secondo la propria specie e alberi che
fanno ciascuno frutto con il seme,
secondo la propria specie. Dio vide che
era cosa buona. [13]E fu sera e fu
mattina: terzo giorno.
[14]Dio disse: «Ci siano luci nel
firmamento del cielo, per distinguere il
giorno dalla notte; servano da segni per
le stagioni, per i giorni e per gli anni
[15]e servano da luci nel firmamento del
cielo per illuminare la terra». E così
avvenne: [16]Dio fece le due luci
grandi, la luce maggiore per regolare il
giorno e la luce minore per regolare la
notte, e le stelle. [17]Dio le pose nel
firmamento del cielo per illuminare la
terra [18]e per regolare giorno e notte
e per separare la luce dalle tenebre. E
Dio vide che era cosa buona. [19]E fu
sera e fu mattina: quarto giorno.
[20]Dio disse: «Le acque brulichino di
esseri viventi e uccelli volino sopra la
terra, davanti al firmamento del cielo».
[21]
Dio creò i grandi mostri marini e
tutti gli esseri viventi che guizzano e
brulicano nelle acque, secondo la loro
specie, e tutti gli uccelli alati
secondo la loro specie. E Dio vide che
era cosa buona. [22]Dio li benedisse:
«Siate fecondi e moltiplicatevi e
riempite le acque dei mari; gli uccelli
si moltiplichino sulla terra». [23]E fu
sera e fu mattina: quinto giorno.
[24]Dio disse: «La terra produca esseri
viventi secondo la loro specie:
bestiame, rettili e bestie selvatiche
secondo la loro specie». E così avvenne:
[25]Dio fece le bestie selvatiche
secondo la loro specie e il bestiame
secondo la propria specie e tutti i
rettili del suolo secondo la loro
specie. E Dio vide che era cosa buona.
[26]E Dio disse: «Facciamo l'uomo a
nostra immagine, a nostra somiglianza, e
domini sui pesci del mare e sugli
uccelli del cielo, sul bestiame, su
tutte le bestie selvatiche e su tutti i
rettili che strisciano sulla terra».
[27]Dio creò
l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio
lo creò; maschio e femmina li creò.
[28]Dio li
benedisse e disse loro: «Siate fecondi e
moltiplicatevi,riempite la terra;
soggiogatela e dominate sui pesci del
mare e sugli uccelli del cielo e su ogni
essere vivente, che striscia sulla
terra».
[29]Poi Dio
disse: «Ecco, io vi do ogni erba che
produce seme e che è su tutta la terra e
ogni albero in cui è il frutto, che
produce seme: saranno il vostro cibo.
[30]A tutte le bestie selvatiche, a
tutti gli uccelli del cielo e a tutti
gli esseri che strisciano sulla terra e
nei quali è alito di vita, io do in cibo
ogni erba verde». E così avvenne.
[31]Dio vide quanto aveva fatto, ed
ecco, era cosa molto buona. E fu sera e
fu mattina: sesto giorno.
cap. 2
[1]Così furono portati a compimento il
cielo e la terra e tutte le loro
schiere. [2]Allora Dio, nel settimo
giorno portò a termine il lavoro che
aveva fatto e cessò nel settimo giorno
da ogni suo lavoro. [3]Dio benedisse il
settimo giorno e lo consacrò, perché in
esso aveva cessato da ogni lavoro che
egli creando aveva fatto. [4a] Queste le
origini del cielo e della terra, quando
vennero creati. |
Fonte
Jahvista
cap. 2
[4b]Quando il Signore "Dio"
fece la terra e il cielo, [5]nessun
cespuglio campestre era sulla terra,
nessuna erba campestre era spuntata -
perché il Signore "Dio"
non aveva fatto piovere sulla terra e
nessuno lavorava il suolo [6]e faceva
salire dalla terra l'acqua dei canali
per irrigare tutto il suolo - [7]allora
il Signore "Dio"
plasmò l'uomo con polvere del suolo e
soffiò nelle sue narici un alito di vita
e l'uomo divenne un essere vivente.
[8]Poi il Signore "Dio"
piantò un giardino in
Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo
che aveva plasmato. [9]Il Signore Dio
fece germogliare dal suolo ogni sorta di
alberi graditi alla vista e buoni da
mangiare, tra cui l'albero della vita in
mezzo al giardino e l'albero della
conoscenza del bene e del male. [10]Un
fiume usciva da Eden per irrigare il
giardino, poi di lì si divideva e
formava quattro corsi. [11]Il primo
fiume si chiama Pison: esso scorre
intorno a tutto il paese di Avìla, dove
c'è l'oro [12]e l'oro di quella terra è
fine; qui c'è anche la resina odorosa e
la pietra d'onice. [13]Il secondo fiume
si chiama Ghicon: esso scorre intorno a
tutto il paese d'Etiopia. [14]Il terzo
fiume si chiama Tigri: esso scorre ad
oriente di Assur. Il quarto fiume è
l'Eufrate.
[15]Il Signore Dio prese l'uomo e lo
pose nel giardino di Eden, perché lo
coltivasse e lo custodisse.
[16]Il Signore Dio diede questo comando
all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti
gli alberi del giardino, [17]ma
dell'albero della conoscenza del bene e
del male non devi mangiare, perché,
quando tu ne mangiassi, certamente
moriresti».
[18]Poi il Signore Dio disse: «Non è
bene che l'uomo sia solo: gli voglio
fare un aiuto che gli sia simile».
[19]Allora il Signore Dio plasmò dal
suolo ogni sorta di bestie selvatiche e
tutti gli uccelli del cielo e li
condusse all'uomo, per vedere come li
avrebbe chiamati: in qualunque modo
l'uomo avesse chiamato ognuno degli
esseri viventi, quello doveva essere il
suo nome. [20]Così l'uomo impose nomi a
tutto il bestiame, a tutti gli uccelli
del cielo e a tutte le bestie
selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto
che gli fosse simile. [21]Allora il
Signore Dio fece scendere un torpore
sull'uomo, che si addormentò; gli tolse
una delle costole e rinchiuse la carne
al suo posto. [22]Il Signore Dio plasmò
con la costola, che aveva tolta
all'uomo, una donna e la condusse
all'uomo. [23]Allora l'uomo disse:
«Questa volta essa è carne dalla mia
carne e osso dalle mie ossa. La si
chiamerà donna perché dall'uomo è stata
tolta».
[24]Per
questo l'uomo abbandonerà suo padre e
sua madre e si unirà a sua moglie e i
due saranno una sola carne. [25]Ora
tutti e due erano nudi, l'uomo e sua
moglie, ma non ne provavano vergogna.
cap. 3
[1]Il serpente era la più astuta di
tutte le bestie selvatiche fatte dal
Signore Dio. Egli disse alla donna: «È
vero che Dio ha detto: Non dovete
mangiare di nessun albero del
giardino?». [2]Rispose la donna al
serpente: «Dei frutti degli alberi del
giardino noi possiamo mangiare, [3]ma
del frutto dell'albero che sta in mezzo
al giardino Dio ha detto: Non ne dovete
mangiare e non lo dovete toccare,
altrimenti morirete». [4]Ma il serpente
disse alla donna: «Non morirete affatto!
[5]Anzi, Dio sa che quando voi ne
mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi
e diventereste come Dio, conoscendo il
bene e il male». [6]Allora la donna vide
che l'albero era buono da mangiare,
gradito agli occhi e desiderabile per
acquistare saggezza; prese del suo
frutto e ne mangiò, poi ne diede anche
al marito, che era con lei, e anch'egli
ne mangiò. [7]Allora si aprirono gli
occhi di tutti e due e si accorsero di
essere nudi; intrecciarono foglie di
fico e se ne fecero cinture.
[8]Poi udirono il Signore Dio che
passeggiava nel giardino alla brezza del
giorno e l'uomo con sua moglie si
nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli
alberi del giardino. [9]Ma il Signore
Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove
sei?». [10]Rispose: «Ho udito il tuo
passo nel giardino: ho avuto paura,
perché sono nudo, e mi sono nascosto».
[11]Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che
eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero
di cui ti avevo comandato di non
mangiare?».
[12]Rispose l'uomo: «La donna che tu mi
hai posta accanto mi ha dato dell'albero
e io ne ho mangiato». [13]Il Signore Dio
disse alla donna: «Che hai fatto?».
Rispose la donna: «Il serpente mi ha
ingannata e io ho mangiato». [14]Allora
il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché tu hai fatto questo, sii tu
maledetto più di tutto il bestiame e più
di tutte le bestie selvatiche; sul tuo
ventre camminerai e polvere mangerai per
tutti i giorni della tua vita.
[15]Io porrò inimicizia tra te e la
donna, tra la tua stirpe
e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la
testa e tu le insidierai il calcagno».
[16]Alla donna disse: «Moltiplicherò i
tuoi dolori e le tue gravidanze, con
dolore partorirai figli. Verso tuo
marito sarà il tuo istinto, ma egli ti
dominerà». [17]All'uomo disse: «Poiché
hai ascoltato la voce di tua moglie e
hai mangiato dell'albero, di cui ti
avevo comandato: Non ne devi mangiare,
maledetto sia il suolo per causa tua !
Con dolore ne trarrai il cibo per tutti
i giorni della tua vita.
[18]Spine e cardi produrrà per te e
mangerai l'erba campestre.
[19]Con il sudore del tuo volto mangerai
il pane; finché tornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto: polvere
tu sei e in polvere tornerai !».
[20]L'uomo chiamò la moglie Eva, perché
essa fu la madre di tutti i viventi.
[21]Il Signore Dio fece all'uomo e alla
donna tuniche di pelli e le vestì.
[22]Il Signore Dio disse allora: «Ecco
l'uomo è diventato come uno di noi, per
la conoscenza del bene e del male.
Ora,
egli non stenda più la mano e non prenda
anche dell'albero della vita, ne mangi e
viva sempre !».
[23]Il Signore "Dio"
lo scacciò dal giardino di Eden, perché
lavorasse il suolo da dove era stato
tratto. [24]Scacciò l'uomo e pose ad
oriente del giardino di Eden i cherubini
e la fiamma della spada folgorante, per
custodire la via all'albero della vita. |
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TRADUZIONE di tavolette dei Sumeri sulla Creazione
del mondo - PDF
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
CREATI DUE VOLTE
La creazione dell’uomo nel racconto biblico - By
Emmanuelle Marie
Creati, dunque limitati. Abbiamo un inizio, siamo
nel tempo, nello spazio ?. Opportunità o ostacolo ?
Nel capitolo 2 della Genesi, nel solo versetto 7, ci
sono due creazioni dell’uomo:
il Signore Dio plasmò
l’uomo con polvere del suolo, della ADaMah dice
l’ebraico.
L’Adamo è il terrestre, della stessa natura della
polvere d’argilla. Sua madre è la terra. È materia,
molecole, come gli animali, con un cervello più
sviluppato, capace di più evoluzione. Poi, il testo
prosegue: e soffiò nelle sue narici un soffio di
vita e l’uomo divenne un essere vivente. Rashi, il
grande commentatore ebreo della Bibbia, spiega:
“plasmò (wayyitsèr) è scritto con due iod, perché ci
sono due plasmare: quello dell’uomo in questo mondo
e quello dell’uomo nel mondo futuro (Beréchith raba
14, 5); mentre per gli animali, […] la stessa parola
è scritta con un solo iod”. "Dio"
soffia nelle narici dell’uomo il suo soffio, ossia
il suo Spirito. Anche gli animali sono plasmati dal
suolo (v.19), anch’essi diventano esseri viventi, ma
senza il soffio divino.
Non partecipano alla vita di Dio. L’imposizione di
nomi a tutto il bestiame dimostra la superiorità di
Adamo, la sua partecipazione alla dominazione del
Signore sul creato. L’essere umano è l’anello di
trasmissione tra il creato e il Creatore. Infatti,
alla fine della creazione, "Dio"
cessò nel settimo giorno ogni suo lavoro che aveva
fatto (Gn 2,2). Cessò, fece shabbat dice l’ebraico,
nel senso di ritirarsi dall’opera. Termina la
creazione nel sesto giorno, che nella simbolica
ebraica equivale a dire che il lavoro non è finito.
Il Signore smette perché, una volta creato l’uomo,
gli affida il compito di portare a termine la sua
opera. Prima di questo atto di supremazia dell’uomo
sugli animali, gli era stato ordinato di non
mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del
male sotto pena di morire (2,17). Mi ha sempre fatto
problema il fatto che quando, al capitolo seguente,
ne mangia, non muore.
"Dio"
ha forse minacciato invano ? Ha forse mentito ?
Solo di recente, meditando per l’ennesima volta
questo brano della Genesi, mi sono accorta della
doppia creazione, umana e divina di Adamo,
verificata poi e confortata da Rashi, come detto
sopra. Adamo è morto, in effetti, alla vita divina
che gli era stata soffiata, partecipata dal Signore.
Ha perso lo Spirito, il soffio divino. È morto a "Dio".
Il Creatore ha forse subito uno smacco ? Ha dovuto
cambiare i suoi piani ?
Numerosi dibattiti si svolsero nel Medioevo tra i
teologi. In particolare il francescano Duns Scoto
(1266-1308) rifiutò la tesi del domenicano Tommaso
d’Aquino (1225-1274) che affermava che
l’Incarnazione era stata resa necessaria dal peccato
originale. Fino a pochi giorni fa, ero rimasta
fedele al Dottore Angelico.
Poi, leggendo un fumetto straordinario1 per il suo
fascino sulle definizioni dei quattro primi concili
della Chiesa e gli errori di traduzione per passare
dal greco, lingua dei concili, al latino, ho provato
una forte liberazione interiore.
No, non mi sto perdendo. Sto parlando della nostra
condizione di esseri creati. Tommaso dunque, che
pure aveva affermato che in Dio non possono esserci
mutamenti, dichiara che la principale ragione
dell’Incarnazione è la restaurazione della natura
umana ferita dal peccato. Duns Scoto risponde che è
irragionevole pensare che
Gesu', capolavoro di Dio, potrebbe risultare
dall’occasione del peccato, e quindi che ci sarebbe
stato un cambiamento in "Dio".
Sembra una disputa tra teologi, ma le conseguenze
sono importanti per noi. L’opinione di Tommaso ha
aperto ciò che, in teologia morale, si è chiamata la
deriva sacrificale, ossia la necessità di riparare
il peccato con la sofferenza, affermazione in
contraddizione con la gratuità della salvezza
affermata spesso da S. Paolo e confermata de
Benedetto XVI2.
Nel Padre Nostro, preghiamo perché sia fatta la sua
volontà. Spesso abbiamo paura di questa volontà.
Istintivamente, temiamo ancora di dovere pagare i
nostri errori con il dolore, dimentichi del perdono
dato sulla Croce a tutti e per tutto. In lui …
abbiamo il perdono delle colpe, secondo la ricchezza
della sua grazia (Ef 1,7). Non è scritto da nessuna
parte nella Scrittura che dobbiamo soffrire per
essere salvati. Il dolore è conseguenza delle scelte
sbagliate, dei nostri limiti, dell’evoluzione. Gesu',
l’Uomo-"Dio",
ci ha mostrato come affrontare le inevitabili
afflizioni: appunto, nella certezza che il Padre ci
sostiene per trarne un bene maggiore.
Dio è più arrabbiato di noi contro il male e ci apre
la strada per attraversarlo nella sicurezza del suo
disegno di bene infinito per ciascuno. Unito a noi,
ci ispira il miglior modo, entro i nostri limiti,
per vivere tale situazione come figli suoi, come
Gesù di Nazaret. Commettiamo il male perché abbiamo
subito un male. Nella sua vita e soprattutto nella
sua Passione, Gesù dimostra che la via d’uscita è la
compassione per coloro che lo fanno soffrire, perché
sa che agiscono così perché hanno subito dolore.
La Bibbia è scandita dalla parola HaFeTZ, spesso
tradotta con volontà, ma che significa letteralmente
desiderio. Il desiderio di "Dio"
che ritma tutta la Sacra Scrittura è uno solo:
unirsi all’essere umano. Per realizzarlo, era
necessario che, anche prima del peccato, potesse
unirsi ad un uomo pienamente uomo. Siccome sappiamo,
come lo ripete sempre Carlo Molari, che "Dio"
non può intervenire direttamente nell’umanità, era
quindi necessario che il Dio unico in quanto Parola
si unisse all’uomo
Gesù il nazareno.
La tesi di Duns Scoto, che coincide con la
definizione del Concilio di Calcedonia, afferma che
Dio, il Dio unico, si è unito all’umanità nella
persona umana di Gesù. Mediante l’umanità creata
dell’uomo Gesu', il "Dio"
unico può unirsi a ciascuno di noi.
Gesu' è il prototipo dell’umanità, attraverso di
lui, noi che siamo creati come l’uomo Gesù, ci
possiamo accostare (Eb 12,22) al "Dio"
inafferrabile. Ecco la vocazione dell’essere creato
che siamo. Il peccato non può cambiare il disegno di
"Dio"
che è immutabile.
Prima che, secondo il mito della Genesi, il Signore
soffiasse il suo soffio nell’Adamo, l’uomo era un
animale, molto perfezionato, dotato
dell’intelligenza che gli permette di evolvere
intellettualmente, di immaginare tutte le cose di
cui godiamo oggi. Sappiamo tuttavia l’uso che ne fa:
morte, povertà, individualismo, perché è morto a "Dio".
Il male introduce dolore, ingiustizia, ma non può
modificare la volontà del Signore, che aspira a
soffiare il suo soffio in ogni essere umano, a farlo
vivere della sua stessa vita, ad unirsi a ciascuno
di noi. Dio aspira ad incarnarsi in ogni uomo: sta
alla porta e bussa per condividere la cena (cf Ap
3,20), cioè la nostra quotidianità più banale.
Sono stata liberata da lunghi anni di depressione
cronica quando ho deciso di credere che il Signore
voleva incarnarsi in me ossia vivere con me tutte le
mie emozioni, desideri, cadute e ricadute. Il
quotidiano si è colorato di senso. Ogni momento
difficile, anche le colpe, era l’appuntamento con lo
Spirito. Ho preso l’abitudine di chiedergli: che
cosa vuoi guarire in me attraverso questo evento ?
Che cosa mi ispiri per questa persona che mi fa soffrire? Poco a poco, il
centro della mia attenzione non è più stata la mia
persona bensì quella dell’altro. Creato libero,
libero di preferire unirsi alle creature piuttosto
che a "Dio",
l’uomo deve crescere per capire la posta in gioco
della sua esistenza: viverla con il Signore
incarnato in lui e costruire così il Regno o
affondare nella disperazione o i sotterfugi.
1. Brunor, La question interdite, Le Sénevé, Paris
2009. 2. J. Ratzinger, Foi chrétienne hier et
aujourd’hui, Cerf 2005.
http://www.oreundici.org/abbonamenti/novembre2010f/odile.php
Commento NdR: pur condividendo solo in parte
le considerazioni dell'autore, lo citiamo per
mostrare come le "interpretazioni" di questi testi,
se non analizzate partendo dall'antico ebraico-antico
presinaitico, fenicio, aramaico, samaritano, possono portare
a conclusioni diverse dal senso espresso nell'antico
scritto.
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Le due Creazioni: Genesi 1,1 -2,4
Genesi 2,4-22
Il primo libro della
Torah, ”Genesi” inizia con la Creazione, ma nel
leggerlo ci imbattiamo in due differenti narrazioni
degli stessi eventi, addirittura con due stili
narrativi diversi.
Per capire questa apparente incongruenza è
necessario risalire alla datazione del Libro, ma si
scontrano due avverse correnti di pensiero.
-Secondo la tradizione
ebraica, il libro della Genesi sarebbe stato scritto
da Mosè in persona nel deserto e fu completato nel
XV sec. a.e.v. (= avanti l'Era volgare) se
consideriamo la cronologia lunga (faraone Tutmosis
III), o nel XIII sec. a.e.v. per la cronologia corta
(faraone Ramesse III).
- Secondo l'ipotesi cosiddetta “documentale” o
teoria JEDP [I], la redazione della Thorah sarebbe
opera di autori ignoti, collocabile tra il VI-V
secolo a.e.v. al ritorno in Giudea dopo la cattività
Babilonese, rimettendo in ebraico precedenti
tradizioni orali e scritte.
- Secondo questa teoria, formulata da Jean Astruc
(1) in pieno illuminismo, i passi in cui "Dio"
è chiamato Yahweh proverrebbero da una fonte e
quelli in cui figura come Elohim da un’altra. Queste
fonti vennero denominate rispettivamente “J” e “E”.
Successivamente altri studiosi proposero ulteriori
fonti, posteriori all’epoca di Mosè: la “D” (“deuteronomista”)
e la “P” (“sacerdotale”, in inglese “priestly”).
Questa ipotesi documentale cerca di spiegare su basi
razionali le differenze tra le due Creazioni.
La prima versione della
Creazione (Genesi 1,1- 2, 4 fino alla parola
בּהבּראם /behibbar’am/:
queste sono le generazioni del cielo e della terra
nella loro creazione) sarebbe stata composta a
Gerusalemme, poco dopo il ritorno dall’esilio
babilonese (538 a.e.v.). In essa
"Dio"
viene chiamato Elohim = dei.
La seconda versione della creazione (Genesi 2, 4-22
a partire dalla parola
בּיום
/beyom/: in quel giorno), probabilmente di origine
edomita, sarebbe precedente all’esilio di forse 500
anni; in essa compare il Tetragramma affiancato a
Elohim
Le differenze
più marcate tra le due versioni si riscontrano
nell’ordine di creazione:
La prima Genesi, nel suo ordine di sette giorni
finalizzato all’introduzione e all’osservanza del
sabato, propone un
"Dio"
che crea con la parola
ויאמר
/vayyo’mer/ cielo, terra, luce, sole, luna, grandi
animali acquatici (alligatori), uccelli, grandi
animali terrestri, rettili.
Nelle religioni politeistiche c’è un idolo per ogni
essere vivente e uno stuolo di dei sopra di essi:
sole, luna, stelle, cielo, terra, abisso, acqua,
mare, etc.
Il "Dio"
degli ebrei crea per primi proprio gli altri dei,
riducendone così la potenza e affermando la propria
unicità.
Quando deve formare l’uomo non usa la parola ma lo
“fa”, נעשׂה
/na’aseh/ “faremo adam con la nostra immagine e il
nostro carattere”.
La creazione viene presentata come la prima
fioritura del mondo, una stagione primaverile,
quando uccelli e animali si accoppiano; la versione
babilonese fece della primavera la stagione della
creazione e durante la cattività, il primo giorno di
Nissan (inizio della primavera) diventò il capodanno
ebraico (3).
La seconda versione
della creazione è più vaga e si presenta in
negativo: “Ogni arbusto dei campi non era ancora
sulla terra, ogni erba dei campi non era ancora
germogliata perché Adonai Elohim non ha ancora fatto
piovere sulla terra e non c’è adam per lavorare la
terra, un vapore salirà dalla terra per irrorare
tutta la faccia del suolo”.
L’uomo viene fatto da "Dio"
con la polvere della terra inumidita dal vapore, ma
fino a quando non riceverà il soffio divino non sarà
neppure un essere vivente
נפשׁ
חיה
/nefesh hayyah/.
Questa Genesi assomiglia molto alla versione epica
sulla creazione nota col nome Enuma Elish ("Quando
nell’alto") (3) scritta nella prima parte del
secondo millennio a.e.v. su sette tavolette
cuneiformi.
Come in Enuma Elish la stagione della creazione si
situa alla fine di una lunga estate con l’universo
disseccato dal sole, arido e deserto, quando sta per
cominciare l’autunno con il primo segnale di pioggia
dato dalla nebbia.
Nel primo secolo e.v. il
rabbino Eliezer fece prevalere la sua opinione fra
gli ortodossi e fu stabilito che il primo giorno di
Tishrì (alla fine dell’estate) fosse il primo giorno
del primo anno di "Dio".
Negli ultimi decenni l'ipotesi documentale è stata
sottoposta ad accesa critica da parte di numerosi
studiosi:
secondo Gary Rendsburg (4) la Genesi è molto più
uniforme e meno frammentaria di quanto generalmente
si assuma, rendendo "irragionevole" l'ipotesi
documentaria; William MacDonald (5), nel suo
Commentario, si dilunga sulla ricerca delle fonti e
citando Harrison chiude la sua introduzione:
“Il Pentateuco è una composizione omogenea in cinque
volumi, non un agglomerato di opere distinte o
addirittura soltanto casualmente attinenti. Esso
descrive, in un contesto generalmente accolto come
storico, il modo in cui "Dio"
si rivelò agli uomini e scelse gli Israeliti per una
funzione speciale e come testimonianza per il mondo
nel corso della storia umana”.
Considerazioni personali
La Bibbia, come oggi la conosciamo, è il frutto di
successive traduzioni di un antico testo unico,
originale, scritto in ebraico-antico ed aramaico.
Il Sefer Thorah custodito nell’ Aron hakodesh
(armadio sacro) delle sinagoghe, dovrebbe essere una
copia fedele del testo originale; oggi possiamo solo
confidare nell’abilità dei copisti, Soferim,
nel non commettere errori.
Compiuto questo atto di fede, ci troviamo di fronte
ad un’opera che rimanda la luce riflessa del Primo
Lavoro.
A Firenze, in piazza della Signoria, campeggia
imponente il Davide; è una copia, l’originale è al
riparo nella Galleria dell’Accademia. Sia pur
appannata dalla patina del tempo atmosferico,
quest’opera ci permette di rivivere le stesse
emozioni di quando, al suo posto, Michelangelo pose
il suo marmo. Come sarebbe piazza della Signoria se
al posto della “copia” del Davide venisse collocata
una “interpretazione-traduzione” dell’opera
originale ?
Possiamo disporre oggi di traduzioni interlineari
dei testi ebraici, parola per parola, e la lettura
di queste traduzioni non è agevole, non solo perché
si leggono da destra verso sinistra ma soprattutto
perché non è facile rendere completamente il senso
autentico che una parola, a volte anche solo una
preposizione, esprime nel suo contesto originale.
Questa difficoltà mi è apparsa evidente quando ho
confrontato una traduzione
interlineare in inglese con una in italiano; la
sensazione era quella di avere di fronte due testi
differenti. Leggere quindi i versetti di Genesi,
resi amichevoli da successive traduzioni e
interpretazione non è lo stesso di ciò che fece
Esdra quando cominciò a leggere il Sefer Thorah nel
cortile tra le rovine del Tempio.
L’enorme fatica Talmudica ci dice quanti e quali
sforzi siano stati compiuti per non perdere neppure
una sfumatura della scrittura sacra, senza
scomporla, preservandone anzi l’integrità.
Effettuare una autopsia su un organismo non
permetterà più di studiarne la fisiologia.
Penso che la Bibbia sia un organismo vivente, se
scegliamo di vivisezionarla ne potremmo ricavare
dettagliate informazioni sulla struttura, ma
perderemmo per sempre il privilegio di sentirla
respirare.
Nota: I.
Teoria JEDP o Teoria Documentale
Bibliografia
1. Jean Astruc. Conjectures sur les memoires
originaux dont il paroit que Moise s'est servi pour
composer
le livre de la Genese, pubblicato in Brussels e
Paris in 1753
2. R. Graves, R. Patai. I miti ebraici. Longanesi
Milano 1980, pag 28
3. J. Bottero - S.N. Kramer, Uomini e dei della
Mesopotamia, Einaudi Milano 1992, pp. 642-695
4. Gary A. Rendsburg, The Redaction of Genesis,
Winona Lake, IN: Eisenbrauns, 1986, p. 105.
5. William MacDonald Il commentario biblico del
discepolo – Antico Testamento, Christliche
Literatur-Verbreitung 2013, Bielefeld (Germany)
By Carlo Massimo Fabrizio Capone, pubblicato in
marzo 2014
http://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/filosofia-e-religioni/le-due-creazioni/
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PERCHE' VI SONO DUE RACCONTI DIVERSI DELLA CREAZIONE
IN GENESI Acap. 1-2 ?
Risposta: Genesi 1:1 afferma: “Nel principio, "Dio"
creò i cieli e la terra”.
Più avanti, Genesi 2:4 sembra raccontare una storia
diversa della creazione. L’dea di due racconti
diversi della creazione è un equivoco comune di
questi due brani che, di fatto, narrano lo stesso
evento creativo. Essi non sono in disaccordo
sull’ordine della creazione né si contraddicono.
Genesi 1 descrive i “sei giorni della creazione” (ed
il settimo di riposo); Genesi 2 focalizza solo su un
giorno della creazione, il sesto giorno, e non ci
sono contraddizioni.
In Genesi 2, l’autore fa un passo indietro rispetto
alla sequenza temporale e focalizza l’attenzione sul
sesto giorno nel quale "Dio"
crea l’uomo. Nel primo capitolo invece, l’autore
della Genesi presenta la creazione dell’uomo nel
sesto giorno come il culmine della creazione. Nel
secondo capitolo, l’autore fornisce ulteriori
dettagli sulla creazione dell’uomo.
Ci sono due accuse principali di contraddizione tra
Genesi capitoli 1 e 2. La prima riguarda la vita
delle piante.
Genesi 1:11 riporta la creazione della vegetazione
il terzo giorno. Genesi 2:5 afferma che prima della
creazione dell’uomo “non c'era ancora sulla terra
alcun arbusto della campagna. Nessuna erba della
campagna era ancora spuntata, perché "Dio"
il SIGNORE non aveva fatto piovere sulla terra, e
non c'era alcun uomo per coltivare il suolo”. Quale
delle due versioni è dunque quella corretta ?
"Dio"
ha creato la vegetazione il terzo giorno prima di
creare l’uomo (Genesi 1) o dopo aver creato l’uomo
(Genesi 2) ?
La parola ebraica per “vegetazione” è diversa nei
due brani. Genesi 1:11 usa il termine generico per
vegetazione, mentre Genesi 2:5 usa un termine più
specifico che si riferisce alla vegetazione
coltivata, e che necessita un uomo per fare
l’agricoltore ed il giardiniere.
I brani non sono quindi in contraddizione. Genesi
1:11 racconta di come "Dio"
ha creato tutta la vegetazione e Genesi 2:5 parla di
come "Dio"
ha fatto crescere la vegetazione “coltivabile” solo
dopo aver creato l ‘uomo.
La seconda accusa di contraddizione riguarda la vita
animale. Genesi 1:24-25 racconta di come "Dio"
ha creato gli animali il sesto giorno, prima di aver
creato l’uomo. In Genesi 2:19, alcune traduzioni
sembrano dire che "Dio"
ha creato gli animali dopo aver creato l’uomo.
Tuttavia una buona traduzione di Genesi 2:19-20 dice
che: “Il Signore, avendo formato dalla terra tutti
gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo,
li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe
chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il
nome che l'uomo gli avrebbe dato. L'uomo diede dei
nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e
ad ogni animale dei campi; ma per l'uomo non si
trovò un aiuto che fosse adatto a lui”. Il testo non
dice che "Dio"
ha creato prima l’uomo e poi gli animali che ha
portato all’uomo. Piuttosto afferma che “Il Signore,
avendo formato dalla terra tutti gli animali dei
campi… li condusse all’uomo”.
Non c’è quindi contraddizione. Il sesto giorno "Dio"
ha creato gli animali, poi ha creato l’uomo, poi ha
portato gli animali all’uomo in modo che l’uomo gli
desse un nome.
Considerando i due racconti individualmente e poi
mettendoli insieme, vediamo che "Dio"
descrive la sequenza creativa in Genesi 1 e poi
chiarisce alcuni dettagli importanti del sesto
giorno nel capitolo 2. Non c’è dunque contraddizione
ma un semplice approccio letterario che descrive un
evento prima in modo generale e poi in modo
specifico.
Per saperne di più:
http://www.gotquestions.org/Italiano/due-racconti-creazione.html#ixzz3UWsuxmjJ
Altra deduzione errata, visto che la parola "Dio"
nel testo originale NON esiste, ma esiste una
parola-nome espressa al PLURALE (Elohim =
moltitudine di esseri e non uno solo) essi parlavano
fra di loro ed hanno deciso di fare l'uomo a loro
immagine e somiglianza....
Altra errate dizione: .."il verbo era presso "Dio"
il verbo è una FUNZIONE di tutti gli esseri e
quindi anche di quelli che il vangelo di Giovanni
(mal tradotto, falsificato dai suoi autori, non
certo Giovanni) nei primi secoli fino quasi al
secondo vi erano c.a. 35 vangeli che circolavano fra
i giudeo - innovatori esseni - gnostici -cristiani e
fra i "cristiani" che si erano separati dai
giudei-cristiani, poi sono a loro volta scissi nelle
miriadi di interpretazioni dei cristiani e del
cristianesimo stesso (circa 2.500 sette, chiese,
ideologie ecc.)
Kaino ed Abele, anche qui i traduttori NON hanno
compreso a fondo l'insegnamento originale
descritto.....
http://crepanelmuro.blogspot.it/2015/03/gli-esseni-un-popolo-silenzioso-e.html
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ORA ARRIVIAMO ALLA RI-TRADUZIONE DELLA "CREAZIONE
DESCRITTA NEL GENESI DELLA BIBBIA
Ricordiamo che l'Antico
Testamento, ed in particolare la Genesi, NON
è stata scritta, in origine ed in parte, in
lingua ebraica cuneiforme;
ma in lingua ebraica pre-Sinaitica-Fenicio-Aramaico-Samaritano,
le quali persero nel tempo per fortuna solo in parte, il
loro suono originale ma e
totalmente il segno grafico, perché il segno fu' cambiato
al tempo del profeta ebraico
Esdra, quando gli
Ebrei furono portati in cattività in
Assiria
dal re
Nabucodonosor, essi gli Ebrei
utilizzarono da quel tempo in avanti, nelle
trascrizioni della loro Torah, i nuovi segni
derivanti dai segni-caratteri
cuneiformi degli Assiri. Questa lingua madre,
l'ebraico antico, derivante dal linguaggio/alfabeto pre-Sinaitico, che era
anche la lingua dei
Fenici e di parte del popolo Egizio parlato e scritto
(per coloro che sapevano scrivere) anche nella
penisola del Sinai, mentre i sacerdoti Egizi
utilizzavano di preferenza i
geroglifici,
è quella con la quale è stata dettata e scritta la
Genesi (la sua parte iniziale). Quella
antica lingua scritta aveva delle caratteristiche
"ideografiche" molto interessanti che SONO state
perse
passando all'alfabeto cuneiforme. vedi:
ALFABETO
Definizione della parola:
Spirito, definizione
dal Dizionario di Italiano: "realtà immateriale come il
pensiero".
La radice della parola
Spirito = SPI
= anagrammata fornisce la radice della parola PSIcologia
(dal greco PSIche =
Pensiero = Spirito + Logia = studio; quindi il
significato è studio della
mente (Programma
di vita elaboratore del Pensiero = Spirito =
insieme delle informazioni elaborate), del pensiero,
ovvero studio dell'insieme del pensato che forma la
Personalità dell'Ego /
IO
SONO.
vedi anche
Definizione della parola:
Ani+Ma
+ il Pensiero
(il "serpente=pen-ser", dell'albero
della vita nel giardino dell'Eden)
Fatta
questa premessa, iniziamo a ritradurre,
esaminare e verificare i VERI significati
delle prime parole della
Genesi:
“BARASCHIT
BARÀ AELOHIM, ETH HA-SHAMAIM W’AET-AH-ARETZ”,
che sono state tradotte
impropriamente
(nelle Bibbie oggi in commercio)
in: “Nel principio "Dio" creò i cieli e la terra”.
I primi versi della Bibbia, ben tradotti dal
linguaggio pre-sinaitico, fenicio, aramaico,
samaritano, contengono "anticipazioni"
molto importanti di:
Cosmologia -
fisica quantistica - la
fisica attuale d'avanguardia ed infine l'aritmetica
binaria.
è un sintetico trattato di fisica sulla
Cosmologia...
ciò per dimostrare che anche gli antichi avevano la
Conoscenza di ciò che solo oggi noi "scopriamo",
ovviamente a quei tempi le conoscenze erano retaggio solo degli
"iniziati" resi tali dagli "AElohim"
= Esseri Psico-Elettronici (vedi
E) con corpi di energia,
chiamati impropriamente "dei", discesi dal cielo
(altra dimensione) dello
Spirito-pensiero, portatori di
Luce=in-Form-Azione i quali trasformarono e
trasformano l'Energia in materia densa, cambiando
la/le sue frequenze-vibrazioni, trasformandola fino
a che manifestasse/manifesti strutture sempre più
complesse, fino ai Viventi terrestri ed oltre.... che contengono
ovviamente anch'essi lo
Spirito-energia
elettronica che è il corpo... fatto a loro
immagine e somiglianza...
vedi:
Charon (fisico ormai deceduto, che insegnava
a Princeton ed alla Sorbone di Parigi)
Per altri particolari
vedi
QUI
(E) =
“Dio-Dei”, gli AElohim =
plurale di Aeloha = Dei =
Electrons
-
Elettroni
(portatori di Luce, di in-form-azione, oppure come
afferma il ricercatore
Biglino, indicano anche gli extraterrestri)
Ecco un'altra dissertazione sulla parola AELOHIM
Queste prime parole
della Genesi esaminate una per una, significano in
realtà ed in sintesi:
“BARA-SCHIT” o Bere-schit (vedi:
parashah), l’IDEA Postulata nella testa:
l’inizio delle cose sta nelle IDEE, il loro
Principio, l’essenza, il significante; infatti anche
nei Vangeli (Nuovo Testamento, primi versi di quello
di Giovanni) sta scritto: ….nel
“Principio…. (non temporale), nelle Idee,
……era la
Parola”, il verbo, l’azione del dividere dalla
staticità al movimento; stesso concetto
ripetuto in altra forma.
Il concetto è che:…è
...l’iDea, che fissando il
tempo e lo spazio
nell’azione (vibrazione=movimento), movimenta
l'energia (E+ ed E-) e
quindi
trasforma/fa
apparire di conseguenza divide/separa la Materia
nei suoi vari stati,
per riaggregarla a livelli più complessi e
maggiormente informati - vedi:
Dominiì di Coerenza
“BARA-SCHIT”
(altri la scrivono Bereshit - è una parola
composta da Bara e da Shit) la quale significa
anche: (la parola BARÀ) è anche un nome - è composto
dalla radice biletterale Ba =
luogo del Principio che è = Ra, di
ogni idea nella ed alla testa, il luogo dell'inizio,
di ogni cosa, di ogni progetto), questa è una parola che indica
anche un'azione
(verbo), il "Principio agente" e trasformante,
far apparire dall'invisibile cioè dividere/separare dal
cosiddetto "nulla-pieno del tutto"
= vuoto =
VuotoQuantoMeccanico preesistente, qualcosa, in modo che si veda.
Le lettere
nel "cuore", all'interno della parola bereshìt
(o barashit) sono
resh, alef e shin,
ראש e formano anche le parole
rosh "testa" o "inizio" (capo) di un
insieme.
Unendole alla bet (beit o bait
= casa), otteniamo berosh, "in testa" o
"nella mente"; è da qui che "il principio" è
elaborato nella testa; infatti l'inizio, il principio di
ogni cosa è il pensiero, l'atto di volontà creativa
che deriva dalla nostra facoltà di pensare e
immaginare e quindi di creare nel senso di
trasformare/dividere/separare virtualmente ciò che
poi si manifesterà materialmente che che è tratto
da qualcosa di preesistente.
Se eliminiamo la
lettera bet, cioè il dove, il qui, il
presente reale manifestato nella materia, resta solo
rosh, e questo dimostra che se al pensiero
non segue una realizzazione pratica, non c'è inizio,
ma solo lavorio mentale destinato a sfumare nel
nulla.
Il principio cartesiano "cogito ergo sum"
ha valore per quanto attiene all'esercizio delle
proprie facoltà di speculazione intellettuale.
La Torah ci dice, giustamente, che per portare a
perfezione un processo creativo/trasformante/dividente completo e non solo
speculativo, al pensiero deve necessariamente
seguire l'azione concreta per la materializzazione
del progetto mentale, quale principio di ogni cosa.
Questa stessa concatenazione pensiero – azione -
risultato (tesi – antitesi –sintesi) si ripropone
costantemente anche e non solo nell'Albero
della Vita.
Notando la posizione centrale della lettera alef
nella parola-arca barashìt, si comprende il
perché del posizionamento in centro alla parola, questa posizione è al
contempo unione e cesura (collegamento=link) fra i gruppi di lettere che
la seguono e la precedono.
Alef è presente anche nella parola ain, il "nulla", e
qual è l'origine remota di tutta la creazione se non
il Nulla che è in realtà il Tutto = ovvero il
VuotoQuantoMeccanico, (preesistente) la cosiddetta casa di "Dio",
l'INFINITO,
(l'UNICO = l'UNO),
l'En Sof, (Ain soph) dal quale tutto
"nasce/appare" ed al quale
tutto ritorna in un infinito amplesso d'AmOr.
La
lettera Shin ci rimanda all'idea del
fuoco esh, non solo per il
suono sibilante, ma anche per la sua forma
"fiammata", e anche alle due creature uomo e donna,
ish, isha, le due forze
Yang e Yin che muovono e manifestano ogni cosa
esistente
mediante il loro amplesso-movimento dentro e fuori,
all'infinito.
La lettera Tav, o Tau (numero quattrocento) è il simbolo
della fine, del compimento che preannuncia un nuovo
inizio. Il numero quattrocento, o quaranta, è il
segno che un determinato avvenimento è arrivato a
conclusione e che tutto ciò che era necessario
accadesse è avvenuto e che infine può re-iniziare un
nuovo inizio-ciclo.
Essa
riafferma la necessità della
realizzazione dell'idea, del passaggio
dal pensiero all'azione, al risultato: è
che anche l'embrione si sviluppa dopo
che l'ovulo è stato fecondato.
Inoltre per precisione
questa parola Bara-shit/Bereshit,
in
Fenicio
- Samaritano, Ebraico, è anche un verbo, che significa anche “trarre”,
trasformare separare (dividere) da un elemento
sconosciuto, ma preesistente oppure, come traspare dal testo ben
analizzato: far passare dal princìpio (l'idea), dall’essenza
(in-form-azione) all'oggetto/soggetto materializzato, rendere uguale
al princìpio ciò
che sembrava diverso, dandogli una forma affinché l'idea sia
identificabile (apparire) nella sua manifestazione (corpo
materializzato).
- Schit è anch'esso un verbo = porre, mettere,
immettere) quindi per riassumere: trarre da un
elemento sconosciuto, far passare dal Principio (iDea) dall’essenza o
Progetto
(realtà
interna -
Spirituale), all’esistente, all'oggetto del
desiderio spirituale,
far apparire, la materializzazione dell'idea (manifestandola nella
realtà esterna, nella fisicità, la materia per mezzo della trasformazione dell'Energia), quindi rendere “manifesto”
ciò che era apparentemente “nascosto”
nell’idea, (quindi nel
VuotoQuantoMeccanico,
che contiene e distribuisce il
Progetto
di Vita, cioè passare dal
piano
Spirituale,
dall'idea virtuale, al
Progetto,
ed attraverso l'azione,
a quello
materiale, fisico, materializzando il
Progetto di Vita,
è come dire "simbolicamente"
che nel seme
(che contiene ad esempio il
DNA)
vi è il Progetto, il principio, l'idea,
l'in-form-azione di una
pianta.
La parola
Princìpio
nel testo biblico,
non significa solamente un certo "principio"
temporale, ma indica anche e SOPRATTUTTO che
la manifestazione della materialità è la
concretizzazione materiale con
l'ideazione, che nasce da un
Progetto
nella mente dell'Essente
e non solo indica l'inizio temporale di ogni cosa, che
è
solo una fase SUCCESSIVA di qualcosa di preesistente, e NON primaria in assoluto !
Il
tempo è una conseguenza parallela e susseguente all'ideazione
di un progetto, che prende forma nella
mEnte ed
inizia quando fisicamente il progetto prende
finalmente forma definitiva nella energia nella mente
e quindi nella materia esterna ad essa
! A conferma:
Nel testo ebraico, dopo le parole "All'inizio
(Barashit) AElohim, ("Dei
- la falsa traduzione = Dio - parola che è
inesistente nella Bibbia" al singolare,
mentre il testo è espresso al plurale) creo' (in
realtà manifesto') ..",
e prima delle parole "cielo e la terra", c'e' il
termine at-et, la denotazione dell'accusativo
ebraico (equivalente al nostro articolo "il").
La parola At-Et
è composta dalla prima e dall'ultima lettera dell'alfabeto
(Alef-Beit), e quindi si può considerare come la
definizione abbreviata di tutto l'alfabeto dall'Alef
alla Tau. Il
Gaon
di Vilna
quindi
dice che gli AElohim, (ovvero gli "Dei")
crearono prima l'alfabeto
= sono segni che contengono i suoni e quindi
concetti, e
poi il cielo e la
terra. E con l'alfabeto dell'antico
Fenicio
=
samaritano
>
ebraico, fu scritta la
Torah....
Come abbiamo visto, il testo della Genesi inizia con
la parola
BARÀ (far apparrire) che nel testo biblico ripetuta 2
volte e non a caso, in quanto essa sta ad
indicare anche una doppia azione, un “Principio
Binario”, (Yin
e Yang), un grande “respiro”: “espirare”,
“inspirare”; ciò sta ad indicare anche la
DINAMICITÀ, il MOTO, la pulsazione nel
movimento, ovvero enuncia l’instabilità
intrinseca
(mancanza di stabilità) dell’InFinito (era,
è, e sarà), che è
di fatto eternamente instabile,
cioè potenzialmente in
ETERNO movimento e che per mezzo di questo
Principio Binario, già presente nell’Energia
(E+ ed E-) del Campo InFormatico/Tachionico,
Quantico/Fotonico, (INFORMAZIONE, CAMPO
UNIVERSALE e SOSTANZA - Campi MORFOGENETICI),
Elettronico, "crea" da qualcosa di preesistente e lo trasForma,
lo fa apparire attraverso e per mezzo dello
spazio-tempo,
manifestando la
Mater-ia, quindi
ogni
cosa sensibile; ma
la cosa che più può rendere il concetto vicino al
pensiero dell'autore del testo è questa: la parola
"Ba-ra"
vuole anche dire "compattare, rendere denso e
compatto"; cioè questa azione è quella legata al
movimento (Ritmo = anagramma di Rito) della Rete
(Etere)
emanato dall'INFINITO
il
tutto dello "THOHOU + WABOHOU",
che contiene ovviamente il
Progetto
Vita
Intelligente per generare, creare=manifestare/far
apparirre, mantenere la
Materia in tutti suoi stati, per mezzo del
Buco nero e suono (il verbo era "dio")
La parola “Schit” (da
Bara-schit) è anche la parola che indica il numero 6
(simbolo dell’atomo di carbonio) ed indica anche
l’Uomo parte del Vivente; ma la radice indica anche
il fuoco, l’energia ed il movimento traslante il
quale concentrandosi, forma una nuova dimensione,
manifestazione, resurrezione.
Creare/trasformare/manifestare il 6 (l’uomo, il
Pensante), l’immagine, la forma dell’I-Dea; BARÀ
significa quindi:
Creare/trasformare/manifestare/far
apparrire/separare ed anche
Contenere nella testa TUTTI i punti di vista per
Perfezionarli, creandone le loro forme da ciò che
già preesiste.
Sintesi: (per altri particolari sulle singole
lettere si rimanda al
dizionario qui indicato):
Bet, il due, la casa, la delimitazione
spazio-tempo, l'alto e il basso, il prima e il poi,
il
dualismo.
Resh, il duecento, la testa, l'ordine, il
capo d'opera.
Alef, l'uno, apertura, respiro, soffio
divino, principio generatore, animus e anima della
creazione.
Shin, trecento, il fuoco, la luce,
l'ardore, il valore della creazione come
manifestazione dell'Inifinità:
la Shekhinà e lo shabbat.
Yod, dieci,
Dio nella creazione,
seme di vino in ogni
Essere o cosa.
Tav, quattrocento, rigenerazione,
rinascita continua, dopo i vari compimenti-Vite
nel presente.
Tratto in
parte da: yaronapinhas.com
Continuiamo l'analisi del
nostro testo Biblico
dei primi versi della Genesi
con altre considerazioni
altri particolari li trovate
anche QUI
Veniamo alla parola:
AELOHIM
(vedere questo Link per i particolari del caso:
questa parola mal tradotta, nelle bibbie
attualmente in uso, in “Dio”, è scritta nel testo ebraico
preSinaitico, Fenicio, Shardano, aramaico, samaritano, al
plurale,
cioè
significa quindi
"Dei", da AEloah ("Dio" al singolare) - ed è l'antico nome degli Elettroni/Positroni (portatori di luce, informazione) che hanno nei fatti creato, trasformato,
far apparire manifestare lo
Spirito, l'informazione del
Progetto Vita nella manifestazione
sensibile
Universale che noi conosciamo, ma anche
secondo le interpretazioni letterali, una specie
di esseri Alieni venuti dal cielo astronomico, che
asservirono, controllarono e trasformarono anche
geneticamente gli uomini alle loro aspettative).
perché affermiamo cio ?
perché la prova delle prima asserzione, la si ha osservando la
scala di Mendeleev o tavola periodica degli
elementi vediamo che ogni sostanza è formata da
atomi che hanno 1 o più elettroni; se
eliminiamo un elettrone da un'atomo, quella
sostanza, cambia nome e quindi non è più quella di
prima ma un'altra.
Il fisico del Plasma
dott. Winston Bostick ha affrontato esattamente
questo problema studiando la fisica delle particelle
“sub atomiche” e di conseguenza anche quelle
dell’Elettrone/Positrone, scoprendo che essi non
corrispondono a nessuna concezione tipo: “punto
materiale carico elettricamente”, definizione
che si trova in molti libri di fisica; ma “essi”
devono essere compresi come un processo idrodinamico
che può avere molte forme, trasmutandosi a seconda
delle necessità, in carica “forza” elettromagnetica
od in “corpuscoli” con massa e che queste
possibilità trasformiste dipendono dal modello del
processo più ampio al quale partecipano ed in certi
casi la geometria del processo richiede l’azione di
un gigantesco numero di Elettroni che forma un
sistema Coerente che può divenire un Campo (CEI) ed
essi di conseguenza si comportano “come se fossero
un solo Elettrone”, come avviene per esempio nelle
onde di corrente nei super conduttori oppure negli
esseri Viventi; infatti gli Elettroni creano/trasformano/manifestano
l’UniVerso e lo mantengono in Vita, assieme alle
Creature più complesse.
Il prof.
Moon (USA)
ha considerato anche i nuclei degli Atomi allo
stesso modo, cercando e riTrovando che le
possibilità delle loro configurazioni geometriche
(trasformismo, trasmutazioni, polarizzazione)
arrivano a formare tutti i solidi possibili
(perturbazioni geometrico/spaziali);
queste “scoperte” richiamano immediatamente agli
antichi studiosi che già affermavano tali teorie,
confermate oggi anche dalle scienze più avanzate;
queste “dimensioni geometriche” divengono poi con le
strutture sempre più complesse, le dimensioni
“spazio/temporali” dei vari
Campi
Elettro Magnetici Informati (CEI) alle quali essi
partecipano assieme agli altri esseri più complessi,
ma che hanno minori gradi di libertà;
nei
grafici
allegati troverete le spiegazioni
grafico/geometriche per meglio comprendere queste
affermazioni, cioè le varie “trasmutazioni,
trasformazioni, spazio/temporali”.
Per la seconda asserzione si rimanda agli studiosi
del problema delle interpretazioni letterali.
Il
testo biblico della
Genesi che stiamo
esaminando però aggiunge, oltre al significato già
espresso, che gli Aelohim, gli Elettroni/Positroni, sono anche Esseri Intelligenti, come anche oggi afferma una
parte dei fisici e degli scienziati.
Continuiamo l’esame
delle parole della Genesi facendo un’altra analisi
del testo Mosaico (insieme di scritti), scritto in
Fenicio, Ebraico, ma proveniente dal sapere Egizio/Akkadico/Sumerico/Atlantideo:
BARASCHIT è l’emanante,
il Principio binario, Creante, Trasformante da stato
precedente, nell’UniVerso (verso
l’Unità) che noi conosciamo.
Solo attraverso l’Unione del conoscente e del
conosciuto si manifesta il
Principio stesso;
BARÀ (nome-verbo “emanare,
creare/dividere/manifestare da precedente stato, quindi trasformare”) è il “verbo”, cioè la parola che diviene
azione; Aelohim, (nome
generico al plurale) è il “soggetto” Pensante che
postula l’azione.
È il POSTULATO, l’iDea,
il Principio, che VIVE nei “cieli del Pensiero", (il Baraschit)
che è il Creante, che "Crea", Trasforma da
ciò che
preesiste, cioè emana
l’azione; gli “Dei”, le idee, le informazioni che
sono contenute negli (Aelohim –
Elettroni/Positroni), sono il soggetto per mezzo del
quale l’Emanante, il Principio, viene chiamato
all’esistenza nel Pensiero Intellettivo della
Manifestazione creata, scesa nella “terra”, la
Mater-ia, cioè la
sostanzializzazione delle cose
Pensate che sono la manifestazione del Principio,
cioè dell’iDea.
Il
primo “soggetto” dell’UniVerso
dello
Spirito,
del “Principio” per mezzo degli
Aelohim, sono i Desideri e
le Immagini mentali (che sono ed appartengono ancora
ai “Cieli del
Pensiero=Spirito”,
i progetti) che diverranno poi Materia
(la terra, cioè le cose create); ciò significa che è
il desiderio che si
genera nel Pensiero, che crea/progetta tutto ciò che
esiste, questo viene Pensato ed attuato dalle “iDee”,
per mezzo delle informazioni del
Progetto di Vita, contenuto anche negli Elettroni/Positroni; infatti tutta
la fisica moderna afferma: ...sono gli
Elettroni/Positroni (portatori di Luce/Energia), che hanno
nei fatti creato il nostro
UniVerso,
ciò significa che essi hanno la Conoscenza per
poterlo fare.
Il pensiero Mosaico
indica chiaramente allo studioso che l’Emanante è il
Principio, il Postulato, cioè l’Idea; essa utilizza
gli Elettroni (Aelohim + e -) quale prima
Manifestazione, per ottenere l’aggregazione/separazione della
Materia in forma sempre più complessa, che forma gli
oggetti del Manifestato apparentemente creato; ecco i 2 modi del pensiero
Mosaico per spiegare la sacralità della
manifestazione dell’UniVerso,
nei primi 4 capitoli della Genesi.
Fino ad oggi molti
religiosi hanno pensato che la Genesi, indicasse il
processo “temporale” della manifestazione dell’UniVerso,
NULLA di tutto questo; si è voluto solo riNarrare ai
posteri come avviene, il meccanismo della
Manifestazione della Vita Universale, cioè la
sussequenza delle sue “Fasi”, le sue trasformazioni/separazioni,
dall’iDea alla
SoStanza,
(sua Stanza), luogo ove si
manifesta, si sostanzializza l’idea nella forma, la
materia: plasmica, liquida, solida, gassosa, prima
nella mente che realizzerà il
Progetto di Vita.
Questi sono i concetti "sacri"
(nascosti) che gli
antichi sacerdoti Egizi, avevano insegnato a Mose'
(loro figlio Egizio) e
che lui o chi per esso ha insegnato e scritto nella
Torah nel corso dei secoli.
Riassumendo:
....e l'ALFA-BETO
cosa è, se non un "Progetto"
iDeoLogico di
linguaggio ? Quindi la parola Baraschit, PRIMA
di avere il significato temporale, ha quello
ideologico del "Progetto" spirituale-iDEO-logico:
l'idea che si fa suono (logos) parola, che diviene
successivamente "scritta", cioe' materializzata
nella forma sensibile/visibile, attraverso l'Energia degli
Aelohim, che poi
si manifesta nella materia con ed attraverso i suoi
vari stati (plasma, gas, liquido, solido).
Infatti nel testo Mosaico conferma questa
traduzione, perché è scritto: che il cielo
fu fatto successivamente, e per cielo si intende in
quel testo oltre ai cieli dello Spirito, anche il "luogo" la base, l'Etere,
la Rete che modula lo
spazio-tempo ove "nascono"
le cose che si manifesteranno successivamente in
quel "luogo",
che a quel momento è ancora, ci riferisce il
testo: "informe
e vuoto" di vita, non di nulla....
L'Etere in fenicio antico significa la lotta, il
movimento, la copula per rendersi gravida, per
iniziare a concepire e quindi partorire un essere;
quindi lo scopo dell'Etere è generare-formare, dal
concepimento al parto, il Vivente nel
Progetto
di Vita.
vedi anche
False traduzioni +
Cosmologia, Cosmogonia
La "creazione-trasformazione" descritta
in Genesi ricalca e/o deriva dalle varie
"creazioni, trasformazioni" degli antichi testi anche dell'estremo
oriente, che infatti gli assomigliano. La Genesi
descrive anche le varie fasi (giorni) necessarie per
far passare il Progetto vita (L'I-dea) dal piano
Spirituale (quello dell'In-Form-Azione) al piano
materiale, sensibile, con tutti i vari passaggi
(fasi) che ne
conseguono.
Con il
termine "Progetto" si
identificano due diverse accezioni:
- il
complesso di
attività che portano al
conseguimento di un
obiettivo in un determinato
tempo e con determinate risorse;
- il
documento o l'insieme di
documenti che descrive l'obiettivo
da raggiungere e che talvolta
prescrive anche le azioni da
compiere per il suo raggiungimento.
Un progetto,
inteso come complesso di attività,
presenta quindi le seguenti
caratteristiche generali:
- esiste
un obiettivo specifico, unico e
raggiungibile
-
raggiungere tale obiettivo non è la
(sostanziale) ripetizione di
esperienze già fatte
- si può
predeterminare una durata (almeno
teoricamente)
- al
progetto possono essere destinate
delle risorse (e in generale sono
anche assegnati vincoli per il loro
uso)
-
l’insieme delle attività, necessarie
a raggiungere l’obiettivo, è
"sufficientemente" complesso
- è
necessaria una
pianificazione
che definisca la durata
temporale,l'impiego delle risorse
destinate al progetto e il
raggiungimento degli obiettivi
parziali"
Tratto
da: Wikipedia.org
COME SI FORMA LA
MATER-IA ?
Considerando quindi che
tutte le cariche informatiche Tachioniche,
Quantico/fotoniche e quindi elettroniche elementari
dotate di polarità, possono “senza fondersi”,
unirsi fra cariche contrapposte ed a diverso “spin”,
dando vita per “insiemi” a Particelle più grandi, le
quali a loro volta possono dotarsi di polarità
diversa ed in entrambi i segni (+ e/o -) "scelti", e
riaggregarsi per “insiemi” e così via fino a
giungere alla formazione di Elettroni, Atomi,
Molecole, Cellule, Organi, Corpi, seguendo
un’impronta, l'archetipo del Progetto di Vita già
“incisa” in TOTO nell’inFormAzione contenuta e
registrata nel gas Fotonico, dagli “Scopi e dalle
Finalità della manifestazione Continua del nostro
UniVerso” (o degli InFiniti
Universi possibili), che
danno vita al "Progetto
di Vita", nel senso che Egli-Esso,
Era, È e Sarà, solo per
ottenere l’Evoluzione dello
Spirito, l’accumulo
dell’In-form-azione, in quanto tutto ciò “accade” per
poter “Manifestare” (stare Manifesto) principalmente
(ma non solo) nella Forma Umana, cioè far
“apparire”, ciò che NON potrebbe altrimenti essere
Manifesto: lo
SPI-RITO, il PENSIERO, l’inFormAzione, il Dato
elaborato e perciò la COSCIENZA di ESISTERE e questo
in OGNI CREATURA VIVENTE, ecco il Vero ed Unico
Scopo del Creato, quello di prendere Coscienza su
questo "Progetto
di Vita" e
parteciparVi nella Legge
dell'AmOr.
L’inFormAzione, cioe' lo
SpiRito (movimento della Psiche) = insieme di
inFormAzioni = ciò che stà formandosi dal
movimento dell'onda/particella tachionica, il bit
informazionale, attraverso i Quanti/fotoni è quindi
“fissata dentro” negli
Elettroni (entro contenuta e registrata nel gas
fotonico che compone la "bolla" o corpo
dell'elettrone) facendo variare lo “spin”, il senso
di rotazione, dei singoli fotoni dell’insieme
Quantico di gas Fotonico, che si sono aggregati
formando la “nuvola di gas
fotonico ad irradiamento nero” che si chiama
appunto: Elettrone/Positrone si memorizza, si
elabora il Bit Informazionale,rendendo sempre più
complesso (neghentropia) lo Spirito=Pensiero della
mEnte
Universale ed
individuale.
L’InFinito conTiene
(tiene dentro) quindi anche l’InFormAzione; quando
la Mater-ia si rende complessa, cioè elaborata,
abbiamo la Manifestazione della “CoScienza” (assieme
alla scienza ovvero la ConoScienza), nella stessa
Sostanza/Mater-ia
informata Creata; la Mater-ia è,
secondo il linguaggio cristiano cattolico, la
vergine Madre, fecondata dallo Spirito Santo, cioè
dall’InFormAzione che mantiene in essere e manifesta
il Progetto di Vita.
La Manifestazione
dell’ImManifesto (la Coscienza) avviene attraverso
l’UNICA forza/forma possibile: quella dell’AmOR,
ovvero, come gli antichi ci hanno tramandato, la
ManiFestAzione dell’AOR, l’Oro della LUX, la Visione
della LUCE, della ConoScienza di Sé e dell’UniVerso
Creato. vedi:
Uomo Psico Elettronico
+
Body WWW
Il testo Biblico che
stiamo trattando, come la parola stessa italiana,
indica anche che l’INFINITO,
l’Indefinito, si concentra “Inspira Sé”, si
inserisce nel Finito, nella forma, cioè appare, si
manifesta e si rende visibile, conoscibile ai nostri
sensi e solo in questo modo possiamo ri-conoscere l'INFINTO
nella sua Infinità.
L’ImManifesto (ciò che
non è manifesto), si “ritira” perché il Manifesto
sia ! (cioè appaia la Forma e sopra tutto la
Coscienza si renda evidente nella manifestazione
delle varie forme Create e ri-conosca l'INFINITA'); nello stesso testo si
vuol anche far comprendere che la manifestazione
della Materia, quando si rende evidente, utilizza
sempre un
sistema binario, quindi
essa si
esprime sempre anche in modo Spiritual/Fisico,
dualmente.
Il “Principio” l’iDea,
del Tutto, quando si esprime strutturandosi nelle
forme, lo fa sempre come abbiamo già detto, in modo
Duale, secondo un “Principio Binario”, con le
Energie del Campo Informazionale/Tachionico
Fondamentale dell'InFinito (F), ....Forze
apparentemente contrapposte (Em ed Ef), cioè
Caldo/Freddo;
Yang/Yin; Positivo/Negativo;
Luce/Tenebre; Maschio/Femmina; Bianco/Nero; ecc.,
che si possono, ai vari “livelli”,
materializzare
solamente se
si uniscono (insieme
duale - copulando) a determinate
condizioni, creando quindi tutte le
particelle, dagli
Aelohim
(Elettroni/Positroni) e così via fino alle
Manifestazioni più complesse che noi oggi
conosciamo.
Continua in: 7
parole della Genesi - 2 + Eden +
IO SONO
+ ADAMO
+
Il giardino di EDEN +
Comandamenti
Secondo
la tradizione ebraica la Torah / Pentateuco,
cioè i primi cinque libri della Bibbia, sono stati
scritti da Mosè, che essendo stato allevato dalla
famiglia reale egiziana, doveva avere una formazione
culturale ben al di sopra della media e ben più
ampia di un qualsiasi scriba.
Immagino che fosse edotto sulla filosofia, sulla
cosmologia, e sui tanti misteri egiziani, incluso
l'uso simbolico della scrittura, etc.
Personalmente, aldilà del fatto storico, già
soltanto per le sole caratteristiche delle Sacre
Scritture, ritengo che l'autore o gli autori fossero
realmente ispirati e avessero una intelligenza e una
sapienza mirabili, talmente superiori da sfuggire
alla comprensione dei moderni storicisti, portati
per loro stessa deformazione mentale a ritenere per
esempio che la Genesi fosse una favoletta scritta in
un linguaggio grezzo da un qualche pastore di pecore
semianalfabeta.
D'altra parte, già l'opera di interpretazione
allegorica da parte di Filone di Alessandria, ebreo
di cultura ellenistica, pur motivata da un certo
imbarazzo per l'aspetto rudimentale della Bibbia nei
confronti della filosofia greca, in realtà ha
ricalcato in parte l'intenzione degli autori,
sebbene quelli non avessero avuto né la necessità né
la volontà di esplicitare il simbolismo in forma
volgarizzata.
Nello specifico, poteva l'autore della Genesi
utilizzare intenzionalmente degli oggetti materiali
quali aria, terra, acqua, etc. per rappresentare i
principi cosmologici ? Mi pare anche piuttosto
evidente.
La Ruach che aleggia sopra le acque non è forse una
sorta di vento che per certo sappiamo significare
anche lo "spirito"
?
(NdR: potrebbe essere l'Etere degli antichi -
informato, informatizzato, vedi:
VuotoQuantoMeccanico)
I cieli e la terra del primo versetto, non alludono
chiaramente al mondo spirituale superiore e a quello
materiale ?
L'uomo non fu forse fatto, allegoricamente parlando,
dalla polvere del terreno, ovvero dalla materia
corporea ?
(NdR: ovvero dall'energia
tachionica, fotonica, atomica > molecolare
informata, informatizzata)
Gli animali non rappresentano forse le tipologie
dell'anima,
visto che sono chiamati chiaramente "anime viventi"
?
Il soffio divino nelle narici dell'uomo, neshamah
non è forse utilizzato dalla tradizione ebraica
anche per indicare la parte spirituale dell'uomo?
Più precisamente:
1. gli egiziani distinguevano diversi tipi di
anima in scala discendente: akh, ba, ka ma anche
altri componenti secondari come ib, hekau, ren,
sekhem.
2. gli ebrei distinguevano cinque tipi di
anima in scala ascendente:
Nefesh-Ruach-Neshama-Haya-Yechida.
3. i filosofi greci distinguevano tre diversi tipi
di
anima in scala discendente: razionale,
sensibile, vegetativa.
4. i cristiani, dopo San Paolo, distinguono due
tipi: pneuma e psiche, cioè spirito (superiore) e
anima (inferiore). Anche se poi nel medioevo
recuperano la tripartizione classica.
5. Dopo un certo periodo di confusione tra spirito e
anima, da Cartesio in poi l'anima viene confusa con
lo spirito, da cui tutti i fraintendimenti
successivi.
Questa riduzione storica dei gradi distintivi
dell'anima corrisponde, come appare logico, alla
progressiva diminuzione di comprensione, da parte
dell'uomo, della realtà oltremondana.
In conclusione: il punto di vista di chi scrive è
condizionato dalla cultura e dal luogo storico in
cui è vissuto ? Certamente.
Ma questo vale anche per chi legge. L'uomo moderno,
proprio perché vive nella sua epoca, ha ormai
consolidato un limite mentale nella comprensione
delle realtà che vengono descritte nelle Sacre
Scritture.
Ma attribuire tale limite agli antichi, sarebbe
erroneo, come un daltonico che volesse negare la
distinzione tra il verde e il rosso, soltanto perché
tale distinzione è aldilà della sua capacità di
percezione e comprensione.
Parlo di principi cosmologici perché la Genesi (sepher
bereshit) almeno nei suoi primi capitoli, è
propriamente una cosmologia, in quanto tratta della
creazione del cosmo e dell'uomo in quanto
microcosmo.
è improprio parlare di storia, perché il racconto
della Genesi, nella sua prima parte, non è storico,
cioè non tratta di fatti accaduti, ma è allegorico,
cioè simbolico.
E anche quando comincia a trattare episodi storici,
lo fa in modo metastorico, poiché i vari fatti e
personaggi assumono anch'essi un valore allegorico.
Per esempio, l'uscita dalla schiavitù d'Egitto, pur
essendo un fatto storico, allegoricamente
rappresenta la liberazione dal dominio del mondo
corporeo che ostacola l'elevazione spirituale.
Infatti il nome dell'Egitto
מִצְרָ֫יִם
deriva da
צוּר che
significa "limite", "confine", "barriera" ma anche
"roccia", cioè qualcosa di estremamente solidificato
e materiale, difficile da oltrepassare, pur motivata
da un certo imbarazzo per l'aspetto rudimentale
della Bibbia nei confronti della filosofia greca.
La lingua ebraica l'ho già detto in altro post, che
essa ha una struttura su base fonosemantica, cioè
ogni lettera ha un valore simbolico di tipo
fono-articolatorio. Le radici bi e tri-lettere
derivano dalla composizione simultanea di lettere e
significati associati.
Esempio:
Shin = moto circolare.
Resh = moto rettilineo.
Radice bilittera Sh + R = moto rotatorio + moto
rettilineo = moto spiraliforme.
Infatti i termini che ne derivano sono riferiti a
oggetti che hanno forma a spirale, ad esempio
l'ombelico (cordone ombelicale), una ghirlanda, un
braccialetto, i lacci intrecciati dei sandali, il
tralcio di vite, una radice, un serpente, i Seraphim
(spirali fiammeggianti), etc.
Questa spiegazione è tratta da A. Fabre d'Olivet,
"La langue hébraique restituée".
Potete scaricare il pdf originale da questo link:
https://www.dropbox.com/s/sdoewobvncx47jq/...%201.0.pdf?dl=0
https://sites.google.com/site/incognitusweb/home/articoli
Se non leggete i caratteri ebraici, scaricate e
installate il font bwhebb:
www.dropbox.com/s/ajr3y5mtkj4yz9u/bwhebb.ttf?dl=0
La cosmologia
comprende precisamente i primi 11 capitoli della
Genesi su 50 totali:
Gn 1:1-2:4 Cosmologia 1a parte - Macrocosmo;
Gn 2:5-3:24 Cosmologia 2a parte - Microcosmo;
Gn 4 Genealogia di Caino
Gn 5 Genealogia di Seth
Gn 6-7-8-9 Noè e il diluvio
Cap. 10 Genealogia di Noè
Gn 11:1-9 Torre di Babele
Gn 11:10-32 Genealogia di Sem
Dal Cap. 12 con Abramo comincia la parte
propriamente storica.
Da qui in poi i personaggi sono storici, anche se
con valore metastorico, come si può vedere dal
significato dei nomi e dalle loro variazioni. Ad es.
Abram che diventa Abraham, etc.
Nei primi 11 capitoli i personaggi non sono storici
ma esclusivamente simbolici, quindi anche le
genealogie non rappresentano dei rapporti di
parentela, ma una sorta di schema di sviluppo
simbolico. Infatti la parola ebraica toledoth
utilizzata per indicare le genealogie, tradotta in
greco come Genesis, è usata sia per indicare le
generazioni umane, ma anche quelle dei cieli e della
terra, quindi è evidente che ha un valore
cosmologico.
Per capire cosa indicano i vari personaggi, bisogna
approfondire il significato del loro nome ebraico e
dei rapporti con gli altri personaggi della stessa
serie.
Ho già detto altrove, per esempio, dei tre figli di
Noè:
Shem = alto, luminoso
Iapheth = espansivo
Cham = scuro
corrispondono esattamente alle tre tendenze della
natura che l'induismo ha codificato come:
sattva = tendenza verso l'alto, luminosa, colore
bianco
rajas = tendenza espansiva in orizzontale, colore
rosso
tamas = tendenza verso il basso, oscura, colore nero
Ci sono due appellativi divini che sono usati per
funzioni diverse:
1. Elohim compare nella cosmologia 1a parte in
quanto è il creatore che fissa le leggi del
macrocosmo.
2.YHWH Elohim (o solo YHWH) compare nella cosmologia
2a parte in quanto creatore del microcosmo e suo
giudice in base alle leggi che riguardano l'uomo.
Per capire la differenza tra i due appellativi vi
rimando al brillantissimo gioco di parole di Dante
Alighieri in Paradiso XXVI quando fa dire ad Adamo:
Pria ch’i’ scendessi a l’infernale ambascia,
I s’appellava in terra il sommo bene
onde vien la letizia che mi fascia;
e El si chiamò poi: e ciò convene,
ché l’uso d’i mortali è come fronda
in ramo, che sen va e altra vene.
Cioè dice che "Dio" si chiamava anticamente I, cioè Yah o YHWH e solo dopo si chiamò EL, cioè ELOAH,
ELOHIM. Ora se volete capire cosa intendesse Dante,
fate caso che la stessa lettera I è usata all'inizio
della terzina nella frase "pria ch'i". Si tratta di
un gioco di parole che si basa non tanto
sull'ebraico, ma sul significato che i nomi
trasposti assumono in italiano...
I e EL come abbreviazioni dell'italiano volgare,
significano rispettivamente "io" ed "egli", perciò
Dante vuole dire che anticamente D*o era chiamato Io
perché l'uomo lo considerava come parte interiore e
spirituale di sè, mentre successivamente, in seguito
alla decadenza umana, l'uomo lo chiamò "Egli" perché
lo vedeva come qualcosa di esteriore, distinto da sè.
La decadenza dell'uomo, nella parte della cosmologia
è descritta in termini cronologici ma deve essere
intesa in senso ontologico, almeno nella prima
parte, cioè in rapporto alla manifestazione
dell'essere umano sul piano inferiore, cioè nel
mondo corporeo.
La Genesi descrive tale decadenza non in modo
continuo ma attraverso cadute successive: la
cacciata dal giardino, l'assassinio di Abele, il
diluvio, la confusione delle lingue, etc.
Come esempio, considera i perizoma di foglie, poi
sostituiti dalle tuniche di pelle. è evidente che
si sta parlando del successivi rivestimenti
dell'anima umana, dalla parte vegetativa a quella
sensibile. Biologicamente è un progresso, ma dal
punto di vista spirituale, è una discesa progressiva
nel mondo umano. Ugualmente, la preferenza data
all'albero della conoscenza (cervello), rispetto
all'albero della vita (cuore), rappresenta il
passaggio dalla percezione interiore a quella
esteriore. Dal punto di vista biologico è un
progresso, ma dal punto di vista spirituale è una
estroversione che ostacola il ritorno in sè. Tutti
gli organi di percezione collegati al cervello
attraverso i nervi, sono rivolti solamente verso
l'esterno, quindi impediscono la visione interiore e
illudono l'uomo che la realtà sia quella sensibile.
Ecco perchè i nervi in ebraico sono chiamati 'etsev
che significa anche "idolo". Ma significa anche
"dolore" perché è attraverso i nervi che il dolore
viene percepito.
Se devi costruire un edificio, lo puoi fare con
materiali diversi, forme diverse, estetica
differente, ma sempre devi sottostare alla forza di
gravità e alle altre leggi della fisica.
Così pure, le diverse tradizioni, aldilà delle loro
specificità, tendono a convergere sui punti
fondamentali in quanto parlano tutte della stessa
realtà.
Per esempio i grandi maestri della qabbalah usavano
tecniche di meditazione simili ad altre tradizioni
esoteriche.
La qabbalah ha sviluppato in particolare
la meditazione sulle permutazioni delle lettere, ma
anche in India hanno i mantra, i cristiani le
litanie e il rosario, il sufismo ha il dhikr e anche
gli gnostici meditavamo sulle vocalizzazioni, etc.
Per quanto riguarda la cosiddetta "reincarnazione" i
qabbalisti la chiamavano GILGUL dalla radice GL che
significa "girare" come nel nome della Galilea o
indica oggetti sferici come il Golem, cioè
l'embrione. Comunque la questione della
reincarnazione in occidente è mal compresa poichè fu
reintrodotta dall'India negli ambienti socialisti
(vedi la società teosofica, etc.) per spiegare le
differenze sociali e quindi è stata deformata dalle
ideologie.
By Filippo Maria Leonardi - Tratto da:
http://consulenzaebraica.forumfree.it
- 14/10/2017
Commento NdR: condivido questa
dissertazione sul Genesi (Cosmogonia
>
Cosmologia)
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
COME POSSIAMO VEDERE la
Manifestazione, Era, È e Sarà, cioè significa che
Ella crea continuamente per mezzo della unione dei 2
lati o stati dell’Energia Psico Eterica Fondamentale
(F) del Campo Informazionale-Tachionico, (le
2 Forze contrapposte (Em ed Ef); in ogni
“punto od Ente” dell’InFinito
ove esse si riUniscono, si “Conoscono”, si
comPenetrano, vi è la manifestazione, nascita o la
manifestazione della Sostanza/Mater-ia InFormata e
che si evidenzia in primis per mezzo del
Campo Psico
Elettro Magnetico Informato Universale (CEIU) e nel
proprio personale “Campo Psico Energo BioFisico
Informato” (CEI), che si attiva ogni qual volta vi è
un qualsiasi movimento dell’Ente nell’InFinito.
La
materia esiste per manifestare lo
Spirito, l’informazione e
manifestando Spirito
si crea altra materia
in un
continum
senza fine……….verso e nell’Infinito.
Esempio: il Concepimento
della forma umana: xx - xy, cioè 23 cromosomi
(maschio - femmina) = In-Formazione dell’Uomo;
questa “legge binaria"
e’ infatti espressa anche nelle
2 parti dell’elica a scala del
DNA,
nei viventi, ecc.
La stessa parola
Spirito (Spi-Rito
= movimento del Pensiero=Psiche), principio maschile, è
formata da 2 radici che significano una PSIché, l’altra Ritmo del Rito, cerimonia,
rituale, palcoscenico, ma anche e sopra tutto essa
indica il movimento ciclico, l’energia
elettromagnetica ritmica o rituale supporto
dell’informazione creante la Mater-Ia; quindi essa
esprime i concetti del “Rito/Ritmo del Pensiero in
costante movimento attraverso l’energia
elettromagnetica”.
La parola Mater-Ia,
significa semplicemente la matrice, la madre, la
moltiplicazione, il principio femminile, che
manifesta lo ..Ia, l'IO
SONO
-
Ego/Io,
l’insieme delle in-FormAzioni.
Quindi le parole
Spirito
e Materia, sono
i due lati di UNA
sola
Medaglia, ovvero 2
“stati” di una sola ed unica cosa:
l’in-Form-azione (ciò che si sta formando)
Mater-ializzata (la forma dell'idea) !
NON esiste lo Spirito senza il supporto della
Mater-ia nei suoi vari e possibili stati (plasmico,
liquido, solido, gassoso)
Ricordiamo anche che anche la
Terra è un
Pianeta (femmina) in quanto “produttore” di
vita, che viene inseminato dagli "spermatozoi", che
sono le comete che portano e distribuiscono la vita
in ogni parte dell'UniVerso
esistente !
La stessa parola
italiana “Radice” è formata da una radice RA (dio
solare egizio) e da una desinenza/parola/verbo
“dice” = dire; ciò sta a significare che la parola
radice indica il “parlare di RA” (il pensiero del
"Dio" RA, R = testa, capo, nuca, il pensiero che sta
nell’intelletto + A = L’Ego/IO
del "dio uomo"
in fase di formazione e/o la forza del "Dio"
Universale, che in realtà DEVE essere sempre
definito come
InFinito).
Vedere
Tecnica di studio.
Vediamo di descrivere
meglio questi Campi Psico Elettro Magnetici
Informati (CEI): questi sono semplicemente il
contenitore dell’Ente, Entità o Punto dell’Infinito;
L’Ente, si manifesta per la Sua intrinseca
possibilità di essere eternamente inStabile (cioè
eternamente in movimento), nell’attimo della sua
manifestazione vi è la modifica della struttura
dello Spazio/Tempo, il Cronotopo; significa quindi
che egli si inForma (prende forma), creando,
manifestando Se stesso mediante un Campo di Energia
Psico Bio Elettro Magnetica, aggregando e
manifestando un “insieme di Fotoni” e quindi di
particelle Elettroniche, che si accorperanno sempre
per “insiemi” determinando la nascita degli elementi
atomici che riAggregandosi per insiemi,
determineranno a loro volta la nascita altri insiemi
con massa concreta della Materia/informata e guidata
dall’Ente che si inForma, per mezzo del proprio CEI
o Campo Psico Energo BioFisico.
Ricordiamo che l’UniVerso
(che segue la legge dell'Entropia negativa =
Neghentropia = accumulo dell'informazione = ordine
sempre più complesso ad ogni livello) al quale
apparteniamo è un
Universo complesso,
multi dimensionale e pieno di vita, esistono
quindi altre “forme” vitali, collocate su diverse
bande di frequenze vibratorie, un esempio la vita
Atomica, Elettronica, vibra ad una frequenza diversa
da quella alla quale apparteniamo; al tal proposito,
si ricorda di leggere i libri di
Jean Emile Charon,
ricercatore francese contemporaneo; egli insegna
fisica, matematica ed
etica alla Sorbona a Parigi Francia e negli USA,
egli ha scritto un libro meraviglioso: "Lo Spirito
questo sconosciuto".
Il Campo Psico Energo
BioFisico (CEI = i cieli dello
Spirito) avvolge il corpo e contiene la
M/Ente (Ente in Movimento) dell’Ente stesso ed è
erogato per mezzo di un
vortice
centro mosso dall’IO
SONO - Ego/IO,
essendo quest’ultimo un “buco”
sull’InFinito;
Questo Campo (Psichico)
Informazionale-Tachionico, è in grado di registrare
e trasmettere forma, nel senso olografico del
termine, cioè di formare figure di interferenza
multi dimensionale, in concomitanza con gli altri
campi della fisica: (anche Quantico-Elettro
Magnetici). Esso ha quindi la proprietà di scambiare
ininterrottamente informazioni con la materia
aggregata e con quella circostante per formare il
proprio “corpo Psico/Fisico”, che Egli manifesterà
nel tempo; possiamo quindi definire il corpo fisico,
come un ologramma creato dal Campo Psico Energo
BioFisico (CEI), che interagisce ad ogni istante con
i tendenti infiniti altri Campi presenti
nell’Universo e con il Campo dell’Universo
(CEIU) stesso, per mezzo delle sue “antenne”
presenti per esempio in ogni cellula degli esseri
viventi: i cromosomi.
Questo Campo personale
(CEI) può in certi casi “separarsi” (volontariamente
od inconsciamente) dal corpo fisico, mantenendolo in
uno stato di “catalessi” o sonno profondo; in questo
caso Egli è attaccato al fisico per mezzo di un
cordone ombelicale di energia di colore argento;
spostandosi dal corpo acquisisce informazioni sui
“luoghi”, dimensione diverse, che visita e quando
ritorna al corpo, può in certi casi fornire le
informazioni memorizzate alla mente consapevole o
parte conscia di Sé, che informa tutto il corpo.
In certi casi il Campo
(CEI) può abbassare la “guardia”, allentando le
difese di Sé (le barriere di difesa sono attivate
dalla Conoscenza e dall’abilità a dirigere la
Volontà verso uno scopo preciso) e permettere ad
altri Campi di interagire in modo potente su di Sé,
in questo caso si dice che .....è Posseduto..., ciò
alle volte può avvenire per cercare di forzare
l’elevazione del livello di Conoscenza e di
evoluzione della Personalità formata in quel Campo,
da coscienza primaria ed “elementale” a Coscienza di
alto Ordine, in modo che il Campo ed il Fisico
manifestato acquisiscano sempre più Ordine e Grado
nell’evoluzione Spirituale che Essi percorrono
assieme.
In altri casi la
....possessione..., può bloccare il processo di evoluzione del soggetto stesso, in quanto genera
facilmente psico dipendenza dall’altro
essere/energia/forza/forma che lo possiede; quindi
fare molta attenzione a queste cose ed avvicinarsi
con abilità e conoscenza.
Il Campo (CEI) possiede
innumerevoli possibilità, (tendenti all’infinito)
quindi anche quella di interagire con gli altri
Campi esistenti; ciò può avvenire anche
inconsapevolmente per la parte della
Personalità/mente dell’Essere, la sua parte
Razionale, Conscia.
Purtroppo noi uomini
“moderni” e civilizzati, abbiamo soffocato e quindi
inibito, per mancanza di pratica, nell’utilizzo
delle varie e bellissime possibilità dei nostri
Campi, perdendo e dimenticando queste possibilità
che comunque sono sempre LATENTI e PRESENTI in ogni
individuo; basta riConoscere le tecniche per poter
riattivare tutte queste immense possibilità, perse
per stupidità.
Abbiamo quindi un
compito preciso, quello di comprendere molto bene
queste realtà e riattivare quindi i processi
dimenticati di riConoScienza, in quanto fin dalla
nascita ci hanno insegnato che questi Campi non
esistono, per poterci meglio controllare,
inserendoci false informazioni fin dalla tenera età,
ci hanno “tagliato le ali”, impedendoci di gioire
della realtà di cui siamo fatti ed alla quale
partecipiamo.
I Campi
(Campi ElettroMagnetici Informati - CEMI)
NON si esauriscono alla
morte del corpo fisico,
ma sopravvivono ad esso pur suddividendosi in parte,
cioè rendendo parte dell’Energia/Informata che li
compone ad altri Campi od a quello dell’Universo;
nel capitolo precedente abbiamo già descritto ciò
che avviene; essi tendono comunque all’Infinito,
quindi a tendere di durare in eterno.
Ciò significa che TUTTI gli esseri viventi hanno accesso ad un dominio
(spazio/tempo) a cui le iDee hanno una realtà; la
“sostanza” delle iDee è di vera e pura Energia
Quantico-Tachionica, cioè “Movimento” di
Spazio/tempo che accorpa Luce, Informazione, quindi
anche di energia elettromagnetica.
La Luce inFormata, si
memorizza nei corpi viventi, nel substrato che ha
alla base la “terra” fisiologica, cioè nei metalli
amorfi a base di minerali rari.
Le cellule
“percepiscono” interagiscono, assorbono, riflettono
anche la radiazione cromatica (intesa come Luce) che
è sempre la solita radiazione elettromagnetica nel
campo spettrale da 400 a 700 nanometri.
L'assorbimento della luce è un caso particolare e
concettualmente abbastanza secondario della più
ampia interazione delle radiazioni EM con la materia
vivente. Le cellule intese come corpuscoli in
sospensione per lo più riflettono e disperdono la
luce, fenomeno detto: “scatter”.
I composti intra
cellulari l'assorbono un poco, se sono cromogeni
naturali (clorofilla, emoglobina, porfirine, ecc.) o
artificiali (esempio: psoraleni).
Le normali strutture
cellulari (esempio: proteine, DNA, ecc.) non
assorbono molto la luce cromatica, ma sono molto
sensibili alla radiazione della luce più energetica
(ultravioletti).
L'acqua delle cellule
assorbe per esempio l'infrarosso, scaldandosi, in
quel caso la radiazione non è più "cromatica".
L’italiano, prof. Leonida Santamaria, Patologo
generale in Pavia, era famoso per la sua ricerca
sulla fototossicità.
Comunque occorre
ricordare che tutta la materia, corpo umano
compreso, è composta di atomi o campi atomici, che
vibrano secondo determinate lunghezze d’onda.
La malattia è infatti anche una alterazione di
queste vibrazioni (frequenze); ne abbiamo
dimostrazione anche con apparecchiature
Bio
elettroniche, analizzando il
Terreno
fisiologico, la
matrice.
Qualche inciso: recenti
studi nel laboratorio Europeo di ricerca sulle
particelle sub nucleari hanno confermato che ogni
particella sub nucleare è influenzata dalle
variazioni (cioè dalle informazioni) lunari,
terrestri e solari (le loro varie fasi, alterazioni
dei loro campi magnetici, macchie solari, terremoti,
quindi dai campi elettromagnetici e di quelli più
sottili, ecc.), per cui abbiamo la dimostrazione che
tutta la materia vivente (anche i corpi umani) è
interagente con qualsiasi altra materia a livello
sub atomico fino a quello Spirituale, il Pensiero.
I
Campi, gli Enti,
quindi le Entità, hanno anche la possibilità di
influenzare dal passato, il futuro e vi sono dei
canali attraverso cui le informazioni
provenienti da vite/esperienze passate o parallele
possono influenzare il presente.
I Russi e gli Americani
sanno esattamente cosa sono questi Campi, in quanto
essi li hanno studiati per decenni e li stanno
ancora studiando in modo molto segreto, tentando di
creare delle macchine elettroniche per poter
controllare i Campi a volontà;
La Psicotronica
sta divenendo quindi uno degli interessi primari
nelle installazioni di ricerca militare in Russia e
negli USA.
Tutte queste
informazioni sui Campi, il “Potere”, NON le fornirà
MAI al comune cittadino del mondo, anzi
esso tende
ad utilizzarle per il controllo diretto e sempre più
spinto, delle coscienze degli Umani.
Per fortuna questo non è
facilmente realizzabile, ma in teoria, se qualche
persona con la conoscenza delle giuste tecniche, si
mettesse al loro servizio, essi avrebbero delle
immense possibilità per controllarci.
Per fortuna che queste
tecniche NON sono in mano a coloro che NON SONO, ma
sono in mano solamente a coloro che SANNO e che
SONO,
che sono quindi in grado di impedire di
essere strumentalizzati da questi “demoni” assetati
di potere, in quanto riConoscono coloro che sono
oggi al potere del Pianeta, come esseri
DIABOLIcaMENTE ignoranti; quindi non si legano ad
essi per NESSUN motivo.
Possiamo stare quindi
tranquilli, però fino ad un certo punto, perché
comunque questi esseri pre-Potenti ma ignoranti
gestiti dall’’Elite = i 12 apostoli del male (cosi
li chiamano), tenderanno a costruire delle
apparecchiature elettroniche per tentare di
influenzare le nostre menti, con delle trasmissioni
di energie (frequenze) particolari, per ottenere
degli effetti deleteri sulle menti, in modo che esse
si indeboliscano sempre più ed essi finalmente
possano controllarci, più di quanto non facciano già
ora.
I piani di vaccinazioni
di massa, stanno da decenni proseguendo verso
l’indebolimento dei Sistemi Immunitari e quindi i
Sistemi Nervosi, delle popolazioni dell’intero
Pianeta, questo per poterci dominare sempre di più e
meglio attraverso la sofferenza della malattia che
essi inducono, con le campagne di
vaccinazione.
Il
sistema di
vaccinazione di massa
attualmente in uso nel mondo,
per tentare di mantenere il
controllo delle
coscienze, (per mezzo dell’indebolimento del
sistema
immunitario dei soggetti
vaccinati), attraverso
l’attenzione al dolore sulla
malattia indotta e
quindi ottenere minore sicurezza e volontà dei
singoli uomini, sviando la loro attenzione ai veri
problemi: Giustizia, Libertà, Fraternità,
Sopravvivenza, Lavoro, Informazione
.
Fino a quando gli Uomini
non rientreranno in possesso delle loro quasi
......infinite “possibilità” che i loro
Campi Psico
Energo BioFisici (CEI) hanno e non le utilizzeranno,
la schiavitù sarà SEMPRE presente sulla faccia della
Terra.
Quindi è un ASSOLUTO
DOVERE e DIRITTO RE-IMPADRONIRSI delle proprie
POSSIBILITÀ, per riprendere il controllo di NOI
STESSI e del Pianeta stesso che soffre sempre più.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
ALTRA INTERPRETAZIONE delle prime parole della
Genesi:
GEMELLI, SERPENTE COSMICO, DNA
"Bereshit bara elohim et hashamayim ve'et hàarets"
- Genesi 1:1
3,8/3,5 miliardi di anni fa, quando le Terra si era
abbastanza raffreddata e l'acqua cominciò a essere
acqua e non vapore è arrivato sul pianeta il
DNA sotto forma di batteri e/o microrganismi.
Questi microrganismi hanno lavorato sulla terraferma
contribuendo a formazioni sedimentarie; hanno
lavorato sull'acqua degli oceani riducendo
grandemente l'alta acidità presente in quel tempo:
hanno lavorato sull'atmosfera nutrendosi di idrogeno
che estraevano dall'acqua rilasciando l'ossigeno
nell'aria.
Vista oggi questa attività molti studiosi affermano
tranquillamente che il
DNA si è strutturato il pianeta adattandolo alla
vita che doveva venire.
Appena la concentrazione di ossigeno ha raggiunto il
giusto livello in percentuale, il DNA ha cambiato le
proprie sequenze (ma la struttura di base non
cambia; ci sono state mutazioni geologiche
incredibili, oceani, mari e fiumi hanno cambiato
fisionomia ma la struttura del DNA è rimasta
immutata fino ad oggi) adattando la vita
all'ossigeno. Sono nate le piante verdi che con la
fotosintesi hanno reso stabile l'atmosfera e mezzo
miliardo di anni fa è sbocciata la vita chiamata
complessa (pesci, anfibi, mammiferi ecc.) ognuna
contenente, in sequenze diverse, il DNA di base.
La base del DNA si può semplificare con 4 lettere:
A, T, C, G.
Queste lettere hanno accoppiamenti obbligatori: A
con T e viceversa; C con G e viceversa.
Questo vuol dire che ogni catena ha il suo
opposto... Speculare e corrispondente (non so se uso
i termini giusti ma ci siamo capiti).
Gli enzimi preposti leggono (perché il DNA è testo,
codice, linguaggio) solo su un nastro. L'altro
nastro serve per la riproduzione perché separando i
due nastri essi si accoppieranno con quelli di nuova
sintesi che hanno sequenze speculari a quella
originale.
Essendo il DNA linguaggio, verbo, parola, si sdoppia
per trasmettere la propria informazione che verrà
conservata "così com'è" in ogni essere vivente in
cui è celata.
"En arkhè én ho lògos kai ho lògos én pròs tòn
theòn kai theòs én ho lògos". (In principio era
la Parola e la Parola era con il
Dio
e Dio era la Parola.) - Giovanni 1:1
By Sandro Franchini -
https://www.facebook.com/Prenditore?fref=ufi
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ECCO DA DOVE GLI AUTORI DEL GENESI HANNO TRATTO LE
INFORMAZIONI che hanno immesso nei versi
del testo Biblico:
Sumer, o la ‘terra dei
re civilizzati’, fiorì in Mesopotamia, l’Iraq di
oggi, intorno al 4500 a. C.
I Sumeri hanno creato una
civiltà avanzata con il proprio sistema di
linguaggio elaborato, di scrittura, architettura,
arte, astronomia e matematica. Il loro sistema
religioso era composto da centinaia di divinità,
riti e cosmologia. Secondo gli antichi testi, ogni
città sumera era sorvegliata da un proprio dio, dove
umani e dei vivevano insieme ma gli umani erano i
servi degli dei.
TRADUZIONE di tavolette dei Sumeri sulla Creazione
del mondo - PDF
Il mito della creazione sumera può essere trovata su
una tavoletta di Nippur, antica città mesopotamica
fondata nel 5000 aC circa.
Secondo le tavolette, la creazione della Terra (Enuma
Elish) comincia così:
Quando l’alto
dei cieli non era ancora stato nominato;
E la terra situata sotto, ancora non sopportava un
nome;
E il primordiale Apsu, che li generò,
E il caos, Tiamut, fu la madre di entrambi
Le loro acque erano mescolate insieme,
E nessun campo si era formata, nessuna palude si
vedeva;
Quando degli dei, nessuno era stato chiamato in
essere,
E nessuno portava un nome, e nessun destino era
stato ordinato;
Poi sono stati creati gli dei in mezzo al cielo,
Lahmu e Lahamu sono stati chiamati in essere …
E’ interessante notare
che nessun dio è stato il responsabile della
creazione, in quanto, anche gli stessi dei sono,
essi stessi, parte della creazione.
La mitologia sumera sostiene che, in principio,
esseri di tipo umanoide e di origine
extra-terrestre, hanno governato sulla Terra. Quegli
esseri, o divinità, potevano viaggiare attraverso il
cielo in veicoli a forma di disco o razzo. Questi
esseri hanno lavorato il suolo della Terra per
renderlo abitabile ed, inoltre, per sfruttare i
minerali presenti al suo interno.
I testi riferiscono che, ad un certo punto, c’è
stato l’ammutinamento degli dei verso il loro lavoro
da ‘minatori':
Quando gli dèi
come gli uomini
Portava il lavoro e subito il pedaggio
La fatica degli dèi era fantastica,
Il lavoro era pesante, l’angoscia era molta.
Anu, il dio degli dei, ha convenuto che il loro
lavoro era troppo pesante. Suo figlio
Enki o Ea, ha proposto di creare l’uomo per
sopportare il lavoro e, così, con l’aiuto della sua
sorellastra
Ninki , lo ha fatto. Un dio è stato messo a
morte e il suo corpo e il sangue sono stato
mescolato con l’argilla. Da questo materiale è stato
creato il primo essere umano a somiglianza degli
dei:
È stato
macellato un dio insieme con la sua personalità; Ho
rimosso il tuo lavoro pesante, Ho imposto la tua
fatica sull’uomo.
…
Nell’argilla il dio e l’uomo sono tenuti, per unirli
insieme;
Così che alla fine dei giorni, la Carne e l’Anima,
che in un dio sono maturati – quell’anima in una
parentela vincolata di sangue.
È interessante notare
che lo spirito è collegato al corpo, come viene
descritto in molte altre religioni e miti.
Questo primo uomo è stato creato nell’Eden,
una parola sumera che significa ‘terreno
pianeggiante’.
Nell’Epopea
di Gilgamesh, l’Eden è menzionato come il
giardino degli dei e si trova da qualche parte in
Mesopotamia tra i fiumi Tigri ed Eufrate.
Inizialmente gli esseri umani erano in grado di
riprodursi in proprio, ma sono stati successivamente
modificati con l’aiuto di Enki e Ninki. Così Adapa
viene creato come un essere umano completamente
funzionale e indipendente. Questa ‘modifica’ è stata
fatta senza l’approvazione del fratello di Enki,
Enlil, e così iniziò un conflitto tra gli dei.
Enlil diventa l’avversario dell’uomo e le tavolette
sumere affermano che gli uomini servivano gli dei
tra molte difficoltà e sofferenze.
Anche se non è la storia esatta della creazione che
coinvolge due alberi nell’Eden, Adapa, con l’aiuto
di Enki, ascende verso Anu (il dio/capo supremo
degli Anunnaki), dove non riesce (o si rifiuta,
sotto consiglio di Enki) di rispondere ad una
domanda circa ‘il pane e l’acqua della vita’.
Le opinioni variano sulle somiglianze tra questi due
racconti della creazione, ma una cosa rimane chiara:
l’immortalità è pensata per gli dei, non per gli
uomini. - By John Black - Tratto da:
luniversovibra.altervista.org
Gli antichi dèi del cielo e della terra sono i
protagonisti indiscussi dei racconti epici sumeri.
Secondo i sumeri questi dèi erano scesi dal cielo
sulla terra in epoche remotissime quando l’uomo
ancora doveva fare la sua comparsa. E’ a loro che i
sumeri attribuivano la nascita dell’essere umano
come prodotto di una deliberata scelta di queste
divinità. Anche se la terra era popolata da una più
ampia schiera di entità divine minori ,gli annunaki,si
può senza dubbio tracciare l’identikit di coloro i
quali detenevano il sommo potere su ogni cosa.
Questi dèi venivano raffigurati come degli essere
molto simili a noi ,barbuti , molto alti, quasi dei
giganti, con un copricapo adorno di corna che
simboleggiava la loro origine divina. Il capo di
questa famiglia di annunaki si chiamava AN o ANU,
era lui il grande padre degli dèi ed il suo simbolo
era una stella che stava a raffigurare proprio la
sua origine celeste,una stella che a volte poteva
essere anche racchiusa in un cerchio.
In numerosi testi veniva descritta la sua dimora in
alto nei cieli, una dimora che come si evince dalle
parole utilizzate per descriverla,doveva avere un
aspetto maestoso e meraviglioso i cui portali erano
sorvegliati da un dio dell’albero della vita e da un
dio dell’albero della verità. Veniva descritta in
modo così dettagliato poiché l’accesso alla casa di
AN non era un esclusiva soltanto degli dèi ma anche
a pochissimi essere umani che bramavano di
raggiungerla con lo scopo di ottenere
l’immortalità.
Un primo eco di storie simili le ritroviamo
nell’antico testamento quando si parla della ascesa
al cielo di Enoch e del profeta Elia.
AN viveva
nella sua dimora con la moglie ANTU e le insegne con
cui veniva raffigurato AN trovano grande riscontro
in chi oggi detiene il potere:
Il copricapo divino,lo scettro simbolo del potere ed
il bastone emblema del pastore-guida. AN aveva fatto
costruire per sé una splendida dimora sulla terra,
un tempio così grande che le sue mura arrivavano a
toccare le nuvole ed era il luogo sacro grazie al
quale AN e la sua sposa discendevano dal cielo e
dove alloggiavano durante le loro visite sul nostro
pianeta. Diverse tavolette ritrovate scendono
proprio nei particolari cerimoniali che avevano il
preciso scopo di rendere questa visita il più
piacevole è possibile ,dal loro arrivo sino alla
loro successiva partenza verso la loro dimora
celeste sulla “barca” di AN.
AN aveva tre figli: EN.LIL,EN.KI-EA e NINHURSAG che
era anche l’unica figlia femmina,ma il potere sulla
terra era sicuramente conteso tra i due fratelli
maschi che come si evince dai racconti non ebbero
mai un rapporto idilliaco ma bensì molto
conflittuale.
ENLIL era la seconda divinità più potente poiché
egli fu il figlio di AN e della sua consorte
ufficiale ANTU e quindi era legalmente il
primogenito anche se questo titolo era costantemente
rivendicato da ENKI che affermava in più resoconti
angosciato come fosse in realtà lui il primogenito
anche se avuto da un'altra dea concubina di AN. Una
vicenda comunque molto simile a quella di Isacco e
Ismaele o a quella di Esaù e di Giacobbe che
sembravano aver avuto un precedente nella dimora
celeste dei grandi dèi.
ENLIL era ad ogni modo il signore dello spazio aereo
,dei cieli e della terra ed era un dio temuto e
molto severo con il genere umano tanto da volerlo
sterminare quando si presentò l’occasione del
diluvio. ENKI era invece il signore delle acque,dei
mari e degli oceani ed era senza dubbio il terzo dio
più potente colui che aveva il dominio dell’Apsu
ovvero del profondo. ENKI era visto dall’umanità
come il più grande benefattore e fu lui il
principale protagonista della civilizzazione e del
passaggio delle conoscenze al genere umano,tanto che
i sumeri parlavano di lui come di colui che consentì
ad uno dei suoi seguaci più fidati ,Ziusudra (Utnapishtim
per i babilonesi poi), di salvarsi dal diluvio
facendogli costruire una barca che gli permettesse
di scampare dall’invasione delle acque. Non solo,
per i sumeri era anche colui che aveva svolto un
ruolo chiave nella creazione dell’uomo,Adam, da
parte degli dèi. Le rivalità tra questi due figli di
AN furono spesso al centro di intense faide e
continue corse per raggiungere la supremazia
dell’uno sull’altro. Quando ad un certo punto le
rivalità tra i due raggiunsero livelli pericolosi AN
li fece tirare a sorte e così ad ENLIL furono
affidati gli antichi luoghi dell’ e.din in
mesopotamia, dal quale deriva la concezione di
giardino dell’eden della bibbia, mentre ad ENKI fu
affidato l’ ab.zu ovvero la parte dell’africa
meridionale , dal quale deriva la concezione di
inferno o mondo inferiore, nel quale si svolgevano
importanti ruoli di estrazione dell’oro dalle
miniere. Successivamente NINHURSAG raggiunse ENKI in
africa per la creazione del lavoratore
primitivo.Erano dèi che potevano sorvolare le terre
,apparire e sparire a loro piacimento,disponevano di
armi terribili e potentissime e prendevano decisioni
importanti dopo essersi consultati in assemblee
divine.
Dalla Genesi: “quando gli uomini cominciarono a
moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro delle
figlie, i figli di "Elohim" videro che le figlie degli
uomini erano belle e ne presero per mogli a loro
scelta. Allora il Signore disse: il mio spirito non
resterà sempre nell’uomo,perché egli è carne e la
sua vita sarà di centoventi anni. C’erano sulla
terra i giganti a quei tempi a anche dopo quando i
figli di "Elohim" si univano alle figlie degli uomini e
queste partorivano loro dei figli: sono questi gli
eroi dell’antichità,uomini famosi”.
Dopo aver letto
questi passi risultano evidenti le attinenze con i
famosi dèi sumeri che crearono l’uomo , divisero il
cielo dalla terra e crearono il resto di tutte le
cose. Ma in particolare è questo il motivo per cui
nella Bibbia troviamo in continuazione affermazioni
di "Dio" che a volte parla al singolare ed a volte al
plurale, come solo per fare un esempio, dalla
Genesi, la torre di babele:
“ed il Signore disse: Ecco, essi sono un unico
popolo e hanno tutti un'unica lingua ; questo è
l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in
progetto di fare non sarà loro impossibile.
Scendiamo dunque e confondiamo loro la lingua,
perché non comprendano più l’uno la lingua
dell’altro”.
Di conseguenza la teoria del plurale "maestatis" non
regge affatto, soprattutto considerando che, i
luoghi di cui questi avvenimenti parlano, sono
sempre le stesse antiche terre mesopotamiche ed in
più bisogna considerare il grossolano errore di
traduzione della parola Elohim, un nome collettivo
che dovrebbe essere stato tradotto come dèi ed
invece è diventato dio.
Dagli scritti sumeri però riceviamo tante
informazioni importanti che ora analizzeremo meglio
e che come vi avevo preannunciato saranno la
riscoperta di avvenimenti che in realtà conosciamo
molto bene. Ma se tutto è riconducibile ai racconti
epici sumeri ,potrebbe essere interessante
analizzare i racconti “originali” di queste storie
che ad ogni modo non hanno mai avuto un gran senso
scientifico ma sono stati sempre confinati diciamo
in un ambito più spirituale o mitologico. Questi
antichi dèi erano venuti sulla terra dal loro
pianeta chiamato Nibiru (pianeta del passaggio) per
uno scopo ben preciso.
I testi ci parlano di continue ed estenuanti
estrazioni dell’oro dalle miniere dell’africa
meridionale dove non a caso sono state trovate
tracce estrattive datate al carbonio 14 e risalenti
a 400 mila anni fa. Questi duri lavori erano
portati a termine dagli Annunaki (coloro che dal
cielo scesero sulla terra, in pratica gli Elohim) che
lavoravano nelle miniere per giorni e giorni senza
mai fermarsi . Cominciarono a sorgere così malumori
tra queste divinità minori esasperati dalla mole del
lavoro e per lo stato in cui erano costretti a
vivere; malumore che sfociò in un vero e proprio
ammutinamento. Ci fu quindi una ribellione che portò
i grandi dèi a riunirsi in un assemblea per poter
così prendere una decisione sul da farsi.
AN, il capo supremo,prese allora una decisione
indiscutibile ascoltando i consigli del figlio ENKI,
e decise che l’unico modo per garantire la serenità
e la contemporanea estrazione dell’oro ,era quella
di creare un lu.lu (colui che è mischiato), un
lavoratore primitivo che si prendesse carico del
lavoro degli dèi. Uno schiavo in pratico, un servo.
Per fare ciò dovevano generare un essere che fosse
adatto allo scopo. A questo punto del racconto
interviene ENKI che pronunciò queste parole :”
l’essere di cui avete pronunciato il nome esiste
già! Bisogna soltanto legargli sopra la nostra
immagine, l’immagine degli dèi”. In effetti ENKI si rese conto che un essere che
potesse essere adatto allo scopo esisteva di già, un
essere che era il frutto della terra ? l’essere era
l’uomo ?!
Ebbe così inizio il progetto di creazione dell’
Adam
il cui significato è il terrestre, poiché la parola
Adamo è un derivato della radice di Adamah=terra.
ENKI affidò il compito di dar vita a tale creatura
alla sorellastra NINHURSAG, infatti si legge in un
testo come gli Annunaki si rivolgessero a lei in
questi termini: “ad una creatura dai vita, crea i
lavoratori ! Crea un lavoratore primitivo, che sia
lui a portare il giogo! Che sia lui a sopportare le
fatiche assegnate da ENLIL, che il lavoratore usi
gli "utensili" degli dèi ”!
Incredibile ! Un lavoratore primitivo ? uno schiavo da
addomesticare ? Ma è esattamente quello che siamo noi
oggi nel 2010 !
Siamo tutti schiavi lavoratori e
credetemi se pensiamo invece di essere uomini
liberi, questa può essere solo il frutto di una mera
illusione della nostra mente!
Comunque sia quelle che noi oggi chiameremmo
manipolazioni sull'uomo ebbero inizio così nell’apsu
ovvero nell’africa meridionale, come abbiamo visto
in precedenza, e furono condotte in una struttura
che veniva chiamata bit shimti ovvero la casa dove
viene soffiato il vento della vita. Ecco perché è
arrivato a noi oggi come, dalla genesi:…dio non aveva fatto piovere sulla terra e non
c’era uomo che lavorasse il suolo. Allora il signore
dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò
nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne
l’essere vivente. Poi il signore dio piantò un
giardino in Eden, ad oriente, e vi collocò l’uomo che
aveva plasmato”…affinchè lo lavorasse."
E’più che evidente il
parallelismo che esiste tra queste due storie: l’edin
e l’eden, la polvere del suolo che rappresenterebbe
l’essenza di qualcosa che è terrestre ed il soffio
di vita che rappresenta “l’opera” divina degli dèi.
Non a caso la creazione di Eva dalla costola di
Adamo non ha alcun senso,infatti la parola tradotta
con costola è "ti" ,ma "ti" non significa solo
“costola”, significa anche “vita”. Quindi in realtà,
Eva è stata creata dalla “vita” di Adamo !
Non
possiamo certo aspettarci nomi scientifici come
clonazione e manipolazioni genetiche ma sicuramente
se popoli così antichi avessero dovuto parlare di
cose di questo tipo quale miglior termine di vita,
l’essenza vitale o l’albero della vita (DNA
e albero del sistema nervosi e sanguigno),per
spiegare cose che con ogni probabilità sono
difficili da comprendere anche all'uomo moderno !
Tornando al racconto NINHURSAG accettò di
partecipare alla creazione dell’Adam e da questo
momento in poi assunse l’epiteto di NIN.TI (signora
che dà la vita e che fu in seguito definita come
“mammi” dal quale deriva il nome moderno di mamma).
ENKI mise a disposizione la sua sposa NINKI: “A NINKI la mia sposa divina sarà affidato il
travaglio…Il destino del nuovo nato tu pronuncerai;
NINKI fisserà su di lui l’immagine degli dèi e ciò
che ne nascerà sarà l’uomo”.
Infatti dalla genesi:”
e dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine e
secondo la nostra somiglianza”.
(NdR: .... “facciamo (noi
Elohim =
Plurale di Eloha = dei) l’uomo a nostra
IMMAGINE (forma) e SOMIGLIANZA (funzione)”
! questa e’ la vera traduzione dall’ebraico antico
di quei versi !)
Esse avevano come
simbolo una donna alata e la croce, la donna
misteriosa con le ali era la normale
rappresentazione che i sumeri davano alle divinità
poiché esse venivano dal "cielo" (che era anche la
dea madre degli egizi) e la croce come abbiamo visto
rappresenta il 12esimo pianeta Nibiru.
Infine comunque dopo vari tentativi ottennero
finalmente l’uomo modello il cui nome fu ADAM.
Poi
la storia continua come già senz'altro conoscete con
la cacciata dal giardino dell' E.DIN...
Questa traduzione
letterale della nascita dell'uomo moderno nasconde
forse un significato diverso ?
Un significato celato all'umanità per evitare che
essa si RIsvegli ?
Io penso che nel corso della storia varie civiltà
siano prima esistite e poi scomparse a causa delle
cicliche catastrofi planetarie della nostra Terra,
ma in particolare in una di esse , probabilmente
nella civiltà Lemuriana, sia accaduto qualcosa che
prima non era mai successo, la perdita della
"purezza" dell'uomo. Adamo ed Eva infatti sono per
me i simboli di un'umanità pura, vergine (il
significato ovviamente non è quello che gli
attribuiamo noi oggi a queste parole) che per la
prima volta "pecca"!
Difatti nel giardino dell'eden i due vengono prima
sorpresi a mangiare il frutto proibito dall'albero
della "conoscenza" e poi vestiti e cacciati da dio, perchè si accorgono di essere nudi! Cioè quel dio lì
non è un dio "buono" per l'essere umano è qualcuno
che non vuole che si mangi dall'albero della
conoscenza. Si sentono nudi perchè hanno perso per
la prima volta la loro "purezza" indotti dal
serpente (es.Medusa) a disperdere la loro energia
più potente, ovvero quella delle gonadi (come ci
insegna l'oriente).
Disperdendo la loro energia,diventano nudi !
è un racconto simbolico che evidenzia come ad un
certo punto della storia dell'essere umano,l'uomo
abbia cominciato a seguire il serpente che seduce
che ipnotizza, che disperde...ovvero
"l'egocentrismo" !
Gli annunaki,che ricordiamoci non sono entità
positive,architettarono ciò,vestirono la nostra
"purezza" e ci fecero andare....
Infatti siamo si
schiavi ma solo della nostra "Mente" che disperde
nel serpente invece di trattenere nei due canali ida
e pingala della kundalini....caduceo...!
Più avanti infatti affronteremo in maniera
approfondita questi racconti epici che da un lato
ci fanno ben comprendere da dove derivino le storie
bibliche a cui siamo abituati ma dall'altro, ci
fanno ben comprendere come emergano storie dai
dettagli più profondi, storie con ogni probabilità
simboliche, che sono la diretta connessione con la
vera natura dell'uomo in correlazione a quella
conoscenza antica, ermetica, esoterica, che unisce
tutte le civiltà del pianeta,da oriente ad
occidente, di cui tutti i più grandi popoli e più
importanti personaggi dell'antichità hanno lasciato
traccia...- Tratto da:
kricio.com
Conclusioni sulle scritture Sumeriche
"Ci hanno
spesso fatto credere che la nostra storia conosciuta
comincia con gli egiziani - i Faraoni e le piramidi.
Le dinastie più antiche risalgono a circa 3200 anni
a.C. Si tratta di tanto tempo fa. Ma la civiltà
sumera, in quello che oggi è l'Iraq, è molto più
antica. Inoltre, abbiamo tradotto molte delle loro
tavolette di storia, scritte in caratteri cuneiformi
e in scritture precedenti, in modo da sapere molto
sulla loro storia e leggende.
L'immagine del sigillo raffigura la leggenda del
"Grande Diluvio", che consuma l'umanità. Molte
leggende sumere sono sorprendentemente simili alla
Genesi. Come la Genesi, la leggenda sumera Atrahasis
racconta la storia della creazione degli esseri
umani moderni, non da un Dio d'amore, ma da esseri
provenienti da un altro pianeta, che avevano bisogno
di "lavoratori schiavi", per aiutarli a lavorare
nelle miniere d'oro per la loro spedizione
extra-planetario !
Ho avvertito che questo è difficile da credere, ma
per favore continuate a leggere.
Chi ha fatto la metropoli ? Perché ?
Questa storia, la Atrahasis, proviene da un'antica
versione babilonese che risale circa al 1700 a.C.,
ma deriva certamente da più antichi testi dei
Sumeri. Essa combina i motivi familiari sumeri della
creazione del genere umano e del conseguente diluvio
- proprio come la Genesi.
La storia inizia con gli
"dèi" - esseri provenienti da un pianeta chiamato
Nibiru – che scavano fossati e miniere per l'oro,
come parte di una squadra di spedizione. I moderni
esseri umani (homo sapiens) non esistevano ancora;
solo ominidi primitivi vivevano sulla Terra. C'erano
due gruppi di "divinità", la classe dei lavoratori e
la classe dirigente (cioè gli ufficiali). Gli dèi
lavoratori avevano costruito le infrastrutture come
pure lavoravano nelle miniere d'oro e, dopo migliaia
d'anni, il lavoro era apparentemente troppo per
loro.
Gli dèi dovevano scavare i canali, Dovevano
tenere puliti i canali, le arterie vitali della
terra, Gli dèi scavarono il letto del fiume Tigri
E poi hanno quello dell'Eufrate. - (Dalley 9,
Atrahasis)
Dopo 3600 anni di questo lavoro, gli dèi finalmente
cominciarono a lamentarsi. Decisero di scendere in
sciopero, bruciando i loro strumenti e circondando
la "dimora" del dio principale Enlil (il suo
tempio). Il ministro di Enlil, Nusku, scosse Enlil
dal letto e l'avvisò che la folla inferocita stava
fuori. Enlil rimase spaventato. (Il suo volto è
descritto: "olivastro come un tamerice").
Il ministrò Nusku consigliò Enlil di chiamare gli
altri grandi dèi, soprattutto Anu (Dio del cielo) e
Enki (il dio intelligente delle acque dolci). Anu
consigliò ad Enlil di scoprire chi fosse il capo
della ribellione. Mandarono Nusku fuori per chiedere
alla folla delle divinità chi fosse il loro leader.
La folla rispose: "Ciascuno di noi dèi vi ha
dichiarato guerra!" (Dalley 12, Atrahasis).
Poiché la classe superiore degli dèi ora vedeva che
il lavoro degli dèi di classe inferiore "era troppo
difficile", decisero di sacrificare uno dei ribelli
per il bene di tutti. Essi avrebbero preso un solo
Dio, l'avrebbero ucciso e ne avrebbero fatto il
genere umano, mescolando la carne e il sangue del
dio con l'argilla:
Belit-ili, la dea del grembo materno, è presente,
Lasciate che la dea del grembo materno crei la sua
prole, E lasciate che l'uomo sopporti il carico
degli dei ! (Dalley 14-15, Atrahasis)
Dopo che Enki li istruì
sui rituali di purificazione per il primo, settimo e
quindicesimo giorno d'ogni mese, gli dèi uccisero
Geshtu-e, "un dio che aveva l'intelligenza" (il suo
nome significa "orecchio" o "saggezza") e formarono
l'umanità dal suo sangue e dalla creta.
Dopo che la dea della nascita mescolò l'argilla,
tutti gli dèi si raccolsero intorno e sputarono su
di esso. Poi Enki e la dea dell'utero presero
l'argilla e la portarono nella "stanza del destino",
dove si riunirono tutte le dee del grembo materno.
Egli [Enki] calpestò l'argilla in presenza di
lei; Lei continuava a recitare un incantesimo,
Perché Enki, soggiornando in sua presenza, l'aveva
obbligata a recitarlo. Quando ebbe finito il suo
incantesimo, estrasse quattordici pezzi d'argilla, e
mise sette pezzi a destra, sette a sinistra, tra di
essi depose un mattone di fango. (Dalley 16,
Atrahasis)
La creazione dell'uomo sembra essere descritta come
una specie di clonazione o di quella che noi oggi
chiamiamo fecondazione in vitro.
Il risultato fu un ibrido o "umano evoluto", con
maggiore intelligenza, che potesse svolgere le
funzioni fisiche degli dèi lavoratori e anche
prendersi cura delle esigenze di tutti gli dèi.
Ci viene detto, in altri testi, che la spedizione è
venuta per l'oro, e che grandi quantità sono state
estratte e spedite fuori del pianeta.
La comunità in Sud Africa era chiamata "Abzu" ed era
la posizione privilegiata delle operazioni
minerarie.
(...). A quanto pare, il passaggio ciclico del
pianeta natale degli dèi, Nibiru, stava per portarlo
abbastanza vicino all'orbita della Terra e la sua
gravità avrebbe provocato una risalita (marea) degli
oceani a inondare la terra, mettendo fine alla
specie ibrida - homo sapiens.
Secondo la storia, uno degli "dèi" aveva simpatia
per un essere umano particolare, Zuisudra, e lo
avvertì di costruire una barca per cavalcare l'onda
del diluvio. Questo divenne la base per la storia di
Noè nel libro della Genesi. Fu un fatto veramente
accaduto?
L'unica altra spiegazione è immaginare che le
leggende sumere, che parlano della vita su altri
pianeti e della clonazione umana, fossero
straordinarie creazioni di fantascienza. Questo
sarebbe di per sé sorprendente. Ma ora abbiamo la
prova che la città mineraria, Abzu, è reale e che
esisteva nella stessa epoca dell'improvvisa
evoluzione degli ominidi a homo sapiens.
Tutto l'articolo lo trovate QUI:
http://www.archeomedia.net/antropologia/36608-sud-africa-una-sorprendente-scoperta.html
“An, il signore,
illuminava il cielo, mentre la terra (Ki) era al
buio e nel Kur lo sguardo non penetrava; dall'abisso
non si attingeva acqua, nulla si produceva nella
vasta terra non venivano scavati i solchi (…).
[…] Cielo e Terra erano legati l’uno all'altra
formando un tutt'uno, non si erano ancora sposati
(…).
[…] An manifestava il suo splendore nell'abitazione
celeste, il luogo dove egli abitava, non presenta
tracce di vegetazione (…).”
(“Mitologia Sumerica”, di G. Pettinato, Utet,
Torino, 2001, pag.94)
vedi anche:
Sumeri
Vedere QUI L'ALTRA
GENESI dagli SCRITTI SUMERI, ACCADICI.....:
http://altragenesi.blogspot.com/?m=1
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La CREAZIONE secondo gli
Assiri-Babilonesi
Enûma Eliš
e-nu-ma e-liš la na-bu-ú šá-ma-mu [1]
Quando in alto il Cielo non aveva ancora un nome,
šap-liš am-ma-tum šu-ma la zak-rat
E la Terra, in basso, non era ancora stata chiamata
con il suo nome,
ZU.AB-ma reš-tu-ú za-ru-šu-un
Nulla esisteva eccetto Apsû, l'antico, il loro
creatore,
mu-um-mu ti-amat mu-al-li-da-at gim-ri-šú-un
E Mummu e Tiamat, la madre di loro tutti,
A.MEŠ-šú-nu iš-te-niš i-ḫi-qu-ú-ma
Le loro acque si mischiarono insieme,
gi-pa-ra la ki-is-su-ru su-sa-a la she-'u-ú
E i pascoli non erano ancora formati, né i canneti
esistevano;
e-nu-ma dingir dingir la šu-pu-u ma-na-ma
Quando nessuno degli Dei era ancora manifesto.
šu-ma la zuk-ku-ru ši-ma-tú la ši-na-ma
Nessuno aveva un nome e i loro destini erano
incerti.
ib-ba-nu-ú-ma dingir dingir qê-reb-šú-un
Allora, in mezzo a loro presero forma gli Dei.
L'Enûma Eliš (in italiano Quando in alto) è un poema
mesopotamico che tratta il mito della creazione e le
imprese del dio Marduk. Veniva recitato durante l'akītu,
la festa del capodanno di Babilonia.
L'opera risale, nella sua forma babilonese,
probabilmente al XIII o al XII secolo a.C., al tempo
della prima dinastia di Babilonia; se ne conoscono
alcune versioni assire del VII secolo a.C. trovate
ad Assur e a Ninive. Le origini dell'opera sono
probabilmente sumere: nella versione originale il
dio creatore era probabilmente An o Enlil.
Apsû e Tiāmat, personificazioni divine delle acque
dolci e delle acque salate, si mescolarono dando
origine a nuovi dei che, a loro volta, ne generarono
altri. Questi giovani disturbavano il sonno di Apsû
che decise di ucciderli, contro il parere di Tiāmat,
ma venne invece ucciso da uno di loro, Ea/Enki.
Tiāmat, irata per il destino del suo sposo, mosse
guerra agli altri dei alleandosi con il mostro Kingu
e con altre divinità; soltanto Marduk, figlio di Ea/Enki,
osò affrontarla, chiedendo in cambio di diventare re
di tutti gli dei, e la uccise con una freccia. Poi
ne tagliò in due il corpo: una parte diede origine
al cielo e l'altra alla terra. Con il sangue di
Kingu formò gli uomini perché servissero gli dei.
By
Danilo Parisi
Altro tipo di creazione, dai testi
antichi Giapponesi:
http://www.universo7p.it/antichi-documenti-giapponesi-raccontano-la-creazione-umana-degli-dei-2/
Secondo alcuni:
la Genesi
biblica
risulta essere l’adattamento di quella
Sumerica,
dove si dice che l’uomo è un ibrido
alieno
creato con un DNA metà terrestre e metà
alieno:
http://www.croponline.org/leprove.htm
Infatti nelle
ricerche recenti sul DNA umano gli studiosi hanno
trovato 130 geni alieni, NON terrestri !
In seguito ad anni di studi sul Dna umano dei
ricercatori del “Centro ricerca e studio Genoma” del
Massachusetts (US), hanno fatto una scoperta
strabiliante, infatti nel genoma di 2 umani su 3, è
stato possibile trovare ben 130 geni di natura non
umana.
Secondo il Dr. Philip Label la presenza di questi
geni, di natura aliena nel genoma umano è possibile
soltanto attraverso un meccanismo chiamato
“Trasferimento Genico Orizzontale”.
Il Trasferimento genico orizzontale, attuato
sperimentalmente, si basa sullo stesso meccanismo
con la quale organismi unicellulari, come batteri,
possono evolvere rapidamente dentro le nostre
cellule integrando il loro genoma al genoma umano,
generalmente un evento del genere nell’uomo può
avere esiti patogeni, a causa della proliferazione e
della sintesi di proteine strutturali da parte del
genoma batterico, in questo caso invece, i Geni in
questione cosiddetti Alieni sembrano sostituirsi a
quelli umani per rimanerci, rimpiazzandone la
funzione senza causare alcun esito patogeno, anzi,
migliorando le qualità strutturali della cellula.
I geni totali scoperti in ogni singola cellula sono
ben 130, espressi in misura variabile a seconda
della tipologia cellulare, senza dubbio secondo i
ricercatori non si tratta di geni Terrestri, in
quanto mai riscontrati in nessun organismo
unicellulare o pluricellulare sulla terra,
Ecco la dichiarazione del dr. Philip Label:
“Il meccanismo del trasferimento genico orizzontale
è stato alla base dell’evoluzione dell’uomo per
millenni, nel corso della nostra evoluzione abbiamo
integrato molteplici genomi da parte di altri
organismi terrestri, è un pò l’esempio del
Mitocondrio della cellula, che oggi ha una funzione
importantissima nel nostro organismo per la
respirazione cellulare, ma che un tempo non era
presente, e siamo riusciti ad acquisirlo solo
tramite questo meccanismo di trasmissione, non è un
esempio di trasmissione genomica, ma è l’esempio
esatto.
La cosa estremamente strana è che generalmente è
possibile risalire al genoma di origine attraverso
le nostre ricerche, questa volta abbiamo vagato in
una stanza buia per anni, solo confrontando i nostri
dati con quelli forniti dall’INU (Istituto Nazionale
Ufologia) siamo riusciti a capire che si trattava di
geni alieni, di origine extraterrestre, pensiamo di
essere alla base di un momento cruciale della nostra
evoluzione, dove l’evoluzione non sarà più una
questione soltanto terrestre, ma comprenderà anche
altre realtà, per ora non sappiamo altro, ma
continueremo le nostre ricerche per il sapere
dell’umanità”.
Continua QUI in: 7
parole della Genesi - 2
+ ADAMO
+
Il giardino di EDEN +
Comandamenti +
IO SONO
E’ possibile che
una specie aliena abbia manipolato la vita
preesistente sul pianeta per creare l’uomo moderno
?
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