Le reazioni di
ossidoriduzioni o
RedOx
sono reazioni nelle quali si ha variazione del
numero di ossidazione (n.o.) di ioni o atomi.
Nelle reazioni d'ossido-riduzione
avviene uno scambio d'elettroni in maniera tale da
variare lo stato d'ossidazione degli
elementi suscettibili a questo fenomeno. Nelle
reazioni d'ossidazione un elemento puo' perdere elettroni
raggiungendo uno stato d'ossidazione piu' positivo.
Una reazione di ossido-riduzione (reazione redox) e' una
reazione nella quale una sostanza perde elettroni:
(elettrone, di valenza, in inglese: valence electron.
L’elettrone e' una particella elementare che ha carica
elettrica pari a 1.6 10–19 coulomb e massa
pari a 9.1 10–28
grammi. Negli atomi gli elettroni sono distribuiti esternamente al nucleo in
vari livelli di energia - orbite. Gli elettroni degli
strati piu' esterni (elettroni di valenza) partecipano
alla formazione dei legami con altri atomi e
conferiscono a ciascun elemento le sue peculiari
proprieta' chimiche).
La sostanza quindi perdendo elettroni (si
ossida), mentre un’altra sostanza li
acquista (si riduce).
La specie chimica che si ossida cede elettroni
ed aumenta il numero di ossidazione (> n.o.).
La specie chimica che si riduce acquista quegli
elettroni, diminuendo il numero di ossidazione
(< n.o.). Ovviamente la specie chimica che si ossida funge da
riducente
mentre, al contrario, quella che si riduce funge da
ossidante.
Ossidarsi significa quindi avere una carica piu’
positiva (+) di prima e Ridursi significa avere
una carica piu’ negativa (-) di prima.
Un esempio di reazione di ossido-riduzione e' la
combustione delle molecole che compongono il
legno, la carta, il carbone si ossidano e si
trasformano in CO2 ed altri residui
ossidati, mentre l’ossigeno dell’aria si riduce,
trasformandosi in acqua.
le molecole: mole'cola, in inglese, molecole.
Una molecola e' l’unita' elementare di una
sostanza ed e' costituita da due o piu' atomi
(eguali o diversi tra loro) uniti da legami
covalenti o ionici.
legame covalente, in inglese: covalent bond.
Il legame covalente (simboleggiato nelle formule
strutturali con un trattino tra i simboli degli
atomi) e' un legame che si stabilisce tra due
atomi che mettono in comune una o piu' coppie di
elettroni del guscio elettronico piu' esterno.
Si ha un legame covalente puro (non polare)
quando gli atomi hanno elettronegativita'
identica; ne sono esempi H2, O2,
Cl2.
Si ha invece un legame covalente
polare quando i doppietti elettronici in
comune tra gli atomi non sono equamente
condivisi. In questo caso gli elettroni di
legame sono piu' vicini all’atomo piu'
elettronegativo, che acquista così una parziale
carica negativa, mentre l’altro atomo acquista
una parziale carica positiva.
Si chiamano molecole organiche
i composti del carbonio, con esclusione dei composti
minerali di questo elemento (CO, CO2,
carburi, carbonati).
Ossidazione e Riduzione avvengono sempre
contemporaneamente, per il trasferimento di
elettroni da un atomo ad un altro.
In una reazione ossido-riduttiva il bilancio delle cariche deve essere
uguale a zero.
Vedi anche:
http://www.itchiavari.org/chimica/materiali/red2.html
http://www.scienzeweb.it/dizionari/chimica/definizioni/definizione.asp?testo=78
http://www.liceofoscarini.it/fisica94/nelchemredox.html
http://www.nonsolofitness.it/argomenti/biochimica.asp?bio=5
Bibliografia:
Principi di biochimica: di Nelson David L.; Cox Michael M. ; Zanichelli
Biochimica: di Berg Jeremy M.; Tymoczko John L.;
Stryer Lubert ; Zanichelli
Fondamenti di biochimica: V. Donald; Voet Judith G.;
Pratt Charlotte W. ; Zanichelli
vedi anche:
Nutrizione Cellulare +
Cellule
Respirazione e buona
Digestione (Polmoni +
Intestino) sono
fondamentali nella funzione di assorbimento di
Elettroni e Protoni dall'aria e dalle sostanze
ingerite, questo per raggiungere e/o mantenere
un elevato standard-gradiente RedOx,
estremamente necessario per il mantenimento di
una buona Salute o per il recupero di essa;
questi sono i due interventi indispensabili e
necessari per stimolare l'autoguarigione.
Negli esseri umani, per esempio il pH del sangue
deve rimanere costante attorno a pH 7.4,
altrimenti la morte puo' sopraggiungere.
Cocisccome il pH dei liquidi del corpo i quali,
per mantenere la buona salute,
DEVONO rimanere leggeremte basici ! (vedi
1) + (2) + (3)
Ma un determinato
pH
ha enormi variabili di resistivita' (ro'),
misurabile in Homs e di carica ionica,
ovvero di potenziale elettronico (rH2),
misurabile in microVolt.
Essi sono SEMPRE correlati ed interdipendenti
!
Se non si tiene conto di queste variabili e'
impossibile avere un panorama chiaro, completo e
descrittivo (es.:nell'esame del sangue e dei
valori reali del suo pH, oppure in quello
dell'urina, saliva, ecc.) della salute di un
essere umano od animale:
vedi:
Introduzione alla Medicina Naturale
+
Come
funziona il Corpo Umano
+ ElettroMagnetismo e' Vita
+
Storia dell'elettricita'
+
Natura
dell'elettricita'
+
Elettrizzazione
di un corpo
+
La
carica elettrica +
La legge di
Coulomb
+
Vestiti
Sintetici
+
Stress ossidativo
Continua QUI:
Biofotoni +
Bioelettronica +
Cellule
Bibliografia:
1. Frassetto Lynda and Sebastan Antony - "Age
and Systemic Acid-Base Equilibrium",
Analysis of Pubblished Data, Journal of
Genrontology: Biological Sciences 1996, Vol51A.
N° 1,B91-B99
2. Frassetto Lynda et al - "Diet, evolution and
aging", European Journal of Nutrition,
Vol40, N° 5, 2001
3. Prakova Gospodinga R. - "Mornitoring of
Acid-Base Status of Workers at a
methylMethacrylate and Polymethyl Metha crylate
Production Plant in Bulgaira", American
Industrial Hygiene Association Journal 64:11-16,
2003
4. Wang Sang - "Reverse Aging", ISP
Publishing, Miami FL, 1990
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Ruolo dell’integrazione naturale nelle
sindromi da alterata utilizzazione dell’ossigeno
L’ossigeno rappresenta
l’elemento vitale per eccellenza. Esso, infatti, funge
da accettore degli atomi di idrogeno estratti dai vari
macronutrienti (glicidi, lipidi, amminoacidi e proteine)
per generare, a livello dei
mitocondri, l’adenosintrifosfato
(ATP), principale fonte di energia chimica per le
cellule. Pertanto, una riduzione significativa dei
livelli di ossigeno nei tessuti, nota come ipossia, puo'
comportare una serie di conseguenze piu' o meno gravi
sull’economia dell’intero organismo, in funzione non
solo della sua entita' ma anche della sua durata.
L’ipossia acuta, cioe' di durata limitata nel tempo, come
quella che puo' verificarsi in seguito ad una transitoria
riduzione del flusso sanguigno nel microcircolo (per
vasospasmo o parziale obliterazione del lume vascolare
da parte di formazioni trombo-emboliche) puo' favorire il
rilascio di calcio dai depositi cellulari, con
conversione dell’enzima xantina-deidrogenasi in
xantina-ossidasi, ed imprimere una spinta ai processi
metabolici in senso anaerobio, con produzione di
cataboliti acidi e conseguente abbassamento del
pH.
Cio' determina, a sua
volta, il rilascio di ferro o rame dalle relative
proteine di trasporto con scissione degli idroperossidi
circolanti in radicali liberi dell’ossigeno. Il livello
di questi ultimi, paradossalmente, aumentera' ancora,
proprio dopo il ripristino del flusso sanguigno, per
riduzione dell’ossigeno da parte della xantina-ossidasi
(danno da ischemia-riperfusione). Di qui una condizione
subdola di stress ossidativo, un fattore di rischio
emergente per la salute, associato non solo
all’invecchiamento ma anche ad una serie di patologie (aterosclerosi,
diabete, obesita', coliti, neoplasie etc.).
D’altro canto, anche l’ipossia
cronica, cioe' protratta nel tempo, dovuta a carenza di
ossigeno nell’aria respirata (ipossia ipossica), a
riduzione della concentrazione di emoglobina nei globuli
rossi (ipossia anemica), a ristagno del sangue nel
microcircolo (ipossia anossica) o a danno “chimico”
della catena respiratoria (ipossia istotossica) sortira'
i suoi effetti negativi, generando un caratteristico
quanto insidioso corteo sintomatologico (astenia,
cefalea, ronzii auricolari, stentata crescita dei
capelli e delle unghie etc.).
La gestione delle sindromi da alterata utilizzazione
dell’ossigeno prevede, accanto all’approccio
convenzionale (anamnesi, esame obiettivo, indagini
strumentali e di laboratorio), l’esecuzione di specifici
test biochimici per la valutazione dello
stress
ossidativo e, quando possibile, un trattamento causale.
In tale contesto, puo' risultare particolarmente utile
per il paziente l’azione coadiuvante di una miscela
complessa di natura colloidale, contenente dispersi in
acqua solfato di deuterio, 17 amminoacidi, 34 enzimi e
78 minerali, in tracce. Numerose evidenze, infatti,
suggeriscono che questo prodotto incrementa la
biodisponibilita' di ossigeno a livello cellulare
attraverso un meccanismo verosimilmente on demand, con
aumento, quindi, dei livelli di energia, senza il
rischio degli effetti indesiderati di questo prezioso
elemento per la concomitante quanto ben documentata
potente attivita' antiossidante.
vedi a conferma: REDOX
e Salute By Samuelson +
il potere acido-basico
+
Stress ossidativo pdf
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Stress ossidativo,
Stress emozionale
Nel corso degli anni ’50 si scoprì che una grave forma
di cataratta neonatale responsabile di cecita' (la fibroplasia retroenticolare) era in qualche modo
correlata con la somministrazione, nei primi attimi di
vita, di ossigeno a pressioni parziali superiori a
quelle esistenti nella nostra atmosfera.
Qualche anno dopo veniva dimostrato che questa terapia
iperbarica ante litteram era in grado di determinare la
produzione di specie chimiche reattive centrate
sull’ossigeno (Reactive Oxygen Species, ROS), i comuni
radicali liberi dell’ossigeno, in definitiva
responsabili dell’opacamento del cristallino osservato
nei neonati. Altre ricerche intanto, in apparente
contrasto con le precedenti, documentavano come alcune
ROS erano indispensabili nella difesa dell’organismo
contro le infezioni da taluni germi patogeni. Da allora
i risultati di migliaia di studi sperimentali e clinici
hanno portato alla conclusione che in qualsiasi
organismo aerobio l’ossigeno genera continuamente e
“fisiologicamente” specie chimiche piu' o meno altamente
reattive, di enorme importanza per il mantenimento dell’omeostasi.
Queste ROS, infatti, insieme ad altre specie chimiche
ossidanti controllano una serie di funzioni vitali,
quali la difesa contro germi patogeni e cellule
tumorali, l’espressione di alcuni geni ecc.
Oggi appare chiaro che nell’Uomo esiste un delicato
equilibrio fra produzione ed eliminazione di radicali
liberi (NdR: e delle
tossine), normalmente spostato verso una condizione in
grado di garantire la presenza di una determinata quantita' di specie reattive, indispensabili per il
corretto svolgimento delle funzioni vitali ad esse
legate.
L’eventuale, ulteriore eccesso di tali specie
ossidanti viene eliminato dal sistema di difesa
antiossidante. Ma se nell’organismo la quantita' di
radicali liberi aumenta in maniera significativa, per un
incremento della loro produzione e/o per una
inefficienza delle difese antiossidanti, si viene a
determinare una condizione patologica denominata stress ossidativo.
Oggi lo stress ossidativo e' ritenuto un fattore di
rischio importante non solo per l’invecchiamento
precoce, ma anche per il successivo sviluppo di
patologie ad insorgenza subdola e ad andamento cronico
spesso invalidanti quali il diabete, la colite,
l’obesita', l’artrite, la degenerazione maculare della
retina ecc. E particolari relazioni sembrano esistere
fra lo stress ossidativo e lo
stress emozionale, una
condizione o stato di tensione psicofisica scatenato da
una situazione imprevista che, come tale, puo' assumere
una valenza sia positiva (eu-stress) che negativa
(di-stress).
Condizione reattiva dello stress
Infatti, almeno nella sua forma acuta e “benigna” (eu-stress),
lo stress e' una condizione reattiva, di chiaro
significato adattativo (lotta per la sopravvivenza) che
mette l’organismo, sottoposto a vari stressori (agenti
fisici, chimici, biologici, psicologici), nelle
condizioni ottimali per affrontare una situazione
minacciosa, imprevista o imprevedibile col fine ultimo
di superare, evitare l’emergenza.
La dilatazione delle
pupille, l’accelerazione del battito cardiaco, i
tremori, la sudorazione fredda, la stipsi, la riduzione
della diuresi ecc., sono le manifestazioni piu' eclatanti
di tale “fisiologica” reazione.
Purtroppo, il persistere degli stressori e/o la loro
inadeguata rimozione, comporta la cronicizzazione dello
stress. Sara' questo “di-stress” ad innescare meccanismi
potenzialmente dannosi per la salute (alterazioni neuropsichiche, turbe vasomotorie ecc.).
Ed
e'
affascinante considerare che per lo stress ossidativo
possa esistere un eu-stress e un di-stress.
La condizione di eu-stress ossidativo andrebbe
individuata nel sopra accennato “fisiologico” squilibrio
tra produzione ed eliminazione di radicali liberi, quale
continua risposta adattativa che consente all’organismo
di far fronte alle sue esigenze vitali. Ovviamente, il
persistere dello stressore comportera' la cronicizzazione
della reazione con tutte le conseguenze indesiderate di
una risposta che alla fine si ritorce contro l’organismo
stesso (di-stress).
Mentre la persistenza dell’agente infettivo - dovuta
all’entita' della carica patogena o alla specifica
virulenza dei batteri - comporta il protrarsi della
produzione di radicali liberi che, non piu' adeguatamente
contrastata dai sistemi di difesa antiossidanti, potra'
innescare un danno dapprima d’organo e poi sistemico.
Purtroppo, queste due forme di stress tendono oggi
sempre piu' a sovrapporsi non solo nei single ma anche
nelle persone impegnate in una vita di coppia, sempre
piu' minacciata da vecchi e nuovi stressori fisici,
psichici ed ambientali, che impediscono il realizzarsi
dell’armonico equilibro fra la naturale aspirazione ad
un proprio spazio e il bisogno di aprirsi all’altro.
Un aiuto naturale
In tali situazioni puo' trovare utile indicazione,
accanto ai tradizionali presidi di ordine psicologico,
il ricorso intelligente e mirato ad integratori di
origine naturale.
Così, se per Lei e Lui il problema e' un aumento della
conflittualita', puo' essere utile assumere dei prodotti
naturali in gocce
sublinguali, scegliendo un potente ed adatto neuromodulatore naturale attivo
anche sul metabolismo dei fosfolipidi e degli
amminoacidi, cioe' assumendo un'integratore naturale a
base diversi amminoacidi ed enzimi, oltre a minerali e solfato di deuterio in tracce, l’unico
vero PASS PER IL BENESSERE. Anche quello di coppia.
By Prof. Iorio Eugenio Luigi
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Misurare lo
stress ossidativo in vivo
Il corretto equilibrio tra la
reazione di ossidazione e la sua inversa, la riduzione,
e' l’ago della bilancia tra
salute e malattia.
I
Tumori,
patologie del sistema nervoso come il Parkinson, le
patologie cardiovascolari e l’invecchiamento, hanno una
cosa in comune: i tessuti che ne vengono colpiti
mostrano variazioni ossidative a carico di
importanti biomolecole.
vedi Bioelettronica
Queste sono causate da molecole di ossigeno relative tra
cui i famigerati radicali liberi, che sono formati da
prodotti di scarto della respirazione cellulare e che
attaccano le proteine cellulari, gli acidi nucleici e
gli acidi grassi.
Negli ultimi anni e' stata
riconosciuta anche l’utilita' di queste molecole di
ossigeno reattive, poiche' si e' scoperto il loro
ruolo nella regolazione dei maggiori processi biologici
come la crescita e la morte delle cellule.
Il corretto equilibrio tra la reazione di ossidazione e
la sua inversa, la riduzione, e' l’ago della bilancia
tra salute e malattia: il cosiddetto stress
ossidativo si origina quando questo equilibrio e'
sbilanciato in favore dei processi che promuovono l’ossidazione.
Finora risultava
estremamente difficoltoso per gli scienziati misurare il
livello di ossidazione e quindi lo stato di stress
ossidativo di una cellula vivente.
Queste difficolta' sono state superare ora grazie a uno
studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Nature”
e firmato da Tobias Dick e collaboratori del
German Cancer Research Center, insieme con i
colleghi della
Universita' di Heidelberg, nell’ambito della quale
e' stato sviluppato un sensibile biomarcatore in grado
di misurare lo stato di ossidazione del
glutatione.
E' questa una importante molecola di protezione che
cattura una larga parte delle molecole di ossigeno
reattive all’interno di una cellula. Se una buona parte
di glutatione e' presente in uno stato ossidato, cio'
rappresenta un importante indicatore dello stato di
ossidazione complessivo della cellula.
Nel corso dello studio, le
cellule sono state dotate di una proteina fluorescente
che reagisce alle variazioni nel livello di ossidazione
rilasciando segnali luminosi. Poiche' la proteina
fluorescente non e' di per se' sufficientemente
sensibile, e' stata accoppiata con un
enzima chiamato glutaredoxina. vedi:
Enzimi
Tale enzima “misura” lo stato ossidativo del glutatione
e ne trasmette il valore alla proteina fluorescente.
Ricordiamo
che le alterazioni degli
enzimi, della
flora, del
pH digestivo e della mucosa intestinale
influenzano la salute, non soltanto a livello
intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte
dell'organismo.
Il biosensore sviluppato da
Dick e colleghi misura così le piu' piccole variazioni
nello stato di ossidazione del
glutatione senza
distruggere la cellula. Ancora piu' rilevante, secondo
gli autori, e' la sua risoluzione temporale.
Secondo Tobias Dick: “Al fine di misurare le
variazioni a breve termine dello stato di ossidazione, i
sistemi devono reagire istantaneamente e il modo
dinamico. Tutto cio' e' garantito dal nostro biosensore,
in grado di funzionare fino alla scala dei secondi.”
Questo sistema di
misurazione in definitiva permette ai ricercatori di
determinare quelle variazioni a breve termine che si
verificano quando i composti dell’ossigeno reattivi sono
rilasciati come molecole di segnalazione.
Tuttavia il biosensore potrebbe essere altrettanto utile
nella ricerca farmaceutica, per esempio, per determinare
l’effetto di nuove sostanze sui processi ossidativi e
quindi sullo stato di stress delle
cellule. (fc)
Tratto
da: lescienze.espresso.repubblica.it - Mag
2008
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