La Nutriterapia naturale ed i Tumori
+
Terapie fai da Te
Il caso
Di Bella, è stato l’ultimo e più
eclatante sintomo della grave situazione in cui
versa l’approccio
ufficiale
alla terapia dei tumori. Della terapia Di Bella
si possono avere opinioni diverse, ma quello che
non si può disconoscere è che il professore
siciliano, di fronte alla inutile e distruttiva
violenza della
chemioterapia, ha gridato forte e in maniera
irreversibile: “il re è nudo” !
Il caso Di Bella ha modificato radicalmente la
percezione pubblica del problema tumori
soprattutto perché, ancora prima della sua messa
in discussione dei principi teorici che
sottostanno all’approccio
chemioterapico, ha mostrato alla vasta
audience di giornali e televisione come migliaia
di malati di cancro, stanchi di fungere da
agnelli sacrificali sull’altare degli interessi
farmaceutici multinazionali, abbiano finalmente
trovato il coraggio di dire basta, e di cercare
strade meno distruttive e più efficaci.
L’esplosione del caso Di Bella, che l’anziano
professore ha dovuto pagare subendo attacchi
indecorosi ed evidenti manipolazioni della
sperimentazione clinica, ha avuto il merito di
porre alla coscienza pubblica il seguente
quesito: come mai tante persone sono disposte a
scendere in piazza per questo “stregone” (così è
stato trattato, nonostante una vita dedicata
alla scienza e all’accademia ufficiali), se è
vero che ormai oltre il 50% dei tumori sono
curati dalla
chemioterapia, e addirittura, come
sostengono gli oncologi ufficiali, si arriva
quasi all’80% di guarigioni se il tumore viene
preso in tempo ?
Davvero queste migliaia di malati di cancro che
si rivolgono a
Di Bella o ad altre terapie alternative sono
tutti pazzi o stupidi ?
C’è qualcosa di marcio in Danimarca.
Da un lato siamo bombardati tutti i giorni da
messaggi mediatici sui trionfi dell’oncologia
chemioterapica, e sulle “magnifiche sorti e
progressive” della lotta chimica ai tumori.
Dall’altro, chissà perché, tutti gli ammalati di
tumore che conosciamo, famigliari, amici e
conoscenti, che si sono curati con la
chemioterapia soltanto (a meno che, di nascosto
dai medici, non abbiano svolto in parallelo cure
alternative) quasi mai si salvano, e quasi
sempre, anche quando sono dichiarati guariti,
finiscono per morire qualche anno dopo di un
altro tipo di tumore.
Uno dei segreti sta in un piccolo trucco
che viene utilizzato nel confezionare le
statistiche sulle guarigioni da tumore: le
statistiche ufficiali vengono limitate al
breve periodo, o addirittura al momento
della dismissione del paziente dall’ospedale.
(NdR: Ed in queste statistiche si
includono i tumori operati ed eliminati
dall'organismo del malato, anche senza chemio
terapia susseguente...e sono almeno il 50% dei
casi...)
In questo modo, una chemioterapia che abbia
distrutto, ad esempio, un tumore al seno, viene
inclusa tra i successi se al momento della
cessazione della chemioterapia il tumore al seno
è stato eliminato, (NdR: magari con un
atto chirurgico...), anche se magari il paziente
muore l’anno successivo di un tumore all’utero,
o sempre di tumore al seno, ma in un centro
oncologico diverso da quello di origine.
Il tragico paradosso delle statistiche ufficiali
sui tumori viene spiegato molto bene dallo
stesso
Di Bella:
”Se una persona viene dimessa dall’ospedale
si dice che è in remissione. Quando ritorna
viene curata e viene dimessa un’altra volta. Se
ogni dimissione viene considerata un dato
positivo, i conti aumentano.
E siccome non si può morire più di una volta, se
un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto
una sola volta si avrà il 90% di gua-rigioni e
il 10% di mortalità.”
Ci sono altri trucchi statistici che vengono
utilizzati per sostenere la balla dei trionfi
della
chemioterapia: ad esempio, la cifra del 50%
di guarigioni si ottiene facendo la media tra
l’87% di guarigioni del tumore al testicolo, e
il 10-12% di guarigioni del tumore ai polmoni;
il trucco sta nel nascondere il fatto che i
malati in un anno di tumore al testicolo sono
2.000, mentre quelli del tumore ai polmoni sono
oltre 40.000!
Il normale (ed economicamente conveniente) modo
di pensare della dominante medicina
chemiotossica è per compartimenti stagni. Un
paio di anni fa ci fu molto rumore su tutti i
giornali per un nuovo farmaco, il
tamoxifen, che si diceva essere capace di bloccare
l’insorgenza del tumore al seno; i ricercatori
che lo realizzarono, entusiasti del loro
ritrovato, dichiaravano candidamente che l’unico
effetto collaterale era che aumentava
significativamente il rischio di tumore
all’utero !
Sembra una barzelletta, ma è la Verità !
Certo, la gran parte delle persone si fidano
ancora delle promesse e statistiche ufficiali (NdR:
fasulle).
In fondo, molti pensano, aumentare anche solo di
pochi anni la sopravvivenza di una persona è già
qualcosa. Ma a parte il prezzo di sofferenza che
i pazienti della
chemioterapia
devono pagare, non esiste controprova a tale
argomento, dato che non è possibile verificare
se il malato di tumore sottoposto a
chemioterapia non avesse potuto sopravvivere
anche più a lungo senza la
chemioterapia.
Di fatto, quando questa valutazione è stata
fatta, si è visto che sopravvivono più a lungo i
pazienti che non si sottopongono a
chemioterapia
né ad alcun altro trattamento.
Inoltre, l’argomento vale solo per chi non
sappia o non voglia sapere che ci sono mezzi
molto più efficaci e meno invasivi di combattere
il tumore; e per chi si ostini a non capire
che il prezzo della chemioterapia è quello di
rendere assai più difficile curare il tumore la
seconda volta che si manifesti nella stessa o in
altre forme.
Già, perché al di là delle varie forme che
assume, il tumore è uno, e la sua frammentazione
in tanti specifici tumori differenti non fa che
oscurare il fondamento sottostante tutti i
tumori (maligni e non), e che hanno a che fare con lo squilibrio
dell’individuo nella sua interezza di
psiche
(Conflitti
Spirituali irrisolti che creano il loro
corpo di dolore)
ed energia
metabolico /immunitaria
con ripristino della funzionalta' della
ghiandola Pineale per mezzo della
melatonina specializzata e con le tecniche
BioElettroniche di
reinformatizzazione dei sistemi alterati
a qualsiasi livello, dai
geni,
DNA,
molecole,
cellule,
tessuti,
organi ed i vari sistemi od apparati.
La crescente schiera di chi cerca
alternative
all’approccio
chemiotossico, comincia a imparare
che le terapie
Bioelettroniche,
fitoterapiche e
nutriterapiche funzionano, e che molte erbe
o superalimenti particolari (alghe, funghi,
germogli, ecc.) contengono numerosi e potenti
principi antitumorali.
Quello che accomuna tutte le forme di
terapie naturali, è l’idea che nessuna
terapia che vada contro il fondamento vitale
dell’uomo, contro l’innata capacità
immunitaria e autoregolatrice del nostro
organismo, può veramente funzionare.
Ci sarebbe anche da parlare del ruolo che la
psiche svolge nella prevenzione e guarigione del
tumore, sicuramente essenziale, e su cui si può
lavorare sia attraverso strumenti
psicoterapici
sia attraverso veri e propri interventi di
“psichiatria ortomolecolare” (o nutrizionale).
Non possiamo dilungarci qui su questo tema, ma
anche qui quel che è certo è che l’insensibilità
di molti oncologi, che sparano sui malati
condanne a morte con estrema facilità,
deriva anche dalla sottovalutazione che la
mente gioca nello sviluppo della
malattia.
E’ spesso impossibile intervenire
simultaneamente su soma e psiche, soprattutto
perché manca ancora una teoria e pratica
compiuta dell’approccio psicoterapico al tumore
(anche se l’approccio sviluppato dal dr.
Hamer
probabilmente rappresenta oggi la forma più
avanzata di tale approccio).
Anche quando non sia possibile fare altro, è
comunque certamente importante evitare
atteggiamenti terroristici e disperati, e
offrire al malato un sostegno morale e la
convinzione che, se vuole, può guarire.
Tuttavia, per decenni si sono avuti
significativi successi sulle patologie tumorali
anche solo attraverso adeguati interventi
fitoterapici. Si può spiegare questo con il
fatto che il tumore, come d’altronde tutte le
malattie, è una condizione complessa
costituita da fattori fisici, mentali e
spirituali, e che giunge a maturazione
solo con il concorso di tutti i fattori
necessari (Psico-fisici).
In altre parole, è come se esistesse una soglia
al di sotto della quale il tumore permane sempre
latente, un rischio che non si concretizza se
non appunto superando tale soglia.
E perché tale soglia sia oltrepassata non basta
che ad esempio l’individuo non trovi più senso
nella propria vita (fattore che a mio avviso
gioca un ruolo più importante di quel che
comunemente si ritiene nello sviluppo dei
tumori), perché se a tale condizione psicoetica
non si aggiungono anche determinate condizioni
di
intossicazione,
alimentari -
nutrizionali,
ossidative,
infiammatorie e di decadimento
immunitario, quella condizione rimarrà
probabilmente un malessere esistenziale comune a
molti, possibilmente foriero anche di
trasformazioni positive.
Per spiegare la cosa da un altro punto di vista,
si dirà che anche i fattori
psico-spirituali si manifestano in un modo
piuttosto che in un altro quando i canali della
loro manifestazione somatica siano alterati in
un determinato modo e in misura sufficiente.
Ecco perché una terapia fitonutrizionale che sia
davvero in grado di normalizzare lo stato
immunitario e le capacità
antiossidanti e antinfiammatorie
dell’organismo può fare una differenza
sostanziale nella possibilità di guarire dal
tumore, anche bloccando la manifestazione dei
fattori psichici in modi fisiologicamente
patologici.
Che la psiche svolga un ruolo essenziale nel
tumore è chiaramente visibile anche nel fatto
che laddove non ci sia volontà o speranza di
guarire da parte del paziente, ogni intervento
finisce per essere inutile (ecco perché la
terapia naturale deve comunque associarsi almeno
a costanti iniezioni di fiducia al malato,
quando non sia possibile aiutare il malato a
comprendere i fattori psicologici ed
esistenziali che possono averlo condotto al
tumore).
E tuttavia, laddove ci sia anche una piccola
volontà e speranza di vivere, un’adeguata
terapia fito-nutrizionale (NdR: anche via
endovena con soluzioni
mineral -
vitaminiche - vedi
QUI il
medico che utilizza con successo questo sistema
- l'ideale e utilizzare quelli non di
sintesi chimica, ma di estrazione naturale -
assieme all'assunzione via orale di
fermenti lattici appropriati a seconda del
paziente ed
enzimi) può rendere normale il guarire
naturalmente dal tumore, cosa che oggi vogliono
farci ritenere impossibile o puramente
miracoloso (vedi quei
medici che alle volte preferiscono spedire
il malato a Lourdes piuttosto che permettergli
di curarsi naturalmente).
- vedi:
Alimentazione +
Succhi di frutta e verdura +
Frutta e Verdura +
Frutta secca +
Crudismo +
Vegetarianesimo
- vedi
particolarmente ed anche:
Bioelettronica +
Semeiotica biofisica
...in Sintesi:
Il
bicarbonato di sodio, umile composto e molto
a buon mercato, secondo recenti e sorprendenti
ricerche mediche, può curare anche il
cancro.
E non solo, allevia molto significativamente
anche gli effetti secondari negativi della
chemioterapia.
La “soluzione” della medicina ufficiale per il
cancro, si basa su tre procedure molto rischiose
e altamente invasive la chirurgia, la
chemioterapia e la radioterapia.
Dose Consigliata: 1/2 litro di acqua + succo di
3 limoni + 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio.
Prendere a stomaco vuoto al mattino, può essere
suddivisa in due dosi durante il giorno , ma non
tra i pasti. E‘ meglio prenderla ogni giorno,
anche quando la malattia è sparita, perché tutti
i tumori possono tornare, ed è importante
prevenire e curare anche mediante la
Melatonina specializzata
Inoltre tutti i cancerosi, come gli ammalati
gravi, hanno carenze di
melatonina, perché l'Epifisi
(ghiandola
pineale) che la secerne, nei malati si
riduce quantità e qualità della melatonina
creata.
E' importante far assumere la
melatonina coniugata per farla giustamente
assimilare.
vedi anche il
Pantellini Drink -
Bevanda per la salute e per il cancro
+
Canceroso: un Canarino al banco, grazie !
+
Cura dell'Uva per il Cancro
+
Cura Di Bella, funziona
+
Visionare questo PDF sui benefici dei Limoni per
la salute
+ vedi qui sotto
altre terapie naturali.
Multiterapia Di Bella:
https://www.salutecobio.com/paolo-lissoni-metodo-di-bella
IMPORTANTE ed UTILE per i Cancerosi:
Bicarbonato di sodio + Melassa (o
succo d'acero), Potassio + Strisce PX
stick = mistura molto utile che in certi casi
fan guarire dal cancro in 15gg, serve per
alcanizzare velocemente i liquidi
dell'organismo, dall'acidosi
che è la base del cancro !
Guarisce in 12 giorni il suo cancro alla
prostata con metastasi alle ossa. Ecco la sua
cura.
Vernon Johnston è un diverso tipo di soggetto
sopravvissuto al cancro. Quando i suoi medici
nel 2008 gli diagnosticarono un cancro alla
prostata aggressivo al IV stadio, con metastasi
alle ossa, non prese neppure in esame i
programmi di trattamento tradizionali provati
scientificamente.
Rispetto alla chemioterapia e la radioterapia,
si dice che la terapia di Cesio produca
risultati migliori. Sapendo questo, Vernon,
pensò inizialmente di incominciare una cura a
base di Cloruro di Cesio, che purtroppo non è
mai arrivata a casa sua (l’aveva ordinata su
internet), così decise di cercare vie
alternative per aumentare i livelli di pH del
suo corpo e optò per un metodo alternativo noto
come “terapia pH elevato.” Ha finito per curare
il suo cancro usando il protocollo con melassa e
bicarbonato di sodio per curare la
citotossicità, con la quale è stato in grado di
aumentare i suoi livelli di pH di alcalinità. 12
giorni dopo aver iniziato la cura, il suo cancro
era sparito !
Il Sig. Johnston
spiega: “E’ molto importante per quelli di noi
che hanno fatto o stanno facendo questa cura
(con bicarbonato di sodio) che ci concentriamo
su una dieta alcalina. Perlomeno, a quelli di
noi che stanno recuperando, suggerisco una dieta
che sia almeno all’80 % alcalina e 20 % acida…”.
Il Protocollo -
Ingredienti e strumenti:
- Bicarbonato di Sodio
- Melassa
- Potassio
- Strisce PX stick
Bicarbonato di Sodio
Il bicarbonato di sodio Arm & Hammer o
bicarbonato di sodio Bob Red Mill senza
alluminio.
Arm & Hammer è apparentemente senza alluminio.
Arm & Hammer è stato utilizzato in questo
protocollo.
Nota: Anche il bicarbonato di sodio Solvay
dovrebbe essere senza alluminio in quanto sulla
confezione è scritto: “Bicarbonato di sodio
purissimo”.
Melassa
Melassa Black Strap o sciroppo d’acero
biologico, grado B.
Nota: L’importante è che sia proveniente da
canna da zucchero non solforata.
La canna da zucchero color verde (acerba) viene
trattata con fumi di zolfo durante la
lavorazione e produce la melassa solforata.
Il biossido di zolfo, che agisce come
conservante, viene aggiunto durante il processo
di estrazione dello zucchero.
La canna da zucchero color giallo ocra (maturata
in pieno sole) che è stata purificata e
concentrata, produce la melassa non solforata.
Lo zolfo viene utilizzato anche per sbiancare la
melassa.
(La canna da zucchero impiega circa 12 mesi per
maturare, ma in alcune zone (Louisiana) ne
bastano 6, mentre in altre ne occorrono 24.)
In questo protocollo è stata utilizzata la
melassa Brer Rabbit Blackstrap. Negli
ingredienti è specificato che si tratta di:
Unsulphured Molasses, cioè melassa non
solforata.
Potassio
Acquistare una buona marca di potassio
(verificare).
Strisce reattive pH Stix. Sono facili da
utilizzare (vedi istruzioni nel video). Sono
molto precise perché hanno un incremento dello
0,25 tra il pH 5,5 e 7,5 (altri misuratori
arrivano soltanto allo 0,5).
Come effettuare le
misurazioni del pH: utilizzare solo cucchiai di
plastica.
Effetti collaterali
6° – 7° giorno. Si può avere un po’ di nausea,
le feci possono diventare giallastre. Le labbra
possono formicolare e si può avere più ossigeno
ed euforia, anche un leggero mal di testa.
Questo è previsto e può eventualmente diminuire.
8° – 11° giorno. Si può avere un po’ di diarrea
e ci si può sentire un po’ deboli. Ma prendendo
il potassio, durante la cura con il bicarbonato
di sodio, la perdita di energia dovrebbe
diminuire. Si dovrebbe prendere un alto dosaggio
di potassio al giorno con questa cura.
9° o 10° giorno. Con questo dosaggio (2 cucchiai
di melassa e 2 di bicarbonato) si possono avere
sudorazioni notturne. Questo è previsto.
Spesa totale: €
27,71 + Bicarbonato € 1,20 + Potassio € 12,60 +
Melassa Rapunzel di canna da zucchero BIO (è
priva di zolfo) € 4,5 + Strisce reattive pH Stix
€ 9,41 - Totale = € 27,71
Tempo
Giorni di completa guarigione: 12 (Vernon
Johnston è guarito dopo 10 giorni “Ho iniziato
il 2 giugno 2008 e ho terminato il 12 giugno
2008. Ho smesso perché mi è stato programmato
per un’altra scintigrafia ossea, il 13 giugno
2008. I medici volevano vedere quanto si stava
diffondendo il cancro o se quello che stavo
facendo ha rallentato lo stava rallentando).
Procedura
- I primi 5 giorni
Mescolare:
- 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio con
- 1 cucchiaino di melassa in
- 1 tazza d’acqua
(Può essere riscaldato in padella per essere
sciolto, ma questo non è necessario – vedi il
video per le istruzioni).
- Bere la miscela 1 volta al giorno per 5
giorni.
Nota: Bere sempre la soluzione 2 ore prima o
dopo un pasto.
pH
Prova il tuo pH frequentemente; sia della saliva
che delle urine.
Il pH deve essere portato al livello
normale/alcalino che è di 7,2-7,5.
Questo livello dovrebbe indurre le cellule
tumorali ad andare in letargo. Ed un livello di
8,0-8,5 dovrebbe ucciderle, e così è
consigliabile portare il vostro livello di pH a
8,0-8,5 per 4 o 5 giorni soltanto, e poi
abbassare di nuovo alla normalità).
Il 6° e 7° giorno
Mescolare:
- 2 cucchiaini di bicarbonato di sodio e
- 2 cucchiaini di melassa in
- 1 tazza di acqua
Bere la miscela 2 volte al giorno. Continuare
questa formula fino al 7° giorno.
(Si può iniziare a sentire un po’ di nausea, e
le feci possono diventare giallastre. Questo è
previsto. Qualcosa di buono sta accadendo nel
tuo corpo. Qualcosa di brutto sta accadendo al
cancro. Inoltre, le tue labbra possono
formicolare e si può avere più ossigeno ed
euforia, anche un leggero mal di testa. Questo è
previsto e può eventualmente diminuire).
Dall’8° all’11°
giorno
Il giorno 8, bere la miscela 3 volte al giorno
fino al giorno 11.
(Si può avere un po’ di diarrea e ci si può
sentire un po’ deboli. Ciò dovrebbe avvenire, ma
prendendo il potassio, durante la cura con il
bicarbonato di sodio, la perdita di energia
dovrebbe diminuire. Si dovrebbe prendere un alto
dosaggio di potassio al giorno con questa cura.
Nel 9° o 10° giorno con questo dosaggio, si
possono avere sudorazioni notturne. Questo è
previsto.
La cosa che stai facendo in questo momento serve
ad avere un pH a 8,0-8,5 (più o meno), e a
mantenerlo a questi livelli per un paio di
giorni (la terapia dal 1° al 5° giorno spiega
di mantenere questo pH (8,0-8,5) per un periodo
di 4-5 giorni n.d.a.).
Se si avvertono effetti collaterali troppo
forti, si può sempre tornare indietro a prendere
la miscela due volte al giorno, e quando i
sintomi diminuiscono, tornare a 3 volte al
giorno.
La sperimentazione va bene – ascolta il tuo
corpo, ti dirà quando fare marcia indietro).
Il 12° giorno
Il 12° giorno ci si può sottoporre ad un esame
diagnostico per controllare lo stato della
neoplasia. Se non si ha più il cancro si può
interrompere la cura o fare una terapia di
mantenimento.
- 2 cucchiaini di
bicarbonato di sodio e
- 1 cucchiaino di melassa in
- 1 tazza di acqua
Bere la miscela una o due volte al giorno per 7
giorni: per esempio, se si sta solo cercando di
alzare l’ambiente alcalino a 7,2-7,5 pH.
Se non si è guariti si può ricominciare tutta la
terapia, partendo dal primo step.
Il
pH
basico uccide il
Cancro
Schema del protocollo - Video illustrativo:
Cancro e
trattamento alternativo
La storia di Johnston, che può essere letta sul
suo sito web, esemplifica l’emergere di
polarizzazione di storie di successo con metodi
alternativi. Da un lato, il trattamento tutto
naturale sembra aver funzionato bene. Pochi mesi
dopo aver ricevuto la diagnosi terminale, le
metastasi alle ossa si erano ritirate, così come
quello alla prostata. Oggi, è vivo per
raccontare la sua storia.
D’altra parte, tali trattamenti miracolosi
ovviamente non rientrano tra i “parametri
scientifici di coerenza e di efficacia” come
terapia convenzionale. Se lo facessero, il
cancro non sarebbe più un problema.
Con il finanziamento della ricerca e le spese
mediche in esecuzione su una scheda annuale di $
210.000.000.000 nei soli Stati Uniti, non è
difficile immaginare che l’avida azienda medica
stia trattenendo una cura universale. Più della
metà di questi costi, sono costi indiretti di
mortalità, il che significa che circa $
130.000.000.000 non tornano a beneficio delle
imprese del governo, ospedali, o ambito
farmaceutico. Invece di diffamare o respingere
la storia di Johnston come una menzogna,
potrebbe essere più ragionevole focalizzare
l’attenzione sul fatto che la ricerca sul cancro
è un’impresa sistematica basata
sull’osservazione, i risultati, la
riproducibilità e l’incertezza. Fino a quando
queste indagini convergono in una soluzione
definitiva, dobbiamo essere consapevoli di
teorie e credenze parallele.
La chemioterapia è una forma aggressiva di
trattamento del cancro. Spesso, la procedura può
lasciare il paziente svuotato di energia, con un
sistema immunitario quasi nullo. Nel caso di
Vernon, il suo cancro era già in fase avanzata e
anche sedute di chemioterapia continue non
avrebbero garantito la cura. Così quello che ha
fatto è stato quello di prendere in mano la
situazione.
Il bicarbonato di sodio è un elemento comune e
viene usato come antiacido. Quello che ha fatto
è stato quello di mescolare il bicarbonato di
sodio con la melassa (o sciroppo d’acero), e ha
iniziato a prenderlo su base regolare. Può
sembrare altamente improbabile, ma il successo
di Vernon nel combattere il cancro utilizzando
semplicemente bicarbonato di sodio e altri
ingredienti naturali è stato adeguatamente
documentato nel suo blog, in modo che tutti
possano informarsi e prendere spunto dalla sua
esperienza.
I benefici per la salute del bicarbonato di
sodio comprendono l’incremento dei livelli di pH
del corpo neutralizzando il suo contenuto acido.
E’ anche usato come antisettico topico che
impedisce la formazione di cicatrici e vesciche.
Infine, può essere utilizzato per ridurre il
prurito causato da allergie cutanee.
Il bicarbonato di
sodio e come può aiutare la battaglia del
cancro
Le cellule tumorali in genere hanno bisogno di
un ambiente acido per il progresso e la
diffusione. Alcuni esperti ritengono che
alcalinizzare l’ambiente, può aiutare a far
morire di fame le cellule tumorali e diminuire
la loro crescita. Questa soluzione piuttosto
“semplice” è stata dimostrata giusta ed
efficace. Ovviamente, la soluzione migliore
sarebbe quella di localizzare il bicarbonato di
sodio nelle zone il più possibilmente vicine al
tumore, ergo, iniezione endovenosa di
bicarbonato di sodio è la scelta migliore
rispetto alla somministrazione per via orale.
Tuttavia, i farmaci orali sono relativamente
meno costosi, e spesso più sicuri e facilmente
disponibili rispetto al suo omologo per via
endovenosa.
Tratto da: frasideilibri.com
Promemoria:
Al di là delle varie forme che
assume, il tumore è uno, e la sua frammentazione
in tanti specifici tumori differenti non fa che
oscurare il fondamento sottostante tutti i
tumori (maligni e non), e che hanno a che fare con lo squilibrio
dell’individuo nella sua interezza di
psiche
(Conflitti
Spirituali irrisolti che creano il loro
corpo di dolore)
ed energia
metabolico /immunitaria
con ripristino della funzionaltà della
ghiandola Pineale per mezzo della
melatonina specializzata e con le tecniche
BioElettroniche di
reinformatizzazione dei sistemi alterati
a qualsiasi livello, dai
geni,
DNA,
molecole,
cellule,
tessuti,
organi ed i vari sistemi od apparati.
Ma occorre ricordare anche che, ogni
individuo ha reazioni totalmente diverse da
un'altro alla stessa terapia.
Ad uno guarisce, all'altro fa poco, ad un'altro
non fa nulla !
Per cui è il malato che DEVE
provare le varie terapie e vedere se il suo
organismo si attiva verso la guarigione o meno.
IMPORTANTE SCOPERTA su
Latte materno e
Cancro
Ricercatori svedesi dell'Università di Lund
hanno trovato risultati promettenti dalla
ricerca gli effetti della sostanza sui pazienti.
con
cancro alla vescica - Maggio 2017
Nei primi studi clinici con pazienti affetti da
cancro della vescica, quelli iniettati con il
composto ha cominciato a gettare le cellule
tumorali morte attraverso la loro urina in pochi
giorni.
Il composto derivante dal latte materno mira le
cellule tumorali da solo, offrendo
un'alternativa ai trattamenti chemio e
radioterapia che danneggiano le cellule, sia
sane e cancerose nel corpo.
http://www.independent.co.uk/life-style/health-and-families/health-news/breast-milk-cancer-sweden-university-of-lund-a7735351.html
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
TERAPIA del dott.
Aldo Vieri Ecco, qui di seguito, la
sintesi elaborata da Alessandro Ferrini, con
l'ausilio e il controllo di Martino Sartori,
vero esperto in Biologia, sentito pure, il
parere del dottor Andreatti e frutto di anni di
lavoro e ricerche sul prezioso lascito
scientifico del compianto dottor ALDO VIERI che,
grazie alla buona volonta' di pochi, almeno
all'inizio, stiamo parlando di almeno 10 anni
fa, oggi, viene riscoperto, in molte parti del
mondo da ricercatori vari, come recita il testo
stesso. IL TESTO,
qui di seguito, Compare nel File:
GLI EPIGONI DEL DOTTOR ALDO VIERI a cui,
anche il sottoscritto, è stato invitato a
partecipare fin dalla prima ora. By
Alessandro Ferrini F.A.Q. DOMANDE FREQUENTI
(scaricabili e meglio leggibili nella sezione
"file") - Prima di intervenire nelle discussioni
leggete attentamente ! 1. In cosa consiste la
cura elaborata dal dott. Aldo Vieri ? E' una
soluzione composta da tintura alcolica di
Colchico autunnale (bulbo), acido acetico,
alcool puro a 95°. Le proporzioni e le modalità
di preparazione indicate da Aldo Vieri, rese
pubbliche dal 1967, sono le seguenti: 10cc di
alcool in una boccetta contagocce nuova (per
evitare contaminazioni); aggiungere 3 gocce di
tintura di colchico; aggiungere 3 gocce di aceto
di puro vino. 2. Quali sono le modalità di
somministrazione (posologia) ? Agitare bene e
a lungo, prima di ogni utilizzo, poiché la
tintura di colchico tende a separarsi dall'alcol
e dall'aceto. Ogni giorno, per almeno due
mesi, mettere 9 gocce del preparato sulla
lingua, attendendo il completo assorbimento da
parte della mucosa.
ATTENZIONE.
Evitare che il
contagocce entri in contatto con agenti di
qualsiasi tipo, inclusa lingua, denti, mucosa
buccale in generale, poiché una volta inserita
la pipetta nella boccetta i batteri contaminano
il preparato in modo irrimediabile.
Se ciò accade, NON
INSERIRE LA PIPETTA NELLA BOCCETTA: IL
CONTAGOCCE VA BUTTATO, SIGILLATA LA BOCCETTA E
ACQUISTATO UN NUOVO CONTAGOCCE.
3.
Come agisce sul cancro ? Il colchico ha
effetti antimitotici e conseguentemente
antiangiogenetici noti fin dal 1800, in altre
parole impedisce la replicazione cellulare,
provocando la morte delle cellule. La
particolare formulazione del dott. Aldo Vieri fa
sì che il colchico agisca selettivamente sulle
masse tumorali, preservando le cellule sane, e
provocando la progressiva morte cellulare delle
masse a seguito della mancata divisione
cellulare e la formazione di nuovi vasi
sanguigni che alimentano i tumori solidi. 4.
Come faccio a reperire il preparato ?
Attualmente, da quel che sappiamo, è possibile
reperire il preparato qui: - FARMACIA
ASSAROTTI - Tel. 010 / 8392831 Dott. Edilio
Lancellotti Via Peschiera, 3 - 16122 Genova (GE)
Fax.: 010 / 8396959 - ERBORISTERIA DEA SALUS
DI ANDREATTI FABRIZIO 39, Via Rosmini Antonio -
38015 Lavis (TN) - Tel. 0461 241696 (Fabrizio
Andreatti, in quanto esperto erborista, si
occupa anche della raccolta del colchicum
autumnale, sulle montagne del Trentino, prepara
la tintura madre e utilizza aceto ed alcool
biologici) 5. Quanto costa il preparato di
Aldo Vieri ? Attualmente il costo indicativo
del preparato è di circa 15-16 euro per una
boccetta da 100cc che garantisce un trattamento
di due mesi. 6. E' possibile utilizzare il
preparato a scopo preventivo ? Sì, è
possibile utilizzare il preparato a scopo
preventivo. Il dott. Vieri suggeriva, a questo
fine, di assumere il preparato per circa un
mese, una volta all'anno. Vista la tossicità
pressoché nulla, grazie alla combinazione del
preparato, è possibile anche utilizzarlo più
frequentemente. 7. Ci sono studi,
testimonianze e una casistica che comprovino
l'efficacia del colchico ?
Negli ultimi 15 anni,
ma soprattutto negli ultimi 6, la colchicina è
tornata al centro del panorama accademico
internazionale ed è molto studiata in diversi
atenei universitari.
Uno dei ricercatori
che stanno approfondendo ampiamente la questione
è il prof. Laurence Patterson che ha coniato il
nomignolo "Smart Bomb" dopo aver osservato la
selettività della colchicina, opportunamente
veicolata, nell'attaccare le cellule mutate del
cancro lasciando inalterate quelle sane. Per
ulteriori informazioni sulle pubblicazioni
scientifiche, vale la pena ricercare "colchicum
+ cancer" (ad esempio) sul portale PubMed.
Oltre a ciò esiste una casistica
pressoché sterminata di persone guarite da Aldo
Vieri a partire dagli anni '50. 8. Il
colchico è tossico ? Il preparato colpisce solo
le cellule tumorali ? Sì, il colchico è una
pianta estremamente tossica SE e SOLO SE assunta
pura e in quantità elevate. TUTTAVIA la
formulazione di Vieri, grazie all'azione
combinata delle sue componenti, rende totalmente
innocua la colchicina per le cellule sane di chi
la assume, conservandone gli effetti letali per
le cellule malate. Inoltre la quantità
giornaliera assunta è molto lontana da quella
considerata pericolosa per la salute (circa
0,005 ml di tintura di colchico che contiene,
oltre alla colchicina, altri fitocomponenti
della pianta). 9. Si può utilizzare il
preparato di Vieri insieme alle cure
tradizionali ? Non
esistono controindicazioni particolari in merito
a questo. Suggeriamo di valutare eventuali
interazioni assieme al medico curante,
opportunamente informato sul preparato di Aldo
Vieri.
E' necessario
sottolineare, tuttavia, che alcuni trattamenti
utilizzati attualmente per la cura del cancro
possono ridurre la risposta dell'organismo
all'azione del preparato (chemio, radioterapia).
10. Il preparato può essere assunto da
tutti ? Ad oggi non esistono
controindicazioni particolari note, fatte salve
intolleranze o allergie alle sue componenti.
11. La componente alcolica del preparato di
Vieri può far male a chi è astemio o a chi ha
patologie epatiche ? La quantità di alcool
contenuta in un'assunzione giornaliera di
preparato di Vieri, facendo le dovute
proporzioni, è pari a circa 1/30 di quella
contenuta in un bicchiere di vino. 12. Come
mai i media non ne parlano ? Il metodo Vieri
è stato dimenticato, nonostante i grandi
risultati degli anni '60 e '70, dopo essere
stato "cassato" dal sistema sanitario, al pari
del metodo Luigi Di Bella il quale, tuttavia,
grazie alla tenacia del figlio, è tornato in
auge smontando progressivamente i risultati
della fallace sperimentazione ufficiale a suon
di articoli scientifici. Lo stesso sta
avvenendo anche per il metodo Vieri, grazie a
ricercatori che in tutto il mondo stanno
riscoprendo l'efficacia della colchicina come
potentissimo antitumorale, senza tuttavia
menzionare il primo ideatore di questa
efficacissima cura. Il gruppo nasce proprio
per ridare lustro a questa grande personalità
scientifica.
13. Ci sono tipologie di
tumori su cui è stata osservata una maggior
efficacia ? Su quali si è osservata una minor
efficacia ? Non si è osservata nessuna
differenza di efficacia sulla tipologia di
tumore. Si è rilevata una minor efficacia del
preparato su persone che stiano effettuando o
che abbiano effettuato chemio e radio-terapia,
così come su soggetti in avanzato stadio
terminale. In una delle sue pubblicazioni, il
dott. Aldo Vieri dichiarò un tasso di successo
di circa l'80% su un "campione" di centinaia di
pazienti, spesso curati gratuitamente e talvolta
aiutandoli economicamente, quando non fossero di
Roma, per permanere nella capitale per il
periodo necessario. 14. Come mai
l'erboristeria Andreatti ha modificato le
proporzioni di colchico ed acido acetico nel
preparato di Vieri ? Fabrizio Andreatti,
erborista di Lavis (TN), avendo rilevato
empiricamente una maggior efficacia del
preparato se somministrato due volte al dì
(soprattutto su persone già radio o
chemiotrattate) ha inizialmente suggerito questa
posologia, comunque molto lontana da un dosaggio
tossico, anche "fingendo" di non considerare la
detossificazione prodotta dall'acido acetico.
In un secondo momento, per venire incontro in
particolare a chi soffre di neoplasie nel tratto
dalla bocca alla gola che possono rendere
difficoltosa l'assunzione (soprattutto se
doppia), ha correttamente valutato di
raddoppiare la quantità di tintura di colchico
per boccetta da 100ml (da 30 gocce a 60) e di
fare lo stesso anche per la componente acetica.
In questo modo, ora è possibile assumere il
dosaggio doppio, che molti pazienti dichiarano
essere più efficace, in un'unica soluzione
giornaliera di 9 gocce, anziché 9+9 al dì. Di
fatto non cambia nulla. 15. Come mai bisogna
evitare che il contagocce venga in contatto con
lingua, denti, mucosa buccale ? Denti, lingua,
mucose in generale, presentano un quadro
batterico molto elevato. Se il contagocce
tocca elementi non sterili, pertanto, si
contamina e, una volta inserita nuovamente nella
boccetta, innesca una reazione del preparato che
lo rende, poi, del tutto inefficace. 16. Come
si conserva il preparato di Aldo Vieri ? E'
consigliabile conservare la boccetta con il
preparato al riparo dalla luce del sole e ad una
temperatura controllata. Consigliato, ma non
obbligatorio, tenerla in frigo per evitare
eccessivi sbalzi termici, soprattutto durante la
stagione estiva. 17. Quali sono gli effetti
collaterali di questa cura ? Ad oggi non si
rileva alcun effetto collaterale, solo
miglioramenti delle condizioni di vita. By
dott. Aldo Vieri
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L'estratto dall'Olio di Cocco, l'acido Laurico
elimina velocemente le cellule cancerose !
Lo studio pubblicato sulla rivista Cancer
Research dai ricercatori dell’Università di
Adelaide ha scoperto che l’acido laurico, che
costituisce almeno il 50% dell’olio di cocco, ha
sterminato più del 90% delle cellule del cancro
del colon dopo appena due giorni di trattamento
in una linea cellulare di tumore del colon in
vitro.
I ricercatori hanno scoperto che l’olio di cocco
è ricco di una potente sostanza anticancro che
si è dimostrata in grado di uccidere il 93%
delle cellule del cancro al colon in soli due
giorni.
Lo studio cita anche altre ricerche che mostrano
come l’acido laurico può indurre morte delle
cellule tumorali sia in vitro che in vivo.
Infatti sono stati condotti degli studi sugli
animali che mostrano come l’olio di cocco sia
effettivamente potente nella cura del cancro.
I ricercatori hanno scoperto infatti che l’acido
laurico ha indotto la morte delle cellule
cancerose nel tratto intestinale delle cellule
epiteliali dei topi.
L’acido laurico è un acido grasso a catena media
che si trova in grande quantità nel latte
materno e che:
- Supporta il sistema immunitario
- Ha proprietà antimicrobiche
- Ha proprietà antivirali
- Induce la morte delle cellule cancerose
E’ in grado di inibire efficacemente l’enzima 5
alfa reduttasi che trasforma il testosterone in
DHT (diidrotestosterone) e quindi è utile per
contrastare le affezioni legate agli androgeni
come l’iperplasia e il tumore della prostata,
l’irsutismo, la sindrome dell’ovaio policistico,
l’acne e l’alopecia androgenetica.
Secondo l’American
Society for Nutrition, gli studi clinici hanno
anche dimostrato che i grassi trovati
all’interno l’olio di cocco “sono utili nel
trattamento e prevenzione di malattie come il
diabete, l’osteoporosi, malattie dovute a virus
(mononucleosi, epatite C, l’herpes, ecc),
malattie della colecisti,morbo di Crohn, e il
cancro.”
L’olio di cocco si è dimostrato anche in grado
di ridurre gli effetti collaterali della
chemioterapia e migliorare la qualità della vita
dei malati di cancro.
Ci sarebbero tante proprietà salutari e curative
associate all’olio di cocco e ulteriori ricerche
potrebbero mettere in luce altre possibili
applicazioni.
Olio di Cocco – Pura Energia per rinforzare
denti, ossa, fegato, tiroide e metabolismo e
Ecco perché l’olio di cocco è meglio di
qualunque dentifricio.
L’importante è scegliere olio di cocco vergine
biologico estratto a freddo se vogliamo godere
di tutti i benefici.
Per chi si approccia per la prima volta all’olio
di cocco ne consiglio tre cucchiaini al giorno
direttamente in bocca o nei frullati o nello
yogurt. E’ ottimo per sbiancare i denti,
depurare facendoci l’oil pulling, guarisce la
pelle e tanto altro.
Fonte: attivotv.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Kalanchoe, la pianta anticancro
Genere vegetale, che identifica oltre un
centinaio di varietà di piante succulente della
famiglia delle Crassulaceae. Nella medicina
popolare dei Paesi dove crescono spontanee,
queste piante sono tenute da sempre in alta
considerazione e vengono impiegate per la cura
di un gran numero di patologie.
In alcuni paesi dell’America Latina, come il
Venezuela, il Perù e la Colombia, le Kalanchoe
stanno assumendo un ruolo sempre più di rilievo
nella lotta contro il Cancro e un’associazione
spagnola no profit, la Dulce Revolución, si sta
battendo per divulgare queste importanti
informazioni anche qui, nel vecchio continente.
Infatti Josep Pàmies, agricoltore e studioso,
nonché socio fondatore dell’associazione Dulce
Revolución, non soltanto afferma che queste
piante sono estremamente utili per il
trattamento di tantissimi tipi di patologie di
natura diversa (ipertensione, diabete, malattie
psichiche, ecc..) ma soprattutto giura sulla sua
efficacia nel contrastare e nel debellare il
Cancro !
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Le multinazionali agroalimentari + la
fabbrica del cancro (oncologia
ufficiale) fanno DISINFORMAZIONE (mezze
cose vere ed altre false) su questo tema:
http://paradisefruit.altervista.org/frutta-acida-cancerogena-decine-di-volte-piu-della-carne-tramite-la-putrescina-fonte-pubmed/
La frutta acida non
fa venire il cancro, se non vi sono già questi
cofattori in atto ed in essere:
Conflitto spirituale irrisolto +
Acidosi metabolica +
Disbiosi
microbica cronica è associata con il cancro
al seno umano
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3885448/
Già, perché al di là delle varie forme che
assume, il tumore è uno, e la sua frammentazione
in tanti specifici tumori differenti non fa che
oscurare il fondamento sottostante tutti i
tumori (maligni e non), e che hanno a che fare con lo squilibrio
dell’individuo nella sua interezza di
psiche
(Conflitti
Spirituali irrisolti che creano il loro
corpo di dolore)
ed energia
metabolico /immunitaria
con ripristino della funzionalta' della
ghiandola Pineale per mezzo della
melatonina specializzata e con le tecniche
BioElettroniche di
reinformatizzazione dei sistemi alterati
ed a qualsiasi livello, dai
geni,
DNA,
molecole,
cellule,
tessuti,
organi ed i vari sistemi od apparati.
Però è VERO che il canceroso NON deve
utilizzare la frutta ACIDA perché stimola la
crescita delle cellule cancerose che già sono
con un metabolismo acido...
Il più famoso oncologo italiano, Dott. Franco
Berrino, epidemiologo dell’Istituto Nazionale
dei Tumori di Milano, in caso di cancro
conclamato suggerisce di
evitare il consumo di arance e di frutta ricca
di poliammine, perché queste stimolano la
crescita dei tessuti.
- vedi:
https://www.youtube.com/watch?t=117&v=8aA1j5ECbeA
+
https://www.youtube.com/watch?v=LTfFzJPil1w
FRUTTA (non molto matura, con pochi
zuccheri)
e
VERDURE (fresche
e biologiche) per le malattie, cancro compreso,
ecco cosa insegna un medico:
Guanabana o frutto dell'albero Crossoli (Graviola)
Frutta, che cura il cancro ed il suo effetto è
1.000 volte più forte della chemioterapia.
Non vogliono far sapere la cosa, i più grandi
produttori di farmaci perché non potrebbero più
vendere i loro prodotti... terribile !
Questo frutto è uno dei più forti anti
cancerogeni su questo pianeta - è un prodotto
magico che uccide le cellule tumorali.
Perché non sappiamo di questo ? perché le
CRIMINALI
case farmaceutiche
nascondo
tutto !
http://www.life4fitmama.com/all-pharmaceutical-companies-have-hid-far-from-us-the-fruit-that-treats-cancer-however-at-the-end-everyone-should-know-about-it/#sthash.n3R05mMU.dpbs
Anche la
CANNABIS DISTRUGGE CANCRO - 18/03/2014
All’Università
Complutense di Madrid, in Spagna, la
dottoressa Christina Sanchez sta studiando, da
oltre un decennio,
gli effetti antitumorali del
THC, il principale componente psicoattivo
della
cannabis.
In un video spiega esattamente come il THC
uccida del tutto le cellule tumorali, senza
alcun effetto negativo per le cellule sane.
Come lo stesso prof.
Di Bella ha ripetutamente spiegato, una
adeguata terapia del tumore deve lavorare su due
fronti sinergici: da un lato l’attacco diretto,
ma dolce e con il minimo di effetti collaterali
tossici, alla capacità di riproduzione e
proliferazione delle cellule tumorali, che nella
terapia Di Bella, possiamo dire semplificando,
viene svolta dalla somatostatina e dalla
melatonina.
Dall’altro la
nutrizione ed il sostegno al sistema
immunitario del paziente e sua alla capacità
antiossidante e antinfiammatoria, che ad
esempio, nella terapia di Bella, viene svolta
dal mix di integratori alimentari (vit. A,
E, C, selenio-metionina, carotenoidi, etc.).
Si tratta di un dato teorico generale
importante, e in fondo già patrimonio di tutte
le tradizioni curative naturali.
Per certi versi possiamo dire che tutte le erbe,
anche se in concentrazioni diverse, contengono
sostanze antitumorali e sostanze nutrizionali, e
nella gran parte dei casi la stessa distinzione
tra i due tipi di sostanze non regge, dato che
sostanze nutrizionali come le
vitamine, i
minerali e i caroteni, che si definiscono
nutrizionali proprio in quanto si suppone
che la loro azione terapeutica avvenga
indirettamente tramite la mediazione dei loro
effetti sul sistema immunitario, svolgono in
realtà anche azioni antitumorali dirette.
Questa flessibilità intelligente dei
nutrienti naturali è solo uno dei vantaggi
della nutriterapia naturale rispetto a quella
“artificiale” (che fa uso di integratori
nutrizionali di sintesi).
L’altro grande vantaggio è l’efficacia
assolutamente superiore dei nutrienti naturali (alimenti
biologici +
Micro diete +
fitoterapia), che si basa sul fatto della
loro elevata assimilabilità e biodisponibilità,
contro la scarsa assimilabilità e attività
organica dei nutrienti di sintesi.
Certo, l’integratore di sintesi, il
multivitamico così come la singola vitamina
isolata e concentrata, da al medico l’illusione
di poterne dosare meglio e a suo piacimento la
concentrazione e l’attività, ma si tratta
appunto di un’illusione, perché nessuno sa
esattamente cosa succede nell’organismo quando
vi si immette un "finto nutriente" di sintesi
chimica (a chiralità inversa), è di una illusione pericolosa,
perché può annullare la possibilità di fornire
all’organismo malato veri nutrienti naturali,
assimilabili ed efficaci.
Ci sono diversi studi che dimostrano l’azione
antitumorale del betacarotene, ma quegli stessi
studi hanno dimostrato che il betacarotene di
sintesi, anche quando estratto ed isolato da
fonti naturali, lungi dall’avere effetti
antitumorali, svolge al contrario un’azione
ossidante e protumorale.
Questa scoperta ha portato i terapeuti ad
utilizzare non più il solo betacarotene ma un
mix di caroteni comprendente anche l’alfa e il
gamma-carotene. Si tratta di un passo avanti, ma
mi chiedo: perché si insiste ad utilizzare un
limitato mix di caroteni di sintesi quando in
natura esistono erbe o alimenti, come
l’acetosella (8-10% di caroteni), o meglio
ancora diversi tipi di alghe verdi-azzurre, che
arrivano a contenere spettri di ben 15 caroteni
e ad elevate concentrazioni ?
La stessa cosa accade con tutti gli altri
nutrienti, con i minerali antiossidanti
(selenio, zinco, etc.) che si dimostrano molto
più potenti quando lavorano in sinergia con
altri minerali e vitamine, alle vitamine come la
C che allo stesso modo è molto più efficace
quando lavora in sinergia con un ampio spettro
di bioflavonoidi.
Commento NdR:
Promemoria ai tecnici:
"tutti i prodotti di sintesi chimica, hanno gli
atomi che hanno uno "spin"
contrario (chiralità inversa) a quello che hanno gli atomi della
stessa molecola ma di estrazione naturale; ecco perche' hanno controindicazioni per
l'antagonismo, anzi controfase fra i
CEM atomici (quelli di sintesi rispetto a
quelli provenienti dalla natura); se il CEM
naturale è destrogiro, quello di sintesi è levorigo e/o viceversa".
Insomma, la ricerca scientifica sul ruolo
terapeutico dei nutrienti, che in questi ultimi
20 anni ha fatto passi da gigante, mostra in
maniera sempre più chiara come in natura vige un
“principio di sinergia” per cui
è molto più efficace un ampio spettro di piccole
quantità di nutrienti naturali piuttosto che una
grande quantità di un singolo nutriente isolato
o un mix limitato di pochi nutrienti estratti e
concentrati.
Se noi associamo tale principio di sinergia con
quello di “economia” descritto sopra, per cui lo
stesso nutriente svolge sia un ruolo
nutritivo-immunostimolante sia un ruolo di
antagonismo diretto rispetto ai fattori della
malattia,
si può cominciare a comprendere perché alcuni
rimedi fitonutrizionali, frutto della sapienza
della natura e della sapienza “semplice” (non
tecnologicamente avanzata come quella inscritta
negli integratori fatti dall’uomo), ad esempio
di popoli nativi, possano essere più efficaci di
tanti approcci fondati su rimedi “costruiti”
dall’uomo.
Per comprendere meglio tutta la questione,
facciamo un piccolo passo indietro.
Abbiamo detto innanzitutto dell’importanza di
associare specifici principi attivi antitumorali
all’intervento nutriceutico o nutriterapico.
Abbiamo poi visto come mentre nella medicina
moderna questa distinzione abbia un certo
fondamento, dato che si separa l’elemento
tossico per il tumore dall’intervento di
sostegno energetico-immunitario, nella
medicina tradizionale e naturale questa
distinzione è meno immediatamente visibile nella
misura in cui i due fattori sono uniti nella
stessa sostanza o addirittura sono lo stesso
elemento che gioca i due diversi ruoli a seconda
delle neces-sità dell’organismo. Tuttavia, la
distinzione teorica rimane, ed è importante
capirne meglio il fondamento.
Tutti i grandi medici dell’antichità hanno
chiarito una fondamentale distinzione tra due
tipi di intervento terapeutico, che io definisco
come medicina dei rimedi e medicina del regime.
Si tratta di una versione più ampia di quella
delineata sopra tra intervento terapeutico
diretto e intervento
nutrizionale indiretto.
Ora, se ascoltiamo con attenzione quello che ci
dicono, tra gli altri, Ippocrate, Paracelso, o
anche lo stesso
Hanemann,
ne emergerà il seguente quadro: il rimedio ha
una valenza terapeutica in quanto anche
potenzialmente tossico cioè, come dice Hanemann,
in quanto è ”una
malattia che scaccia un’altra malattia”;
o, come dice Paracelso, "un veleno che
guarisce se usato nelle giuste proporzioni".
In altre parole, la medicina dei rimedi si
occupa di individuare le sostanze specifiche, i
principi attivi che, se ben adoperati svolgono
una funzione benefica, ma che possono altresì
essere adoperati male provocando tossicità e
malattia.
In effetti, la
distruttività della chemioterapia
non sta tanto solo nell’uso di fattori tossici,
quanto nella assoluta incomprensione della legge
naturale della proporzione. Paradossalmente, se
la chemioterapia fosse fatta con dosaggi minimi,
ovviamente associata a un forte regime
nutriterapico di stile di vita, lo stesso veleno
chemioterapico potrebbe svolgere un ruolo
positivo.
In fondo, questo è proprio quello che succede
con le terapie naturali efficaci.
Per esempio l’acido ossalico dell’acetosella, a
certi dosaggi e per periodi di tempo diversi
secondo che si voglia prevenire o curare una
malattia già avanzata, svolge un’importante
azione antitumorale; laddove è tossico e dannoso
se usato in dosaggi eccessivi e per periodi di
tempo troppo prolungati in individui non gravi.
Insomma, la somatostatina o l’acido ossalico
usati in eccesso possono fare danni (anche se
mai in misura così elevata come le sostanze
purificate della chemioterapia), e la loro
efficacia sta proprio nel fatto che:
- sono usati in
proporzioni controllate, adeguate a prevenirne
la loro potenziale tossicità;
- sono associati, o
intrinsecamente come nell’acetosella o
artificialmente come nella terapia Di Bella, ad
un regime nutriterapico adeguato.
La superiorità della
nutriterapia naturale nella cura dei tumori,
sta soprattutto nel legame inscindibile che
esiste nei
cibi /
rimedi naturali
tra rimedio terapeutico e fattori nutrizionali,
legame grazie al quale la componente terapeutica
perde gran parte della sua potenziale tossicità
proprio perché è organicamente controbilanciata
da numerosi fattori antiossidanti e
antinfiammatori.
Nel corso degli anni, assieme ai medici e
terapeuti che hanno collaborato con il
sottoscritto nell’ambito delle attività del
Centro di Ricerche Nutriterapiche, abbiamo messo
a punto un protocollo che ha dato e continua a
dare straordinari risultati su tutte le
patologie degenerative, pur trattandosi di un
programma sostanzialmente fondato sull’uso di
alimenti, seppur di natura particolare.
Tale protocollo prevede l’uso combinato di
almeno altri 3 superalimenti naturali, e
precisamente:
-
la
microalga del lago Klamath e di un suo
specifico estratto; o specifico ceppo di
acidophilus DDS-1;
- gli
enzimi (soprattutto il
Lisozima) e in particolare le
proteasi, prodotti per fermentazione dal
fungo aspergyllus. Ad essi si associa un
fitopreparato con proprietà fortemente
depurative e protettive.
Negli ultimi 50-60 anni ci sono state,
nell’alimentazione umana, trasformazioni
importanti (purtroppo in negativo): la capacità
nutritiva degli alimenti si è
enormemente deteriorata, di pari passo con
la progressiva
degenerazione del
terreno costituzionale degli individui.
Non c’è dubbio che anche solo fino a 30 anni fa
il
terreno costituzionale degli individui, cioè
la loro capacità
metabolica, immunitaria ed energetica, era
certamente in condizione assai migliore di oggi.
Io cito spesso un dato estremamente indicativo:
le più recenti statistiche della
OMS dicono che il contenuto medio di
spermatozoi nello sperma dei maschi di oggi è
pari circa al 30% dello sperma dei maschi di 100
anni fa.
Poiché lo sperma è ovviamente la parte
energeticamente più vitale dell’organismo umano
(anche perché deve contribuire a creare una
nuova vita), il fatto che ci sia stata una
diminuzione del 70% ci dice che probabilmente
una diminuzione di simili proporzioni si è
verificata anche in rapporto al terreno
costituzionale, cioè vitale ed energetico, degli
esseri umani odierni.
Questo è un fatto estremamente rilevante per la
medicina naturale, proprio perché essa si
basa sullo stimolo e attivazione delle risorse
energetiche e immunitarie intrinseche
dell’individuo.
Un
terreno energetico e
immunitario forte risponde in maniera rapida
e profonda al rimedio, sia esso
erboristico,
fitoterapiche,
omeopatico o altro; un terreno fortemente
indebolito, come quello odierno, farà molta più
fatica a recepire lo stimolo del rimedio.
Alla base di questa degenerazione dei
terreni costituzionali ci sono diversi
fattori, come ad esempio l’inquinamento
e lo
stress, ma certo l’impoverimento
nutritivo degli alimenti (NdR: ed i
cibi contaminati dall'industria e non
solo...) gioca un ruolo essenziale.
Alimentandoci di cibi sempre più vuoti di
nutrienti essenziali, anche il nostro organismo
diventa sempre più vuoto di energia.
Se non rimediamo a questa situazione, cioè se
non riconduciamo a livelli sufficientemente
forti il nostro
terreno tramite programmi nutrizionali
adeguati, difficilmente i rimedi
fitoterapici, anche se potenti, riusciranno
ad essere pienamente efficaci da soli.
C’è poi da considerare che l’impoverimento
progressivo dei
terreni agricoli, che sta alla base di
quello
alimentare, non può non aver colpito le
stesse erbe che su quei terreni crescono.
Ciò significa che probabilmente le erbe non sono
più quelle di una volta, e dunque la loro stessa
efficacia, per quanto ancora elevata, si è
ridotta.
Sono dunque due le ragioni fondamentali per cui
rimedi specifici devono essere associati ad un
regime
nutrizionale e
nutriterapico adeguato: da un lato perché
solo rigenerando il
terreno costituzionale dell’individuo, cioè
i suoi
livelli energetici,
metabolici e
immunitari, l’organismo
malato sarà messo in grado di rispondere
allo stimolo terapeutico del rimedio
erboristico.
Dall’altro perché si sta scoprendo sempre più
che superalimenti come l’alga Klamath, oltre ad
essere in grado di ricostruire in maniera
significativa il terreno costituzionale, sono
ricchi di specifiche molecole nutrizionali
cariche però di valenze immunomodulanti e
antitumorali.
By Dr. Stefano
Scoglio, Ph.D. -
Centro di
Ricerche Nutriterapiche di Urbino
Commento NdR:
Approvo in pieno questa terapia in quanto è
basata su solidi principi naturali e quindi è assolutamente
condivisibile.
A questa terapia va aggiunto il
protocollo messo a punto dal ricercatore
palermitano
Giovanni Puccio il quale ha scoperto la
notevole utilità della molecola adatta per il
cancro (qualsiasi) = la
fosfato metilammina
Anche ed inoltre:
CANNABIS DISTRUGGE CANCRO - 18/03/2014
All’Università
Complutense di Madrid, in Spagna, la
dottoressa Christina Sanchez sta studiando, da
oltre un decennio, gli effetti antitumorali del
THC, il principale componente psicoattivo
della cannabis.
In un video spiega esattamente come il THC
uccida del tutto le cellule tumorali, senza
alcun effetto negativo per le cellule sane.
La Canapa ed anche il suo olio, sono molto utili in qualsiasi
problema di salute e per di più, distruggono le
cellule cancerose - video
vedi:
La terapia di Max Gerson +
Bio elettronica +
Medicina del dott. Max Gerson
+
Come fare i clisteri di
acqua basica
+
Ascorbato di Potassio
+
Perossido di Idrogeno in endovena
E tuttavia, laddove
ci sia anche una piccola volontà e speranza di
vivere, un’adeguata terapia fito-nutrizionale (NdR:
anche via endovena con soluzioni
mineral -
vitaminiche - vedi
QUI il
medico che utilizza con successo questo sistema
- l'ideale e utilizzare quelli non di
sintesi chimica, ma di estrazione naturale -
assieme all'assunzione via orale di
fermenti lattici appropriati a seconda del
paziente ed
enzimi) può rendere normale il guarire
naturalmente dal tumore, cosa che oggi vogliono
farci ritenere impossibile o puramente
miracoloso (vedi quei
medici che alle volte preferiscono spedire
il malato a Lourdes piuttosto che permettergli
di curarsi naturalmente).
Scoperta shock:
la
mela distrugge cellule tumorali più dei
farmaci
chemioterapici !
La ricerca è recentissima
-
Giugno 2013, ed arriva dall’università di Xi’an
in Cina, dove alcuni ricercatori e medici hanno
sperimentato delle sostanze contenute nella mela
nella cura di un carcinoma umano del colon e con
grande sorpresa hanno constatato che gli
oligosaccaridi delle mele sono stati in grado di
uccidere più cellule cancerogene del miglior
farmaco chemioterapico conosciuto contro il
tumore del colon.
L'esperimento è stato fatto in vitro e
l'interesse è altissimo in quanto se l'effetto
fosse replicato anche in vivo la scoperta
porterebbe a delle conseguenze positive di
enorme importanza nella cura del tumore al
colon, dal momento che gli oligosaccaridi sono
molecole biologiche naturali che l'organismo
umano recepisce e tratta in maniera indolore e
processa in maniera biocompatibile, al contrario
del farmaco chemioterapico, il quale viene
recepito sempre malissimo dall'organismo e
spesso scatena reazioni collaterali tossiche nel
paziente.
Gli oligosaccaridi di mele hanno ucciso fino al
46 per cento delle cellule del cancro del colon
umano in vitro e superato il farmaco chemio più
comunemente usato. A soli 0,9 microgrammi per mL
(circa 0,9 PPM), gli oligosaccaridi hanno ucciso
il 17,6 per cento delle cellule del cancro dopo
36 ore, mentre il farmaco chemio ha ucciso solo
il 10,9 per cento (ad una concentrazione più
elevata di 1,3 microgrammi per mL).
FONTE:
http://www.naturalnews.com/039680_apples_cancer_cells_chemotherapy.html
Articolo originale:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23511050
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L'ERBA MAGICA che
DISTRUGGE le CELLULE CANCEROGENE in 16 ORE -
03/03/2014
L'Artemisia
Annua, per lo più ignorata dalla comunità
medica, avrebbe effetti notevoli per la cura del
cancro
New York (WSI) - Il cancro può essere
considerata come una delle malattie più mortali
sul nostro pianeta, dove si sono spesi molti
soldi per la ricerca medica, cercando di trovare
una cura definitiva. Una delle tante cure è
quella nota come "erba magica", per lo più
ignorata dalla comunità medica, ma che in realtà
distrugge fino al 98% delle cellule cancerogene
in sole 16 ore.
Secondo quanto riporta
Spirit Science and Metaphysic questa tecnica
veniva usata nella medicina cinese e il solo
utilizzo dell'erba, chiamata
Artemisia Annua, riduceva le cellule
tumorali del polmone del 28% e, in combinazione
con il ferro, sconfiggeva il cancro.
In passato l'artemisinina è stata utilizzata
come un potente rimedio antimalarico ma ora è
dimostrato che questa cura è efficace anche
nella lotta contro il cancro. Questo perché
quando si aggiunge del ferro alle cellule
tumorali infettate, attacca selettivamente le
cellule "cattive", e lascia quelle "buone"
intatte.
Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte
presso l'Università
della California, hanno dichiarato: "In
generale i nostri risultati mostrano che
l'artemisinina ferma il fattore di trascrizione
'E2F1' e interviene nella distruzione delle
cellule tumorali del polmone, il che significa
che controlla la crescita e la riproduzione
delle cellule del cancro".
Utilizzando una varietà resistente alle
radiazioni delle cellule del cancro al seno (che
aveva anche una elevata propensione per
l'accumulo di ferro) l'artemisinina si è
dimostrata avere un tasso di uccisione del
cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del
quasi 100% dopo appena 24 ore.
Fonte: wallstreetitalia.com
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Il cancro si
previene a tavola: Frutta, cereali e miele le
armi – 02/11/2012
La conferma arriva dalle attuali linee guida
dell’American Cancer Society e del World
Oncology Forum di Zurigo, ma soprattutto dagli
studi del premio Nobel Otto Heinrich Warburg
Mentre la ricerca
scientifica, dal 1950 a oggi, ha fatto passi da
gigante nella guerra contro le malattie che
colpiscono il nostro sistema cardiovascolare, su
tutte infarto e ictus, diminuendo la loro
fatalità di oltre il 60%, nella guerra contro il
cancro è ancora in trincea.
E’ vero, sempre più pazienti sopravvivono, ma il
numero dei casi aumenta ancora più in fretta:
dai 12 milioni di nuove diagnosi del 2011 si
arriverà ai 15 milioni nel 2020.
Cifre sconcertanti che fanno paura e che,
proprio per questo, danno adito a convinzioni,
false informazioni, leggende metropolitane,
prive di alcun fondamento scientifico e, alcune
volte, addirittura nocive per la nostra salute.
Eppure, fin dal lontano 1923
Otto Heinrich Warburg, vincitore poi nel
1931 del premio Nobel per la medicina, era
riuscito prima a intuire e poi provare quale
fosse la reale e primaria causa di questa
malattia.
Perché le scoperte che gli hanno valso
addirittura un Nobel sono state poi via via e in
gran parte ignorate dalla scienza e dalla
potente
industria farmaceutica ?
Di certo, non per la loro scarsa fondatezza e
rilevanza scientifica …
La
frutta è fra gli alimenti più indicati nella
prevenzione del cancro
L’effetto Warburg
L’illustre scienziato tedesco aveva scoperto che
tutte le forme di cancro erano (e sono tuttora)
caratterizzate da due condizioni fondamentali:
acidità dei
liquidi del corpo (terreno-matrice)
(acidosi)
e mancanza di ossigeno (ipossia).
Se, infatti, si priva una
cellula del 35% del suo ossigeno per 48 ore
è possibile convertirla in tessuto cancerogeno.
Mentre tutte le cellule sane per vivere hanno un
assoluto bisogno di
ossigeno, le cellule tumorali possono
riuscirci perfettamente senza, grazie alla
fermentazione dello zucchero (glicolisi)
e all’acidità dell’ambiente. Corollario: per
evitare che la malattia si manifesti e le
cellule del nostro organismo funzionino
regolarmente devono potere vivere in un ambiente
alcalino e ricco di ossigeno.
Come ? Con l’esercizio fisico che ossigena tutto
il corpo e attraverso l’alimentazione.
Una volta terminato il processo digestivo, sono,
infatti, gli alimenti a fornire e generare la
condizione di
acidità o alcalinità.
Tra quelli che acidificano troviamo lo zucchero
raffinato, la carne, l’alcol e la caffeina, la
margarina e il pane, tutti gli alimenti in
scatola, i cibi cotti che durante la cottura
eliminano ossigeno, aumentando l’acidità.
Gli alimenti alcalinizzanti sono, invece, la
frutta e verdura
crude,
alcuni semi come le mandorle, i cereali
integrali, il miele, la clorofilla. L’arma
vincente è la prevenzione.
Una volta che il conflitto tra il cancro e il
nostro corpo è esploso, i vantaggi che si
possono ottenere con le attuali terapie sono
limitati, diviene quindi fondamentale prevenire.
Lo asseriscono i cento più qualificati
scienziati e clinici dei cinque continenti nella
lotta al cancro che hanno appena concluso a
Zurigo il World Oncology Forum: la maggior parte
dei successi ottenuti nell'abbassamento della
mortalità per tumore è dovuta alla prevenzione,
in particolar modo alimentare. Ad essi si è poi
affiancata, con le sue linee guida relative alla
dieta e all’esercizio fisico (che deve essere
costante, moderato e preferibilmente aerobico),
l’American Cancer Society, in modo tale da fare
un po’ di chiarezza su un argomento dove sembra
si possa dire e scrivere tutto e il contrario di
tutto.
Gli esempi si sprecano. Di volta in volta sono
saliti sul banco degli imputati il microonde, i
tralicci dell’alta tensione, i traumi e colpi al
seno, le bevande calde, la stipsi, il pollo
d’allevamento, la plastica, i cellulari, oltre
agli indiscussi amianto, smog, raggi x, tabacco,
etc..
Noi siamo quello che mangiamo
Lo ha dichiarato nel 1800 il filosofo Ludwig
Andreas Feuerbach, ma la fondamentale intuizione
ci arriva da Ippocrate, il padre della medicina,
che già nel 400 a.C. amava ripetere: “Il cibo è
la tua medicina, la medicina è il tuo cibo”.
L’ha confermato l’American Cancer Society per la
quale l’alimentazione se salutare, equilibrata e
moderata dal punto di vista calorico ha un
effetto antitumorale pari al 30-50%. Quelle che
seguono, sono le sue linee guida.
Meglio preferire i cereali integrali, più ricchi
di antiossidanti, a quelli raffinati; è bene
limitare il consumo settimanale di insaccati e
carni rosse e mangiare giornalmente frutta e
verdura (5 porzioni distribuendole tra pasti e
spuntini), alimenti in grado di proteggere le
cellule dalla formazione dei radicali liberi, i
prodotti di scarto dell’ossidazione generati dal
nostro organismo per produrre energia.
L’American Cancer Society, infine, raccomanda di
non eccedere con il calcio, che sembra
predisporre al cancro alla prostata, con il sale
pericoloso per lo stomaco e con gli zuccheri e
tutti i suoi sottoprodotti, particolarmente
nocivi per il pancreas.
Polmoni, cavo orale, laringe ed esofago, come è
ormai noto da tempo, sono invece molto sensibili
all’azione del fumo, oltre a quella dell’alcol.
By Mabel Bocchi – Tratto da: gazzetta.it
Commento NdR: si vede che questo
articolista non conosce a fondo le proprieta'
naturali dei
cibi biologici
CRUDI, se si informasse scoprirebbe che essi
possono anche eliminare il
cancro e tutte le altre "malattie"
in realta' solo
sintomi di malfunzione sistemica, dichiarate
stupidamente inguaribili dai
medici della
medicina ufficiale..!
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DIGIUNO
Esistono casi documentati di malati che
sono guariti dal cancro con
lunghi digiuni, d'altronde non si e'
mai sentito parlare di
anoressici che sono morti di cancro. Ma
certo e' una semplice cura che non farebbe
guadagnare nulla alle
case farmaceutiche
ed ai
medici oncologi, per cui non hanno interesse
ne' a studiarla, ne' a diffonderla.
Attualmente e' in corso di perfezionamento una
cura anticancro basata su infusioni concomitanti
d'insulina
(per indurre
ipoglicemia) e
glicerolo, per nutrire le
cellule sane, vedi:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11359348
ARRUOLIAMO il
MICROBIOMA nella LOTTA al
CANCRO
Il corpo umano è abitato da migliaia di miliardi
di microrganismi che acquisiamo fin dalla
nascita e che si mantengono per tutta la vita.
Questo microbioma, anche se per lo più tendiamo
a dimenticarcene, costituisce una parte intima
ed essenziale della nostra persona.
E coinvolto in numerosi processi biologici
vitali, come la nutrizione, il sistema
immunitario e persino la salute mentale. E oggi
si stanno accumulando sempre più prove di una
relazione fra microbioma e
cancro.
Negli ultimi cinque anni, è stato creato un
catalogo completo dei microrganismi che vivono
sulle superfici e all’interno delle varie
cavita’ del nostro corpo.
Ciò ha rivelati che il microbioma è una
comunita’ eterogenea di oltre 1.500 specie cui
la stragrande maggioranza risiede
nell’intestino.
Nell’uomo, la prova più convincente del
potenziale rapporto fra microbioma e cancro
proviene dagli studi su del colon-retto (CRC),
la terza forma tumorale più comune negli Stati
Uniti nonché seconda principale causa di morte
oncologica.
Le ricerche recenti su pazienti con questo tipo
di cancro rivelavano degli
squilibri nelle loro comunità
microbiche intestinali.
Per esempio, confrontate con quelle di soggetti
sani, le feci dei pazienti CRC contengono una
quantita’ minore di batteri dei gruppi
Lachnospiraceae e
Roseburia ed una sovrabbonda di altri
batteri come
Enterococcus e Streptococcus.
Perché è importante la tipologia di
microrganismi presenti nel tratto
gastrointestinale ?
Il microbioma gioca semplicemente un ruolo nel
nostro
sistema immunitario, ma produce anche il 10%
delle nostre energie e fa fermentare i
carboidrati introdotti con la dieta in vari
metaboliti quali gli acidi grassi a corta catena
acetato, proprionato e butirrato.
Fonte: NewScientist.com, 281 2014,
http://tinyurl.com/l9chmav
Disbiosi microbica cronica è associata
con il cancro al seno umano
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3885448/
Terapie giuste
?:
L’alimentazione, prima di tutto. Il cancro si
nutre di zucchero, e ogni cibo che innalzi il
nostro indice glicemico va eliminato.
Poi vi sono il sale, il glutine, la carne e il
latte. Analizzando i diversi studi prodotti
negli ultimi decenni si è visto come questi
alimenti innalzino l’infiammazione
cellulare e tissutale, favoriscano la proliferazione del
cancro e l’angiogensi e di fatto remino contro
il lavoro dei nostri natural killer impegnati
insieme al nostro
sistema immunitario a combattere ed
eliminare le cellule del cancro.
La nostra dieta deve riempirsi di tutto ciò che
invece è stato visto protettivo e coadiuvante la
nostra guarigione e questi sono a forza maggiore
alimenti di
origine vegetale,
verdure, legumi, cerali integrali, semi di
lino, frutta secca e grassi sani.
Questo comporta inevitabilmente un cambiamento
delle nostre abitudini, bisognerà imparare a
cucinare tutto in casa e ricercare prodotti
biologici e biodinamici vivi e capaci di aiutare
veramente il nostri sistema immunitario a
reagire”,
alimentandosi
SOLO con la dieta
CRUDISTA.
Video sulla giusta Nutriterapia:
EFA Ossigenazione
e Cancro - By prof. Brian Scott Peskin
- Scritto riassuntivo di Magnet
Cancro e cardiopatie possono essere prevenuti
tramite l’assunzione di acidi grassi essenziali
non adulterati: Capostipiti di omega-6 e omega-3
secondo un rapporto variabile tra 1:1 e 2,5:1.
1 - La causa
primaria del cancro non è di natura genetica.
Un tempo il cancro era una malattia non comune,
che colpiva un’esigua percentuale di cittadini
statunitensi; nel 1900 soltanto il 3% della
popolazione morì a causa di tale affezione.
Invece attualmente il cancro è diventato
talmente comune che virtualmente chiunque
conosce qualcuno colpito da tale terribile
patologia. In realtà ammalarsi di cancro non è
più l’eccezione bensì la regola.
Ormai siamo giunti ad accettare il cancro come
un male inarrestabile, incurabile, si tratta di
una tragedia in quanto il cancro non è una
patologia naturale ed è prevenibile.
Quello che i più trovano sconvolgente è il fatto
scientifico che sotto il profilo genetico il
cancro sia recessivo, non dominante; in realtà
il l’organismo umano è assai resistente al
cancro. Nel 1969 il prof. Henry Harris della
Oxford University scosse sino alle fondamenta la
comunità della ricerca sul cancro, allorquando
dimostrò l’infondatezza di suddette precedenti
teorie.
Il Prof. Harris prese comuni cellule di tessuto
e fuse con esse tre tipi di cellule cancerose;
lo studioso pensava che certamente le seconde
avrebbero prevalso sulle prime, convertendole in
cancro. Sorprendentemente, le cellule sane
crebbero normalmente.
Contrariamente a quanto comunemente ritenuto,
per svilupparsi negli esseri umani il cancro
impiega vari decenni.
Dato tale prolungato periodo di incubazione, la
scienza può indicarci il modo di distruggere
tutte le iniziali cellule precancerose ed
impedire a quelle cancerose di provocare danni
estesi.
Se siete convinti che la base del cancro sia di
natura genetica, vi invito a ricredervi. Il Dr.
Robert A. Weinberg del Massachusetts Institute
of Tecnology (MIT), uno dei più eminenti
ricercatori del settore, nonché scopritore del
cosiddetto oncogene (il gene che provoca il
cancro), Ha riveduto le sue precedenti
conclusioni dopo aver scoperto che “sembra sia
stata erroneamente copiata meno di una base del
DNA su un milione.? Non è un difetto
sufficiente! Il Dr. Weinberg ha detto
esattamente: “Qualcosa era decisamente
sbagliato. La nozione che un cancro si
sviluppasse tramite attivazione successiva di
una serie di oncogeni aveva perso il suo
rapporto con la realtà,? Egli definì sterili le
scoperte genetiche fatte sino ad allora. Di
conseguenza la causa primaria del cancro non è
di natura genetica. Questo annuncio risale al
1998. Ne avete inteso parlare? Probabilmente no.
Nel 2006, i dirigenti del più grande centro
mondiale di ricerca sul cancro di Houston,
Texas, hanno annunciato che la causa primaria
del cancro non è genetica, e si afferma che
altre ricerche dovrebbero avere la precedenza,
sul progetto genoma del cancro.
Così la causa primaria del cancro non è una
mutazione genetica, anche se il cancro
imperversa nella vostra famiglia, esistono
speranze concrete. Malauguratamente i genetisti
hanno rivoltato la questione, tentando di
costringere i fatti ad adattarsi alle loro
teorie a base genetica quando queste ultime non
sono conformi ai fatti poiché, come il prof.
Harris ha dimostro molti anni fa, il cancro non
è geneticamente dominate.
A che punto siamo ? Dove possiamo andare alla
ricerca di soluzioni ? Che dire delle popolari
soluzioni nutrizionali per combattere il cancro
?
2 - Le comuni
soluzioni anticancro non funzionano.
Nel loro complesso le persone, nella speranza di
vincere la battaglia contro il cancro seguono
diligentemente le raccomandazioni degli esperti.
Purtroppo virtualmente nulla di quanto ci viene
detto si basa su fatti scientifici.
Frutta e verdura:
nemmeno gli ortaggi a foglia verde proteggono
dall’insorgenza del cancro. (JAMA 2001;
285:769-776).
Fibre:
invece di contribuire a prevenire il cancro al
colon, le fibre lo fanno peggiorare (Lancet
2000; 356:1286-7).
Mammografia:
Samuel S Epstein, (presidente della Cancer
Pevention Coalition ), Rosalie Bertell e Barbara
Seamen, hanno pubblicato un articolo che
denunciava le verità relative alla mammografia,
di cui la maggioranza delle donne non è mai
stata informata. Non è una tecnica per la
diagnosi precoce, ed in verità prima che si
riesca ad individuarlo, solitamente il cancro al
seno è già presente da circa otto anni.
Olio di pesce: la
maggior parte degli integratori all’olio di
pesce non hanno alcuna utilità nella prevenzione
del cancro e possono rivelarsi pericolosi per la
salute. Il Quarto Convegno della International
Socitety for the Study of Fatty Acids and Lipids
(ISSFAL). Tenutosi dal 4 al 9 giugno 2000 a
Tsukuba, Giappone, ha riportato quanto segue:
“…..Alcuni studi indicano che, secondo i livelli
utilizzati, l’olio di pesce (costituito da
derivati dagli omega-3) fa diminuire un’ampia
gamma di risposte delle cellule immuni (cellule
killer naturali), attività dei linfociti T
citotossici, proliferazione dei linfociti e
produzione di IL-2 e IFN-y (1,2).?
“….Recenti studi hanno indicato che livelli
relativamente bassi di acidi grassi omega-3 a
catena lunga (EPA o DHA)… sono sufficienti a
determinare alcuni degli effetti soppressivi…?
“….Tale diminuzione,
di inibita proliferazione di linfociti ed
attività delle cellule killer naturali, provoca
maggiori quantità di batteri cellulari
(infezione) e compromessa eliminazione delle
cellule tumorali.?
Qualsiasi sostanza che provoca una menomazione
della facoltà di uccidere le cellule tumorali è
carcinogena, l’opposto di quello che vogliamo.
Dato che sono in molti a consumare l’olio di
pesce, questo potrebbe rappresentare una ragione
a monte del fatto che i tassi di insorgenza del
cancro sono in aumento invece che in
diminuzione.
Inoltre l’olio di pesce non ha alcuna utilità
nella prevenzione delle cardiopatie, anni orsono
la Harvard Medical School ci aveva avvertiti,
pochi hanno prestato ascolto. Anche il consumo
di pesce intero, invece del solo olio si è
dimostrato inefficace. I Giapponesi, grandi
consumatori di pesce, presentano tassi di cancro
e di cardiopatie superiori a quelli statunitensi
(già tra i più alti del pianeta).
Dal 1981, in Giappone, il cancro è la principale
causa di mortalità.
Nel gennaio 2006 è
stata smascherata l’inefficacia anticancro degli
omega-3 (JAMA 2006; 295(4))
L’analisi più esauriente attualmente
disponibile, pubblicata sul British Medical
Journal del 24 marzo 2006 nella quale si
esaminano 96 prove, di cui 44 comprendenti
integratori e 5 costituite principalmente da ALA
(capostipite degli omega-3) derivati da piante
come il lino e con la parte restante di olio di
pesce, conferma l’inefficacia anticancro: “
Non abbiamo trovato alcun riscontro del fatto
che i grassi omega-3 abbiano avuto un qualche
effetto sull’incidenza del cancro….Questa
rassegna sistematica ha valutato, in un’ampia
varietà di partecipanti, gli effetti determinati
dall’impiego di grassi omega-3 sulla mortalità
complessiva, su fenomeni cardiovascolari, cancro
e colpi apoplettici, senza rilevare alcun
evidente beneficio degli omega-3 sulla salute.?
Purtroppo nonostante questi fatti, per la
maggior parte i medici di tutto il mondo
continuano a raccomandare l’olio di pesce per
prevenire cancro e cardiopatie.
Soia:
Nemmeno i prodotti a base di soia vi
proteggeranno dal contrarre il cancro. Le
proprietà della soia vengono tuttora
propagandate da nutrizionisti, medici e
pubblicazioni popolari che si occupano di salute
e bellezza, tutti senza cognizione dei fatti
scientifici. I fagioli di soia sono fonte di
isoflavonoidi tra cui genisteina e daidzeina,
che contrariamente da quanto comunemente
riportato dai media sono entrambe pericolose per
la salute. Tratto da Biochemical Farmacology
(1997;54:1087-96): “ i fagioli di soia
contengono composti (genisteina e daidzeina) che
inibiscono la perossidasi tiroidea (TPO), la
quale è essenziale per la sintesi dell’ormone
tiroideo.?
I popolari fitoestrogeni genisteina e daidzeina
sono distruttori endocrini. Le donne di tutto il
mondo sono state fuorviate. La soia inoltre
danneggia il sistema immunitario.
Già nel 1975 il Canadian Journal of Biochemistry
riportava “che i fagioli di soia di fatto
indeboliscono il sistema immunitario, si è
riscontrato che l’inibitore della tripsina
presente nella soia inibisce la trasformazione
dei linfociti umani.
Ecco cosa accade.
La tripsina è un enzima prodotto dal pancreas e
viene impiegato per la digestione delle
proteine; ha un’importanza cruciale per la
produzione di anticorpi. Il pancreas viene
irritato, e sollecitato a produrre ormoni quando
in realtà non è nelle condizioni di farlo,
determinando una diminuita ossigenazione dovuta
all’irritazione…..
Di conseguenza la soia induce l’insorgenza del
cancro nel pancreas, una patologia che
corrisponde tipicamente ad una condanna a morte.
3 - Le ricerche
anticancro del Dr. Otto Warburg.
Molti dei miei colleghi medici sono rimasti
sconvolti nell’apprendere queste verità. Quanti
di noi hanno letto sulla stampa popolare queste
importanti scoperte pubblicate sulle riviste
mediche? Purtroppo non molti. Non disperate,
poiché una soluzione anticancro esiste, la
scoprì nel 1952 Otto Warburg, MD,PhD. Al Dr.
Warburg si è fatto riferimento come al massimo
biochimico del 20mo secolo; la quantità e
l’importanza delle sue scoperte lo qualificano
come il più esperto biochimico di tutti i tempi.
Negli anni 20 il Dr Warburg condusse ricerche su
enzimi respiratori (coenzimi), determinate
vitamine e minerali di cui l’organismo necessita
per l’utilizzazione dell’ossigeno nelle cellule,
il che alla fine gli valse il premio Nobel nel
1931.
Senza dubbio il comitato del Nobel si aspettava
che la comunità medica si avvalesse delle vitali
scoperte di Warburg sul cancro;
malauguratamente, intervenne la politica ed il
cancro non venne sradicato.
Il Dr. Warburg continuò a fare importanti e
fondamentali scoperte, tra cui come misurare la
pressione dell’ossigeno in una cellula vivente
elaborando uno speciale manometro, passo assai
importante che portò alla sua scoperta secondo
cui una bassa concentrazione di ossigeno e
pressione presagiva sempre lo sviluppo del
cancro.
L’importanza di tale scoperta è che egli isolò
la causa funzionale primaria della patologia.
Egli descrisse le effettive condizioni inerenti
alle cellule che inducono e provocano il cancro
e, così facendo, rese possibile ad altri
elaborare successivamente metodologie pratiche e
funzionali per inibire lo sviluppo della
malattia. Il fatto che nessun rilevante
principio delle sue numerose scoperte sia stato
utilizzato dalla comunità della ricerca medica a
fini di prevenzione, cura e remissione del
cancro è agghiacciante.
Nessuno scienziato o ricercatore ha mai
confutato la validità, la correttezza o
l’applicabilità di queste importanti scoperte
nella prevenzione e nella cura del cancro.
Ancora oggi, il consenso della comunità medica
ha ben poco a che fare con la scienza.
La politica ha dilapidato gli sforzi di molti
ricercatori.
4 - La causa
primaria fisiologica del cancro.
Ormai siamo talmente abituati a sentirci dire
che un giorno potremmo scoprire cosa provoca il
cancro, che tale patologia rappresenta il
principale mistero della medicina dei tempi
moderni, che forse stenterete a credere a quanto
segue.
Il Dr.
Otto Warburg scoprì, ed affermò con
chiarezza, che la causa primaria e basilare del
cancro è troppo poco ossigeno che affluisce alle
cellule. Nel 1966, nel corso di un convegno di
premi Nobel tenutosi a Lindau, in Germana, egli
dichiarò: “Rileviamo in via sperimentale che
all’incirca il 35% di inibizione della
respirazione di ossigeno è di per sé sufficiente
ad indurre tale trasformazione durante la
crescita cellulare.
Et voilà ! Semplicissimo, no ? Solo un terzo di
ossigeno in meno rispetto al normale e si
contrae il cancro. In base a meticolosi
esperimenti che egli e molti altri verificarono
numerose volte, il Dr. Warburg scoprì ed affermò
che la causa primaria del cancro è semplicemente
un insufficiente afflusso di ossigeno nelle
cellule (ipossia).
La situazione peggiora perché una volta che la
cellula è diventata cancerosa, non è in grado di
tornare allo stato precedente, deve essere
distrutta (Science 1956; 123(3191)).
Tali informazioni sulla connessione
ossigeno-cancro sono state pubblicate varie
volte su recenti riviste di oncologia, ad
esempio Radiotherapy and oncology 1993;
26(1):45-50 e 1990; 53:113-17. Tuttavia, la
soluzione pratica al problema della carenza di
ossigeno è sfuggita ai ricercatori.
L’assunzione di perossido di idrogeno,
integratori di calcio, integratori all’olio di
pesce, ingenti quantitativi di omega-3, ozono,
acqua ossigenata, non risolverà la carenza di
ossigeno a livello cellulare.
Nemmeno l’attività fisica di qualsiasi livello
serve.
Il Dr. Warburg è stato al riguardo molto chiaro,
l’ossigeno di per sé non è sufficiente, in
quanto a promuovere la carenza di ossigenazione
cellulare concorrono diversi fattori di cui
accenneremo più avanti. Di conseguenza
l’esercizio fisico di per sé stesso non
rappresenta la soluzione per restare immuni dal
cancro, molti individui che si allenano
regolarmente, compreso gli atleti contraggono
comunque il cancro.
5 - Cause secondarie
del cancro.
Virtualmente qualsiasi presunta causa di cancro
citata al giorno d’oggi dalle pubblicazioni di
ambito sanitario e nutrizionale è una causa
secondaria. Fra le cause secondarie si
annoverano: ambiente, sostanze chimiche
cancerogene, radiazioni di origine ambientale e
medica, grassi trans (idrogenati), additivi
alimentari, sostanze chimiche presenti nel fumo,
virus e anche mutazioni genetiche. Le cause
secondarie di cancro sono innumerevoli, sono
utili a scopi preventivi.
Tuttavia andare incessantemente alla ricerca di
cause secondari è uno spreco di tempo in quanto
non ha mai portato i ricercatori né lo farà mai,
ad ottenere una reale cura per il cancro. Il Dr.
Warburg ci ha ripetutamente avvertito riguardo
allo spreco di tempo prezioso dedicato alla
ricerca di cause secondarie.
Ciò che ogni causa secondaria ha in comune è che
determina direttamente o indirettamente una
insufficiente ossigenazione nelle cellule. Di
conseguenza se affrontiamo in modo diretto il
problema di come far affluire sufficiente
ossigeno alle cellule, ridurremo al minimo il
pericolo rappresentato da qualsiasi tipo di
causa secondaria.
6 - Acidi grassi
essenziali ed oli contenenti EFA.
L’organismo necessita di specifici grassi i
quali, fra le altre importanti funzioni, fanno
si che sufficiente ossigeno pervenga alle
cellule attraverso le membrane cellulari, che
rappresentano l’elemento cruciale. Gli specifici
grassi in questione hanno un’elevata capacità di
assorbimento dell’ossigeno. Denominati acidi
grassi essenziali, o EFA, questi grassi
specifici devono essere quotidianamente
somministrati all’organismo dall’esterno, dal
cibo e da determinati oli, poiché l’organismo
non è in grado di produrli autonomamente.
Esistono due forme “capostipite? di EFA che
consentono al vostro organismo di ricavare da
essi qualsiasi cosa di cui abbia bisogno, vale a
dire vari tipi di “derivati? dagli EFA.
Il capostipite degli omega-6 è denominato acido
linoleico (LA), mentre il capostipite degli
omega-3 è denominato acido alfalinoleico (ALA).
L’olio di oliva contiene principalmente omega-9,
un olio non essenziale che l’organismo produce
da sé.
Tradizionalmente l’olio extravergine di oliva
non è trattato e quindi non provoca il cancro,
ma non vi proteggerà da tale patologia. Evitare
assolutamente la margarina; non va a male
nemmeno quando viene conservata fuori dal frigo,
a dimostrazione che l’olio idrogenato non
ossigena.
Si sconsigliano l’olio di colza e l’olio
di soia, entrambi mai concepiti per il consumo
da parte di esseri umani, bensì come alimento
per animali o per usi industriali, evitare i
prodotti lavorati che li contengono.
Prima di acquistare un prodotto, accertatevi di
cosa state comprando. Assicuratevi che gli oli
siano crudi, non trattati e biologici, e che non
contengano olio di pesce o qualsiasi olio
idrogenato.
7 - Rapporti fra
omega-6 e omega-3.
Per determinare quali oli contengono i migliori
EFA anticancro, dobbiamo prendere in
considerazione il contenuto di tessuto nel
nostro organismo. In base a studi patologici si
sa che il cervello ed il sistema nervoso
presentano un rapporto di uno a uno (1:1) fra
omega-6 e omega-3. Alcuni nutrizionisti
sostengono che questo rapporto sia il migliore,
ma si sbagliano.
Ecco il perché.
Nel loro complesso gli organi contengono un
rapporto fra omega-6 e omega-3 pari a 4:1. Ad
ogni modo il cervello, il sistema nervoso e gli
organi costituiscono soltanto il 12% del peso
corporeo. L’epidermide è al 100% capostipite di
omega-6 e non contiene omega-3, rappresenta
circa il 4% del peso corporeo. I muscoli
rappresentano almeno il 50% del peso corporeo
complessivo e costituiscono il fattore primario
di cui tener conto nel determinare il necessario
rapporto fra omega-6 e omega-3.
Uno dei fattori cruciali inerenti alla struttura
dei muscoli è che, a secondo della condizione
fisica, il muscolo contiene da 5,5 a 7,5 volte
omega-6 che omega-3. Ci mettono in guardia
rispetto all’eccesso di omega-6 nella nostra
dieta e ci dicono che dobbiamo assumere oli
contenenti omega-3 come compensazione; ci dicono
che ingeriamo troppi omega-6, sino a 20 volte
più del necessario. Questo è sbagliato, e
l’analisi comprende numerosi altri fattori. Dal
punto di vista scientifico, necessitiamo, di un
integratore organico con un rapporto omega-6;
omega-3 variabile fra 1:1 e 2,5:1. Con un
rapporto di tale efficacia, avrete bisogno di un
quantitativo giornaliero minimo di 3-4 grammi.
Tale rapporto è significativamente diverso da
quello che probabilmente vi indicheranno medici,
esperti di salute o estensori di articoli
destinati alle diffuse pubblicazioni del settore
nutrizionale; costoro semplicemente non ne
conoscono o non ne comprendono le basi.
La loro analisi è infarcita di un considerevole
numero di errori, e mi auguro che esaminerete il
documento dal titolo “The Scientific Calculation
of the Optimum Omega 6/3 Ratio?
Presso: http://
www.BrianPeskin.com (ciccare su EFA Report),
così comprenderete la questione e le basi
scientifiche a monte del calcolo relativo al
rapporto ideale fra omega-6 e omega-3.
L’olio di pesce, assieme ad una dose eccessiva
di derivati di omega-3, può di fatto essere
causa di cancro l’esatto opposto di quanto ci
proponiamo, e l’olio di lino contiene fin troppi
capostipiti di omega-3.
Per la maggior parte i capostipiti degli omega-3
non vengono convertiti in derivati; permangono
nelle membrane cellulari e nei tessuti nella
originaria forma capostipite. Alcuni scienziati
se ne rendono conto ed alcuni testi medici lo
spiegano.
Per di più, la lavorazione industriale degli
alimenti distrugge una rilevante quantità di
tali EFA, unitamente alla loro capacità
ossigenante.
8 - Alimenti
contenenti EFA
E’ imperativo comprendere che tali alimenti
devono provenire da
coltivazioni biologiche e, qualora sia
necessario, sottoposti ad una lavorazione in
condizioni di calore ridotto e senza conservanti
artificiali. Diversamente gli EFA risulteranno
danneggiati.
Prodotti
caseari/uova/formaggi:
Formaggi derivati da “latte
crudo" ? ed uova sono eccellenti fonti di
EFA. Il latte pastorizzato è carente di EFA ed è
nocivo anche per i bambini. (NdR: meglio
evitarli in caso di malattie specie se
degenerative)
Carni:
Polli, manzi (meglio se alimentati con erba
fresca), agnelli, maiali, ecc., allevati e
lavorati secondo parametri biologici, sono fonti
abbondanti di EFA (NdR: meglio
evitarli in caso di malattie specie se
degenerative)
Frutta secca:
Anacardi, mandorle, noci, arachidi, ecc., purchè
biologiche non lavorate.
Prodotti del mare:
Gamberi, scampi, pesce, aragoste, granchi,
frutti di mare, ostriche, ecc.
E’ importante comprendere che consumare grandi
quantitativi di prodotti del mare non è la
soluzione anticancro; i prodotti del mare sono
assai ricchi di EFA capostipite di, e, derivati
da omega-3.
Il pesce di allevamento, contiene perlopiù
derivati dagli omega-3; il pesce di allevamento
e l’olio da esso ricavato vanno evitati.
(NdR: meglio evitarli in caso di malattie
specie se degenerative)
Frutta e ortaggi:
Gli animali provvisti di stomaci multipli sono
in grado di estrarre EFA dalla cellulosa di
vegetali come l’erba, ma gli esseri umani
provvisti di un solo stomaco, non possono farlo.
Cereali:
Gli esseri umani non sono in grado di estrarne
gli EFA.
9 - Il miracolo
delle “calamite di ossigeno degli EFA ?
Pensate a questi EFA polinsaturi come a calamite
di ossigeno. La dimostrazione di questo fatto è
sepolta nei principali testi e riviste di
medicina, come ad esempio Harper’s Illustrated
Biochemistry, e Human Nutrition Clinical
Nutrition, luglio 1984.
Gli EFA sono essenziali per la struttura e la
funzione della respirazione cellulare. In
assenza di elevata efficienza della
respirazione, il cancro segue a breve. Questi
EFA calamite di ossigeno nella membrana
cellulare attraggono l’ossigeno presente nel
flusso sanguigno e lo trasferiscono nella
cellula.
Quindi non ha importanza quanto respiriate o
quanto esercizio fisico fate; se non disponete
degli adeguati EFA funzionali a livello
cellulare, le vostre cellule non assorbiranno
abbastanza ossigeno dal sangue e voi risulterete
assai predisposti al cancro.
Ricordate che la soglia del cancro corrisponde
ad una diminuzione del 35% dell’ossigeno
cellulare. Senza un costante rifornimento di
questi EFA dagli alimenti, il trasferimento
dell’ossigeno cellulare risulta
significativamente ridotto.
Un esempio di come
funzionano.
Il pesce va a male in pochi giorni poiché l’olio
presente nel pesce assorbe ossigeno in quantità
elevate, reagisce rapidamente con l’ossigeno
presente nell’aria, perché l’olio contenente EFA
ha la capacità di assorbire ingenti quantitativi
di ossigeno, questo processo si chiama
ossidazione.
Questo vale anche per altri tipi di grassi
essenziali, che svolgono la loro funzione di
assorbire ossigeno, in virtù di tale aspetto
hanno una vita limitata, dopo un breve periodo
non funzionano più, gli EFA divengono esausti
cioè rancidi. Questo è il motivo per cui devono
essere sostituiti quotidianamente ricavandoli
dal cibo. Madre natura ci ha progettati in
questo modo.
10 - Il derivato
dagli omega-6 AA (Acido Arachidonico) previene
la coagulazione del sangue.
Il Dr. Warburg comprese che un flusso sanguigno
lento consente al cancro di andare in metastasi.
In seguito altri ricercatori dimostrarono che se
si riesce ad impedire ad un cancro localizzato
di andare in metastasi, il rischio di morire a
causa del cancro diminuisce di ben 10 volte.
Anche nel caso in cui abbiate un cancro, non
morirete a causa sua.
La velocità e la viscosità del sangue presentano
una connessione con la diffusione del cancro;
questo è un fatto sorprendente, raramente
citato, evidenziato dal biologo molecolare di
fama mondiale Robert Weinberg.
Cosa provoca la metastasi ? I coaguli di sangue,
ed anche questo è un fatto risaputo. Cos’è che
impedisce al sangue di raggrumarsi ed è anche il
naturale anticoagulante fornitoci da Madre
Natura, che previene i coaguli di sangue? No,
diversamente da quanto vi raccontano di
continuo, non sono gli omega-3.
Il capostipite degli omega-6 è assai più
potente. L’acido arachidonico (AA) è un cruciale
derivato dagli omega-6 nonché un importante
componente biochimico presente in ciascuna delle
nostre cellule; è il mattone adibito alla
costruzione del più potente agente
antiaggregante (coadiuvante degli
anticoagulanti) noto, denominato prostaciclina.
L’AA inoltre inibisce l’adesione delle
piastrine, il che lo rende un “anticoagulante"
naturale; l’AA contribuisce anche a risolvere
danni vascolari conseguenti a lesioni.
Spesso le vittime di attacco cardiaco presentano
livelli di EFA scarsi, in particolare gli EFA
derivati AA dal capostipite degli omega-6 e gli
EPA dal capostipite degli omega-3. Abbiamo in
qualche misura bisogno di capostipite degli
omega-3, poiché l’EPA è uno dei suoi più
importanti derivati. Il problema è che gli
integratori all’olio di pesce ce ne forniscono
in misura eccessiva.
11 - Cosa ostruisce
realmente le arterie.
Contrariamente a quanto ci propinano da decenni,
non sono i grassi saturi che ostruiscono le
arterie ed impediscono il fluire del sangue; è
il capostipite degli omega-6 adulterato.
Un pionieristico articolo di Lancet (1994; 334;
1195-96) riportava alcune analisi delle placche
arteriose.
Felton e altri, hanno misurato i singoli
componenti e in un coagulo dell’aorta hanno
rilevato oltre 10 composti diversi ma nessun
grasso saturo. Nel coagulo era presente del
colesterolo, fenomeno spiegato dal fatto che il
colesterolo funge da agente protettivo di
guarigione per tagli e contusioni delle arterie,
esattamente come la crosta che si forma sulle
ferite esterne.
Qual è il componente
predominante di un coagulo Probabilmente lo
avete intuito; gli oli polinsaturi omega-6
adulterati.
Quelli che inizialmente contengono EFA che si
comportano in modo appropriato, ma che vengono
deteriorati nel corso della lavorazione
industriale degli alimenti. Sono state svolte e
pubblicate sulle riviste mediche numerose simili
analisi dei coaguli delle arterie, indicanti i
medesimi risultati, ma a quanto pare solo pochi
medici ne hanno preso visione.
I comuni cittadini hanno scarsissime
possibilità, sempre che ne abbiano, di scoprire
la verità.
Quindi non è il colesterolo in se stesso che
ostruisce le arterie. Se siete carenti di EFA,
il colesterolo si comporta come un sistema di
trasporto di veleno.
Gli EFA sono il principale componente del
colesterolo.
Come chiarisce il manuale di medicina Molecular
Biology of the Cell (p. 481), il colesterolo è
necessario all’integrità strutturale del doppio
strato lipidico, la matrice di ciascuna delle
nostre membrane cellulari.
JAMA (1994;272:135-40) ha pubblicato un articolo
nel quale si affermava che i farmaci per
abbassare il colesterolo non funzionano in modo
significativo per prevenire le cardiopatie.
La ragione ? Non riescono ad abbassare a
sufficienza la quantità capostipite di omega-6
difettosi.
Come affermato in Current Atherosclerosis
Reports (2004; 272: 1335-40), questo è il motivo
per cui i farmaci per il colesterolo non possono
svolgere la loro funzione: “L’LDL contiene sino
all’80% di lipidi grassi (grassi ed oli),
compresi acidi grassi polinsaturi e colesterolo,
principalmente esteri (del colesterolo). L’acido
linoleico (LA), uno dei più abbondanti acidi
grassi presenti nell’LDL….?
In virtù di queste informazioni ci rendiamo
conto di quello che il colesterolo trasporta gli
EFA adulterati ovvero il problema.
Un articolo pubblicato Human Nutrition: Clinical
Nutrition (1984; 38c:245-260) conferma
ulteriormente che è il capostipite degli omega-6
a formare la maggior parte degli acidi grassi
nel colesterolo LDL e in quello HDL.
Non fatevi ingannare da chi vi dice che i grassi
naturali sono “cattivi ?. Tutte le cellule del
nostro corpo necessitano di molti grassi
naturali contenenti EFA; in particolare, di
capostipite degli omega-6.
Se anche solo una esigua frazione di questo
capostipite degli omega-6 è difettosa, il che
pregiudica la sua prerogativa di assorbire
ossigeno e di svolgere altre funzioni cellulari,
questa agisce come causa diretta del cancro e
delle cardiopatie.
Tratto da: NEXUS numero 68.
By Prof. Brian Scott Peskin, BSEE (MIT) 2 vedi.
www.BrianPeskin.com per maggiori
approfondimenti.
Commento NdR: pur condividendo in linea di
massima il contenuto dell'articolo, non posso
non ricordare che in caso di
ammalamento è molto meglio evitare
qualsiasi alimento di derivazione animale !
Il
crudismo assoluto, di
cibi
biodinamici, iniziando con i
succhi e la
pulizia intestinale sono le armi per
eccellenza per qualsiasi tipo di
ammalamento ! assieme alla vitamina C ed al
Glutatione inoculato in Vena....
Guarisce dal Cancro con la dieta Vegana
utilizzata per 1 anno
http://informatitalia.blogspot.it/2014/12/guarisce-da-tumore-esteso-e-metastasi.html
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Come abbiamo già ampliamente dimostrato,
tutte le cosiddette impropriamente
"malattie",
in verità solo
sintomi,
sono sempre di origine "psicosomatica",
cioè un blocco o malfunzione della
comunicazione dell'informazione dal corpo alla
Psiche (Spirito)
e viceversa e quindi da e per il
Vuotoquantomeccanico,
cioè da per l'Infinità),
mediante il noto meccanismo:
Spiritual-Psico-genetico-cellular-tissutal-neuronal-gastrointestinal-immunologico-endocrino-organico-sistemico…
e l'ammalamento
avviene
SEMPRE su un
Terreno fisiologico in disordine, quindi
occorre utilizzare la Nutriterapia sui vari
livelli, Spirituale eliminando i
Conflitti irrisolti, ed anche quelli
fisiologici (cibi adatti
per normalizzare l'intestino
+ aumentare l'Immunità+
depurazione del fegato + eliminare l'acidosi,
stress ossidativo e l'alterazione
metabolica esistenti), mediante:
Terapia Metabolica
(mineral-vitaminica per la
nutrizione cellulare) +
Fitoterapia +
Artemisia +
Coproterapia
+
Fermenti lattici +
Enzimi +
Micro diete +
Intestino +
Immunità +
Scienza della Nutrizione
+
Bioterapia Nutrizionale
+
Glutatione Cancro +
Omeopatia (per le malattie degenerative.)
+ Omeopatia
degli ibridi
+
Omeopatia degli ibridi (English)
Vedi anche per l'Alimentazione
adatta:
Alimenti biodinamici +
Crudismo +
Verdure e Frutta +
Succhi di frutta e verdure + terapia del
dott.
Gherson +
Emodieta +
Zapper (antiparassiti)
CIBO per i cancerosi
VIDEO del Dott. Nader Butto il quale spiega
cosa è il Cancro
Chi vive bene protegge i
cromosomi del proprio
DNA - vedi anche:
DNA ANTENNA
Lo stile di vita sano allunga i
telomeri, le estremità dei cromosomi che
controllano l’invecchiamento. Ecco, in sintesi,
le conclusioni di un piccolo studio pilota
pubblicato su
The Lancet Oncology.
Dice Dean Michael Ornish, professore di medicina
all’Università della California a San Francisco
e primo autore dell’articolo:
«I telomeri, formati da Dna e proteine,
influenzano l’invecchiamento delle
cellule proteggendo le estremità dei
cromosomi, un po’ come le punte ai lacci delle
scarpe ne impediscono lo sfilacciamento. Come i
telomeri si accorciano e la loro integrità
strutturale si indebolisce, le cellule
invecchiano e muoiono».
Dunque la lunghezza dei telomeri è
un'indicazione di età biologica: più brevi sono
più aumenta il rischio di morte e di malattie
età-correlate, tra cui il cancro al seno, alla
prostata, al colon e i tumori polmonari, ma
anche le malattie cardiovascolari, la demenza,
l’osteoporosi, il diabete.
Partendo da questi presupposti Ornish e colleghi
hanno messo a confronto due piccoli gruppi di
uomini con diagnosi di cancro alla prostata a
basso rischio.
Ai 10 soggetti del gruppo di studio è stato
chiesto di modificare il proprio stile di vita,
mentre i 25 individui del gruppo di controllo
hanno proseguito i loro normali comportamenti.
«I cambiamenti dello stile di vita includevano
una
dieta a base vegetale, un moderato esercizio
fisico, tecniche di gestione dello
stress come la
meditazione e lo
yoga, e un maggiore sostegno sociale» spiega
l’internista, sottolineando che nessuno studio
ha mai dimostrato un effetto benefico dello
stile di vita sui telomeri. E la lunghezza delle
estremità dei cromosomi è proprio quella che i
ricercatori hanno misurato, all'inizio dello
studio e dopo 5 anni.
Morale: alla fine del quinquennio di follow-up
nel gruppo che ha cambiato il proprio stile di
vita la lunghezza dei telomeri è cresciuta del
10%, mentre nel gruppo di controllo è diminuita
del 3%.
Un altro dato interessante è l’effetto
dose-risposta: più lo stile di vita cambia, più
i telomeri si allungano. «I risultati vanno al
di là del cancro della prostata. Se confermati
da studi controllati su larga scala, cambiando
lo stile di vita si può ridurre il rischio di
malattia e morte prematura. I geni racchiusi nei
nostri
telomeri sono una predisposizione, non
necessariamente il nostro destino» conclude
Ornish.
The Lancet Oncology, Early Online Publication,
17 September 2013
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La
FEBBRE che GUARISCE il CANCRO:
Come insegna la
Medicina Naturale, la
febbre e' il principio della
guarigione, NON bisogno bloccarla, ma
aiutarla ad uscire dall'organismo !
Cancro: il rimedio dimenticato
Siamo nel 1890 a New York .
È notte.
dott. William Coley si gira e si rigira nel
letto. Il giorno prima, questo giovane chirurgo
di 28 anni, per la prima volta, ha visto uno dei
suoi pazienti morire.
Questa paziente, Elizabeth Dashiell, è morta di
cancro alle ossa.
E il dottor Coley è sopraffatto da sentimenti di colpa e di impotenza.
Al mattino, lascia la sua casa.
Ma invece di andare, come al solito al Cancer
Hospital di New York dove lavora, ha deciso di
andare a Yale.
Yale è la più grande università, che è a due ore di treno a nord della città,
nel vicino stato del Connecticut.
Yale era già a quel tempo, conosciuta in tutto
il mondo per la sua scuola di medicina.
La Biblioteca Universitaria conserva gli archivi che coprono tutte le malattie
attualmente conosciute, in particolare
descrivendo i casi di milioni di pazienti.
È in questo campo che straordinariamente il
dott. Coley troverà casi di "sarcoma" simili a
quella che ha ucciso la sua paziente.
Il Sarcoma è un tipo di cancro.
Il dott. Coley spera di trovare casi in cui i
pazienti affetti dallo stesso tumore come il suo
paziente sarebbero guariti.
Perché è convinto che lì, da qualche parte, vi e’ un trattamento che avrebbe
potuto salvarla.
Più di due settimane, dura la sua vana ricerca e
si perde in chili di file polverosi.
Ma la conclusione è sempre la stessa: il
paziente muore.
Egli comincia a disperare quando una sera, quando lui è sul punto di
rinunciare, ha fatto una scoperta sorprendente:
una guarigione misteriosa
Il dott. Coley mise la mano inconsapevolmente su un caso che rivoluzionerà il
trattamento del cancro.
Scopre che un uomo il cui sarcoma e’
misteriosamente scomparso dopo la somatizzazione
di una malattia infettiva registrata davvero
nella cartella clinica.
Questa malattia quasi scomparsa oggi, si chiama
erisipela.
Si tratta di una infezione della pelle.
Si manifesta nei bambini con macchie rosse che
possono apparire anche nel volto, ma più spesso
sulle gambe, ed è accompagnata da febbre.
Ma questa non è una malattia grave.
Subito dopo l’ammalamento di erisipela, il sarcoma del paziente è
improvvisamente scomparso.
Il dott. Coley ha trovato casi simili nei diversi archivi consultati, che
ormai risalgono a centinaia di anni: il tumore (
sarcoma ) era scomparso dopo una semplice
infezione della pelle !
Ha scoperto che altri pionieri mediche come
Robert Koch, Louis Pasteur , ed il medico
tedesco Emil von Behring, che ha ricevuto il
primo Premio Nobel per la Medicina nel 1901,
avevano anche osservato casi di erisipela in coincidenza con la regressione
spontanea del cancro .
Convinto che non poteva essere una coincidenza,
il dott. Coley ha deciso di inoculare
volontariamente Streptococcus (batteri morti) in
uno dei suoi pazienti affetti da cancro alla
gola.
L'esperimento è stato condotto su 3 maggio 1891
un uomo di nome Mr. Zola .
Immediatamente, il suo cancro regrediva e la
salute Zola è notevolmente migliorato.
Ha riacquistato la sua salute e ha vissuto otto anni e mezzo di più.
Il dott. Coley creato una miscela di batteri
morti e quindi meno pericolosi denominati
tossine di Coley.
Questa miscela è stata somministrata per
iniezione per causare febbre.
È stato osservato che il rimedio è stato efficace, anche nel caso di tumori
metastatici.
A 16 anni, salvato dal cancro
Il primo paziente a ricevere le tossine di Coley
fu’ il giovane John Ficken, un ragazzo di 16
anni affetto da un massiccio tumore addominale.
Il
24 Gennaio 1893, ha ricevuto la sua prima
iniezione, che è stata poi ripetuta ogni due o
tre giorni direttamente nel tumore.
Per ogni iniezione, vie è stata la febbre ... e il tumore è regredito.
Già nel maggio del 1883, quattro mesi dopo, il
tumore aveva solo un quinto della sua dimensione
originale.
Nel mese di agosto, era poco più evidente.
John Ficken è stato finalmente guarito dal cancro (morì 26 anni dopo un
attacco di cuore).
Come questa scoperta è stata stroncata sul nascere.
Ma le tossine di Coley tossine ebbero in quel tempo un formidabile
"concorrente": l’invenzione e lo sviluppo di
macchine a raggi radioattivi (radiazione), più
facilmente industrializzatae con maggiori
guadagni per chi li vendeva.
Il dott. Coley ha anche lui stesso, avuto due
macchine di radioterapia.
Ma, ha concluso rapidamente la loro minore
efficienza.
Per 40 anni ha continuato a utilizzare con successo le tossine Coley, fino
alla sua morte il 16 aprile 1936.
Il grande business della chemioterapia poi ha
assunto forza per garantire che questo rimedio,
molto più semplice, più sicuro e molto meno
costoso, restasse nella pattumiera della
medicina.
A seguito della lettera del giorno :
Le tossine di Coley, rinascono dai cartoni dei files
La storia non finisce qui, per fortuna.
Nel 1999, i ricercatori di mentalità aperta
hanno ripreso cio’ che aveva lasciato negli
archivi il dott. Coley.
Hanno confrontato i loro risultati con quelli
dei trattamenti più moderni contro il cancro.
E hanno scoperto che i risultati sono stati superiori con il trattamento Coley
!
“Quello era, le tossine di Coley, per i
pazienti con sarcoma a quel tempo era più
efficace di quello che facciamo per questi
pazienti oggi", disse allora Charlie Starnes,
ricercatore presso Amgen, una delle principali
società di biotecnologie a livello mondiale, di
lavoro
in Francia con il National Cancer Institute.
La metà dei pazienti affetti da sarcoma Coley ha
vissuto dieci anni o più, dopo l'inizio del
trattamento, contro il 38 % con le ultime
terapie.
I risultati per i pazienti malati di cancro del rene e del cancro ovarico sono
stati anche superiori.
Grande speranza per i malati di cancro
Oggi, una società americana, MBVax, riprende la ricerca sulle tossine Coley.
Anche se non ha ancora portato studi su larga scala per la loro
commercializzazione, 70 persone hanno
beneficiato di questa terapia tra il 2007 e il
2012.
Gli effetti sono stati così positivi che la
grande rivista scientifica Nature ha ripreso lo
studio nel mese di dicembre 2013 [ 1 ] .
Le informazioni sono state inoltre riprese anche dalla rivista francese Le
Point, 8 Gennaio 2014 [ 2 ].
Le persone che hanno beneficiato di questa
terapia non riconosciuta, erano persone affette
da cancro in fase terminale, tra cui il
melanoma, linfomi, tumori maligni della
mammella, prostata, ovaie.
E' consuetudine, infatti, negli ospedali per permettere alle persone in
situazioni molto difficili a rivolgersi a
terapie innovative, che sono negate ad altri.
Nonostante l'estrema gravità di questi tumori, le tossine Coley hanno causato
una riduzione dei tumori nel 70 % dei casi, e
anche remissione completa nel 20% dei casi,
secondo MBVax.
Il problema l' azienda deve affrontare oggi è
che, per condurre i test su larga scala previsti
dalla normativa vigente e’ di costruire una
unità di produzione negli standard europei o
nordamericani, le cui necessità di
finanziamento ammontano a centinaia di milioni
... dollari.
Ciò che era possibile nel 1890 presso l'ufficio
di un singolo medico di New York con la sua
appassionata missione, ora è diventato quasi
impossibile nel nostro mondo iper tecnologico e
iper ... soffocato dalla normativa burocratica.
By Jean- Marc Dupuis
Fonti:
[ 1 ]
DeWeerdt S. Bacteriology: A caring culture.
Nature 2013 Dec 19;504(7480):S4-S5
[ 2 ] Questo farmaco contro il cancro ... che non sarà facilmente
commercializzato.....
Fonte:
sante-nature-innovation.fr
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Le nuove
terapie dell'Oncologia ufficiale, si stanno
indirizzando a poco a poco verso quelle dette
"Biologiche", ecco un esempio di debole
avvicinamento:
Terapie
"biologiche" per il
cancro
Le terapie "biologiche" (NdR: una parte
di questa terapia puù definirsi biologica, ma è mescolata con
farmaci di sintesi, quindi NON
biologici) sono forme di trattamento utilizzate
per tentare di neutralizzare l’attività di
proteine alterate, prodotte delle cellule
tumorali o presenti dal e nel microambiente che
le circonda.
La terapia detta "biologica" più frequentemente
utilizzata nel tumore polmonare, è rivolta
contro il recettore per il fattore di crescita
epidermico (EGFR),
e viene somministrata per via orale (gefitinib,
erlotinib).
Negli ultimi anni è stato dimostrato che la
presenza di mutazioni attivanti a carico dell’EGFR
rende particolarmente sensibile il
tumore a tali farmaci detti impropriamente
"biologici" che agiscono, cosi dicono gli
oncologi, ma non è dimostrato, bloccando
l’attivazione del recettore.
Il fatto che diminuiscano i markers nelle
analisi consequenziali del sangue, NON
significa che le cellule cancerose e non,
attigue ad esse, non ne producano più;
significa soltanto che diminuiscono le quantità
dei markers, in quanto quei farmaci detti
impropriamente inibitori, si comportano come i
linfociti ed i
macrofagi, agglutinando ed accorpando in se
stessi i markers, tentando di eliminarli anche e
non solo attraverso le vie emuntorie corporali,
se esse funzionano regolarmente e non sono
inibite, il che può aggravare lo stato della
malattia), senza contare che questi farmaci sono
inibitori del ciclo dell'ATP
cellulare (produzione di elettroni e quindi di
energia), la prova e' che il paziente quando
utilizza quei farmaci inibitori delle funzioni
metaboliche
cellulari, la debolezza generale e'
assicurata !
Inoltre e nessuno lo dice, quando
agenti-sostanze tossico-nocivo come i
farmaci di sintesi utilizzati, anche e non
solo in questa terapia detta impropriamente
"biologica",
vaccini compresi, entrano nell'organismo,
esso li riconosce immediatamente e la mente
ordina al
sistema immunitario
e di conseguenza attiva il
DNA a reagire contro di essi scatenando,
immunodepressione o iper eccitazione
immunitaria ovvero
malattie autoimmuni.
Inoltre queste sostanze tossico-nocive,
inibiscono anche le funzioni dei cromosomi (antenne
del DNA) specialmente nelle pareti terminali
chiamate
telomeri
diminuendo le loro dimensioni (lunghezze - vedi
sopra)
Diversi studi hanno
dimostrato che il progressivo accorciamento
dei telomeri, ad ogni ciclo replicativo, sia
associato all'invecchiamento cellulare (fase di
senescenza) e quindi favorisca ed acceleri l'apotosi
cellulare.
Tutto ciò compreso l'utilizzo dei farmaci detti
impropriamente "inibitori dei markers" impedendo
le mitosi cellulari e favorendo le lo
stress ossidativo e di conseguenza
l'alterazione grave del
metabolismo, accelerando l'apoptosi,
spostano cosi i rapporti fra nuove
cellule sane e cellule morte, accelerando
quindi il processo di invecchiamento e di morte
prematura. del paziente, che di pazienza ne deve
avere molta, per tentare di sopravvivere a
queste terapie TOSSICO-NOCIVE !
Un altro agente utilizzato in casi selezionati
in associazione a chemioterapia contenente
platino è il
bevacizumab, un anticorpo monoclonale
diretto contro il fattore di crescita
dell’endotelio vascolare (VEGF).
In certe cliniche od ospedali, sono disponibili
metodiche di analisi del DNA tumorale (studio di
mutazione del gene EGFR) che consentono di
verificare la sensibilità del paziente a tale
trattamento.
Questa terapia
consiste nella somministrazione di alcune
sostanze prodotte dall'organismo stesso, oppure
di origine sintetica quindi NON biologiche,
per stimolare, orientare o tentare di
ripristinare il
sistema immunitario
dell'organismo a difendersi dalla
malattia.
La terapia "biologica" è detta anche terapia con
somministrazione di modificatori della risposta
biologica (BRM, acronimo per
biological response modifier) o
immunoterapia.
La terapia si pensa (oncologi
ufficiali), possa essere utile per tentare
di controllare la
malattia di stadio avanzato, oppure che ha
già prodotto metastasi (in realta' altri tumori)
in altri organi. In alcuni casi si pensa (oncologi
ufficiali) che possa servire a cercare di
ridurre le dimensioni del tumore od a tentare di
rallentarne la crescita.
Le sostanze più utilizzate per la "terapia
biologica" del
cancro
ad esempio del rene sono l'interferone
alfa e l'interleuchina
2.
Molti farmaci detti impropriamente "biologici",
agiscono da modificatori della risposta
alterando la risposta dell'ospite alla
neoplasia, anche se alcuni di essi sono
citotossici
(NdR: quindi non biologici). Si tratta di
farmaci basati su concetti nuovi, che
rappresentano una speranza dell'oncologia
ufficiale, nella lotta ai tumori.
Per terapia biologica o immunoterapia si intende
dunque ogni terapia basata su componenti del
sistema immunitario, il meccanismo di difesa
corporeo naturale contro la
malattia. È destinato a colpire più
specificamente i
markers legati alla
membrana cellulare delle cellule tumorali
e/o quelle circolanti nel sangue, che non la
chemioterapia o altri agenti che
generalmente tendono a agire sia sui tessuti
tumorali che sani, fatto che comunque avviene
anche con questa terapia.
Questa terapia, sempre secondo gli
oncologi ufficiali, è l’uso di trattamenti
che tenterebbero di promuovere o supportare le
risorse
immunitarie corporee od i componenti del
sistema immunitario in modo da tentare di
uccidere le cellule tumorali (fatto che non
avviene perche' indimostrato con osservazioni al
microscopio - in vitro) o tentare di reprimere
la crescita della
malattia.
Terapia immunologica
Uno degli scopi principali della terapia
immunitaria, è quello di promuovere una risposta
immunitaria efficace dell'ospite nei
confronti del tumore. Studi negli animali hanno
permesso di concludere che il sistema
immunitario è in grado di riconoscere ed
eliminare in vivo i tumori maligni: il rigetto
delle cellule maligne sembra essere mediato
principalmente dai linfociti citotossici,
comprendenti i linfociti T citotossici e le
cellule natural killer (leucociti). Possono
inoltre partecipare altre cellule effettrici,
tra cui i linfociti T helper, le cellule B e i
macrofagi.
Tuttavia la risposta immunitaria antitumorale
è difficile da dimostrare nei pazienti affetti
da neoplasia e, inoltre, il riconoscimento
delle cellule tumorali da parte del sistema
immunitario può avvenire senza che si manifesti
il rigetto.
L'immunoterapia dei tumori cerca di tentare di
evocare una risposta efficace. E stata provata
anche la somministrazione di anticorpi
monoclonali, di citochine immunomodulatrici, di
cellule immunocompetenti autologhe e allogeniche
e di pseudo "vaccini" antitumorali.
Gli effetti collaterali più comuni di
questa terapia sono:
febbre, mal di testa, nausea e vomito, aumento
di peso per ritenzione temporanea di liquidi,
abbassamento della pressione sanguigna, eruzione
cutanea accompagnata da prurito, perdita
dell'appetito e diarrea. Possono essere molto
fastidiosi e talvolta seri, ma sono temporanei e
scompaiono alla conclusione del trattamento.
Terapia naturale per aumentare velocemente i
globuli bianchi, rafforzare il
sistema immunitario, che nei malati sono
SEMPRE alterati:
-
astragalo della EFIT in tintura
madre...posologia come da boccetta....
- vitamina C 2gr al giorno, 1 mattina e 1
sera...
- argento colloidale ionico a 40-50ppm, 20ml al
giorno (attenzione alle reazioni individuali),
meglio usare i
Lisozima
- propoli alcolici o analcolici da
erboristeria...posologia come da boccetta
...e
ricordarsi di eliminare i
parassiti
che nei cancerosi e non solo in essi, sono
SEMPRE presenti e fornire supplementi di
minerali e
vitamine, oltre all'alimentazione
crudista !
Si consiglia
vivamente anche ai medici, di leggere queste
pagine:
Terapia Biologica Metabolica CRAP
+
Protocollo Terapia Metabolica
+ Vitamina C per il cancro +
Glutatione
+
Cura metabolica per il Cancro, dott.essa Callari
Una delle cose
fondamentali per tentare di guarire da qualsiasi
malattia anche e non solo dal cancro, ed
eliminare tutti i denti
devitalizzati, cause di
infiammazioni ed
intossicazioni gravi, nei tessuti del corpo
umano a seconda del soggetto:
vedi:
Materiali dentali +
Disbiosi microbica cronica è associata
con il cancro al seno umano
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3885448/
IMPORTANTE:
Nel caso del Cancro e delle malattie
degenerative, occorre tenere sotto controllo
negli esami del sangue e/o delle urine: i
Neutrifili (controllo dei valori del
Sistema immunitario valori che devono
rimanere nella media) e lo
LDH (L-lattato deidrogenasi o LDH,
e/o altri specifici isoenzimi) che non devono
superare certi quantitativi che se superati,
indicano che quel cancro non e' reversibile.
E tuttavia,
laddove ci sia anche una piccola volontà e
speranza di vivere, un’adeguata terapia
fito-nutrizionale (NdR: anche via
endovena con soluzioni
mineral -
vitaminiche - vedi
QUI il
medico che utilizza con successo questo sistema
- l'ideale e utilizzare quelli non di
sintesi chimica, ma di estrazione naturale -
assieme all'assunzione via orale di
fermenti lattici appropriati a seconda del
paziente ed
enzimi) può rendere normale il guarire
naturalmente dal tumore, cosa che oggi vogliono
farci ritenere impossibile o puramente
miracoloso (vedi quei
medici che alle volte preferiscono spedire
il malato a Lourdes piuttosto che permettergli
di curarsi naturalmente).
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MARKERS
Termine inglese (indicatori, marcatori) usato in
medicina per definire sostanze in grado di
svelare la presenza di determinate malattie: in
genere si tratta di
enzimi,
antigeni,
anticorpi, la cui produzione aumenta in
certe condizioni.
Il
termine marker viene
utilizzato in
biologia per indicare,
soprattutto, una
molecola che identifica la
presenza di un determinato
tessuto di certe sostane appunto
chiamate markers.
Il
marker può essere di ogni natura, ma
sostanzialmente è
proteico, o comunque
polipeptidico, poiché sono le
proteine ad essere
tradotte dal
DNA. Per questo motivo un marker
è tale: è una molecola che viene
prodotta principalmente da quel tipo
di
cellula.
Un
marker, per essere ideale, dovrebbe
essere prodotto esclusivamente
dal tessuto in causa, in quantità
facilmente
dosabili.
Se il marker viene usato come un
indice di malattia, dovrebbe essere
prodotto solo in presenza di
tale malattia. Pochi marker
soddisfano tuttavia queste esigenze.
Il problema maggiore è dato dai
marker delle cellule
tumorali: in quanto cellule
comunque non del tutto estranee
all'organismo, le cellule
neoplastiche non traducono per
molecole tali da rendere il loro
dosaggio accurata metodica.Per tal
motivo è utile comparare più dati e
vederne le modificazioni nel tempo.
Infatti:
I marcatori vengono misurati con
metodi immunometrici, cioè la
quantità di marcatore presente nel
liquido biologico (ad esempio nel
sangue) viene misurata con un
anticorpo specifico legato ad un
sistema di rilevazione (enzimatico,
a fluorescenza, ecc). Il legame
anticorpo-marcatore determina una
reazione la cui intensità è
direttamente proporzionale alla
quantità del marcatore presente.
L’intensità di reazione viene
misurata e confrontata con una curva
di calibrazione in cui le
concentrazioni del marcatore sono
note. Talvolta può succedere che il
marcatore presente nel liquido
biologico non sia esattamente uguale
a quello usato per costruire la
curva di calibrazione poiché i
marcatori sono molecole complesse,
spesso costituiti da famiglie di
molecole simili e, quindi, è
complesso, se non impossibile,
disporre di un marcatore di
riferimento (calibratore)
esattamente uguale alle sostanze che
vogliamo misurare.
La conseguenza di tale, per quanto
limitata, approssimazione del
sistema di misura è che prodotti
commerciali diversi utilizzati per
misurare uno stesso marcatore
possono produrre risultati in parte
diversi.
Comunque i marcatori tumorali sono proteine,
ormoni o altre sostanze di scarto
cellulare, derivanti e quindi generate
(sono cioe' tossine) dalla forte alterazione del
metabolismo delle
cellule, presenti nei
tessuti del tumore o circolanti
nell'organismo e riscontrabili nel
sangue, nell'urina
o nei
tessuti cellulari che presentano un aumento
significativo della loro concentrazione, in
alcuni tipi di
neoplasia e che possono segnalare la
presenza di un tumore anche in fase di
formazione o di alcune sue caratteristiche dei
tessuti degli organi alterati,
intossicati,
infiammati,
cancerosi.
Si tratta infatti di sostanze, che vengono
sintetizzate direttamente dalle cellule
neoplastiche o da quelle informate per mezzo del
loro
DNA antenna, della presenza di
cellule ormai divenute "cancerogene" (cioe'
con metabolismo alterato sotto
stress ossidativo), comunque queste sostanze
sono raramente prodotte da altre
cellule sane dall'organismo, in risposta
allo sviluppo del tumore in altra parte.
Nel 1965 due
studiosi americani, isolarono nelle cellule di
alcuni tumori del colon una sostanza che si
dimostrava correlata alla
malattia. Identificata come CEA (Antigene
Carcino Embrionale), essa si rivela presente non
solo nel tessuto tumorale, ma anche nel sangue
dei malati, dove – attraverso un semplice
prelievo e mediante test di laboratorio - può
essere quantizzata.
Successivamente si scoprì che il CEA viene
prodotto, anche se in piccole quantità, anche da
tessuti sani e soprattutto che nelle prime fasi
della neoplasia i suoi livelli sierici sono
molto bassi o normali. Si evidenziò inoltre che
si poteva associare ad altre neoplasie
(mammella, polmone, apparato urinario, pancreas,
stomaco).
Questa constatazione raffreddò gli entusiasmi
che avevano accompagnato la scoperta del CEA
anche perché successivamente fu rilevato che
concentrazioni misurabili del marcatore sono
presenti a seguito di malattie non tumorali,
come
intossicazioni,
infiammazioni acute e croniche del fegato,
infatti il cancro nasce, cresce e si moltiplica
in funzione di queste basi fisiologiche
alterate.
Questa considerazione ha fatto capire che la
ricerca di alcuni marcatori non sia indicata per
la prima diagnosi e per gli screening dei
tumori, salvo qualche eccezione.
Si può concludere che il dosaggio dei marcatori
assai difficilmente può aiutare il medico a
formulare una diagnosi precoce mentre è assai
più utile per verificare l’efficacia delle
terapie oppure per rivelare con anticipo la
presenza di una eventuale ripresa della
malattia
nei pazienti già trattati.
Per questo non basta un solo dosaggio: occorrono
esami ripetuti che permettano di confrontare tra
loro i valori ottenuti alle diverse scadenze e
il loro andamento nel tempo e soprattutto
confrontarli contemporaneamente al dato
clinico del paziente.
In altre parole l’interpretazione del test non
si basa sulla semplice lettura di un dato di
laboratorio, ma va inquadrata all’interno del
contesto clinico.
La mancanza di informazioni precise e
consolidate circa il significato
dell'incremento di un marcatore fa sì che in
realtà essi vengano frequentemente utilizzate
per decisioni cliniche in maniera soggettiva ed
a volte arbitraria.
Dati recenti suggeriscono vantaggi in termini di
sopravvivenza nei pazienti monitorati con i
marcatori che sono stati trattati sulla base
dell'incremento degli stessi.
Purtroppo esiste il problema dei falsi
positivi, che rappresenta un ostacolo
importante ad un possibile trattamento basato
solo sui marcatori tumorali quando si utilizzi
come criterio decisionale il valore soglia
positivo/negativo.
I markers tumorali, per esempio, possono essere
presenti nelle sezioni istologiche (ottenute da
biopsie) e permettere la
diagnosi
di certi tipi di tumori; oppure possono
circolare nel siero: in questo caso possono
essere indicativi della possibilità che sia
presente un certo tipo di tumore.
L'utilità maggiore dei markers tumorali,
tuttavia, più che diagnostica è prognostica: in
linea di massima, infatti, poiché il livello
plasmatico dei markers è in funzione
dell'attività (estensione o aggressività) del
tumore, è possibile - attraverso il loro
monitoraggio nel tempo - valutare l'efficienza
della terapia eventualmente instaurata e avere
indicazioni sulla probabilità di sopravvivenza
del paziente.
I markers dell'epatite
"virale",
invece, sono antigeni (proteine appartenenti ai
virus) o anticorpi (proteine prodotte
dall'organismo contro i
virus), che permettono di stabilire sia il
tipo di
virus (A, B o D), sia lo stadio
dell'infezione (malattia
in corso, guarigione, stato di portatore ecc.).
Questo e' cio' che dicono i medici oncologi
stessi...
I marcatori tumorali presenti nel sangue sono
sostanze, per lo più proteine, che possono
essere presenti nell'organismo anche in
condizioni diverse dal cancro ma che alcune
cellule tumorali producono in quantità molto
superiori alla norma. ...
Ad oggi non esiste un marcatore unico per tutte
le forme di cancro.
“I marcatori tumorali sono sostanze normalmente
presenti nel plasma in quantità molto basse in
chi non ha un tumore.
Raramente sono completamente assenti. Rilevare
la loro presenza è stato l'obiettivo di buona
parte della ricerca oncologica da cento anni a
questa parte. È molto affascinante l'idea di
poter capire in anticipo, da un semplice esame
del sangue, se una persona sta sviluppando una
neoplasia, se c'è una ripresa della malattia o
se non corre alcun pericolo.
Purtroppo, quasi mai i marcatori biologici ci
danno questa informazione”.
vedi QUI i principali e cosiddetti Marcatori
tumorali:
http://www.valorinormali.com/tag/marker-tumorali/
Non sono mai stati designati per fare diagnosi:
sottoporre una persona asintomatica che non ha
un tumore a una batteria di screening non ha
senso. Non solo: se aumenta il numero di test a
cui si sottopone la persona, aumenta anche la
probabilità che, per effetto del caso, uno di
questo test dia un risultato falso positivo.
A quel punto si entra in un tunnel di
approfondimenti che non risolveranno il
problema: tac, pet, endoscopia. I risultati,
nella maggior parte dei casi, riporteranno che
non è stata messa in evidenza una malattia
neoplastica. Ed eccoci al cuore del problema: un
esame strumentale non può dire 'non c'è alcun
tumore', può solo dire 'non lo vedo'. Il
paziente resterà con il dubbio e il medico non
potrà che consigliare di ripetere gli esami, a
meno che non si prenda la responsabilità di
dirgli di smettere. Ma difficilmente questo
accadrà”.
“Già nel 2012, la
Società americana di oncologia, l'Asco, aveva
pubblicato 5 raccomandazioni per il tumore della
mammella:
5 pratiche che dovrebbero essere interrotte. La
prima raccomandazione era non effettuare test di
sorveglianza come i marcatori tumorali, pet, tac
o scintigrafia ossea su ex pazienti
asintomatiche a basso rischio di recidiva.
E le nuove
linee guida per il follow up dell'Associazione
italiana di Oncologia (Aiom) lo ribadiscono:
'Allo stato attuale non esiste alcuna evidenza
che supporti la prescrizione routinaria dei
seguenti esami nel follow-up del carcinoma
mammario: esame emocrocitometrico e profilo
biochimico, radiografia del torace, scintigrafia
ossea, ecografia epatica, marcatori tumorali'.
Non significa che non ci interessa riconoscere
precocemente una recidiva, ma che questa non è
questa la strada. Deve essere il medico
oncologo a prescrivere i marcatori, valutando
ogni singolo caso, e il risultato deve essere
integrato con tutte le altre informazioni, in un
percorso complesso di cura o di diagnosi”.
Quando possono
essere utili i marcatori per il tumore al seno ?
“I marcatori per il tumore al seno come CEA, CA
15.3, CA 125, CA50 sono abbastanza utili
nella paziente metastatica e con una buona
risposta alle terapie.
L'appropriatezza degli esami è un tema su cui
dobbiamo lavorare molto: prescrivere screening
appropriati si traduce in risparmio per
il Sistema Sanitario, in maggiore tempo da
dedicare alle pazienti e in più tempo-macchina
per eseguire gli esami quando sono davvero
utili”.
Esistono diversi marker tumorali.
Vengono valutati nella
diagnostica oncologica per determinare la
presenza del cancro. Un livello elevato di un
marcatore tumorale può indicare lo sviluppo di
un cancro, anche se possono esistere altre cause
d'innalzamento dei loro valori. Altri marker,
biomarcatori, consentono di predire la capacità
di risposta dei tessuti tumorali alle terapie a
bersaglio molecolare.
I markers tumorali possono essere prodotti
direttamente da cellule tumorali o non tumorali
in risposta alla presenza di un tumore, cioe’ di
un’alterazione del
metabolismo
cellulare, base fisiologica del cancro.
Impiego nello
screening oncologico a tappeto
I marker tumorali possono essere impiegati negli
estesi programmi di indagini a tappeto sulla
popolazione di una data fascia di età, procedura
nota come "screening"
(visione o schermata), ad esempio misurando nel
sangue livelli elevati di
antigene specifico prostatico per
riscontrare il
carcinoma della prostata.
I marker tumorali sono usati anche per
monitorare un'eventuale reincidenza di cancro in
pazienti sotto terapia medico-chirurgica.
I marker tumorali
possono essere classificati in due gruppi:
- markers specifici - per un determinato tipo di
cancro
- oppure marker più generici, specifici per un
determinato organo o tessuto.
Markers specifici per il cancro
Marker specifici per il cancro sono legati alla
presenza di tessuti cancerosi. Dal momento che
esiste una grande sovrapposizione tra i vari
tipi di tumore ed i marker che questi producono,
questi marker "accendono la campanella
d'allarme" ma non sono precisi nello stabilire
una esatta diagnosi.
Tuttavia possono essere utili nel successivo
trattamento "follow
up" dei pazienti trattati per descrivere
l'evoluzione della
malattia, prima che qualsiasi ulteriore
massa tumorale (linfonodale, infiltrazione o
metastasi: nuovi tumori in altre zone
dell’organismo) possa essere riscontrata
clinicamente o grazie alle immagini
radiologiche.
Esempi di questi marker sono l'antigene
carcino-embrionario (CEA), il
CA19-9, il
CA125 e il gene K-ras.
Antigene
Carcino-Embrionario (CEA)
Un esempio di marker specifico di un cancro è il
CEA, o
antigene carcinoembrionario, che consiste in
una
proteina del sangue (nello specifico è una
glicoproteina di membrana il cui gene
appartiene alla superfamiglia delle
immunoglobuline), che all'inizio si pensava
fosse prodotta soltanto dai tumori del
sistema gastroenterico.
Ulteriori investigazioni hanno mostrato che
veniva prodotta occasionalmente da qualche caso
di cancro al polmone ed alla mammella, provando
così che un livello elevato di questa proteina
non indica necessariamente un cancro
intestinale. Comunque, in pazienti con una
storia di cancro intestinale sotto terapia
medico-chirurgica, l'elevazione dei livelli di
CEA è un segno precoce di reincidenza del cancro
addominale. Questo in genere avviene prima che
il focolaio tumorale venga localizzato con
l'imaging o con l'esame
obiettivo, pertanto molti oncologi pongono
obiezioni alla volontà del paziente di farsi
eseguire dei test ematici per il CEA quando il
risultato finale può terrorizzare il paziente e
d'altronde non ha molta influenza sul
trattamento.
Gene K-ras
Un altro marker specifico, che può essere
ricercato in alcune cellule tumorali, per
esempio nel
tumore del colon-retto o nel
carcinoma del polmone non a piccole cellule,
è rappresentato dallo stato mutazionale del gene
che codifica per la
proteina K-ras, il proto-oncogene K-ras
(omologo dell’oncogene virale del sarcoma 2 di
Kirsten nel ratto). Le mutazioni del gene K-ras
in determinati 'punti caldi' (principalmente i
codoni 12 e 13) comportano l’attivazione
costitutiva della proteina K-ras
indipendentemente dai segnali dell’EGFR,
rendendo virtualmente inefficace un farmaco
anti-EGFR. Il test per l'individuazione di
questo marker (test
K-ras), quindi, può predire la risposta del
tumore a una specifica terapia personalizzata,
permettendo così di riservarla ai soli pazienti
in grado di rispondere efficacemente.
Markers specifici per i tessuti
affetti da tumore
I marker specifici per un tessuto sono riferiti
a tessuti specifici che vanno incontro a
infiammazione oppure allo sviluppo di lesioni
espansive, benigne o maligne. In genere, queste
sostanze non sono specificamente correlate ai
tumori e possono essere presenti, anche a
livelli elevati, laddove invece nessun tipo di
cancro è presente. A differenza del gruppo
precedente, gli elevati livelli di questi
marcatori segnalano problemi con un
tessuto/organo specifico.
Tra questi, si includono il
PSA (Prostate Specific Antigen) che viene
prodotto fisiologicamente dalla prostata
normale, la
beta-HCG - (Gonadotropina
corionica umana), la AFP - (Alfa-fetoproteina),
la
AFP-L3 - (una AFP che reagisce con la
lectina) e la
Tireoglobulina.
In particolare, il
PSA (Prostate
Specific Antigen) è un enzima proteico noto
come proteasi della
serina che usualmente agisce come
anticoagulante nella
prostata per mantenere gli spermatozoi in un
ambiente liquido. In circostanze normali,
soltanto piccole quantità di questa
proteina tracimano nel torrente
circolatorio. Al contrario, nell'ipertrofia
prostatica il PSA fuoriesce in quantità maggiore
e nel carcinoma prostatico è in genere presente
in quantità ancora più elevate. Dunque, se in un
paziente si riscontrano elevati livelli di PSA,
si deve eseguire una ricerca più approfondita
(tramite
ecografia e TC) a livello della prostata.
Analogamente, in un individuo che mostra livelli
elevati di beta-HCG, AFP o AFP-L3, si dovrà
ricercare la presenza di lesioni espansive o
infiammatorie ai testicoli od al fegato.
I markers tumorali non hanno una valenza
"diagnostica" nel senso stretto del termine. Non
vorrei annoiarti con ulteriori disquisizioni, ma
ti dico semplicemente che se i valori sono
bassi, specie in uno stadio iniziale, non è
detto che il tumore non ci sia. Al contrario, se
dovessero risultare alti, ciò potrebbe essere
dovuto ad altra
malattia benigna o maligna. Questo vale per
tutti i distretti corporei.
Nel caso dei polmoni, alti livelli di CEA
possono riscontrarsi in caso di adenocarcinoma
del polmone, ma tali livelli possono essere alti
anche in altre situazioni, ad esempio nel
fumatore di sigaretta. L'NSE può innalzarsi in
caso di microcitoma polmonare, CYFRA 21-1 nel
tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC).
Markers tumorali: CEA, CA125,
CA19-9, CA15-3, TPA
La presenza di un
tumore nell'organismo può essere rivelata
attraverso il dosaggio di particolari sostanze
presenti nel sangue. Nessuna di queste analisi,
però, può essere utilizzata come strumento di
prevenzione o di screening, ma solo per
rafforzare o confermare una diagnosi.
I markers tumorali sono:
- CEA
(antigene carcino-embrionario)
- I mucinici, in particolare il CA125, il
CA19-9, il CA15-3
- Il TPA (antigene polipeptidico tessutale).
Perché si eseguono
Si tratta di analisi prescritte dal medico
(oncologo generalmente) che possono essere
utili per diagnosticare se la persona soffre di
un tumore (ma si deve tenere presente che non
sono analisi che indicano esclusivamente la
presenza di un tumore) o per il monitoraggio
della
malattia, anzi, sono soprattutto utilizzate
per questa finalità ed aiutano a valutare se il
trattamento è efficace.
Se, infatti, dovessero risultare alterate, è
opportuno modificare la cura per combattere la
malattia.
In particolare:
CEA (antigene carcino-embrionario) è una
proteina che in passato si pensava fosse
associata solo alla diagnosi di tumore
dell'intestino, oggi, invece, si è scoperto che
è associata anche ad altri tipi di tumori come
quello della mammella, del polmone, dell'ovaio,
dell'utero e del pancreas.
Una sua alterazione, però, può essere causata
anche da altre malattie non tumorali come la
bronchite cronica, la tubercolosi, la cirrosi
epatica, la colite ulcerosa e la pancreatite e
anche in alcune persone sane, ma che fumano
molto.
Se il risultato è più alto del normale, il
medico consiglierà gli approfondimenti del caso
per valutare se si tratta di una malattia
tumorale o meno (se si tratta di tumore, più il
CEA è alto, più il tumore è sviluppato). Se,
invece, sono analisi eseguite come monitoraggio
di una cura per contrastare un tumore, una sua
alterazione indica che i trattamenti non sono
efficaci e devono essere modificati.
CA125 è un marcatore
del tumore dell'ovaio. Non è precoce e serve,
soprattutto, per verificare l'andamento delle
cure.
Se il risultato è più alto del normale, il
medico consiglierà gli approfondimenti opportuni
per valutare se si tratta di un tumore. Se,
invece, sono analisi eseguite come monitoraggio
di una cura per contrastare un tumore, significa
che la persona non risponde ai trattamenti che,
quindi, devono essere cambiati.
CA19-9 è legato al
tumore all'intestino (e ad altre malattie non
tumorali come la pancreatite, la fibrosi
cistica, la colite ulcerosa), ma soprattutto è
associato al tumore del pancreas. Anche questa
analisi non è di tipo precoce.
Se il risultato è più alto del valore normale,
il medico si comporterà nello stesso modo di una
alterazione del CA 125 o del CA 15-3.
CA 15-3, aumenta nei
tumori della mammella.
Se il risultato è più alto del valore normale,
il medico si comporterà nello stesso modo di una
alterazione del CA 125 o del CA 19-9.
TPA (antigene
polipeptidico tessutale) è un marcatore
totalmente aspecifico, cioè aumenta in numerose
malattie tumorali o infiammatorie ed esprime la
velocità del ricambio cellulare (la produzione
di cellule), quindi aiuta il medico a valutare
quando esiste il rischio che il tumore
progredisca velocemente.
Se il risultato è più alto del normale, ma
abbastanza vicino al valore di riferimento,
indica che il ricambio cellulare è basso, se,
invece, il TPA è alto, il ricambio e la
produzione è veloce e l'indice è sfavorevole
perché significa che si sviluppano delle cellule
malate in modo rapido e si diffondono
nell'organismo. Per questo all'analisi è sempre
associato il CEA, che esprime la presenza di una
massa tumorale. Se, infatti, il CEA è molto alto
e il TPA basso, significa che la massa tumorale
è grossa, ma non si sviluppa in modo veloce,
mentre, al contrario, un CEA basso e un
TPA alto significa che la massa tumorale è
piccola, ma la produzione di cellule è veloce e,
quindi, è più preoccupante.
Come si fanno
Si tratta di analisi di laboratorio che
consistono in un semplice prelievo di sangue e
che richiedono il digiuno per evitare che il
cibo interferisca con il risultato. L'assunzione
di farmaci non influenza l'esito dell'analisi,
fatta eccezione per quelli specifici per la
cura dei tumori.
Marcatori tumorali. Quali, quanti, quando
?
Dal punto di vista dei cittadini e dei pazienti
uno dei principali problemi nel campo dei
marcatori è la comunicazione delle informazioni.
La ricerca di base in questo settore è
particolarmente vivace e porta frequentemente a
risultati che sembrano molto “promettenti”, ma
il percorso di validazione e di collaudo è
purtroppo molto lungo e laborioso.
Per far capire la dimensione del problema
possiamo dire che per ogni 100 nuove molecole
identificate dai ricercatori come potenzialmente
utili, solo 2 vengono utilizzate nella pratica
clinica.
Nonostante questa problematica sia ben
conosciuta, si assiste spesso a comportamenti
comunicativi imprudenti, sia da parte media
della carta stampata e della televisione sia, a
volte, anche da parte di componenti della
comunità scientifica e del medici oncologi.
La comunicazione dei risultati della ricerca è
frequentemente ottimistica, a volte
trionfalistica e quasi mai bilanciata da studi
di conferma.
Si riportano (qui sotto) alcuni titoli comparsi
su importanti giornali, che rappresentano solo
un limitato esempio di quanto giornalmente tutti
possono leggere sui quotidiani o ascoltare dagli
schermi televisivi.
- «Cancro scoperto meccanismo che dà l'avvio
alla metastasi» - Corriere della Sera, 26
ottobre 2006.
- «Cancro del polmone. Nuovo test salva vita» -
La Repubblica, 1 marzo 2005;
- «Ecco il kit per scoprire i tumori.
Rivoluzione nella diagnosi precoce» - La
Repubblica 21 ottobre 2003;
- «USA svolta nella ricerca contro il cancro.
Scoperto il gene che provoca metastasi» -
Corriere della Sera, 4 agosto 2000;
- «Test della saliva per scoprire il cancro.
Così si potranno evitare le biopsia (tra sei
mesi kit in commercio)» - Corriere della Sera,
17 marzo 2000.
In realtà,
nessuno dei "test salva vita" annunciati,
sembra aver finora portato al beneficio clinico
sperato, ma è facile immaginare l'impatto
emotivo che tale modalità di comunicazione ha
sui pazienti affetti da tumore e sulle persone
ad essi vicine.
I marcatori oggi sono strettamente associati
alle nuove terapie antitumorali e, per numerose
ragioni, non sempre scientifiche, il
trionfalismo comunicativo tende a prevalere.
Inoltre le grandi attese, conseguenti al fatto
che il cancro è ancora percepito come una
malattia poco curabile, sono la base per una
altissima emotività alle notizie sui risultati
della ricerca in questo specifico settore. Per
tale ragione è importante raccomandare di
verificare sempre con il proprio curante
qualsiasi notizia proveniente dai mass-media,
per quanto autorevole possa apparire la fonte.
Cosa deve sapere
il Paziente:
Come è ben indicato dalle linee guida per i
pazienti dall'Associazione Americana di
Oncologia Clinica (ASCO), la/il paziente ha
diritto di fare al medico domande specifiche sul
marcatore.
Queste linee guida raccomandano di fare domande
precise sul metodo usato
- Che metodo è stato usato per misurare il
marcatore ?
facendo ben capire quanto sia oggi considerato
importante verificare l’affidabilità dei metodi
utilizzati per la determinazione del marcatore
- Il laboratorio è certificato ed opera in
accordo con le linee guida per la determinazione
del marcatore ?.
La persona che necessita oggi di tali test deve
sapere che il risultato di un esame può essere
privo di significato se non è accompagnato dalla
precisa definizione dei metodi utilizzati e
delle specifiche di qualità seguite dal
laboratorio.
Il paziente deve anche essere informato che
qualora si rendano disponibili nuovi
biomarcatori necessari per la somministrazione
di nuovi agenti antitumorali, può accedere,
tramite richiesta del proprio medico o dello
specialista, al materiale biologico (vetrini,
frammenti tissutali paraffina, eccetera) che è
stato prelevato al momento dell'intervento
chirurgico per il tumore primitivo e che
obbligatoriamente deve essere conservato per un
tempo indefinito.
IMPORTANTE: rileggersi per premesse e la
spiegazione di come funziona questa terapia
detta impropriamente "biologica", ben spiegate
nel precedente paragrafo in questa pagina,
titolato:
Le nuove terapie dell'Oncologia ufficiale, si
stanno indirizzando a poco a poco verso quelle
dette "Biologiche", ecco un 'esempio:
CONCLUSIONE:
Purtroppo l’enfasi e l’accettazione
incondizionata e NON verificata
personalmente
da parte degli
operatori sanitari, degli studi
“pilotati” da
Big Pharma, anche quelli
sui farmaci inibitori dei marcatori, da parte
degli
Oncologi
della
medicina ufficiale, ha fatto si che la
chemio terapia e/o le più recenti terapie
dette ancora impropriamente “biologiche”,
utilizzate sui cancerosi, in quanto non tengono
assolutamente conto che non è che inibendo od
eliminando dall’organismo i markers, il
tumore scompaia o si riduca, anche se con i
controllo successivi a quelle terapie indicano
che i markers sono diminuiti e/o scomparsi,
perché alla base della produzione di questi
markers, vi è l’alterazione del "metabolismo
cellulare" e quindi non lavorando su
quest’ultimo, ma inibendo od eliminando solo i
markers, con dei farmaci mirati di sintesi
chimica (a chiralità opposte a quelle richieste
dalla natura, quindi
comunque tossici), ci si illude di aver
ridotto e/o “sconfitto” il cancro, perché di
fatto,
non è stata eliminata oltre a quella
Spirituale, la Causa fisiologica:
il
metabolismo cellulare rallentato e
quindi alterato e siccome le
cellule dei
tessuti alterati, continuano a riprodurre
queste sostanze chiamate markers, malgrado
l’eliminazione o la riduzione dal sangue, con i
farmaci di sintesi utilizzati contro questi
markers, (esempio: lo Herceptin - vedi
HE), il
cancro comunque avanza e si propaga in altre
zone del corpo e l’illusione della “guarigione”
delude il paziente che va verso una morte più o
meno veloce, e l’oncologo che fallisce nella sua
impresa di salvare il malato.
Tutto ciò avviene perché i Protocolli standard
del
Ministero della “Salute” inviati agli
ospedali,
sono preparati da ricercatori
NON indipendenti dalle
case farmaceutiche e gli oncologi si
"fidano" ciecamente di questi Protocolli,
senza riflettere sui loro continui fallimenti
!
Disbiosi microbica cronica è associata
con il cancro al seno umano
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3885448/
(HE):
Lo
Herceptin (trastuzumab)
oltre ad essere
cardiotossico,
NON deve essere utilizzato nelle pazienti
ipersensibili (allergiche) a trastuzumab
o a uno qualsiasi degli eccipienti e nelle
pazienti affette da gravi problemi di
respirazione quando sono a riposo dovuti al
tumore o ancora alle pazienti che necessitano
di ossigenoterapia.
Questo farmaco di sintesi chimica viene
impiegato specialmente nel
Tumore al seno;
questi sono i rischi e benefici del trastuzumab
Nuove luci (e qualche ombra) sull’uso del
trastuzumab nella cura del tumore al seno
vengono dallo studio condotto da un gruppo di
ricercatori delle Università di Milano e Modena,
in collaborazione con l’Istituto di Ricerche
Farmacologiche Mario Negri, pubblicato il 18
aprile sulla
Cochrane Library.
Il tumore al seno è uno dei più frequenti tumori
femminili e all’interno di un’ampia casistica
sono stati classificati come HER2 positivi e
negativi quelli in cui le cellule tumorali
possono produrre rispettivamente un’elevata
quantità o meno di una proteina chiamata
recettore per il fattore di crescita epiteliale.
Lo studio ha dimostrato che la somministrazione
di trastuzumab insieme alla terapia
chemioterapica standard alle pazienti con tumore
HER2 positivo se riduce il rischio di recidive,
aumentando quindi le probabilità di
sopravvivenza, provoca comunque tossicità
cardiaca e problemi al cuore.
I ricercatori hanno valutato tutti gli studi
clinici randomizzati disponibili,
identificandone 8 per un totale di 11,991 donne
con tumore al seno HER2 positivo operabile e non
metastatico.
Le donne sono state poi divise in modo casuale
in due gruppi, suddivisi sulla base della
somministrazione o meno del trastuzumab insieme
alla chemioterapia standard e monitorate per 3
anni.
I risultati hanno dimostrato che nelle pazienti
con terapia aggiuntiva di
trastuzumab, la mortalità si è ridotta di un
terzo, ma il rischio di tossicità cardiaca è
contemporaneamente aumentato di circa 5 volte
rispetto alle donne trattate con terapia
standard.
“Questo significa - afferma Lorenzo Moja, nostro
ricercatore al dipartimento di Sanità pubblica e
tra gli autori dello studio - che per ogni mille
donne con tumore al seno HER2 positivo che
ricevono la terapia standard (senza trastuzumab)
900 di loro saranno ancora in vita dopo 3 anni;
su mille che invece ricevono il trastuzumab in
aggiunta alla terapia standard, 933
sopravvivranno”.
Il rischio
più serio resta quindi la grave tossicità
cardiaca
(scompenso cardiocircolatorio) del
trastuzumab, visto che lo studio ha rilevato
come effetto collaterale di quest’ultimo 21 casi
in più di scompensi cardiocircolatori nel gruppo
con terapia aggiuntiva di trastuzumab rispetto a
quello con terapia standard.
“Complessivamente - conclude Roberto D’Amico,
ricercatore presso il dipartimento di Oncologia
dell’Università di Modena, altro partner della
ricerca - il trattamento con il farmaco
trastuzumab apporta più vantaggi che danni alle
donne in cui è alta la possibilità di recidiva
del tumore e che non sono a rischio di malattie
cardiache.
Il bilancio tra rischi e benefici è però meno
chiaro e deve essere valutato con cautela per le
donne che hanno bassa probabilità di recidiva
della malattia, per esempio in quelle che hanno
tumori di dimensioni molto piccole, e per le
donne che non hanno una situazione
cardiovascolare ottimale e quindi sono a
maggiore rischio di complicazioni cardiologiche.
L’oncologo deve condividere con la paziente se
iniziare o meno la terapia con
trastuzumab,
dopo aver attentamente considerato i rischi e
i benefici”.
Lo studio è stato condotto con il finanziamento
dell’Agenzia
Italiana del Farmaco.
Per informazioni: Università degli Studi di
Milano -Dipartimento di Sanità pubblica,
Microbiologia, Virologia
Dott. Lorenzo Moja - Tel. 02 503 15097 - E-mail:
[email protected]
Commento NdR:
Sarebbe interessante sapere e trovare gli studi
di verifica della funzione di questo farmaco
sulle cellule tumorali, pero' con osservazione
al
microscopio elettronico, almeno in vitro,
per verificare se, come alcuni oncologi
affermano, che questo farmaco distruggerebbe
oltre ai markers specifici, anche le cellule
cancerose che producono quei markers...
Nella mia ricerca nel Web
NON sono riuscito a trovare quelle ricerche
!, se qualcuno e' in grado di fornircele,
provvederemo a pubblicarle in questa pagina in
modo gratuito, come concessoci dall'editore del
sito.
Quali sono i
rischi associati a Herceptin ?
Herceptin può provocare cardiotossicità (danni
al cuore), compresa
insufficienza cardiaca. Bisogna stare
attenti se il medicinale è somministrato a
pazienti cardiopatiche; durante il trattamento
il cuore di tutti le pazienti deve essere
monitorato. Gli effetti indesiderati più comuni
con Herceptin (osservati in più di 1 paziente su
10) sono dolore addominale, astenia (debolezza),
dolore al torace, febbre, cefalea, dolore,
diarrea, nausea, vomito, artralgia (dolore
articolare), mialgia (dolore muscolare) ed
eruzioni cutanee. Per la lista completa degli
effetti indesiderati rilevati con Herceptin si
rimanda al foglio illustrativo.
Herceptin non deve essere utilizzato nelle
pazienti ipersensibili (allergiche) a
Trastuzumab od a uno qualsiasi degli
eccipienti e nelle pazienti affette
da gravi problemi di respirazione
quando sono a riposo dovuti al tumore o
ancora alle pazienti che necessitano
di ossigenoterapia.
Perché è stato
approvato Herceptin ?
Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP)
ha deciso che i benefici di Herceptin sono
superiori ai rischi nel trattamento delle
pazienti affette da tumore al seno metastatico
che produce
HER2 in quantità superiore al normale e
nelle pazienti affette da tumore al seno in fase
iniziale HER2-positivo. Il comitato ha
raccomandato il rilascio dell'autorizzazione
all'immissione in commercio per Herceptin.
Quali sono le misure prese per garantire l'uso
sicuro di Herceptin ?
La
ditta produttrice di Herceptin condurrà
ulteriori studi sulla cardiotossicità,
anche in riferimento alla guida fornita ai
medici ed alle metodologie per individuare le
pazienti a rischio di problemi cardiaci al fine
di garantire che siano sottoposti ad attento
monitoraggio.
In questa Minichemio, chiamata
impropriamente "terapia biologica", assieme allo
Herceptin viene somministrato anche un farmaco
di sintesi chiamato
Taxolo o Taxol; secondo le indicazioni del
produttore esso dovrebbe inibire la
mitosi cellulare (duplicazione cellulare),
ma checché ne dicano gli oncologi ufficiali,
esso non e' in grado di selezionare le
cellule dette "tumorali" da quelle
sane e quindi impedisce anche a queste
ultime di riprodursi, cosa alquanto
antibiologica perche le malattie degenerative
abbisognano di riprodurre sempre più le cellule
sane rispetto a quelle tumorali (intossicate
e sotto
stress ossidativo quindi con
metabolismo molto alterato), accelerando
l'apoptosi cellulare anche di quelle sane, e
quindi arricchendo di tossine ed indebolendo
l'organismo; ecco perché questo farmaco è
tossico-nocivo
anch'esso.
E' utilizzato per trattare pazienti con
carcinoma del
polmone, dell'ovaio,
della
mammella, della regione testa-collo e delle
forme avanzate del
sarcoma di Kaposi, ma non determina nessun
miglioramento anzi, e' stato accertato in
numerose cliniche, che il cancro avanza comunque
più velocemente.
Effetti collaterali vedi sul
Bugiardino, la lunga e pericolosa lista
!
ELENCO di varie Terapie Naturali per
tutti
sintomi degenerativi, chiamati
impropriamente "malattie"
dai
medici impreparati della
medicina allopatica imperante, nel mondo
intero.
Consigli per non ammalarsi:
http://www.drpierpaoli.com/ITA/Istruzioni-92d69d00
RICORDO
che uno dei
Princìpi più importanti,
della
Medicina
Naturale e' questo:
"Cio' che
NON si Esprime si
Imprime" sull'organismo,
per mezzo degli
errori Spirituali =
Conflitti irrisolti (trasgressioni
consce od inconsce alle Leggi del Vivente)
- e per caduta, quelli della
nutrizione
e malfunzione cellulare dello
Stress Ossidativo
cellulare (sui tessuti degli organi
bersaglio dell'archetipo
conflittuale), e di quello derivante anche dagli
errori
alimentari, - vedi
Crudismo - e/o con l'utilizzo di
farmaci (di sintesi) ma e soprattutto dei
Vaccini,
i quali
null'altro sono
sostanze/frequenze/vibrazioni
tossico-nocive che determinano
malfunzioni del fluire o meno e
soprattutto dell'informazione all'interno del
sistema del corpo Vivente (Psicosoma).
Ecco qui descritto in
sintesi, lo "ABC" della
BioElettronica
(elettronica del Vivente); essa determina,
qualifica e quantifica, identificando con
apposite apparecchiature bioelettroniche, i
parametri elettronici dei liquidi extra
cellulari e/o intracellulari - questi parametri
elettronici del Vivente sono le Basi
fisiologiche, dalle quali per "caduta", si
eseguono e comandano sempre azioni e reazioni,
biochimiche e non solo, all'interno di essi e
quindi anche sulla
membrana cellulare, nelle
cellule stesse...che possono, se
intossicate, ad esempio, addivenire in uno
stato di
stress ossidativo, cioe'
all'alterazione-malfunzione del
metabolismo
cellulare e quindi quello nei
tessuti
(la
Matrice) ove esse risiedono, tessuti che si
infiammano, generando malfunzione negli
organi corrispondenti a quei tessuti,
determinando nei fatti la
malattia,
mentre e si mantengono con
stili di vita adeguati (etica, coerenza ecc,
lungo la via-legge dell'Amore,
la
comunione, la
compassione, l'aiuto,
quindi una vita con
stress ridotto al minimo,
alimentazione
crudista appropriata, le giuste funzioni
della perfetta Salute si manifestano a qualsiasi
livello, perché mantengono e/o riportano al
giusto
pH = leggermente alcalino, modo nel quale
gli umani funzionano e debbono vivere per
rimanere SANI.
Mentre l'Odio,
il
rancore-risentimento, la
violenza, sono matrici di
pH ACIDO, quindi generano l'acidosi
metabolica, fautrice di qualsiasi
malattia, fino al
cancro.
Quindi, nei fatti: l’unica e
vera Cura che può guarire il cancro,
se l’organismo reagisce e/o non eèstato
rovinato dalle terapie ufficiali (chemio
e
radio), è la Terapia
della rimozione dei
Conflitti Spirituali irrisolti (cause
primarie del cancro e non solo...) e quella
fisica, fisiologica METABOLICA, QUI
ben illustrate
a base del crudismo alimentare
+
Vitamina C per il cancro +
Glutatione
in vena.
La cura
metabolica consiste
in sintesi; utilizzare le
sinergie fra:
Cistina,
Acetilcisteina,
Cisteina,
Glutatione (Glutatione -
2) e
Vitamina C (Vitamina
C - 2)
In sintesi ecco di come e cosa si tratta
-
Protocollo generico
DISINTOSSICANTE,
NUTRIENTE, CRUDISTA ecc.:
Per Pazienti in trattamento
chemio, radioterapico e/o farmacologico, per
Cancro od altra malattia degenerativa
Questo Protocollo da sottoporre comunque al
medico curante, sempre che sia aperto anche alle
Medicine Complementari.
Esso è già utilizzato da ben 15 anni da
diversi medici anche italiani e da strutture
ospedaliere pubbliche e private in vari paesi
del mondo; alcuni oncologi la utilizzano in
contemporanea con la chemio, con discreti
risultati.
Questa è una terapia disintossicante e
riordinante dello
stress ossidativo cellulare, base di OGNI
tipo di
malattia !
IMPORTANTE:
Tenere presente che comunque questa terapia per
infusione venosa, avviene con dei farmaci di
sintesi e quindi anch'essa può avere delle
controindicazioni, che possono essere più o
meno importanti a seconda del soggetto, per cui
si consiglia di attuare prima e/o
contemporaneamente e successivamente
un'alimentazione
Crudista al 100 % con cibi frullati e/o
centrifugati ed attuare il
riordino
mineral-vitaminico
+
enzimi e
flora batterica che in tutti i malati
è alterato più meno in modo importante.
E tuttavia, laddove ci sia anche una piccola
volontà e speranza di vivere, un’adeguata
terapia fito-nutrizionale (NdR: anche via
endovena con soluzioni
mineral -
vitaminiche (
Vitamina C per il cancro +
Glutatione) - vedi
QUI il
medico che utilizza con successo questo sistema
- l'ideale e utilizzare quelli non di
sintesi chimica, ma di estrazione naturale -
assieme all'assunzione via orale di
fermenti lattici appropriati a seconda del
paziente ed
enzimi) può rendere normale il guarire
naturalmente dal tumore, cosa che oggi vogliono
farci ritenere impossibile o puramente
miracoloso (vedi quei
medici che alle volte preferiscono spedire
il malato a Lourdes piuttosto che permettergli
di curarsi naturalmente).
Leggere bene e con attenzione, il primo articolo
in questa pagina, sulla Nutriterapia naturale.
vedi anche:
BioElettronica +
Metabolismo +
Terapia Metabolica
(mineral-vitaminica,
Vitamina C per il cancro
e Glutatione
in vena) +
Protocollo della Salute
Il Cancro quindi nasce,
in sintesi
e secondo la
Medicina naturale,
perché l'organismo del canceroso è
intossicato,
e la
microcircolazione, nei
tessuti intossicati, viene ad essere alterata, producendo, nelle
cellule dei
tessuti investiti da quel processo: malfunzione
cellulare, (nutrimento ed eliminazione =
respirazione cellulare alterata =
metabolismo alterato = malnutrizione cellulare e tissutale
assicurata), producendo successivamente
infiammazione nei tessuti,
stress ossidativo
cellulare e per caduta
immunodepressione, e parallelamente, alterazione anche del
sistema
enzimatico
per la precedente alterazione della
flora batterica,
pH digestivo
non regolare (e quindi l'organismo è mancante di
minerali
e
vitamine
ed in stato di
acidosi),
in quelle condizioni esso e' molto facilmente parassitato da certi,
parassiti,
batteri
e
funghi
(candida)
i quali producono anche tossine ed ulteriori
infiammazioni:
Ma tutto ciò è "gestito" come Causa primordiale dai
Conflitti Spirituali
(consci ed inconsci) e dall'intenso
stress
del vissuto.
Il Cancro quindi è una
malattia
MULTIFATTORIALE, e come tale va affrontato tenendo presente che:
al di là delle varie forme che
assume, il tumore è uno, e la sua frammentazione
in tanti specifici tumori differenti non fa che
oscurare il fondamento sottostante tutti i
tumori (maligni e non), e che hanno a che fare con lo squilibrio
dell’individuo nella sua interezza di
psiche
(Conflitti
Spirituali irrisolti che creano il loro
corpo di
dolore)
ed energia
metabolico /immunitaria
con ripristino della funzionalta' della
ghiandola Pineale
per mezzo della
melatonina specializzata (+
Vitamina C per il cancro +
Glutatione in vena) e con le tecniche
BioElettroniche di reinformatizzazione dei sistemi
alterati ed a qualsiasi livello, dai
geni,
DNA,
molecole,
cellule,
tessuti,
organi ed i vari sistemi od apparati.
Disbiosi microbica cronica è associata con il cancro al seno
umano
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3885448/
Quindi il medico, il terapeuta od il soggetto stesso, lo ripetiamo, DEVONO
operare seguendo la stessa strada percorsa per l'ammalamento.
Cioè devono lavorare per
disintossicare
il malato +
disinfiammare
l'organismo ed i
tessuti
interessati, ripristinare: il
pH
digestivo, e normalizzare le
digestioni
+ il
malassorbimento
sempre presente
nel malato ed
eliminare quei parassiti, batteri e funghi, che
hanno proliferato in modo abnorme, per mancanza dei loro antagonisti
+
rinforzare il
sistema immunitario
SEMPRE compromesso in TUTTI
i malati, cancerosi compresi ed eliminare i
Conflitti Spirituali
(quali Vere Cause) e lo
stress
esistenti, oltre a lavorare sul
metabolismo
alterato per ridurre ed eliminare lo
stress ossidativo
cellulare
e quindi quello
tissutale, sempre presenti in
qualsiasi
malattia
e specie nel cancro, per i danni alla
microcircolazione
indotti dalle
intossicazioni ed
infiammazioni più o meno intense.
E tuttavia, laddove ci sia anche una piccola volontà e speranza di
vivere, un’adeguata terapia fito-nutrizionale (NdR: anche via
endovena con soluzioni
mineral -
vitaminiche - vedi
QUI il
medico che utilizza con successo questo sistema
- l'ideale e utilizzare quelli non di sintesi
chimica, ma di estrazione naturale - assieme all'assunzione via
orale di
fermenti lattici appropriati a seconda del
paziente ed
enzimi, specie i lisozimi) può rendere normale il guarire naturalmente dal tumore,
cosa che oggi vogliono farci ritenere impossibile o puramente
miracoloso (vedi quei
medici che alle volte preferiscono spedire il malato a Lourdes
piuttosto che permettergli di curarsi naturalmente).
L'Acidosi
+
Acidosi -1 è la base fisiologica del Cancro
(da leggere assolutamente)
+ Il
Conflitto Spirituale Irrisolto, ne è la Causa
primaria
Cancro = Combattere l'acidità per sconfiggerlo - Le
ultime ricerche
Alimentazione assolutamente
Crudista per riottenere un pH fisiologico alcalino
+
Vitamina C per il cancro +
Glutatione in vena.
UNA
SCOPERTA PRIVATA PALERMITANA del
1992/1998 - UNO SCREENING PER LA VITA
- By G. Puccio, ricercatore.
Prima che avvenga una patologia degenerativa
l’organismo va in un status chiamato
stress ossidativo Riteniamo che
in una fase iniziale si formi un acido chiamato
tiodiglicolico.
Ricercare e titolare questo acido, ci
permetterà di intervenire ed evitare che
l’organismo vada in stress ossidativo e quindi
in una patologia degenerativa come il cancro od
altre malattie degenerative.
Quindi:
Difendi la tua vita e quella dei tuoi cari,
basta poco.
E ' confermato che il test dell'acido
tiodiglicolico nelle urine si può eseguire
dal giorno 15 settembre a Palermo presso il
Policlinico di Palermo dell’Università degli
Studi: 091.6553167 al costo di € 40
(L'acido tiodiglicolico è un prodotto
fisiologico del metabolismo umano. Un
innalzamento dei livelli urinari di tale
metabolita sono un indice dello squilibrio
dell'attività
ossido-riduduttiva della
cellula (stress
ossidativo).
L'acido tiodiglicolico si forma da diversi
pathway metabolici: ad esempio è coinvolto
nel pathway ossidativo della creatina che
coinvolge le vitamine B2, B6, il
tetraidrofolato, il glutatione e l'urea).
Abstract :
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23280980
Blog tedesco:
http://pucciogiovanni.wordpress.com/
Conferma dell'Università Pensylvania:
http://www.newsfood.com/q/50e1d6f6/antiossidanti-una-valida-terapia-contro-il-cancro/
Non è un test di condanna a morte, ma un test
preventivo, una prevenzione per monitorare tutto
il sistema antiossidante.
Questo permetterà di evitare che l'organismo
possa andare in
stress ossidativo e quindi in patologia
degenerativa.
E' consigliato principalmente a tutte le persone
anziane, e prima di fare qualsiasi
Vaccino
!
A tutte le persone che hanno problemi cardiaci e
problemi all'apparato
digerente. Tutte le persone che hanno
vissuto e vivono in ambienti inquinati.
Se l'esame risulta positivo (presenza della
molecola) il dato va trasmesso per ora alla
Associazione per la ricerca scientifica
"emmanuele": e-mail
[email protected] che gratuitamente
ti indicherà una terapia integrante per
eliminare la causa.
In tutti i casi riusciamo sempre a tirare fuori
la gente da questa situazione.
Perchè Palermo soltanto ? perché vi sono
resistenze da parte degli enti ufficiali,
affinché non si cambino gli attuali protocolli
del
Ministero della "sanità ", che è legato a
filo doppio con
Big Pharma..., vedi
Corruzione
Questa mia scoperta e del 1998 (relazione
scientifica firmata da tanti scienziati e da
direttori di compartimento dell'Università di
Palermo) osteggiata da tutti per i motivi che
potete immaginare. Ci vorrà molto tempo per
divulgarla e farla applicare ovunque.
Per la ricerca dell’acido tiodiglicolico:
L’ESAME e' ESEGUIBILE, al MOMENTO, SOLTANTO al
POLICLINICO di PALERMO (I)
Facoltà di Medicina e Chirurgia - CQRC -
Controllo Qualità e Rischio Chimico AOUP, dr.
Paolo Giaccone - Via del Vespro 133 - 90127
PALERMO Tel 091/6553167.
IMPORTANTE: PRIMA di EFFETTUARE
l’ESAME, la SERA PRIMA BERE un BICCHIERE
di ACQUA CON un CUCCHIAINO di ZUCCHERO (ESCLUSI
CHI PORTA UN TASSO GLICEMICO ALTO).
Questa in questa pagina è la Nutriterapia
Biologica Metabolica
x il Cancro e non solo, oltre a queste altre:
Terapia Biologica Metabolica CRAP
+
Terapia Metabolica
(mineral-vitaminica) +
Vitamina C per il cancro +
Glutatione
in vena
+
Perossido di Idrogeno in endovena +
Protocollo Terapia Metabolica
+
Cura metabolica per il Cancro
Questa terapia (CRAP) è sicuramente
sostitutiva alla Chemio e Radio, ma può essere
di supporto ad esse sia contemporaneamente, sia
successivamente, ovviamente con risultati
che variano da soggetto a soggetto e da quando
rispetto al cancro del malato, viene applicata.
Alimentazione assolutamente
Crudista (vegana) per
riottenere un
pH fisiologico leggermente alcalino >
7pH
Documenti provanti l'indispensabilità delle
Vitamine, della
Frutta e
verdura, oltre ai
sali minerali,
anche e non solo per i cancerosi:
Doc.1
+
Doc.2
+
Doc.3
+ Doc.4
+
Doc.5
+
Doc.6
+
Doc.7
+
Doc.8
+
Doc.9
+
Doc.10 +
Doc.11 +
Doc.12 +
Doc.13 +
Doc.14 +
Doc.15 +
Doc.16 +
Doc.17 +
Doc.18 +
Doc.19 +
Doc.20 +
Doc.21 +
Doc.22 +
Doc.23 +
Doc.24 +
Doc.61
Guarisce dal
Cancro con la dieta Vegana utilizzata per 1 anno
http://informatitalia.blogspot.it/2014/12/guarisce-da-tumore-esteso-e-metastasi.html
CANNABIS DISTRUGGE CANCRO - 18/03/2014
All’Università
Complutense di Madrid, in Spagna, la
dottoressa Christina Sanchez sta studiando, da
oltre un decennio, gli effetti antitumorali del
THC, il principale componente psicoattivo
della cannabis.
In un video spiega esattamente come il THC
uccida del tutto le cellule tumorali, senza
alcun effetto negativo per le cellule sane.
La Seria RICERCA sul
CANCRO
(ostacolata
dall'Oncologia ufficiale)
-
vedi anche:
Ascorbato di Potassio +
Artemisia
+ Vitamina C per il cancro
e Glutatione
in vena.
Commento
NdR: anche se rispettiamo ed indichiamo in
questo portale, tutte le possibili terapie
naturali per ogni
malattia, anche perche' le reazioni ad ogni
tipo di terapia sono diverse da soggetto a
soggetto, vogliamo ricordare che anche il cancro
come qualsiasi altra
malattia nasce
in "luoghi"
ben precisi e quindi ogni
malattia ha le sue Cause, con Cause
secondarie e terziarie.
vedi:
Utilizzo della
BioElettronica per qualsiasi
sintomo che i
medici impreparati della
medicina ufficiale chiamano
impropriamente "malattie",
per il ripristino della funzionalita' dei
neurotrasmettitori +
Protocollo della Salute +
Cancro e Medicina Naturale +
Lo PSICHIATRA, la PSICOLOGA, il MEDICO ed il
CANCRO
+
SISTEMA ONTOGENETICO dei MICROBI
+ Vari terreni +
Nozione di Terreno +
Terreno Oncologico
+
Semeiotica Biofisica +BioFISICA MEDICA +
BioINFORMATICA
Un amico medico, dott.
Giorgio Ciacci (PA), ci segnala che:
I
Banerji hanno messo a punto dei protocolli
per ogni tipo di tumore (cancri),
hanno una casistica immensa in
India, con risultati buoni. Io li ho
studiati e li applico da qualche anno e sono
contento e disponibile ad un confronto di dati
ed a mettere a disposizione la mia esperienza
Seguo e faccio applicare il
protocollo Pantellini e faccio assumere
melatonina ad alte dosi. Oltre a
vitamina
D e
K.
Facciamo presente che la melatonina, è contenuta
anche nell'urina... - vedi:
Urino terapia !
Ricordate che in ogni tipo di tumore occorre
nutrire anche la pineale con la
melatonina specializzata.
Oltre a lavorare sul corpo con la
BIOELETTRONICA oltre che sulle
emozioni vissute, soprattutto di dolore,
memorizzate del passato (engrams)
e che sono le cause della manifestazione del "corpo
di dolore".
Il corpo di dolore, cioè il
povero "cristo" crocifisso nel dolore, viene
a formarsi
NON risolvendo i Conflitti Spirituali, ed a
prendere la "guida" del corpo, per mezzo della
mente dolorosa chiusa su se stessa senza
speranza, e simbolicamente fa percorrere la
via dolorosa con la croce sulle spalle del
soggetto ....
Ma siccome il corpo chiede alla
mente del
soggetto,
di stare bene, per svolgere il suo
compito di avere l'energia sufficiente per
manteneresi in vita sana e quindi poter svolgere
il compito che gli e' stato assegnato dal
progetto Vita, e' comunque OBBLIGO da
parte del soggetto (la sua
mente razionale) di fare tutto ciò che è
possibile imparare
e per mantenerlo in piena e Perfetta Salute,
anche per essere di esempio ed aiuto agli altri
!!
Il
Progetto di Vita, cioè lo
scopo della vita terrestre di
ognuno di noi, è inscritto nell'inconscio e
quindi anche nel
DNA alle volte prevede la
morte prematura del corpo, progetto che
l'essere ha scelto di vivere già prima di
incarnarsi, in quanto ha visionato e scelto il
"film" della sua futura
re-incarnazione accettandolo. Quindi qui
deve eseguire ed accettare ciò che lui ha già
scelto per se stesso e quindi per la
propria evoluzione spirituale !
Perché vi sono vari tipi e localizzazione dei
tumori (cancri) ?
Il dott.
Hamer ci spiega a grandi linee, con le sue
ricerche, i significati causali
PsicoEmozionali del perché e del perche nel
dove, ompare la malattia degenerativa.
Il
mio personale commento a questa ricerca è
che, Non sarei così determinato nel conferire
con assoluta precisione, come fanno gli
Hameriani, al perché od al dove, nasce il
relativo
corpo del dolore, la massa (liquido o
solido) od il vuoto (il buco), del problema
emozionale, perché la complessità del sistema di
controllo della
mente conscia (che risiede nella
testa) ed inconscia (che risiede nel sistema
nervoso enterico, della pancia), da
parte della
ghiandola Pineale, è molto più complesso
di quanto persino gli
Hameriani affermano, in quanto non si sono
neppure essi ricordati del principale ruolo di
quella
ghiandola nella vita dell'Essere.
Quella
ghiandola, quando gli manca la
melatonina specializzata, diviene
malfunzionante e va piano piano verso la
cristallizzazione, perde liquidi e quindi anche
la
melanina che agisce come una "pila
a combustibile", apportatrice, per mezzo
della Luce, di ossigeno, di idrogeno e di
elettroni, quindi non controlla più come si deve
il corpo ....
La Pineale esegue, per mezzo degli
atomi esistenti del
DNA, che è presente in tutte le
cellule dei suoi
tessuti, d'altra parte il
Progetto di vita dell'Essere, che ha creato
e preso possesso di quel corpo, dalla
nascita alla
morte e lo esegue in
funzione dell'input ricevuto dall'IO
SONO che ha preso forma e che ha creato il
proprio corpo o scafandro, con relativa
mente per
apparire sulla Terra e
svolgere la vita, il film che ha scelto di
vivere per la propria evoluzione spirituale.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
CANCER AS A METABOLIC DISEASE
- Il Cancro è una malattia
metabolica
La chiave per comprendere questa lezione è
conoscere le proprietà del tessuto cerebrale e
ciò che lo contraddistingue.
L'encefalo presenta una struttura anatomica
molto complessa ed è materia di studio per le
neuroscienze, ma a me interessa sottolineare che
la fonte principale di energia di questo
complesso organo è il GLUCOSIO ed in sua
mancanza o carenza, i
CORPI CHETONICI... inoltre il tessuto
cerebrale ed il resto del corpo sono separati da
una barriera tra le più selettive del nostro
corpo: la
Barriera EMATO-ENCEFALICA (Blood Brain
Barrier, o BBB).
La BBB è un muro impenetrabile se non per poche
molecole (ossigeno, anidride carbonica,
glucosio, ecc.) e garantisce un ambiente
altamente controllato per il tessuto
cerebrale...
Se vi sono alterazioni della BBB, possono
esserci malattie serie:
BBB phatophysiology
Una spiccata caratteristica dei tumori cerebrali
è di essere ipercaptanti glucosio, infatti
grazie alle tecniche PET e all'uso del
Fluorodesossiglucosio (FDG) è possibile
visualizzare le lesioni neoplastiche e capire
come agire sul problema, sempre SE è possibile
agire; una lesione che si sviluppa all'interno
dell'encefalo è complicatissima da operare,
mentre una localizzata contro il cranio è già
forse più eradicabile...
In realtà tutto il tessuto cerebrale è
dipendente da glucosio, ma in maniera molto meno
spiccata dei tumori ipercaptanti...
E allora cosa succede se attraverso la dieta
minimizziamo l'introito di zuccheri ? Ovvero
seguiamo un regime a restrizione calorica e
chetogenico ?
Per regime a restrizione calorica intendo una
dieta dove il soggetto assume tutti gli i macro
e microalimenti necessari, quindi è ben nutrito,
però le calorie totali assunte sono diminuite
rispetto ad una dieta normale.
Se ad esempio una dieta normale per un uomo è
costituita da 2'500 Kcal, un regime di
restrizione potrebbe essere a 1'500
Kcal...comunque tutto poi dipende tutto da
quanto e come mangiava prima il paziente.
Ritornando al discorso principale se "affamo"
l'encefalo per prima cosa il fegato darà fondo
alle sue riserve di glicogeno fino ad esaurirlo
e poi cambierà linea di azione iniziando ad
inviare in tutto il corpo i
corpi chetonici, o ketone bodies (KB);
l'obbiettivo è sempre di fornire un flusso
costante di nutrienti all'encefalo;
A partire dall'alto
vediamo l'acetone, l'acido acetoacetico ed
infine l'acido beta-idrossibutirrico;
L'acetone risulta poco importante per questo
discorso, comunque anche lui è un KB e va
citato;
Appena i KB arrivano all'encefalo "affamato"
passano la BBB e vengono usati come fonte di
energia, oltre che mattone per la sintesi di
acidi grassi; ovviamente ci sarà sempre una
certa quantità di glucosio in circolo (data
dalla gluconeogenesi epatica), ma ricoprirà
unapercentuale (%) ridotta rispetto ai KB
durante una dieta ipoglicemica.
E qui arriva il bello, perché i tumori
ipercaptanti glucosio sono talmente incasinati
dal punto di vista metabolico (hanno i
mitocondri praticamente distrutti) che NON
riescono ad utilizzare i KB e sono comunque
costretti ad utilizzare glucosio, ma questo non
c'è, o comunque è molto poco e quindi sono
costretti a digerire le proteine, ovvero si
autodigeriscono e hanno un altro problema ovvero
continuare a fornire alle pompe ATP dipendenti
l'energia necessaria per funzionare e non far
scoppiare la cellula... infatti alla fine
muiono...
Abbiamo ottenuto la morte mirata delle cellule
tumorali senza usare la famigerata chemioterapia
oncologica, né la radioterapia...
Tutto questo a costo "zero" tra l'altro...
Il Dr Seyfried ha scritto un libro dove parla
essenzialmente delle sue scoperte in campo
oncologico:
Cancer As A metabolic Disease...
Una recensione interessante, si trova sulla
terza sulla pagina di Amazon... :
Citazione:
Sono un oncologo medico certificato dal
consiglio direttivo con 30 anni di esperienza
nella cura dei pazienti affetti da cancro e
altri 20 anni di ricerca nel campo della
medicina oncologica che risalgono al 1963. Il
"Cancro come malattia metabolica" di Seyfried è
il libro più significativo che ho letto nei miei
50 anni di lavoro in questo campo. Dovrebbe
essere una lettura obbligatoria per tutti gli
specialisti del cancro, i medici in generale, i
ricercatori scientifici nel campo del cancro e
per gli studenti di medicina. Non posso
esagerare il prezioso contributo che Thomas
Seyfried ha dato nella scrittura di questo
capolavoro.
Stephen B. Strum, MD, FACP - Medical Oncologist,
Member of ASCO (American Society of Clinical
Oncology) since 1975
Tratto da un post su: luogocomune.net
Cura farmacologica
non tossica, del cancro, Signs of the
Times riferisce come “scienziati hanno trovato
la cura per il tumore, ma nessuno ne prende
atto”.
Riportiamo l’articolo pubblicato nel 15 maggio
2011.
“I ricercatori
dell’Università di Alberta, a Edmonton, in
Canada hanno trovato una cura per il
cancro, ma viene ignorato dai media.
Si tratta di una semplice tecnica che usa un
farmaco molto semplice.
Il metodo impiega il
dicloroacetato, sostanza che è
attualmente utilizzata per trattare disturbi
metabolici. Quindi, non vi è alcuna
preoccupazione per gli effetti collaterali o per
effetti a lungo termine.
Questo farmaco non richiede un brevetto, quindi
chiunque può utilizzarlo ampiamente ed è
economico rispetto ai costosi farmaci
antitumorali prodotti dalle grandi
aziende farmaceutiche”.
Il farmaco è ampiamente disponibile e la tecnica
è facile da usare, perché le grandi
aziende farmaceutiche non sono coinvolte?
Perché i media non sono interessati a questa
scoperta?
In sintesi, una cura è già
stata trovata, ma nessuno ne gioisce. Continua
l’articolo, “Tuttavia, trovare la cura non
significa che tutta la ricerca sul cancro deve
fermarsi.
Al contrario, è nell’interesse della scienza
continuare a proseguire rigorosamente gli studi
sull’argomento.
Gli scienziati canadesi hanno testato questo
dicloroacetato (DCA) sulle cellule umane
ed hanno constatato che le cellule malate dei
polmoni, del seno e del cervello sono state
uccise lasciando solo le cellule sane”.
“Nel corpo umano vi è un
naturale elemento della cellula umana, i
mitocondri, che possono combattere
un tumore, ma hanno bisogno di essere innescate
per essere efficaci.
Gli scienziati hanno capito
che queste cellule mitocondri sono state
danneggiate e, quindi, inefficaci contro il
cancro ed hanno finito per concentrarsi sulla
glicolisi, che è meno efficace e più
dispendiosa.
I produttori di farmaci si sono focalizzati sul
metodo glicolisi per combattere la
malattia. Questo DCA invece non si basa sulla
glicolisi ma sui mitocondri, vengono innestati
dei mitocondri che a sua volta combattono le
cellule tumorali.
L’effetto collaterale di questo è che viene
riattivato anche un processo chiamato apoptosi
(morte cellulare).
Le aziende farmaceutiche non
investono in questa ricerca perché il metodo DCA
non può essere brevettato, senza un brevetto non
possono fare soldi, come stanno facendo ora con
il loro brevetto AIDS.
Dal momento che le aziende farmaceutiche non
svilupperanno questo prodotto”, continua
l’articolo, “altri laboratori indipendenti
dovrebbero iniziare a produrre questo farmaco e
fare ulteriori ricerche per confermare tutte le
conclusioni della suddetta ricerca.
Tutto può essere fatto in collaborazione con le
Università, che saranno liete di assistere in
questo tipo di ricerca in grado di sviluppare un
farmaco efficace per curare il cancro”.
Purtroppo, alla luce di
questo ulteriore boicottaggio dei sistemi
semplici di cura, sembra chiaro a questo punto
che l’industria medica non troverà mai una cura
per il cancro. Perché ?
Perché ci sono troppi soldi che girano in questo
settore. Purtroppo il cosiddetto “migliore”
trattamento esistente, la costosissima e
devastante chemioterapia, non funziona e può
anche rendere il tumore peggiore.
L’intento di questo articolo è
quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e
l’ambiente medico su questo studio canadese,
senza nulla togliere agli sforzi fatti da
numerosi seri ricercatori, per verificarne
l’effettiva efficacia ed intraprendere una
diffusione del farmaco.
Tratto da:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/03/cancro-scoperta-la-fusione-di-due-geni-che-fa-crescere-e-proliferare-tutte-le-forme-di-tumore/4071596/
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
URL di questo articolo -
Settembre 27, 2005
http://www.communicationagents.com/rinaldo_lampis/2005/10/08/la_nutriterapia_naturale_e_i_tumori.htm
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Medicina" pubblicata alcuni giorni fa.
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di base ma condivido pienamente il tuo pensiero.
La mia spinta a fare il medico è stata la
sensazione di impotenza di fronte al dolore.
Questo mi ha spinto a non accontentarmi di ciò
che avevo imparato all'Università e dopo soli
quattro anni di attività come medico di base
sono approdato all'Omeopatia (per mia fortuna
unicista hahnemanniana). Dal 2003 sono Reiki
Master. Ciò... [continua
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Ottobre 5, 2005 - Rinaldo
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Diffondo il commento di un
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vivendo nel mondo di Matrix”. Si commenterebbe
da solo ma... “Io vorrei chiedere a Lampis, come
genitore, se sarebbe disposto a curare un suo
ipotetico figlio affetto da osteosarcoma del
femore con del Bicarbonato. Gli farei inoltre
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Ottobre 1, 2005 - Rinaldo
Lampis
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Movimento CONSENSUS foto "La
Leva"
Grande successo della seconda Manifestazione per
la Salute Consapevole, tenuta a Roma domenica 25
settembre. Una splendida giornata autunnale e la
via dei Fori Imperiali hanno fatto da cornice
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Associazioni e manifestanti, provenienti anche
da regioni lontane come il Friuli e la Sicilia,
hanno scandito per circa due ore la loro... (continua
a leggere)
By Rinaldo Lampis +
vedi anche:
Terapie fai da Te
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Movimento per la
libertà di pensiero e di cura
- Ottobre 9, 2005
Secondo il
"buonsenso" ufficiale, nessun cittadino italiano
sarà mai, a qualsiasi età, sufficientemente
maturo per esercitare la
libertà di scelta del proprio metodo di cura.
Questo luogo virtuale vuole accogliere fatti,
suggerimenti ed iniziative che il libero
movimento intende divulgare ed intraprendere
perché sia riconosciuta all'individuo la vera
libertà di pensiero e la libera espressione
della sua volontà.
Sono tornato da un recente viaggio in
Italia, dove ho parlato ad una conferenza a
Roma e avuto colloqui con un numero di
scienziati italiani. Oggi vorrei commentare su
certe inesattezze sugli stili alimentari degli
italiani e sull’impatto che questi hanno sulla
salute.
Esiste infatti il mito che gli italiani sono un
popolo in ottima salute perché seguono quella
che viene comunemente chiamata la “Dieta
mediterranea”.
Il concetto della Dieta Mediterranea proviene
dal lavoro del dottor Ancel Keys, della scuola
di Salute Pubblica, Università del Minnesota (Keys
1985, Keys 1986, Kromhout 1989).
Nei primi anni ’60 il professore concluse che le
popolazioni residenti in paesi che si
affacciavano sul mare mediterraneo vivevano più
in salute e più a lungo di quelle che vivevano
nell’Europa del nord, negli Stati Uniti ed in
Giappone. Pensava che ciò fosse dovuto al fatto
che le loro diete erano centrate su cibi
derivanti principalmente da piante, mentre le
proteine animali usate avessero solo un ruolo
periferico nella dieta. Ad esempio, l’olio di
oliva provvedeva i benefici grassi insaturi, al
contrario dei grassi dannosi presenti nei
prodotti animali.
I risultati, concluse Keys, erano una minore
incidenza di malattie del cuore, del diabete,
dell’obesità e di alcuni tipi di cancro. Mentre
può esserci della verità in quanto dichiarato,
dobbiamo riconoscere che dieta e stile di vita
stanno cambiando in Italia e nel resto
dell’Europa.
Così cambia l’incidenza delle malattie croniche,
incluso il cancro. Se la teoria di Keys fosse
vera, ci aspetteremo meno cancro in Italia che
nei climi nordici.
In realtà, secondo l’autorevole “Globocan
2000” indice dei dati, esiste in Italia
un considerevole ammontare di malattie dovute al
cancro. In una nazione con una popolazione di
circa 58 milioni di persone, l’incidenza annuale
di cancro nei maschi è di 141.000 colpiti,
mentre per le femmine è di 120.000.
In una popolazione totale che si ammala di
cancro di 261.000 persone, l’incidenza di morti
è di 156.000.
Espressi in un altro modo, questi valori
indicano che lo 0,45% della popolazione si
ammala di cancro e che lo 0,27 ne muore.
In paragone, nella popolazione degli Stati Uniti
di 276 milioni, lo 0,48% è colpita dal cancro
ogni anno e lo 0,20% muore.
L’Italia ha quindi una percentuale leggermente
inferiore di persone colpite, ma una
percentuale maggiore di morti.
"Il mito
della
dieta mediterranea: si muore più di
cancro in Italia che negli Stati Uniti"
La
cucina
italiana
Guardiamo ora agli stili di vita che potrebbero
far aumentare o diminuire lo sviluppo del
cancro. La cucina italiana è certamente tra le
più gustose del mondo, ma dal punto di vista
della salute, le darei dei voti non molto alti.
Una prima colazione consiste tipicamente di un
caffé fortemente caffeinato e di una pasta
dolce. Devo ammettere che il pezzo dolce può
essere la pasta più gustosa che abbiate mangiato
nella vostra vita, ma una colazione così non
offre che dei carboidrati estremamente
raffinati.
La giornata è poi punteggiata da stacchi
periodici per altri espressi e cappuccini. A
volte sembra che il carburante dell’intera
nazione sia caffeina! Non sto dicendo che il
consumo della caffeina sia collegato
direttamente al cancro, ma il suo consumo prende
il posto di bevande sicuramente più salutari,
quali i tè nero e verde, i succhi di frutta, o
della cioccolata, ricca in antiossidanti.
Oggi due terzi degli italiani vivono nelle città
e, come in America, il cibo principale per il
pranzo appartiene alla categoria del “prosciutto
e formaggio”. Non sto commentando sulla qualità
del cibo ma, non importa da quale lato lo si
osservi, prosciutto e formaggio sono dei cibi
eccessivamente lavorati, ricchi di grassi saturi
e di conservanti potenzialmente cancerogeni.
Peggio, vengono serviti in un panino che, benché
delizioso, è quasi completamente privo di fibre,
di antiossidanti e di altri microingredienti.
Secondo l’istituto europeo European
Prospective Investigation of Cancer (EPIC),
uno studio sulle abitudini alimentari degli
europei ha evidenziato che “diete che usano
spesso carne eccessivamente trattata, sono
associate ad un rischio elevato di cancro allo
stomaco e colon rettale, mentre le diete alte in
pesce, fibre, frutta e vegetali sono associate
con una riduzione di questo rischio” (Blanchard
2003).
Ciò spiega l’alta incidenza di cancro in Italia.
Una cena italiana è il pasto della giornata più
ricco in termini di nutrienti. Certamente nei
ristoranti ci sono più vegetali freschi e pesce
che negli Stati Uniti. Quelle benedizioni
dell’agricoltura italiana, l’olivo e l’uva,
tornano di nuovo al salvataggio. L’olio d’oliva,
ricco in oli insaturi, è tra i grassi più
benefici.
E i famosi vini rossi italiani contengono
quantità significative di resveratrol,
un potente anticancerogeno.
Specialmente nel sud Italia, il cibo è condito
spesso da quantità prodigiose di salsa di
pomodoro fresca, ricca dell’antiossidante
ycopene.
Con del buon cibo, puoi divertirti a tavola
e mantenerti in ottima salute allo stesso tempo.
Ma per molti italiani indaffarati, la cena
significa ora un Big Mac, delle patatine fritte
ed una Coke al ristorante
McDonald.
Ciò provvede 1430 calorie, 53 grammi di grasso e
quasi zero micronutrienti di qualsiasi tipo.
Al momento (2004) ci sono 290 McDonald in
Italia, dando alla nazione il dubbio onore
d’essere ottava nel mondo in termini del numero
totale di questi ristoranti. Certamente molto
indietro gli Stati Uniti, che ne ha 12.804;
quindi il danno è ancora riparabile, ma temo per
il futuro.
Il fatto è che in questa era di globalizzazione
non solo dobbiamo combattere le cattive
abitudini alimentari, ma anche preservare e
rafforzare quelle buone. E l’Italia ne ha molte.
Forse ancora più importante delle virtù
culinarie italiane è il rituale del mettersi a
tavola.
La tradizione di riunirsi intorno ad un tavolo
contribuisce molto a legare insieme famiglia e
amici.
Questa è stata una gioia che ho potuto
condividere con i miei colleghi e con le loro
famiglie in diverse città della penisola
italiana.
By Ralph W. Moss, Ph.D.
-
CancerDecisions Archives, 11 gennaio 2004.
Tradotto da Rinaldo Lampis.
Referenze:
- Kromhout D,
Keys A, Aravanis C, et al. Food consumption
patterns in the 1960s in seven countries. Am J
Clin Nutr. 1989 May;49(5):889-94.
- Keys A, Menotti
A, Karvonen MJ, et al. The diet and 15-year
death rate in the seven countries study. Am J Epidemiol. 1986 Dec;124(6):903-15.
- Keys A,
Aravanis C, Blackburn H, et al. Serum
cholesterol and cancer mortality in the Seven
Countries Study.
Am J Epidemiol. 1985 Jun;121(6):870-83.
- Skiff,
Jennifer.
Fast food threatens Italian healthy eating and
traditions, CNN, January 29, 1997. Accessed Jan. 4, 2004.
CANCRO
risolto ?
La registrazione per la visione el documentario
"Eastern Medicine"; esso mette in mostra i
segreti anti-cancro in 7 nazioni asiatiche -
27/03/2019
Ma cosa succederebbe
se il cancro fosse già stato risolto al di fuori
del ristretto sistema della medicina occidentale
corrotto dai farmaci ?
Un documentario in 7 parti, con il lancio della
registrazione di oggi, ti porta le risposte
trovate attraverso la medicina orientale . Il
documentario prodotto professionalmente si
chiama Eastern Medicine - Journey Through Asia
, ed è uno sguardo esclusivo sui trattamenti per
il cancro naturale, disponibili solo attraverso
il nostro partner cinematografico linkato di
seguito (Netflix e Amazon stanno mettendo al
bando tutti i film sulla salute olistica, che ci
crediate o no) .
Ma non devi perderti questo incredibile evento
documentario.
Registrati ora a questo link e sarai in
grado di vedere il documentario completo
gratuitamente, direttamente dal sito web dei
produttori cinematografici che hanno viaggiato
attraverso l'Asia per immortalare questo
spettacolare evento cinematografico.
Le vere risposte al cancro si trovano al di
fuori degli Stati Uniti, e al di fuori del
sistema corrotto "malato" controllato dal
settore farmaceutico
I 7 episodi sono
intitolati:
EPISODIO 1 "La terra del sole nascente"
EPISODIO 2 "L'isola meravigliosa "
EPISODIO 3 "Perla dei mari dell'oriente"
EPISODIO 4 "La città del leone"
EPISODIO 5 "La terra degli indigeni del Malese"
EPISODIO 6 "La terra del sorriso"
EPISODIO 7 "La terra degli alberi di Jambu"
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vite e porre fine alla sofferenza
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