DNA e PROGETTO GENOMA -
HLA, CROMOSOMI e MITOCONDRI - 1
Il DNA ? resta ancora un rebus
per i ricercatori occidentali...
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GENE
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Un segmento
di
DNA che esplica una funzione informatica specifica (per
esempio: il gene per il controllo dell'insulina).
L'informazione trascodificata da un gene (l'informazione e'
contenuta nel campo -CEM- degli atomi che vi sono nei geni)
viene inizialmente trascritta sull'RNA
messaggero e successivamente tradotta in
proteine. |
PROTEINA |
Una
molecola
costituita da una sequenza di aminoacidi (costituenti
fondamentali delle proteine).
Le proteine possono essere strutturali oppure funzionali. In
una
cellula
ci sono almeno 5.000 tipi di proteine, ogni tipo è presente
all'interno della cellula in grande numero (da 10.000 a
1.000.000 molecole). |
DNA |
Acido desossiribonucleico.
Il
Dna cellulare è composto da nucleotidi. Un nucleotide è la
risultante di un fosfato + uno zucchero + una base azotata.
I nucleosidi sono formati invece da uno zucchero ed una base
azotata.
Contiene l'informazione genetica nella forma di sequenze di
basi azotate. |
BASI |
Unità
contenute dal
DNA:
Adenina
(A),
Guanina (G),
Citosina (C),
Timina (T). Il linguaggio
genetico è determinato da queste quattro basi. |
Rockefeller è stato il miglior
esempio dell'avvertimento di SCOTUS Justice Brandeis:
"Dobbiamo fare la nostra scelta. Possiamo avere la
democrazia, o possiamo avere la ricchezza concentrata
nelle mani di pochi, ma non possiamo avere entrambe le
cose".
C'è un buon articolo negli archivi del contro punch:
http://www.counterpunch.org/2017/03/22/the-meaning-of-life/
sugli
antecedenti di tutto questo.
Cito dalla sua introduzione:
"Molti datano la rivoluzione del DNA alla scoperta della
sua struttura da parte di James Watson e Francis Crick
nel 1953. Ma in realtà è iniziata trent'anni prima,
concepita dalla mente di John D. Rockefeller, Sr. Così è
giusto che il DNA prenda il suo nome. DNA sta per
DeoxyriboNucleic Acid e "RiBo" sta per Rockefeller
Institute of Biochemistry (oggi Rockefeller University),
dove la composizione chimica del DNA è stata scoperta
per la prima volta negli anni Venti.
La Fondazione Rockefeller si era interessata al DNA
perché i suoi amministratori temevano una rivoluzione in
stile bolscevico. L'intenso risentimento dell'opinione
pubblica aveva già costretto alla disgregazione della
loro Standard Oil Company nel 1911; così la Fondazione
cercò dei modi, disse il fiduciario Harry Pratt Judson
nel 1913, per 'rafforzare il potere di polizia dello
stato'. L'intenzione era quella di trovare la chiave
definitiva del comportamento umano che permettesse di
gestire efficacemente le folle risentite e invidiose.
PROGETTO di ricerca
sul DNA
È nato a Bolzano,
da una collaborazione tra EURAC e Unibz, l’algoritmo
matematico che consente il riconoscimento di sequenze
regolari del DNA in un tempo rapidissimo
- 4/05/2015, Italy
Dai 20 giorni di lavoro finora richiesti, il nuovo
metodo permette di scendere a 5 ore. Per la sua
efficienza e rigore metodologico, l’algoritmo è stato
integrato nel software più diffuso al mondo per
l’analisi dei dati da DNA. Questo importante risultato
scientifico porta la firma di Daniel Taliun che oggi
alla Libera Università di Bolzano ha discusso la tesi di
dottorato in informatica svolta presso il Centro di
Biomedicina dell’EURAC.
Il DNA è composto da 3 miliardi di basi, cioè di
lettere, e la sua sequenza è composta da segmenti
stabili alternati a punti di rottura.
I segmenti stabili vengono sempre ereditati assieme come
un unico pezzo, mentre i punti di rottura sono quelli
che portano alla variabilità del DNA tra persone perché
consentono a due sequenze successive di ricombinarsi in
modo nuovo.
Riconoscere rapidamente i segmenti regolari è molto
utile perché consente di rappresentare il DNA in maniera
meno complessa e di identificare con maggior precisione
e velocità le zone di DNA associate alle malattie. Un
grande aiuto in questa direzione arriva dal metodo
sviluppato da Daniel Taliun presso il Centro di
Biomedicina dell’EURAC in collaborazione con la Facoltà
di Scienze e Tecnologie informatiche di unibz. Il nuovo
algoritmo permette infatti di processare l’intero DNA
impiegando l’1 per cento del tempo rispetto alle
tecniche finora utilizzate: mentre un tempo erano
necessari 20 giorni oggi bastano 5 ore.
Il
Genoma si può definire come l'insieme dei geni di una qualunque
cellula
che appartenga a un organismo semplice come un batterio o a un organismo
complesso come può essere l'uomo.
I Geni sono costituiti dalle basi presenti nel DNA (acido
deossiribonucleico): le basi sono quattro molecole formate da uno
zucchero, il deossiriboso e da basi azotate nominate
Adenina
(A),
Guanina
(G),
Citosina
(C),
Timina
(T) =
AGCT, che si uniscono tramite
legami a idrogeno per formare una lunga sequenza che prende la ormai
famosa forma di doppia elica scoperta da
Watson e
Crick nel 1953.
Definizione (sintetica) di DNA:
Il DNA è un lungo
polimero costituito da unità ripetute di
nucleotidi. La catena del DNA è larga tra i 22 ed i
26 Ångström
(da 2.2 a 2.6 nanometri)
ed ogni unità nucleotidica è lunga 3.3 Ångstrom
(0.33 nanometri). Sebbene ogni unità occupi uno spazio
decisamente ridotto, la lunghezza dei polimeri di DNA
può essere sorprendentemente elevata, dal momento che
ogni filamento può contenere diversi milioni di
nucleotidi. Ad esempio, il più grande
cromosoma umano (il
cromosoma 1) contiene quasi 250 milioni di
paia di basi.
Le
basi del DNA non si uniscono tra loro in modo casuale ma ogni
Adenina
si può unire esclusivamente con la
Timina
e viceversa, allo
stesso modo la
Guanina
si può unire solamente alla
Citosina,
questo fa sì che se noi conosciamo la sequenza di basi di una catena
possiamo ricavarne per deduzione la sequenza anche dell'altra singola
catena.
Si afferma che il DNA umano è formato da circa 3 miliardi di basi
che codificano
assieme a quello dei mitocondri ed alle cellule stesse, le caratteristiche di tutta la persona
(NdR: non ne siamo matematicamente sicuri), cioè l'informazione tradotta dal
DNA consiste nel formare le proteine, che sono le effettive prime
discendenti del
DNA, infatti dal DNA vengono prodotte le proteine che
costituiscono allo stesso tempo i mattoni e i muratori delle
cellule.
Il
DNA oltre alla struttura della doppia elica presenta altre strutture
cosiddette superiori, infatti, tecnicamente si dice che esiste una
struttura primaria identificata con la sequenza delle quattro basi che si
alternano su un filamento (ad esempio potrebbe essere ATCGGA... che
significa: adenina, timidina, citosina, guanina, guanina, adenina…), una
struttura secondaria identificata dalla caratteristica doppia elica, una
struttura terziaria identificata dall'avvolgersi di questa doppia elica
intorno a proteine dette ISTONI e, infine, una struttura
quaternaria molto complessa identificata dall'avvolgersi della struttura
costituita dal DNA con gli istoni a formare quelli che noi
conosciamo come
Cromosomi e che nell'uomo sono in numero di 46.
L'unità chiamata
Gene è, invece, quella che codifica una
proteina: si intende per gene quella sequenza di basi che, tradotta dagli
organuli della cellula, porta alla formazione di una proteina. Questo
significa che noi possiamo prendere un gene (cioè la sequenza di basi del
DNA che lo rappresentano) e inserirlo in una provetta con adeguati enzimi
e corpuscoli cellulari ottenendo alla fine una proteina perfettamente
sviluppata.
In
tutto il genoma abbiamo all'incirca 20.000 /25.000 geni di lunghezza variabile e
molte sequenze di DNA non codificanti,
per un totale di circa 90'000
proteine prodotte (in 40.000 anni la variazione genetica è
stata dello 0.02); questo significa che esiste una
grossa quantità di DNA che in teoria, allo stato attuale delle
conoscenze, non serve al fine della crescita della
cellula.
(NdR: vedi Commento in fondo alla pagina)
"Sono
quindi questi geni che codificano tutte le particolarità di cui
è costituita una persona";
http://www.newscientist.com/article/dn14631-human-geography-is-mapped-in-the-genes.html
DNA e
geografia by John Novembre e Manfed Kayser
http://www.nature.com/nature/journal/v456/n7218/full/nature07331.h
PDF:
Genes mirror
geography within Europe (2008)
CHI CERCA di CONTROLLARE il DNA ? - 21/08/2011
Il
Dipartimento dell’Energia Stati Uniti, il Trust di
Londra, la
famiglia reale d’Inghilterra, e la
famiglia Rockefeller sono i principali protagonisti
che controllano lo studio della genetica e del
DNA. In
ultima analisi, hanno rubato la ricerca di un programma
universitario due settimane prima del suo completamento.
George Soros e un gruppo di scienziati, che potremmo
chiamare del male, e il
Carlyle Group e tutti i suoi affiliati ne sono
coinvolti. Hanno privatizzato il
Progetto Genoma Umano, brevettato ogni sequenza
genetica potenzialmente lucrativa, e sono ora nel
business della manipolazione e alterazione, forse per
sempre, della genetica della vita.
Continua QUI
Sequenziamento del DNA in 1 giorno al costo di $
100,oo !! ....cosi accumuleranno i vs dati nel
loro Data Base...!
https://techcrunch.com/2017/01/10/illumina-wants-to-sequence-your-whole-genome-for-100/amp/
Quantità dei Geni:
È stata ipotizzata
l'esistenza di 20.000–25.000
geni codificanti proteine.
Il numero
stimato di geni umani è stato ripetutamente abbassato
dalle iniziali predizioni di 100 000 o più man mano che
la qualità del sequenziamento genomico e dei
metodi di
predizione dei geni sono migliorati, e potrebbe
scendere ulteriormente. Secondo una stima di Craig
Venter (nel 2007) i geni sarebbero 23.224, mentre
secondo Jim Kent (2007) sarebbero 20.433 codificanti e
5.871 non codificanti.
Sorprendentemente, il numero
di geni umani sembra essere solo poco più del doppio
rispetto a quello di organismi molto più semplici, come
Caenorhabditis elegans e
Drosophila melanogaster. In ogni caso, le
cellule umane utilizzano
massicciamente lo
splicing alternativo per produrre un gran numero di
proteine differenti da un singolo gene, e si pensa che
il
proteoma umano sia molto più grande di quello degli
organismi summenzionati.
La maggior parte dei geni
umani ha
esoni multipli e degli
introni, che sono frequentemente molto più lunghi
degli esoni fiancheggianti.
I geni umani sono
distribuiti in maniera non uniforme lungo i cromosomi.
Ogni cromosoma contiene varie regioni ricche di geni e
poveri di geni, che sembrano correlate con le
bande cromosomiche ed il
contenuto in GC.
Il significato di questa alternanza non casuale di
densità genica non è ben compresa allo stato attuale
della conoscenza scientifica.
In aggiunta ai geni
codificanti proteine, il genoma umano contiene diverse
migliaia di
geni codificanti un RNA (lo RNA e' solo una
ipotesi dialettica) incluso il
tRNA, l'RNA
ribosomico,
microRNA, ed altri geni ad RNA non codificanti.
Funzioni dei Geni:
Utili per capire i meccanismi cellulari e quelli del
DNA sono i lavori di B. Lipton:
Bruce Lipton, Ph.D, quando lavorava come ricercatore
e professore alla scuola di medicina, fece una
sorprendente scoperta sui meccanismi biologici
attraverso i quali le cellule ricevono ed elaborano le
informazioni: infatti, piuttosto che controllarci, i
nostri geni sono controllati, sono sotto il controllo di
influenze ambientali al di fuori delle cellule, inclusi
i pensieri e le nostre credenze.
Questo prova che non siamo degli "automi genetici"
vittime dell'eredità biologica dei nostri antenati.
Siamo, invece, i co-creatori della nostra vita e della
nostra biologia.
Lipton descrive questa nuova scienza,
chiamata epigenetica, nel suo libro: La biologia delle
Credenze.
vedi anche:
Mutazioni DNA dai VACCINI
+
DNA ANTENNA
+
L'abuso infantile
"marca" i geni del DNA
+
Oscillatori cellulari +
Campi Morfici e DNA +
DNA Sintetico
+
Amminoacidi
e DNA
+ MAPPA DNA
+ DNA, CROMOSOMI, CELLULE +
Cervello Mente e Genetica
+ Sitchin e gli Annunaki
+
Oscillazione cellulare +
Come riprogrammare il DNA ?
NdR -
IMPORTANTE:
Ricordiamo che esiste
il
DNA detto "autologo" (quello interno
all'organismo vivente contenuto nel
nucleo e nei
mitocondri delle cellule e
quello che proviene dagli scarti proteico-mitocondriali
che derivanti dalla necrosi-apoptosi
cellulare, chiamato virus) e quello
detto "eterologo" che non fa parte di un certo
organismo vivente, ma proviene dal suo esterno; quello
eterologo e' quello che e' molto
tossico, cioe'
intossica e quindi
infiamma
sempre i
tessuti, perche' crea
stress ossidativo cellulare, nell'organismo nel quale
viene introdotto (es. con i
Vaccini); esso produce
SEMPRE DANNI anche
genetici,
oltre che
immunitari e
genetici.
vedi anche:
Ruolo del
DNA Mitocondriale nell'Oncogenesi
Ruolo del mitDNA (mitocondriale) in risposte
tossiche da stress ossidativo - PDF
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Epidemiologic+and+Molecular+Relationship+Between+Vaccine+Manufacture+and+Autism+Spectrum+Disorder+Prevalence
Vedi anche:
Contaminants in Vaccines Can Integrate
Into Childrens Genes!
I contaminanti vaccinali possono
integrarsi nel DNA dei bambini
I Vaccini mutano i geni del DNA umano ed animale !
La disputa tra Alessandro
Volta e Luigi Galvani e' stata considerata una vittoria del
meccanicismo sul vitalismo.
vedi : http://ppp.unipv.it/VoltaGalvani/Pagine/PrincipRif.htm
http://www.ipbz.it/ImagesUpload/Area/9/materiali_didattici/brescia08/russo01.pps
Tale disputa e stata evidentemente chiusa nell'ambito delle
conoscenze dell'epoca, limitate da considerazioni di
contatto che quindi non riguardano le conoscenze attuali
relative all'Entanglement
Quantistico e con esso della possibilita' biologica di
comunicazione simultanea a distanza per mezzo i
campi di informazione
estesa (Ei)
Ad es i due DNA, cioe il nDNA
(nucleare) ed il mtDNA (mitocondriale ) comunicano
interattivamente tra loro in tempo reale.
In particolare i
mitocondri sono a forma di bevi filamenti contenenti due
membrane che separano due intercapedini.
La prima contiene gli enzimi capaci
di attivare reazioni biochimiche per approvvigionare la
cellula dell'energia necessaria (ATP)
per le molteplici attività metaboliche che utilizzano
l'ossigeno. Nella seconda intercapedine i mitocondri,
contengono un liquido sieroso con un contenuto di sali
minerali cosi che questo strato e' un buon conduttore di
elettricità.
Nell'insieme di tali funzioni i mitocondri costituiscono dei
sofisticati "bio-nano sistemi" che si comportano come
circuiti
oscillanti ultramicroscopici capaci di oscillare e
diffondere (NdR: e ricevere) un'ampia gamma di onde corte che interattivamente
vengono ricevute dal nDNA, in modo che ad es. diviene
possibile programmare l'apoptosi cellulare necessaria alla
continua ricostruzione dei sistemi viventi".
By Paolo Manzelli - Universita' di Firenze
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Un controllo efficiente
per nanorobot di DNA - 22/01/2018
Attraverso campi elettrici è possibile controllare i
movimenti di macchine molecolari nanometriche a DNA.
Questo risultato apre la strada a un uso efficiente e su
larga scala di queste nanomacchine, finora limitato
dalla lentezza delle tecniche di controllo basate su
enzimi o filamenti di DNA.
Una nuova tecnologia di propulsione elettrica per
nanorobot è stata messa a punto da ricercatori della
Ludwig-Maximilians-Universität e del Politecnico di
Monaco di Baviera. Questa innovazione, illustrata in un
articolo su "Science", permette alle macchine
molecolari di muoversi 100.000 volte più velocemente di
quanto consentito dai processi biochimici usati finora.
Oggi è già possibile progettare e costruire, anche a
costi molto contenuti, nanorobot molecolari in grado di
svolgere varie funzioni, sfruttando per esempio la
tecnica detta origami a DNA. Questa tecnica è utile per
creare strutture di DNA dotate di una specifica forma
tridimensionale e promette di rivoluzionare le tecniche
di analisi dei campioni biochimici e la produzione di
sostanze farmacologiche. Di fatto, però, queste macchine
molecolari non sono ancora impiegate su larga scala
perché sono troppo lente.
Per svolgere i loro compiti specifici – per esempio
raccogliere, trasportare e assemblare molecole – sono
attivate esponendole a specifici enzimi, ad altri
composti biochimici o, più raramente, con impulsi di
luce; inoltre per portare a temine ciascuna di queste
azioni impiegano diversi minuti e a volte anche ore.
Tutto questo impedisce l'allestimento di linee di
assemblaggio molecolare efficienti.
"Abbiamo puntato sull'idea di eliminare la commutazione
biochimica della nanomacchina a favore di interazioni
dirette tra le strutture del DNA e i campi elettrici ",
spiega Friedrich Simmel, che ha diretto la ricerca.
I nanorobot realizzati dai ricercatori sono formati da
una base quadrata rigida di 55 nanometri di lato formata
da piccole molecole di DNA. Su questa base è fissato un
"braccio" lungo 400 nanometri formato da due doppie
eliche di DNA che può ruotare in diverse direzioni. Il
movimento del braccio è controllato variando un campo
elettrico grazie al fatto che le molecole che compongono
il DNA hanno carica negativa. Una molecola di DNA
sporgente dalla base è poi usata per bloccare il braccio
in punti predefiniti, mentre un filamento della doppia
elica del braccio permette di afferrare la molecola
bersaglio e spostarla, facendo ruotare il braccio, in
un'altra posizione.
Schema del nanorobot.
(Cortesia E: Kopperger et al. / Science)
Gli autori hanno anche
dimostrato la capacità del loro nanorobot DNA di
trasportare nanoparticelle avanti e indietro.
Questo sistema robotico, osservano i ricercatori, è
veloce, può essere controllato da computer, ed è
facilmente scalabile: nei test di prova sull'efficienza
del sistema Simmel e colleghi hanno controllato con
tecniche di microscopia a fluorescenza il funzionamento
di un migliaio di nanorobot, ma la piastra su cui erano
collocati ne conteneva alcuni milioni.
Tratto da: lescienze.it
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DNA, MEMORIA dei nostri
COMPORTAMENTI e di ciò che noi siamo
Da un punto di osservazione "antropologico" mi sono
sempre sforzato di spiegare ,che il nostro DNA incamera
ogni dato del Mondo circostante e dell'ambiente sociale
e,culturale di un soggetto.
Non mi riferisco espressamente all'inquinamento,o
all'esposizione a sostanze nocive,a cio' che mangia e
beve.
Il riferimento ,ormai sempre di piu' patrimonio di
ricerche ed evidenze scientifiche, e' nelle
abitudini,nel pensiero , quindi nelle
idee,convinzioni,superstizioni.
E' del tutto verosimile,che, il "credo" religioso
dell'uomo di oggi sia' assolutamente il frutto delle
trasmissioni "epigenetiche" dell'uomo del passato che
batteva i piedi per risvegliare gli spiriti della Terra.
E questo spiega anche "la struttura stagna" del Credo
religioso, ben delineata in confini geopolitici.
Tutto condiziona la
"trascrizione DNA" se pensate,che perfino " la povertà"
in vita, condiziona non solo la mente del povero,ma
perfino il DNA,che, ovviamente tramandera' al postero.
Attenzione: povertà non significa "il mendicante", e'
altra cosa,si tratta di una condizione nel quale, in
rapporto alla media della qualita' di vita dell'ambiente
sociale nel quale il soggetto e' intercalato, esso non
riesce pienamente a soddisfare i bisogni primari, quali
una normale sana alimentazione,una buona vita sociale e
culturale, la possibilita' di un tempo libero che sia
veramente ricreativo, la possibilita' di un accesso
facile e fluido ai bisogni della salute.
In questa visione, in Italia
come nel Mondo ci sono miliardi di poveri.
Lasceremo ai posteri "l'ansia della Poverta', e cio'
potrebbe significare negli uomini di domani, le stesse
reazioni che,ebbero gli "uomini del Rinascimento",
periodo favoloso certamente,ma figlio di quella poverta'
Medievale condizionata sopratutto in Europa da credenze
e superstizioni religiose, e, da eventi eccezionali (che
possono senza ombra di dubbio ri-avverarsi) come le
epidemie o meglio le pandemie microbiologiche.
Alla nascita siamo gia' strapieni di concetti,idee,
atteggiamenti mentali, superstizioni ben radicate che
condizionano il nostro pensiero critico.
I docenti Universitari, sopratutto in materie
scientifiche che sono "credenti", sono espressamente
il frutto di una scuola totalmente assente nella
formazione Logica, e, sul piano pratico assolutamente
involutiva.
Di qui l'estrema necessita' (e l'urgenza !) di una
"scuola neutra" che sappia sviluppare nel discepolo, a
saper gestire "punti di osservazione "critici e Logici
".
Ed in questo l'Italia e' la migliore al rovescio (come
sempre nelle cose negative): il Presidente del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, la punta di diamante
delle ricerche scientifiche Italiane, che e' un "acceso
credente Cattolico" , sostanzialmente il solito "Paese
alla rovescia".
Cosa deve ricercare un cretino del genere, che se vede
un "bagliore nell'oscurita'" e' la Madonna che e'
venuta a trovarlo ?
Questa situazione e' una, delle tante, che dimostra come
il nostro Paese non e' una Repubblica Laica, ma e' una
Repubblica dell'Ayatollah Vaticano.
E Noi bravi sudditi che si
lasciamo Amare....
Vi lascio con un articolo, di "antropologia biologica"
che svela come non sempre il terapeuta puo' gestire il
cambiamento ,e, deve sottostare alla evoluzione,o, alla
involuzione ( negativa) dei nostri codici genetici.
In altre parole tutto cio' che facciamo, Noi possiamo
dimenticarlo (in parte), ma il DNA non lo dimenticherà.
Sara' il DNA a ricordare....
Buona lettura
Diabete 1, prevalenza in aumento. Effetto dovuto ai
progressi terapeutici La riduzione della selezione
naturale correlata ai progressi nelle cure mediche
potrebbe avere contribuito all'aumentata prevalenza di
diabete di tipo 1 (T1D) a livello mondiale, essendo
aumentata la probabilità che i problemi genetici
sottostanti alla malattia passino da una generazione
all'altra.
È quanto sostengono due studiosi dell'Unità di ricerca
di antropologia biologia e anatomia comparata
dell'Università di Adelaide (Australia), Wen-Peng You e
Maciej Henneberg, i quali hanno analizzato la prevalenza
del T1D in 118 paesi e i cambiamenti nell'aspettativa di
vita dal 1950 al 2010.
Dopo avere applicato ai dati una misura nota come
Biological State Index (che tiene conto delle
caratteristiche quali-quantitative del materiale
ereditario, dell'ambiente e dei fenomeni culturali), i
due autori hanno verificato che il rapido aumento di T1D
negli ultimi decenni risulta direttamente collegato con
l'aumento dell'aspettativa di vita umana, soprattutto
nei Paesi occidentali e, quindi, a una ridotta selezione
naturale.
Fino al 20° secolo, il T1D rappresentava una malattia
pericolosa, che di solito portava all'exitus durante
l'adolescenza o in giovane età adulta, ricordano gli
autori. «Questo significa che vi era una limitata
opportunità per le persone con T1D di avere figli e di
trasmettere il loro materiale genetico alle generazioni
future».
Tuttavia, proseguono, con l'introduzione diffusa di
insulina dal 1920 in poi e i successivi miglioramenti
nella medicina, l'aspettativa di vita per le persone con
T1D è ora aumentata, fino a quasi 70 anni. Se da una
parte questo è un risultato notevole - sottolineano gli
studiosi - dall'altro ciò implica che, con la ridotta
selezione naturale, il materiale genetico che porta allo
sviluppo di T1D potrebbe andandosi ad accumulare a
rapida velocità all'interno della popolazione mondiale.
You e Henneberg hanno poi cercato di capire perché,
nonostante i casi di T1D siano aumentati a livello
globale, la prevalenza della malattia non sia uniforme
nelle varie parti del mondo.
«Non tutti i Paesi hanno accesso a una buona assistenza
sanitaria o all'insulina liberamente disponibile. In
alcuni Paesi poveri, come in Africa, l'aspettativa di
vita per le persone con T1D è molto inferiore rispetto
al mondo occidentale» spiegano. Ciò significa che più
persone muoiono prematuramente, con minore possibilità
di produrre prole portatrice di geni della malattia da
una generazione all'altra. «Si tratta della prima
malattia importante di cui abbiamo dimostrato l'aumento
a causa di un allentamento della selezione naturale nel
tempo» afferma Henneberg, supervisore dello studio. «È
improbabile che questa situazione potrà mai avere
un'inversione, nel senso che per superare i problemi
associati con il T1D per la nostra popolazione sarà
necessario considerare qualche forma di terapia genica
per la riparazione dei geni difettosi». Questo studio -
si specifica infine - ha riguardato solo dati per il TD1
e non ha alcuna rilevanza per il diabete di tipo 2.
By
Giuseppe Parisi (medico)
Come riprogrammare il DNA ?
Dna, scoperta la proteina che aiuta a riparare
il genoma - 10/03/2020
Si chiama Tex264 e insieme ad altri enzimi costituisce
un kit di strumenti utili a riparare le porzioni di Dna
danneggiato che possono portare a tumori o malattie
neurologiche. La scoperta cambia la comprensione dei
processi di riparazione del genoma
Riuscire a
riparare il Dna potrebbe essere in futuro la chiave per
arrestare, o perlomeno rallentare, quei processi
responsabili di invecchiamento, tumori, ma anche
malattie neurologiche degenerative.
Proprio su questo fronte stanno lavorando i ricercatori
delle
università britanniche di Sheffield e Oxford, che
hanno scoperto un kit utile che agisce sulle porzioni
danneggiate di Dna, distruggendo le proteine tossiche
che possono causare danni. I risultati del lavoro sono
stati pubblicati
su Nature Communications e aprono a potenziali
sviluppi per la cura di diversi problemi di salute, in
particolare i tumori.
Gli strumenti per riparare il Dna
Il fulcro della scoperta realizzata dai due team inglesi
è rappresentato da una proteina denominata Tex264, che
ha cambiato radicalmente la comprensione degli
scienziati, fino a questo momento piuttosto limitata,
dei processi attraverso i quali le
cellule procedono a riparare il genoma.
Si tratta di un passaggio fondamentale poiché, come
spiegato da Sherif El-Khamisy, uno degli autori del
lavoro, “la mancata riparazione delle rotture del Dna
può influire sulle nostre capacità di godere di una vita
sana in età avanzata, oltre a renderci vulnerabili da
alcune malattie come quelle neurologiche”. Stando però a
quanto scoperto, sarebbe proprio Tex264 a comporre,
insieme ad altri enzimi, il “kit di strumenti” che
consente il riconoscimento e la distruzione di quelle
proteine tossiche che possono danneggiare il Dna.
Dna danneggiato: i possibili
problemi
Problemi quali l’invecchiamento cellulare, le neoplasie
e le malattie neurologiche possono verificarsi proprio
in seguito a un accumulo di diverse porzioni danneggiate
di Dna. Per questa ragione, afferma El-Khamisy,
“comprendere come le nostre cellule riparano le rotture
del Dna potrà aiutarci ad affrontare alcune di queste
sfide, nonché a esplorare nuovi modi di trattare i
tumori in futuro”. Il coautore Kristijan Ramadan
aggiunge che quanto scoperto dai ricercatori “cambia
significativamente la comprensione di come le cellule
riparano il genoma”, dando nuove conoscenze che potranno
trovare applicazione, ad esempio, per rimediare ai danni
provocati volontariamente al Dna dalle chemioterapie.
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Complessità del genoma - La doppia
personalità del DNA +
La
trasformazione del DNA
La doppia elica del DNA può
assumere una forma alternativa ma funzionale, suggerendo che
ci siano più livelli di informazione immagazzinati nel
codice genetico
Il DNA ha un alter ego che solitamente resta nascosto, ma
che ogni tanto si fa vivo e per breve tempo ne distorce i
blocchi costitutivi conferendogli una forma differente.
L'inaspettata scoperta è stata fatta da ricercatori
dell'Università del Michigan e dell'Università della
California a Irvine, che firmano
un articolo pubblicato in anteprima on line da Nature.
Era già noto che il DNA può piegarsi e torcersi a volte in
modo singolare, ma nonostante tutto le sue basi restano
accoppiate nel modo descritto da James Watson e Francis
Crick nel 1953. Grazie a un raffinamento della tecnica di
risonanza magnetica, il gruppo diretto da Al-Hashimi è stato
però in grado di osservare forme transitorie alternative in
cui alcuni "pioli" della spirale classica si separano e
riassemblano in strutture stabili differenti dai classici
accoppiamenti di basi di Watson-Crick.
"E' come se si prendesse metà di un gradino di una scala e
si girasse in basso la parte che sta in su. In questo modo
si può ancora mettere insieme le due metà del gradino ma a
questo punto non si ha più un coppia di basi di Watson-Crick,
ma quella che a volte è chiamata coppia di Hoogsteen."
Queste coppie di basi erano già state osservate in doppi
filamenti di DNA, ma solo quando la molecola era legata a
proteine o farmaci, o quando il DNA era danneggiato. Lo
studio mostra invece che anche in circostanze normali, senza
influssi esterni, alcune sezioni del DNA tendono a volte a
deformarsi in una struttura alternativa, detta stato
eccitato.
Dato che le interazioni fra DNA e proteine sono dirette sia
dalla sequenza i basi sia dallo stato di flessione della
molecola, secondo i ricercatori questi stati eccitati
rappresentano un nuovo livello di informazione: "Abbiamo
mostrato che la doppia elica del DNA esiste in una forma
alternativa, per l'uno per cento del tempo, e che questa
forma alternativa è funzionale. Complessivamente questi dati
suggeriscono che ci siano più livelli di informazione
immagazzinati nel codice genetico", ha detto Hashim M.
Al-Hashimi. (gg)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
Oggi (2013) alcuni
ricercatori affermano che vi sono vari tipi di RNA:
mRNA, tRNA, gli rRNA, i snoRNA, gli snRNA e via dicendo…
all’infinito, perche’ trattasi probabilmente di funzioni
proprie del
DNA, che questi esperti interpretano come altr
“cose” e che rinominano con nuovi nomi….questo per
essere qualificati dalla comunita’ detta scientifica,
come ricercatori che hanno scoperto qualcosa di nuovo
sul
DNA; molti ricercatori affermano pero’ che lo RNA e’
una invenzione, e che trattasi di funzioni diverse dello
stesso DNA
vedi: Come riordinare
l'informazione del DNA mitocondriale ?
Struttura chimica del DNA:
Il genoma frattale
Da parecchi anni la
SBQ sottolinea
e richiama l’attenzione di scienziati, specialisti,
addetti ai lavori ed opinione pubblica sul fatto che
non esiste un unico DNA,
bensì due, uno nucleare ed uno mitocondriale, per cui è
più appropriato riferirsi ad esso discernendolo in n-DNA
e mit-DNA. l'articolo
completo
Il principio di ricorsività del genoma
Sulla base degli studi sul genoma frattale
mitocondriale i ricercatori della SBQ hanno iniziato nel
2011 una collaborazione con ricercatori degli Stati
Uniti, ed in particolare con il team californiano del
genetista Andras Pellionisz. l'articolo
completo
Waves genomics e reversione del mit-DNA
La scoperta del genoma frattale, gli approfondimenti
sulla struttura frattalica del genoma mitocondriale, e
la validazione SBQ, già con la Manuel story, del PRFGF (Principle
of Recursive Fractal Genome Function) di Pellionisz,
legittimano l’esistenza di una comunicazione diretta e
bidirezionale tra i due tipi di DNA e strutture a valle
(proteine, mitocondri, ecc.). l'articolo
completo
vedi anche:
DNA Antenna
Individuato un codice
tridimensionale del DNA: è una struttura a forma di
fiore e l’Allarmina
è la proteina che lo protegge
– 22/01/2020
Grazie a un approccio sperimentale innovativo sviluppato
da un gruppo di scienziati diretto da Marco Foiani
all’IFOM e all’Università degli Studi di Milano, è stato
identificato per la prima volta nella sua complessità un
codice inedito del DNA: si tratta di una configurazione
simile a un fiore, con alla base particolari strutture
di DNA cruciformi. Inoltre i ricercatori hanno stabilito
che la proteina allarmina (chiamata anche HMGB1) -
NdR: che è il codice/segnale dell'Infiammazione)
stabilizza questa configurazione, e la protegge dallo
stress meccanico durante la replicazione del DNA, stress
che potrebbe danneggiare i cromosomi e portare
all’insorgenza di tumori. La ricerca, condotta con un
approccio bioinformatico e matematico e pubblicata oggi
sull’autorevole rivista Nature, segna un significativo
avanzamento nella comprensione del codice della vita,
contribuendo a chiarire le basi molecolari dei processi
di riparazione e duplicazione del DNA e del meccanismo
di protezione dal cancro
Continua QUI
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RNA, il
primo catalizzatore – Nov.
2010
Per la prima volta si è riusciti a descrivere i
dettagli atomici di come la ribonucleasi P riconosce
si lega e "cliva" l'RNA transfer (tRNA)
Nell'universo biochimico degli organismi superiori,
le proteine rappresentano molecole di massima
importanza: sono catalizzatori indispensabili per
molti processi necessari alla vita. Eppure non è
sempre stato così: in origine, il ruolo principale
era svolto dall'acido ribonucleico (RNA).
Ora i ricercatori della Northwestern University
hanno prodotto una descrizione atomica che mostra in
che modo due di queste molecole molto antiche
interagiscano le une con le altre. Per la prima
volta, si è riusciti a descrivere, i dettagli
atomici di come la ribonucleasi P riconosce, si lega
e "cliva" l'RNA transfer (tRNA), utilizzando una
potente sorgente di raggi X dell'Advanced Photon
Source, presso l'Argonne National Laboratory per
ottenere immagini di cristalli formati da queste due
molecole di RNA.
“L'RNA è una molecola antica, ma è assai
sofisticata”, ha spiegato Alfonso Mondragón,
professore di bioscienze molecolari del Weinberg
College of Arts and Sciences e coautore dell'articolo
apparso sulla rivista Nature. “La struttura
cristallina che abbiamo ottenuto mostra che molte
delle proprietà che attribuiamo alle molecole
moderne erano già presenti in quell'antico RNA.
L'RNA è un catalizzatore che ha molta della
versatilità e della complessità delle proteine
moderne”.
Per miliardi di anni, e ancora oggi, la funzione
dell'RNasi P, presente in quasi tutti gli organismi
viventi, dai batteri agli esseri umani, è stata di "clivare"
(fessurare) l'RNA transfer rendendolo utile alla
cellula.
“Si sapeva che questa reazione chimica avviene, e
che l'RNA può fungere da catalizzatore, ma finora
non sapevamo esattamente come”, ha aggiunto
Mondragón. “Ora abbiamo una migliore comprensione di
come funzioni l'RNA. "L'RNasi P è costituita da un
grande nucleo di RNA che
e' solo una ipotesi) più una piccola proteina, il
che esemplifica la transizione evolutiva da un mondo
biochimico dominato dall'RNA a uno dominato dalle
proteine”.
La proteina ha lo scopo di aiutare a riconoscere il
tRNA, ma la maggior parte del riconsocimento avviene
grazie alle interazioni RNA-RNA che
e' solo una ipotesi, che coinvolgono la
complementarietà di forma e anche l'accoppiamento
delle basi.
La struttura mostra che una volta che l'RNase P
riconosce il tRNA, vi si aggancia e, assistito da
ioni metallici, rompe il legame chimico. Ciò fa
maturare il tRNA, producendo una molecola di RNA più
piccola, che così può contribuire ai processi
fondamentali nella cellula. L'enzima basato sull'RNA
ripete il processo continuamente, tagliando ciascun
tRNA esattamente nello stesso punto ogni volta.
“La scoperta, avvenuta 30 anni fa, che le molecole
di RNA possono avere una funzione catalitica, ha
fatto sorgere l'idea che l'RNA possa essere stata la
prima molecola”, ha concluso Mondragón. “Il nostro
lavoro rinforza la nozione dell'esistenza di un
mondo a RNA in cui ebbe origine la vita.” (fc)
Quali geni sono essenziali per la vita ? La
risposta in un batterio – 30/08/2011
Dallo studio risulta che tra gli elementi
fondamentali sono compresi non solo geni
codificanti, ma anche DNA con funzioni di
regolazione e, sorprendentemente, altri segmenti di
DNA di funzione ignota
Quali parti del codice genetico sono essenziali per
la vita di un batterio ?
Una risposta per quanto parziale, viene da una nuova
ricerca condotta presso la
Stanford University School of Medicine in cui è
stato analizzato il genoma della specie
Caulobacter crescentus.
Secondo quanto riportato sulla rivista
Molecular Systems Biology, si è riscontrato che
in condizioni di laboratorio, per la sopravvivenza
del batterio è essenziale il 12 per cento del
materiale genetico: non solo gli elementi essenziali
comprendono geni codificanti, ma anche DNA con
funzione di regolazione e, sorprendentemente, altri
segmenti di DNA di funzione ignota.
Il restante 88 per cento del genoma potrebbe subire
danni senza minacciare la capacità del batterio di
crescere e riprodursi.
Il DNA di Caulobacter, come quello della maggior
parte dei batteri, è costituito da un singolo
cromosoma di forma circolare.
Per condurre l'esperimento, i ricercatori hanno
utilizzato una tecnica genetica avanzata per
incorporare un frammento di DNA artificiale in un
locus casuale del cromosoma, in modo da alterare la
funzione della regione di DNA batterico in cui era
inserito.
Nel corso di due giorni, i ricercatori hanno
coltivato questi ceppi mutanti fino a raggiungere un
milione di cellule batteriche, e ne hanno
sequenziato il DNA.
Dopo un'intensiva analisi
computerizzata, è stata realizzata una mappa
dell'intero genoma, in modo da determinare
esattamente il punto in cui i segmenti artificiali
erano stati inseriti nelle cellule sopravvissute.
Il batterio studiato è una specie che vive in acque
dolci che viene utilizzato da molto tempo nella
ricerca in biologia molecolare: il suo genoma è
stato sequenziato nel 2001.
“Sono emerse molte sorprese dall'analisi delle
regioni essenziali del genoma di Caulobacter”, ha
spiegato Lucy Shapiro, autore senior dell'articolo.
“Per esempio, abbiamo trovato 91 segmenti di DNA
essenziali di cui non è nota la funzione: ciò
potrebbe portare a un nuovo livello di conoscenza
della biologia dei batteri”. (fc)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
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Materiale “strano” nel nostro DNA
Una ricerca pubblicata su Nature nel 2012,
condotta daRobert Gifford, paleo virologo presso
Aaron Diamond AIDS Research Center, e John Coffin,
virologo alla Tufts University School ofMedicine di
Boston, rivela che tutti noi potremmo essere meno
umani di quanto pensiamo.
Lo studio spiega che il genoma umano è in parte un
virus, per la precisione il Bornavirus, portatore di
morte per cavalli e pecore. Sembra che 2milioni di
anni fa, questo virus abbia inserito parte del suo
materiale genetico nel nostro
DNA.
La scoperta dimostra come questi virus di tipo RNA
(lo
Rna
(e' solo una ipotesi di
lavoro indimostrata) possono comportarsi come i retrovirus ed integrarsi stabilmente come ospiti dei
nostri geni. Questo lavoro di ricerca potrebbe
consentire di capirne molto di più sulla nostra
evoluzione, rivelando come il mondo attuale sia
anche il frutto del lavoro di un virus contenuto in
ognuno di noi.
“La conoscenza di noi stessi come specie è stata
leggermente mal interpretata” afferma Robert Gifford.
Insomma non abbiamo tento conto che il DNA umano si
evoluto anche grazie al contributo di batteri ed
altri microrganismi e che le nostre difese
immunitarie hanno fatto ricorso a quel materiale
genetico per difendersi dalle infezioni. Sembra che
fino all’8% del nostro genoma potrebbe ospitare
materiale genetico dei virus.
In uno studio parallelo, alcuni ricercatori
Giapponesi hanno trovato copie di un gene del
Bornavirus inserite in almeno quattro zone diverse
del nostro genoma. Ricerche condotte su altri
mammiferi hanno rivelato la sua presenza in una
vasta quantità di specie per milioni di anni.
“Hanno fornito le prove di un reperto fossile con
tracce del Bornavirus”, afferma John Coffin,
virologo alla Tufts University School of Medicine di
Boston e coautore dello studio “Questo ci dice anche
che l’evoluzione dei virus
non è andata come pensavamo”.
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L'impronta biologica nel
nostro genoma, sarebbe l'eredità lasciata da questa
remota civiltà extraterrestre nella Via Lattea
Secondo l'astrofisico Vladimir I. Shcherbak, della
Al-Farabi Kazakh National University del Kazakistan,
e Maxim A. Makukov dell' Istituto Astrofisico
Fesenkov, i nostri geni potrebbero contenere nel
loro “design” una sorta di “marchio di fabbrica” al
loro interno, scritta
milioni di anni fa in un altro posto della nostra
galassia.
Questo specie di “griffe” sarebbe il timbro
indelebile di una civiltà extraterrestre che ci ha
preceduto di molti milioni di anni.
L' impronta biologica nel nostro genoma, sarebbe l'
eredità lasciata da questa remota civiltà alla Via
Lattea.
I due astrofisici ipotizzano che il messaggio
intelligente lasciato nel nostro DNA è scritto con
una semantica e una matematica che non possono
essere spiegate con la teoria classica
dell'evoluzione darwiniana.
Come riporta l'articolo di Discovery News, Shcherbak
e Makukov lo chiamano SETI biologico, affermando che
questo sistema di comunicazione è molto più duraturo
ed efficace rispetto alla possibilità di rilevare
gli alieni attraverso la ricezione di un una
trasmissione radiofonica extraterrestre.
Così
scrivono sulla rivista Icarus:
“Una volta fissato, il codice rimane immutato
attraverso i tempi cosmologici, infatti si tratta del
sistema più durevole conosciuto.
Quindi rappresenta una memoria eccezionalmente
affidabile per una firma intelligente.
Una volta che il genoma è opportunamente riscritto,
il nuovo codice con il “marchio di fabbrica” rimarrà
congelato nella trasmissione del DNA alle successive
generazioni, venendo tramandato attraverso lo spazio
e il tempo”.
Per sostenere tale ipotesi, i modelli di codice
genetico devono essere statisticamente molto
significativi e intelligenti, cioè devono essere in
possesso di caratteristiche che sono incompatibili
con qualsiasi processo naturale, spiegano gli
autori.
Secondo l'analisi dettagliata dei due ricercatori,
il genoma umano mostra un'approfondita precisione
nell'ordine di mappatura tra i nucleotidi del DNA e
gli aminoacidi.
“Alcuni semplici accorgimenti nel codice rivelano un
insieme di modelli aritmetici e ideografici che
fanno pensare ad un linguaggio simbolico”,
continuano i due. “Accurati e sistematici, questi
modelli appaiono come il prodotto di una precisione
logica e informatica non banale”.
L'interpretazione del dati porta i due ricercatori
ad una conclusione straordinaria:
“Il nostro codice genetico sembra essere stato
inventato al di fuori del Sistema Solare già diversi
miliardi di anni fa”.
La conclusione di Shcherbak e Makukov, in effetti,
sembra appoggiare la teoria della panspermia,
l'ipotesi secondo cui la vita sulla Terra sarebbe
stata seminata dallo spazio.
Ma ci sono altri indizi che possano sostenere le
conclusioni dei due astrofisici ?
Articolo su:
sciencedirect.com
Scienziati trovano geni
Extraterrestri nel DNA umano - PROGRAMMATORI
EXTRATERRESTRI
Un gruppo di ricercatori che
lavorano al Progetto Genoma Umano, capitanati dal Prof.
Chang, hanno comunicato una sorprendente scoperta
scientifica: credono che le cosiddette sequenze non
codificanti del
DNA umano,
ovvero quello che si pensava essere Junk (spazzatura),
non sono altro che il codice genetico di forme di vita
extraterrestri. In pratica gli ET sarebbero
nostri parenti stretti...
Le sequenze non codificanti sono comuni a tutti gli
organismi viventi sulla Terra, dalle spore (muffe) fino
ai pesci, come per l'uomo, nel DNA umano esse
costituiscono gran parte del genoma totale, come
asserisce il Prof. Sam Chang, il capo del Team di
scienziati. Sequenze non codificanti, originariamente
conosciute come "DNA spazzatura", sono stati scoperte
anni fa, e la loro funzione è rimasto un mistero. La
stragrande maggioranza del DNA umano è di un altro
Mondo. Gli apparenti "geni spazzatura extraterrestre"
possono solo godersi il viaggio.
Dopo un'analisi approfondita con l'aiuto di altri
scienziati, programmatori informatici, matematici e
altri ricercatori, il professor Chang aveva chiesto se
l'apparente "DNA spazzatura" è stato creato da una sorta
di "programmatore extraterrestre".
Una più alta forma di vita extraterrestre è stata
impegnata nella creazione di una nuova vita e su pianeti
diversi.
"I pezzi alieni all'interno
del DNA umano - osserva il professor Chang - hanno delle
proprie vene, arterie e proprio sistema immunitario che
resiste con forza tutti i nostri farmaci anti-cancro".
Il professor Chang stabilisce inoltre che "la nostra
ipotesi è che una più alta forma di vita
extraterrestre è stata impegnata nella creazione di
una nuova vita e su pianeti diversi. La Terra è solo uno
di loro.
Forse, dopo la programmazione, i nostri creatori ci
crescono allo stesso modo si cresce batteri in piastre
di Petri ,non possiamo conoscere le loro motivazioni. Se
si trattava di un esperimento scientifico, o un modo di
preparare nuovi pianeti per la colonizzazione, o si
tratta di affari da tempo in corso di seminare la vita
nell'universo ".
Il Professor Chang indica
inoltre che "se pensiamo in termini umani, questi
programmatori extraterrestri, stavano molto
probabilmente lavorando su un super codice composto da
diversi progetti, e questi progetti avrebbero dovuto
produrre varie forme di vita per altri pianeti.
Sono state anche cercate
diverse soluzioni. Questo Super Codice o Grande Codice,
una volta eseguito, non possiede una funzione, ma
modificandone le parti e aggiungendone di nuove, una
volta eseguito ancora, si possono ottenere dei
miglioramenti, via via che ogni volta se ne aggiungono
delle parti.
Il team del professor Chang
concludono inoltre che, agli "apparenti programmatori
extraterrestri" potrebbero aver avuto l'ordine di
tagliare tutti i loro piani idealistici per il futuro,
quando si sono concentrati sul" Progetto Terra " per
rispettare una ipotetica scadenza. Coordinatori del
progetto Genoma Umano molto probabilmente, in modo
frettoloso, gli ET programmatori, possono aver dovuto
ridurre drasticamente "il super codice" e consegnato un
programma di base, già preimpostato, destinato alla
Terra ". Il professor Chang è solo uno dei molti
scienziati e ricercatori che hanno scoperto altre
origini extraterrestri all'umanità.
Chang e i suoi colleghi, mostrano che le lacune della
"programmazione extraterrestre nel sequenziamento del
DNA precipitato o gettato in fretta sulla Terra, allo
scopo di creare la vita umana sulla Terra, ha presentato
una Umanità con una crescita senza logica nella massa di
cellule che conosciamo come il cancro".
Chang indica inoltre che "quello che vediamo nel nostro
DNA è un programma composto da due versioni, un codice
grande e il codice di base. Il dr. Chang afferma poi che
"il programma completo del DNA" non era scritto in modo
positivo sulla Terra.
E' ormai un dato di fatto già verificato nelle ricerche
passate e che i geni da soli non sono sufficienti a
spiegare l'evoluzione; ci deve essere qualcosa di più in
gioco..."Prima o poi - dice Chang - dobbiamo fare i
conti con l'idea incredibile che ogni vita sulla Terra
porta con se un pezzo genetico di un parente o cugino
extraterrestre e che l'evoluzione non è quello che
pensiamo che sia".
By John Stokes - Tratto da: sos2012.it
DNA progetto Alieno ? -
Un messaggio alieno è codificato nel nostro DNA ?
È questa la rivoluzionaria conclusione dello studio di
due scienziati kazaki. L’analisi della struttura del DNA
mostra sorprendenti analogie con un linguaggio complesso
di tipo artificiale. È quello il luogo dove possiamo
cercare l’origine aliena della razza umana?
La risposta se siamo soli
nell’universo potrebbe essere proprio sotto il nostro
naso, o, più letteralmente, all’interno di ogni cellula
del nostro corpo. I nostri geni potrebbero nascondere il
“timbro del produttore” intelligente al loro interno,
codificatovi eoni fa altrove in qualche luogo del cosmo.
Tale “griffe” sarebbe un timbro indelebile di una
maestra civiltà aliena che ci ha preceduto di milioni o
miliardi di anni. Il suo lascito finale si sarebbe
diffuso nella Via Lattea “a immagine e somiglianza”
biologica. È quello che hanno ipotizzato lo scorso mese
di marzo due scienziati kazaki, il matematico Vladimir
I. shCherbak dell’Università Nazionale del Kazakistan
al-Farabi, e Maxim A. Makukov dell’Istituto Astrofisico
Fesenkov.
I due studiosi ipotizzano che un segnale intelligente
potrebbe essere incorporato nel nostro codice genetico
attraverso un messaggio matematico e semantico che non è
coerente con l’evoluzione darwiniana. Lo chiamano “SETI
biologico” e, sostengono, abbia maggiore longevità e
possibilità di essere rilevato rispetto a qualsiasi
altra forma di segnale extraterrestre. In un articolo
scientifico pubblicato sulla rivista Icarus dal titolo
“The Wow! Signal of the terrestrial genetic code”,
affermano: «Una volta fissato, il codice potrebbe
rimanere invariato su scala temporale cosmologica,
essendo la più durevole struttura conosciuta.
Costituisce quindi una memoria eccezionalmente
affidabile per una firma intelligente. Una volta che il
genoma è opportunamente riscritto, il nuovo codice con
la firma inseritavi rimarrà congelato nella cellula e
nella sua progenie e potrebbe quindi essere spedito
attraverso lo spazio e il tempo». Per superare il test
di progettazione, questa firma deve possedere modelli
nel codice genetico statisticamente molto significativi
e funzioni intelligenti che non sono coerenti con
qualsiasi altro processo naturale conosciuto.
I due scienziati, nella loro analisi dettagliata,
sostengono che il genoma umano mostri proprio un
approfondita precisione e ordine nella mappatura dei
nucleotidi del DNA e negli aminoacidi. «Accordi semplici
del codice – hanno scritto i due – rivelano un insieme
di impronte aritmetiche e ideografiche tipiche del
linguaggio simbolico», con l’uso della notazione
decimale, trasformazioni logiche e l’uso del simbolo
astratto dello Zero. «Accurate e sistematiche, queste
impronte appaiono come un risultato di assoluta
precisione» hanno scritto.
Questa interpretazione li porta a una sola conclusione:
che il codice genetico «sembra sia stato inventato al di
fuori del sistema solare diversi miliardi di anni fa»,
una dichiarazione che offre credito all’idea della
panspermia, l’ipotesi che la Terra sia stata inseminata
di vita interstellare. Una sorta di conquista della
galassia basata sull’eternità di un’impronta genetica
aliena studiata e impiantata ovunque da super-esseri.
Tuttavia, ci sono altre possibilità alla possibilità di
un
Disegno Intelligente nel nostro genoma. Che l’Universo
sia una sorta di Matrice, simile ad un programma
informatico (idea che ha fatto la fortuna della
triologia cinematografica di Matrix). L’idea che qualche
programmatore ha generato il codice genetico della vita
nell’“universo modello” è coerente con i suggerimenti
degli autori.
Lo studio dei due scienziati kazaki si inserisce nella
lotta tra i sostenitori dell’evoluzionismo
darwiniano e quelli di una corrente alternativa di
pensiero chiamata “Teoria del Disegno Intelligente”.
Un insieme di scienziati che sostengono l’inadeguatezza
delle attuali teorie scientifiche relative alla nascita
e all’evoluzione della vita. Più specificamente questi
affermano che l’evoluzione delle specie enunciata da
Darwin presenta troppi punti oscuri e che le specie
viventi hanno avuto troppo poco tempo per poter evolvere
nelle forme diversificate che vediamo oggi. Dunque la
risposta a queste inadeguatezze è stata la nascita del
Movimento del Disegno Intelligente, i cui membri
sostengono che una forma di intelligenza ha agito in un
preciso momento della storia universale per provocare i
“salti evolutivi” che Darwin e la sua teoria non sono
stati in grado di spiegare.
Non si tratta però della ridefinizione scientifica del
Creazionismo biblico, né il Disegno Intelligente si
esaurisce alle specie viventi. Questo infatti estende il
progetto creativo del Disegno Intelligente all’intero
universo (o multiverso).
Per quanto incredibile, sono scienziati ad affermarlo,
dunque le loro affermazioni vanno prese seriamente,
anche in considerazione del fatto che tale Disegno
Intelligente sembra sposarsi perfettamente con quanto
affermano tutte le grandi tradizioni spirituali e le
loro Dottrine di Sapienza.
Un’intelligenza creatrice
Uno dei sostenitori di questa visione è lo spagnolo
Antonio Martinez (foto in ultima pagina), dottore in
medicina e oftalmologia, membro dell’associazione
internazionale Medici e Chirurghi per l’Integrità
Scientifica il quale, in un’intervista rilasciata al
giornalista David Zurdo, ha affermato: «La teoria del
Disegno Intelligente si limita ad offrire un altro
paradigma alla biologia, un altro modello, che si basa
sulla prova che nello sviluppo delle specie viventi è
intervenuta un’intelligenza non necessariamente
ascrivibile ad alcun libro sacro. Semplicemente constata
che la vita non si può spiegare con il fattore “caso”,
con il trascorrere del tempo o con l’intervento di
mutazioni. In base a ciò, la biologia deve cambiare
modello, accettando che la complessità delle
informazioni immagazzinate nel DNA, all’interno del
nucleo di una cellula, non può essere attribuita solo a
questi fattori.
Dunque il Disegno Intelligente propone un nuovo sistema
di intendere la biologia, non darwinista, che implica la
necessità di questa intelligenza nel disegno della vita.
Darwin parlava di “selezione naturale” attraverso un
meccanismo per cui il più forte sopravvive. Il
Neodarwinismo parla delle mutazioni alla base del
meccanismo di selezione naturale.
Ma oggi, con la conoscenza del materiale genetico, con
la conoscenza del fatto che le leggi dell’esistenza
risiedono nel carico genetico di ciascuna specie, ci
troviamo di fronte a una grande domanda: come è stato
possibile che una specie si sia evoluta in un’altra più
complessa ? Le mutazioni avanzate dai neodarwinisti non
sono in grado di spiegarlo in quanto una minima
mutazione del patrimonio genetico o non produce nulla
oppure produce infermità e morte.
Le mutazioni positive sono una chimera teorica e non una
realtà sperimentale. Non si conosce nessun meccanismo
biologico che produca un incremento delle informazioni
nel DNA in una specie per migliorarla».
Dunque Martinez disconosce, come i suoi colleghi
aderenti al nuovo paradigma, il darwinismo e i suoi
meccanismi, sebbene l’Intelligenza da questi chiamati in
causa non sia quella dei libri sacri. Dunque, anche il
Disegno Intelligente, stando alle parole di Martinez,
sebbene ascriva a un’intelligenza la genesi della Vita,
non specifica di quale intelligenza si tratti, lasciando
un alone irrisolto sulla sua natura, chiarendo solo che
la teoria non parla di Dio, o almeno non del Dio dei
libri sacri.
Il DNA e la geometria del
Cosmo
Se andiamo a osservare la struttura stessa del DNA, ci
rendiamo conto di come questa sia profondamente legata
alle forme universali e macrocosmiche, a conferma di un
Disegno Intelligente non solo teorizzato, ma reale,
fatto di matematica e geometria all’interno della
natura.
Il DNA di cui stiamo parlando è infatti una doppia
spirale, un binario scalare che è la matrice della Vita
e che sembra possedere una coscienza insita nella sua
struttura, un mediatore-matrice tra un mondo fatto di
spirito e uno fatto di materia. È il DNA il messaggio
nascosto nell’episodio biblico della visione di Giacobbe
e della Scala Divina, su cui salivano e scendevano
angeli di Genesi 28:12 «Una scala poggiava sulla terra,
mentre la sua cima toccava il cielo; e gli angeli di Dio
salivano e scendevano per la scala».
Questa scala è proprio il DNA, con i pioli rappresentati
dalle molecole nucleotidi, e gli angeli che salgono e
scendono che, a mio parere, sono proprio i poteri
mediatori (o messaggeri) tra il mondo della pura energia
a quello della forma. Poteri che si esprimono attraverso
le caratteristiche del suono e della luce; in breve
attraverso le frequenze. È la scienza ad averlo
confermato.
Il biofisico e biologo molecolare Pjotr Garjajev e i
suoi colleghi hanno studiato le qualità vibrazionali del
DNA, dunque le sue frequenze, verificando che questo
reagisce alle onde elettromagnetiche e a quelle
luminose. Impiegando le giuste frequenze, il DNA è in
grado di autoripararsi.
All’interno di quest’esperimento, Garjajev e il suo team
hanno affermato di aver anche scoperto che il DNA può
creare delle interferenze nel vuoto, arrivando a
produrre dei microtunnel spazio-temporali, equivalenti
ai cosiddetti “ponti Einstein-Rosen” del macrocosmo.
Ponti di connessione tra due livelli “multiversali” di
esistenza, la cui funzione è del tutto analoga
all’operato degli angeli (i messaggeri) nel sogno di
Giacobbe.
Questa relazione tra il DNA e la teoria del Disegno
Intelligente è molto più di una chimera. Non solo i
saggi compilatori della Bibbia ma anche gli antichi
Greci conoscevano la struttura del DNA ben due millenni
prima che Francis Crick e James Watson la scoprissero, e
l’avevano eletta a emblema di medicina, simbolizzandola
nel Caduceo di Hermes, caratterizzato da due serpenti
arrotolati intorno a un bastone. Anche il Caduceo era
simbolo sia di guarigione che del messaggero celeste.
Dunque le antiche conoscenze e la più moderna scienza
confermano le qualità multidimensionali del DNA e
aggiungono ulteriore validità alla nuova teoria
scientifica del Disegno Intelligente, che nel tempo non
potrà non tenerne conto.
Abbiamo detto, infatti, che
il DNA è una doppia scala a chiocciola. Questa scala
necessita di dieci pioli per effettuare un giro
completo, esattamente come avviene per l’Albero della
Vita della Cabala, che conta dieci Sephirot. Lo studioso
Stephen Skinner, nel suo saggio Geometria Sacra, ha
dimostrato come il progetto geometrico del DNA si
apprezzi meglio se visto dall’alto.
«Se osserviamo il DNA dalla verticale – afferma Skinner
– la sua struttura ricorda molto la forma della lettera
greca Phi (F), cioè la proporzione aurea equivalente a
1,6180, e geometricamente consiste in una serie di
pentagoni doppi che formano la vista assiale composita
della doppia ellisse del DNA, la cui rotazione completa
contiene dieci molecole di fosfato e zucchero.
Il Phi è parte integrante della costruzione del
pentagono e il patrono geometrico più importante della
citata vista assiale del DNA, che rivela tre grandi
doppi pentagrammi. Ogni pentagono crea un’intersezione
con altri due, in modo tale che queste intersezioni
presentano la proporzione aurea iscritta nella struttura
assiale di questa molecola».
Dunque, se il DNA è relazionato attraverso la sua
struttura geometrica di base, all’intera creazione ne
consegue che l’Uomo è fondato su tale Progetto
Geometrico Intelligente. Non è quindi un caso se questi
sia inseribile in un pentagono, visto che è il solido
alla base del progetto del DNA. Non deve meravigliare,
dunque, se nel corso della sua storia le civiltà hanno
voluto imitare l’atto creativo divino, erigendo templi e
piramidi secondo le stesse proporzioni. Questi non sono
altro che simulacri della relazione vibrazionale e per
derivazione geometrica esistente tra Dio, quale energia
creante, e l’Uomo, quale unico essere su questo piano
che non solo contiene in sé tale potenza (solo se ne è
consapevole), ma che è anche in grado di renderla
manifesta.
Un
Universo Cosciente
Il fisico americano Andrei Linde, come molti suoi
colleghi, afferma che l’Universo, o meglio, il
Multiverso, possiede un’impronta uniforme e sembra
essere disegnato affinché non sia l’Uomo a doversi
adattare ad esso, ma il contrario. Questo Universo
sarebbe strutturato per adattarsi all’Uomo. È ciò che è
conosciuto come “Principio Antropico”, divulgato per la
prima volta dal fisico Brandon Carter dell’Università di
Cambridge nel 1973. Carter affermò che una serie casuale
di leggi avrebbe lasciato l’universo morto e oscuro e
che le leggi della fisica stesse, per come le
conosciamo, sono “tarate” per far emergere la vita e,
dunque, l’Uomo.
Un’innumerevole serie di fattori concomitanti avrebbe
quindi fatto sì di permettere la vita, un numero
talmente alto che è contro ogni legge statistica e ogni
calcolo delle probabilità, secondo questi fisici
contemporanei. «La Vita non sembra essere una componente
accidentale dell’Universo – ha detto Linde – ma pare
esserne il suo fine ultimo.
Se solo uno di questi innumerevoli fattori fosse stato
solo di poco diverso da quello che è, oggi non
esisteremmo». Linde ha anche speculato che la coscienza
potrebbe essere una componente fondamentale
dell’Universo, proprio come lo spazio e il tempo, e
questo sarebbe dimostrato dalla relazione rilevata in
laboratorio tra l’osservatore e le particelle osservate:
le due componenti si influenzano vicendevolmente. Ciò
dimostra che tutto forma un sistema unico dove la
coscienza ha la sua parte.
In breve, la Creazione esiste in quanto esiste qualcuno
che la osserva. Non è forse questa la ragione insita
nella creazione dell’Uomo, narrata da tutte le Grandi
Tradizioni Spirituali di ogni epoca e luogo,
semplicemente spogliata dei suoi elementi allegorici e
simbolici? Non è stato sempre detto in antico che Tutto
è Uno ? «Senza qualcuno che osservi l’Universo – ha
affermato Linde – l’Universo non esisterebbe».
Anche il Fisico James Gardner si è espresso in termini
simili con la sua teoria dell’Universo Autocosciente,
affermando che la vita e l’intelligenza sono i primari
fenomeni cosmologici e che tutti gli altri fenomeni,
vale a dire ciò che la fisica definisce “costanti
fondamentali” per l’Universo, sarebbero in realtà solo
secondarie. Gardner ha speculato che alla base di questa
creazione, nei primi momenti di vita di questo e di
altri universi, vi sia stata una “forma di vita
intelligente altamente evoluta” che lo ha provvisto di
un “codice cosmico” (un insieme di leggi fisiche e
costanti) finalizzato alla vita, in grado, una volta
giunta al massimo stadio di evoluzione (consapevolezza)
di ripetere il ciclo. Chi può mai essere questa forma di
vita altamente evoluta alla base della creazione ?
Alieni ? O un Super-Essere primordiale ? Non si può, in
effetti, escludere una forma di Coscienza Universale.
L’Uomo, quale essere al massimo stadio di evoluzione, si
comporterebbe come il DNA, avendo come compito quello di
essere l’organo riproduttivo della creazione stessa, in
grado di spargere il seme della creazione e le sue
costanti geometriche in lui insite, e questo sembra
essere proprio quello che ipotizzano i sue studiosi
kazaki Vladimir I. shCherbak e Maxim A. Makukov .
A questo punto, siamo giunti a definire quello che è lo
scopo ultimo del grande Disegno Intelligente, che
riunifica Scienza e Spirito, vale a dire la
Coscienza/Consapevolezza.
La Creazione, frutto di un’intelligenza che è Coscienza
genererebbe nuova Coscienza in forma embrionale: l’Uomo.
Questi possiede i semi di questa coscienza ma li
esprimerebbe solo al suo massimo grado evolutivo.
Insomma, tutto nel creato sembra basarsi su un progetto
preciso, e la teoria del Disegno Intelligente, nata in
seno a un gruppo di scienziati che non accettano le
teorie evolutive tradizionali, sebbene non parli di una
divinità, a questa si lega indissolubilmente, per quanto
involontariamente, essendo le sue acquisizioni del tutto
sovrapponibili e corrispondenti al Sapere che da lontane
epoche, civiltà e uomini sapienti, ci arriva: Tutto è
Uno, quell’Uno è Dio e quel Dio è in noi.
By Adriano Forgione – Fonte la rivista X-Times n°56
Tratto da: segnidalcielo.it
Un messaggio alieno è
nascosto nel nostro DNA ? Lo ipotizza un astrofisico
del Kazakistan
La risposta alla domanda se siamo soli nell’universo,
piuttosto che dalla ricerca nel cosmo, potrebbe essere
proprio sotto il nostro naso, più letteralmente,
all’interno di ogni cellula del nostro corpo.
Secondo l’astrofisico Vladimir I. Shcherbak, della
Al-Farabi Kazakh National University del Kazakistan, e
Maxim A. Makukov dell’Istituto Astrofisico Fesenkov, i
nostri geni potrebbero contenere nel loro design una
sorta di marchio di fabbrica al loro interno, scritta
eoni fa in un altro posto della nostra galassia.
Questo specie di griffe sarebbe il timbro indelebile di
una civiltà extraterrestre che ci ha preceduto di molti
milioni o miliardi di anni. L’impronta biologica nel
nostro genoma, sarebbe l’eredità lasciata da questa
remota civiltà alla Via Lattea.
I due astrofisici ipotizzano che il messaggio
intelligente lasciato nel nostro DNA è scritto con una
semantica e una matematica che non possono essere
spiegate con la teoria classica dell’evoluzione
darwiniana.
Come riporta l’articolo di
Discovery News, Shcherbak e Makukov lo chiamano SETI
biologico, affermando che questo sistema di
comunicazione è molto più duraturo ed efficace rispetto
alla possibilità di rilevare gli alieni attraverso la
ricezione di un una trasmissione radiofonica
extraterrestre. Così scrivono sulla rivista
Icarus:
“Una volta fissato, il codice rimane immutato attraverso
i tempi cosmologici, infatti si tratta del sistema più
durevole conosciuto. Quindi rappresenta una memoria
eccezionalmente affidabile per una firma intelligente.
Una volta che il genoma è opportunamente riscritto, il
nuovo codice con il marchio di fabbrica rimarrà
congelato nella trasmissione del DNA alle successive
generazioni, venendo tramandato attraverso lo spazio e
il tempo”.
Per sostenere tale ipotesi, i modelli di codice genetico
devono essere statisticamente molto significativi e
intelligenti, cioè devono essere in possesso di
caratteristiche che sono incompatibili con qualsiasi
processo naturale, spiegano gli autori.
Secondo l’analisi dettagliata dei due ricercatori, il
genoma umano mostra un’approfondita precisione
nell’ordine di mappatura tra i nucleotidi del DNA e gli
aminoacidi.
“Alcuni semplici accorgimenti nel codice rivelano un
insieme di modelli aritmetici e ideografici che fanno
pensare ad un linguaggio simbolico”, continuano i due.
“Accurati e sistematici, questi modelli appaiono come il
prodotto di una precisione logica e informatica non
banale”.
L’interpretazione del dati porta i due ricercatori ad
una conclusione straordinaria: “Il nostro codice
genetico sembra essere stato inventato al di fuori del
Sistema Solare già diversi miliardi di anni fa”.
La conclusione di Shcherbak e Makukov, in effetti,
sembra appoggiare la teoria della panspermia, l’ipotesi
secondo cui la vita sulla Terra sarebbe stata seminata
dallo spazio. Ma ci sono altri indizi che possano
sostenere le conclusioni dei due astrofisici ?
Materiale “strano” nel nostro DNA
Una ricerca pubblicata su
Nature nel 2012, condotta da Robert Gifford, paleo
virologo presso Aaron Diamond AIDS Research Center, e
John Coffin, virologo alla Tufts University School of
Medicine di Boston, rivela che tutti noi potremmo essere
meno umani di quanto pensiamo.
Lo studio spiega che il genoma umano è in parte un
virus, per la precisione il Bornavirus, portatore di
morte per cavalli e pecore. Sembra che 2 milioni di anni
fa, questo virus abbia inserito parte del suo materiale
genetico nel nostro DNA.
La scoperta dimostra come questi virus di tipo RNA
possono comportarsi come i retrovirus (ad esempio HIV)
ed integrarsi stabilmente come ospiti dei nostri geni.
Questo lavoro di ricerca potrebbe consentire di capirne
molto di più sulla nostra evoluzione, rivelando come il
mondo attuale sia anche il frutto del lavoro di un virus
contenuto in ognuno di noi.
“La conoscenza di noi stessi come specie è stata
leggermente mal interpretata” afferma Robert Gifford.
Insomma non abbiamo tento conto che il DNA umano si
evoluto anche grazie al contributo di batteri ed altri
microrganismi e che le nostre difese immunitarie hanno
fatto ricorso a quel materiale genetico per difendersi
dalle infezioni. Sembra che fino all’8% del nostro
genoma potrebbe ospitare materiale genetico dei virus.
In uno studio parallelo, alcuni ricercatori Giapponesi
hanno trovato copie di un gene del
Bornavirus inserite in almeno quattro zone diverse
del nostro genoma. Ricerche condotte su altri mammiferi
hanno rivelato la sua presenza in una vasta quantità di
specie per milioni di anni.
“Hanno fornito le prove di un reperto fossile con tracce
del Bornavirus”, afferma John Coffin, virologo alla
Tufts University School of Medicine di Boston e coautore
dello studio “Questo ci dice anche che l’evoluzione dei
virus non è andata come pensavamo”.
Gli scienziati sostengono che il questa “infezione
preistorica” potrebbe essere una fonte di mutazione
umana, specialmente nei nostri neuroni. E se invece di
una “infezione” si trattasse del “marchio di fabbrica”
ipotizzato da Shcherbak e Makukov ?
Tratto da: ilnavigatorecurioso.it
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DNA Umano modificato
artificialmente qualche centinaia di migliaia di anni fa
I primi interventi di modifica del DNA effettuati dagli
elohim
sugli ominidi possono IPOTETICAMENTE essere collocati
intorno al 250-200 mila anni a.C.
Alcuni esponenti della scienza ufficiale iniziano a
ipotizzare in quel periodo la fabbricazione in
laboratorio dei gruppi di maschi e di femmine chiamati
Adamo cromosomiale Y e Eva mitocondriale. L'analisi
molecolare ha dimostrato che il cromosoma 2 umano deriva
dalla fusione di due cromosomi ancestrali degli
scimpanzé (il 12 e il 13).
Quando questi fenomeni di unione avvengono in natura.
Hanno effetti negativi. Sono deleteri e normalmente
incompatibili con la vita. La fusione che ha dato
origine al nostro cromosoma 2 non sembra invece aver
arrecato danno, anzi ha avuto gli sviluppi che
conosciamo con l'avvento del sapiens e del sapiens
sapiens. Nel nostro patrimonio genetico ci sono varie
sequenze di geni la cui origine non è spiegabile in
semplici termini evoluzionistici.
Dottor Saverio Roberti rivista "le scienze" agosto 2014
A) Genetica umana.
Gene HAR1
Durante lo sviluppo dell'embrione in gravidanza produce
quella particolare migrazione neuronale che é
indispensabile per lo sviluppo della corteccia
cerebrale, lo strato rugoso esterno del cervello che ci
differenzia anche dagli scimpanzé a noi più vicini. Dal
punto di vista evoluzionistico è rimasto fermo per
centinaia di milioni di anni e poi è stato
improvvisamente modificato.
Sequenza ASPM
Questa sequenza rende possibile lo sviluppo di un
cervello tre volte maggiore dal punto di vista del
rapporto al peso del resto dell'organismo.
Sequenza WNK1
Garantisce una maggiore capacità di coordinare movimenti
Fini e maggiore destrezza nell'andatura.
Sequenza MAD1L1
Assicura un minor tasso di errori nella divisione
cellulare.
Sequenza WWOF
Favorisce la morte cellulare programmata delle cellule
tumorali o di altre cellule molto danneggiate. Sequenza
FOXP2
Consente di migliorare la comunicazione tra individui
con movimenti facciali coordinati con le vibrazioni
dalla laringe che sono alla base della parola.
Sequenza HACNS1
Induce lo sviluppo dei particolari muscoli che
consentono al nostro pollice di essere opponibile e
produce quella peculiare complessità del nostro sistema
mano-avambraccio da cui dipendono la libertà e la buona
precisione nei movimenti. A livello degli arti inferiori
produce una migliore efficienza e facilità della
deambulazione sui due piedi.
Sequenza AMY1A
Produce l'amilasi salivare, un enzima che permette una
migliore digestione dell'amido che comincia direttamente
nel cavo orale. Rende possibile la metabolizzazione di
alimenti derivati dal frumento e dai tuberi indigeribili
per altri primati.
Gene LCT
Codifica per l'enzima lattasi che permette al genere
umano di nutrirsi anche del latte proveniente da altri
mammiferi. Compare nel nostro patrimonio genetico circa
9000 anni fa.
Gene miR-941
Gene comparso come mutazione di una sequenza che ha dato
vita a un nuovo gene che regola le percezioni coscienti
facendo sviluppare il cervello del sapiens in sapiens
sapiens.
B) genetica vegetale e animale
Nel territorio in cui si ipotizza di poter collocare il
Gan-Eden è avvenuta una successione di eventi
genetici che la scienza definisce "impossibili" ("le
Scienze", agosto 2014): l'intero genoma del triticum
urartu (cereale) si è fuso con quello dell'aegilops
speltoides generando il farro selvatico. Circa 8000-9000
anni fa, nella regione compresa tra l'attuale Armenia e
il sud-ovest del mar Caspio avvenne un secondo evento
genetico "impossibile": il triticum aestivum, il grano
tenero con cui facciamo la pane.
La rivista definisce un vero e proprio "mostro genetico"
il triticum da cui tutto è partito. Sempre stando alla
rivista "le scienze" (luglio 2014), la domesticazione
delle pecore, delle capre e dei suini avviene tra 11.000
e 9500 anni fa nei territori compresi tra i monti Zagros,
l'Anatolia centrale e il sud-est della Turchia .....
Almeno una delle quattro linee genetiche dei bovini
domestici ha radici nella valle dell'Eufrate .........
By
Danilo Parisi
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DNA: Da 2
a 3 o 4 eliche, la nuova Era è già iniziata”
Nel 2001 si sono osservati i primi casi di bambini nati
con 3 eliche del DNA. Purtroppo non esistono dati a
livello mondiale, perché uno screening di questo tipo
sui neonati sarebbe troppo costoso per l’Organizzazione
Mondiale della Sanità, ma dalle poche informazioni
disponibili, sembra che la percentuale, ora, abbia già
superato il 20%.
Il 20 gennaio 2013 la rivista
scientifica “NATURE CHEMISTRY” ha pubblicato un articolo
di Giulia Biffi, David Tannahill, John McCafferty e
Shankar Balasubramanian, ricercatori di
Cambridge, che annunciavano di aver osservato DNA umani
con 4 eliche. Si tratta quindi di un ulteriore passo
avanti nell’evoluzione spontanea della specie umana.
Chi mi ha dato lo spunto per riuscire
a trovare un inquadramento scientifico dei fenomeni in
atto è Igor Sibaldi, che ha tirato in ballo il fenomeno
della “speciazione”. Questo fenomeno è noto da tempo, ed
è stato osservato sia su piante che su animali. La
speciazione è definita come un processo evolutivo grazie
al quale si formano nuove specie da quelle
preesistenti. Il fenomeno opposto è l’estinzione. Il
concetto di speciazione che è stato essenzialmente
sviluppato da Ernst Mayr, risulta dalla selezione
naturale e/o dalla deriva genetica, che sono i due
motori della evoluzione.
La speciazione è una delle colonne
portanti del neodarwinismo. Vi sono quattro differenti
modalità di speciazione di origine geografica, associate
al livello in cui le popolazionispeciantesi si sono
geograficamente isolate le une dalle altre: allopatrica,
parapatrica, peripatrica e simpatrica. La speciazione
simpatrica, avviene quando due popolazioni non isolate
geograficamente, si evolvono in specie distinte. In
questo caso la selezione naturale gioca un ruolo
cruciale nella divergenza delle popolazioni. Il fenomeno
presenta tuttora degli aspetti controversi, ma è stato
ben documentato in alcuni casi, per esempio nei pesci di
acqua dolce della famiglia dei Ciclidi.
Ora, l’aver osservato una mutazione
del DNA come quelle sopra descritte è l’evidenza che un
processo di speciazione è in atto nel genere
umano. L’aver osservato queste mutazioni del DNA è la
conferma scientifica della speciazione, mentre,
viceversa, l’ipotesi teorica di una speciazione in atto
trova la sua conferma nelle mutazioni del DNA. Ma cosa
significa concretamente tutto questo?
In pratica è come se ci fossero due
evoluzioni in atto, che normalmente vengono
rappresentate in questo modo:
La linea “v” rappresenta la parte di
umanità che sta proseguendo il suo cammino senza alcun
cambiamento. La linea “n” rappresenta coloro che hanno
deciso di abbandonare la vecchia strada e sono “saltati”
sulla nuova, per vari motivi.
Essa è parzialmente popolata da persone adulte che
volontariamente hanno deciso di fare questo salto, e poi
dai bambini che stanno nascendo: la generazione nata
dopo il 2000 è infatti già predisposta a “nuovi cieli e
nuove terre”.
Il tempo passa, e le due linee
divergono, si allontanano sempre più, fino ad arrivare
ad un punto dove non sarà più possibile saltare da una
all’altra. In realtà non si tratta di saltare, ma di
convertirsi, cioè invertire il senso di marcia,
ritornare indietro sino al punto di congiunzione delle
linee, e quindi imboccare la nuova strada. Questo si può
fare attraverso una tras-forma-azione di noi stessi,
cioè un’azione che ci porti a superare la forma
dell’apparenza nella quale siamo immersi. Ma anche
questa trasformazione ha i suoi limiti, che ora stiamo
raggiungendo. Se il percorso all’indietro diventa troppo
lungo, non ci sono più né forze né tempo per riuscire
nell’impresa.
Oltre l’evoluzione del DNA, ci sono tanti altri segnali
di cambiamento: dallo scongelamento delle calotte, alle
bizzarrie del campo magnetico terrestre, dai cambiamenti
del Sole e dei pianeti, all’aumento dell’attività
sismica, e tanti altri ancora che sarebbe lungo citare.
In ogni caso non si tratta di piccoli mutamenti, in
generale le percentuali di variazione sono sempre del
200/300% in pochi anni.
Tutto questo ci deve far comprendere che non possiamo
più aspettare, e che è necessario schierarsi al più
presto.
Spero di aver fornito un po’ di chiarezza e conforto a
tutti quelli che il salto lo hanno già fatto, ma proprio
per questo ora soffrono di solitudine e non riescono più
a percepire questo mondo come proprio, e anche a coloro
che sono alle prese con bambini piccoli, nati con le
nuove caratteristiche, il cui comportamento sembra, a
volte, inconciliabile con le regole di questa società
ormai malata.
Tratto da “Da 2 a 3 o 4 eliche del DNA: la nuova Era è
già iniziata” di Gian Piero Abbate, A cura di Fisicaquantistica.it
Fonte: stazioneceleste.it
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DNA
cervello cambia con la crescita - 09 luglio
2013
Il codice genetico delle cellule del cervello cambia
mentre quest’ultimo cresce e si sviluppa.
Infatti, dalla nascita all’età adulta si assiste ad un
continuo rimaneggiamento delle modificazioni chimiche
che determinano l’accensione o lo spegnimento dei geni
che compongono il Dna.
Si tratta di un processo che influenza la nostra
memoria, il comportamento e l’insorgenza delle malattie
psichiatriche, come descritto per la prima volta su
Science dai ricercatori del
Salk Institute for Biological Studies di La Jolla,
in California.
Il DNA ha delle caratteristiche nascoste alla
medicina ufficiale:
vedi:
http://www.stazioneceleste.it/kryon/85K_2010.htm
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Cos'è esattamente
CRISPR ?
-
Come riprogrammare il DNA ?
CRISPR è un nuovo tipo di ingegneria genetica che offre
agli scienziati il potere di modificare il DNA molto
più facilmente che mai. I ricercatori pensano che CRISPR
potrebbe rivoluzionare il modo in cui prevengono e
trattano molte malattie.
Il CRISPR potrebbe, ad esempio, consentire agli
scienziati di riparare i difetti genetici o utilizzare
cellule umane geneticamente modificate come terapie.
La terapia genica tradizionale utilizza i virus per
inserire nuovi geni nelle cellule per cercare di curare
le malattie.
I trattamenti CRISPR in gran parte evitano l'uso di
virus, che in
passato hanno causato molti problemi di
sicurezza. Invece direttamente apportano cambiamenti nel
DNA, utilizzando strumenti molecolari mirati.
La tecnica è stata confrontata con la funzione "taglia e
incolla" in un programma di elaborazione testi: consente
agli scienziati di rimuovere o modificare specifici geni
che causano un problema.
Commento
NdR: Giusta terapia, quella
del CSISPR che però non elimina le cause
che hanno generato la Mutazione genetica (esempio le
mutazioni genetiche dei vaccini),
perché ripara solo la Mutazione indotta, per cui questa
giusta terapia genetica, ripara, ma DEVE AVERE ed
UTILIZZARE in CONTEMPORANEA, il
Protocollo di
Mednat affinché sia duratura nel tempo la
riparazione effettuata al DNA e la mutazione non si
ripresenti piu'.
Dalla
vaccinazione dei batteri arriva la possibilità
di modificare il DNA di qualsiasi cellula: il
sistema CRISPR-Cas9. Gli sforzi dei
genetisti, a partire dal 1953, sono stati sempre
rivolti a cercare gli strumenti per
modificare il DNA presente nelle cellule.
L’ultima tappa del lungo percorso verso questo
ambizioso traguardo consiste nella scoperta nei
batteri del meccanismo
CRIPSR-Cas9, Clustered Regularly Interspaced
Short Palindromic Repeats (Brevi Ripetizioni
Palindrome Raggruppate e Separate a Intervalli
Regolari), oltre a un gruppo di geni che
codifica per diversi enzimi associati a CRIPSR.
NdR: Il Cas9 è un enzima) Nel numero
528 di Nature del 24 dicembre 2015, Jennifer
Doudna, docente di biologia molecolare e chimica
a Berkeley, ha pubblicato un articolo che
descrive come il sistema di difesa batterico
CRISPR-Cas9, possa essere usato per modificare i
genomi delle cellule. Nel 2007, due biologi
francesi Rodolphe Barrangou e Philippe Horvarth,
della Società danese Danisco, insieme con il
gruppo canadese diretto da Sylvain Moineau,
dell’Università di Laval, in Québec, avevano
annunciato di aver immunizzato il batterio
Streptococcus thermophilus contro un virus.
Ulteriori osservazioni dimostrarono che batteri
divenuti resistenti ad un successivo attacco
conservavano nel loro genoma traccia del DNA
virale. I batteri resistenti disponevano di
un’ampia biblioteca genica (identificata poi con
CRIPSR) delle infezioni virali pregresse che li
rendeva immuni da successivi attacchi di
batteriofagi, o di plasmidi. Queste sequenze
geniche erano ereditabili insieme alla relativa
immunità. Il sistema CRIPSR-Cas9 è stato
utilizzato come forbici molecolari per
tagliare il DNA di una cellula in un punto
prestabilito. La differenza con i metodi di
taglio precedenti sta nel fatto che essi
richiedono enzimi specifici per ogni situazione,
mentre il meccanismo CRIPSR richiede la sola
proteina Cas9, utilizzabile in modo universale.
L’unico elemento specifico da costruire è un RNA
che deve guidare l’enzima Cas9 nel punto preciso
del genoma da tagliare. Il meccanismo di azione
in sintesi è il seguente:
1) Costruzione di un RNA
guida per fusione con RNA batterico (TracrRNA)
che contiene anche la sequenza di RNA
complementare a quella del DNA bersaglio. 2)
Accoppiamento dell’RNA guida con l’enzima Cas9.
3) Introduzione nella cellula dello strumento
CRISPR-Cas9; la sequenza dell’RNA guida trova la
corrispondente sequenza del DNA cellulare da
tagliare. 4) La proteina Cas9 taglia i due
filamenti del DNA in modo preciso. Il pezzo di
DNA può così essere riparato per ricombinazione
con DNA omologo, sintetizzato e introdotto nella
cellula. La tecnica dell’editing genomico potrà
trovare applicazioni anche in campo
agroalimentare e rivoluzionare il dibattito
sugli OGM.
Tappe fondamentali della
rivoluzione in genetica: 1953: Scoperta della
struttura del DNA a cura di J. Watson, F.
Crick, M. Wilkins, Premio Nobel 1962.
1970: Viene isolata dal biologo statunitense
Hamilton Smith, la prima endonucleasi specifica
(enzima di restrizione), Premio Nobel 1978.
1983: Kary B. Mullis, biologo statunitense,
mette a punto la tecnica PCR (Reazione a catena
della polimerasi), Premio Nobel 1993.
1989: Prima modifica mirata di un genoma di topo
da parte di Oliver Smithies (USA), Martin Evans
(G.B) e Mario Capecchi (origini italiane),
Premio Nobel 2007.
Per saperne di più:
https://it.wikipedia.org/wiki/CRISPR
www.pianetachimica.it/mol_mese/…CRISPR/Cascade_CRISPR.htm
https://www.neb.com/…/crispr–cas9-and-targeted-g
https://www.youtube.com/watch?v=2pp17E4E-O8

La figura che illustra il
meccanismo CRISPR-Cas9 è presa da Le scienze (
Edizione italiana di Scientific
American), Aprile 2016, n°572, pag.34.
Tratto da: anisn.it
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Polimorfismo di geni
Presenza, nella popolazione di una specie, di più alleli
di uno stesso gene: per convenzione, si considerano
polimorfismi genetici solo le forme che si presentano
con una frequenza maggiore dell’1%.
I polimorfismi genetici possono essere dovuti alla
mutazione, all’inserzione o alla delezione di tratti più
o meno lunghi della sequenza di DNA, fino all’estremo
del cambiamento di un singolo nucleotide, che può
modificare l’amminoacido prodotto di un singolo codone.
Non tutte le sostituzioni nucleotidiche hanno, tuttavia,
conseguenze fenotipiche apprezzabili. Le frequenze dei
polimorfismi genetici all’interno di una popolazione
sono controllate da diversi fattori, il più importante
dei quali è la selezione naturale.
Quando la frequenza
di due o più polimorfismi rimane costante, si parla di
polimorfismo bilanciato dovuto a selezione equilibrante
(balancing selection). In questi casi, diversi
polimorfismi vengono mantenuti a frequenze relativamente
alte all’interno della popolazione, senza che nessuno di
questi risulti assolutamente dominante. Il caso più noto
e studiato è l’equilibrio raggiunto con polimorfismi che
in eterozigosi sono selettivamente avvantaggiati
rispetto all’omozigosi. In questa evenienza, il
vantaggio degli eterozigoti rispetto agli omozigoti farà
da freno alla diffusione del polimorfismo in questione.
È ciò che si verifica, per es., con alcuni polimorfismi
del gene che codifica per l’emoglobina in aree di
endemia malarica: letali per gli individui omozigoti che
portano due copie del gene mutato, ma vantaggiosi in
eterozigosi (con un solo allele mutato). Un altro
meccanismo di selezione che mantiene in equilibrio
dinamico i polimorfismi si attiva quando l’aumento di
frequenza di un polimorfismo diventa un fattore
limitante per l’ulteriore diffusione di quello stesso
polimorfismo. È ciò che accade, per es., in alcune
infezioni che portano alla morte dell’ospite. Lo stesso
agente infettivo si può presentare in forma più o meno
virulenta: se prende il sopravvento la prima, si può
andare incontro al collasso della popolazione di ospiti
infettati. Diventa, quindi, temporaneamente
avvantaggiata una forma meno virulenta dello stesso
agente, che non uccida l’ospite. Il bilanciamento dei
polimorfismi può, inoltre, essere dovuto a condizioni
ambientali che variano ciclicamente (per es., le
stagioni), favorendo polimorfismi diversi in momenti
differenti.
Tratto da Enciclopedia Treccani
Commento NdR:
Nel “Manuale
di Patologia Generale e Anatomia Patologica” viene
ammesso che i polimorfismi sono molto comuni e in grado
di slatentizzare la predisposizione cellulare, e cio'
viene
attuato con la vaccinazione
Quest'attivazione è causata da numerosi fattori esterni,
come ad esempio agenti chimici e di quelli dei Vaccini.
I Poliformismi possono indurre anomalie della biosintesi
intermedia: enzimi prodotti in quantità ridotte, dotati
di scarsa bioattivitá o il blocco delle attività
metaboliche.
Nonostante siano passati appena due anni, la campagna di
sensibilizzazione circa il serio pericolo dei
Poliformismi e dei problemi generati associati ai rischi
vaccinali, ha portato le
aziende
produttrici di Vaccini ad ammettere, molto
timidamente, che i polimorfismi sono fattore di rischio,
con i Vaccini.
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SCIENZIATI SCOPRONO un
CODICE "SEGRETO" nelle ELICHE del DNA - Essi hanno
scoperto un "secondo codice nascosto" all'interno del
DNA.
Questo secondo codice contiene informazioni che cambiano
leggendo le istruzioni contenute nel
DNA e creano delle mutazioni innescate dagli stati
di salute o di malattia dell'organismo.
Un gruppo di ricerca guidato dal Dr. John
Stamatoyannopoulos,
Università di Washington, professore associato di
scienze del genoma e della medicina, ha fatto questa
eccezionale scoperta. I risultati sono riportati nel
numero del 13 dicembre della rivista "Scienza"
. L'opera fa parte di un progetto internazionale sullo
studio del DNA, noto anche come
ENCODE.
La
Human Genome Research Institute Nazionale ha
finanziato il pluriennale sforzo internazionale. ENCODE
mira a scoprire dove e come le indicazioni per funzioni
biologiche sono memorizzate nel genoma umano. Poiché il
codice genetico è stato decifrato nel 1960, gli
scienziati hanno supposto che è stato utilizzato
esclusivamente per scrivere informazioni su proteine.
Gli scienziati hanno scoperto adesso che i genomi
utilizzano il codice genetico per scrivere con due
"lingue distinte".
Una descrive come sono fatte le proteine, e l'altra
istruisce la
cellula come controllare i geni . Una lingua è
scritto sopra l'altra, ed è per questo motivo che la
seconda lingua è rimasta nascosta per tanto tempo. "Per
oltre 40 anni abbiamo ipotizzato che i cambiamenti del
DNA interessavano solo il codice genetico che dava
informazioni unicamente su come erano fatte le
proteine", ha detto Stamatoyannopoulos. "Ora sappiamo
che questo assunto di base sulla lettura del genoma
umano ci ha fatto perdere la metà del quadro.Questi
nuovi risultati evidenziano che il DNA è un dispositivo
incredibilmente potente di immagazzinamento di
informazioni, che la natura ha pienamente sfruttato in
modi inaspettati".
Il codice genetico utilizza un 64 - lettera
dell'alfabeto chiamato
codoni. La squadra UW ha scoperto che alcuni codoni,
che hanno chiamato duons, possono avere due significati,
quello relativo alla sequenza della proteina, e quello
relativo al controllo del gene. Questi due significati
sembrano essersi evoluti l'uno in concerto con l'altro.
Le istruzioni di controllo del gene sembrano contribuire
a stabilizzare alcune funzioni benefiche delle proteine
ed a dirci anche come sono fatti.
La scoperta dei duons ha importanti implicazioni per
come gli scienziati ed i medici interpretano il genoma
di un paziente e apriranno nuove porte alla diagnosi e
trattamento delle malattia. "Il fatto che il codice
genetico può scrivere simultaneamente due tipi di
informazioni significa che molti cambiamenti del DNA che
sembrano alterare le sequenze proteiche possono
effettivamente causare la malattia interrompendo
programmi di controllo dei geni o addirittura entrambi i
meccanismi simultaneamente ", ha detto
Stamatoyannopoulos.
Tratto da: archaeologynewsnetwork.blogspot.it
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Gli ORGANISMI TRANSGENICI
A
questo punto possiamo anche inserire la definizione di "organismi
transgenici": infatti, per organismo transgenico si intende
quella
cellula
od organismo che contiene nel suo DNA una parte modificata o
totalmente nuova (spesso un intero gene) in grado di produrre una proteina
nuova o modificata.
Ma come si fa a passare dalla sequenza di basi di DNA
al prodotto finale, cioè le
proteine
? I processi sono tanti ed andrebbero
approfonditi uno ad uno, qui ne facciamo solo una piccola sintesi.
Il
DNA viene inizialmente copiato da determinati enzimi presenti nel nucleo
(quali le TRASCRITTASI) passando dal DNA che è a doppio filamento
all'RNA che è a singolo filamento e che comprende un nuovo tipo di
zucchero non presente nel DNA: il riboso in luogo del deossiribosio, da
qui il nome acido ribonucleico o RNA
(lo RNA e' solo una
ipotesi dialettica).
Inoltre al posto della base timidina
verrà utilizzato l'URACILE, cioè una nuova base azotata presente
solo nell'RNA.
Il
compito dell'RNA è, in pratica, di trasportare l'informazione del DNA dal
nucleo al citoplasma dove verrà tradotta e servirà a produrre una
proteina grazie a organuli chiamati “RIBOSOMI”.
La traduzione: dall’RNA
alle proteine, per la traduzione sono indispensabili i
ribosomi
Un ruolo determinante nella sintesi proteica è svolto dai
ribosomi.
Il ribosoma non è semplicemente il luogo fisico del
citoplasma in cui si realizza la traduzione: esso presenta
una struttura complessa, grazie alla quale è in grado di
assemblare correttamente una catena polipeptidica
trattenendo nella giusta posizione l’mRNA e i tRNA carichi.
I ribosomi non sono specifici per la sintesi di un solo
polipeptide; ogni ribosoma può usare qualsiasi mRNA e tutti
i tipi di tRNA carichi, quindi può essere utilizzato nella
fabbricazione di molti prodotti polipeptidici diversi. La
sequenza polipeptidica da produrre è specificata solo dalla
sequenza lineare dei codoni dell’mRNA.
Organulo
Sebbene siano più piccoli rispetto
agli organuli cellulari, i ribosomi hanno una massa di
svariati milioni di dalton e ciò li rende assai più
voluminosi dei tRNA carichi. Ogni ribosoma è costituito
da due subunità, una maggiore e una minore.
Negli eucarioti, la subunità maggiore è composta da tre
molecole diverse di RNA ribosomiale (rRNA) e da circa 45
molecole proteiche differenti, disposte secondo una
schema preciso; la subunità minore contiene una sola
molecola di tRNA e 33 molecole proteiche diverse. Le
varie proteine e gli rRNA delle subunità ribosomiali
sono tenuti insieme da forze ioniche o idrofobiche;
quando i ribosomi non sono impegnati nella traduzione di
mRNA, le due subunità sono separate.
I ribosomi dei procarioti sono un pò più piccoli
e contengono proteine ed RNA diversi, ma sono anch’essi
formati da due subunità. Anche i mitocondri e i
cloroplasti contengono ribosomi, talvolta simili a
quelli dei procarioti.
Sulla subunità maggiore del ribosoma
si trovano tre siti di legame per i tRNA. Un tRNA carico
passa dall’uno all’altro di essi seguendo un ordine
preciso:
- Il sito A (attacco) è dove l’anticodone del tRNA
carico si lega al codone dell’mRNA, allineando
l’amminoacido che va aggiunto alla catena polipeptidica
in crescita.
- Il sito C (condensazione) è dove il tRNA cede il
proprio amminoacido alla catena polipeptidica in
crescita.
- Il sito D (distacco) è dove viene a trovarsi il tRNA
che ha ormai consegnato il proprio amminoacido, prima di
staccarsi dal ribosoma e tornare nel citosol a
raccogliere un’altra molecola di amminoacido e
ricominciare il processo.
Tratto da: ebook.scuola.zanichelli.it
Una
proteina
è spesso ma non solo formata da aminoacidi, cioè molecole organiche presenti in
una varietà limitata nel nostro organismo. Praticamente il corpo umano
utilizza solo 20 aminoacidi e con questi forma tutte le proteine presenti,
è un pò come se prendessimo il nostro alfabeto levassimo una lettera
(magari la H che è quella meno utilizzata) e tentassimo di comporre tutte
le parole che conosciamo, come potete ben capire si verrebbero a formare
un numero illimitato di parole.
Le
proteine vengono prodotte dai
ribosomi; il ribosoma legge l'RNA
a triplette, cioè tre basi dell'RNA per volta, ovvero quelle sufficienti
a codificare per l'aminoacido che dovrà essere attaccato alla neocatena
della proteina da rifinire.
In
questa maniera grazie alle quattro basi dell'RNA che si uniscono a formare
le triplette avremo 64 combinazioni diverse di triplette che daranno le
informazioni per costruire la proteina; tra queste triplette oltre alla
codificazione per gli aminoacidi abbiamo anche quelle che codificano per
il termine della traduzione della proteina e quelle che codificano per
l'avvio della traduzione.
Ma
se gli aminoacidi presenti nell'uomo sono 20 a cosa servono 64 triplette ?
La
risposta è nella RIDONDANZA, cioè più triplette codificano per
lo stesso aminoacido.
In questa maniera se abbiamo variazioni minime del
DNA quali mutazioni di una sola base otterremo comunque un
amminoacido
spesso uguale
(dipende da quale base cambia) a quello di partenza.
(NdR: Cambiando una base si può passare da
Glutammico
(carico negativamente) a
Valina (apolare).
Purtroppo,
però, le mutazioni non sono così valide e a volte l'amminoacido sarà
completamente diverso e potrà modificare completamente la proteina finale
un pò come succede in alcune patologie del sangue.
A volte esistono
mutazioni ancora più pericolose che levano o aggiungono una base alla
sequenza del DNA: in questa situazione il segnale di avvio e di stop può
essere variato e quindi la proteina potrebbe anche non essere più
codificata o addirittura sviluppare proteine senza alcun senso; per
fortuna all'interno della cellula esistono determinati enzimi che riescono
a correggere gli errori che avvengono sul DNA, questo perché come abbiamo
visto sopra noi abbiamo due filamenti che sono opposti, quindi se si viene
a formare un errore su un filamento, ne abbiamo comunque un altro su cui
basare la correzione, infatti, se noi abbiamo la vecchia sequenza
conosciamo perfettamente anche quella che si aveva sull'altro filamento
per il fatto che adenina si lega con
timidina e
guanina si lega con
citosina = (NdR: vedi YHWH).
Una
volta che le proteine sono state prodotte si può formare il resto
dell'organismo perché si può dire che le proteine sono le macchine che
permettono di unire gli zuccheri, trasmettere segnali, riparare e
quant'altro deve essere fatto nella
cellula
e nell'organismo.
By Fabio Venzano - con piccoli commenti da parte del
redattore di questa pagina = NdR.
Commento
NdR: l'autore di questo scritto si e' dimenticato che noi
utilizziamo per sintetizzare
proteine
solo il 10% del nostro
DNA e l'altro 90% a cosa serve...? in quanto la
Natura
intelligente non fa di queste cose.....
Il redattore di questa Pagina
ringrazia le indicazioni e le precisazioni di vari
personaggi del NG di it.scienza.biologia, i quali hanno
permesso di precisare alcuni punti poco chiari e/od
imprecisi.
Es.:e NON tralasciamo anche altre cose importanti che servono
alla "composizione" di una persona e cioe’: i segnali
extracellulari, topografici, epigenetici, e non tralasciamo
pure il fatto che a innescare la divisione in una
cellula
uovo animale, è la fusione con un altra cellula fecondante,
a cui la cellula uovo risponde con tutta se stessa in quanto
rete dinamica autoregolata (in cui è compreso il DNA nel suo
complesso).
Inoltre l'autore si e' dimenticato di ricordare che il
DNA
ed i
Cromosomi che sono la scala del DNA avviluppata su se
stessa, sono di fatto una antenna dinamica
(ricetrasmittente) immersa in liquido, antenna che risuona a
tutte le frequenze dell'UniVerso
(per armoniche).
Ricordiamo anche che il DNA non è una
struttura statica, ma è libera di muoversi nello spazio
fluido della
cellula, assumendo varie conformazioni
topologiche (da
topos =
spazio), come annodarsi e avvolgersi
su se stesso; inoltre, tutti i processi cellulari che
comportano uno scorrimento di complessi proteici sul DNA
alterano la sua struttura nello spazio, torcendolo,
srotolandolo e creando delle regioni di super avvolgimento
del tutto simili a quelli che può assumere una corda od un
elastico. Questa struttura del DNA nello spazio viene
controllata e regolata da una serie di enzimi che si
chiamano DNA -
Topoisomerasi.
Inoltre da recenti scoperte
effettuate da studiosi e ricercatori del laboratorio di
fluidi complessi e
biofisica molecolare dell'Universita' di Milano (Italy)
e pubblicati su "Science", nell'acqua
i frammenti di
DNA, secondo questo studio, hanno la tendenza
"spontanea" a formare
cristalli liquidi, ossia strutture molto ordinate
nelle quali le
molecole si collocano in modo regolare; i frammenti
di DNA tendono ad aderire gli uni agli altri formando
catene fisiche piu' lunghe delle singole molecole, spiega Tommaso Bellini, uno degli autori dello studio.
vedi:
http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/318/5854/1276
Questa e' una importante scoperta perche' dimostra
inequivocabilmente le proprieta' di
autoorganizzazione
della
materia e potrebbe fornire la prova di cio' che
sarebbe avvenuto alle origini della
Terra, perche'
questo fenomeno avrebbe favorito la nascita nel mondo
prebiotico di
legami chimici a partire da frammenti di DNA.
Questa ricerca
dimostra anche le proprieta' della materia (che essa ha
insita a livello subatomico, atomico, molecolare ecc.)
di avere in se' un "Programma
di Vita" e quindi anche nell'
acqua (solvente
primordiale) proprieta' di aggregazione da studiare e da
"riscoprire"...ma gia' inizialmente ben enunciate da
Benveniste,
nella sua ricerca primordiale ma importante, sulla
memoria
dell'acqua e
del
sangue e sulle sue proprieta' aggregatrici (cluster
dell'acqua, "recettori" dell'informazione) a livello sub atomico, atomico e molecolare.
(CEM) Infatti vedi:
La vita intima
del
Genoma = autoorganizzazione - 24 Mar. 2011
Il funzionamento dei nostri
geni in condizioni di salute e/o di malattia è
influenzato dalla loro
disposizione e dal modo in cui si
muovono nello spazio
tridimensionale del
nucleo cellulare.
I
cromosomi non sono sparsi a
caso dentro il nucleo della
cellula, ciascuno occupa
una posizione specifica.
Questa organizzazione nucleare riflette lo stato
funzionale di ciascun cromosoma e dei geni che
trasporta. L’organizzazione può cambiare quando
il comportamento cellulare si
modifica e nel corso di una "malattia".
Identificare le posizioni che i geni occupano
all’interno del nucleo – e capire in che modo queste
posizioni cambiano in diverse condizioni – dà
importanti indizi sul funzionamento cellulare in
condizioni di normalità e in condizioni patologiche che
portano ad alcune malattie, fra cui i tumori.
By Tom Misteli - Fonte: Le scienze, Aprile 2011 n.512 -
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
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Un dispositivo genetico
artificiale per comandare l’Rna (lo Rna e' solo una
ipotesi dialettica) - 01 Dic. 2010
I
ricercatori dell’Università di Stanford (Usa) sono
riusciti a riprogrammare una cellula di lievito senza
toccare il Dna, ma utilizzando un “dispositivo genetico
sintetico” che interferisce con la catena di montaggio
delle proteine. Come dimostra il loro studio su
Science, questo dispositivo controlla il destino
dell’Rna (lo RNA e' solo una
ipotesi dialettica) e può essere usato per ottenere una proteina
piuttosto che un’altra.
Gli autori del lavoro hanno sfruttato un processo che
avviene normalmente all'interno di tutte le cellule. È
lo splicing, un'operazione di “taglia e cuci” che
interessa l'Rna messaggero, cioè la molecola che
trasporta l'informazione contenuta nel Dna alle
strutture deputate alla sintesi delle proteine.
Cambiando il modo in cui il messaggero viene tagliato,
si possono ottenere proteine più o meno funzionanti. Come degli hacker professionisti, i ricercatori sono
riusciti a ingannare questo sistema, introducendo una
molecola-sensore per proteine (le proteine in questione
possono essere ogni volta diverse, a seconda di ciò che
si vuole ottenere.
Per esempio, i bioingegneri
californiani hanno messo alla prova la loro tecnica
innovativa su un gene che rende le cellule sensibili a
un farmaco. In questo caso il sensore è stato progettato
per segnalare la presenza della beta-catenina (una
proteina prodotta in grande quantità nelle cellule
tumorali). Se il sensore non percepiva la beta-catenina,
l'Rna messaggero veniva tagliato in modo tale che la
cellula non fosse sensibile al farmaco. In questo modo,
solo le cellule tumorali potevano essere uccise, mentre
le altre sopravvivevano.
Siamo nelle prime fasi della ricerca, ma le applicazioni
che questa tecnica lascia intravedere sono tantissime,
soprattutto perché i sensori possono essere disegnati in
modo da recepire la presenza di qualsiasi proteina. Tra
i possibili utilizzi, uno particolarmente interessante
potrebbe proprio essere quello nella terapia genica
applicata all’oncologia: programmando degli appositi
circuiti genetici da inserire nelle cellule si potrà,
per esempio, eliminare in modo selettivo soltanto quelle
tumorali, lasciando intatte quelle sane.
DOI:
10.1126/science.1192128
By Moreno Colaiacovo - Fonte: galileonet.it
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Dna, ecco la struttura
interna - Come l'elica entra nella
cellula
La caratteristica forma è lunga fino a due metri. Un
mistero, fino ad oggi, come potesse entrare in un nucleo
cellulare dal diametro di appena un centesimo di
millimetro
Una struttura avveniristica, capace di stivare in uno
spazio molto piccolo la quantità di dati da cui dipende
la sopravvivenza di un'intera specie. Non si tratta di
un nuovo e potentissimo hard disk, ma di una delle
struttura più antiche del mondo: il
DNA, che contiene il
patrimonio genetico di ogni essere vivente. La struttura
a doppia elica è stata scoperta nel 1953, ma rimaneva un
mistero, fino ad oggi, come si potesse ripiegare -
continuando a funzionare - nello spazio del nucleo di
una cellula.
La scoperta della
Harvard University e del
Mit di Boston ha messo in luce forma e
funzionamento del DNA
(che, srotolato, è lungo circa 2 metri) rinchiuso in uno
spazio di un centesimo di millimetro di diametro. La
doppia elica, spiegano i ricercatori, si attorciglia
fino a formare un frattale (oggetto geometrico la cui
struttura ripete la stessa forma su scale diverse) a
forma di globulo.
Come funziona.
La ricerca, pubblicata sulla rivista
Science, ha svelato anche come fa il
DNA a svolgere il suo
lavoro: metà del globulo formato dall'elica ripiegata
contiene i geni in funzione in un certo momento nella
cellula; l'altra metà, quelli inattivi. Al momento del
bisogno i geni che si devono accendere scivolano
dall'altra parte, sostituendo quelli che si sono spenti.
La zona in attività, poi, sarebbe anche quella meno
densa, permettendo così alle proteine di raggiungere più
facilmente i geni.
Oltre che ai ricercatori, il merito della scoperta va a
una nuova tecnologia, chiamata Hi-C: "Rompendo il genoma
in milioni di pezzi abbiamo creato una mappa spaziale
che mostra quanto vicine possono essere le diverse parti
l'una all'altra", spiegano gli scienziati. Tagliuzzando
il genoma e ricomponendolo poi al computer "come un
fantastico puzzle tridimensionale", ecco la rivelazione:
un'architettura a globulo frattale che permette di
comprimere tutta la spirale nel
nucleo cellulare
evitando lesioni o interferenze che potrebbero
alterare le
capacità della
cellula
di
leggere le
informazioni genetiche: "La natura ha trovato una
soluzione sorprendentemente elegante per conservare le
informazioni: una struttura superdensa e a prova di
nodi".
Tratto da: repubblica.it
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DNA e sistema HLA -
Il sistema HLA nell’uomo
Nel 1958 Dausset descrisse il primo gruppo leucocitario
umano, l’antigene Mac. Numerosi altri antigeni,
descritti negli anni successivi, hanno rivelato la
complessità del sistema di istocompatibilità umano,
denominato HLA da Human Leukocyte Antigen.
Numerose riunioni internazionali di lavoro, dette
workshops, hanno permesso l’individuazione di circa
100 antigeni differenti.
Il sistema HLA è l’equivalente del sistema H-2 del topo
al quale somiglia nella sua organizzazione. Le due prime
sottoregioni individuate, HLA-A e HLA-B, contengono i
loci maggiori codificanti per gli antigeni di classe I.
La regione codificante per gli antigeni di classe II,
denominata HLA-D, è situata alla sinistra della regione
HLA-B (più vicina al centromero) ed è suddivisa in 3
sottoregioni HLA-DP, DQ e DR.
8.2.a. Antigeni HLA di classe I - Genetica e sierologia
I loci HLA-A e HLA-B comprendono
rispettivamente almeno 28 e 47 alleli.
Esiste un terzo locus di classe I, HLA-C (meno
importante dei loci A e B) localizzato fra HLA-A e HLA-B,
con otto alleli, vicino all’HLA-B. Ciascuna molecola
presenta numerosi determinanti antigenici [1] sia
pubblici che privati. Alcuni determinanti pubblici sono
portati dall’insieme delle molecole HLA; altri sono
specifici delle molecole codificate in una sottoregione
di classe I. I determinanti privati sono caratteristici
del prodotto di un allele in un locus. Gli esperimenti
di capping simultaneo indicano che le specificità
private e pubbliche sono ben associate su una sola
molecola. I determinanti pubblici spiegano alcune delle
reazioni crociate osservate fra antigeni HLA, essendo le
altre dovute ad una semplice somiglianza strutturale.
Il complesso HLA è situato sul braccio corto del
cromosoma 6, su un segmento sufficientemente breve
perché tutti i geni HLA portati da un cromosoma siano
generalmente trasmessi in blocco dai genitori ai figli.
Ogni genitore trasmette una serie di geni, il cosiddetto
aplotipo.
Gli alleli dei due aplotipi di un individuo sono
espressi come tratti codominanti,
cioè sono tutti espressi negli eterozigoti. Tutti gli
antigeni HLA non sono ancora conosciuti. Le
ricombinazioni fra i due principali loci sono rare
(dell’ordine dello 0,5%, come accade nel topo).
Essendo il numero degli alleli in ciascun locus HLA
elevato, gli aplotipi di classe I possibili raggiungono
un numero considerevole (superiore a 1.700) e
corrispondono a un numero di genotipi (associazione di
due aplotipi) vicino a 106.
Differenze importanti possono sussistere nella frequenza
dei differenti alleli fra una popolazione e l’altra. Ad
esempio, gli alleli HLA-A1 e HLA-B8 sono particolarmente
frequenti nei Caucasoidi (che comprendono gli Europei),
mentre il B21 è osservato soprattutto nei Mediterranei,
le cellule Aw36, Aw43 e Bw42 nei Negroidi e gli alleli
Aw33 e Aw34 in Indonesia. Si immagini l’interesse di
questi studi per le valutazioni retrospettive delle
migrazioni geografiche delle popolazioni. Le
differenze razziali possono essere legate ad un
vantaggio selettivo di alcuni alleli o ad un’omogeneità
particolare delle popolazioni considerate.
Gli antigeni HLA-C sono i meno immunogenici è ciò spiega
perché si attribuisce loro minore importanza nella
tipizzazione tissutale.
Struttura
Le molecole antigeniche di classe I sono costituite da
due catene polipeptidiche: una catena leggera identica
per tutte le molecole, la
b2-microglobulina
(b2m),
e una catena pesante che è responsabile della
variabilità. La
b2m
è una proteina di membrana di 12 kDa codificata da un
gene situato sul cromosoma 15. Essa assicura il
mantenimento della conformazione della catena pesante
alla quale è legata in maniera non covalente. La sua
sequenza aminoacidica presenta un’omologia marcata con
il dominio [2] CH3
delle IgG e in minor grado con la regione costante delle
catene leggere delle Ig e alcuni dominî degli antigeni
di istocompatibilità di classe I e II. La
b2m
non è polimorfa.
La catena pesante è composta da tre segmenti: un
segmento idrofilo extracellulare (residui 1-283), un
segmento idrofobo transmembrana (284-307) e un segmento
idrofilo intracellulare (308-312). Il segmento
extracellulare a sua volta si suddivide in tre dominî
a1,
a2
e
a3
sulla base di omologie esistenti fra i tre dominî, la
b2m
e i dominî costanti delle Ig. I due primi dominî sono
nettamente più polimorfi del terzo. La molecola HLA-A2 è
stata recentemente cristallizzata, cosa che ha permesso
di proporne un modello di organizzazione spaziale.
Gli studi di biochimica e di capping hanno
mostrato che le tre sottoregioni HLA codificano per tre
molecole distinte, HLA-A, B e C, e che ciascuna molecola
può portare almeno 3 o 4 epìtopi distinti.
Geni
I geni di classe I presentano 8 esoni. L’esone 1
codifica per il peptide segnale che regola il trasporto
intracellulare. Gli esoni 2, 3 e 4 codificano per i
dominî extracellulari
a1,
a2
e
a3,
l’esone 5 per il segmento transmembrana e gli esoni 6, 7
e 8 per il segmento intracitoplasmatico. Più di 10 loci
di classe I sono stati individuati nella regione HLA ma
non tutti i geni sono espressi (pseudogèni). È da notare
che l’antigene CD1, equivalente probabile dell’antigene
murino TL, potrebbe rappresentare un altro gene di
classe I.
8.2.b. Antigeni HLA di classe II
La regione HLA-D è stata inizialmente definita
attraverso lo studio degli alloantigeni stimolanti la
reazione linfocitaria mista [3].
Il modello iniziale utilizzava cellule omozigoti come
riferimento, consentendo la definizione di una decina di
gruppi denominati Dw. L’aver evidenziato la presenza
selettiva degli antigeni di classe II sui linfociti B
permette di identificare questi gruppi con più
precisione facendo ricorso a tecniche di
linfocitotossicità su cellule B purificate. Si sa ormai
che la realtà è più complessa: la regione D contiene tre
loci DP, DQ, DR codificanti ognuno per antigeni
distinti.
Genetica e sierologia
- La serie HLA-DR è stata la prima ad essere
descritta. Circa 45 alleli DR sono
attualmente definiti. Fra essi solo una quindicina è
accessibile alla tipizzazione sierologica (DR1-DR15).
L’apporto di tecniche di biologia molecolare è stato
fondamentale per l’evidenziazione e la caratterizzazione
dei nuovi alleli.
- La serie HLA-DQ è composta da 8 alleli
sul locus DQA e da circa 13 sul locus
DQB. Una minoranza fra essi è riconosciuta
sierologicamente. Gli antigeni DQ non sono sempre
espressi su alcune cellule DR+, soprattutto
su alcuni monociti.
- La serie HLA-DP è stata riconosciuta
inizialmente mediante studi di reazione linfocitaria
mista secondaria fra soggetti identici per HLA-A, B, C,
DR e DQ (i linfociti di soggetti presensibilizzati
contro un alloantigene DP danno luogo a una reazione
secondaria intensa e rapida allorquando si presenta loro
lo stesso antigene). Questa serie, inizialmente chiamata
SB, è codificata da un locus situato al di fuori delle
regioni HLA-DR e DQ. Attualmente si contano una ventina
di alleli DP accessibili alla tipizzazione genomica
mediante la biologia molecolare.
Struttura
Gli antigeni di classe II sono delle glicoproteine
transmembrana costituite da una catena pesante
a
di 33 -35 kDa e da una catena leggera
b
di 27-30 kDa.
Le catene DQa
e
b
(l’equivalente Aa
e Ab
degli antigeni I-A del topo) e DRb
(l’equivalente di Eb
del topo) sono molto polimorfe secondo gli aplotipi,
mentre DRa
(l’equivalente di Ea)
è monomorfa. È da notare, tuttavia, che gli studi
biochimici su gel bidimensionali, confermati dalla
sequenza genomica, hanno mostrato che alcuni individui
non esprimono che un solo gene DRb
mentre altri ne esprimono 2 e più raramente 3. È anche
da notare che nel citoplasma le catene
a
o
b
in corso di maturazione sono associate a un terzo
polipeptide non polimorfo, chiamato catena
g
o invariante, proteina basica il cui gene non è
localizzato nell’MHC.
Ciascun polipeptide è composto da tre dominî globulari
extracellulari di circa 90 aminoacidi, un breve segmento
transmembrana idrofobo di 22-27 residui, e da un dominio
intracitoplasmatico di lunghezza variabile che inizia
con uno o più residui basici. La catena pesante presenta
due residui glucidici.
Lo studio delle sequenze rivela una forte omologia fra
le catene
a
e
b.
I secondi domini (a2
e
b2)
presentano inoltre un’omologia con i domini costanti
delle Ig.
Geni
I geni DRa
possiedono 5 esoni mentre i geni Aa
ed Eb
del sistema H-2 del topo ne hanno 6. Il polimorfismo è
essenzialmente localizzato a livello del 2° esone che
codifica per il 1° dominio esterno del polipeptide.
Sedici locus di classe II sono stati individuati, ma non
sono tutti espressi.
Sottoregione DR
Il gene DRA, monomorfo, codifica una catena
a
che si associa alla catena
b1
codificata dal gene B1 polimorfo (35 alleli) per formare
un dimero
ab1.
Il gene DRB2 è uno pseudogène, il gene DRB3 è espresso
solo nei soggetti DR3, 5, 6 o 8.
Il dimero
ab3
corrisponde alla specificità supertipica DRw52 (4
alleli). Analogamente il gene DRB4 è espresso solo nei
soggetti DR4, 7 o 9 (specificità supertipica DRw53).
Infine, il gene DRB5 (4 alleli) è espresso solo nei
soggetti DR2.
Sottoregioni DQ e DP
Esse comprendono ciascuna 2 geni
a
e 2 geni
b,
essendo funzionale una sola coppia. Bisogna aggiungere a
questi geni un gene DNa
e un gene DOb
i cui prodotti sono ancora sconosciuti.
8.2.c. Regione HLA
È stato dimostrato che il complesso dei loci HLA A, B,
C, DP, DR e DQ è situato sul braccio corto del
cromosoma 6.
La maggioranza dei dati concernenti i geni di classe I e
II è tratta dallo studio sierologico o genomico di
famiglie. Informazioni interessanti sono state ottenute
anche da studi dimostranti l’associazione di alcuni
fattori del sistema complementare [4], talvolta chiamati
antigeni di classe III, con antigeni HLA. I polimorfismi
del fattore B (Bf), C2 e C4 sono legati a quelli degli
antigeni HLA (si situano attualmente i locus C2 e C4 a
destra del locus HLA-DR). Il clonaggio di determinati
segmenti della regione HLA ha permesso di mettere in
evidenza due geni codificanti per le 21-idrossilasi nei
pressi del locus C4, geni codificanti per il TNFa, e
altri geni la cui funzione non è ancora conosciuta. È
anche da segnalare la presenza nella regione HLA del
gene HFE codificante per l’emocromatosi.
Altri markers, senza legame apparente con il sistema
immunitario, si sono rivelati preziosi per la loro
vicinanza alla regione HLA.
È il caso della gliossilasi eritrocitaria (Glo) e del
terzo enzima della fosfoglucomutasi (PGM3). La frequenza
di ricombinazioni fra ciascun locus HLA ha permesso di
calcolare la distanza fra i geni.
8.2.d. Antigeni minori di istocompatibilità
L’intervento di antigeni non HLA nel rigetto dei
trapianti è stato dimostrato con l’osservazione di crisi
di rigetto nei riceventi di un allotrapianto di rene
proveniente da un fratello o una sorella HLA identico (a
volte per i loci di classe I o II) e di reazione di
trapianto contro ospite dopo trapianto di midollo tra
fratelli o sorelle HLA identici. Gli antigeni minori di
istocompatibilità in causa sono ancora poco conosciuti.
L’antigene eritrocitario Lewis e gli antigeni maschili,
codificati dal cromosoma Y, potrebbero, fra gli altri,
avere un ruolo significativo.
Vol. 2° -
XIX.8.3. - Funzioni degli antigeni di istocompatibilità
Le funzioni degli antigeni di istocompatibilità sono
multiple e complesse.
È opportuno insistere sulle loro due funzioni principali
che rappresentano l’induzione del rigetto degli
allotrapianti e la presentazione degli antigeni alle
cellule T, la cui attivazione necessita del
riconoscimento simultaneo sulla superficie di cellule
viventi di questi antigeni e degli antigeni di
istocompatibilità (classe I per la popolazione CD8+,
classe II per la popolazione CD4+).
Si suppone che le altre funzioni degli antigeni di
istocompatibilità derivano in qualche modo da queste due
funzioni principali.
Tratto dal
Vol. 2° -
XIX.8.2.
-
summagallicana.it
GENI ed
HLA:
Geni:
sono le Unità, contenute in
ciacun cromosoma, che controllano i diversi
caratteri ereditari. Nella Specie Umana il Corredo
Cromosomico è pari a 46 (Cromosoma = Struttura
Intracellulare a forma di bastoncello, composta da DNA
contenente i Geni.
Ciascuno di questi elementi è caratterizzato da una
sequenza di Geni.
In certi soggetti, specie quelli
vaccinati, e'
possibile riscontrare oltre alle
mutazioni
genetiche delle
anomalie genomiche.
HLA: (Tratto da wikipedia.org)
Sigla di
Human Leucocyte Antigens (antigeni umani
leucocitari), detto anche sistema di istocompatibilità,
composto da
molecole che si trovano sulla
superficie cellulare e che si comportano come
antigeni: venute a contatto con il
sistema immunitario di un
individuo diverso, sono riconosciute come estranee
e suscitano una risposta immune.
I geni che contengono le informazioni necessarie alla
sintesi dei prodotti HLA sono localizzati, in ogni
individuo, sul braccio corto del
cromosoma 6 e sono stati suddivisi in due classi
principali: la I che contiene 3 loci (A, B, C) e la II o
HLA-D (che comprende i geni DP, DQ, DR).
La distribuzione ubiquitaria degli antigeni di classe I
ne fa presumere l'importanza quali marker di
riconoscimento tra ciò che l'organismo riconosce come
appartenente a esso (self) e ciò che è estraneo (non-self)
e come mezzo per individuare modificazioni cellulari
indotte da infezioni virali, attivando all'occorrenza il
linfociti T citotossici.
Le proteine di classe II hanno distribuzione più
limitata: in particolare, esse si ritrovano sui
macrofagi, sui linfociti B e T helper, sui monociti e
sulle cellule epiteliali e partecipano al riconoscimento
del non-self attivando i linfociti T helper e il
processo di cooperazione tra
linfociti B e T.
Come appare evidente, il sistema HLA è alla base del
rigetto dei
trapianti:
se il tessuto trapiantato in un soggetto non è
HLA-compatibile (ossia le cellule
che lo compongono non hanno gli stessi antigeni HLA del
ricevente), il trapianto viene riconosciuto come
estraneo e rigettato. Per questo motivo, prima di
eseguire un trapianto, è necessario accertare che
donatore e ricevente siano HLA-compatibili, mediante un
procedimento detto
tipizzazione tissutale.
Oltre che nel campo del trapianto di organi e tessuti,
le molecole del sistema HLA rivestono un'importanza
fondamentale nei meccanismi di riconoscimento
immunologico di tutte le sostanze estranee
(eterologhe, come per esempio i
vaccini od i
farmaci di
sintesi) che vengono in contatto con l'organismo.
È stato possibile valutare l’associazione tra malattie e
particolari antigeni HLA.
Esempio, vedi:
Danni dei Vaccini
....grazie a
Big Pharma
vedi gli
Studi e scoperte del dott.
M. Montinari
+
Danni biologici dai Vaccini
e
Neurologici
Quindi le HLA sono
glicoproteine espresse sulla superficie di quasi
tutte le cellule del corpo.
Il
sistema immunitario utilizza le HLA per distinguere
gli elementi "self" da quelli "non-self", ed in
particolare il ruolo delle HLA è quello di presentare i
peptidi derivati dalla digestione di elementi
patogeni ai linfociti T.
Le cellule con il maggior livello di espressione di HLA
sono i
leucociti.
Mappa cromosomica o
Cariotipo
La mappa cromosomica si esegue mediante un semplice
prelievo di sangue. Le indagini citogenetiche (mappa
cromosomica) permettono di individuare alterazioni del
numero e della struttura dei cromosomi, mentre le
indagini di genetica molecolare evidenziano
mutazioni a livello
del DNA.
La Tipizzazione HLA viene richiesta quando
vi e' il sospetto di una patologia autoimmunitaria la
cui clinica insieme a determinati esami bioumorali non
permettono una diagnosi precisa e quindi la presenza di
un determinato antigene HLA puo' aiutare ad indirizzare
verso una diagnosi piu' precisa, in quanto si e' visto
che determinati antigeni sono presenti con maggior
frequenza in pazienti affetti da determinate malattie.
L'esame eseguito, in assenza di qualsiasi manifestazione
clinica, non ha alcun significato diagnostico.
Il Complesso Maggiore di Istocompatibilità o
anche Major Histocompatibility Complex (MHC)è un gruppo
di geni polimorfici che codificano per proteine espresse
sulla
membrana cellulare le quali espletano una funzione
di riconoscimento di alcuni agenti proteici da
parte dei linfociti T.
C'è un rapporto tra l'influenza genetica
(predisposizione del soggetto) per una malattia e la
presenza di un sottotipo.
Non necessariamente la presenza di un sottotipo HLA è
legata allo sviluppo di una determinata patologia.
Commento NdR: Dopo un esame HLA, non significa che
tutti coloro che risultano positivi a certi HLA, siano
assolutamente ammalati, ma occorre la conferma
dall'aspetto clinico, in quanto diverse volte si trovano
certi soggetti, positivi ad un determinato HLA ed in
assenza di qualsiasi sintomo, ma indubbiamente questi
possono essere soggetti a maggior rischio.
Tipizzazione:
Alcuni laboratori specializzati possono effettuare
questi esami degli HLA:
- HLA (Tipizzazione sierologica e/o molecolare) - per i
Danni da Vaccino -
vedi: Danni
Biologici
- HLA A: l'analisi copre il 99,7% degli alleli HLA A
(sottogruppi A*01-A*80)
- HLA B: verifica tutti gli alleli HLA B noti
(sottogruppi B*07 - B*83)
- HLA C: l'analisi copre il 95,5% degli alleli HLA C
(sottogruppi Cw*01 - Cw*18)
- HLA classe I COMPL: l'analisi indaga HLA di classe I
di tipo A, B e C sopra descritti
- HLA DRB1: l'analisi verifica tutti gli alleli noti
DRB1 in associazione con gli alleli DRB3, DRB4 e DRB5
- HLA DRB decoder: l'analisi identifica tutti gli alleli
noti di DRB1*1130
- HLA DQB1: l'analisi verifica tutti gli alleli DQB1
noti (sottogruppi DQB1*02-DQB1*06), copre per l'85,6% a
livello allelico e per il 100% a livello di gruppo HLA
DQA1: l'analisi verifica tutti gli alleli DQA1 noti
(sottogruppi DQA1*01-DQA1*06)
- HLA
DPB: l'analisi verifica tutti gli alleli DPB noti
(sottogruppi DPB*01-DPB*98)
- HLA
classe II COMPL: l'analisi indaga tutti gli HLA di
classe II (DRB1, DRBdec, DPB1, DQB1, DQA1) sopra
descritti
- HLA
classe II PARZ: l'analisi indaga gli HLA di classe II
DRB1, DRBdec, DQB1 sopra descritti
- HLA
I+II TOT: l'analisi indaga gli HLA di classe I (A, B e
C) e di classe II (DRB1, DRBdec, DQB1) sopra descritti
Le
analisi prevedono l'utilizzo della tecnica di PCR; i
prodotti così ottenuti vengono poi sottoposti a metodica
line probe assay (LIPA) con kit commerciale Innogenetics.
La robotizzazione e refertazione è, in certi laboratori,
certificata da apposito ente.
Le "predisposizioni genetiche" alle "malattie",
NON fidarsi solo dei test sul DNA
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/05/20/Genetista-fidarsi-test_8735603.html
Anche se questo genetista dimostra maggiore prudenza,
dalle sue parole trapela quella che é la mentalità
corrente: si da troppa importanza al
CARIOTIPO e si trascura il
FENOTIPO.
Il cariotipo è il corredo genetico per
come sono i cromosomi indipendentemente dall'individuo
che andranno a formare o che si é già formato. Il
fenotipo é l'individuo già formato, risultato
dell'interazione fra genetica e ambiente in cui si é
sviluppato e che ha pesanti ripercussioni anche
sull'espressione genica dello stesso
DNA. Non si vuole capire che l'attivazione o
disattivazione di certi geni dipende dalle
caratteristiche dell'individuo completo, in larga misura
indipendentemente dal puro e semplice genoma.
METILAZIONE
Il termine metilazione
è usato in chimica per definire l'addizione o la
sostituzione di un gruppo
metile
su vari
substrati.
Si tratta di un termine comunemente utilizzato
in chimica, biochimica, e scienze biologiche.
In chimica organica, la metilazione, si
riferisce nello specifico alla sostituzione di
un atomo di
idrogeno
con il gruppo metile. Nei sistemi biologici,
la metilazione è catalizzata da
enzimi;
tale metilazione può essere coinvolta nella
modifica dei metalli pesanti, nella regolazione
dell'espressione
genica e
della funzionalità proteica, oltre che nel
metabolismo dell'RNA. La metilazione dei metalli
pesanti può avvenire anche al di fuori dei
sistemi biologici.
La
metilazione che contribuisce all'eredità
epigenetica
può avvenire attraverso la metilazione del DNA o
delle proteine.
L'evento che è alla
base delle modificazioni epigenetiche del
genoma
è la metilazione. Le modificazioni apportate, da
specifici enzimi, sul
DNA
e sulle
proteine,
contribuiscono a definire specifici marker,
ereditabili dalla generazione parentale alle
successive, che contraddistinguono un individuo
da un altro.
Le
mutazioni nel ciclo della metilazione, possono
danneggiare la capacità del corpo a costruire le
purine e le
piramidine, necessarie alla sintesi del
nuovo od alla riparazione del DNA ed Rna.
La ridotta capacità di
riparare o formare nuovo DNA ed Rna, significa
che la
sintesi proteica cellulare e’ danneggiata,
per cui e’ un processo vitale che non deve
essere interrotto, dato che l’organismo forma
milioni di nuove
cellule
ogni minuto, grazie alla sintesi del DNA/Rna.
Occorre ricordare che
il
cervello ha la più alta concentrazione di
DNA/Rna di tutto il corpo e quindi maggiore
richiesta di nuovo Rna. Se vi sono problemi nel
ciclo della metilazione, ecco che nascono
problemi per il cervello e gli altri organi che
necessitano di manutenzione, riparazione e
crescita.
Per maggiori particolari consultate il PDF che
trovate QUI
Commento
NdR: i
Vaccini
fatti ai
neonati sono i
maggiori responsabili
dell'alterazione del "ciclo della metilazione" e
quello del
sistema enzimatico,
oltre alle
disbiosi
create dall'alterazione del pH digestivo che
induce anche e non solo
acidosi
ed
infiamamzioni
(es.
ASIA),
tutte alterazioni anomale
indotte dai Vaccini
(qualsiasi tipo)...con tutte le conseguenze del
caso.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
DEFINIZIONE di
GENE
Si
parla moltissimo di genetica……ma ...Che COSA E' un
GENE da un punto di vista rigorosamente scientifico e
sperimentale, cioe' trascurando le pittoresche descrizioni
dei mass media ???
Come fanno i biologi molecolari ad individuare sul
segmento di DNA un certo tratto di catena come gene ?
Quale metodo usano ? Come fanno i biologi a dire gia'
da ora che il nostra genoma si compone complessivamente di
“n” geni ?
Un’esperto risponde: “Un gene e' un tratto di acido
ribonucleico (o desossiribonucleico) che codifica per una
proteina, cioe' per una catena polipeptidica. ora, fate
conto di scoprire la sequenza di un certo tratto di DNA.
bene, conoscendo il codice genetico, cioe', conoscendo la
"chiave di lettura" e l'interpretazione che il macchinario
di traduzione DNA->proteina (in realta', spesso, si tratta d
più passaggi: DNA->RNA
(lo RNA e' solo una
ipotesi dialettica)->PROTEINA) dara' a quella sequenza,
saremo in grado di dire se quel certo tratto e' o meno un
gene od un "pezzo" di gene se, in base al codice genetico,
quel segmento codifica o meno per una proteina (o per un RNA
ribosomiale o transfer)” .
By Stefano - News group. di Biologia - vedi:
(lo RNA e' solo una
ipotesi dialettica)
DNA
e CROMOSOMI
Il
DNA (in Italiano
ADN) e' un acido nucleico ed e'
l’elemento indispensabile per tutte le forme viventi. i
Cromosomi sono costituiti da
DNA
e sono strutture a bastoncello (forma: X ed Y) ancora poco
note nella loro costituzione e racchiuse nel nucleo, nella
parte più interna di ogni cellula ed e' composto
morfologicamente da una “doppia” elica a spirale avvolta su
se stessa. ma probabilmente all’origine della specie umana,
questa “scala genetica” era più complessa, cioe' era,
secondo la ns. ipostesi, l’insieme di 12 scale avvolte su se
stesse. si e' in seguito “ridotta” solo a 2, da qui il
termine di “doppia”, pare per mezzo di manipolazioni
genetiche volute da una stirpe di esseri conoscitori della
scienza genetica, che ci hanno messo centinaia di migliaia
di anni or sono su questo pianeta, come prigione della
Galassia.
La prova sta nel fatto che coloro che studiano il
DNA hanno trovato degli “strani” frammenti di DNA
all’interno della scala elicoidale, di cui non sanno
spiegare l’origine.
Ecco la prova siamo gia' arrivati a scoprirne 4....fino a
12...
"Il Dna è anche a quadrupla elica"
Lo studio dell'italiana Giulia Biffi, ricercatrice a
Cambridge, ha provato che in certi momenti il Dna può invece
assumere una forma a 'quadrupla elica', una scoperta che
apre una nuova serie di interrogativi per i genetisti a 60
anni dalla scoperta di Watson e Crick. Una delle prime
applicazioni della scoperta della quadrupla elica potrebbe
essere nella lotta ai tumori.
Sono passati ormai 60 anni dalla pubblicazione su Nature
dell'articolo che descriveva per la prima volta la doppia
elica del Dna, e sempre dalla stessa università arriva
un'altra scoperta che dimostra come la visione degli
scopritori James Watson e Francis Crick, anche se
importantissima, era tutt'altro che completa, e anzi era
solo la 'meta" della realtà. Lo studio dell'italiana Giulia
Biffi pubblicato da Nature Chemistry ha provato che in certi
momenti il Dna può invece assumere una forma a 'quadrupla
elica', una scoperta che apre una nuova serie di
interrogativi per i genetisti, il cui lavoro appare
tutt'altro che finito.
Le strutture a quadrupla elica erano già state isolate in
provetta, ma nessuno era mai riuscito a vederle nelle
cellule umane. Per scovarle i ricercatori hanno costruito
degli anticorpi sintetici fluorescenti in grado di legarsi
alle quadruple eliche del genoma umano. Testandoli su
cellule di tumori, dall'osteosarcoma al cancro della
cervice, è emerso che le strutture a quadrupla sono più
numerose negli istanti in cui il Dna si replica prima della
divisione cellulare.
Questo, spiega Biffi, suggerisce già un primo utilizzo della
scoperta. "A mio parere anche nelle cellule normali si
formano queste strutture - sottolinea la ricercatrice,
arrivata a Cambridge da Pavia per un dottorato - ma
ovviamente le cellule tumorali replicano continuamente e
quindi se i 'quadruplex' sono importanti durante la
replicazione del Dna potrebbero avere effetti più rilevanti
nelle cellule tumorali. Già in studi precedenti si è visto
che si possono usare piccole molecole sintetizzate per
'traghettare' queste strutture, e questo ha un effetto
anti-proliferativo sulla cellula".
Una delle prime applicazioni della scoperta della quadrupla
elica potrebbe essere nella lotta ai tumori: "Dal mio studio
sembra che questo 'G-quadruplex' sia una struttura
transiente - spiega all'Ansa Giulia Biffi - che si forma in
particolare durante la replicazione del Dna a mio parere
anche nelle cellule normali si formano queste strutture, ma
ovviamente le cellule tumorali replicano continuamente e
quindi se queste strutture sono importanti durante la
replicazione del Dna potrebbero avere effetti più rilevanti
nelle cellule tumorali. Già in studi precedenti si è visto
che si possono usare piccole molecole sintetizzate per
'traghettare' queste strutture, e questo ha un effetto
anti-proliferativo sulla cellula". La ricercatrice è
arrivata a Cambridge da Pavia: "Ho studiato a Pavia al
collegio Ghislieri - racconta - che mi ha dato una borsa di
due mesi per fare un internato in un laboratorio di chimica,
quello dove sto facendo il dottorato ora. Mi è piaciuto
tutto di Cambridge e ho deciso di ritornare".
La conferma dell'esistenza
della quadrupla elica nel genoma umano costringerà i
genetisti a un 'superlavoro', sottolinea Carlo Alberto
Redi, biologo dell'università di Pavia, secondo il quale
ora sarà più facile capire come si forma la vita.
Nonostante la scoperta della doppia elica abbia 60 anni
la nostra visione del Dna è ancora 'ingenua', e solo con
scoperte come quella della 'quadrupla elica' si inizia a
capire un po' di più come funzionano i 'mattoni della
vita' riflette Redi. "Sempre più si va delineando il
fatto che abbiamo una versione naif del genoma, in cui
sequenziando il Dna si ottengono tutte le informazioni
sugli organismi - spiega Redi - finalmente, grazie alle
scienze 'omiche', dalla genomica alla metabolomica,
stiamo capendo come mai una 'manciata' di geni, che
abbiamo in comune con i lieviti, sia in grado di
delineare tutte le forme viventi. Scoperte come questa
sono fondamentali, perchè ci permettono di capire come
funziona veramente la vita".
Strutture complesse come
quella a quadrupla elica hanno una vera e propria
funzione, sottolinea il biologo: "Sono state scoperte
altre forme di 'impacchettamento' tridimensionale del
Dna - spiega - quello che emerge è che c'è un controllo
scalare sui 25mila geni: c'è la sequenza del Dna, poi ci
sono le proteine che lo 'impacchettano', poi le diverse
conformazioni tridimensionali. Ognuno di questi livelli
esprime un controllo sui geni e ha una sua funzione che
dobbiamo scoprire". Dopo 60 anni il lavoro dei genetisti
è tutt'altro che a buon punto, conclude Redi: "E' un
momento eccitante, perché queste conformazioni
potrebbero essere coinvolte nelle caratteristiche più
importanti della cellula, dalla sua attività alla
staminalità alla formazione di neoplasie. La struttura a
quadrupla elica di sicuro appare, svolge la sua funzione
e poi scompare in pochi secondi, e ad esempio questa
caratteristica potrebbe essere sfruttata per i computer
a Dna, ma siamo ovviamente nel campo delle ipotesi
finché non ne sapremo di più sulle funzioni di queste
strutture".
Tratto da: ilfattoquotidiano.it
I
Cromosomi hanno anche la caratteristica di risuonare
come una "bobina" di filo avvolto ed immerso nel campo
elettromagnetico corporeo che a sua volta e' immerso in
quello Universale (NdR: l'Etere),
essi i cromosomi risuonano alle varie frequenze (anche
armoniche) dei
Campi ElettroMagnetici presenti (endo corporali ed extra
corporali) che sono parte integrante di ogni, ,
molecola,
cellula (altro
DNA),
tessuto, nei quali essi sono presenti.
Ricordiamo
che il tutto avviene in immersione nei liquidi intra
cellulari (acqua
del corpo), che sono di fatto il terreno,
la matrice liquida, che veicola, ricorda
(memorizza), trasmette e riceve attraverso i liquidi, le
informazioni da e per le varie molecole, cellule, tessuti,
ecc.
vedi: (CEM = campo Elettromagnetico).
Il tipo di scala (bipolare) del filamento di DNA avvolto in modo
tale da formare i Cromosomi, risuona ai vari CEM ed alle sue
frequenze anche armoniche presenti, ed a
livello dei geni che compongono il cromosoma stesso.
L’avere più “scale” avvolte permetterebbe, per esempio di far
risuonare le cellule dei corpi umani su molte più frequenze
del Campo Psico Elettro Magnetico Universale (CEIU) dell’UniVerso
ed ottenere molti più gradi di liberta' e quindi di
conoscenza. che sia quasi sicuramente così, lo possiamo
intuire per il fatto che abbiamo un cervello così ben
strutturato da poter gestire un’immensita' ben maggiore di
informazioni, di quante non ci necessitino per ora, quindi
e' evidente che vi era alla base/origine, un diverso
utilizzo del cervello, che si e' alterato od e' stato
modificato ad un certo periodo della storia umana.
E’ notorio che utilizziamo al massimo il 10 % del cervello
per la nostra vita, e l’altro 90 % a cosa serve ???
Con più eliche nel DNA, potremmo per esempio “rifarci” un arto amputato,
potremmo avere vista telescopica od a raggi X, udire più
frequenze, allungarsi o rimpicciolirsi a volonta', saremmo
di fatto degli esseri umani con enormi possibilita', anche
quella di volare con le nostre ali, auto generate sul retro
delle spalle, ecc.
Tutte le “istruzioni necessarie” per la “costruzione guidata ed
organizzata di ogni organismo vivente”, sono “scritte” sulla
molecola del DNA, come su di un nastro magnetico sotto forma
di codice bio molecolare binario ultra microscopico.
Perché le
cellule
muoiono, non solo perché si intossicano oltre
modo, ma per il fatto che esse sono regolate anche
dall’informazione contenuta negli atomi che compongono i
geni del DNA dei Mitocondri. i geni sono attivati ad agire
per la morte cellulare definitiva, per il fatto che
l’inquinamento endo cellulare supera i limiti programmati
dal DNA e non puo' neanche superare il “tempo” programmato.
La
morte di una
cellule
non e' un evento misterioso, il segreto della
sua fine e' nascosto anche nei Mitocondri. questi sono le
centrali energetiche delle cellule e che, quando si
disgregano nella
apoptosi cellulare, producono
virus autologhi, cioe'
scorie proteiche complesse
a DNA, che dovrebbero essere eliminate dall'organismo, dagli
organi emuntori - ma cio' avviene
solo negli organismi sani, negli altri, si
accumulano nel corpo e possono in certi casi, essere
concausa di malattie !.
Negli USA all’Universita' di Pittsbourgh dei ricercatori
hanno potuto vedere in laboratorio la morte cellulare e
capire da dove proviene.
La ricerca ha dimostrato per la prima volta che i mitocondri
sono i veri esecutori delle morti cellulari e che
contrariamente a quanto si riteneva fino ad ora una cellula
riesce a sopravvivere anche quando i mitocondri smettono di
funzionare per brevi periodi. i ricercatori hanno messo a
confronto due gruppi di cellule di roditori, quelle con i
mitocondri disattivati sono sopravissute, le altre sono
morte.
La morte od apoptosi cellulare produce, per la
distruzione-smembramento dei mitocondri e del nucleo, dei
virus autoctoni, che possono
rimanere per tutta la vita in quell'organismo, oppure essere
immessi nell'ambiente circostante; cio' avviene anche per
tutti gli esseri Viventi.
La formazione di detriti
cellulari chiamati impropriamente,
dalla medicina
ufficiale "virus".
C’è da osservare che ogni moria cellulare intensificata ed
anticipata, dovuta a condizioni patologiche, a digestioni
difficili, a shock emotivi, provoca (al pari delle morie
cellulari normali e fisiologiche) abbondanti ondate di
detriti cellulari innocenti (apoptosi
cellulare), che la medicina ufficiale
continua a chiamare virus ed a catalogare
falsamente come microrganismi
vivi e cause di epidemie di epatiti virali e/o di
malattie.
Nulla di piu' falso.
Per l’igienismo e la
medicina naturale,
questi detriti sono "polvere
umana" innocente e priva di vita, destinata in parte ad
essere riciclata ed in parte ad essere fagocitata ed espulsa.
Per l’igienismo i cosiddetti virus, che si trovano
abbondanti in certe epatiti chiamate impropriamente virali,
non sono causa ma conseguenza di una
pesante tossicità
accumulata nei
tessuti del fegato, ed a monte, causata dai
cibi sbagliati e da costipazione cronica, che ha impedito il
riciclaggio e l’espulsione dei detriti stessi, anche per la
malfunzione del fegato stesso, perche' abbondantemente
intossicato.
Anche gli antichi conoscevano il codice genetico che
chiamavano con un'altro nome:
Il nome
sacro di Dio Y-A-OU-E’ degli antichi
sacerdoti/medici)
- Con sole 4 “lettere”
la Natura, per mezzo degli
Aelohim/Elettroni contenuti negli
Atomi dei Geni, scrive
nel DNA le informazioni genetiche fisiche e spirituali della
specie, della razza e dei singoli individui ed esseri
Viventi (vegetali, animali, umani).
vedi: Cellule
Staminali
+
Stress Ossidativo
+
Danni da Vaccino
+
Come riprogrammare il DNA ?
Una
bio-membrana misura il danno al DNA
(anche il Danno
Vaccinale)
Ricercatori dell'University
of Connecticut hanno scoperto un metodo rapido per
individuare il DNA difettoso in vitro.
La tecnica e' basata sulla caratteristica del DNA
danneggiato chimicamente, a subire una ossidazione (Stress
Ossidativo)
elettrochimica piu' velocemente di quella della doppia elica
di DNA.
Elettrodi coperti con uno strato ultrasottile (20-40nm) di
DNA possono segnalare danni alla doppia elica del DNA
causati dalla sua esposizione all'ossido di styrene (un
metabolita genotossico dello styrene derivato dal suo
contatto con il citocroma P450 o con la mioglobina).
Il sistema mimica le reazioni tossiche provocate nel fegato
e offre un veloce metodo diagnostico per controllare la
geno-tossicita' di nuovi composti.
Le pellicole sono create alternando strati di
DNA ed enzimi
e misurando la corrente generata quando il DNA
danneggiato
reagisce con gli ioni. La diagnosi e' fatta nel giro di
pochi minuti.
Nature Biotechnology, 21 Marzo 2003 -
vedi:
http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=14523525
+
PDF J. Am Chem - Liping Zou
Che il DNA venga alterato
dall'ammalamento (malattia),
e' dimostrato anche in questo studio/ricerca:
Il segno delle
epidemie nel sistema immunitario di Europei e Rom -
05/02/2014
Grazie a questi risultati la ricerca fornisce una
prospettiva unica sugli effetti dell'evoluzione sul
sistema immunitario sotto pressione dalle infezioni.
La
popolazione europea e quella
Rom - tra le quali non c'è stato un significativo
mescolamento genetico - condividono però un gruppo di
geni del
sistema immunitario, assenti in altre etnie, che si
sono evoluti in seguito all'esposizione alle stesse
grandi epidemie, in particolare alla Peste Nera
I geni del
sistema immunitario di europei e Rom mostrano segni
di un'evoluzione convergente dovuta alla pressione
selettiva esercitata dalle grandi epidemie del Medioevo,
e in particolare dalla
Peste Nera.
A scoprirlo è un gruppo di ricercatori dell'Universitat
Pompeu Fabra a Barcellona, della
Radboud University a Nijmegen, dell'Università
“Iuliu Hatieganu” a Cluj-Napoca, in Romania, e del
Dayanand Medical College and Hospital a Ludhiana, in
India, che firmano
un articolo sui “Proceedings of he
National Academy of Science”.
L'evoluzione dei geni del
sistema immunitario sotto la pressione selettiva delle
malattie infettive è un fatto ben noto, ma finora pochi
studi hanno analizzato i meccanismi di questo processo a
livello di modificazione del genoma.
Hafid Laayouni e colleghi
hanno potuto sfruttare la rara condizione demografica di
due popolazioni con un'ascendenza genetica diversa,
europea e Rom, ma che hanno vissuto nella stessa area
geografica senza un significativo mescolamento, e sono
stati esposti a rischi ambientali simili, comprese le
infezioni.
Studi linguistici e genetici hanno infatti mostrato che
la popolazione rom è originaria delle regioni
settentrionali dell'India, paese che ha lasciato fra il
V e il X secolo, per stabilirsi in Europa nel XI secolo,
soprattutto nell'area dell'attuale Romania.
La popolazione rom ha condiviso per secoli lo stesso
ambiente della popolazione europea rumena, ma
geneticamente è più affine a un'etnia che ancora vive in
India, dalla quale si è separata per migrare verso
l'Europa, in più ondate, fra il X e il XII secolo.
I ricercatori hanno effettuato un confronto incrociato
fra i geni immunitari della popolazione rumena, di
quella Rom stabilitasi in Europa e dell'etnia indiana da
cui discendono i Rom (poiché la storia delle grandi
epidemie in Europa e in India è differente).
Per un complesso di ragioni non perfettamente chiarito –
la quasi assenza nell'ambiente indiano di pulci della
specie Xenopsylla cheopis, che vi si sarebbe diffusa
solo dal XVII secolo, le barriere geografiche e le
difficoltà di spostamento su distanze quali quella che
separano l'Europa dall'India - la peste risparmiò il
subcontinente indiano, dove si diffuse in misura
limitata e con una mortalità non superiore al 5 per
cento.
Analizzando il genoma di soggetti dei tre gruppi etnici
per saggiare ben 196.524 varianti genetiche
(polimorfismi a singolo nucleotide, o SNP), i
ricercatori hanno identificato sul cromosoma 4 un
cluster di geni che codifica per recettori immunitari, e
che è presente nelle popolazione rumena e in quella rom,
ma non in quella dell'India settentrionale.
Tratto da: lescienze.it
Promemoria: esiste un semplice Test di
Semeiotica Biofisica
Quantistica, che si puo' effettuare in qualsiasi luogo
che in 1 Minuto di orologio
permette di diagnosticare
qualsiasi tipo di
sintomo (malattia), fin nella
micro circolazione.
Un esempio di FALSA interpretazione di dati di
laboratorio:
Robert
Gallo e Luc Montagnier videro, nelle loro colture
cellulari (in esperimenti relativi a malati di
AIDS) dei
fenomeni dovuti all'eccessiva ossidazione e li
scambiarono per un retrovirus, l'HIV.
Le cellule
ossidate possiedono un livello di
glutatione ridotto (in
termini di
reazioni redox) molto basso, e come conseguenza
viene inibita la produzione del
monossido di azoto
citotossico e molte cellule T muoiono.
Nella teoria
ufficiale
HIV/AIDS la morte delle cellule T veniva
imputata erroneamente al retrovirus HIV.
E' noto, dall'inizio degli anni novanta, che allo
stress
ossidativo non contribuiscono solo i radicali liberi
dell'ossigeno (che devono essere ridotti tramite il
Glutatione),
ma anche i radicali di
azoto (che si formano dal gas di
azoto). La presenza di radicali di ossigeno, di azoto e
di altri ossidanti in genere, evidentemente, influisce
sulla
catena di respirazione della cellula.
Quando si verifica uno spostamento eccessivo verso le
cellule di tipo 2, non sono coinvolti solamente gli
anticorpi ma anche delle sostanze messaggero, molto
importanti per la comunicazione, che sono le
citochine.
Oggi si
sa che questa dicotomia (cioè questi due tipi di
cellule
immunitarie T) non vale solamente per le
cellule
immunitarie; infatti sono solamente un caso specifico.
Ai due tipi di cellule CD4 corrispondono anche due
configurazioni diverse di queste proteine messaggero
addette alla comunicazione: le citochine.
Infine,
si può considerare un
mito la capacità del
sistema
immunitario di distinguere
ciò che è proprio
(autologo), da ciò che
è estraneo (esterno=eterologo
(E).
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Chi vive bene protegge i
cromosomi del proprio
DNA - vedi
anche:
DNA ANTENNA
Lo stile di vita sano allunga i
telomeri, le estremità dei cromosomi che controllano
l’invecchiamento. Ecco, in sintesi, le conclusioni di un
piccolo studio pilota pubblicato su
The Lancet Oncology.
Dice Dean Michael Ornish, professore di medicina
all’Università della California a San Francisco e primo
autore dell’articolo:
«I telomeri, formati da Dna e proteine, influenzano
l’invecchiamento delle
cellule proteggendo le estremità dei cromosomi, un
po’ come le punte ai lacci delle scarpe ne impediscono
lo sfilacciamento. Come i telomeri si accorciano e la
loro integrità strutturale si indebolisce, le cellule
invecchiano e muoiono».
Dunque la lunghezza dei telomeri è un'indicazione di età
biologica: più brevi sono più aumenta il rischio di
morte e di malattie età-correlate, tra cui il cancro al
seno, alla prostata, al colon e i tumori polmonari, ma
anche le malattie cardiovascolari, la demenza,
l’osteoporosi, il diabete.
Partendo da questi presupposti Ornish e colleghi hanno
messo a confronto due piccoli gruppi di uomini con
diagnosi di cancro alla prostata a basso rischio.
Ai 10 soggetti del gruppo di studio è stato chiesto di
modificare il proprio stile di vita, mentre i 25
individui del gruppo di controllo hanno proseguito i
loro normali comportamenti. «I cambiamenti dello stile
di vita includevano una
dieta a base vegetale, un moderato esercizio fisico,
tecniche di gestione dello
stress come la
meditazione e lo
yoga, e un maggiore sostegno sociale» spiega
l’internista, sottolineando che nessuno studio ha mai
dimostrato un effetto benefico dello stile di vita sui
telomeri. E la lunghezza delle estremità dei cromosomi è
proprio quella che i ricercatori hanno misurato,
all'inizio dello studio e dopo 5 anni.
Morale: alla fine del quinquennio di follow-up nel
gruppo che ha cambiato il proprio stile di vita la
lunghezza dei telomeri è cresciuta del 10%, mentre nel
gruppo di controllo è diminuita del 3%.
Un altro dato interessante è l’effetto dose-risposta:
più lo stile di vita cambia, più i telomeri si
allungano. «I risultati vanno al di là del cancro della
prostata. Se confermati da studi controllati su larga
scala, cambiando lo stile di vita si può ridurre il
rischio di malattia e morte prematura. I geni racchiusi
nei nostri telomeri sono una predisposizione, non
necessariamente il nostro destino» conclude Ornish.
The Lancet Oncology, Early Online Publication, 17
September 2013
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Aberrazioni cromosomiche del
DNA
Le più
importanti aberrazioni cromosomiche sono la
traslocazione del DNA, la
delezione del DNA, e l’inversione
del DNA.
Per
Traslocazione del DNA si intende: “una rottura in
almeno due cromosomi, con scambio di materiale genetico.
In una traslocazione reciproca fra 2 catene di DNA non
c’è una evidente perdita di materiale cromosomico. Le
alterazioni sono indicate con la lettera “t”. I
cromosomi coinvolti sono annotati nel primo set di
parentesi (per convenzione il cromosoma con il numero
più basso è indicato per primo).
Per Inversione del DNA si intende: è il risultato
di una doppia rottura nello stesso cromosoma con
rotazione del segmento interposto.
Per Delezione del DNA si intende: perdita di un
segmento di cromosoma come risultato di una singola
rottura (delezione terminale), o di due rotture con
perdita del frammento interposto (delezione
interstiziale).
Le analisi citogenetiche sono effettuabili solo
su campioni cellulari vivi. Per questo è estremamente
importante che il campione sia trasportato al
laboratorio di analisi nel più breve tempo possibile.
Lo studio citogenetico serve
a verificare che non vi siano
alterazioni del numero e/o della
struttura dei
cromosomi che possono essere corresponsabili
di malattie caratterizzate da ritardo mentale (es:
Autismo,
Sindrome di Down),
infertilità/sterilità, abortività precoce ripetuta,
ritardo psicomotorio e del
linguaggio,
della
crescita e dello sviluppo. Cosi come molte altre
malattie. possono essere conseguenza di un errore
cromosomico in uno dei genitori, in genere la madre.
Questi sono i
meccanismi indotti dai
Vaccini ! grazie a
Big
Pharma +
Big Pharma 2....
vedi: Meccanismo delle
Mutazioni
cromosomiche
+
Meccanismi delle Mutazioni al DNA cellulare
(del mitocondrio)
nelle cellule +
Ruolo del mitDNA (mitocondriale) in risposte
tossiche da stress ossidativo - PDF
Marzo 2010 - USA - Una
recente ricerca
effettuata dal
dott. Nikolas Papadopoulos, genetista del
Johns Hopkins
University sui
mitocondri, ha scoperto che essi variano il loro
DNA
a seconda del
tessuto nel quale si trovano le
cellule che li contengono.
Questo
significa che i mitocondri
hanno la caratteristica di farsi "imprimere" nel
loro "file"=DNA, le informazioni
che arrivano dall'ambiente, il
citoplasma, e/o da altre "info" derivanti, per
esempio da proteine complesse virali (virus,
anche
vaccinali), e/o dal
tipo di specializzazione e di funzione delle altre
cellule del
tessuto, cioe' dall'insieme
al quale appartengono le
cellule, quindi i mitocondri in esse
contenuti si uniformano,
modificando e
registrando nel proprio
DNA anche
le funzioni dell'insieme, il
tessuto
biologico.
DNA dei Microbi genera mutazioni al
DNA umano - 2018
Se ne accorsero moltissimi anni fa (1995) Arthur Krieg
et al. che il DNA microbico era in grado di indurre
modifiche nel sistema immunitario del soggetto
ricevente.
Il DNA di tutti gli organismi viventi è costituito da 4
sub-unità (basi azotate Adenina, Timina, Guanina,
Citosina) ripetute in varii patterns milioni di volte,
in funzione delle specie. I genetisti sanno da molto
tempo che la sequenza CG è molto più rara nel DNA dei
mammiferi di quanto ci si aspetterebbe da una
distribuzione casuale da sola, sebbene la ragione di
tale scarsità non fosse nota. Inoltre, quelle coppie di
CG che spuntano nel DNA dei mammiferi sono chimicamente
modificate da piccole corone molecolari in un processo
chiamato metilazione.
Al contrario, la coppia CG comunemente si sviluppa nel
DNA batterico e virale e, quando viene trovata, non è
metilata.
Questa differenza è ciò che le cellule B afferrano per
sapere che si stanno confrontando con il DNA microbico,
piuttosto che con i geni delle loro cellule somatiche.
In altre parole, la sequenza CG priva della corona di
metilazione, sembra essere ancora un altro modo con cui
il sistema immunitario discrimina sé stesso da sé stesso
e quindi attacca gli estranei lasciando i propri tessuti
intatti. Adesso chiedetevi per quali motivi è necessario
iniettare DNA estranei (alieni, perciò appartenenti/non
appartenenti ai mammiferi) e di varia provenienza (avete
letto bene il secondo report
CORVELVA ?) nel corpo umano.
La pseudo-scienza vaccinale sta crollando sotto il suo
stesso peso. Spiegatevi anche il perché di moltissime
reazioni e patologie autoimmuni che stanno diffondendosi
ormai da anni in tutte le fasce di età.
By DAVIDE
SURACI -
https://www.facebook.com/100000046852427/posts/2278161342195405/
Commento NdR: non
solo i vaccini ma anche gli antibiotici uccidendo i
microbi, questi ultimi generano miliardi di virus che
possono interferire con il DNA UMANO !
Leucemia mieloide: “DNA non umano in un caso su due”
- 18/11/2016
DNA alieno ritrovato nelle cellule dei pazienti afflitti
da leucemia mieloide. La scoperta da un team di
ricercatori milanesi.
La leucemia mieloide cronica sarebbe frutto di
un’anomalia delle cellule leucemiche.
Una parte del
DNA dei pazienti
sarebbe "alieno", non umano, secondo gli studiosi. Una
scoperta che ha lasciato di stucco gli stessi
ricercatori. I risultati
sono stati pubblicati su Scientific Reports, rivista
scientifica del gruppo Nature.
Leucemia mieloide: sequenze aliene nelle cellule
La ricerca è stata realizzata da un team di studiosi
dell’Università Statale di Milano e dell’Ospedale
Nicaragua, che hanno cominciato a studiare il
comportamento delle cellule leucemiche quando hanno
rilevato un comportamento anomalo nelle stesse.
In particolare, veniva registrata la produzione
eccessiva di una specifica proteina la
WNT1oB a cui veniva associata la proliferazione
cellulare incontrollata. Una caratteristica tipica delle
cellule cancerose.
“Un loop auto-proliferativo senza interruzione“,
lo definiscono i ricercatori milanesi.
Per capire cosa stava accadendo, i ricercatori hanno
cominciato ad andare a ritroso nel processo che ha
generato l’anomalia.
“Ci siamo chiesti: chi impartisce l’ordine di attivare
questa proliferazione senza interruzione“,
spiegano Alessandro
Beghini e Roberto Cairoli, ricercatori coinvolti nella
scoperta. “Grazie a una serie di tecniche di biologia
molecolare, siamo riusciti a identificare una variante
dell’oncogene WNT1oB“, proseguono.
Analizzando attentamente il processo, i ricercatori sono
arrivati alla conclusione che c’è una correlazione tra
la leucemia mieloide e una porzione di DNA “non umano”
all’interno delle cellule leucemiche.
Si tratta di un corpo estraneo, presente nella
sequenza genetica dei pazienti, che “impartisce degli
ordini” alle cellule sane, alterandone il comportamento
e innescando l’anomalia.
Non è ancora chiaro da cosa derivi o cosa sia questo DNA
“alieno”.
Secondo gli studiosi, “è ancora presto per avere un
identikit preciso”. È evidente però una correlazione con
la malattia, dal momento che l’intruso è stato
individuato nel DNA del 56% dei pazienti sottoposti
ad analisi.
“È una scoperta importantissima che nei prossimi
anni richiederà una serie di approfondimenti.
Dobbiamo infatti cercare di risalire alla specie a cui
il Dna appartiene e chiarire i meccanismi che hanno
portato alla sua incorporazione nell’uomo”, concludono
gli scienziati.
Commento NdR:semplice,... sono le proteine virali
= virus
ingegnerizzati dai laboratori di
Big Pharma
ed introdotti con i
Vaccini che hanno modificato il DNA umano, che in
alcuni hanno prodotto lo scopo per il quale sono stati
introdotti
vaccinando i soggetti: Mutazioni genetiche trasmissibili
alla prole... !
Leucemia mieloide: che cos’è
La Leucemia mieloide cronica,
o LMC, origina in quelle cellule del midollo osseo
che fungono da precursori delle cellule del sangue. E
quindi delle piastrine, dei globuli rossi e bianchi, ma
non dei linfociti.
Quando queste cellule sono ancora immature dovrebbero
completare un processo che le porti allo stadio finale.
La malattia però impedisce il completamento di tale
processo. Le cellule ‘incomplete’ si accumulano quindi
sotto forma di blasti nell’organismo.
L’aggettivo "cronica" sta a indicare la lenta
progressione della malattia nel corso del tempo. Per
diversi anni, la Leucemia mieloide può avere anche un
andamento asintomatico.
La malattia è piuttosto rara. In Italia colpisce 2
persone ogni 100mila. Incidenza maggiore per gli uomini
(2,4) che per le donne (1,8).
La LMC colpisce soprattutto in età avanzata: meno del
30% dei casi viene diagnosticato tra le persone under
60.
By Agnese Tondelli -
Tratto da ambientebio.it
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MITOCONDRI
SCOPERTA CAUSA GENETICA di UNA GRAVE SINDROME che
COLPISCE i MITOCONDRI.
E' stato identificato un nuovo gene che, se
alterato, causa una gravissima
malattia genetica neurologica, la sindrome da
deplezione del DNA mitocondriale (MDDS), spesso letale
nel primo anno di vita per le complicanze neurologiche e
l'insufficienza epatica. La MDDS è causata da anomalie
dei mitocondri e colpisce diversi tessuti tra cui
muscolo, cervello e fegato.
Ad effettuare la scoperta, pubblicata su una delle più
importanti riviste scientifiche del mondo, Nature
Genetics, è stata la Dott.ssa Antonella Spinazzola
dell'equipe del Dott. Massimo Zeviani.
Il gene, chiamato MpV17, contribuisce al mantenimento
dell'integrità dei mitocondri che forniscono l'energia
necessaria allo svolgimento di tutte le funzioni vitali.
Difetti di questo gene causano una riduzione nella
produzione di energia disponibile con gravi conseguenze
sul funzionamento dei tessuti.
Inizialmente le ricerche, condotte in collaborazione con
il gruppo del Dr. Paolo Gasparini, dell'Università di
Trieste, su alcune famiglie italiane colpite dalla
malattia hanno permesso di localizzare sul cromosoma 2
il gene MPV17 e poi di identificare nei pazienti le
alterazioni del gene responsabili della malattia.
Il prossimo passo sarà chiarire in che modo le
alterazioni del gene MPV17 causano i sintomi della
malattia e prevederne l'evoluzione.
Non esiste ancora una cura per le malattie
mitocondriali. Le attuali terapie hanno due scopi
principali alleviare i sintomi, rallentare la
progressione della malattia
L’efficacia della terapia varia da paziente a paziente,
dipende dal deficit enzimatico e dalla gravità dei
sintomi.
Generalmente i pazienti con un quadro clinico più lieve
rispondono meglio alla terapia rispetto ai pazienti con
un quadro clinico più grave.
In alcuni pazienti, il trattamento deve essere
personalizzato per essere efficace, vi sono inoltre
pazienti che non traggono benefici da nessuna terapia.
Nessuna terapia può
migliorare danni irreversibili già presenti nel paziente
(es. danni
cerebrali)
Commento NdR: non
vogliono dire che le principali
cause di
questi danni (mutazioni
genetiche) sono i
Vaccini
inoculati da decenni nella popolazione mondiale ed
ecco alcuni dei risultati ! .....alcuni degli altri...
vedi: Danni dei
Vaccini
Il DNA mitocondriale non è
riparabile a causa del suo basso contenuto di
proteine istoniche,
pertanto eventuali danni (genetici o altro) si possono
trasmettere a tutte le generazioni successive attraverso
la linea materna ed alle volte anche paterna:
Scoperti casi di
trasmissione paterna del DNA mitocondriale -
27/11/2018
I mitocondri, gli organelli delle cellule che producono
energia e contengono un proprio genoma, sono ereditati
solo per via materna. Tuttavia in alcuni, rarissimi casi
– probabilmente legati a una mutazione genetica – la
prole può ereditare anche livelli significativi di DNA
mitocondriale dal padre(red)
Sia pure in casi eccezionali, è possibile che ai figli
venga trasmesso anche il DNA mitocondriale (mtDNA)
paterno.
A dimostrarlo è un gruppo internazionale di ricercatori
diretto da Taosheng Huang del Mayo Clinic Hospital a
Jacksonville, in Florida, che firmano
un articolo sui “Proceedings of the National Academy of
Sciences”.
La scoperta non mette in discussione il “dogma centrale”
del DNA mitocondriale, ossia la legge secondo cui il
mtDNA viene trasmesso solo per via materna, ma indica
che ci sono ancora da comprendere alcuni dei meccanismi
che sovrintendono alla trasmissione mitocondriale.
Microfotografia elettronica in falsi colori di un
mitocondrio. (© Science Photo Library / AGF)I
mitocondri, gli organelli che producono l’energia
necessaria alla cellula, hanno un proprio DNA, distinto
da quello presente nel nucleo della cellula, e
normalmente derivano tutti da quelli della cellula uovo
che ha dato origine all'organismo.
Gli spermatozoi infatti hanno pochi mitocondri, che si
solito non riescono a penetrare nella cellula uovo. E se
pure qualcuno ci riesce, entrano in azione dei
meccanismi che li distruggono.
Studiando alcuni giovanissimi pazienti colpiti da
sintomi di patologie mitocondriali, Taosheng Huang e
colleghi hanno individuato 17 casi, appartenenti a tre
famiglie diverse e non imparentate tra loro, in cui era
stata trasmessa per via paterna una parte significativa
del DNA mitocondriale.
In quei casi la percentuale di DNA mitocondriale paterno
era sufficiente a provocare alcuni sintomi della
malattia mitocondriale, che non diventava conclamata
solo perché era presente anche mtDNA materno sano.
I ricercatori hanno ripetuto le analisi con tecniche
differenti e in laboratori diversi per assicurarsi che
non si trattasse di un errore di laboratorio o di
contaminazioni del materiale.
Secondo Taosheng Huang e colleghi, il fenomeno potrebbe
essere legato a una mutazione in un gene che produce un
enzima preposto proprio alla distruzione dei mitocondri
paterni penetrati nella cellula uovo.
Tuttavia, se la mutazione si limitasse a disattivare la
distruzione di quei mitocondri, la percentuale di mtDNA
paterno nei soggetti esaminati non avrebbe dovuto
superare lo 0,1 per cento di tutto il DNA mitocondriale
della cellula, mentre in diversi casi raggiungeva alcune
decine di punti percentuali.
Per questo i ricercatori sospettano che il gene in
questione sia coinvolto anche nella replicazione del DNA
presente nei mitocondri.
Tratto da: lescienze.it
CROLLA UN DOGMA DELLA GENETICA UMANA: IL DNA
MITOCONDRIALE PUÒ ESSERE EREDITATO ANCHE DAL Padre. 01/12/2018
Una sorprendente ricerca ha
documentato il caso di 17 persone con mitocondri
provenienti da entrambi i genitori. Si ipotizza che
questo fenomeno possa riguardare almeno una persona su
5.000
Cincinnati (U.S.A.) – La
prima volta che Taosheng Huang ha visto i risultati del
test, era sicuro che ci fosse stato un errore. Anche
dopo che un tecnico ha ripetuto l'analisi, non ci
credeva. “È impossibile”, diceva. Huang, pediatra e
genetista presso il Cincinnati Children's Hospital
Medical Center, chiese al paziente di tornare e fornire
nuovi campioni di sangue, che poi divise tra diversi
laboratori di ricerca per ridurre ogni possibilità di
errore. Il ricercatore sapeva che si trattava di una
scoperta capace di infrangere un principio fondamentale
della genetica umana, ma ogni volta il risultato era lo
stesso. Il paziente di Huang, un bambino di quattro
anni, aveva due diversi set di DNA mitocondriale: uno da
sua madre, come previsto, e un altro da suo padre.
Questo era solo l'inizio.
Usando la moderna tecnologia
di sequenziamento del DNA, Huang e i suoi colleghi hanno
definitivamente verificato il DNA mitocondriale
ereditato da parte paterna in 17 individui appartenenti
a tre famiglie non correlate.
Il lavoro del gruppo statunitense, cinese e taiwanese è
stato appena pubblicato sulla rivista PNAS. “Questa è
una scoperta davvero rivoluzionaria”, ha affermato
Xinnan Wang, un biologo della Stanford University che
studia i mitocondri ma che non è coinvolto nella nuova
scoperta. “Potrebbe aprire scenari completamente nuovi,
e cambiare il modo in cui cerchiamo la causa di alcune
malattie”.
In linea di massima, ognuno
di noi è un mix genetico di mamma e papà. Nel nucleo,
che contiene i nostri cromosomi, ciò è vero.
Ma il nucleo non è l'unica parte della cellula che
contiene DNA. Le cellule hanno anche delle centrali
energetiche chiamati mitocondri che contengono propri
set di DNA e, in quasi tutti gli animali conosciuti, il
DNA mitocondriale viene ereditato esclusivamente dalla
madre. Questo assunto è così radicato che i ricercatori
spesso analizzano il DNA mitocondriale per tracciare
all'indietro nel tempo le linee materne.
Come racconta Katherine J.
Wu sul sito NOVA-PBS, gli scienziati non sono ancora del
tutto sicuri sul perché questo processo si sia evoluto
in modo strettamente matrilineare, ma sono emerse varie
teorie. Secondo una di queste, si ritiene che i
mitocondri degli spermatozoi abbiano dei tassi di
mutazione più alti di quelli degli ovuli, rendendo il
loro ingresso piuttosto rischioso.
Inoltre, avere un solo tipo di mitocondri facilita il
coordinamento dei genomi nel nucleo con i mitocondri,
poiché entrambi generano le materie prime necessarie per
una corretta funzione cellulare, come spiega Sophie
Breton, genetista mitocondriale dell'Università di
Montreal che non ha partecipato allo studio. L'aggiunta
di un altro attore mitocondriale – così ipotizza la
teoria – potrebbe confondere questo dialogo intimo a
due.
Qualunque sia la causa
dell'ereditarietà mitocondriale materna, è chiaro che le
nostre cellule hanno preso alcune precauzioni per
mantenerla in questo modo. Un formidabile gruppo di
'macchine molecolari' è pronto a garantire che nessun
contributo paterno indesiderato passi attraverso il
processo di fecondazione. Anche se i mitocondri degli
spermatozoi li aiutano ad alimentare la loro odissea
verso l'ovulo, non sono destinati a durare. Si pensa che
alcuni mitocondri si perdano con lo sviluppo dello
spermatozoo, e i pochi che riescono a passare attraverso
il processo di fecondazione sono etichettati con un
marcatore chimico che consente all'ovulo di riconoscere
e annientare facilmente eventuali intrusi paterni
ribelli.
Alcuni animali, tra cui le
mosche e i topi, sono noti per un'occasionale
'infiltrazione' di DNA mitocondriale paterno nella prole
accanto al contributo materno, ma gli uomini
storicamente sono stati esclusi da questo club. Esistono
solo poche segnalazioni di DNA mitocondriale derivato
dal padre, e la maggior parte è stata ricollegata a
contaminazione o scambio di campioni di laboratorio.
Un caso, descritto nel 2002,
ha ricevuto notevole attenzione quando è stato
confermato in modo indipendente da un altro gruppo di
ricerca. Ma nei 16 anni successivi, la ricerca di un
altro caso di questa anomalia genetica è stata
infruttuosa.
Quindi, anche dopo che Huang
era convinto che il suo straordinario paziente di
quattro anni avesse ereditato il DNA mitocondriale da
entrambi i genitori, sapeva che il lavoro era tutt'altro
che concluso. Quando i ricercatori hanno rintracciato
questa strana traccia genetica attraverso l'albero
genealogico del bambino, hanno scoperto che, attraverso
tre generazioni, 10 individui nella famiglia del
paziente sembravano ospitare DNA mitocondriale misto.
Ora che i ricercatori sapevano dove cercare – e cosa
cercare – potevano ampliare la ricerca. Non molto tempo
dopo, è stato confermato che altre sette persone,
appartenenti ad altre due famiglie non collegate,
avevano la stessa condizione. In questi individui l'eteroplasmia
(la presenza di diverse varianti di DNA mitocondriale in
un’unica fonte) variava dal 24 al 76%.
Sorprendentemente, tutte e
tre le famiglie sembravano mostrare modelli simili di
ereditarietà di questo tratto inusuale.
Questo modello non riguardava tutti i membri, nel senso
che alcuni individui trasmettevano i loro geni nel modo
tipico, concependo bambini che ereditavano solo il DNA
mitocondriale della madre. Ma era chiaro che i genomi
mitocondriali di molti uomini in queste famiglie stavano
infrangendo le regole biologiche della paternità.
Piuttosto che essere scartati, questi pacchetti paterni
di informazioni genetiche hanno in qualche modo tenuto
il passo con le loro controparti materne durante la
fecondazione, lasciando alcuni dei loro figli con
mitocondri misti.
Le figlie con questi genomi
misti poi passavano in eredità i loro cimeli eterogenei
ai figli in una copia esatta. Ciò significava che questi
ereditavano il mix indirettamente, anche se i bambini
non possedevano alcun DNA mitocondriale del loro padre.
Tale era il caso del primo paziente di Huang, il bambino
di quattro anni.
I figli che hanno acquisito
genomi mitocondriali misti presentavano un quadro
leggermente più complesso. La capacità di trasmettere il
DNA paterno sembrava essere un tratto dominante, ossia
che richiede un gene da un solo genitore per mostrarsi
nella prole.
Ciò significava che alcuni degli uomini che avevano
ereditato genomi mitocondriali ibridi erano in grado di
trasferirli ai loro figli, che mostravano ancora più
diversità poiché mescolavano geni paterni e materni. Ma
non tutti gli uomini con genoma misto hanno mantenuto
questa capacità, portando a occasionali vicoli ciechi.
Il modo in cui il DNA
mitocondriale paterno si infiltra nell'embrione non è
ancora del tutto chiaro. È sicuramente un tratto
genetico, ma che, ironia della sorte, non si trova nel
genoma mitocondriale stesso. Infatti, a parte l'insolito
tipo di ereditarietà, nei mitocondri di questi pazienti
non sembra esserci alcun difetto. Anzi, qualsiasi cosa
permetta ai padri di depositare il loro DNA
mitocondriale nella prole è probabilmente una mutazione
codificata nel nucleo, dove tutto dovrebbe derivare sia
dalla mamma che dal papà.
Florence Marlow, una biologa
dello sviluppo presso la Icahn School of Medicine at
Mount Sinai di New York, non coinvolta nella ricerca,
teorizza che l'anomalia potrebbe risiedere nella fase in
cui i mitocondri degli spermatozoi sono normalmente
etichettati per la distruzione. Se questa fase di
etichettatura non si verifica mai – spiega – l'ovulo
fecondato non ha modo di identificare ed eliminare
questi intrusi paterni, il che significa che i
mitocondri del padre ottengono il via libera per
procedere insieme a quelli della madre.
Da quando hanno raccolto i
risultati iniziali, Huang e il suo team hanno già
identificato molte altre famiglie con DNA mitocondriale
misto. Secondo le sue stime preliminari, questo fenomeno
potrebbe essere presente in almeno una persona su 5.000.
Mentre Wang sottolinea che sono necessarie ulteriori
ricerche da parte di altri gruppi per confermare questi
numeri, il lavoro del team di Huang indica che la
trasmissione paterna dei mitocondri potrebbe essere
molto più diffusa di quanto si pensasse.
Ma perché ciò è stato trascurato per così tanto tempo?
“La maggior parte delle persone ha dato per scontato che
l'eredità mitocondriale sia strettamente materna”,
spiega Breton. “Ma oggi le tecniche di sequenziamento
sono molto più potenti di quanto non fossero anche solo
pochi anni fa”.
L'eventuale ereditarietà
paterna, in un lontano futuro, potrebbe anche espandere
le opzioni della tecnologia riproduttiva assistita.
Il gruppo di Huang, nel 2016, ha partecipato al
concepimento e alla nascita di un bambino “con tre
genitori”.
La madre del bambino era affetta da una malattia
mitocondriale, la sindrome di Leigh, così Huang e i suoi
colleghi hanno trasferito il suo DNA nucleare nell'ovulo
di una donatrice, che era stato privato dei suoi
cromosomi ma poteva fornire mitocondri sani.
Questo ovulo ibrido, contenente le informazioni
genetiche di due madri, è stato poi fecondato con lo
sperma del padre.
In teoria, dice Breton, se i
mitocondri paterni sono vitali, potrebbero aggiungersi a
quelli materni carenti o forse addirittura sostituirli,
ovviando alla necessità di un terzo genitore. Ma questo
è un grande interrogativo, soprattutto considerando che
il DNA mitocondriale dello sperma è più incline alla
mutazione. Non siamo in grado di comprendere le piene
ripercussioni dell'ereditare mitocondri biparentali in
circostanze naturali, e ancora meno attraverso procedure
mediche artificiali, molte delle quali potrebbero
alimentare dibattiti etici.
Per ora, l'ereditarietà
materna del DNA mitocondriale è ancora la norma. Ma
semplicemente espandendo la nostra visione dell'eredità
genetica si aprono innumerevoli porte. “Questi risultati
cambieranno il modo in cui descriviamo l'eredità
mitocondriale”, afferma Breton. “Sono sicura al 100% che
troveremo altri casi simili in futuro”.
By Francesco Fuggetta
Fonte:
https://www.osservatoriomalattierare.it/ricerca-scientifica/14225-crolla-un-dogma-della-genetica-umana-il-dna-mitocondriale-puo-essere-ereditato-anche-dal-padre?fbclid=IwAR0Etl_8aTERKU2ZIAG1HdTXXYrZIPfQgFh8RtpBHo8Lsu4Q90uKx9wLPgk
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Una nuova ricerca
suggerisce che il materiale genetico dei mitocondri
rilasciato dalle
cellule può innescare una risposta immunitaria ed
infiammatoria in tutto il corpo. By Knvul
Sheikh/Scientific American
Il DNA perso dalle cellule cerebrali potrebbe indurre
stress e depressione e viceversa....
Ciascuna nostra cellula contiene centinaia di piccoli
mitocondri – strutture subcellulari, o organelli, a
forma di fagiolo che forniscono l’energia necessaria per
il normale funzionamento cellulare. I mitocondri hanno
un proprio genoma circolare con 37 geni.
Noi ereditiamo questo DNA mitocondriale solo dalle
nostre madri, così la composizione del codice di questo
DNA rimane relativamente costante da una generazione
all’altra.
Ma la nostra risposta di combatti o fuggi pone richieste
estreme ai mitocondri. All’improvviso, hanno bisogno di
produrre molta più energia per alimentare un battito
cardiaco più veloce, espandere i polmoni e tendere i
muscoli, e questo li rende vulnerabili ai danni.
A differenza del DNA nel nucleo della cellula, però, i
mitocondri hanno meccanismi di riparazione limitati. E
recenti studi su animali hanno dimostrato che lo
stress
cronico non solo porta a danni mitocondriali in
regioni cerebrali come ippocampo, ipotalamo e
corteccia, ma provoca anche il rilascio di DNA
mitocondriale nel citoplasma cellulare, e alla fine nel
sangue.
Gli scarti genetici non sono rifiuti cellulari inerti.
“Questo DNA mitocondriale in circolo agisce come un
ormone”, dice Martin Picard, psicobiologo alla Columbia
University, che per gran parte dell’ultimo decennio ha
studiato come si comportano i mitocondri e il loro DNA
al di fuori delle cellule. L’espulsione del DNA
mitocondriale dalla cellula imita in qualche modo il
rilascio di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali
in risposta allo stress, dice. Alcune cellule producono
il DNA mitocondriale circolante e, come per le ghiandole
surrenali, il suo rilascio è innescato anche dallo
stress.
Per dimostrare che lo stress psicologico può causare il
rilascio di DNA mitocondriale da parte delle cellule,
Picard e il suo gruppo hanno ideato un test da sforzo
rapido. Hanno chiesto a 50 uomini e donne sani di
pronunciare davanti a una telecamera un discorso veloce
difendendosi da una falsa accusa. Poi i ricercatori
hanno prelevato campioni di sangue dai partecipanti e li
hanno confrontati con il sangue prelevato immediatamente
prima che i partecipanti fossero sotto stress. Anche se
il compito stressante è durato solo cinque minuti, gli
scienziati hanno scoperto che 30 minuti dopo il test i
livelli di DNA mitocondriale circolante nel siero dei
soggetti studiati erano più che raddoppiati. Questi
risultati, attualmente sottoposti a revisione,
forniscono la prima prova diretta di come i frammenti di
DNA mitocondriale che galleggiano nel nostro sangue
possono trasmettere lo stress ad altre parti del corpo,
come le tessere di un domino che cadono una dopo
l’altra.
Studi precedenti hanno fornito diversi indizi che
suggeriscono che il DNA mitocondriale in circolo è un
segno distintivo dello stress. Nel 2016 alcuni
ricercatori svedesi hanno pubblicato su “Translational
Psychiatry” risultati che mostrano livelli elevati di
DNA mitocondriale al di fuori della cellula in 37
persone che avevano tentato da poco il suicidio.
All’inizio di quest’anno lo stesso gruppo di scienziati
ha pubblicato un altro articolo
su “ Neuropsychopharmacology” in cui si mostra che
le persone con depressione maggiore hanno livelli
elevati di DNA mitocondriale circolante, e che questi
livelli continuano ad aumentare nei pazienti che non
rispondono bene ai farmaci antidepressivi.
Questi studi fanno tutti parte di un campo di ricerca
emergente sul DNA mitocondriale, in cui gli scienziati
riconoscono che i piccoli organelli hanno effetti su una
vasta gamma di malattie. “Il DNA mitocondriale è
probabilmente l’elemento più sensibile del corpo”, dice
Douglas Wallace, direttore del Center for Mitochondrial
and Epigenomic Medicine al Children’s Hospital di
Filadelfia. “Se i tuoi mitocondri stanno percependo un
problema, allora anche tutto il resto è in difficoltà”.
Nella sua ricerca Wallace ha dimostrato che le mutazioni
del DNA mitocondriale sono più comuni nelle persone con
disturbi dello spettro autistico rispetto agli adulti
neurotipici. Altri studi degli ultimi anni hanno
collegato la disfunzione mitocondriale a schizofrenia,
Alzheimer, artrite e cancro, tutti problemi in cui
notoriamente sono in atto processi
infiammatori, osserva Picard.
Sottoposti a superlavoro, i mitocondri possono perdere
il loro DNA, che per la sua forma ad anello viene
scambiato dal sistema immunitario come un pericoloso
elemento estraneo all'organismo.
Ma come è stata innescata questa
infiammazione causata dal rilascio di DNA
mitocondriale dalle cellule ?
Un articolo di “Nature” del 2010 ha fornito la risposta:
i ricercatori hanno mostrato il modo in cui il DNA
mitocondriale, una volta liberato nel sangue in seguito
a una lesione, mette in moto una risposta immunitaria
pro-infiammatoria.
A causa dell’origine batterica dei mitocondri e della
struttura circolare del suo DNA, le cellule immunitarie
credono che sia un invasore esterno. Quando il DNA
mitocondriale circolante si lega a un particolare
recettore sulle cellule immunitarie, il recettore TLR9,
esse rispondono come se stessero reagendo a un elemento
estraneo come un virus influenzale o una ferita infetta.
Le cellule immunitarie rilasciano sostanze chiamate
citochine che dicono ad altri globuli bianchi che devono
presentarsi per svolgere il loro compito nei siti di
infezione, infiammazione o trauma.
Tratto da: lescienze.it
Commento NdR: cio' vale anche per il rilascio di
DNA mitocondriale, quando la cellula va in apoptosi.....generando
virus...cioe'
proteine tossiche a DNA...
Ruolo del mitDNA (mitocondriale) in risposte tossiche da
stress ossidativo - PDF
La "navetta" che fa
funzionare i mitocondri – 07/08/2010
Chiarito il meccanismo con cui all'interno dei
mitocondri vengono trasportati alcuni piccoli RNA
(lo RNA e' solo una
ipotesi dialettica), citoplasmatici necessari al buon funzionamento della
"centrale energetica" della
cellula.
I mitocondri, com'è noto, possiedono un proprio genoma,
indipendente da quello nucleare, la sua espressione non
è però autonoma e richiede il supporto di alcuni
elementi del “macchinario” cellulare. In particolare
richiede che vengano trasportati all'interno dei
mitocondri alcuni piccoli RNA citoplasmatici (lo RNA e'
solo una
ipotesi dialettica).
Finora
tuttavia non erano ancora chiari i meccanismi
sottostanti all'ingresso di questi RNA nella centrale
energetica della
cellula.
Ora, un gruppo di ricercatori dell'Università
della California a Los Angeles ha chiarito come ciò
avviene e lo descrive in
un articolo pubblicato sulla rivista Cell.
In particolare, i ricercatori hanno definito il ruolo di
una proteina, detta polinucleotide fosforilasi (PNPasi)
(A) nella
regolazione dell'ingresso di RNA citoplasmatico nei
mitocondri (lo RNA e' solo una
ipotesi dialettica).
La riduzione dell'espressione di
PNPasi limita la possibilità di produzione degli RNA
mitocondriali, cosa che a sua volta inibisce la
traduzione delle proteine necessarie a mantenere la
catena di trasporto degli elettroni che permette la
produzione di energia sotto forma di ATP.
Bassi livelli di PNPasi portano così all'accumulo di RNA
mitocondriali immaturi, con una conseguente
compromissione della produzione di energia.
"La scoperta ci dice che PNPasi modula la produzione di
energia attraverso la regolazione dell'importazione di
RNA citoplasmatico”, ha detto Michael Teitell, uno dei
coordinatori della ricerca. "Lo studio getta luce sul
modo in cui funziona la cellula a un livello davvero
fondamentale e indica una possibile via per controllare
la produzione di energia mitocondriale, con un possibile
impatto sulla crescita delle cellule, incluse quelle di
alcuni tipi di cancro." (gg)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
Commento
NdR: la
proteina
(enzima), detta polinucleotide
fosforilasi (PNPasi)
e' inibita (e non solo questa proteina) dalle
malfunzioni cellulari indotte dai vaccini...con tutte le
conseguenze del caso, evidenziate anche in questo
studio.
(A)
Gruppo di
enzimi contenuti nei batteri, nei lieviti, nei vegetali
superiori e in alcuni tessuti animali. Intervengono
nelle biosintesi degli
acidi nucleici, determinando la degradazione dei
polinucleotidi per fosforolisi, e liberando
nucleotidi difosfati.
In particolari condizioni sperimentali, molto lontane da
quelle intracellulari, le polinucleotidi-fosforilasi
catalizzano la formazione di polinucleotidi a partire da
nucleotidi difosfati.
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Controllo dei geni - Un
tasto di "pausa" per i geni
"L'espressione genica è dotata di un secondo, inaspettato
livello di controllo che funziona come una sorta di
funzione di "pausa".
Nei mammiferi esiste un secondo livello di controllo
dell'espressione genica, finora insospettato, che
funziona come una sorta di tasto di pausa. A scoprirlo è
stato un gruppo di ricercatori del Whitehead Institute e
del Massachusetts Institute of Technology diretti da
Richard Young, che danno un resoconto del loro studio in
un articolo pubblicato su Cell.
Da decenni si sa che la trascrizione è controllata dal
reclutamento di fattori che si legano al DNA e agiscono
come una sorta di velcro molecolare per le polimerasi
che copiano il DNA in mRNA".
Per svolgere il suo compito la polimerasi sottrae una
piccola “etichetta” - o cappuccio - alle molecole di RNA
dell’ospite (lo RNA e' solo una
ipotesi dialettica), attaccandola alle proprie. Il cappuccio è
un breve tratto di RNA che deve essere presente
all’inizio di tutte le molecole di RNA messaggero (mRNA)
per dirigere il macchinario di sintesi proteica al punto
iniziale.
vedi: (lo RNA e' solo una
ipotesi dialettica),
La polimerasi virale si lega alla
cellula ospite tramite il suo cappuccio, lo taglia
via e lo aggiunge all’inizio del proprio mRNA, secondo
un processo noto come "cap snatching”.
Finora però non si era riusciti a chiarire esattamente
in che modo la polimerasi riesca a portare a termine
questo processo e quali delle tre subunità dell’enzima
siano coinvolte. I ricercatori dello European Molecular
Biology Laboratory (EMBL) e della Unit of Virus
Host-Cell Interaction (UVHCI) frutto della
collaborazione tra l’EMBL, l’Università Joseph Fourier (UJF)
e del Centre National pour la Recherche Scientifique (CNRS)
di Grenoble, in Francia, Rob Ruigrok e colleghi dell’UVHCI,
hanno ora scoperto che la parte della subunità chiamata
PA è responsabile del taglio del cappuccio dell’mRNA
dell’ospite.
vedi: NATURE 2009
Dias.pdf
Links:
http://www.nature.com/nature/journal/v458/n7240/full/nature07745.html
http://www.lightsources.org/cms/?pid=1003260
http://adsabs.havard.edu/abs/2009Natur.458..914D
"Ora i ricercatori hanno mostrato che sono in gioco anche
altri fattori che sono in grado di tenere "congelata" la
polimerasi al suo posto, di fatto agendo come un
pulsante di pausa, mentre ancora altri fattori di
trascrizione possono intervenire per disattivare questa
funzione.
Nel corso dello studio, ha raccontato Young, quando i
ricercatori hanno individuato questo meccanismo, hanno
pensato all'inizio che esso valesse solo per per alcune
fasi dello sviluppo cellulare, ma in seguito hanno
scoperto che le polimerasi erano in pausa in circa il 75
per cento dei promotori.
Secondo Young questo secondo livello di controllo offre
alla cellula una maggiore
flessibilità. In alcuni casi questo sistema di pausa
sembra permettere una risposta rapida a particolari
stimoli. Inoltre, osserva Young, la polimerasi a volte
sembra lavorare in modo sorprendentemente "sciatto",
iniziando a trascrivere il codice in entrambe le
direzioni: "il sistema di controllo 'pausa' può essere
un mezzo per assicurarsi che la trascrizione continui
solamente nella direzione corretta".
Il gruppo di ricerca di Young ha anche mostrato che il
gene c-Myc, coinvolto nello sviluppo tumorale di almeno
il 15 per cento dei cancri dell'uomo, ha un ruolo di
primo piano nel meccanismo di sblocco di questa funzione
di pausa.
"Ora sappiamo che cosa fa e conosciamo la
chinasi che lo arruola", ha detto Young, osservando
che si tratta di una scoperta importante dato che le
chinasi sono spesso un buon obiettivo farmacologico". (gg)
Tratto in "parte" da: scienze.repubblica.it
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DNA SPAZZATURA:
e' quel DNA che c'e', ma non si sa che cosa fa, a che cosa
serve (fino ad ora 2001). La definizione e' eloquente di come la scienza si
rapporti a quello che non capisce.
Dopo il decantato Progetto Genoma, sembra che se ne sappia
meno di prima. la doppia elica, con la sua "informazione
non-senso" ha moltiplicato i quesiti ma non ha fermato i
manipolatori che invece di tener conto della complessita'
che la natura gli va parando davanti, semplificano a più non
posso e producono spazzatura biologica (ogm)
e
spazzatura ideologica.
Abbiamo appena scritto un nostro commento al libro di E.Fox
Keller: "Il
secolo del gene", nel quale si sostiene appunto che il
progetto genoma ha aperto le porte ad un modo di guardare al
gene, molto più articolato rispetto al determinismo di
un tempo.
Bene, allora che si fa ?
Dal determinismo genetico al determinismo proteico
?
Così sembra, dalla genomica alla proteonomica, ma senza mai
abbandonare il determinismo economico al lucro con il quale
la ricerca ormai e' irreversibilmente legata e dal quale e'
determinata. altre considerazioni, di ordine etico,
filosofico o critico essendo opportunisticamente considerate
spazzatura.
Tratto da: ecologiasociale.org
Dna: assegnata
funzione all’80 per cento del genoma - Agosto 2012
Il "Dna spazzatura" si rivela oggi un vero e proprio
direttore d'orchestra del codice genetico.
La mappa della 'materia oscura' della biologia, alla
quale per decenni era stata assegnata quest' etichetta,
certi della sua inutilità, è oggi realtà grazie ad una
ricerca pubblicata sulla rivista "Nature".
Il lavoro è frutto degli studi del consorzio
internazionale Encode (Encyclopedia of Dna Elements) e
assegna una funzione ad almeno l'80% per cento
dell'intero genoma.
Ecco il ripensamento di questi scienziati che prima
dicevano che era solo spazzatura !
Anche il DNA “clandestino” detto "spazzatura" fa la
sua parte
Tappa storica nella ricerca genetica la dimostrazione
che quella metà di genoma composta da sequenze di DNA
apparentemente senza significato, in realtà risponde a
un preciso programma genetico e contribuisce in maniera
decisiva a dare un'identità alle diverse cellule
dell'organismo umano.
La scoperta, frutto di una collaborazione internazionale
all'interno della quale anche l'Italia ha svolto una
parte significativa, potrà essere utile a capire la
diversa manifestazione delle malattie tra singoli
individui, la risposta individuale ai farmaci o, in casi
particolari, la stessa applicabilità della terapia
genica.
D’ora in poi sarà vietato snobbarlo o definirlo, come in
passato, "spazzatura": infatti, quella metà del nostro
genoma costituita da sequenze di DNA ripetute centinaia
di migliaia di volte che sembravano prive di significato
in realtà risponde a un preciso programma genetico e
contribuisce in maniera decisiva a dare un'identità alle
diverse cellule dell'organismo umano.
La scoperta è stata annunciata in questi giorni dalla
rivista “Nature Genetics” ed è il frutto di una
collaborazione internazionale cui hanno preso parte il
gruppo di lavoro del Laboratorio di Epigenetica del
Dulbecco
Telethon Institute guidato da Valerio Orlando e
ospitato dall'IRCCS Fondazione Santa Lucia e dall’EBRI
di Roma, insieme al team di Piero Carninci dell’OMICS
Center del RIKEN di Yokohama in Giappone e
all'Università di Queensland in Australia.
Tale ricerca svela come il cosiddetto “lato oscuro del
genoma” si comporti esattamente come i geni, che
rappresentano invece soltanto il 2% dell’intero
patrimonio genetico.
Ma non solo: quelle sequenze ripetute sono essenziali
per il corretto funzionamento dei geni stessi. Infatti,
i ricercatori hanno dimostrato che alcune di esse
vengono trascritte in precisi momenti della vita
cellulare, ad esempio durante le prime fasi dello
sviluppo o il differenziamento, mentre altre sono in
grado di inserirsi in prossimità dei geni e di regolarne
l’attività. In alcuni casi, poi, questo fenomeno può
avere anche effetti patologici significativi come ad
esempio la trasformazione della
cellula
sana in una
tumorale.
Il lavoro di Orlando, Carninci e collaboratori dimostra
quindi per la prima volta come tali sequenze si
comportino secondo un programma definito e in grado di
influenzare la vita delle cellule.
L’origine evolutiva delle sequenze ripetute - che in
totale rappresentano ben il 45% dell'intero genoma - va
ricercata nei trasposoni, particolari segmenti di DNA
che hanno la capacità di spostarsi da una parte
all’altra di un cromosoma, oppure da un cromosoma a un
altro. I trasposoni hanno un ruolo molto importante dal
punto di vista evolutivo, perché data la loro natura
mobile sono in grado di creare variabilità e -
potenzialmente - di fare acquisire o di far perdere
delle funzioni biologiche.
Già circa sessant’anni fa la biologa americana Barbara
McClintock lo aveva intuito e aveva descritto queste
particolari sequenze nella pianta di mais: era il 1951,
con due anni in anticipo rispetto alla scoperta della
struttura a doppia elica del DNA.
Ignorata, quando non direttamente osteggiata dalla
comunità scientifica di allora - ancorata a una visione
“statica” del genoma - McClintock ha visto riconosciuti
i suoi meriti solo a partire dagli anni Settanta,
arrivando poi nel 1983 ad essere insignita del Premio
Nobel per la Medicina.
Oggi, grazie soprattutto alle sofisticate tecnologie
disponibili (le deep sequencing) e alle competenze
multidisciplinari, Orlando, Carninci e i loro
collaboratori sono riusciti finalmente a verificare
questa fondamentale ipotesi e a "riabilitare" questa
grossa porzione del nostro DNA, finora considerata
appunto come una sorta di "scarto" o, meglio, di "DNA
clandestino e misterioso", apparentemente inutilizzato.
La scoperta potrà contribuire all’analisi di tutti quei
meccanismi che agiscono "al di sopra dei geni" - detti
per questo epigenetici - e che potrebbero influenzare,
tra l’altro, la diversa manifestazione delle malattie
tra singoli individui, la risposta individuale ai
farmaci o, in casi particolari, l'applicabilità della
terapia genica.
By Ufficio Stampa Telethon
Commento NdR: La nuova biologia rivela che noi
"controlliamo" il nostro genoma, anziché esserne
controllati. Ciò spiega perché la gente può guarire
spontaneamente da patologie ritenute permanenti.
Inoltre vi e' un
Contrordine sul DNA "spazzatura" serve eccome...
NON c'e' spazzatura nel DNA
SCIENZIATI HANNO TROVATO GENI
EXTRATERRESTRI
nel DNA (spazzatura) – 23/07/2011
Un gruppo di ricercatori che lavorano al Progetto Genoma
Umano indicano che hanno fatto una sorprendente scoperta
scientifica: Credono che le cosiddette 97% sequenze non
codificanti del
DNA umano
non sono altro che il codice genetico di forme di vita
extraterrestre. Le sequenze non codificanti sono comuni
a tutti gli organismi viventi sulla Terra, dalle muffe
ai pesci, come per l'uomo.
Nel DNA umano, esse costituiscono gran parte del genoma
totale, dice il Prof. Sam Chang, il capo del gruppo.
Sequenze non codificanti, originariamente conosciute
come "DNA spazzatura", sono stati scoperte anni fa, e la
loro funzione è rimasto un mistero.
La stragrande maggioranza del DNA umano è "Fuori dal
mondo" in origine. Gli apparenti "geni spazzatura
extraterrestre" possono solo "godersi il viaggio", con
il duro lavoro dei geni attivi, passati di generazione
in generazione.Dopo un'analisi approfondita con l'aiuto
di altri scienziati, programmatori informatici,
matematici, ed altri dotti, il professor Chang aveva
chiesto se l'apparente "DNA spazzatura" è stato creato
da una sorta di "programmatore extraterrestre". I pezzi
alieni all'interno del DNA umano,osserva il professor
Chang , "hanno delle proprie vene, arterie e proprio
sistema immunitario che resiste con forza tutti i nostri
farmaci anti-cancro". Il professor Chang stabilisce
inoltre che "La nostra ipotesi è che una più alta forma
di vita extraterrestre è stato impegnata nella creazione
di una nuova vita e su pianeti diversi.
La Terra è solo uno di loro. Forse, dopo la
programmazione, i nostri creatori ci crescono allo
stesso modo si cresce batteri in piastre di Petri ,non
possiamo conoscere le loro motivazioni. Se si trattava
di un esperimento scientifico, o un modo di preparare
nuovi pianeti per la colonizzazione, o si tratta di
affari da tempo in corso di seminare la vita
nell'universo ".
Professor Chang indica inoltre che "se pensiamo in
termini umani, questi " programmatori extraterrestri
"stavano molto probabilmente lavorando su" una grande
codice "composto da diversi progetti, ed i progetti
avrebbe dovuto produrre varie forme di vita per i vari
pianeti. Sono stati anche cercate diverse soluzioni.
Hanno scritto "il grande codice", eseguito, non come una
funzione, ma modificando parti e aggiungendone di nuove,
eseguito ancora una volta, reso più miglioramenti,
provato ancora e ancora.
"Il team del professor Chang di ricercatori conclude
inoltre che, agli "apparenti" programmatori
extraterrestri "potrebbe essere stato ordinato di
tagliare tutti i loro piani idealistici per il futuro,
quando si sono concentrati sul" Progetto Terra "per
rispettare la scadenza pressante. Molto probabilmente
frettolosamente , i "programmatori extraterrestre" può
avere dovuto ridurre drasticamente "il grande codice" e
consegnato un programma di base destinato alla Terra ".
Il professor Chang è solo uno dei molti scienziati e
ricercatori che hanno scoperto altre origini
extraterrestri all'umanità. Il professor Chang ei suoi
colleghi della ricerca mostrano che le lacune della
"programmazione extraterrestre" nel sequenziamento del
DNA precipitato da una ipotizzata fretta di creare la
vita umana sulla Terra ha presentato l'umanità con una
crescita illogica della massa di cellule che conosciamo
come il cancro." Professor Chang indica inoltre che
"Quello che vediamo nel nostro DNA è un programma
composto da due versioni, un codice grande e il codice
di base."
Mr. Chang afferma poi che "il primo fatto è, il completo
'programma' non era scritto in modo positivo sulla
Terra, che è ormai un dato di fatto verificato. Il
secondo fatto è, che i geni da soli non sono sufficienti
a spiegare l'evoluzione;ci deve essere qualcosa di più
in 'gioco'. "Presto o tardi", il professor Chang dice
"dobbiamo fare i conti con l'idea incredibile che ogni
vita sulla Terra porta il codice genetico di un suo
cugino extraterrestre e che l'evoluzione non è quello
che pensiamo che sia."
L'articolo, completo, in lingua originale si trova QUI:
http://www.agoracosmopolitan.com/home/Frontpage/2007/01/08/01288.html
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E' la "spazzatura",
più che i geni, a renderci unici
- Una coppia di articoli su Nature e su
Science
Gran parte delle differenze fra gli individui non si
trova origine nei geni stessi, bensì in regioni su cui
sappiamo relativamente poco.
La
chiave dell'individualità umana ancor più che nei geni
risiede nelle sequenze che li circondano e li
controllano, e che fino a qualche anno fa erano
considerate sequenze "spazzatura", proprio perché non
erano associata alla codifica di alcuna proteina.
L'interazione fra queste sequenze e i fattori di
trascrizione può variare in modo molto significativo da
una persona all'altra, influendo sull'aspetto, sullo
sviluppo e anche sulla predisposizione nei confronti
delle malattie: a stabilirlo è stata una ricerca
condotta da biologi della
Stanford University School of Medicine e della
Yale
University che illustrano i risultati ottenuti in
due articoli
uno pubblicato on line da Nature,
e l'altro su Science Express.
"Stiamo rapidamente entrando in un'epoca in cui chiunque
potrà farsi sequenziare il genoma. Ma il grosso delle
differenze fra gli individui non si trova nei geni
stessi, bensì in regioni su cui sappiamo relativamente
poco. Ora vediamo che queste differenze hanno un impatto
profondo sul legame delle proteine e sull'espressione
dei geni", ha osservato Michael Snyder, che ha diretto
la ricerca.
Snyder e colleghi hanno scoperto che specifici
cambiamenti nella sequenza del DNA influenzano la
capacità delle proteine di controllo, i fattori di
trascrizione, di legarsi alle regioni che controllano
l'espressione dei geni, che in tal modo può variare in
misura molto significativa.
"Negli anni è stato condotto un gran lavoro per
caratterizzare le differenze nell'espressione genica fra
le persone. Noi siamo i prima ad aver guardato alle
differenze dal persona a persona nel legame dei fattori
di trascrizione."
Attraverso una serie di incroci selettivi, fra vari
ceppi di lieviti, i ricercatori hanno anche dimostrato -
come è illustrato nell'articolo su Nature - che
moltissime, anche se non tutte, queste differenze nei
livelli di espressione e di legame sono ereditabili.
Nell'articolo su Science Express i ricercatori hanno
confrontato gli schemi di legame di due fattori di
trascrizione in 10 persone e uno scimpanzé,
identificando oltre 15.000 siti di legame per il solo
fattore di trascrizione NF-kB e 19.000 per un altro
chiamato RNA PolII. Verificando la forza del legame,
hanno trovato che il 25 per cento dei siti per PolII e
il 7,5 per cento di quelli per NF-kB mostravano
significative differenze di legame fra i soggetti, con
una correlativa variazione nei livelli di espressione
genica, e che tali differenze potevano essere fatte
risalire a modificazioni nella sequenza o nella
struttura dei siti di legame.
"Abbiamo condotto i due studi in parallelo, trovando lo
stesso risultato. Molti dei siti di legame differivano.
Quando abbiamo mappato le aree di differenza, abbiamo
scoperto che erano associate con regolatori chiave della
variazione nella popolazione. Insieme, i due studi ci
dicono molto sul cosiddetto codice di regolazione che
controlla la variabilità individuale", ha concluso
Snyder. (gg)
Tratto da: lescienze.espresso.repubblica.it
I nostri geni potrebbero
contenere nel loro “design” una sorta di “marchio di
fabbrica” al loro interno,
scritta milioni di anni fa in un
altro posto della nostra galassia...infatti leggi
sopra....
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Quei
frammenti di DNA scomparso che ci hanno resi umani
Alcuni tratti che caratterizzano l'essere umano
sembrano essere imputabili non all'evoluzione di nuovi
geni ma alla perdita di alcuni frammenti di DNA. La
scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dello
Howard
Hughes Medical Institute e della
Stanford University che ne riferiscono in un
articolo pubblicato sulla rivista Nature.
Alla ricerca di specifici cambiamenti genetici che
possono essere stati responsabili dell'evoluzione dei
tratti che contraddistinguono l'essere umano dagli altri
primati - con cui confidiamo fino al 96 per cento del
patrimonio genetico - i ricercatori hanno condotto
un'analisi comparativa, scoprendo 150 segmenti del
genoma che sono presenti negli scimpanzé e in altri
animali, ma che mancano nel nostro genoma.
Di queste sequenze solo una interessava un gene che è
andato perduto, mentre le altre 509 interessavano zone
limitrofe a geni, con una funzione di modulazione della
loro espressione.
Una successiva attenta analisi ha convinto i ricercatori
che proprio la perdita di questi specifici meccanismi di
regolazione può essere responsabile di tratti
tipicamente umani.
"L'alterazione diretta di un gene può abbastanza
facilmente avere effetti drammatici arrivando a uccidere
l'organismo o a renderlo sterile. Per contro, se si
altera il modo in cui un gene si attiva o si 'spegne' in
una particolare parte durante lo sviluppo, si possono
avere grandi effetti su quella specifica struttura pur
preservando le altre funzioni del gene", spiega David
Kingsley.
Per ora i ricercatori hanno studiato in dettaglio
l'effetto di due soli di questi frammenti mancanti, ma
con risultati già molto significativi.
Il primo è un segmento di DNA che in molti animali si
trova vicino a un gene che codifica i recettori per gli
androgeni, associati per lo più a un varietà di tratti
maschili. In particolare ha mostrato di influire sullo
sviluppo delle vibrisse sensoriali presenti sulla faccia
di molti animali e sulla formazione a uncino che si
ritrova sul pene di gatti e diversi altri mammiferi.
Il secondo segmento testato si trova negli altri animali
in prossimità del gene
GADD45g, ed è correlato alla crescita cellulare. "Se
il gene manca del tutto si osserva lo sviluppo di tumori
dell'ipofisi", spiega Kingsley.
La sua solo parziale disattivazione deve essere invece
stata un fattore di notevole importanza per lo sviluppo
del cervello di maggiori dimensioni che caratterizza la
nostra specie.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il 90% del DNA che viene
ritenuto scarto è stato studiato da ricercatori russi.
Il nostro DNA oltre a memorizzare emozioni e linguaggio
e tante altre cose a livello di frequenze
elettromagnetiche, hanno scoperto che può creare delle
interferenze nel vuoto, arrivando a produrre dei “tunnel
spaziali”, equivalenti nel mondo del micro ai cosiddetti
"ponti
Einstein-Rosen" del mondo del macro.
"Per Grazyna Fosar e Franz Bludorf, il DNA è in grado di
aprire dei fori nello
spazio-tempo, spalancando una finestra e creando dei
cunicoli magnetizzati nel tessuto dello spazio, “dei
tunnel che collegano aree completamente diverse
dell’Universo e attraverso cui si possono trasmettere
informazioni al di fuori dello spazio e del tempo.
Il DNA attrae queste informazioni e le trasmette alla
nostra coscienza” (Fosar G., Bludorf F., “Vernetze
Intelligenz. Die Natur geth Online”, Omega Verlag, 2001,
tr..It. “L’intelligenza in rete nascosta del DNA” Macro
edizioni, 2006)"
Scienziati Russi scoprono il modo di
riprogrammare il DNA -
L'abuso
infantile "marca" i geni del DNA
Queste
scoperte dimostrano che il DNA puo' essere programmato di
nuovo da "parole e frequenze" e che a sua volta puo'
influenzare "frequenze e linguaggio" !!
vedi: Cimatica
+
Come riprogrammare il DNA ?
Di fatto il DNA e' una rete tipo Internet
ma di molto superiore come possibilita', perche essa
intermodula ad ogni istante con il
CEM del Cervello
del Cuore. Queste recenti scoperte Russe mandano in
cantina come ferri vecchi le recenti tecnologie genetiche
"copia, taglia, incolla"....in quanto cio' che essi
hanno scoperto e' che il DNA puo' essere
influenzato e
riprogrammato attraverso le
parole e le
frequenze opportune,
senza tagliare e/o sostituire i singoli geni.
Vi e' chi lo paragona ad
un nastro perforato, con tanto di testine di lettura (le
transcrittasi), segnali di start e stop, ecc., ma secondo
noi e' una visione limitata.
Di
fatto solo il 10% serve a sintetizzare
proteine, ed e' questa
piccola "sezione" del DNA che interessa alla
medicina occidentale; essa viene esaminata ed analizzata;
l'altro 90% viene considerato come "DNA di scarto"
!!?!?!
I ricercatori russi, convinti della
saggezza della
Natura,
hanno "esplorato" questo altro 90% arrivando a delle
scoperte sconvolgenti !
Secondo
quelle ricerche il DNA non serve solo a costruire e mantenere
il nostro corpo, ma anche come deposito (Data Bank) di memoria
dati e comunicazione. Essi hanno scoperto che il codice
genetico segue tutte le regole dei
linguaggi umani; essi hanno
comparato le regole della
sintassi (il modo nel quale sono
messe assieme le parole) + la
semantica (studio del
significato delle parole e delle loro radici nelle varie forme
linguistiche) + le regole basilari della
grammatica ed hanno
trovato che le coppie basiche (Adenina, Guanina, Citosina,
Timina) del ns. DNA seguono specifiche regole grammaticali di
un linguaggio ben preciso, come i nostri linguaggi umani. Il
che porta ad affermare che il linguaggio umano derivi proprio
dal linguaggio del DNA e non sarebbe un fenomeno indipendente
da esso.
Un
Biologo molecolare russo Pjort Garajev ed un Biofisico,
assieme ad altri colleghi hanno esplorato e compreso anche il
comportamento vibrazionale-frequenziale del DNA.
Nell'ultima riga della loro
ricerca si legge: "le funzioni
vitali dei cromosomi sono come un computer olografico che usa
radiazioni endogene di DNA"; questo significa che i
cromosomi gestiscono la modulazione di certi schemi di
frequenze sonore per mezzo di un "raggio laser" per
influenzare la frequenza del DNA e dunque quella della stessa
informazione genetica.
Visto che la struttura base del DNA e
quella del linguaggio seguendo le stesse logiche di linguaggio
ormai decodificata e quindi utilizzabile, NON e' piu'
necessario fare il "taglia ed incolla" come fanno i
genetisti nei laboratori, basta conoscere la
giusta frequenza
con il giusto linguaggio per ottenere la riprogrammazione del
DNA, questo avviene solo nel tessuto
VIVO, ma non in vitro,
per mezzo di speciali raggi "laser" modulati e/o
radiofrequenza opportunamente scelta e modulata.
Questo
dimostra come il DNA sia comunque influenzabile anche dal un
certo tipo di Linguaggio, es. l'ipnosi, la visione di certe
immagini ecc. e dal
Comportamento (linguaggio del corpo).
Questi
scienziati hanno preparato un dispositivo che influenza il
metabolismo cellulare attraverso certe frequenze luminose e
radio, riparando in tal modo i "difetti", la memoria
delle malattie per esempio; essi anno preso-catturato
anche schemi di
informazione di un certo DNA e lo hanno immesso trasmettendolo
in un altro DNA riprogrammando cosi' le
cellule per un altro
Genoma.
Es.: essi hanno trasformato
embrioni di
rana in embrioni di
salamandra trasmettendo il
programma informativo del DNA della rana in quello della
salamandra. la sequenza dei dati inseriti nell'embrione di
salamandra NON ha prodotto nessuno degli "effetti
collaterali" o disarmonie che si riscontrano nel
"taglia ed incolla" dei
genetisti !
Queste scoperte rappresentano una eccezionale rivoluzione
trasformatrice, per di piu' semplice ed applicabile da coloro
che conoscono frequenze e linguaggio adatti, anziche'
utilizzare l'arcaico "taglia ed incolla".
Questi esperimenti mettono in luce l'enorme potere delle "onde
genetiche" che hanno una maggiore influenza sulla formazione
organica, rispetto ai processi della sequenza AGCT.
Ecco l'articolo scientifico della ricerca russa, "Il DNA
sta Cambiando", a suo tempo pubblicato nel web
Questo articolo intrigante è sparito dal sito originario,
quindi abbiamo deciso di crearne una copia, aggiornata,
preparando la Seconda Parte dell’ articolo “Il DNA sta
Cambiando”.
State per leggere il piu’ innovativo, affascinante, sommario
cambia-mondo della ricerca sul DNA mai messo sul web…e ora
lo carichiamo con terrificanti e nuove pillole di
informazione !
Speravamo di linkare l’articolo a quello originario su
fosar-bludorf.com, ma non abbiamo trovato riferimenti sul
sito, nemmeno tramite Archive.org.
Abbiamo rispolverato questo articolo del 2003 in quattro
modi diversi. Prima di tutto, abbiamo aggiunto molti
aggiornamenti fra parentesi. Quindi abbiamo incluso delle
immagini per chiarirne dei punti. Abbiamo aggiunto dei
soggetti per renderlo piu’ semplice da leggere. Infine,
abbiamo ripulito la sintassi sempre per semplificarne la
lettura. Se non lo avete mai visto, allora siete in pericolo
davvero! Sfortunatamente non è ben documentato o collegato
ad altri siti che riportano la ricerca, ma ne abbiamo
confermato ogni suo aspetto noi in maniera indipendente.
SCOPERTE RUSSE sul DNA -
Riassunto di Baerbel – Modificato e tradotto
Maestri esoterici e spirituali sapevano da millenni che
il nostro corpo è programmabile col linguaggio, parole e
pensiero. Questo ora è stato provato scientificamente e
spiegato. Il DNA umano agisce come una versione
biologica di Internet ma è superiore a quello
artificiale in molti modi.
La ricerca piu’ recente del russi spiega direttamente o
indirettamente i fenomeni come chiaroveggenza,
intuizione, guarigioni spontanee e remote, tecniche di
affermazione, auree e luci inusuali attorno alle persone
(maestri spirituali), l’ influenza della mente sui
modelli temporali e molto altro. In aggiunta, ci sono
evidenze per un intero nuovo tipo di medicina in cui il
DNA può essere influenzato e riprogrammato con parole e
frequenze, senza tagliare e rimpiazzare i singoli geni.
Le SEQUENZE di DNA
“SPAZZATURA” SEMBRANO LINGUAGGIO PARLATO
Solo il 10% del nostro DNA è utilizzato per costruire
proteine. E’ questa la parte del DNA di cui si
interessano i ricercatori occidentali, è stata esaminata
e catalogata. Il restante 90% della molecola è
considerata “spazzatura”.
I ricercatori russi, invece, sono convinti che la natura
non sia cosi’ sciocca. Hanno unito linguisti e genetisti
in una avventura per esplorare questo 90% di DNA
“spazzatura”. I loro risultati, scoperte e conclusioni
sono semplicemente rivoluzionarie !
In base alle loro scoperte, il nostro DNA non è solo
responsabile della costruzione del nostro corpo, ma è un
mezzo di immagazzinamento di dati e comunicazione. I
linguisti russi hanno rilevato che il codice genetico,
specialmente nel 90% “inutile”, segue le regole del
nostro linguaggio umano.
Hanno confrontato le regole di sintassi (il modo in cui
le parole sono messe assieme per formare frasi),
semantica (studio del significato delle parole) e le
regole di base della grammatica. Hanno scoperto che gli
alcalini del nostro DNA seguono la normale “grammatica”
e con le stesse regole del nostro linguaggio.
D’altronde, i linguaggi umani non sono apparsi per
coincidenza, ma come riflesso dei modelli ereditari nel
nostro DNA.
Il DNA PUO ESSERE MODIFICATO
da MODELLI SONORI, INCLUSO il LINGUAGGIO PARLATO
Il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Gariaev e
i suoi colleghi hanno anche esplorato il comportamento
vibrazionale del DNA. In breve, il concetto di fondo è
stato: “I cromosomi vivi funzionano come un computer
olografico, usando radiazioni laser endogene nel DNA”.
Questo significa che hanno tentato, ad esempio, di
modulare certi modelli di frequenze (suono) in un raggio
tipo laser, che ha influenzato la frequenza del DNA e
questo ha modificato da solo l’informazione genetica.
Premesso che la struttura base del DNA e il linguaggio
(come suddetto) sono simili, non è necessaria alcuna
decodifica del DNA. Si possono usare semplicemente
parole e frasi del linguaggio umano! Questo è stato
provato scientificamente. La sostanza viva del DNA (nel
tessuto vivo, non in vitro) reagisce ai raggi laser
modulati dal linguaggio, anche con le onde radio, se l’
appropriata frequenza (suono) viene usata. Questo spiega
scientificamente perché affermazioni, ipnosi e simili
possano avere un effetto tanto forte sugli umani e i
loro corpi. E’ completamente normale e naturale per il
nostro DNA il reagire al linguaggio.
PROBLEMI POSSIBILI nei
PROGETTI SPERIMENTALI
(“Prova” può essere un termine troppo forte per questo
aspetto della ricerca di Gariaev e colleghi. Possono
esserci problemi col progetto in termini di scienza
della coscienza. La mente dell’ osservatore può avere
effetto sul DNA in base a ciò che ci si aspetta di
vedere.
Sappiamo già che l’osservatore ha un forte effetto sul
DNA dal lavoro del Dr. Glen Rein, come spieghiamo su
“The Science of Peace”. Egli ha scoperto che gli stati
emozionali negativi causano la contrazione del DNA e gli
stati emozionali positivi ne causano l’espansione, che è
necessario per guarire.
Gariaev e il suo gruppo dovrebbero isolare l’ effetto
del linguaggio parlato sul DNA in un sistema
completamente casuale e chiuso che non venga osservato
da nessuna coscienza umana fino al completamento di test
multipli. Questo renderebbe piu’ chiaro che il
linguaggio stia agendo sul DNA e non l’osservatore.
ESEMPIO: gli STUDI sull’ACQUA
di EMOTO
Questo è lo stesso problema che abbiamo con gli
esperimenti di
Masaru Emoto, dove dell’ acqua ghiaccia in
bellissimi cristalli se in presenza di energia
emozionale positiva oppure, crea strutture spiacevoli in
presenza di energia emozionale negativa, come mostrato
in “What the Bleep Do We Know” e in altre fonti. Alcuni
di questi esperimenti sono avvenuti su acqua chiusa in
contenitori sui quali sono state scritte frasi come “Ti
amo” o “Ti odio”.
Non abbiamo visto ancora prove definitive sul fatto che
Emoto abbia trovato il modo per assicurarsi che la
persona al microscopio, osservando e fotografando i
cristalli mentre si formavano, non abbia influito
mentalmente sul formarsi dei cristalli in tempo reale,
in modo da ottenere il risultato che voleva.
BACKSTER ha SVILUPPATO i
NUOVI PROTOCOLLI con la RICERCA sulle PIANTE
Siamo stati avvisati di
questi problemi nel protocollo della scienza della
coscienza, dalla nostra intervista col Dr.Cleve Backster
(primaryperception.com), che ha condotto studi
sconvolgenti in questa scienza emergente per oltre 40
anni ad oggi. Il suo lavoro verrà mostrato nel nostro
film CONVERGENCE.
Dovreste ricordare Backster
come lo scienziato che ha collegato le sue piante di
casa con un poligrafo (macchina della verità) e ha
scoperto che “gridano” come gli esseri umani sotto shock
quando vengono spaventate col fuoco, anche solo avendo
pensato di bruciarle. Questo è il risultato della sua
osservazione originale del 1966:
Backster piu’ tardi ha
scoperto che era davvero molto difficile avere un
effetto di coscienza realmente “casuale”.
L’ unico modo col quale potesse raggiungerlo nei suoi
esperimenti sulle piante era che non fosse presente
nessun altra persona nel palazzo dove si trovava. Ha
usato le creature viventi piu’ sacrificabili a cui
potesse pensare, il gamberetto, e ha testato se le
piante rispondessero alla loro morte casuale nell’ acqua
bollente.
La seguente immagine mostra il diabolico aggeggio che ha
usato:
Le piante erano molto piu’
interessate alle persone nel palazzo che alla morte
casuale di pochi gamberetti.
Solo quando le piante si trovavano fredde e sole, senza
alcun umano col quale distrarsi, lanciavano le loro
“grida” quando i gamberetti morivano improvvisamente in
un circuito a scelta casuale.
Abbiamo mostrato questa e molte altre storie su Backster,
in “The Science of Peace”. Ora, torniamo all’articolo
precedente..)
I MODELLI del DNA POSSONO
ESSERE TRASMESSI ad altri ORGANISMI
Mentre i ricercatori occidentali tagliano un singolo
gene dal DNA e lo inseriscono da qualche parte, i russi
hanno creato con entusiasmo un dispositivo che influenza
il metabolismo cellulare attraverso frequenze radio e di
luce, riparando difetti genetici.
(Come mostreremo nella Parte Due di “Il DNA sta
Cambiando !”, questo include il rianimare le cellule
morte a causa delle radiazioni di Chernobyl!) Inoltre
hanno catturato i modelli informativi da una particolare
molecola di DNA e li hanno trasmessi in un’ altra.
Le cellule sono state così riprogrammate con un menoma
diverso. Hanno trasformato con successo, per esempio,
embrioni di rana in embrioni di salamandra semplicemente
trasmettendo il modello di informazione del DNA.
Tutte le informazioni necessarie per creare una
salamandra sono state trasmesse in una rana senza
effetti collaterali o disarmonie come quelle causate dal
tagliare e reintrodurre singoli geni dal DNA.
Questo rappresenta una incredibile rivoluzione che puo’
cambiare il mondo: semplicemente applicando una
vibrazione (frequenze sonore) e linguaggio, otteniamo un
effetto di clonazione senza usare l’ arcaica procedura
taglia-incolla.
Questo esperimento punta all’immenso potere della
genetica ondulatoria, che ovviamente ha una enorme
influenza sulla formazione degli organismi e sui
processi biochimici delle sequenze alcaline.
NON SERVONO AGGEGGI: PUOI
PROGRAMMARE il tuo DNA
I maestri esoterici e spirituali sapevano da secoli che
il nostro corpo è programmabile dal linguaggio, parole e
pensiero.
Ora è scientificamente provato e spiegato. Precisamente,
la frequenza deve essere corretta. Questo è il motivo
per cui non tutti hanno eguale successo o possono
sfruttare effetti della coscienza con lo stesso livello
di forza.
Ogni individuo deve lavorare sui suoi processi interiori
e di sviluppo per poter stabilire una comunicazione
cosciente col DNA.
Il ricercatori russi hanno lavorato su un metodo che non
dipende da questi fattori ma funziona sempre, basta
usare la corretta frequenza. Ma piu’ e’ sviluppata la
coscienza di un individuo, meno è necessario l’ uso di
qualsiasi tipo di dispositivo, ognuno puo’ raggiungere
da solo i risultati.
La scienza finalmente ha smesso di ridere su questa idea
e confermerà e spiegherà i risultati. Non finisce qua.
Il DNA si INTERFACCIA con
l'ENERGIA del “VACUUM”
Gli scienziati russi hanno scoperto che il DNA può
creare modelli invisibili e strutturati nell’energia del
vuoto nello spazio, questo crea
wormholes magnetici ! (Qua ci si riferisce agli
studi di Garaiev e Poponin sul fenomeno da loro chiamato
“Effetto DNA Fantasma”. Questo verrà spiegato dopo
nell’articolo.)
I wormholes sono l’equivalente dei cosiddetti ponti
Einstein-Rosen nelle vicinanze dei buchi neri (che
rimangono dalla morte delle stelle). Questi sono tunnel
tra diverse aree nell’UniVerso,
tramite i quali l’informazione può essere trasmessa
fuori da
spazio e tempo.
Lo
STRESS
DISTRUGGE la CAPACITA’ di RICEVERE l'“IPER-COMUNICAZIONE”....
Il DNA attrae bit di informazione e li passa alla nostra
coscienza. Questo processo di ipercomunicazione
(telepatia, channeling) è piu’ efficiente in stato di
rilassamento. Lo stress, le preoccupazioni o
l’iperattività intellettuale blocca il successo dell’
ipercomunicazione o le informazioni ricevute vengono
totalmente distorte e divengono inutili.
I CAMPI MORFOGENETICI in
NATURA ORA hanno SPIEGAZIONE
In natura l’ iper-comunicazione viene applicata con
successo da milioni di anni. La vita organizzata degli
inisetti lo prova pienamente. L’ uomo moderno la conosce
solo al suo livello piu’ basso come “intuizione”.
Possiamo però riguadagnarla pienamente. (In questa
sezione si riferiscono agli studi dei “campi
morfogenetici” come documentati per primo dal Dr. Rupert
Sheldrake.)
vedi anche: l'Entaglement
Come esempio in natura, quando l’ ape regina viene
separata dalla colonia, le restanti api operaie
continuano a costruire seguendo il piano. Se la regina
viene uccisa pero’, tutto il lavoro della colonia si
ferma. Nessuna ape sa cosa fare. Sembra che la regina
trasmetta i “piani di costruzione” anche se si trova
molto lontano, attraverso la coscienza di gruppo. Puo’
trovarsi lontano quanto vuole, fin quando è viva.
IPER-COMUNICAZIONE negli
UMANI
Negli umani l’iper-comunicazione si osserva quando una
persona ottiene all’improvviso una informazione che è
fuori dalle sue conoscenze di base. Questa
iper-comunicazione viene presa come una ispirazione o
una intuizione (come durante la canalizzazione in
trance). Il compositore italiano Giuseppe Tartini,
sogno’ una notte che il diavolo sedeva al suo fianco,
suonando il violino.
La mattina dopo Tartini fu capace di segnarsi il pezzo
esatto nei suoi ricordi. Lo intitolo’ La Sonata del
Trillo del Diavolo.
Per anni, un infermiere di 42 anni ha sognato una
situazione in cui era connesso ad una specie di CD-ROM
pieno di informazioni. Informazioni verificabili di ogni
tipo immaginabile gli vennero trasmesse e fu capace di
ricordarsene al mattino.
Si trattava di un fiume di informazioni pari a quelle di
una intera enciclopedia che gli venne trasmesso di
notte. La maggioranza di queste erano fuori dalla sua
cultura di base e raggiungevano un dettaglio tecnico di
cui non sapeva assolutamente nulla.
(Pensiamo che l’ identità di questa persona venga
rivelata nella versione tedesca del libro. Esistono
moltri altri esempi.
Il grande matematico Srinivasa Ramanujan espose formule
matematiche a fine 1800 così avanzate che vengono ancora
usate nella fisica iperdimensionale. Quando gli venne
chiesto come ci riuscì, disse che semplicemente le
ricevette dalla “Dea Namakkal” nei suoi sogni.
Diversi bambini prodigi sembrano stare seguendo questa
linea, sviluppando incredibili abilità fin da
giovanissimi. Questo tipo di fenomeni non sono stati
ancora adeguatamente spiegati, come persone con problemi
cognitivi, mostrano incredibili talenti.
Questo viene mostrato nel film di Dustin Hoffman “Rain
Man”, per esempio.)
EFFETTO FANTASMA del DNA
Quando avviene l’iper-comunicazione, si possono
osservare fenomeni sovrannaturali nel DNA, come negli
umani. Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di
DNA con la luce laser. (Le seguenti immagini mostrano la
configurazione del laboratorio e il diagramma di come
questo incredibile esperimento sia stato preparato. Il
DNA è stato conservato in una piccola scatola nera
visibile sotto il disco bianco a sinistra nella terza
figura. Una linea nera punta al disco bianco.
La piccola scatola è etichettata “cuvette” nel
diagramma. Il laser è ovviamente a destra)
Su uno schermo si è formato
un tipico modello di onda, rivelando la presenza del
DNA. (Prima di tutto, questo è quello che il monitor ha
mostrato quando il DNA era nel “cuvette”…uno scattare
casuale di punti. Ogni punto è un fotone di luce)
(Di seguito vediamo il
“tipico modello di onda” causato dalla presenza del DNA)
Quando hanno rimosso il campione di DNA, il modello di
onda non è scomparso, è rimasto ancora lì !
(Questo è il diagramma del “fantasma” creatosi nella
camera)
Diversi esperimenti
controllati hanno mostrato che il modello rimaneva
stabile dopo aver rimosso il DNA.
Il campo di energia del campione sembrava rimanere da
solo sul posto. (Infatti, il Fantasma del DNA rimase per
un mese dopo aver rimosso il campione !) Questo effetto
ora è chiamato Effetto Fantasma del DNA. Si ipotizza che
questa energia fuori da tempo e spazio continui a fluire
attraverso i micro-wormholes attivati a seguito della
rimozione del DNA.
DISTURBI ELETTROMAGNETICI
degli UMANI: EFFETTO DNA FANTASMA su LARGA SCALA ?
L’effetto collaterale che si incontra spesso nell’
iper-comunicazione umana, è la presenza di inspiegabili
campi elettromagnetici nelle vicinanze della persona
interessata.
Dispositivi elettronici come lettori CD e altri che
possono esserne influenzati, smettono di funzionare per
ore.
Quando il campo elettromagnetici lentamente svanisce, i
dispositivi tornano a funzionare normalmente. (Non si
tratta veramente di campi elettromagnetici, ma di campi
di torsione, questo è il nome che i russi hanno dato ai
campi con questi effetti di creazione di micro-wormholes)
Molti guaritori e psichici conoscono questi effetti dal
loro lavoro: migliore è l’atmosfera e l’energia e peggio
funzionano i dispositivi di registrazione. Spesso il
mattino dopo tutto torna normale. (Questo è un problema
classico dei campi di torsione e inoltre spiega
l’effetto “EMP” che disattiva le apparecchiature
elettroniche dopo una esplosione nucleare. Questo viene
causato da una forte sorgente di campi di torsione
durante il processo di fusione nucleare)
Questo può rassicurare
coloro che hanno frequenti problemi alle
apparecchiature, non è dovuto alla loro incapacità di
usarle,ma probabilmente al fatto che sono bravi nella
iper-comunicazione. I circuiti dei computers sono molto
vulnerabili a causa della sensibilità sei singoli
elettroni che viaggiano attraverso i percorsi nel
silicio. Anche le lampadine sono sensibili per i loro
filamenti fatti di tungsteno, molto ricettivo ai campi
di torsione, come scoperto dai russi, tipo di energia
della coscienza che si interfaccia e modella il nostro
DNA. Si può danneggiare gravemente un computer con un
dispositivo di generazione di campi-torsionali russo,
noi abbiamo danneggiato un portatile e un desktop con
questi esperimenti in passato. Ora ci assicuriamo che
nessun computer si trovi in linea col raggio prima di
accendere il dispositivo.
Richard C.Hoagland ha
riportato questi simili problemi con i computers, mentre
prendeva delle misure nell’“area vortice” naturale al
“Coral Castle” di Ed Leedskalnin in Florida. Si tratta
di una bizzarra costruzione creata in una sorta di parco
museo. Si suppone che Leedskalnin abbia scoperto
l’effetto anti-gravità in qualcosa che sarebbe legato a
questa posizione geografica sulla Terra).
Gli UMANI HANNO PERSO la
CAPACITA di IPER-COMUNICAZIONE per INDIVIDUALIZZARSI:
ORA la STIAMO RIGUADAGNANDO....
Nel loro libro Vernetzte Intelligentz, Grazyna Gosar e
Franz Bludorf spiegano queste connessioni precisamente e
chiaramente.
Gli autori riportano fonti che ipotizzando che in
passato l’umanità sia stata come gli animali, molto
connessa dalla coscienza di gruppo. Agiva come un
gruppo. Per sviluppare una coscienza individuale, gli
umani hanno dovuto dimenticare l’iper-comunicazione
quasi completamente. Ora che siamo ormai stabili nella
nostra coscienza individuale, possiamo creare una nuova
forma di coscienza di gruppo, in cui possiamo avere
accesso alle informazioni tramite il DNA, senza essere
forzati o controllati su cosa fare di questa
informazione.
Il NOSTRO DNA puo' CARICARE
DATI nella RETE
Ora sappiamo che come usiamo internet, possiamo usare il
DNA, che può :
– inserire dati nella rete,
– recuperare dati dalla rete
– stabilire un contatto con altri partecipanti nella
rete
Guarigione a distanza,
telepatia o “sensazione remota” sullo stato di un altra
persona.
Alcuni animali sanno quando in anticipo i loro padroni
torneranno a casa.
Questo può essere compreso tramite il concetto di
coscienza di gruppo e iper-comunicazione. (Vedere il
libro del Dr. Rupert Sheldrake “Animals Who Know Their
Owners Coming Home”)
INDIVIDUI UMANI + COSCIENZA
di GRUPPO = “ASCENSIONE”
Ogni forma di coscienza collettiva non puo’ essere
davvero usata finchè ogni membro prima non sviluppa una
distinta individualità. Altrimenti torneremmo al
primitivo istinto che puo’ essere facilmente manipolato.
L’iper-comunicazione nel nuovo millennio è qualcosa di
molto diverso. I ricercatori pensano che se umani con
piena individualizzazione riguadagnassero la coscienza
di gruppo, avrebbero poteri divini per creare, alterare
e modificare le cose sulla Terra ! Sembra che l’ umanità
si stia muovendo verso questa coscienza di gruppo di
nuovo tipo.
(Su DivineCosmos.com usiamo il termine “Ascensione” per
riferirci a questa ipotetica abilità dell’umanità, della
quale vediamo solo i passi iniziali per ora.
In “Il Dna sta Cambiando!”, mostriamo il perché sembra
che stiamo vivendo una fondamentale evoluzione del DNA
in questo momento).
“BAMBINI INDACO” altro
EFFETTO del CAMBIAMENTO del DNA
Il 50% dei bambini diventa un problema appena vanno a
scuola, finchè il sistema non li mette insieme e chiede
adattamento.
L’individualità dei bambini di oggi è così forte che si
rifiutano di adattarsi e resistono dall’ abbandonare le
loro idiosincrasie in molti modi diversi. Allo stesso
tempo nascono sempre più bimbi chiaroveggenti. Qualcosa
in questi bimbi si sposta di forza verso questo nuovo
tipo di coscienza di gruppo e non può più essere
soppressa.
Il CLIMA puo' ESSERE
MANIPOLATO dalla COSCIENZA di GRUPPO
Il modello climatico è ben difficile da influenzare per
un singolo. Puo’ pero’ essere influenzato dalla
coscienza di gruppo.
(Nulla di nuovo per alcune tribu’ indigene). Il clima è
molto influenzato dalle frequenze di risonanza della
Terra (frequenze di Schumann). Le stesse frequenze sono
prodotte dal nostro cervello !
Quando molte persone
sincronizzano i loro pensieri o quando individui
(maestri spirituali, soprattutto) puntano i loro
pensieri come un laser, non c’e’ nulla di sorprendente
sul fatto che possano influenzare il clima.
Una moderna civilizzazione che sviluppi coscienza di
gruppo potrebbe evitare problemi ambientali o scarsità
di energia. Se usasse questo tipo di poteri mentali come
una civiltà unificata, avrebbe il controllo delle
energie del pianeta come naturale conseguenza.
(Le scoperte russe sulle piramidi di cui abbiamo scritto
sul nostro sito Divine Cosmos, provano che i “campi di
torsione” possono creare effetti di coscienza positivi,
fenomeni di guarigione miracolosa e diminuzione notevole
di terremoti e attività climatiche pericolose nelle
vicinanze della piramide.
Il buco nell’ozono sembra chiudersi sopra le piramidi e
l’acqua sotto di esse è purificata. La produzione di
petrolio incrementa del 25% e il materiale pompato è
piu’ pulito del solito. Guardate il nostro seminario
video gratuito su DivineCosmos.com per altre
informazioni).
L’ EFFETTO MAHARISHI – ALTRO
IMPORTANTE COLLEGAMENTO
Quando un grande numero di persone si uniscono con una
forte intenzione di meditare sulla pace, la violenza
potenziale si dissolve. (Questo è stato chiamato
“Effetto Maharishi”, dopo che il fondatore della
Meditazione Trascendentale che ha postulato l’ idea ha
raccolto sufficienti partecipanti e ha eseguito il test.
Notevole riduzione nella guerra, crimine e aggressione è
stato il risultato di una meditazione di un grande
numero di persone nella stessa zona. Mostriamo
esplicitamente questo punto e in dettaglio nella nostra
serie di mp3, “The Science of Peace”, disponibile sul
nostro sito web).
Il DNA E’ un SUPERCONDUTTORE
ORGANICO a TEMPERATURA CORPOREA
Sembra che il DNA sia un superconduttore organico che
lavora a temperatura corporea normale, l’opposto dei
superconduttori artificiali che richiedono temperature
estremamente basse tra -200° e -140°C per funzionare.
Inoltre, tutti i superconduttori possono immagazzinare
luce e informazioni.
Questo spiega come il DNA possa immagazzinare tanti
dati. (Per saperne di piu’ sui superconduttori, potete
cercare sul fenomeno del “Condensato Bose-Einstein”. In
breve, a temperature estremamente fredde, fotoni e atomi
come l’elio-4 diventano “legati”, in modo da condividere
i loro stati quantici.)
“DOMINIO del VUOTO” –
WORMHOLES STABILI
Esiste un altro fenomeno legato al DNA e ai wormholes.
Normalmente, questi piccolissimi wormholes sono molto
instabili e sono mantenuti solo per una frazione di
secondo. Sotto certe condizioni, dei wormholes stabili
si possono organizzare da soli, formando un “dominio del
vuoto”. In queste formazioni, la gravità si può
trasformare in elettricità, per esempio.
I domini del vuoto sono sfere auto-radianti di gas
ionizzato che contengono una considerabile quantità di
energia. Ci sono regioni in Russia in cui queste sfere
appaiono spesso. Dopo una certa confusione, i russi
hanno iniziato un programma di ricerca intensivo,
arrivando alla conclusione delle scoperte suddette.
I “DOMINI del VUOTO” POSSONO
INTERAGIRE NATURALMENTE con la NOSTRA COSCIENZA
Diverse persone conoscono i domini del vuoto come sfere
brillanti nel cielo.
Per sapere cosa fossero una volta ho pensato: “Ciao
lassu’. Se volete apparire come un UFO, volate in
formazione triangolare”. All’improvviso si sono mosse e
si sono sistemate a triangolo. Oppure hanno accelerato
come un disco da hockey: sono passate da 0 a velocità
assurde silenziosamente nel cielo.
Io e molti altri, hanno pensato a loro come ad UFO.
Sinceramente, mi è parso, che abbiano volato a triangolo
solo per farmi piacere. Ora, i russi scoprono, nelle
regioni dove i domini del vuoto appaiono spesso, che gli
orbs a volte volano come sfere di luce, da terra verso
il cielo. Queste sfere possono essere guidate dal
pensiero.
DOMINI del VUOTO EMETTONO
ONDE a BASSA FREQUENZA COME quelle del CERVELLO
E’ stato anche scoperto che i domini del vuoto emettono
onde a bassa frequenza prodotte anche nel nostro
cervello. Per questa somiglianza, possono reagire ai
pensieri. Entrare accidentalmente in un dominio del
vuoto a livello terrestre può non essere una grande
cosa, perché queste sfere di luce possono contenere
immensa energia e possono mutare i nostri geni.
(L’ effetto anti-gravitazionale può anche bloccare il
passaggio del sangue al cuore causando la morte)
Il FENOMENO “ORB” nelle
FOTOGRAFIE: ALTRE PROVE dei DOMINI del VUOTO
Molti maestri spirituali producono sfere e colonne di
luce visibili durante la meditazione profonda o lavoro
energetico, che causano sensazioni piacevoli e nessun
pericolo. Sembra che questo dipenda da un certo ordine,
qualità e origine dei domini del vuoto.
Alcuni maestri spirituali, come il giovane inglese
Ananda, per esempio, che apparentemente non mostrava
nulla di particolare, ma quando qualcuno tentava di
fargli una fotografia durante una sua meditazione o
iper-comunicazione, poteva solo ottenere una nuvola
bianca sulla sedia. In certi progetti di guarigione
della Terrra, questi effetti di luce appaiono sulle
foto.
Questo fenomeno, detto semplicemente, ha a che fare con
la gravità e le forze anti-gravità. Sembrano essere
forme stabili di wormholes che si manifestano attraverso
iper-comunicazione con energie fuori dal nostro spazio e
tempo.
(Tenete in mente che non
tutti gli “orb” nelle foto sono di natura metafisica. Su
Rense.com è stato dimostrato che particelle di sabbia
tirate difronte alla videocamera, ad una certa distanza
di messa a fuoco, possono creare perfetti “orbs” nella
fotografia.
Alcune foto però dobbiamo ammettere che non sono
facilmente spiegabili.) Passate generazioni che hanno
esperienza di questa iper-comunicazione e di visibili
domini del vuoto, erano convinte di vedere degli angeli.
Non possiamo essere troppo sicuri su quale forma di
coscienza avremmo accesso usando l’iper-comunicazione.
Sebbene non avessero prove scientifiche della reale
esistenza di queste alte forme di coscienza, le persone
che hanno avuto queste esperienze non soffrono di
allucinazioni. Abbiamo semplicemente fatto un altro
passo gigante nella comprensione della realtà.
ANOMALIE GRAVITAZIONALI:
ALTRA MANIFESTAZIONE dei “DOMINI del VUOTO”
La scienza ufficiale sa che le anomalie della gravità
sulla Terra contribuisce alla formazione dei domini del
vuoto.
Recentemente queste anomalie sono state rilevate a Rocca
di Papa, a sud di Roma… ( Sfortunatamente l’articolo si
interrompe senza conclusioni. Tutto OK.
Leggete “Il Dna sta Cambiando !” per vedere come tutte
queste informazioni legano sulla evoluzione della vita
sulla Terra. Speriamo che la seconda parte sia pronta
per questo fine settimana.) - Fonte: divinecosmos.com
Tratto da: manipurastudio.it
Queste
scoperte DIMOSTRANO come anche il linguaggio umano (Pensiero-Dolore-Linguaggio-Suono
di autocommiserazione e sofferenza) puo'
riprogrammare il
proprio DNA o quello di terzi da noi resi Psicodipendenti !
Questi scienziati Russi hanno anche scoperto che il
DNA in
Vivo produce delle onde di disturbo nel "vuoto",
generando i "wormholes" o buchi di verme
(microscopici campi magnetizzati che si trovano sui bordi dei
campi dei Buchi Neri) ovvero in ponti di
Einstein-Rosen
(tunnel spazio-temporali) che di fatto sono aree di
connessione fra varie aree totalmente differenti
dell'UniVerso, attraverso i quali una qualsiasi informazione
puo' essere trasmessa e/o ricevuta istantaneamente, al di la' dello
spazio-tempo
- vedi:
OloMero
+ Atomo
+ Buchi
neri + Vuotoquantomeccanico - la
morte e'
infatti il passaggio
del nostro Ego/IO
avviluppato dal ns. corpo di
Energia dal corpo fisico al quale e'
appartenuto, nel
buco nero del DNA contenuto nel
cervello
per trapassarlo in altra
dimensione.
Il DNA-Cromosomi, "attira"- riceve e/o trasmette "spinge", questi "bit"
di InFormAzione da e per la nostra Coscienza, attraverso gli
atomi che compongono le sostanze stesse del DNA nei
Cromosomi i quali si comportano come
nanotubi
ricetrasmittenti !.
vedi anche:
http://www.fosar-bludorf.com/news/index.htm
vedi: Cimatica
Altri siti da visionare:
-
Flam, F. "Hints of a language in junk DNA", Science
266:1320, 1994
- "Explaining 'linguistic features' of noncoding DNA"
Bonhoeffer S, Herz AV, Boerlijst MC, Nee S, Nowak MA, May
RM.
-
http://www.godandscience.org/evolution/junkdna.html
Il DNA e' influenzabile dall'Ipnosi:
www.altor.org/ipnosi-rossi.htm.
Scoperta Russa
sul DNA - Le parole e
le frequenze possono influenzare e riprogrammare il DNA
Il DNA umano è un Internet biologico, superiore, sotto molti
aspetti, a quello artificiale. La più recente ricerca
scientifica russa spiega, direttamente o indirettamente,
fenomeni quali la chiaroveggenza, l'intuizione, gli atti
spontanei ed a distanza di cura, l'auto-guarigione, le
tecniche di affermazione, la luce o aure insolite intorno
alle persone (concretamente, dei maestri spirituali),
l'influenza della mente sui modelli climatici e molto
ancora. Inoltre, ci sono segni di un tipo di medicina
completamente nuova nella quale il DNA può essere
influenzato e
riprogrammato
dalle parole e dalle frequenza SENZA sezionare e rimpiazzare
geni individuali.
Solo il 10% del nostro DNA viene utilizzato per costruire le
proteine. Questo subcomplesso di DNA è quello che interessa
i ricercatori occidentali che lo stanno esaminando e
catalogando. L'altro 90% è considerato "DNA rottame".
Tuttavia, i ricercatori russi, convinti che la natura non è
stupida, hanno riunito linguisti e genetisti per
intraprendere un'esplorazione di quel 90% di "DNA rottame".
I loro risultati, scoperte e conclusioni sono semplicemente
rivoluzionarie !
Secondo loro, il nostro DNA non solo è il responsabile della
costruzione del nostro corpo, ma serve anche da magazzino di
informazioni e per la comunicazione.
I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico,
specialmente nell'apparentemente inutile 90%, segue le
stesse regole di tutte le nostre lingue umane. Per questo
motivo, hanno confrontato le regole della sintassi (il modo
in cui si mettono insieme le parole per formare frasi e
proposizioni), la semantica (lo studio del significato delle
parole) e le regole grammaticali di base. Hanno scoperto che
gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare
e hanno regole fisse come avviene nelle nostre lingue. Così
le lingue umane non sono apparse per coincidenza, ma sono un
riflesso del nostro DNA inerente.
Anche
il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i
suoi colleghi hanno esplorato il comportamento vibratorio
del DNA.
(Per essere breve, qui farò solo un riassunto. Per maggiori
informazioni, per favore, andate all'appendice finale di
questo articolo).
La linea finale è stata: "I cromosomi vivi funzionano come
computer "solitonici/olografici" usando la radiazione laser
del DNA endogeno". Questo significa che hanno fatto in modo
di modulare certi modelli di frequenza con un raggio laser e
con questo hanno influenzato la frequenza del DNA e, in
questo modo, l'informazione genetica stessa. Siccome la
struttura base delle coppie alcaline del DNA e del
linguaggio (come si è già spiegato) sono la stessa
struttura, non si rende necessaria nessuna decodificazione
del DNA.
Uno semplicemente può usare
parole e orazioni del linguaggio umano! Questo è stato
anche provato sperimentalmente.
La sostanza del
DNA vivente (in tessuto vivo, non in vitro), reagirà
sempre ai raggi laser del linguaggio modulato e anche
alle onde radio, se si utilizzano le frequenze
appropriate. Infine questo spiega scientificamente
perchè le affermazioni, l'educazione autogena, l'ipnosi
e cose simili possono avere forti effetti sugli umani e
i loro corpi. E' del tutto normale e naturale che il
nostro DNA reagisca al linguaggio. Mentre i ricercatori
occidentali ritagliano geni individuali dei filamenti
del DNA e li inseriscono in un altro posto, i russi
hanno lavorato con entusiasmo con dispositivi che
possono influenzare il metabolismo cellulare con le
frequenze modulate di radio e di luce per riparare
difetti genetici.
Per esempio il gruppo di ricercatori di Garjajeva ha
avuto successo nel provare che con questo metodo si
possono riparare i cromosomi danneggiati dai raggi X.
Sono anche riusciti a catturare modelli di informazione
di un DNA specifico e lo hanno trasmesso ad un altro,
riprogrammando così le cellule su un altro genoma. In
quel modo, hanno trasformato con successo, per esempio,
embrioni di rana in embrioni di salamandra,
semplicemente trasmettendo i modelli di informazione del
DNA !
In quel modo, l'informazione completa è stata trasmessa
senza nessuna delle disarmonie o effetti collaterali che
si manifestano quando si fa l'ablazione e si
reintroducono geni individuali del DNA !
Questo rappresenta una rivoluzione e sensazione
incredibili, che trasformerà il mondo ! Tutto ciò
applicando semplicemente la vibrazione e il linguaggio
al posto dell'arcaico
processo
d'ablazione !
Questo esperimento punta all'immenso potere della
genetica delle onde, che ovviamente ha più influenza,
sulla formazione degli organismi, che i processi
biochimici delle sequenze alcaline.
I maestri esoterici e
spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può
programmare con il linguaggio, le parole e il pensiero.
Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente.
Certamente la
frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve
il fatto che non tutti hanno lo stesso risultato o
possano farlo sempre con la stessa forza.
La persona deve lavorare con i processi interni e la
maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente
con il DNA.
I ricercatori russi lavorano con un metodo che non
dipende da questi fattori, però funziona SEMPRE, sempre
e quando venga usata la giusta frequenza.
Però, quanto più è sviluppata
la coscienza individuale, meno c'è la necessità di
qualsiasi tipo di dispositivo! Si possono ottenere quei
risultati da se stessi e la scienza finalmente smetterà
di ridere di tali idee e potrà spiegarne e confermarne i
risultati.
E non finisce qui. Gli scienziati russi hanno anche
scoperto che il nostro DNA può causare modelli di
perturbazione nel vuoto, producendo così "cunicoli"
magnetizzati ! I "piccoli
buchi" sono gli equivalenti microscopici di quelli
chiamati ponti Einstein-Rosen nella vicinanza dei
buchi neri
(lasciati da stelle consumate).
Questi sono dei tunnel di
connessione, fra aree completamente differenti
dell'universo, attraverso i quali si può trasmettere
l'informazione fuori dallo spazio e dal tempo. Il DNA
attira quei frammenti di informazione e li passa alla
nostra coscienza.
Questo processo di ipercomunicazione è più efficace in
stato di rilassamento. Lo stress, le preoccupazioni e
l'intelletto iperattivo impediscono il successo dell'ipercomunicazione
o ne distorcono completamente l'informazione rendendola
inutile.
In Natura, l'ipercomunicazione è stata applicata con
successo da milioni di anni. Il flusso di vita
strutturato in "organizzazioni stato" di insetti lo
prova drammaticamente. L'uomo moderno lo conosce solo ad
un livello molto più
sottile come
"intuizione". Però anche noi possiamo recuperarne a
pieno l’uso.
Un esempio in Natura. Quando
un formica regina è lontana dalla sua colonia, la
costruzione continua con fervore e in accordo con la
pianificazione.
Tuttavia, se si uccide la regina,
nella colonia tutto il lavoro si ferma.
Nessuna formica sa cosa fare.
Apparentemente, la regina invia i "piani di costruzione"
anche da molto lontano per mezzo della coscienza
gruppale dei suoi sudditi. Può stare lontana quanto
vuole, fintanto che sia viva.
Nell'uomo l'ipercomunicazione si attiva quando uno
improvvisamente riesce ad avere accesso ad
un'informazione che è fuori dalla propria base di
conoscenze. A quel punto questa ipercomunicazione viene
sperimentata e catalogata come un'ispirazione o
intuizione. Il compositore italiano Giuseppe Tartini,
per esempio, una notte sognò che il diavolo si sedeva
vicino al suo letto suonando il violino. La mattina
seguente, Tartini potè trascrivere il brano a memoria
con esattezza e lo chiamò la Sonata del Trillo del
Diavolo. Per anni, un infermiere di 42 anni sognò una
situazione nella quale era connesso ad una specie di
CD-ROM di conoscenza. Gli veniva trasmessa conoscenza
verificabile da tutti i campi immaginabili e alla
mattina poteva ricordare. Era tale la valanga di
informazioni che sembrava che di notte gli
trasmettessero tutta una enciclopedia. La maggior parte
delle informazioni
era fuori
dalla sua base di conoscenze personali e arrivava a
dettagli tecnici di cui lui non sapeva assolutamente
niente.
Quando avviene l'ipercomunicazione,
si possono osservare fenomeni speciali nel DNA, così
come nell'essere umano.
Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di DNA con
luce laser. Nello schermo si è formato un modello di
onde tipico.
Quando hanno ritirato il campione di DNA, i modelli di onda non sono
scomparsi, sono rimasti. Molti esperimenti di controllo
hanno
dimostrato
che il modello proveniva ancora dal campione rimosso, il
cui campo energetico apparentemente è rimasto di per se
stesso. Questo effetto ora si denomina effetto del DNA
fantasma.
Si presume che l'energia dello spazio esteriore e del
tempo, dopo aver ritirato il DNA, fluisca ancora
attraverso i "cunicoli".
La maggior parte delle volte gli effetti secondari che
si incontrano nell'ipercomunicazione, anche degli esseri
umani, sono campi elettromagnetici inspiegabili nelle
vicinanze della persona implicata. In presenza dei
quali i dispositivi elettronici, come attrezzature per
CD e altri simili, possono essere alterati e smettere di
funzionare per ore.
Quando il campo elettromagnetico si dissolve lentamente,
le attrezzature funzionano ancora normalmente. Molti
curatori e psichici conoscono questo effetto dovuto al
loro lavoro. Più si migliorano l'atmosfera e l'energia
dell'ambiente più frustante è che in quel
preciso
istante l'attrezzatura di registrazione smette di
funzionare e di registrare.
Il riaccendere e spegnere dopo la sessione non ne
ristabilisce ancora la funzionalità totale che però il
giorno dopo ritorna alla normalità. Chissà forse leggere
ciò risulta tranquillizzante per molti, in quanto non ha
niente a che vedere con l’essere tecnicamente incapaci,
ma significa semplicemente che sono abili per l’ipercomunicazione.
Gli scienziati russi hanno
irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e
su uno schermo si è formata una tipica trama di onde
che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo
schermo. Allo stesso modo si suppone che l'energia al di
fuori dello spazio e del tempo continua a passare
attraverso gli tunnel spaziali attivati anche dopo la
rimozione del DNA.
Gli effetti collaterali più frequenti nell'ipercomunicazione
sono dei campi magnetici vicini alle persone coinvolte.
Gli apparecchi elettronici possono subire delle
interferenze e smettere di funzionare per ore. Quando il
campo elettromagnetico si dissolve, l'apparecchio
ricomincia a funzionare normalmente. Molti operatori
spirituali conoscono bene questo effetto.
Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro Vernetzte
Intelligenz spiegano queste connessioni in modo chiaro e
preciso.
Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali
gli uomini sarebbero stati come gli animali, collegati
alla coscienza di gruppo, e quindi avrebbero agito come
gruppo. Per sviluppare e vivere la propria
individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e
dimenticato quasi completamente l'ipercomunicazione.
Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza
stabile, possiamo creare una nuova forma di coscienza di
gruppo.
Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di
immettere dati nella rete, scaricare informazioni e
stabilire un contatto con altre persone connesse. In
questo modo si possono spiegare i fenomeni quali
telepatia o guarigioni a distanza.
Senza un'individualità
distinta la coscienza collettiva non può essere usata
per un periodo prolungato, altrimenti si ritornerebbe a
uno stato primitivo di istinti primordiali.
L'ipercomunicazione
nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa.
I ricercatori pensano che, se
gli uomini con piena individualità formassero una
coscienza collettiva, avrebbero la capacità di creare,
cambiare e plasmare le cose sulla terra, come fossero
dio !
E l'umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo
di coscienza collettiva.
Il tempo
atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un
solo individuo, ma l'impresa potrebbe riuscire dalla
coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù
indigene). Il tempo viene fortemente influenzato dalla
frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann).
Ma queste stesse frequenze vengono prodotte anche nel
nostro cervello, e quando molte persone si sincronizzano
su di esse, o quando alcuni individui (es. i maestri
spirituali) concentrano i loro pensieri come un laser,
non sorprende affatto che possano influenzare il tempo.
Una civiltà moderna che sviluppa questo tipo di
coscienza non avrebbe più problemi né d'inquinamento
ambientale, né di risorse energetiche; usando il potere
della coscienza collettiva potrebbe controllare
automaticamente e in modo naturale l'energia del
pianeta.
Se un numero abbastanza
elevato di individui si unisse con uno scopo più
elevato, come la meditazione per la pace, si
dissolverebbe anche la violenza.
Il DNA
sembra essere anche un superconduttore organico in grado
di lavorare a una temperatura corporea normale.
I
conduttori artificiali invece richiedono per il loro
funzionamento delle temperature estremamente basse (tra
-200 e -140°C ). Inoltre, tutti i superconduttori
possono immagazzinare luce, quindi informazioni.
Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo.
Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel
spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono
altamente instabili e durano soltanto una frazione di
secondo. In certe condizioni però si possono creare dei
tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose.
In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono
molto spesso. In queste regioni le sfere a volte
s'innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori
hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero.
Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono
anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado
di reagire ai nostri pensieri. Queste sfere di luce
hanno una carica energetica molto elevata e sono in
grado di causare delle mutazioni genetiche.
Anche molti
operatori spirituali producono queste sfere o colonne di
luce, quando si trovano in uno stato di profonda
meditazione o durante un lavoro energetico. In alcuni
progetti per la guarigione della terra queste sfere
vengono catturate anche nelle foto. In passato di fronte
a questi fenomeni luminosi si credeva che apparissero
degli angeli. In ogni caso, pur mancando le prove
scientifiche, ora sappiamo che persone con queste
esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni.
Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella
comprensione della nostra realtà. Anche la scienza "ufficiale"
conosce le anomalie della terra che contribuiscono alla
formazione dei fenomeni luminosi. Queste anomalie sono
state trovate di recente anche a Rocca di Papa, a sud di
Roma.
L'articolo intero (in
inglese) si può trovare sulla pagina
www.fosar-bludorf.com (Kontext - Forum for Border
Science). Su questa pagina è anche possibile contattare
gli autori.
Tratto da: disinformazione.it
Ricordarsi
che le alterazioni degli
enzimi, della
flora, del
pH digestivo e e
della mucosa intestinale
influenzano la salute, non soltanto a
livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi
parte dell'organismo.
A coloro
che utilizzano queste tecniche ricordiamo di leggere Protocollo della
Salute +
Come riprogrammare il DNA ?
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Svolta Italiana per la
ricerca sul
taglia-incolla del Dna. Un'arma "a colpo
sicuro" per riparare il DNA
Realizzata in Italia, serve per correggere i difetti
derivanti dalle malattie e/o
anche dai Vaccini !
Una ricerca italiana, pubblicata sulla rivista
Nature Biotechnology e condotta nel Cibio (Centre
for Integrative Biology) dell'università di Trento
ha trovato il modo di agire con il taglia ed incolla con
un'arma di precisione pressoché assoluta, riparando il
DNA danneggiato.
La ricerca è stata svolta integralmente al Cibio di
Trento e ha coinvolto tre unità di ricerca:
- il Laboratorio di virologia molecolare, con Antonio
Casini (primo firmatario dell'articolo), Michele
Olivieri, Gianluca Petris, Claudia Montagna, Giordano
Reginato, Giulia Maule e Anna Cereseto (senior author e
responsabile).
- il Laboratorio di oncologia computazionale, con
Francesca Lorenzin, Davide Prandi, Alessandro Romanel e
Francesca Demichelis (responsabile).
- il Laboratorio delle reti di trascrizione, con Alberto
Inga (responsabile).
"Abbiamo sviluppato una
variante della molecola Crispr/Cas9
(Si tratta di una nucleasi, cioè un enzima in grado di
tagliare le molecole di DNA e di RNA, chiamata Cas9. Cas
sta proprio per proteina CRISPR-associated (associata a
CRISPR) ed è codificata da geni omonimi che si trovano
fisicamente vicini alle sequenze CRISPR ), più sicura e
affidabile di qualunque altra finora descritta, che
effettua il taglio di Dna soltanto nel punto voluto", ha
sottolineato Anna Cereseto, del Centro per la biologia
intregrativa del Cibio e prima autrice dell'articolo.
Ciò renderà l'editing
del genoma utilizzabile per la correzione delle
alterazioni presenti, ad esempio in malattie
genetiche, tumori, danni dei vaccini, ecc
"Abbiamo messo a punto un metodo sperimentale attraverso
cui otteniamo una molecola, evoCas9, davvero precisa nel
cambiare il Dna". Si tratta di "un enzima di
affidabilità assoluta, che effettua il cambiamento
soltanto nel punto stabilito", commenta la ricercatrice
Anna Cereseto, del Cibio.
L' applicazione del "correttore perfetto" evoCas9, non
si limita ai danni genetici, dell'uomo, ma anche al
miglioramento delle piante di interesse alimentare e
degli animali da allevamento.
Lo studio ha generato anche un brevetto, già depositato.
L'obiettivo del Cibio è ora valorizzarlo e generare
ricadute sul territorio.
"L'interesse per questa tecnologia - dice il direttore
del Cibio, Alessandro Quattrone - è globale, non è
quindi facile trattenerla; stiamo lavorando in molti per
partire da casi come questo e fondare il biotech
trentino attraendo capitali. È ciò che la nostra
Provincia si meriterebbe per aver sempre fortemente
creduto nel programma dell'Università che ha generato il
Cibio".
 |
Glaxo Smith
Kline conferma per iscritto di usare le Tecnologie di
Clonazione per la produzione dei
Farmaci
e dei
Vaccini !
Giada (mia
figlia), e' il primo caso Veneto in cui si sta lottando di
ottenere il riconoscimento per la
Clonazione del DNA
attraverso le
Vaccinazioni Pediatriche !
Battaglia aperta in quattro Istituzioni Sanitarie della
Regione Veneto con tentato archiviazione del caso, censura e
oscuramento di prove e analisi genetiche !!!
Non c'è Avvocato o Persona in grado di affiancarmi, il
pericolo è troppo grande. Sono ancora fortemente decisa di
rappresentare il caso di mia figlia, dichiaro apertamente
che non mi pongo limiti militari, politici o governativi,
nelle ricerche nazionali ed internazionali! Sono cosciente
del potere della Mafia Nucleare, delle Corporazioni che
stanno controllando il Mondo. Lo spettro autistico è stato
geneticamente indotto attraverso la Clonazione del DNA !
Tecnologie come la Clonazione del DNA vengono usate in
progetti governativi militari (già presenti negli anni '30)
per manipolare il genoma umano e creare identiche
disfunzioni geniche, blackout dei geni in un numero infinito
di esseri umani.
Un essere si può clonare interamente o attraverso la
manipolazione genica/DNA per via sistemica/ vaccinazione.
Geni ingegnerizzati, non identificati nemmeno dai Centri di
Controllo Internazionali, progettati con l'intento di essere
inseriti nel Genoma del Bambino e di modificare la sua
Evoluzione Psicofisica a vita! I virus non sono patogeni ma
GENI COSTRUTTORI progettati per indurre predisposizioni
genetiche responsabili per tumori, varie patologie.
Glaxo Smith Kline mi ha inoltrato la loro
dichiarazione sull'aspetto delle pozioni politiche
che adottano per l'uso delle Tecnologie di
Clonazione del Dna/Geni a lucro farmaceutico. Non
posso condividere l'intero Documento per accordi di
privacy, è strettamente necessaria una mia
collaborazione con la Lobby Farmaceutica per
ottenere maggior informazioni sulla materia prima
utilizzata nella produzione dei Vaccini che hanno
fatto ammalare mia figlia, è totalmente vero che non
posso e non sono in diritto di modificare o tradurre
in modo errato varie arti o contenuti dei Documenti
di Produzione e politica interna.
Vi inoltro solo una parte del testo, nella lingua
inglese, dove la stessa
Glaxo spiega in quali metodi di produzione viene
usata la Tecnologia di Clonazione del Dna/Geni:
"Cloning is the process of
producing an identical copy of something – in the
case of biomedical research, a gene, cell, or entire
organism. Biomedical researchers have used cloning
technology for a number of decades. The technology
has improved our understanding of human biology and
led to innovative medical breakthroughs.
There are three main applications of cloning
technology in biomedical research: molecular
cloning, cellular cloning, and animal cloning. There
is also a distinction between “therapeutic” and
“reproductive” cloning. Research is also underway in
some quarters using cybrid embryos.
Molecular cloning:
Molecular cloning is an essential tool in research
at
GSK and other research institutions. Molecular
cloning involves placing a new piece of DNA into a
cell in such a way that every time the cell divides,
the DNA is reproduced. This process generates many
copies of identical genetic material that can be
studied and used in the research process. It also
enables production in industrial quantities of the
specific protein encoded by a gene.
One important example of molecular cloning is to
produce a human protein needed to treat a disease.
Since the discovery of the gene associated with
insulin production, for example, molecular cloning
has been used to enable bacteria to produce human
insulin. The human gene is inserted into bacterial
cells that in turn mass-produce human insulin. Prior
to this breakthrough, patients with diabetes had to
rely on cow or pig insulin, often requiring higher
doses and increasing the risk of adverse reactions.
Cellular cloning:
Cellular cloning is used to produce and perpetuate
cell lines of identical cells and is also a
fundamental tool in research and development used by
GSK. A combination of cellular cloning and
molecular cloning enables the sequencing of the
human genome, which is providing researchers with
the ability to investigate the underlying causes of
diseases in order to develop better prevention,
treatments and cures.
Animal cloning:
Animal cloning involves a wholly different technique
called somatic cell nuclear transfer (SCNT). This
technique removes the nucleus of an unfertilised egg
cell, replaces it with material from the nucleus of
a "somatic cell" (a skin cell, for example), and
then stimulates this hybrid cell to begin dividing.
Cybrid Embryos:
UK legislation passed in 2008 allows research into
life-saving diseases using cytoplasmic hybrids, or
cybrids. These are made by using eggs from animals,
such as rabbits or cows, which have had their nuclei
replaced with genetic code from human cells. This is
not an area of research currently conducted by
GSK; however, we recognise its potential value
in supporting discovery of novel medicines. Any
decision to apply the technology to future
GSK research programmes, or those of our
academic partners, would be made following the same
stringent internal guidelines established for
embryonic and fetal stem cell use".
Ripeto, non possono chiudere questo account,
solo io posso disabilitare il sistema. Chi sono io
non importa più. Per fare queste Ricerche ho una
preparazione alle spalle, che non è nata solo per il
caso di mia figlia. Uso la piattaforma Facebook a
scopo di ricerca e condivisone di informazioni per
tutti coloro che vogliono imparare. Raramente lascio
traccia delle mie ricerche o link., molti dei studi
condivisi da me sono stati inseriti nel sito
MedNat.org da Jean Paul Vanoli.
Vi voglio dare un Input per aprire le vostre menti e
ricercare la Verità anche da soli, perché il
controllo mentale è ad alto livello in Italia.
By
Laura Dana Popescu - #AbolishVaccines
MIT,
finanziata dalla fondazione Gates, sta
sviluppando un micro impianto che somministra
automaticamente i vaccini ai bimbi.
Una nuova scoperta potrebbe rivoluzionare il modo in
cui vengono somministrati i vaccini ai bimbi e le
medicine, visto che gli ingegneri del MIT hanno
inventato un metodo di rilascio di dosi multiple di
vaccini e farmaci per un esteso periodo di tempo in
una sola iniezione.
Questo metodo di produzione è in grado di produrre
un' innovativa particella conduttrice di sostanze
(farmaci o vaccini) che permette di rilasciare dosi
multiple di vaccini o altro in periodi di tempo
anche estesi, dice MIT News.
Questa innovativa tecnica di produzione detta SEAL (assemblamento
compatto di strati di polimeri) crea micro
particelle tridimensionali che sembrano minuscole
tazzine da caffè che possono essere riempite con
vaccini o medicinali e sono chiuse da un coperchio.
Tali "tazzine", costituite da un polimero
biocompatibile,
approvato dalla FDA, sono progettate per
dissolversi a cadenze specifiche nel tempo,
rilasciando i loro contenuti.
Ecco i
DANNI dei VACCINI sul
DNA +
Ruolo del mitDNA (mitocondriale) in risposte
tossiche da stress ossidativo - PDF
INFO VAX A PARTIRE DA
DNA FETALE -
Questo e' quello che ne resta...
Ti sei mai chiesto, perché i feti abortiti sono
necessari per produrre alcune tipologie di vaccini ?
Questa letteratura scientifica e la relazione dello
scandalo sollevato dal senatore Chuck Grassley al
senato americano, te lo spiegano.
Ma almeno lo sai che quasi ogni singolo inserto del
vaccino, indica che il vaccino stesso "non è stato
valutato per il potenziale carcinogenico o mutageno
o per la possibilità di compromettere la fertilità"
?
Ti e' stato spiegato, cosa succede quando il DNA
estraneo viene iniettato in un corpo in via di
sviluppo ?
Pensaci ... un DNA di origini sconosciute iniettato
in un neonato. DNA maschile in quello femminile e
viceversa, ti sembra una buona idea ? Ma se lo vuoi
sapere, questi medici lo spiegano molto bene. Sarà
una sfida cercare di capire che molte cose che
pensavi di sapere, sono un’illusione creata, per
renderti abile a frequentare a vivere in questo
"teatro", dove chi recita meglio, diventa il tuo
pastore.
Citazione:
"I vaccini che vengono coltivati su questo tessuto
fetale abortito contengono il DNA fetale, che si
frammenta nel processo di sviluppo. Quindi non
stiamo parlando di DNA a doppio filamento intero,
stiamo parlando di frammenti ... piccoli frammenti
di DNA.
Questo DNA, più è piccolo, più è probabile che sia
incorporato nel nucleo delle cellule del ricevente
del vaccino.
Quindi questi frammenti ricombinandosi, si
inseriscono nel nucleo delle cellule dei bambini La
mutagenesi inserzionale è fortemente associata a
tumori infantili, in particolare linfoma e leucemia,
CHE CASUALMENTE SONO IN AUMENTO soprattutto nei
paesi con un tasso di vaccinazione più alto ( Stati
Uniti, Australia, Nuova Zelanda). Indovina quali
tumori infantili sono saliti alle stelle negli
ultimi due decenni in coincidenza con l'esplosione
del programma vaccinale ? Linfoma e leucemia non
Hodgkin !
I vaccini prodotti dalle cellule diploidi umane sono
contaminati da frammenti di DNA esogeni e dai
retrovirus, I vaccini provocano l'infiammazione
sistemica e l'attivazione
immunitaria. Il DNA umano estraneo prelevato
dalle cellule umane sarà trasportato nei nuclei e
integrato nel genoma ospite, che causerà il
cambiamento del fenotipo. Questo può portare a
problemi autoimmuni,
cancro e
disturbi neurologici. Le linee cellulari sono
elencate direttamente negli ingredienti del
vaccino."
Perche' le
cellule non possono replicarsi indefinitamente.
Raggiungono il cosiddetto
limite di
Hayflick e questo è il motivo per cui i
produttori di vaccini amano coltivare virus su linee
cellulari continue o immortali.
-
https://embryo.asu.edu/pages/leonard-hayflick-1928
+
https://en.wikipedia.org/wiki/Immortalised_cell_line
-
http://www.renovatio21.com/vaccini-fatti-con-cellule-di-aborto-parla-la-dottoressa-deisher/
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Continua e seguito
in: DNA - 2
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