Apparato Cardiovascolare
Circolazione sanguigna:
e' la funzione dell'apparato
cardiovascolare -
Arteriosclerosi
Universalmente conosciuta
l’importanza della Circolazione e i gravi problemi che
possono derivare dal difettoso funzionamento di questo
sistema. Circa 96.000 Km di vasi irrigano le cellule del
corpo umano trasportando ossigeno e elementi nutritivi
principalmente, ma anche tossine da eliminare, ormoni,
cellule di difesa ,………..
Tra le principali patologie circolatorie prenderemo in esame
Arteriosclerosi e Aterosclerosi che sono fra le più
frequenti cause di morte nei paesi industrializzati.
vedi:
Depurazione arterie, vene e del sangue
Il precursore di tutte le
malattie e' la emo-viscosità o
viscosità del sangue.
La viscosità e' la resistenza di un fluido al flusso e per
quanto concerne il
sangue, dipende dal contenuto
e dalla qualita' dei
globuli rossi, dall’aggregazione e
dalla deformabilita’ eritrocitaria, dalla viscosita’ del
plasma e, in
maniera inversamente proporzionale, dalla velocita’ del
flusso, ma essa dipende soprattutto dall'alimentazione.
IMPORTANTE:
La viscosita e la qualita' del
sangue si
mantengono i modo salubre SOLO con l'alimentazione
CRUDISTA, assieme alla
Emodieta.
Non lo sono di certo i batteri affamati di sporco, nostri
angeli custodi, e non certo la morta e defunta proteina
virale, non certo gli eicosanoidi e i viscidi Omega3, non
certo la vitamina B12, non certo il ributtante Ferro-Eme;
non certo il coenzima Q10, non certo le integrazioni
mineral-vitaminiche di sintesi, non certo l’acido
alfa-lipoico o tiotico, servono al ripristino ed al
mantenimento della salute e della vitalità.
Esiste solo un fattore-chiave che nessuno ama citare per
questa ansia generalizzata verso l’efficienza psico-fisica,
e questo fattore-fondamentale si chiama fluidità del sangue.
E' come dire che il precursore di tutte le
malattie umane e'
uno solo, ed e' l'appropriata viscosita' del sangue che deve
essere mantenuta tale da una dieta
Crudista..
vedi:
Circolazione sanguigna: prevenzione
degli
infarti.
I citrati eliminano le calcificazioni arteriose. Gli
ascorbati fanno il resto !
Cuore
+
Sangue succo
peculiare + Sangue e' luce
+
Memoria del Sangue
+
Ipertensione e flora batterica +
Scoperti due
nuovi gruppi -
Gruppi sanguigni +
Aterosclerosi
+
Ipertensione +
Musicoterapia
+
Colesterolo
arteriosclerosi
+ Circolazione, depurazione
+ Cure per Fegato
+
Osservazione al microscopio del sangue +
Porfiria
Perché
il sangue non si
attacca nelle pereti interne delle
arterie ?
Il sangue ha
questa brutta abitudine di
attaccare in giro.
Ti ricordi quando
si sanguinare,
il sangue viene
versato su qualsiasi superficie
dove capita:
tuttavia, non si attacca
alla parete delle
arterie.
Questo miracolo
permanente è dovuto ad
un sottile strato di
cellule chiamate "epitelio",
che copre dentro le
arterie. Esse
producono un anticoagulante che
consente al sangue di
scorrere come
acqua su
una papera, impedendogli di aderire
alla parete.
Purtroppo, il
fumo, i radicali liberi
(molecole
cannibali),
omocisteina (una
sostanza infiammatoria),
cattiva alimentazione,
stile di vita sedentario, attaccano
costantemente l'epitelio
delle arterie.
Quando l'epitelio
è danneggiato, le
piastrine si possono aggrappare
alle pareti e
formare un piccolo
coagulo.
Il Cuore non è una pompa, il Sangue NON circola !
Leggendo la lezione V del Sistema di Guarigione della
Dieta Senza Muco, a un certo punto ci si trova di fronte
a una affermazione dell’autore, Arnold Ehret, che la
maggior parte dei lettori non accetta immediatamente,
mentre altri persino la rifiutano categoricamente: IL
CUORE NON E’ UNA POMPA.
Non è facile accettare tale
asserzione per il semplice fatto che da sempre viene
insegnato già da bambini che il cuore è una pompa, che
spinge il sangue nelle arterie, fino ai più piccoli
capillari poi passa nel sistema venoso e così via e
tutto riprende da capo.
E’ una credenza così consolidata nella nostra cultura e
istruzione da essere diventata una certezza, e prima di
leggere i libri di Ehret non avevo mai nemmeno pensato,
né nessuno mai mi aveva detto il contrario, e se
qualcuno me lo avesse detto con convinzione lo avrei
considerato un tipo un po’ bizzarro.
Ehret lo dichiarava apertamente nelle sue conferenze a
partire dal 1915 a Los Angeles e diversi suoi colleghi
naturopati presero le distanze da lui, senza nemmeno
tentare di valutare se le affermazioni di Ehret
potessero essere vere. Alcuni scrissero anche dei libri
includendo la maggior parte dei principi insegnati da
Ehret ma si guardarono bene dal menzionarlo.
Negli anni ’20 Rudolf Steiner sosteneva la stessa cosa
durante le sue conferenze, e negli anni ’30 vennero
fatti degli studi per dimostrare che il cuore non è una
pompa. Non ebbero seguito perché all’establishment
medico ortodosso conveniva, e tuttora conviene, che si
continuasse a considerare il cuore una pompa.
Per chi fosse interessato ho tradotto l’articolo
seguente.
Le figure indicate in più punti non ci sono perché non
ho la pubblicazione cartacea e nel documento che ho
tradotto sono state omesse. Dovessi un giorno trovarle
verranno aggiunte.
Se incontrassi dei termini medici che non comprendi,
cerca le definizioni in un dizionario o internet, ti
eviterai irritabilità e nervosismo, o di abbandonare la
lettura, come ho fatto io diverse volte prima di
completare la traduzione e solo dopo aver compreso cosa
stavo traducendo. D’altra parte i termini medici sono
intenzionalmente ostici, per far credere che la materia
sia difficile e che solo gli addetti ai lavori debbano
occuparsene. E’ una specie di linguaggio come quello
egizio riservato solo alla casta sacerdotale che il
popolo non conosceva. Eventuali errori o granchi che
possa aver preso sarebbe gradito che mi venissero
segnalati.
(Il seguente articolo è stato pubblicato sul numero 1,
Autunno-Inverno 1995 [Volume 5, # 1] di “Frontier
Perspectives“, la rivista del Centro per le Scienze di
Frontiera presso la Temple University di Philadelphia,
Pa.) - Traduzione di Luciano Gianazza.
Il cuore non e’ una pompa:
Una confutazione della presupposizione della funzione
cardiaca di propulsione per pressione
Ralph Marinelli (1) ; Branko Fuerst (2) Hoyte van der
Zee (3) ; Andrew McGinn (4) ; William Marinelli (5)
(1) Rudolf Steiner Research Center, Royal Oak, MI
(2) Dept. of Anesthesiology, Albany Medical College,
Albany, NY
(3) Dept. of Anesthesiology and Physiology, Albany
Medical College, NY
(4) Cardiovascular Consultants Ltd., Minneapolis, MN.
Department of Medicine, University of Minnesota, MN
(5) Hennipen County Medical Center and Dept. of
Medicine, University of Minnesota, MN
Sinossi
Nel 1932, Bremer di Harvard filmò nei primi stadi di un
embrione il sangue che circolava per autopropulsione in
flussi a spirale, prima che il cuore iniziasse a
funzionare. Sorprendentemente, fu così impressionato
dalla caratteristica a spirale del modello del flusso
del sangue che non si rese conto che il fenomeno davanti
ai suoi occhi aveva demolito il principio della
propulsione per pressione.
In precedenza, nel 1920, Steiner, del Goetheanum in
Svizzera, aveva fatto notare in conferenze rivolgendosi
a dei medici, che il cuore non è una pompa che costringe
del sangue inerte a muoversi con la pressione, ma che il
sangue ha una sua propria dinamica biologica, come si
può vedere nell’embrione, e si dà un’ulteriore spinta
con le forze “indotte” dal cuore. Inoltre affermava che
la pressione non provoca la circolazione del sangue, ma
è causata interrompendo la circolazione. La conferma
sperimentale dei concetti di Steiner inerenti
all’embrione e agli adulti viene presentata qui di
seguito.
Introduzione
Il fatto che il cuore di per sé non è in grado di
sostenere la circolazione del sangue era noto ai medici
dell’antichità. Ricercarono possibili forze ausiliarie
della circolazione del sangue nei vari tipi di
“eterizzazione” e “pneumatizzazione” o “ensoulement” del
sangue durante il suo passaggio attraverso il cuore ed i
polmoni. Agli albori della scienza moderna e nel corso
degli ultimi trecento anni, tali concetti divennero
insostenibili. Il concetto meccanicistico del cuore come
pompa idraulica prevalse e si stabilì saldamente intorno
alla metà del XIX secolo.
Il cuore, un organo del peso di circa trecento grammi,
si suppone che “pompi” circa otto mila litri di sangue
al giorno a riposo e molto di più durante l’attività,
senza fatica. In termini di lavoro meccanico, questo
rappresenta il sollevamento di circa 45 chilogrammi
all’altezza di un chilometro e mezzo! In termini di
flusso capillare, il cuore eseguirebbe il compito ancora
più prodigioso di “spingere” il sangue con una viscosità
cinque volte superiore a quella dell’acqua in milioni di
capillari con diametro spesso inferiore a quello dei
globuli rossi stessi! Chiaramente, tali pretese vanno
oltre la ragione e l’immaginazione. A causa della
complessità delle variabili in gioco, non è stato
possibile calcolare la vera resistenza periferica,
neanche di un singolo organo, per non parlare di tutta
la circolazione periferica. Inoltre, il concetto di una
fonte centralizzata di pressione (il cuore) che genera
alla sua sorgente una pressione al di là dei normali
limiti, in modo tale che sufficiente pressione rimanga
nei capillari più remoti, non è dei migliori.
La nostra comprensione e la terapia delle aree chiave di
fisiopatologia cardiovascolare, come lo shock settico,
l’ipertensione e l’ischemia miocardica sono ben lungi
dall’essere complete. L’impatto della spesa di miliardi
di dollari per la ricerca cardiovascolare utilizzando un
presupposto erroneo è enorme. Riguardo a questo, gli
sforzi per costruire un cuore artificiale soddisfacente
non hanno ancora portato i loro frutti. Entro i confini
del pensiero della biologia e della medicina
contemporanee, la forza propulsiva del sangue rimane un
mistero. Se il cuore in realtà non fornisce al sangue
tutta la forza motrice necessaria, dove è la fonte della
forza ausiliaria e qual è la sua natura? La risposta a
questa domanda apporterà un nuovo livello di
comprensione dei fenomeni della vita nelle scienze
biologiche e fornirà ai medici la capacità di riscoprire
l’essere umano che, troppo spesso, molti sentono di aver
perso.
Panoramica
Impliciti nel concetto di propulsione per pressione nel
sistema cardiovascolare sono i seguenti quattro concetti
principali:
Il sangue è naturalmente inerte e deve quindi essere
spinto per circolare.
C’è una combinazione casuale delle particelle composte
nel sangue.
I globuli rossi sono sotto pressione in ogni momento.
Il sangue è amorfo e viene costretto a riempire i suoi
vasi e quindi ne assume la forma.
Tuttavia, ci sono osservazioni che sfidano queste
nozioni. Si è visto che il sangue ha una sua propria
forma, il vortice, che determina la forma piuttosto che
adattarla alla sezione vascolare e circola nell’embrione
con la sua intrinseca dinamica biologica prima che il
cuore cominci a funzionare. Proprio come in natura un
vortice inerte pulsa in senso radiale e longitudinale,
timidamente assumiamo che il sangue è anche libero di
pulsare e non è soggetto alla pressione che limita il
suo pulsare implicita nel concetto di propulsione della
pressione. Il sangue non è azionato da una pressione, ma
da un proprio moto biologico rafforzato dal cuore.
Quando il cuore comincia a funzionare, rafforza il moto
del sangue con impulsi a spirale. Le arterie hanno una
funzione sussidiaria che mimica quella del cuore
fornendo ulteriori impulsi a spirale al sangue
circolante. In tal modo le arterie si dilatano nel
ricevere il sangue in entrata e si contraggono per
fornire un impulso per aumentare la quantità di moto del
sangue.
Storia
La storia della presupposizione della propulsione per
pressione risale a Galileo e a Leonardo da Vinci. Il
concetto del cuore che funziona come una pompa di
pressione che pompa il sangue, ritenuto essere amorfo e
inanimato, nei suoi vasi sanguigni e che ne assume la
forma fu suggerito da Borelli (1), uno studente e amico
di Galileo, che osservando il cuore a spirale paragonò
la sua funzione al fuoriuscire dell’acqua strizzando un
panno umido. Borelli non ha confermato la sua congettura
con esperimenti, ma è stata sostenuta da disegni
ingannevoli del ventricolo sinistro trovati in seguito
in un’opera di Leonardo. Nei quaderni di Leonardo la
parete del ventricolo sinistro viene mostrata di
spessore uniforme come uno si aspetta di trovare in una
camera di pressione.
Tuttavia, al contrario, lo spessore della parete del
ventricolo sinistro varia del 1.800% circa, come abbiamo
visto in dissezioni di cuori bovini. Lo spessore va da
0,23 centimetri all’apice a 4,3 centimetri nella zona
equatoriale. La parete all’apice è così morbida e debole
che può essere trafitta con il dito indice. La peculiare
variabilità dello spessore della parete ventricolare non
è in linea con l’idea del cuore come generatore di
pressione. Tuttavia, si potrebbe concepire che una
simile conformazione della parete ventricolare
massimizzi l’inerzia del moto senza alcuna pressione
statica all’apice del ventricolo. L’apice sottile,
flessibile, a forma di cono e la sospensione dall’aorta
suggeriscono la presenza di una funzione di torsione in
particolare se si tiene conto dell’orientamento a
spirale degli strati del muscolo miocardico.
Il movimento rotatorio del cuore, delle arterie, e del
sangue è stato misurato o rilevato da vari ricercatori
(2), (18), (19).
Con lievi variazioni, il disegno erroneo nei Quaderni di
Leonardo è stato utilizzato nella maggior parte dei
testi di biologia, fisiologia e medicina nel corso delle
ultime poche centinaia di anni, così come nella maggior
parte dei testi di anatomia moderna negli ultimi
decenni. Così, schizzi falsi sono serviti a testimoniare
falsi presupposti.
William Harvey (1578-1657) frequentò l’Università di
Padova, mentre Galileo era nella Facoltà della stessa.
Sembra che stesse per decidere in favore del moto
propulsivo secondo i suoi stessi esperimenti incentrati
sul flusso del sangue e la propulsione per pressione,
probabilmente sotto l’influenza di Borelli, che era
focalizzato sul movimento del cuore. A quel tempo
suggeriva un concetto del moto propulsivo: “L’atrio del
cuore spinge il sangue nel ventricolo” e “il ventricolo
proietta il sangue in movimento nell’aorta. ”
“Il sangue viene proiettato da ogni pulsazione del
cuore.” Altre volte ha usato espressioni che implicano
un concetto di propulsione per pressione. “Il cuore
spreme fuori il sangue.” “Il sangue viene spinto
nell’aorta per contrazione del ventricolo.” In alcuni
casi parla della pressione del sangue. Tuttavia, di
volta in volta ha anche usato termini neutri, “il sangue
viene trasferito, trasfuso, trasmesso e inviato”
Successivamente dei ricercatori che hanno contribuito a
stabilire con fermezza il concetto di propulsione per
pressione sono i seguenti: Stephen Hales (1677-1761) che
inserì un tubo di vetro nell’arteria di un cavallo e
assunse che la colonna di sangue è stata bilanciata da
pressione statica. Jean-Léonard-Marie Poiseuille
(1799-1869) scoprì che la dilatazione delle arterie era
in fase con l’espulsione effettuata dal ventricolo
sinistro. Pertanto ipotizzò che la dilatazione fosse la
risposta passiva alla pressione del sangue. Tra le altre
cose sostituì un manometro a mercurio al manometro a
sangue di Hales. Carl Ludwig (1816-1895) ha inventato il
manometro grafico aggiungendo un galleggiante con penna
e carta mobile al manometro al mercurio di Poiseuille, e
inaugurò l’era della registrazione continua della
pressione. Infine, Scipione Riva-Rocci (1896-1903) ha
perfezionato lo sfigmomanometro nel 1903 e ha portato
l’esame della pressione arteriosa nella pratica clinica.
Il problema e la proposta per la sua soluzione
La situazione problematica nella fisiologia
cardiovascolare è stata espressa da Berne e Levy (3) che
ha scritto: “Il problema di esporre il flusso pulsante
attraverso il sistema cardiovascolare in precisi termini
matematici è praticamente insuperabile.”
Un aspetto fondamentale di questo problema riguarda il
fatto che la maggior parte della nostra conoscenza della
dinamica cardiaca è stata dedotta da dati sulla
pressione. Infatti la nostra conoscenza del sistema ha
due fonti indipendenti: fatti determinati
sperimentalmente e concetti logicamente dedotti dalla
presunta propulsione per pressione. La situazione è
talmente confusa che alcuni scienziati della vita
prendono in considerazione la teoria del caos e la
matematica per cercare di trovare coerenza nel sistema.
Sarà mostrato che il caos deriva da un mix di fatti e
congetture, e non dalla natura del fenomeno stesso.
Il nostro scopo è di dimostrare che la congettura di
Borelli è errata e di proporre il concetto che il sangue
viene spinto da una forma unica di moto. In primo luogo,
l’arco dell’aorta non risponderebbe come previsto, se il
sangue in esso fosse sotto pressione.
L’aorta è un tubo ricurvo e tale è la forma di base
dell’elemento sensibile alla pressione del manometro di
Bourdon (*), ampiamente utilizzato. Quando il tubo
ricurvo del manometro di Bourdon è soggetto a pressione
positiva, è costretto a raddrizzarsi, come si può vedere
con una canna dell’acqua da giardino. Quando è invece
soggetto a una pressione negativa, la curvatura del tubo
aumenta. Durante l’eiezione sistolica (periodo in cui il
sangue viene espulso dal ventricolo), la curvatura
dell’aorta si vede che aumenta, significando che l’aorta
non è sottoposta a una pressione positiva, ma a una
pressione negativa (4). Abbiamo dimostrato che questa
pressione negativa è quella associata con il centro
vuoto del movimento dei vortici di sangue. Quindi il
movimento della aorta, se considerato come sensore di
una pressione della stessa natura, contraddice l’assunto
della propulsione per pressione. Naturalmente, le
correnti a spirale del vortice hanno una pressione
potenziale, così qualsiasi tentativo di misurare la
pressione si tradurrà in una lettura positiva della
pressione a causa del moto proprio interrotto.
Il movimento senza pressione applicata è movimento di
moto proprio, come si osserva in modo così drammatico
nei lunghi salti dei gatti che corrono. Questo moto
proprio si manifesta anche in natura nel fluire
dell’acqua nei fiumi, nell’avanzare dei tornado, e nei
jet stream che sono in realtà spirali orizzontali di
aria e di umidità che possono essere lunghe migliaia di
miglia di lunghezza che si muovono come fiumi vorticanti
nell’alta atmosfera. Una palla lanciata nella sua
traiettoria, anch’essa si muove senza pressione.
E la pressione sanguigna che viene misurata? Il concetto
in esame è qui il ben noto il rapporto forza/area:
pressione = forza/area (forza per unità di superficie)
La pressione è un rapporto aritmetico derivato dalla
forza media del sangue in movimento, e, come tale,
indica il fenomeno del sangue che si muove in modo
indiretto. In un sistema di moto proprio la pressione è
potenziale mentre l’oggetto è in movimento e si
manifesta quando la velocità è ostacolata:
moto (massa x velocità) = impulso (forza x tempo)
Il sangue si muove con velocità diverse nei suoi flussi
vorticosi. Al momento dell’impatto di un oggetto che si
muove di moto proprio, la velocità diminuisce mentre
appare la pressione di una certa grandezza.
Rudolf Steiner, scienziato e filosofo, ha sottolineato
in diverse occasioni che il sangue si muove
autonomamente (5), e che la pressione non è la causa del
flusso di sangue, ma il risultato di esso (6). I medici
del passato usavano metodi elaborati per descrivere la
natura del polso arterioso e del battito del cuore o del
battito dell’apice, che è l’impulso del cuore contro la
parete toracica.
Molti termini descrittivi, come fibrillazione da shock
ipovolemico, collasso o polso a martello d’acqua per
insufficienza aortica e “ansante” impulso apicale di
ipertrofia ventricolare sinistra, trasmettono la
comprensione intuitiva del vero e proprio meccanismo di
azione del cuore.
Un tentativo di caratterizzare la funzione ventricolare
sinistra mediante gli indici, come la velocità massima
di contrazione (V max) e la variazione massima di
pressione ventricolare sinistra nel tempo (dP/dt max)
lascia intendere la sentita inadeguatezza del semplice
concetto di propulsione per pressione.
Flusso e Pressione
Considerazioni
Quando una massa fluida è soggetta a una forza sotto
forma di pressione, dapprima resisterà al movimento a
causa della sua inerzia e viscosità. In un sistema
azionato dalla pressione, la pressione si alza più
velocemente di quanto il fluido si muova; la pressione
raggiungerà il picco prima che la velocità del fluido
raggiunga il suo picco. Tuttavia, quando si misurano
contemporaneamente la pressione e il flusso nell’aorta,
il picco del flusso precede nettamente il picco della
pressione. Questo fenomeno è stato osservato già nel
1860 da Chauveau e Lortet e, come riportato da McDonald
(7), in contraddizione con la legge dell’inerzia nel
concetto di propulsione per pressione. Mentre questo
rapporto di fase in realtà conferma il principio di
propulsione di moto proprio, tuttavia esso rimase una
fonte di congetture per un considerevole periodo di
tempo negli anni ’50 fino a quando non è stato “salvato”
con l’aiuto di elaborati modelli matematici per i flussi
oscillanti.
Un’osservazione in favore del concetto del sangue con il
suo proprio moto è stato riferito da Noble (8) nel 1968.
Con misurazioni della pressione simultanea nel
ventricolo sinistro e nella radice dell’aorta di un
cane, ha dimostrato che la pressione nel ventricolo
sinistro supera la pressione aortica solo durante la
prima metà della sistole e che la pressione aortica è in
realtà più elevata durante la seconda metà. Trovò
paradossale che il sangue espulso dal ventricolo
continui nell’aorta, nonostante l’aumento della
pressione positiva. L’erroneo concetto di pressione
ventricolare sinistra che superi la pressione aortica
durante tutta la sistole proposto da Wiggers nel 1928
ancora è presente in molti testi moderni di fisiologia.
Noble ha proposto che questo tipo di modello di
pressione potrebbe essere il risultato del flusso di
moto proprio, ma questa idea è stata adombrata dal
carrozzone della propulsione per pressione.
Il concetto di propulsione per pressione ha arruolato
fisiologi e scienziati provenienti da diversi campi in
una crociata che ha portato a numerose ipotesi e teorie
sulla meccanica del sistema cardiovascolare. Il detto
che “I Dinamisti del fluido nel XIX secolo erano
suddivisi in ingegneri idraulici che osservavano cose
che non potevano essere spiegate e matematici che
spiegavano cose che non potevano essere osservate” è
ancora valido al giorno d’oggi..
Osservazioni Embriologiche
Steiner (6) mostrò che l’embriologia fornisce gli indizi
per risolvere il problema della circolazione. In
relazione a questo, Bremer (9) effettuò una notevole
serie di osservazioni sulla circolazione del sangue in
un embrione di pulcino nei primissimi stadi di sviluppo
prima della formazione delle valvole cardiache.
Descrisse i due flussi di sangue con movimento in avanti
a spirale di diversa velocità nello stadio in cui il
cuore è un singolo condotto. Tuttavia, si è notato che
il sangue ha una precisa direzione di flusso all’interno
del condotto e si muove apparentemente senza un
meccanismo di propulsione. Questi flussi si muovono a
spirale lungo il proprio asse longitudinale e uno
intorno all’altro. I flussi sembrano essere a
considerevole distanza, non riempono i loro vasi
sanguigni, e sembrano essere in segmenti discontinui.
In un film fatto da Bremer sul battito del cuore
embrionale, si osserva che il sangue a spirale è
ulteriormente rafforzato dal cuore pulsante senza creare
turbolenza nel sangue. Questo suggerisce che il
trasferimento di moto che si verifica tra il cuore e il
sangue riguarda una fase, il sincronismo, il cuore deve
in qualche modo sentire il movimento del sangue e
rispondere ad esso, a sua volta con impulsi a spirale
alla stessa velocità del sangue, sincronizzando il moto
del sangue e il moto del cuore.
Si presume che gli strati del muscolo cardiaco abbiano
lo stesso modello di distribuzione di velocità, come i
flussi concentrici di un vortice libero per consentire
al cuore e al movimento del sangue di accordarsi a
differenti velocità. È significativo osservare che il
movimento del cuore avviene con il minimo movimento
interno della parete cardiaca. Che il fluire del sangue
può essere osservato prima che il cuore entri in
funzione è supportato da osservazioni sul fatto che la
circolazione in un precoce embrione di pulcino si è
mantenuta fino a circa 10 minuti dopo che il cuore era
stato asportato (10) . Inoltre, la mobilità intrinseca
del sangue è stata evidenziata da Pomerance e Davies
(11) , che trovarono un embrione che visse a lungo senza
cuore, ma nacque morto e gravemente sfigurato. Così la
visione composita del sistema cardiovascolare embrionale
ci dice che il sangue non viene spinto dalla pressione,
ma si muove con una sua propria dinamica biologica e con
il suo intrinseco modello di flusso.
Alternanze di Vortici di Liquidi e di Gas nel Sangue
L’esistenza di spazio apparentemente vuoto tra e
all’interno del flusso a spirale di un liquido può
essere spiegata come spazio riempito di gas o vapore.
Tuttavia, questa ipotesi appare assurda se si considera
che anche piccole bolle nella circolazione arteriosa
possono provocare una embolia significativa. Ogni
segmento di 100 cm di sangue arterioso contiene 0,3 ml
di ossigeno libero fisicamente disciolto, 2,6 ml di
anidride carbonica e 1 ml di azoto.
L’importanza della piccola quantità di ossigeno
disciolto è riconosciuta solo in casi estremi di anemia
quando diventa una notevole fonte alternativa di
ossigenazione dei tessuti. Quando viene visto nei
termini di una distribuzione altamente differenziata di
componenti solidi, liquidi e vaporosi e/o gassosi del
vortice composito, questa quantità di gas libero assume
fondamentale importanza.
Il fatto che il gas sia elusivo nello sfuggente sangue
liquido è molto allineato con la constatazione che il
sangue, come vortici caratteristici di liquidi e gas, si
muove di moto proprio senza alcuna pressione. Il vortice
nei tornado è una configurazione molto stabile e coesa,
con un centro vuoto, fortemente tenuta insieme da un
sistema di forze centripete. Non ha le proprietà fisiche
del gas amorfo sotto pressione che tende ad espandersi.
Per chiarire ulteriormente le nostre osservazioni,
abbiamo escogitato un modello di ventricolo con un
contenitore sigillato, a forma di cono rovesciato, un
fiasco di vetro trasparente da mezzo litro pieno
d’acqua.
L’attrezzaggio consistette nell’installare due tubi
all’interno del fiasco collegati a dei trasduttori per
registrare il vuoto al centro del vortice e l’impulso di
potenziale pressione nel moto dell’acqua vorticosa. Il
segnale di pressione in funzione del tempo fu
visualizzato sullo schermo dell’oscilloscopio e anche
memorizzato sul computer per ulteriori analisi. Il
“ventricolo” fu messo in funzione tenendolo in mano e
dandogli un movimento oscillatorio e contemporaneamente
circolare per creare un vortice. Per aumentare la
visibilità, abbiamo riempito il contenitore con acqua
colorata di blu di metilene.
Anche operazioni delle più energiche risultarono in
quasi nessun movimento dell’acqua. Con alcuni
esperimenti abbiamo determinato che, a meno che nel
modello di ventricolo non ci fosse circa 1/3 del suo
volume di aria, non era possibile formare un vortice.
Questo ci ha portato alla conclusione che il gas
altamente organizzato e a bassa densità nel plasma è una
componente necessaria del vortice del sangue. Questo fa
sorgere anche la questione di come elementi gassosi e
fluidi possano rivelare le proprietà di locomozione
della vita.
L’idea del vortice composito di globuli rossi-plasma-gas
è in accordo con i “gap” nel flusso dei vasi embrionali.
Per valutare quanto fosse valido il nostro modello di
ventricolo, abbiamo misurato la pressione del suo
impulso potenziale (pressione arteriosa come viene in
genere misurata) nell’acqua vorticosa e nel vuoto al suo
centro e rilevammo che erano rispettivamente +130 e -180
mm Hg.
Inoltre, abbiamo costruito un “ventricolo” di vetro con
attaccata una “aorta” e dimostrammo che fino al 50% del
volume del liquido potrebbe essere espulso
sottoponendolo a un impulso oscillante e rotatorio,
senza il movimento verso l’interno della parete
“ventricolare”.
Una Funzione Ben Nota del Vortice
E ‘noto che il modello del flusso sanguigno attraverso
il cuore contribuisce in modo significativo alla
dinamica delle valvole cardiache, come è stato
dimostrato da numerosi studi che utilizzano
cineradiografia di contrasto e, più recentemente,
l’ecografia Doppler a colori. Taylor e Wade (12) hanno
confermato modelli di flussi di stabili vortici dietro
le cuspidi delle valvole, mitrale e tricuspide,
visualizzando il minutamente preciso contrasto del
flusso immesso. Inoltre, la formazione di vortici nel
seno aortico non solo è stata dimostrata nel modello del
cuore, ma anche visualizzata con la mappatura della
velocità per mezzo della risonanza tridirezionale. (13)
Senza la formazione di un vortice nel seno aortico,
possiamo concepire che, con il sangue che spinge con
impeto dal tratto di efflusso del ventricolo sinistro
alla velocità da uno a due metri al secondo, le arterie
coronarie sarebbero malamente irrorate, come avviene nei
casi di grave stenosi aortica (restringimento), dove il
flusso di sangue ad alta velocità non consente la
formazione dei vortici normali sovravalvolari.
Evidenze di Moto Proprio nell’Adulto
Non solo il flusso di sangue è ben mantenuto
nell’embrione prima della formazione delle valvole, non
ci sono segnalazioni di adulti in cui entrambe le
valvole tricuspide e polmonare infette siano state
rimosse chirurgicamente e non sostituite da protesi
valvolari, senza problemi significativi (14). Werner
(15) tramite due ecocardiografie bidimensionali ha
osservato che le valvole mitrale e aortica erano aperte
durante la compressione toracica esterna e che le cavità
cardiache erano passive e non cambiavano di dimensione.
Il Vortice Perpetuo nel Ventricolo
La tecnica ampiamente utilizzata della misurazione della
gittata cardiaca con il metodo della termodiluizione è
piena di deviazioni significative delle singole
misurazioni. Questa tecnica si basa sul principio del
sangue caldo che viene miscelato con il bolo di
soluzione salina fredda nel ventricolo e individuando
l’aumento della temperatura della miscela nell’arteria
polmonare. Il valore finale viene ottenuto facendo la
media dei risultati delle diverse misurazioni.
Misurando la conducibilità elettrica in varie località
del ventricolo sinistro di un cane, Irisawa16 non fu in
grado di mostrare una miscelazione uniforme della
soluzione salina. Le rilevazioni sulla conducibilità
hanno mostrato i flussi vorticosi di sangue di diverse
concentrazioni saline dentro i ventricoli durante la
sistole e la diastole (la fase di dilatazione o di
espansione del muscolo cardiaco, che permette alle
cavità del cuore di riempirsi di sangue), confermando
ulteriormente il concetto dei modelli vorticosi
altamente organizzati all’interno delle camere del
cuore.
Brecher (17) ha condotto un esperimento su un cane che
ha evidenziato una regione della continua pressione
negativa nel ventricolo osservando il flusso continuo di
soluzione di Ringer da un vaso al di fuori del cuore
attraverso una cannula posizionata nel ventricolo
sinistro attraverso l’atrio del cuore. Questo conferma
ulteriormente il nostro concetto della persistenza del
vortice nel ventricolo con il suo centro di pressione
negativa e il potenziale dell’impulso positivo di
pressione nella sua vorticosa periferia per tutto il
ciclo cardiaco. Così il cuore come organo minimo
funzionale consiste non solo del suo tessuto, ma anche
del vortice continuo di sangue, che provvede al vuoto
perpetuo nel suo centro che probabilmente aiuta a
richiamare indietro nel cuore il sangue dai capillari e
dalle vene. La persistenza del vortice spiega agli
ingegneri l’anomalia di una presunta pompa che conserva
il 40% della sua carica ad ogni espulsione; una pompa
dovrebbe espellere quasi il 100% del suo carico. Il
concetto di pompa è assurdo, ciò che è presentato qui è
geniale. Pettigrew (2) ha trovato tre colonne di spirale
di sangue nel ventricolo sinistro.
Corpuscoli del Sangue Orbitanti
In contrasto con il profilo della velocità parabolica
assunta da sospensioni di particelle di piccole
dimensioni sotto pressione in tubi rigidi di piccolo
diametro, in un modello di flusso in vivo gli elementi
cellulari del sangue si dispongono in modo tale che i
più pesanti globuli rossi orbitano più vicini al centro
con le più leggere piastrine in orbite più distanti
circondate da un rivestimento di plasma alle pareti dei
vasi sanguigni. Tale disposizione ordinata di
configurazione di particelle del sangue vista in una
sezione delle arterie nega un meccanismo di propulsione
omnidirezionale per pressione e conferma la premessa
vortice/moto.
Si può dimostrare questo fenomeno di differenziazione in
termini di massa nel vortice facendo girare liberamente
in acqua delle sfere scelte per comodità di stesse
dimensioni (3 mm di diametro) e di colore diverso per
peso diverso. Si vedrà che le sfere più pesanti
orbiteranno più vicino al centro di rotazione. La
velocità orbitale del vortice aumenta nella misura in
cui le orbite si avvicinano al centro di rotazione. Al
contrario, durante il tempo che una coppia di forza
viene applicata per ruotare nel recipiente, creando un
vortice forzato, tutte le sfere sono costrette a
dirigersi verso la periferia, dove le velocità sono più
elevate, come in una centrifuga.
Ad ulteriore conferma dell’esistenza in vivo del modello
di velocità di un vortice indipendente, abbiamo sondato
il flusso di sangue nella carotide posizionandovi un
trasduttore Doppler a 900 Hz per rivelare il movimento
vorticoso del sangue e elaborato gli echi Doppler
attraverso un filtro passa banda variabile cercando
modelli di frequenza (velocità) di distribuzione.
Abbiamo rilevato echi da raggruppamenti di particelle a
frequenze trasdotte da 400 a 650 Hz, da 650 a 900 Hz e
inferiori a 200 Hz. Questi tre gruppi indicano tre
diverse velocità e regioni orbitali. Osservazioni
preliminari indicano una distribuzione altamente
ordinata di componenti cellulari e di plasma del sangue.
Inoltre, quando si muovono attraverso le arterie più
grandi, i globuli rossi sono in forma toroidale, con la
loro massa alla periferia per massimizzare il momento di
inerzia, e si presume che ruotino attorno al proprio
asse individuale a causa del fenomeno del vorticismo (la
creazione di micro-vortici tra gli strati vorticosi nel
vortice principale che si muovono a velocità
differenti). Così ci si può aspettare di scoprire che i
miliardi di globuli rossi in realtà viaggiano nel
proprio spazio unico come una prova ulteriore
dell’ordine estremo del movimento del sangue.
Il tema ricorrente della Spirale
Il tema della spirale è evidente anche nella forma e
nella funzione del cuore e dei vasi sanguigni. La
muscolatura del cuore e delle arterie giù fino ai
capillari è orientata a spirale, e sia il cuore che le
arterie hanno movimento a spirale per aumentare la
quantità di moto del sangue (2), (18), (19). La
letteratura su considerazioni anatomiche e fisiologiche
del moto a torsione del cuore e dei vasi è completa ed è
stata recentemente rivista (2). Il fatto che
l’orientamento delle cellule endoteliali arteriose segue
da vicino i modelli di flusso del sangue è ben
consolidata (18), (19).
In un gruppo di pazienti sottoposti a chirurgia
ricostruttiva vascolare delle estremità inferiori,
Stonebridge e Brophy hanno osservato, con un esame
angioscopico diretto, che la superficie interna delle
arterie era organizzata in una serie di pieghe a
spirale.
Hanno osservato che le pieghe si verificano a causa del
flusso sanguigno a spirale, che può essere più
efficiente, richiedendo meno energia per guidare il
sangue attraverso l’affusolato e ramificato sistema
arterioso (19). Hanno inoltre osservato il sangue
vorticante con le fibre ottiche nella regione delle
pieghe endoluminali. Riguardo a questo, gli appassionati
sanno che le canne di fucile rigate, costringendo la
pallottola a ruotare, rendono più stabile la sua
traiettoria, e quindi più precisa nel raggiungere il suo
bersaglio.
Nei vasi il sangue “riga” i suoi condotti proprio allo
scopo di rafforzare il suo impulso di torsione.
Tuttavia, queste pieghe a spirale non si trovano nelle
arterie asportate, sono dinamiche del tessuto vivente.
Conclusioni Fisiologiche
Il movimento autonomo a vortice discusso nel presente
documento è inerente al movimento del sangue. Non è un
disturbo accidentale locale spesso spiegato come
turbolenza o correnti parassite, né un fenomeno
localizzato, con un unico scopo funzionale come nella
dinamica delle valvole cardiache. Da una visione più
ampia si può prevedere che il sangue dovrebbe muoversi
così, considerando che i fluidi in natura tendono a
muoversi in modo curvilineo, che è il loro percorso con
il minimo impiego di energia. L’espressione estrema di
questa tendenza nella natura, in termini di ordine,
stabilità e minor consumo di energia sono i tornado e le
scie dei “jet”.
Potenziali Conseguenze Cliniche
Queste considerazioni dovrebbero favorire una
comprensione più rapida del sistema cardiovascolare
attraverso un riesame della grande quantità di preziosi
dati sperimentali raccolti in tutto il mondo. Dal
momento che abbiamo osservato che il sangue ha una forma
altamente dinamica e ordinata, e un moto e un
orientamento ordinato dei corpuscoli del sangue,
dovremmo essere in grado di sviluppare dispositivi e
tecniche per rilevare piccole deviazioni da norme di
gruppo e singole, e quindi costituire una base per una
diagnosi molto precoce delle malattie cardiovascolari,
che resta la prima causa di morte negli Stati Uniti.
Nuove e più efficaci terapie per le malattie
cardiovascolari, si spera, potrebbero anche evolvere da
questa nuova prospettiva sulla fisiologia
cardiovascolare.
Nota finale
*Il manometro a tubo di Bourdon prende il nome dal suo
inventore, Bourdon. Il suo elemento sensibile alla
pressione è costituito da un tubo piegato circolarmente
che è appiattito per aumentare la sua sensibilità alla
pressione. Quando il tubo è sottoposto ad una pressione
interna positiva tende a raddrizzarsi; quando è
sottoposto ad una pressione interna negativa la
curvatura aumenta.
La deformazione del tubo è proporzionale alla pressione
e viene trasmessa tramite collegamenti e ingranaggi a
meccanismi che dirigono una lancetta su una scala
graduata per indicare la pressione.
Ringraziamenti
Ringraziamo Larry W. Stephenson, MD, Chief of
Cardiothoracic Surgery, Wayne State University School of
Medicine e Beverly Rubik, Ph.D., per i loro commenti su
questo lavoro.
Riferimenti
(1) Borelli, De Motu Animalium. Rome, 1681.
(2) Marinelli, R., Penney, D.G., et al. 1991.
Rotary motion in the heart and blood
vessels: a review. Journal of Applied Cardiology 6:
421-431.
(3) Berne, R., Levy, M., 1986. Cardiovascular
Physiology.
St. Louis, MO: C.V.
Mossy Co., p. 105.
(4) Rushmer, R.F., D.K. Crystal. 1951. Changes in
configuration of the ventricular chambers during cardiac
cycle. Circulation 4: 211-218.
(5) Steiner, R., 1990. Psychoanalysis and Spiritual
Psychology. Hudson, NY: Anthroposophic Press, p. 126.
(6) Steiner, R., 1920. Spiritual Science and Medicine.
London, England: Rudolf Steiner Press, 24-25.
(7) McDonald, D.,1952. The velocity of blood flow in
the rabbit aorta studied with high speed cinematography.
Journal of Physiology 118: 328-329.
(8) Noble, M.I., 1968. The contribution of blood
momentum to left ventricular ejection in dog.
Circulation Res. 26: 663-670.
(9) Bremer, J. 1932. Presence and influence of spiral
streams in the heart of the chick embryo. American
Journal of Anatomy, 49: 409-440.
(10) Manteuffel-Szoege, L., 1969. Remarks on blood
flow. J. of Cardiovasc. Surg. 10: 22-30.
(11) Pomerance, A., Davies, M. 1975. Pathology of the
Heart London, England: Blackwell Scientific Publications,
pp. 538-39.
(12) Taylor, D.E.M., J.D. Wade. 1973. Pattern of blood
flow in the heart. Cardiovascular Research 7:14-21.
(13) Kilner P.J., Z. Y. Guang, et al. 1993. Helical and
retrograde secondary flow patterns in the aortic arch
studied by three-directional magnetic velocity mapping.
Circulation 88: 2235-2247.
(14) Arbulu, A., I. Asfaw. 1981. Tricuspid valvulectomy
without prosthetic replacement. J. Thorac Cardiovasc
Surg 82: 684-691.
(15) Werner, J.A., H.L. Greene, et al. 1981.
Visualization of cardiac valve motion in man during
external chest compression using two dimensional
echocardiography. Circulation 63: 1417-1421.
(16) Irisawa, H., M. F., Wilson, R.F. Rushmer. 1960.
Left ventricle as mixing chamber. Circulation Research
8:183-87.
(17) Brecher,G.A. 1956. Experimental evidence of
ventricular diastolic suction. Circulation Research
4:513-18.
(18) Lowell, L.B., L.S. Adamson. 1980. Relationship
between blood flow direction and endothelial cell
orientation at arterial branch sites in rabbits and mice.
Circ. Res. 48: 481-488.
(19) Stonebridge, P.A., C. M. Brophy. 1991. Spiral flow
in arteries? The Lancet 338:1360-61.
Tratto dal sito Arnold Ehret Italia Link: arnoldehret.it/il-cuore-non-e-una-pompa
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Un gruppo di studio del
Rowett Research Institute in Scozia ha trovato che la sostanza gialla intorno ai
semini dei pomodori ha il
potere di ridurre del 72% l'aggregazione piastrinica.
Che significa ? Riduzione del rischio di coaguli e prevenzione delle
malattie cardiovascolari !
Il consiglio è di mangiare quindi 3 o 4
pomodori al giorno cotti o crudi senza scartare il loro prezioso contenuto.
Errore:
non si devono mangiare i pomodori (specie cotti e con la pelle)
tutti i giorni perche' essi
acidificano le
digestioni e quindi procurano alterazione del
pH intestinale e nel
tempo proliferazione dei funghi per l'alterazione della
flora che interviene ogni
qual
volta si altera il pH e non succede solo questo....
Utilizzare invece solo i semi
(se possibile quelli
selvatici ed
in poca quantita' giornaliera)
provenienti
da coltivazioni biologiche !
La prova:
Dalla bistecca
all'ischemia, la colpa è della
flora
intestinale – 06/11/2014
Scoperto un nuovo meccanismo biochimico attraverso cui
la carne rossa
espone al rischio di malattie cardiovascolari:
l'insorgenza dell'aterosclerosi - la progressiva
ostruzione delle arterie che predispone all'ischemia - è
promossa da un composto chimico chiamato
gamma-butirrobetaina, prodotto dalla
flora
intestinale a partire da una proteina che abbonda in
quell'alimento.
Lo studio, secondo il quale la gamma-butirrobetaina è
ancor più pericolosa per la salute cardiovascolare di
un'altra sostanza identificata in precedenza, apre la
strada all'individuazione di nuovi bersagli
terapeutici(red)
L'abbondante consumo di carne rossa può minacciare la
salute: studi epidemiologici hanno mostrato in
particolare che espone al rischio di malattie
cardiovascolari.
Un nuovo
studio pubblicato sulla rivista “Cell Metabolism” a
firma di Stanley Hazen, della Cleveland Clinic, di
Cleveland, in Ohio, e colleghi chiarisce ora il
meccanismo fisiologico alla base di questa correlazione,
che coinvolge la L-carnitina, una proteina abbondante
nella carne rossa, e la
flora
batterica intestinale.
La carne di manzo e la più consumata delle carni rosse:
il rischio cardiovascolare è legato alla trasformazione
della L-carnitina da parte dei batteri dell'intestino.
In una precedente ricerca, Hazen e colleghi avevano
chiarito il legame tra carne rossa e aterosclerosi, il
processo di indurimento delle arterie che può
determinare un ridotto afflusso di sangue in diversi
tessuti e nei casi più gravi un'ischemia.
L'aterosclerosi è infatti promossa da un composto
chimico denominato trimetilamina-N-ossido (TMAO), che
viene sintetizzato da un precursore, la trimetilamina.
Quest'ultima viene prodotta dai batteri dell'intestino a
partire dalla L-carnitina, una proteina contenuta in
grandi quantità nella carne rossa.
In questo nuovo studio, condotto su topi, Hazen e
colleghi hanno identificato un altro metabolita, la
gamma-butirrobetaina, che viene prodotta in quantità
ancora maggiori dalla flora batterica a partire dalla
L-carnitina, e contribuisce anch'essa
all'aterosclerosi.
Gli autori hanno scoperto in particolare che la
gamma-butirrobetaina è prodotta dai batteri come
metabolita intermedio a un tasso mille volte più elevato
rispetto alla trimetilamina: si tratta quindi del
metabolita più abbondante generato nell'intestino a
partire dalla L-carnitina introdotta nell'organismo con
la dieta. Inoltre, la gamma-butirrobetaina può essere
convertita anch'essa in trimetilalamina e TMAO. Si
tratta quindi di una sostanza notevolmente più
pericolosa per la salute cardiovascolare.
Lo studio ha mostrato un altro dato interessante: i
batteri che producono la gamma-butirrobetaina a partire
dalla L-carnitina sono diversi da quelli che producono
la trimetilamina. L'esistenza di un nuovo cammino
biochimico di trasformazione della proteina ha
conseguenze importanti perché potrebbe essere sfruttato
come nuovo bersaglio terapeutico per la prevenzione
dell'aterosclerosi.
Una possibile via potrebbe prevedere per esempio
l'inibizione di diversi enzimi batterici o il
cambiamento della composizione della flora batterica
intestinale con probiotici e altri trattamenti.
By Adrianna Williams/Corbis - Tratto da: lescienze.it
Commento NdR: ma questo e’ esattamente cio’ che
la
Medicina Naturale
insegna da migliaia di anni…. finalmente ci arrivano
anche questi ricercatori all’alba del 2014….con una
giusta e funzionale
flora batterica intestinale, aiutata
nelle sue funzioni dalla giusta alimentazione, le "malattie"
NON compaiono MAI !!
A riprova:
E se l’aterosclerosi venisse
(anche) dalla pancia ?
A finire sotto "accusa" un microbiota della
flora
batterica intestinale
- 25/06/2016
Gli ultimi studi aprono un nuovo fronte di
‘responsibilità’ dei miliardi di ospiti che popolano il
nostro intestino. Un microbiota particolare, selezionato
da una dieta ricca di uova e carne, potrebbe provocare
un eccesso di attivazione piastrinica e dunque favorire
le trombosi ed altro. L'osservazione sperimentale è per
ora stata fatta sui topi, ma anche nell'uomo è possibile
rintracciare questo fenotipo anche nei soggetti obesi e
con insulino-resistenza.
Un articolo appena pubblicato sul
New England Journal of Medicine, attira l’attenzione
su un altro fronte di "innesco", per molti aspetti
inedito e ancora appannaggio della ricerca di base, più
che della clinica.
Protagonista è ancora una volta il
microbiota intestinale, già chiamato in causa per
molte altre patologie sistemiche
“Alcune sostanze nutritive come la fosfatidilcolina, la
colina, la carnitina – scrive Herbert Tilg, dipartimento
di medicina interna dell’Università di Innsbruck
(Austria) – vengono processate dal
microbiota
intestinale per produrre trimetilamina (TMA) che,
assorbita dall’intestino,
viene convertita nel fegato in TMA-N-ossido (TMAO) dalle
monossigenasi contenti flavina (FMO)”.
I TMAO hanno un effetto favorente l’aterosclerosi,
promuovendo l’accumulo di macrofagi carichi di
colesterolo e la formazione delle foamcell, che entrambi
danno un contributo importante allo sviluppo delle
placche vulnerabili.
Nell’uomo, il consumo di cibi quali carne e uova
è stato associato ad un aumento dei livelli di TMAO, a
loro volta correlati con un aumentato rischio di eventi
cardiovascolari, maggiori nei pazienti coronaropatici.
La somministrazione di
antibiotici
riduce in maniera importante le concentrazioni
plasmatiche di TMAO, che poi risalgono alla sospensione
dei farmaci. Anche questo dimostra l’importanza
del microbiota nella produzione dei TMAO.
Un recente lavoro di Zhu pubblicato su Cell ha
evidenziato che i livelli plasmatici di TMAO nell’uomo
correlano con il rischio di trombosi. A livelli
fisiologici, in presenza di shear stress, i TMAO
aumentano l’attivazione piastrinica. Esponendo inoltre
le piastrine a livelli crescenti di TMAO, si assiste al
rilascio di calcio dai depositi intracellulari, fenomeno
questo che facilita l’attivazione piastrinica da parte
di una serie di agonisti.
Somministrando ai topi un eccesso di colina con la
dieta, i TMAO prodotti dal microbiota aumentano la
responsività delle piastrine, promuovendo un fenotipo di
tipo protrombotico.
Zhu e colleghi hanno individuato 9 specie batteriche
associate ai livelli plasmatici di TMAO e 15 specie
correlate in maniera significativa al rischio di
trombosi nei topi.
Gli stessi autori hanno dimostrato che il trapianto
fecale effettuato nei topi germ-free, ‘contagia’ a
questi animali un aumentato rischio di trombosi che,
almeno nei topi, è dunque un tratto trasmissibile.
Non è però ancora mai stato individuato un recettore per
i TMAO.
Tilg ritiene dunque che questi studi, oltre ad aver
rivelato un inedito rapporto tra dieta,
microbiota, attivazione piastrinica e rischio di
trombosi, apriranno la strada ad un filone di ricerca
del tutto nuovo e a possibili nuovi trattamenti per la
prevenzione delle patologie aterosclerotiche.
E’ infatti già noto che il 3,3-dimetil-1-butanolo
inibisce la formazione dei TMA da parte del microbiota,
riducendo così i livelli plasmatici di TMAO e
proteggendo dall’aterosclerosi facilitata dalla colina
dietetica.
Prima di elaborare approcci terapeutici anti-TMAO
tuttavia - ammonisce l’autore – è necessario stabilire
se oltre a dieta e microbiota ci siano altri fattori in
grado di influenzare questo sistema.
Inoltre la colina è un nutriente critico per molte
funzioni cellulari, dunque è necessario appurare,
attraverso studi clinici, che una sua riduzione nella
dieta non provochi danni.
Commento NdR: pare che questi ricercatori non si
rendano conto che cio' che hanno scoperto e' null'altro
che un'alterazione della
flora
intestinale (microbiota) che produce
conseguentemente queste sostanze che attivano i processi
qui descritti.
Tutto cio' e' da decenni e decenni che la
medicina naturale insegna...che
tutte le "malattie" nascono dall'intestino e dai
suoi disordini dovuti in sintesi, a vari cofattori:
alimentazione inadatta,
farmaci,
vaccini,
stress,
conflitti spirituali irrisolti !
I disturbi dei vasi sanguigni possono raramente essere
presenti sin dalla nascita, ma questi vengono a galla in
una eta' che oscilla tra i 20 ed i 40, a volte anche
dopo. Sono lesioni delle strutture dei
vasi,che,comportano nel tempo vere e proprie rotture con
massiva fuoriuscita di sangue. Se ad essere interessata
e' un vaso del cranio, dipende dal calibro di esso, si
va dall'ictus alla morte improvvisa.
Tecnica per
riattivare
circolazione sanguigna e soprattutto quella
linfatica (drenaggio
linfatico) ed il
transito
intestinale, ma anche la
termica delle viscere, cioè le
infiammazioni profonde del corpo, assieme alle
Frizioni
fredde ed ai
cataplasmi di argilla/terra fredda sul ventre.
1 - doccia fredda sugli arti ogni
mattina, in senso antiorario e partendo dal basso per
sostenere il passaggio della linfa e quindi la pulizia
della matrice durante la fase più liquida del tessuto
connettivo
2 -
saltellare
sul posto, per almeno 3 volte, 3 minuti alla volta. Il
movimento sussultorio aiuta il sistema linfatico e mette
in moto l’intestino,
l’organo
di espulsione finale delle tossine in circolo.
3 - Bere acqua calda appena alzati e poi durante tutto
il giorno. L’acqua è il primo nutrimento dell’organismo
e l’unico in grado “pulire” quando c’è bisogno di farlo.
Bere acqua calda la mattina regolarizza l’intestino e
sorseggiarla durante il giorno consente all’acqua di
raggiungere immediatamente i processi metabolici per
sostenere il naturale ritmo biologico in atto.
Leggete il Cuore non
e' una pompa ma qualcosa si diverso e molto altro
vedi i
particolari
sull'aneurisma cerebrale
+
Cervello base
http://www.farmacoecura.it/malattie/aneurisma-cerebrale-sintomi-conseguenze-cause/
Disintossicare tutto l'organismo,
specialmente effettuare il
riordino della
flora batterica
intestinale e la
disintossicazione del
fegato !
Come tenere pulito anche il cervello:
Alimentazione basica,
Emodieta e
Crudismo
Quando e come il cervello elimina le tossine,
quando vi riesce: durante il sonno...per cui,
meglio si dorme, meglio e piu' facilmente di
eliminano le tossine.
vedi anche:
Obesita e Glicemia +
Crudismo
+
Emodieta
+
Gruppi sanguigni e carattere
+ Scienza della
Nutrizione
+ Molecole Buone = Cibo
adatto
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
August
Krogh,
dopo molti anni di studio, ha trovato che i capillari
sono dilatati o contratti a seconda della quantità di sangue
necessaria del
tessuto. Ha inoltre condotto ricerche sulla
respirazione cellulare
e sul sistema circolatorio ed inventato un microtonómetro
per misurare la tensione di ossigeno e anidride carbonica
nel sangue arterioso.
Da queste indagini, Krogh ha sviluppato uno schema generale
del sistema capillare (microcircolazione),
ed il suo meccanismo normativo in cui i nervi sono
coinvolti, anche come ormoni. I suoi studi sul
metabolismo, sulla
fisiologia della
respirazione e della circolazione e, soprattutto,
quelli sul meccanismo di regolazione vasomotoria dei
capillari sanguigni, nel 1920 gli valsero il premio Nobel
per la medicina o la fisiologia.
Nei fatti egli descrive la "nascita
della malattia" come un'alterazione della
circolazione sanguigna nei microvasi, la quale alterando
la funzionalita' cellulare, ne altera il suo
metabolismo.
TESSUTO VASCOLARE -
Livello superiore -
Cellula
Organizzazione in tessuti, organi e sistemi
E' rappresentato dai liquidi circolanti, più
specificatamente da sangue e linfa: la sua
funzione è quella di irrorare i
tessuti e gli organi del
corpo di un essere vivente, trasportandovi ossigeno e
sostanze nutritive e prelevandovi sostanze di rifiuto del
metabolismo e della
respirazione, oltre che a partecipare
alla difesa dell'organismo costituendo con la sua parte corpuscolata il sistema
immunitario. Sangue e linfa sono costituiti da un
plasma liquido contenente
cellule libere: queste ultime
rappresentano appunto la cosiddetta parte corpuscolata,
comprendente le
cellule della serie bianca, cioè i
leucociti o globuli bianchi, e le cellule della serie
rossa, cioè gli eritrociti o globuli rossi.
Sono conosciuti diversi tipi di leucociti: linfociti,
granulociti , monociti, e tutti svolgono la loro attività
principale nei tessuti.
Quelli che vengono osservati nel torrente circolatorio
solitamente si stanno trasferendo dai siti di origine verso
il midollo, la milza o le strutture linfoidi nei tessuti.
I linfociti, provenienti da milza, timo e linfonodi,
sono più comuni nei vasi linfatici e nei linfonodi
interposti lungo il loro percorso.
Essi sono privi di attività ameboide, e svolgono un'azione
difensiva partecipando alle reazioni immunitarie,
trasformandosi in cellule produttrici di anticorpi, le quali
sintetizzano le gammaglobuline.
I granulociti,
provenienti dalle cellule reticoloendoteliali all'esterno
dei capillari del midollo osseo, si trovano nella corrente
sanguigna ed intorno ai tessuti. Si dividono in granulociti
neutrofili, eosinofili e basofili. Dotati di capacità
ameboide, sono in grado di uscire dai vasi sanguigni e di
penetrare nei tessuti, dove intervengono contro le
infezioni, eliminando le sostanze estranee. In particolare i
granulociti neutrofili sono fagociti attivi (dal greco
phagein = mangiare e kytos = cellula) che
proteggono dalle infezioni causate da batteri, eliminandoli
tramite
fagocitosi.
I granulociti eosinofili e basofili
intervengono nelle reazioni immunitarie.
-I monociti provengono dalla milza e dal midollo
osseo. Anch'essi dotati di capacità ameboide e fagocitica,
possono come i granulociti abbandonare il torrente
circolatorio per passare nei tessuti.
Un'altra componente corpuscolata del sangue è costituita
dalle piastrine, che derivano dalla frammentazione
dei megalocariociti presenti nel midollo osseo. Esse hanno
una forma più o meno discoidale e forniscono la sostanza
necessaria alla coagulazione del sangue: infatti, quando un
vaso sanguigno viene leso, le piastrine si aggregano e si
disintegrano, liberando tromboplastina, la sostanza cioè che
inizia il processo di coagulazione. La tromboplastina,
combinandosi con gli ioni calcio sempre presenti nel plasma,
agisce sulla protrombina, un'altra
proteina plasmatica
(sintetizzata dal fegato grazie alla vitamina K), per
produrre trombina.
La trombina agisce su di un'altra proteina plasmatica, il
fibrinogeno, convertendola in fibrina, la quale si trasforma
in una massa di fibre sottili che bloccano i corpuscoli del
sangue, formando così il coagulo.
-Gli eritrociti o globuli rossi sono prodotti
principalmente dal midollo rosso. Sono deputati al
trasporto dell'ossigeno ai vari distretti del corpo ed al
prelievo dell'anidride carbonica, prodotto di rifiuto della
respirazione, per la sua eliminazione.
La funzione del trasporto dell'ossigeno viene svolta grazie
alla presenza negli eritrociti dell'emoglobina, una
proteina coniugata contenente ferro. La sua molecola è
globulare ed è formata da quattro subunità, ciascuna delle
quali è costituita da un gruppo prostetico, detto eme,
coniugato ad una
catena polipeptidica.
L'eme è un derivato porfirinico (anello tetrapirrolico)
contenente al centro un atomo di ferro. I quattro
polipeptidi, chiamati nella loro totalità globina, sono
uguali a due a due, e nell'uomo sono detti rispettivamente
catena alfa e catena beta. L'emoglobina lega l'ossigeno a
livello degli alveoli polmonari in corrispondenza del ferro
dell'eme, diventando così ossiemoglobina.
Il sangue così ossigenato passa nel circolo generale,
distribuendosi a tutti i tessuti, dove l'ossigeno viene
liberato. Contemporaneamente, l'anidride carbonica
proveniente dal metabolismo ossidativo delle cellule viene
trasportata in direzione opposta fino ai polmoni.
L'anidride carbonica è trasportata nel sangue sotto tre
forme: una piccola quantità (circa il 10%) viene trasportata
sotto forma di anidride carbonica fisicamente disciolta nel
plasma; la maggior parte (circa il 70%) sotto forma di
bicarbonati trasportati sia negli eritrociti che nel
plasma; una terza quantità (circa il 20%) come un composto
di combinazione con un gruppo aminico della globina (detto
perciò carbamino-emoglobina) e con gruppi aminici delle
proteine plasmatiche.
I globuli rossi circolanti hanno una vita media di 120
giorni. Al termine della loro vita subiscono un processo di
invecchiamento che provoca modificazioni nella loro
struttura relative soprattutto alla membrana cellulare, a
causa dei quali vengono riconosciuti e captati dalla milza
(e in minor misura da fegato e midollo osseo) dove sono
fagocitati dai macrofagi del sistema reticolo-istocitario.
La globina viene degradata in
aminoacidi e l'eme si
trasforma nel pigmento biliare bilirubina, che viene secreto
dal fegato nel duodeno. Il ferro dell'eme viene depositato
invece nel citoplasma dei macrofagi sotto forma di complessi
che vengono formati con le proteine ferritina ed emosiderina,
e può essere ceduto agli eritroblasti che lo riutilizzano
per la sintesi di nuova emoglobina.
Gli eritrociti nella maggior parte dei mammiferi sono
tondeggianti, biconcavi e privi di nucleo; negli altri
vertebrati sono ovoidali, biconvessi e privi di nucleo. La
forma biconcava e priva di nucleo presente nella maggior
parte dei mammiferi, compreso l'uomo, sembra rappresentare
uno stratagemma evolutivo, in quanto assicura la massima
efficienza consentendo una rapida diffusione di ossigeno e/o
anidride carbonica all'interno della
cellula. Infatti un elemento biconcavo possiede,
a parità di volume, una superficie maggiore per unità di
contenuto di quella di un elemento sferico, oltre al fatto
che la sua parte centrale risulta più vicina alla
superficie.
In generale le funzioni svolte dal sangue sono numerose, e
possono essere qui di seguito riassunte:
1) Trasporta ossigeno dagli organi dei sistemi
respiratori ai tessuti, e preleva anidride carbonica dai
tessuti stessi trasportandola in senso inverso fino agli
organi respiratori, dove viene
eliminata.
2) Trasporta acqua e sostanze nutritive provenienti
dagli alimenti elaborati dall'apparato
digerente ai tessuti dei vari
organi.
3) Trasporta sostanze nutritive accumulate da un
organo, o da un tessuto, ad un altro quando è necessario.
4) Trasporta rifiuti organici, sali minerali in
eccesso in soluzione, e acqua, agli organi del
sistema escretore.
5) Trasporta gli
ormoni dalle
ghiandole dove sono prodotti
ai siti bersaglio.
6) Trasporta gli anticorpi per la difesa
dell'organismo durante la risposta immunitaria.
7) Regola il
pH dei
tessuti entro stretti limiti per mezzo dei
tamponi quali i fosfati e i bicarbonati, mantenendo un
pH
relativamente costante di 7,35- 7,4.
8) Mantiene il bilancio idrico fra i tessuti e le
strutture deputate all'escrezione, svolgendo questo compito
con una tale rapidità che il suo contenuto idrico non varia
in maniera apprezzabile in un individuo in salute.
9) Negli uccelli e nei mammiferi, animali a sangue
caldo, cioè omeotermi, serve a mantenere la temperatura del
corpo entro stretti limiti, distribuendosi in maniera
differenziale fra gli organi interni e la superficie del
corpo.
E' il sangue contenuto nei capillari a svolgere la funzione
di scambio di sostanze nutritive e prodotti finali del
metabolismo, e ciò avviene nella linfa, il liquido
tessutale, che si raccoglie nei canali interstiziali che si
trovano fra capillari e cellule.
La linfa è un filtrato di
plasma, cioè un liquido formatosi dall'efflusso dell'acqua e
dei soluti attraverso la parete dei capillari, promosso
all'estremità arteriosa dei capillari dalla pressione
idrostatica dovuta all'azione del cuore, mentre le proteine
plasmatiche restano nei capillari perchè le loro notevoli
dimensioni molecolari ne impediscono la diffusione.
Comunque non c'è una perdita continua di plasma nel sangue
perchè la pressione idrostatica è contrastata dalla
pressione osmotica che fa entrare l'acqua nei capillari:
infatti la concentrazione dell'acqua è maggiore nella linfa
rispetto al sangue a causa delle proteine trattenute nei
capillari, per cui l'acqua fluisce all'interno trasportando
con sè soluti a cui le pareti dei capillari sono
permeabili. All'estremità venosa dei capillari la
situazione si inverte, in quanto la pressione idrostatica è
inferiore a quella osmotica, e quindi si ha un movimento
netto di acqua e soluti verso l'interno.
Oltre ad essere trasportati dal movimento osmotico
dell'acqua i soluti si muovono per diffusione passiva
in direzioni determinate dai loro gradienti di
concentrazione. Per esempio, quando il glucosio è
utilizzato dalle
cellule dei muscoli durante
l'attività muscolare, la sua concentrazione nella linfa
scende rispetto a quella del sangue, e quindi il glucosio
presente nel sangue diffonde nella linfa.
La diffusione si ha anche tra cellule e linfa, con la
differenza però che le cellule sono capaci anche di
trasporto attivo.
Oltre che con questo tipo di processo la linfa viene
restituita al sangue anche grazie al sistema linfatico,
costituito appunto da vasi linfatici (con pareti sottili e
provvisti di valvole) che si trovano fra cellule e
capillari.
Il sistema linfatico
trasporta il liquido in un solo verso, dai tessuti al sangue
e al cuore, grazie all'azione esercitata dai muscoli sui
vasi linfatici e alle variazioni della pressione toracica
determinata dalla respirazione, mentre le valvole linfatiche
ne impediscono il reflusso. E' essenziale nel mantenere il
volume sanguigno. Lungo i vasi linfatici si trovano
numerosi linfonodi che, oltre a produrre linfociti,
difendono l'organismo dalle infezioni intercettando gli
organismi patogeni.
Tratto da: ispesl.it
Commento NdR:
Inoltre ripetiamo alcuni
concetti visti da altre
angolazioni e livelli, siccome le
pareti dei
vasi sanguigni (arterie
e
vene) sono composte
da particolari
tessuti,
questi quando sono,
dagli
insulti vaccinali
ed altro, (come scritto
nella premessa
introduttiva), investiti
anch'essi dalle
intossicazioni
cellulari e/o tissutali ed
infiammazioni (vasculite), la conseguenza e'
anche il
rallentamento in esse
del
flusso sanguigno,
quando addirittura non
compaiono, nella
microcircolazione
sanguigna di certi
tessuti, in certi organi, delle
micro
ischemie
od in certi casi anche
di fenomeni
trombosici (piu' o
meno intensi),
le cui cause sono
riconducibili
essenzialmente alla
cosiddetta
triade di Virchow:
stasi del circolo -
vedi sotto:
(SC)
-, lesione
endoteliale del
tessuto epiteliale e
alterazioni della
coagulazione
del sangue, per le
tossine
introdotte,
soprattutto con i
vaccini !
Poichè le pareti dei
tessuti
di cui parliamo, compongono
i tubicini delle arterie
e delle vene dei
vasi sanguigni,
queste pareti non sono rafforzate da muscoli, ne' da altro,
quindi queste possono facilmente perdere il loro normale
"tono", quando il sangue
che scorre al loro interno ed il
flusso ematico
vengono rallentati.
Un esempio: le
vene varicose sono l'indicazione
piu' nota e facilmente visibile, sulla
pelle, di questo evento, ma cio' avviene
e/o puo' avvenire, anche all'interno di
qualsiasi altro tipo di
tessuto
od
organo
dell'organismo, dato che
la
circolazione sanguigna
e di conseguenza anche
la
microcircolazione
e'
sempre presente in ogni
tipo di
tessuto.
- vedi:
Semeiotica Biofisica
+
Danni dei Vaccini Psico-fisici
(SC) Stasi
del Circolo a vari
stadi, prevalentemente
nella circolazione sanguigna, fino al
microcircolo:
Nello stadio I, o
dell’irritazione,
prevalgono i fenomeni
compressivi con stasi
venosa ed edema.
L'edema
(dal
greco οίδημα,
gonfiore) è un accumulo
di liquidi corporei (di
qualsiasi tipo) in certi
"spazi" interstiziali
dell'organismo.
Nello stadio II, o dei
deficit, si determina
un aumento della
pressione interstiziale
con stasi del
microcircolo.
Nello stadio III, o
delle paralisi, si
realizza una piu' o meno
grave
ischemia.
Se tutte o parte delle
cellule nervose si
trovano in uno stato di
media eccitazione per i
punti indicati qui
sopra, ed eccitano i
propri prolungamenti
nervosi (cilindrassi),
l'intera immensa rete
costituisce uno stato di
eccitazione, a seconda
della zona del tessuto
neuronale investita
dalle tossine vaccinali,
droghe, farmaci, cibi
tossici, acque malsane,
alcol, ecc.
In particolare le
tossine aggrediscono
alcune terminazioni
nervose proprie del
cervello, dando
prima dei sintomi di
eccitazione = agitazione
psichica, intenso
stress, con
alterazione delle
sinapsi neuronali e
quindi dei circuiti che
formano e formeranno nel
lattante la
personalita’.
Un esempio importante:
J Cereb Blood Flow Metab. 2013 Sep 18. doi: 10.1038/jcbfm.2013.161.
[Epub ahead of print] Cerebral arterial bolus arrival time
is prolonged in multiple sclerosis and associated with
disability.
Paling D, Thade
Petersen E, Tozer
DJ, Altmann
DR, Wheeler-Kingshott
CA, Kapoor
R, Miller
DH, Golay
X.
Sourc: Department of Neuroinflammation, UCL Institute of
Neurology, Queen Square MS Centre, London, UK.
Abstract
Alterations in the overall
cerebral hemodynamics have been reported in multiple
sclerosis (MS); however, their cause and significance is
unknown. While potential venous causes have been examined,
arterial causes have not. In this study, a multiple delay
time arterial spin labeling magnetic resonance imaging
sequence at 3T was used to quantify the arterial hemodynamic
parameter bolus arrival time (BAT) and cerebral blood flow (CBF)
in normal-appearing white matter (NAWM) and deep gray matter
in 33 controls and 35 patients with relapsing- remitting MS.
Bolus arrival time was prolonged in MS in NAWM (1.0±0.2
versus 0.9±0.2 seconds,
P=0.031)and deep gray matter (0.90±0.18 versus 0.80±0.14 seconds,
P=0.001) and CBF was increased in NAWM (14±4 versus 10±2 mL/100 g/min,
P=0.001).
Prolonged BAT in NAWM (P=0.042) and deep gray matter
(P=0.01) Alpha were associated with higher expanded
disability status score. This study demonstrates alteration
in cerebral arterial hemodynamics in MS. One possible cause
may be widespread inflammation. Bolus arrival time was
longer in patients with greater disability independent of
atrophy and T2 lesion load, suggesting alterations in
cerebral arterial hemodynamics may be a marker of clinically
relevant pathology.Journal of Cerebral Blood Flow &
Metabolism advance online publication, 18 September 2013;
doi:10.1038/jcbfm.2013.161.
PMID: 24045400 - [PubMed - as supplied by publisher]
Abstract (sintesi)
Alterazioni complessive nell’emodinamica cerebrale sono
stati riportati nella
Sclerosi Multipla (SM), tuttavia, la
loro causa e il loro significato sono sconosciuti. Mentre
non sono state esaminate le possibili cause venose, ed
arteriose.
Questo studio dimostra solo un'alterazione emodinamica delle
arterie cerebrali nella sclerosi multipla.
Una possibile causa potrebbe essere l'infiammazione diffusa.
Tratto da: Journal di Cerebral Blood Flow & Metabolism
pubblicazione online, 18 settembre 2013, doi: 10.1038/jcbfm.2013.161
PMID: 24045400 - [PubMed - come fornito dalla casa editrice]
Commento NdR:
Non poteva che essere cosi, in quanto le
arterie, le vene ed
il
microcircolo,
essendo dei tubi con le pareti di essi fatte da tessuti e
quindi dalle
cellule che li compongono che li alimentano per
mantenerli funzionali al loro scopo, di trasportane il
sangue alle giuste velocita’ e quantita' per mantenere sano
l’organismo.
Quando per,
alimentazione inadatta o
contaminata, utilizzo di
Vaccini e/o
farmaci o di
amalgami dentali e/o protesi non adatte, la funzione
cellulare essa viene ad essere compromessa, in quel tipo od
altri tipi di
tessuti, ecco che le cellule ivi residenti si troveranno
in situazioni di malfunzione, cioe’ in uno stato di
metabolismo alterato e di
stress ossidativo che si ripercuote sul tessuto
interessato,
infiammandolo e non mantenendo il tessuto nelle sue
opportune e giuste funzionalita' operative.
In questo caso specifico, si tratta di una
infiammazione che
restringe il diametro interno del tubo, dell’arteria,
vena e/o vaso sanguigno e quindi la velocita’ del
transito e la quantita’ del flussi di sangue in quello
specifico tratto, viene ad essere alterata compromettendo la
funzionalita’ cerebrale piu’ o meno intensamente, con le
conseguenze del caso ritrovato anche e non solo nella
Sclerosi Multipla.
Per inciso questa e' la semplice e
chiara eziopatogenesi: l'eziopatogenesi o
etiopatogenesi, in
medicina, è l'analisi del processo di
insorgenza di una patologia e del suo sviluppo (patogenesi),
con particolare attenzione alle sue cause (eziologia); il
termine deriva dalla fusione di
eziologia e
patogenesi.di
QUALSIASI
sintomo chiamato impropriamente
"malattia" dai
medici della
medicina allopatica.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Stress:
scoperto il meccanismo che porta a ictus e infarto
– 27/06/2014Scienziati americani hanno svelato la stretta
correlazione tra stress e infarto o ictus. A dimostrarlo uno
studio della Harvard medical school, di Boston.
Secondo i ricercatori
la connessione sarebbe identificabile con una
sovrapproduzione di globuli bianchi. "Se ve ne sono troppi,
o sono nel posto sbagliato, possono essere dannosi”, hanno
spiegato gli autori dello studio.
Gli scienziati sono riusciti a dimostrare le modalità con
cui lo stress cronico porta ad infarto e ictus.
La tensione emotiva infatti innesca una sovrapproduzione di
anticorpi quali i globuli bianchi che possono essere dannosi
se in eccesso. Le cellule in eccedenza si ammassano sulle
pareti interne delle arterie, limitando il flusso
sanguigno e favorendo la formazione di coaguli che bloccano
la circolazione o rompono i vasi e sfociano in
un’altra parte del corpo.
I globuli bianchi “sono fondamentali per combattere le
infezioni e favorire la guarigione, ma se se ne hanno
troppi, o sono nel posto sbagliato, possono essere dannosi,”
ha spiegato Matthias Nahrendorf della Harvard Medical School
di Boston.
Da tempo, i medici sono ben consapevoli che lo stress
cronico porta a malattie cardiovascolari. Ma finora non era
mai stato del tutto chiaro il meccanismo.
Per scoprire le cause, Nahrendorf e un team di ricercatori
hanno studiato le condizioni di 29 medici che lavorano in
un’unità di terapia intensiva. Il loro ambiente di lavoro è
considerato un modello per l’esposizione cronica da stress,
dato il ritmo veloce e le gravose responsabilità che portano
le decisioni tra la vita e la morte.
Confrontando i campioni di sangue prelevati durante le ore
di lavoro e le incombenze, così come i risultati dei
questionari di percezione dello stress, i ricercatori hanno
scoperto un legame tra stress e sistema immunitario. In
particolare, hanno notato che lo stress attiva le cellule
staminali del midollo osseo, che a sua volta innescano una
sovrapproduzione di globuli bianchi, chiamati anche
leucociti.
I globuli bianchi, cruciali nella guarigione delle ferite e
contro le infezioni, possono se in eccesso causare
conseguenze devastanti per le persone con malattie come
l’arteriosclerosi, un ispessimento delle pareti delle
arterie causata da un accumulo di placca.
Lo stesso studio è stato poi replicato su topi da
laboratorio, scoprendo che i globuli bianchi in eccesso sono
prodotti come conseguenza dello stress accumulato
all’interno delle arterie e la crescita potenziata della
placca.
“Qui, le cellule rilasciano enzimi che ammorbidiscono il
tessuto connettivo e portano alla rottura della placca”, ha
detto Nahrendorf. “Questa è la tipica causa di infarto
miocardico (attacco cardiaco) e ictus”.
Tratto da: bergamosera.com
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
AUTOREVOLE STUDIO, SCOPRE la PRESENZA di MALATTIE
CEREBROVASCOLARI in TUTTE le MALATTIE NEUROVEGETATIVE -
23 Ott. 2013
PERELMAN SCHOOL OF MEDICINE / UNIVERSITY OF PENNSYLVANIA
HEALTH SYSTEM - COMUNICATO STAMPA - 9 LUGLIO 2013
La
Presenza di malattie vascolari segnalate in tutte le diverse
malattie neurodegenerative.
Philadelphia, USA - I ricercatori della Scuola di Medicina
di Perelman all'Università della Pennsylvania hanno scoperto
che, attraverso una varietà di malattie neurodegenerative,
malattie cerebrovascolari, aumenta la circolazione del
sangue nel cervello è stata significativamente associata con
demenza.
I ricercatori sostengono che le persone che presentano già
le caratteristiche cliniche della malattia di Alzheimer e
altri deficit di memoria possono beneficiare di terapie
efficaci attualmente disponibili per ridurre i problemi
vascolari.
Pertanto, la gestione precoce dei fattori di rischio
vascolari, come la pressione alta e colesterolo, e
l'adozione di una dieta 'sana del cuore', così come
l'esercizio fisico e altri stili di vita nella mezza età può
ritardare o prevenire l'insorgenza della demenza dovuta al
morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
Il Centro per la ricerca sulle malattie neurodegenerative -
Perelman School of Medicine presso l'Università della
Pennsylvania - University of Pennsylvania Health System
Il legame tra la malattia cerebrovascolare era più forte con
la malattia di Alzheimer - rispetto ad altre malattie
neurodegenerative tra cui la degenerazione frontotemporale
lombare, il morbo di Lou Gehrig o SLA e morbo di Parkinson -
e ha avuto l'effetto più pronunciato nei pazienti di più
giovane Alzheimer, secondo lo studio, pubblicato sulla 10
luglio questione di cervello .
"Mentre non vi era prova già a suggerire che la malattia
vascolare potrebbe svolgere un ruolo nella malattia
neurodegenerativa, questo è il primo studio per confrontare
il peso delle malattie vascolari attraverso le malattie
neurodegenerative con multiple, distinte o diverse origini",
ha detto l'autore senior John Q. Trojanowski , MD, PhD ,
direttore del National Institute on Aging-finanziato
malattia Nucleo Centro di Alzheimer presso l'Università
della Pennsylvania e professore di Patologia e Medicina di
Laboratorio. "Siamo stati sorpresi di trovare un forte
legame con le malattie vascolari nella malattia di
Alzheimer, soprattutto nei pazienti più giovani, in
confronto a soggetti con altre malattie neurodegenerative."
Penn ed i ricercatori hanno analizzato 5715 casi dal Centro
di Coordinamento del National Alzheimer (CCNA) banca dati,
che sono stati raccolti da 35 centri di Alzheimer
NIA-finanziati passato e presente attraverso gli Stati Uniti
da CCNA è stato avviato nel 1999. Questo è il primo studio
per confrontare la presenza di malattia cerebrovascolare
attraverso l'intero spettro di malattie neurodegenerative.
Quasi il 80 per cento dei più di 4600 pazienti con malattia
di Alzheimer hanno mostrato un certo grado di patologia
vascolare - definito come vasi induriti o bloccati sangue,
morte dei tessuti a causa della mancanza di afflusso di
sangue, o emorragia - nel cervello, rispetto al 67 per cento
nel controllo gruppo di persone senza cervello notevole
patologia di malattia, e il 66 per cento nel gruppo di
patologia del Parkinson.
"In assenza di terapie modificanti la malattia di cambiare
il corso del morbo di Alzheimer e di Parkinson, ci auguriamo
che l'uso diligente dei trattamenti esistenti per le
condizioni vascolari e l'attuazione di campagne di
promozione di stili di vita sani nei giovani e persone di
mezza età può avere un impatto positivo sulla prevenire o
ridurre i sintomi della demenza nella malattia di Alzheimer
e il morbo di Parkinson ", ha detto l'autore dello studio,
Jon B. Toledo, MD, ricercatore post-dottorato presso
l'Università della Pennsylvania Perelman School of Medicine.
Lo
studio ha implicazioni dal punto di vista della salute
pubblica e per la progettazione di coorti di studi clinici
che meglio rappresentano la popolazione di persone con
deficit cognitivo. Inoltre, i farmaci testati per la
malattia di Alzheimer e altre demenze correlate dovrebbero
prendere in considerazione l'impatto della frequente
presenza coincidente di malattie cerebrovascolari sulla
risposta al trattamento di nuove terapie per il morbo di
Alzheimer, come le prove più attuali escludono pazienti con
fattori di rischio vascolari o malattie
cardiovascolari. Data la prevalenza di problemi vascolari, i
ricercatori fanno notare che questo grande sottogruppo di
pazienti affetti da demenza dovrebbe essere incluso in studi
clinici per rappresentare con precisione la vera popolazione
si occupano di queste malattie neurodegenerative, o, per lo
meno in considerazione quando predire l'impatto clinico sui
pazienti in un vero e proprio della popolazione mondiale.
Gli
altri membri del gruppo di studio Penn includono Steven
Arnold, MD, co-direttore del Penn Alzheimer Disease Nucleo
Center e Murray Grossman, MD, EDD, direttore del Centro
Malattie frontotemporale Penn, Kevin Raible e JohannesS
Brettschneider dal Centro per la ricerca sulle malattie
neurodegenerative e Sharon Xie, del Dipartimento di
Biostatics ed Epidemiologia. Colleghi al Centro di
coordinamento del National Alzheimer presso l'Università di
Washington hanno contribuito a questo rapporto.
Il
Finanziamento è stato fornito dal National Institute on
Aging (U01 AG016976 e P30 AG010124), con il sostegno
aggiuntivo della Fundacion Alfonso Martin Escudero.
Medicina
di Penn è uno dei principali centri medici accademici di
tutto il mondo, dedicata alle relative missioni mediche di
istruzione, la ricerca biomedica, e di eccellenza nella cura
del paziente. Penn Medicine consiste nella Raymond e Ruth
Perelman School of Medicine presso l'Università della
Pennsylvania (fondata nel 1765 come prima scuola medica
della nazione) e la University of Pennsylvania Health
System, che insieme formano un 4,3 miliardi dollari
impresa.
La Scuola di Medicina di Perelman è stato classificato tra i
primi cinque scuole di medicina negli Stati Uniti negli
ultimi 16 anni, secondo il US News & World Report indagine
s 'di scuole mediche orientate alla ricerca. La Scuola è
costantemente tra i primi destinatari della nazione di
finanziamento dal National Institutes of Health, con 398
milioni dollari assegnato per l'anno fiscale 2012.
L'Università di strutture di assistenza dei pazienti della
Pennsylvania Health System comprende: l'Ospedale della
University of Pennsylvania - riconosciuto come uno dei
migliori "Honor Roll" ospedali della nazione da US News &
World Report ; Penn Presbyterian Medical Center, Chester
County Hospital; Penn Wissahickon Hospice e Ospedale della
Pennsylvania - il primo ospedale della nazione, fondata nel
1751. Ulteriori strutture affiliate assistenza ospedaliera e
dei servizi in tutta la regione di Filadelfia includono
Chestnut Hill Hospital e Buon Pastore Penn Partners, una
partnership tra il Buon Pastore Rehabilitation Network e
Penn Medicine.
Tratto da: marilena-miaelafantafisica.blogspot.it
Commento NdR: l'ammalamento
fisico inizia proprio nella
microcircolazione.....
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Alcune Sostanze della
Circolazione
sanguigna
PIASTRINE: A cosa servono
La finalità della coagulazione è la difesa contro le
emorragie. Le piastrine sono dette anche
trombociti perché il "tappo" che ferma la fuoriuscita di
sangue, a causa di una ferita, è chiamato trombo. Affinché
possa avere luogo il processo di coagulazione, è necessario
che nel sangue compaiano alcune sostanze: la
fibrina, la
trombina e la trombochinasi
(enzima che partecipa al
processo di coagulazione).
Quest'ultima è un fermento contenuto nelle piastrine e nelle
cellule dei
tessuti. Questa sostanza è rilasciata solamente
quando le cellule che la
contengono vengono distrutte. Ciò impedisce che il sangue
nei vasi coaguli.
In realtà, anche le piastrine invecchiano e, quando muoiono,
rilasciano naturalmente trombochinasi che potrebbe creare
problemi alla circolazione. Ma nel sangue esiste anche una
sostanza chiamata
antitrombina, che contrasta la possibile
coagulazione.
Come funzionano
Il processo di formazione di un coagulo e in particolare
della
fibrina (sostanza che non si trova normalmente
nel sangue) avviene in due fasi. In un primo momento la
trombina, che è presente nel sangue in forma di
prototrombina (non coagulante), viene trasformata dalla
trombochinasi contenuta nelle piastrine. Successivamente la
trombina trasforma il fibrinogeno, già presenta nel sangue,
in fibrina, che è la sostanza albuminoide responsabile del
reticolo fibrillare che costituisce le comuni "croste".
Tutto il processo è avviato dalle piastrine, che contengono
trombochinasi. Essendo queste libere nel sangue, è
importante che venga mantenuto un equilibrio costante con le
sostanze anticoagulanti. Quando ciò non accade, le piastrine
morte possono avviare il processo di coagulazione in assenza
di qualsiasi ferita, favorendo l'apparizione di trombosi.
Se le piastrine – le cellule che
intervengono nei meccanismi della coagulazione del sangue –
sono carenti, è facile che compaia un ematoma. Un ridotto
numero di piastrine può essere dovuto all’azione di alcuni
farmaci, come gli antinfiammatori, oppure a rare e serie
malattie del sangue. Invece, quando il disturbo è dovuto a
una carenza dei fattori della coagulazione, si è in presenza
di
emofilia.
Conta piastrinica e Salute
Le piastrine sono cellule molto piccole che circolano nel
sangue la cui funzione è quella di aiutare con il processo
di coagulazione . Senza piastrine, le emorragie interne che
si sarebbero verificate, porterebbero alla morte.
Con una durata di 10 giorni, queste cellule hanno la
capacità di legare gli uni agli altri per consentire al
sangue di coagulare .
Un basso numero di piastrine può causare molti problemi di
salute come ad esempio un eccessivo sanguinamento dal
naso e le gengive. Questa condizione viene definita
thromobocytopenia . Senza trattamento, thromobocytopenia può
diventare pericolosa per la vita in quanto non ci sono
piastrine sufficiente per arrestare l'emorragia in tagli
anche minori o ferite .
Tre cose sono evidenti nella
trombocitemia e nella piastrinosi:
1 - La presenza costante di leucocitosi (sovrabbondanza di
leucociti e di globuli bianchi, e quindi tendenze
leucemiche).
2 - La sideropenia, ovvero carenza di ferro e conseguenti
tendenze all’anemia.
3 - La splenomegalia, ovvero l’ipertrofia o il volume
abnorme della milza, costretta evidentemente a superlavoro
per colpa di un sangue denso e lipotossico.
Niente di idiopatico e di
misterioso, niente di ereditario e criptogenico.
Tutte condizioni chiare e conosciute sulle quali poter
lavorare in modo naturale e
igienistico. Ecco la strada igienistica per il
ripristino della normalità
La leucocitosi si riduce consumando
pasti crudi
ed eliminando ogni
proteina animale.
La sideropenia si riduce migliorando l’assimilazione del
ferro, consumando quindi
verdure
crude (tarassaco, crescione, ortiche, selene,
cavoli, cicorie), cereali integrali, germe di grano, lupini,
tegoline.
Si eviteranno nel contempo inibitori e distruttori di ferro,
tipo caffè, the, fumo, aspirina, zucchero, sale,
farmaci,
vaccini,
tranquillanti e analgesici.
La milza ipertrofica si riporta alle giuste dimensioni
fluidificando il sangue, ovvero collezionando una serie
continua di
digestioni virtuose, ovvero un percorso netto in
termini ippici, privo di acidificazioni, di putrefazioni, di
leucocitosi, di farmaci e vaccinazioni.
Sangue puro uguale milza sana, sangue tossico uguale milza
gonfia
La milza è una delle ghiandole del
sistema immunitario, preposta a distruggere le
sostanze estranee e tossiche del sangue, ed in particolare i
farmaci, ovvero i peggiori veleni di matrice umana.
Più il sangue è impuro e più la milza si irrita e si
infiamma, gonfiandosi oltremisura.
Una semplice visita
iridologica rivela immediatamente lo stato
patologico della milza, poiché, nella zona iridale
corrispondente a quest’organo, appaiono macchie o
infiammazioni prodotte da tali veleni. Chiaro che la milza
non si ammala da sola, per sfortuna o per capriccio.
Scelta vegano-crudista e
ripristino delle funzioni eliminative cutanee
A una milza ingrossata corrisponde normalmente un sistema
epatico ingrossato, una cistifellea ribollente e un sistema
renale intasato. Essendo le
malattie della milza derivate
dall’impurità del sangue, è importantissima una scelta
dietologica vegano-crudista, accompagnata da un forte
ripristino delle funzioni eliminative cutanee e della
traspirazione.
Può essere d’aiuto mangiare molta frutta, che contiene
vitamina A, E, C e K, nonchè mirtilli a volontà (gli
estratti di questo frutto vengono impiegati anche per
preparare farmaci che proteggono i capillari).
Oltre all’alimentazione
Crudista
ecco le Erbe per aumentare
o regolare le piastrine
Per molti, il farmaco è una parte inevitabile della vita. Ma
i farmaci, hanno TUTTI effetti
collaterali.
L'uso di integratori a base di erbe naturali sono un valida
aiuto in alternativa per il trattamento di alcuni tipi di
disturbi in modo efficace. Una di queste condizioni è una
bassa conta di cellule delle piastrine, che può essere
migliorata con alcune erbe naturali, assunte
quotidianamente.
Goldenseal
Forse l' erba più popolari e ampiamente utilizzati per
aiutare conta piastrinica aumento è goldenseal. Anche se la
FDA non impone severe
linee guida per i preparati a base di erbe, goldenseal ha un
numero di usi per i quali molti testimoni sono efficaci.
Vi sono poche ricerche o dati per sostenere queste
affermazioni e, per alcuni casi, goldenseal deve essere
utilizzato sotto controllo medico. Anche se non si sa
esattamente come goldenseal piastrine aumenta in il corpo, è
opinione diffusa che una componente naturale della
goldenseal, il
berberin, ne è responsabile .
Resveratrolo e
Vitamina C
Una combinazione popolare di integratori naturali per
aiutare le cellule aumento delle piastrine è il resveratrolo
e vitamina C.
Il resveratrolo è una sostanza chimica naturale presente
nella buccia delle uve e di altre piante come il
poligono del Giappone. Prodotta da impianti come
un antibiotico naturale per combattere i funghi, il
resveratrolo è pensato per essere un ottimo antiossidante
che può contribuire ad aumentare le cellule di piastrine .
La vitamina C antiossidante agisce stimolando il sistema
immunitario , permettendo così al produzione di cellule
piastrine di più.
Se combinato con resveratrolo e prese su
base giornaliera, i due lavorano insieme e hanno dimostrato
la capacità di aumentare i livelli delle piastrine. Come
molte altre erbe aromatiche, tuttavia, la loro efficacia
non è supportata da dati sufficienti per l'approvazione USDA. Monitoraggio della combinazione con regolari esami del
sangue è fondamentale per determinare se questi lavori erbe
per voi.
Suggerimenti
Come per tutti gli integratori a base di erbe e rimedi,
trattamenti possono rispondere in modo diverso in tutti
quanti.
Regolari esami del sangue sono essenziali durante il
trattamento.
Ricordiamo che i rimedi naturali
richiedono tempi lunghi, percio` armatevi di tanta pazienza;
essi sono sempre piu’ efficaci se la dieta e’ di tipo
Crudista
nella
Emodieta, aggiungendovi ogni giorno la giusta
dose di Mirtillo.
Aglio e Cipolla
Importanti perche` evitano che le piastrine si attacchino
tra di loro per formare accumuli e tengono la pressione
sotto controllo. Cercare di mangiare sempre almeno uno
spicchio d'aglio o una piccola cipolla al giorno, o in
alternativa prendere delle compresse erboristiche a base di
aglio.
L'aglio si dimostra efficace anche nel tenere sotto
controllo la pressione arteriosa. Secondo una ricerca
australiana, una dose giornaliera di due pillole contenenti
estratto stagionato di aglio ad alta potenza aiuta a ridurre
la pressione alta. Lo studio condotto presso
l'Università di Adelaide e l'Istituto nazionale di medicina
integrativa è stato condotto su 79 pazienti che soffrono di
ipertensione e ha rivelato una riduzione significativa della
pressione sistolica nell'arco di 12 settimane.
Ginkgo (Ginkgo
biloba)
Conosciuto nella cura delle
malattie cardiache
perche' e' un
forte antiossidante e tonificante delle arterie. I dosaggi
vanno decisi con un esperto. Tenere sotto controllo gli
effetti indesiderati come vertigini e dolori intestinali.
Biancospino
Fiori e bacche aumentano il flusso di sangue perche'
dilatano le arterie. E' un antiossidante,
anti-infiammatorio, e riduce il colesterolo. Tipica dose: 1
tazza di tè tre volte al giorno (bollire 1 cucchiaino di
bacche essiccate o ripida 1 cucchiaino di foglie e fiori in
1 tazza di acqua calda per 10 a 15 minuti), oppure 1 / 2 a 1
cucchiaino di tintura tre volte al giorno o 100 a 250
milligrammi in capsule standardizzato al 20 per cento
proantocianidine tre volte al giorno.
Frutta secca
Dose consigliata di
frutta fresca, per l'implementazione di
minerai e grassi "buoni", specie
noci,
mandorle dolci,
nocciole, (meglio evitare le
arachidi, che sono un
legume ed anche perche' sono molto inquinate
dai
prodotti chimici utilizzati in
agricoltura),
utilizzate al massimo 60 gr al giorno ripartito nella
giornata; molto utili nel
dimagrimento e per tutte le eta', per la
circolazione
sanguigna e per il cuore;
per il
colesterolo e' d'obbligo l'utilizzo di 2
noci brasiliane al giorno.
Zenzero
Questa erba aromatica abbassa il colesterolo e previene
l'accumulo di piastrine, riducendo l'assorbimento del
colesterolo alimentare, e stimolando la sua escrezione nella
bile, uno dei modi principali del corpo elimina l'eccesso di
colesterolo. Lo zenzero funziona meglio se consumato fresco
e assunto a stomaco vuoto. Attenzione: Ginger può causare
disturbi allo stomaco in alcune persone, specialmente alle
alte dosi.
Erba medica
La foglia di questo grano diminuisce i livelli di
colesterolo e riduce placche che sono già presenti. Spesso
disponibili in polvere, seguire le indicazioni presenti
sulle confezioni.
Achillea
Achillea dilata le arterie e aiuta a ridurre il colesterolo.
E 'considerato un tonico dei vasi sanguigni, migliorando la
salute delle arterie in genere. Tipico dosaggio: da 1 a 3
tazze di tè due o tre volte al giorno.
Millefoglio
Un altro tonico cardiaco tradizionale, il millefoglio è noto
per abbassare il colesterolo, ridurre l'accumulo di
piastrine e, in generale rafforzare il cuore. Rallenta anche
una troppo rapida frequenza cardiaca, soprattutto quando
l'ansia è un fattore che contribuisce, in quanto rilassa il
sistema nervoso in generale. Tipica dose: 1 tazza di tè due
o tre volte al giorno.
Ginseng
siberiano
Questa erba agisce sulle ghiandole surrenali. Esso tende a
correggere la malattia producendo processi nel corpo.
Nelle
persone con
malattie cardiache, sembra abbassare il
colesterolo e ridurre la pressione sanguigna. E' particolarmente appropriato quando lo
stress cronico è una
parte del quadro medico. A dosi elevate il, ginseng
siberiano può causare insonnia, irritabilità o ansia. Se
questi si verificano, ridurre il dosaggio.
Anche se i rimedi naturali e le
erbe vi aiutano a prevenire le
malattie, la migliore cura è
la prevenzione, per mezzo dell’alimentazione
Crudista
in
Emodieta.
Suggerimenti
Come per tutti gli integratori a base di erbe e farmaci ,
trattamenti di lavoro e rispondere in modo diverso per tutti
. Regolari esami del sangue sono essenziali durante il
trattamento. Se il numero di piastrine rimane bassa,
chiedere il parere di professionisti.
Le
malattie cardiache possono essere causa di morte, quindi
da non sottovalutare, se state prendendo farmaci per curare
malattie cardiache, lavorate con il vostro professionista e
informatelo sempre dei progressi o regressi che notate,
contattate inoltre un bon erborista per il dosaggio giusto
delle erbe che volete usare.
La
Serotonina
La serotonina (5-idrossitriptamina, 5-HT) è un
neurotrasmettitore monoaminico sintetizzato nei neuroni
serotoninergici nel sistema nervoso centrale, nonché nelle
cellule enterocromaffini
nell'apparato
gastrointestinale. Nel sistema nervoso centrale, la
serotonina svolge un ruolo importante nella regolazione
dell'umore, del sonno, della sessualità e dell'appetito.
La serotonina è coinvolta in numerosi disturbi
neuropsichiatrici, come l'emicrania,
il disturbo bipolare, la
depressione e l'ansia.
Esercita anche funzioni a livello periferico, ad esempio
sulle piastrine, nel processo di coagulazione del sangue e
nella peristalsi gastrointestinale. È prodotta
dall'organismo per decarbossilazione di un amminoacido
essenziale, il triptofano.
Molti
psicofarmaci noti,
come ad esempio gli antidepressivi SSRI (come il
Prozac e
Zoloft), antidepressivi triciclici e inibitori
delle monoammino-ossidasi interferiscono con la sua
azione naturale.
Altre importanti sostanze sono i
Globuli Bianchi,
Globuli rossi, ma e' soprattutto la giusta ed
efficace alimentazione
Crudista
che permette al sangue di mantenersi salubre e con i giusti
rapporti fra le sostanze che contiene e che servono
principalmente a nutrire le cellule
affinche' abbiano un corretto
metabolismo.
vedi anche:
Emodieta o dieta del gruppo sanguigno -1 +
Emodieta o dieta del gruppo sanguigno - 2 +
Emodieta o dieta del gruppo sanguigno - 3
Se vuoi conoscere il tuo stato di Benessere e migliorarlo
con queste
speciali apparecchiature modernissime, che neppure gli
ospedali hanno, prenota
via mail la consulenza QUI. Esso permette anche di
analizzare qualsiasi prodotto esistente e la sua
compatibilita' o meno, con il soggetto analizzato....
vedi anche:
Medicina Quantistica Quindi se volete fare un Test di
Bioelettronica (test di controllo del livello di
Salute_benessere).... - scrivete QUI:
[email protected]
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Arteriosclerosi:
indurimento (sclerosi) della parete arteriosa che
normalmente si manifesta con l’invecchiamento.
E’
conseguenza dell’accumulo di fibre connettivali fibroso che antagonizzano le fibre elastiche.
Aterosclerosi: malattia
infiammatoria cronica delle arterie di grande e medio
calibro che si manifesta con l’ateroma o placca
aterosclerotica.
Ateroma: ispessimento
localizzato dell’intima (strato più interno dei vasi a
diretto contatto con il sangue circolante) dovuto a depositi
di varie sostanze e a proliferazione del tessuto connettivo
come reazione di difesa o più spesso mutazione cellulare.
Queste patologie
portano a cattiva circolazione o all’estremo a blocco di
irrorazione di un distretto tissutale (es. infarto
miocardio)
Molto tempo prima di una
manifestazione patologica seria vi sono segni che possono
evidenziare questo rischio :
- -
piedi spesso
freddi
- -
torpore sovente
agli arti (braccia e gambe)
- -
senso di peso agli
arti
- -
facile crampo alla
mano se si scrive
- -
piega diagonale
sul lobo dell’orecchio
- -
frequente
pizzicore o formicolio alle dita e alle labbra
- -
dolore o
indolenzimento alle ossa dopo una corsa
- -
memoria indebolita
- -
saltuaria
impotenza o frigidità sessuale
- -
gonfiore serale
alle caviglie
- -
tosse persistente
- -
manca il fiato
dopo un leggero sforzo o quando ci si distende
- -
ci si alza più di
2 volte la notte per orinare
- -
anello biancastro
sotto la parte esterna della cornea
- -
ipertensione
Alcuni sintomi sono comuni ad altre
malattie, ma comunque
più segni sono presenti, più il sistema circolatorio si sta
deteriorando.
Fattori di rischio
Tutti sanno che una vita sedentaria favorisce le patologie
circolatorie, ma vi sono molti altri cofattori frequenti,
nei paesi industrializzati, che contribuiscono oltre e
soprattutto alla
cattiva
alimentazione +
certi farmaci
+ tutti i
Vaccini,
e farmaci, all’insorgenza di
malattie vascolari:
- fumo
- -
consumo di olii insaturi specialmente rancidi (vecchi o
ossidati)
- -
conservanti
ed additivi alimentari (es. nitrati e nitriti)
- -
inalazione di
monossido di carbonio (gas di scarico di veicoli e
industriale)
- -
costipazione cronica
- -
bere o bagnarsi in
acqua clorata
- -
radiazioni di ogni
tipo (raggi X, gamma,ultravioletti…….)
- -
stress accumulato
- -
bevande
caffeiniche (caffé, the, cola…..)
- -
consumo eccessivo
di zuccheri raffinati e dolci con molti zuccheri
-
Vaccini: uno dei meccanismi in causa, secondo
il dott. Moulden, è
un'instabilità elettrostatica del flusso sanguigno
che
impedisce la dinamica circolatoria e perciò la
distribuzione di
ossigeno e sostanze nutrienti
attraverso le circa 60.000 miglia di vasi capillari, una
distribuzione necessaria per la vita, la guarigione, la
funzione delle cellule e la salute.
L’eccesso di uno o più fattori di rischio in un persona sana
non provoca grandi conseguenze, salvo con i
vaccini in certo
soggetti, ma comunque nel tempo può creare
accumulo o interagire con altri fattori. vedi anche
alterazione del pH
digestivo
Aterosclerosi
Ha assunto proporzioni epidemiche: la maggior parte degli individui sopra i 30 anni all’esame
autoptico evidenzia problemi aterosclerotici che iniziano in
giovane età e progrediscono nell’arco della vita. Quando si
formano le placche in punti importanti della circolazione, i
coaguli di sangue possono ostruire il lume interrompendo il
flusso con conseguente attacco cardiaco, colpo apopletti-co
o gangrena a seconda della localizzazione dell’evento.
Spesso sono le placche che crescono fino ad ostruire
l’arteria.
Le sostanze che costituiscono la placca ateromatosa sono:
fibre, collagene, fosfolipidi, trigliceridi, colesterolo,
mucopolisaccaridi, proteine estranee, metalli
pesanti,tessuti muscolari e detriti cementati dal calcio.
All’origine delle principali
malattie cardiovascolari
abbiamo una distrofia (crescita cellulare anomala) della
parete muscolare media delle arterie, che
fisiologicamente permette alle arterie di dilatarsi e
contrarsi a seguito dell’azione di pompa del cuore, può
contrarsi a seguito di stress aumentando la pressione
sanguigna per portare più nutrienti e ossigeno in specifici
distretti del corpo per avere più energia utile (es.
reazione di “attacco e fuga”).
Le cellule della parete muscolare sotto svariati stimoli
tossici possono subire una mutazione che le fa proliferare
in maniera atipica (diversa dal fisiologico ciclo di
crescita cellulare) formando una pic-cola neoformazione
benigna frutto di mutazione cellulare. Questa crescita può
produrre un’escrescenza sulla parte arteriosa fino a rompere
la tonaca interna.
Come reazione di riparazione il sangue deposita fibrina che
attira minerali (soprattutto calcio) per gradiente
elettrico, che a loro volta atti-rano lipidi sulla lesione,
gradualmente si depositano detriti circolanti e tra gli
ultimi il colesterolo.
Se il sistema immunitario e' valido, può identificare la
cellula mutante come “non self” (cellula non propria) e
innescare una risposta anticorpale risolvendo completamente
il problema. Se il sistema immunitario e'
depresso (es.
amalgami dentali,
vaccini,
cattiva alimentazione,
stress….), non riesce a contrastare
il processo e si verificano le patologie cardiocircolatorie.
Questa sommaria spiegazione
serve a capire l’importanza dei fattori di rischio così
frequenti ai giorni nostri…
Le placche
aterosclerotiche si
sviluppano in poco tempo - Apr. 2011
Il risultato è stato ottenuto con un'ingegnosa tecnica di
datazione al carbonio 14, che ha consentito di datare le
lesioni aterosclerotiche
Le placche aterosclerotiche si formano in un
tempo abbastanza breve, di 3-5 anni, e in una
fase tardiva dell'esistenza: è quanto affermano
in
un articolo pubblicato sulla rivista PLoS ONE
i ricercatori del
Karolinska Institutet, in Svezia.
Il risultato è stato ottenuto con un'ingegnosa
tecnica di datazione al
carbonio 14, utilizzato da molto
tempo in archeologia e in geologia, andando a
cercare i residui di questo isotopo presenti in
atmosfera, la cui abbondanza è cresciuta
rapidamente in seguito ai test atomici a terra
eseguiti negli anni Cinquanta e Sessanta per poi
diminuire in modo graduale.
Ora proprio questo fenomeno può essere sfruttato
per determinare quando è stato sintetizzato un
tessuto biologico, anche in epoca
relativamente recente.
Gli studiosi hanno raccolto campioni di placche
aterosclerotiche durante gli interventi
chirurgici per stenosi dell'aorta effettuati
presso lo
Stockholm South General Hospital (Södersjukhuset).
I pazienti erano stati ricoverati a causa delle
lesioni carotidee che ostruivano il flusso
sanguigno verso il
cervello, causando i sintomi del
cosiddetto attacco ischemico transitorio (TIA)
che in alcuni casi ha portato all'ictus.
“Quello che ci aspettavamo era che le placche
fossero notevolmente più vecchie. I pazienti
avevano un'età media di 68 anni all'epoca degli
interventi, mentre le placche non erano più
vecchie di 10 anni”, ha spiegato Johan
Björkegren, che ha guidato lo studio per il
Dipartimento di biochimica e biofisica.
Un altro dato estremamente interessante è la
limitata variabilità dell'età delle placche, il
che fa ipotizzare che la loro formazione sia
avvenuta durante un periodo di tempo
relativamente breve e entro pochi anni prima
dell'operazione. Se queste conclusioni verranno
confermate, potrebbe aprirsi una nuova
prospettiva terapeutica per l'interruzione della
formazione delle lesioni aterosclerotiche prima
che vi siano manifestazioni cliniche. (fc) -
Tratto da lescienze.espresso.repubblica.it
Consideriamo alcuni fattori di rischio:
Radicali liberi:
Sono frammenti molecolari che reagiscono rapidamente e
aggressivamente sulle molecole dell’organismo formando nuovi
atomi squilibrati che penetrano nel
DNA cellulare producendo
cellule mutate con crescita incontrollata……Distruggono le
membrane cellulari, gli enzimi,il DNA……
I radicali liberi si producono nell’organismo dalla
scomposizione di molti composti chimici :
- catrame del fumo
- grassi insaturi soprattutto ossidati
- inalazione di prodotti chimici tossici come il
tetracloruro di carbonio (nei prodotti della pulizia della
casa) e monossido di carbonio (dalla combustione di
idrocarburi)
- stitichezza (libera nel sangue per assorbimento
intestinale 3-metil colantrene)
- additivi alimentari e conservanti chimici come nitrati e
nitriti (formano le nitrosammine)
- acqua contenente metalli tossici e cloro (può produrre
cloroformio)
- derivati del petrolio (nei farmaci,coloranti
artificiali,smog……….)
- alcool
- Cadmio e metalli pesanti che possono essere assunti
involontariamente in varie forme..
-
Inoltre anche l’esposizion
a radiazioni (raggi X, Gamma, UVA in eccesso…)
vedi anche Radicali
liberi, luce...
I radicali liberi danneggiano il
collagene (sostanza di connessione delle cellule) causando
la perdita di elasticità dei tessuti. La pelle raggrinzita,
rigidità delle articolazioni e pressione sanguigna alta sono
spesso il risultato di questa degenerazione. In base a
questo fenomeno si può fare un semplice test per valutare
questo danno : stendete una mano in posizione rilassata a
palmo in giù, stringete la pelle del dorso formando una
piega verso l’alto e rilasciate questa piega.
Se il danno e' minimo o la situazione e' normale si osserva
che la pelle si spiana immediatamente, mentre se c’e'
un danno del collagene la pelle impiegherà qualche secondo
per tornare alla posizione originale.
Particolare attenzione va posta
nella valutazione dei grassi e oli come coefficiente di
rischio.
Grassi e Olii:
Il condimento principe per ogni tipo di dieta e' l’olio
extravergine di oliva che e' un olio insaturo, ma gli oli
insaturi sono chimicamente instabili e più un olio e'
insaturo e maggiore e' la sua instabilità che favorisce la
formazione chimica di radicali liberi. Il calore favorisce
l’instabilità dell’olio, ma tutti gli oli insaturi sono
ottenuti con lavorazione a caldo; anche l’olio” pressato a
freddo” viene prodotto a temperatura leggermente
superiore a 100°C per consentire l’estrazione dal seme.
Inoltre lo stesso invecchiamento dell’olio porta a fenomeni
ossidativi che aumentano l’instabilità.
Prima del 1920 l’incidenza di fenomeni cardiocircolatori era
bassa (nei paesi industrializzati) pur con un grande consumo
di grassi saturi(burro, uova,carne di manzo,maiale e
derivati…).
Con l’aumento del consumo di grassi poliinsaturi (oli
vegetali, margarina, grassi trattati in maniera
industriale…..) l’incidenza di queste
malattie e'
aumentata in maniera progressiva poiché sono chi-micamente
instabili e con il calore e l’aria si ossidano rapidamente
formando radicali liberi.
In sintesi e'
consigliabile assumere oli e grassi di qualità e non
conservati a lungo…..
Colesterolo: Rappresenta una frazione dei lipidi (grassi) circolanti nel
sangue.
Si distingue in colesterolo “buono” o HDL (lipoproteine ad
alta densità) che e' compatto e denso per cui può scivolare
senza difficoltà nei vasi e colestolo cattivo o LDL
(lipoproteine a bassa densità) che essendo leggero e
“gonfio” può più facilmente ostruire i vasi soprattutto dove
esistono strozzature o irregolarità della parete (es.
ateroma).
Svolge molte funzioni vitali nella biochimica dell’organismo
e non e' il fattore di rischio più importante, poiché,
come già detto e' tra gli ultimi elementi che partecipano
alla formazione della placca ateromasica.
Paradossalmente
aiuta ad ingrassare i produttori di farmaci
ipocolesterolemizzanti….A proposito và detto che l’80% delle
persone colpite da attacco cardiaco non presentavano prima
elevati livelli serici di colesterolo inoltre e' l’unico
agente antiossidante che l’organismo produce.
Concludendo ritorniamo alla
soluzione che l’unica vera prevenzione delle
malattie
cardiovascolari e' una corretta alimentazione (Crudismo
in
Emodieta) e un sano
esercizio fisico cercando di evitare i fattori di rischio.
Bibliografia:
La depurazione vascolare nutrizionale di D. Rowland, Phd,
“The nutritional Bypass Health”,Naturally
Publications Inc. 1995
Carboidrati e
malattie
cardiovascolari e NON solo.....(per i troppi zuccheri e
poche proteine e grassi)
e' ampiamente
riconosciuto che i fattori dietetici svolgano ruoli
importanti nello sviluppo delle malattie cardiovascolari: in
base ad uno studio svolto in Corea, e' stato dimostrato che
un'assunzione di carboidrati (anche se non superiore a quella prevista
dalle Dietary Reference Intakes - DRI) risulta
significativamente associata NON solo a diabete mellito e bassi
livelli di HDL-C nel sesso femminile, il che suggerisce che
il miglioramento delle abitudini alimentari potrebbe
costituire un importante approccio alla prevenzione delle
malattie cardiovascolari, diminuendone i fattori di rischio.
Gli altri fattori associati a un eccesso di carboidrati
nelle donne comprendono BMI, ipertensione,
glicemia a
digiuno e trigliceridemia. Nel sesso maschile, comunque,
solo i livelli di colesterolo totali sono risultati
associati a un'elevata assunzione di carboidrati.
Tratto da:
Int J Cardiol online 2008, pubblicato il
13/11
Micrografia elettronica a
scansione colorata (SEM) di un eritrocita in un
capillare. Ingrandimento x9000, la lente è posta a 10cm
dal globulo rosso.
Ecco le
proporzioni fra un capillare della microcircolazione ed
un globulo rosso....capite che e' facile non avendo un
sangue ben fluido e pieno di sostanze nutritive non
tossiche, ma ricco di zuccheri, grassi e calcio,
sostanze vaccinali tossiche, si possano somatizzare,
ictus, ischemie, ecc., nel microcircolo anche
cerebrale....con pericolo di morte...
vedi articoli correlati su:
Alimentazione +
Protocollo della salute
+
Cura dell'Aglio +
La felicita'
abbassa la pressione sanguigna
+
Emodieta o dieta del gruppo sanguigno -1 +
Emodieta o dieta del gruppo sanguigno - 2 +
Emodieta o dieta del gruppo sanguigno - 3
Cosa e' il
COLESTEROLO +
Colesterolo - 2
+ cosa sono i
TRIGLICERIDI
IMPORTANTE:
Se non esiste il
colesterolo buono e/o cattivo, qual’è allora il
vero problema ?
Il problema sta nello
stress ossidativo
e nei radicali liberi (tossine).
Non sono le
lipoproteine LDL in sé il mostro cattivo, ma
piuttosto le LDL
ossidate, che diventano pericolose in quanto
alterate.
Cos’è che altera le LDL ?
Una sistematica assunzione di cibi inadatti al
sistema gastrointestinale umano: cibi carnei, cibi grassi,
ma anche cibi industriali e raffinati, cibi acidificanti,
cibi indigesti, cibi concentrati, cibi spazzatura, cibi
devitalizzati, cibi zuccherati, cibi salati, cibi arricchiti,
cibi integrati, cibi irradiati, cibi conservati, cibi cotti.
Questi sono i veri responsabili dei guai.
Quindi cio' significa che sono le
intossicazioni con i
grassi delle
proteine specie animali,
farmaci,
vaccini + le
Infiammazioni
ed occlusioni delle arterie dovute al
alimentazione
inadatta e protratta per
diverso tempo, a generare questi problemi di circolazione e
cardiaci....non il colestrolo, buono o cattivo....tanto caro
a
Big Pharma...per
vendere i suoi prodotti...
I problemi stanno tutti nelle infiammazioni ed
occlusioni delle arterie e pertanto occorre focalizzare la
nostra attenzione sui fattori di infiammazione e non sul
colesterolo.
Ora non è il caso di passare dalla demonizzazione del
colesterolo alla esaltazione del medesimo. Certo è che le
notevoli differenze esistenti tra individuo e individuo dipendono dagli stili di vita,
specie
alimentari.
Lo stato di salute e di benessere si verifica ancora una
volta sulla situazione reale, sul sentirsi bene, sulla resa
fisica e intellettuale di breve e lungo periodo, più che
sulle tabelle numeriche.
I tre Test
per capire la vera situazione
cardiovascolare
Quali sono allora i veri
indicatori dei problemi cardiovascolari, se mettiamo in
disparle il colesterolo ?
Le ultimissime posizioni parlano di tre test specifici che
sono:
1 - Test sull’omocisteina
nel sangue, che deve stare ai
minimi livelli possibili (valori medi 5-15
micromol/L (ma già a livello 12 c’è di che preoccuparsi).
2 - Test sul grado di calcificazione presente nelle
coronarie (valutazione della placca arteriosa).
3 - Test della PCR, ovvero la proteina C reattiva (che sta
ad indicare il grado di
ossidazione
dell’organismo, e che non dovrebbe superare i 10 mg/L (test
correlato con la VES (test sulla velocità di
eritro-sedimentazione).
vedi sull'Omocisteina questi importanti dati:
http://www.ipnosiregressiva.it/blog/587/non-devi-sapere-che-esite-lomocisteina-perche-un-amminoacido-che-smaschera-il-business.html
La cronica carenza di vitamina C
ed E, ovvero la cronica carenza di
frutta e
verdure CRUDE
Certo che una cosa rimane chiara ed essenziale, ed è che gli
eccessi di colesterolo LDL ossidato, gli eccessi di
omocisteina, l’eccesso di lipoproteine Lp(a) che
ispessiscono le arterie, sono tutte dovute a
stress
ossidativo e a carenza di semplici antiossidanti
naturali, ovvero di vitamina C ed E naturale, ovvero di
frutta e verdura crude.
Cronica carenza di antiossidanti, di bioflavonoidi, di
polifenoli, di glutatione e ubiquinone
Certo è che altri antiossidanti essenziali
come i bioflavonoidi (che stanno in tutti i frutti colorati
di rosso, di bianco, di verde, di giallo e di violetto) e i
polifenoli (delle bucce e dei semi d’uva, ad esempio), il
glutatione, e l’ubiquinone o coenzina Q10 (delle nocciole,
delle arachidi e dell’avocado), sono importantissimi per
mettere l’organismo al riparo dalle
malattie cardiache.
By Valdo
Vaccaro (Igienista)
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
VASCULITE
La Vasculite (conosciuta anche come Angite): E’ una lesione
delle pareti dei vasi sanguigni con tutte le conseguenze (Vas:
il vaso, corrisponde alla parola tedesca"Vase", Blumenvase:
corrisponde a vaso di fiori ect.)
Spasmi Vascolari (o Angiospasmi): Crampi che riguardano le
pareti dei vasi sanguigni.
Quelli che una volta spesso finivano in una istituzione
psichiatrica - Vedere la nota numero 1
Ipossia: un insufficienza di ossigeno pericolosa
"Le persone arrivano malati
dalle esposizioni alle sostanze chimiche tossiche nella
casa, nel posto di lavoro, al chiuso e all’aperto. Talvolta
essi soffrono in silenzio, mentre l'allegria della vita è
diminuita, mentre la loro carriera è finita, e i meccanismi
del corpo diventano disfunzionali. E essi non si rendono
conto che c'è un collegamento tra l’esposizione e le
malattie chimiche.
Molte di queste malattie sono prevenibili. Istruzione è la
chiave della prevenzione. Un problema esiste come vasto solo
se non è noto in questo momento. Ma ognuno è in pericolo.
Nessuno è al sicuro. Non l'autore. Non il lettore. Non
chiunque...." (Jacob B). Berkson, Attorney at Law, Maryland,
USA, in "Canary's Tale", 1996)
Il rischio e l’esito infausto dei nostri disturbi moderni
del flusso sanguigno.
Una lesione dei vasi sanguigni non infettiva (la Vasculite)
è un danneggiamento delle pareti dei vasi
sanguigni reattiva.
Può essere scatenata dalle più diverse cause e meccanismi.
La sintomatologia dei conseguenti disturbi del flusso
sanguigno è diversa a seconda dei diversi organi colpiti. La
vasculite può colpire la pelle, le mucose, la muscolatura, i
reni, lo stomaco, l’intestino, il fegato, il cuore, il
cervello, il midollo spinale, i sistemi autonomi e endocrini
(ormonali), le articolazioni e altri organi e procurarvi
delle lesioni importanti e dei
disturbi funzionali altrettanto gravi.
All’inizio compaiono dei sintomi comuni
infiammatori come: la Congiuntivite
(rappresenta uno stato
infiammatorio
a carico della
congiuntiva) e
la Sclerite, (che e’ l’infiammazione della
sclera oculare, è il cosiddetto
"bianco dell'occhio": si tratta di una membrana fibrosa
opaca che costituisce i 5/6 della tunica esterna del
bulbo oculare, il
cosiddetto "l’occhio rosso"), la
Rinite e la
Sinusite (il naso e le cavità paranasali), la
stomatite (infiammazione alle mucose della bocca) incluso
ogni tipo di
esantema della pelle,
Orticaria, (cioè detta la malattia dell’ortica) e
gli
Edemi (i rigonfiamenti dati dall’intolleranza
istaminica), dolori alla testa, alla schiena e una rilevante
stanchezza.
In seguito si aggiungono tra
l’altro anche: disturbi all’udito e tinnito, disturbi alla
vista e all’udito poco chiari, aumento o diminuzione di
peso, sudori notturni, una generale debolezza, oppure una
generale eccitazione, una "Mononeurite Multipla"
(specialmente una Polineuropatia del sistema sensibile
autonomo), parestesie (formicolii) così come anche la
"sindrome Restless- Legs" (cosiddetta Sindrome Gambe
Inquiete) o la "sindrome Burning-Feet" (Sindrome dei Piedi
Brucianti).
Infine compaiono: i "reumatismi"
(Collagenosi: dolori alle parti molli, ai muscoli, alle
articolazioni), la cosidetta "Sindrome Regionale Complessa-
Komplex Regionales Schmerzsyndrom", (CRPS, "Sudeck" (Atrofia
o Distrofia di Sudeck) - un dolore continuo di cui non si
conosce la causa), compaiono problemi allo stomaco e
all’intestino, diarree, edemi, micro-ematuria (tracce di
sangue nelle urine, le prime lesioni ai reni), inoltre una
aumentata sedimentazione del sangue, ipoclicemia (cioè
insufficienza di zuccheri, data dalla intolleranza allo
zucchero con trigliceridemia reattiva), una inquietudine
interna, tremore o vibrazioni interne, disturbi nel ritmo
cardiaco, angina pectoris, una propensione pericolosa alle
trombosi di tutti i tipi ( –a tutti i vasi sanguigni- a
tutti gli organi!), una insufficienza respiratoria in un
sistema bronchiale iperreattivo (condizioni simili
all'Asma), una stanchezza abnorme, ma anche insonnia,
disturbi aumentati nella concentrazione e nella
coordinazione u.v.a.m.
Un inciso:
Il glucosio (zucchero)
e' un alimento nobile soprattutto per le
cellule nervose,
ma non per le cellule degli altri tessuti, muscoli, ecc.,
perche queste ultime si nutrono di lipidi (grassi).
La vecchiaia e' una perdita della capacita di produrre la
melanina (vedi
BioElettronica), assieme alla lenta
acidosi
progressiva che si accumula negli anni con la perdita dei
bicarbonati
(pH basico).
I sintomi clinici di una
vasculite (del disturbo del flusso del sangue) variano a
seconda dello sviluppo della malattia e degli organi
interessati.
L’assunzione di farmaci
(NdR: e
VACCINI) o di
droghe o l’inalazione di sostanze chimiche sono le cause
principali di una vasculite grave (cioè del disturbo della
circolazione sanguigna).
Questi disturbi della circolazione sanguigna causati da
sostanze chimiche (cioè non infettivi) con lesioni alle
pareti dei vasi - conducono attraverso la stimolazione
chimica - a spasmi pericolosi dei vasi e quindi a una
completa interruzione del flusso sanguigno e alla
Ischemia
(cioè alla deficienza di ossigeno acuta e grave) negli
organi colpiti come la muscolatura, le articolazioni, il
cuore, il
cervello, i
reni, lo
stomaco, l’intestino - con
conseguenze fatali. Queste
malattie complesse e il loro
sviluppo sono ancora oggi legate a diagnosi sbagliate.
Nel caso della "Vasculite
Sistemica" generalizzata sono colpiti i vasi sanguigni di
tutti i tipi e di tutte le dimensioni – in organi interi,
prima di tutto nella muscolatura degli organi, con
l’interessamento di organi vitali come il
cervello, i
polmoni, il
cuore i
reni, il
fegato, il
sangue, gli organi
dei sensi, eccetera… questi disturbi della circolazione
sanguigna sono sempre potenzialmente rischiosi.
Mentre prima (come cose rare) non venivano ne conosciute, ne
prese in considerazione nella prassi e nella clinica (lo
erano solo allo stadio terminale: infarti cardiaci,
emorragie celebrali, etc..) oggi possiamo riconoscere -
controllare attraverso la
diagnostica adeguata - sempre più
spesso e sempre di più in uno stadio latente (come delle Pre-Vasculiti).
A una nuova conoscenza ha
contribuito la comprensione della clinica del
sistema
immunitario, delle
malattie
autoimmunitarie, la scoperta
delle intolleranze multiple ("Pseudoallergie"), delle
Amiloidosi (
malattie degenerative dell’albume), delle
cosiddette Sindromi dei Capillari che Sanguinano u.v.a.m.
Da ciò è possibile diagnosticare meglio delle vasculiti
gravi (nello stadio avanzato) attraverso dei procedimenti
per immagini (v.a. la scintigrafia, procedimento
neuro-otologico e anche la microscopia elettronica).
Una Vasculite indotta chimicamente (una lesione dei vasi
sanguigni) si può contrarre in presenza di (Esposizioni)
corrispondenti, relative in ogni età. Con il crescere
dell’età cresce anche l’irreversibilità e il grado di
gravità della malattia cronica e della menomazione .
Le terapie farmacologiche di una
vasculite (sistemica) generalizzata in presenza di una
intolleranza acquisita non sono possibili, in particolare
perché nello stesso tempo è presenza una intolleranza ai
farmaci di un grado altrettanto elevato. Anche i farmaci
della medicina naturale e omeopatia, come anche gli
"integratori alimentari " ("Nutrienti" e "Supplementi")
peggiorano la sensibilità e l’intolleranza in maniera
notevole.
Dall’altra parte a differenza di quelle neurologiche, i
dolori e le
malattie vascolari sono curabili da lungo tempo.
Tuttavia in nessun campo - questo è comprensibile - i
piccoli errori nutrizionali e di cura si pagano così tanto,
come in quello delle intolleranze e delle vasculiti.
Le reazioni di intolleranza sono caratterizzate dal fatto
che esse imitano le allergie (tuttavia) i meccanismi
immunologici sono interessati solo parzialmente . Non si
limitano queste reazioni di intolleranza in nessun modo solo
ai farmaci, ma possono essere senz’altro scatenate anche da
tutte le possibili sostanze nocive.
Le manifestazioni più importanti
sono:
- la circolazione (deficienza acuta fino alla reazione
anafilattoide)
- il tratto respiratorio (Riniti e sintomi asmoidi simili
all’influenza)
- la pelle (Orticaria e altri Esantemi)
- il sistema nervoso (Encefalopatia Vascolare e Mononeurite
Multipla).
Eccezionalmente gravidica di conseguenze è una "
Intolleranza Istaminica", che allo stesso modo non è causata
solo da alimenti, ma anche da medicinali, da un gran numero
di sostanze chimiche e produce una funzione eccezionalmente
rinforzante di effetti nocivi.
Trattamenti farmacologici di
tutti i tipi (tradizionali, naturali, omeopatia) peggiorano
regolarmente una Pre-Vasculite nella direzione di una
vasculite sistemica permanente:
- effetti farmacologici indesiderati (UAWs) - qui si
comprendo anche quelle sostanze chimiche volatili biocide
(disinfettanti, insetticidi) - che hanno come conseguenza
spesso una quadro clinico aggravato di una vasculite
sistemica.
La malattia della "Vasculite" si esprime perciò in maniera
così variegata, poiché nel corpo ci sono vasi dappertutto.
Fondamentalmente una vasculite si può manifestare in tutti
gli organi. Ma si rileva prima di tutto dove l’irrorazione
del sangue viene interrotta o gravemente compromessa. Questo
è il caso soprattutto dei piccoli vasi o di quelli che sono
stati precedentemente danneggiati.
Disturbi funzionali in tutti gli organi spesso vengono
rilevati contemporaneamente. Questo si può esprimere in una
combinazione che viene detta "quadro variegato di disturbi e
di sintomi" . Preferibilmente vengono colpite aree irrorate
come i reni, la pelle, gli occhi, gli organi dell’udito, i
muscoli, il cuore, il sistema nervoso e prima di tutto il
sistema autonomo ormonale (endocrino).
Di solito ogni vasculite è preceduta da fasi protrobiche
(cioè dalla Pre-Vasculite). Nella vasculite TILT, la
Pre-Vasculite è uno stadio preliminare permanente, una
predisposizione acquisita a reazioni di intolleranza fatali.
L’Intolleranza alle Sostanze Chimiche perniciosa acquisita (GCI),
con la predisposizione alle vasculite specifica
generalizzata, è in base alla esperienza medica innanzitutto
una reazione acquisita a esposizioni croniche, a prodotti
della combustione, in particolare a gas della combustione
altamente tossici, polvere fine di pirolisi, a monossido di
carbonio. Gli spasmi dei vasi pericolosi (le dilatazioni dei
vasi e le paralisi dei vasi) sono effetti tipici pericolosi
dell’Ipossia, che ancora una volta è causata da prodotti
della combustione di ogni tipo.
Che inseguito anche i biocidi (i pesticidi) o gli
idrocarburi volatili, i solventi, i prodotti aromatici o le
polveri di metalli pesanti o il mercurio volatile, scatenino
simili vasculiti (come la Vasculite da Ipersensitività) e
anche spasmi dei vasi in seguito a lesioni e a cicatrici non
è affatto sorprendente, ma anzi da aspettarselo.
Sappiamo che i "disturbi" del flusso del sangue (le
vasculiti cioè le Vasculopatie), non solo precedono per anni
una malattia reumatica grave, una lesione al muscolo
cardiaco, un infarto, un diabete, ma nella stessa misura
precedono i disturbi neurologici ad eziologia organica, come
in particolare una depressione, una sclerosi multipla, un
tumore, una epilessia o una malattia di Alzaimer.
Vi sono migliaia di referti che
scrivono dei sintomi neurovegetativi, o psichiatrici, sia
frequenti che rari, che sono stati scatenati da sostanze
chimiche. Noi non sappiamo ne quanto spesso si presentino
dei disturbi psichici ad eziologia organica indotti da
sostanze, ne sappiamo quanto frequentemente questa diagnosi
venga ignorata.
Tuttavia sappiamo da alcuni studi, che i disturbi psichici
ad eziologia organica e dei disturbi gravi indotti da
tossine, spesso a causa della loro complessità non vengono
riconosciuti o male interpretati.
Negli ultimi anni sono state corrette conoscenze essenziali
sulla eziologia e la patogenesi della malattia nel suo
complesso, anche solo considerato il fatto che, nessuno è
immune dai danni alla salute provocati dal fumo, dai gas di
combustione e dal monossido di carbonio.
Nessuno è sicuro, tutti sono esposti a questo pericolo; non
esiste qui ne resistenza, ne tolleranza, ne immunità o
simili.
Per ora, non si tratta solo di misure terapeutiche, ma
innanzitutto di misure preventive, quando vengono richiesti
degli spazi liberi dal fumo nell’ambiente di lavoro, nella
vita privata e in quella pubblica.
Il fumo passivo è secondo delle indagini, in base ai
risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti, ancora
più pericoloso di quello che fino ad ora si credeva.
Solo considerato il rischio per le
malattie cardiache,
questo pericolo si raddoppia per gli esseri umani che sono
solitamente esposti al fumo di sigaretta, così appunto si
dice in questo studio dell’Università di Harvard.
Gli studiosi hanno indagato in un lasso di tempo di 10 anni
gli effetti del fumo passivo su più 32.000 donne.
Si è visto dopo questo studio, che il rischio di infarti del
miocardio non letali è salito nei fumatori attivi
occasionali di un 64%, mentre per quanto riguarda il fumo
passivo regolare è salito addirittura del 88%.
Tutto quello che riguarda i
nostri malesseri e le nostre
malattie è una cosa complessa.
Non si può comprendere un dato di fatto complesso
semplificandolo. La semplificazione ignora la complessità
che determina tutta la nostra vita. Il semplificare e i
semplificatori tesiziali ci hanno portato nella più grave
crisi del nostro sistema sanitario.
Così non si può continuare.
By C IGCI, 2001.8 Schwinger-Taschanz - Medico Indipendente
Svizzero/Tedesco - Informazioni Tossicologiche (
Pubblicate con il permesso dell’autore) - Traduzione dal
tedesco Prof. Franco Botarelli - Tratto da: safer-world.org
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
PRESSIONE SANGUIGNA - Pressione
del
sangue
+
Cuore +
Musicoterapia
Quale pressione e quanta
?
Una volta tanto, non si guarda alle cause, anche perché nel
90-95% dei casi stabilire la causa dell'ipertensione
arteriosa non si può e si parla quindi di ipertensione
essenziale (come dire che c'e' e tanto basta). Anche senza
parlare di eziopatogenesi (cioe', appunto, di cause) c'e'
comunque molto da dire su un tema apparentemente limitato
come la misurazione della pressione arteriosa.
Una
valutazione fondamentale sia al momento della diagnosi sia
in seguito, quando si e' avviata la terapia, per controllare
se ha successo oppure se e' necessario cambiare strada.
A rendere fondamentale la misurazione periodica c'e'
soprattutto un fatto: l'ipertensione, in sé, non dà sintomi
o disturbi di cui il paziente possa accorgersi e che,
quindi, possano metterlo in allarme. A causa di questa
circostanza, per inciso, e' frequentissimo che il paziente
iperteso si dimentichi di assumere regolarmente i farmaci
prescritti, finendo quindi con non curarsi. Di fatto, la
percentuale dei pazienti la cui pressione e' effettivamente
tenuta sotto controllo e' bassa, dal 15% (come in Italia) al
30%.
Quale pressione ?
Per cominciare, chiariamo i termini: la pressione
che qui interessa e' quella del sangue che scorre all'interno
delle arterie, a sua volta determinata da molti fattori
(volume del sangue, gittata del cuore, resistenza del vaso
eccetera). L'unità di misura adottata sono i millimetri di
mercurio (sigla mmHg). Le pressioni che si misurano sono
due: sistolica o massima, che corrisponde al momento in cui
il cuore si contrae e pompa il sangue nei vasi, e diastolica
o minima, che corrisponde al momento in cui il cuore si
dilata per riempirsi. Di conseguenza, la pressione arteriosa
si definisce con due valori: diastolica e sistolica scritti
nella forma 140/90 mmHg, che si legge "140 su 90".
La prima misurazione (che non può essere una sola)
Per concludere che una persona e' ipertesa ci si deve basare
su più misurazioni effettuate in diverse occasioni, perché
la pressione arteriosa e' uno di quei parametri fisiologici
soggetti a variazioni anche rilevanti nel corso della
giornata, così come per effetto di diversi fattori esterni e
interni. Detto questo come va condotta la misurazione?
Queste sono le buone regole secondo la letteratura
internazionale:
Il paziente, prima di procedere, deve poter restare seduto
qualche minuto in una stanza tranquilla
Il medico deve usare un bracciale adatto alle dimensioni del
braccio
Se c'e' il sospetto di qualche disturbo della circolazione
periferica, la misurazione, la prima volta, va condotta su
entrambe le braccia - Durante la misurazione, il bracciale
deve trovarsi all'altezza del cuore, indipendentemente dalla
posizione del paziente
Negli
anziani, nelle persone che soffrono di diabete e in altre
situazioni in cui e' probabile una diminuzione della
pressione in posizione eretta la pressione va misurata in
piedi.
Tratto da: dica33.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Ipertensione, in studio ruolo nitrati assunti con
le verdure
(crude)
L’efficacia dei nitrati inorganici nell’ipertensione dipende
dall’enzima
nitrito reduttasi nei globuli rossi, e questo
supporta il concetto che l’aggiunta di nitrati alla dieta è
una strategia antipertensiva semplice, efficace ed economica
Lo sostiene Andrew Webb, professore di farmacologia
cardiovascolare al King’s college di Londra, Regno Unito, e
coautore di un articolo pubblicato su
Hypertension. «Il nitrato inorganico è presente
in molte verdure, specie quelle a foglia verde e le
barbabietole» spiega il farmacologo.
Studi precedenti dimostrano che microrganismi residenti
sulla superficie dorsale della lingua bioattivano il nitrato
ingerito a nitrito, che a sua volta è convertito nel circolo
sistemico in ossido nitrico (NO), molecola con attività
vasodilatatrice.
Il primo passaggio è legato ai batteri, mentre il secondo
dipende dall’ossido-riduzione dei nitriti, facilitata da
diversi enzimi dell’organismo. Proprio qui sta il punto:
quale delle molte nitrito-reduttasi è responsabile
dell’effetto antipertensivo ? «L’incertezza sta nel fatto
che l’ossido-riduzione del nitrito aumenta con la
diminuzione del pH e della quantità di ossigeno nel sangue»
riprende Webb, che continua: «Queste condizioni favoriscono
l'attività di alcune nitrito-riduttasi, tra cui quella dei
globuli rossi, la desossiemoglobina, l’aldeide-ossidasi e la
NO-sintasi endoteliale (eNOS)».
Per individuare quella giusta i farmacologi britannici hanno
analizzato 15 ipertesi lievi, senza terapia farmacologia,
suddividendoli in due gruppi cui per un mese è stato
somministrato un quarto di litro al giorno di succo di
barbabietola o di placebo col medesimo sapore e colore.
L’aggiunta di nitrato alla dieta ha ridotto di circa 12
mm/Hg la pressione sistolica del gruppo di studio rispetto
ai controlli, aumentando visibilmente l’attività della
nitrito-riduttasi eritrocitaria. «Questi sono solo risultati
preliminari, ma la nostra speranza è che l’assunzione di
alimenti ad alto contenuto di nitrati possa far parte di uno
stile di vita benefico per la salute cardiovascolare»
conclude il farmacologo britannico.
Fonte:
Hypertension 2013. Published online before print April 15,
2013
Ipertensione, studio: fra le cause bassi livelli di
vitamina D
Basi livelli di vitamina D possono essere una causa
dell’ipertensione. Sono questi i risultati dello studio
dello University College London presentato durante la
conferenza annuale della European Society of Human Genetics.
Si tratta del più grande studio del mondo che analizza il
rapporto fra le due condizioni.
I risultati dell’osservazione di oltre 155mila persone hanno
mostrato che alte concentrazioni di 25 idrossivitamina D D
(25(OH)D) riducono la pressione del sangue e abbassano il
rischio di ipertensione. “In precedenza si sapeva che bassi
livelli di 25(OH)D erano associati a una minore probabilità
di ipertensione ma il nesso causale non era chiaro. “Ora
abbiamo stabilito questo nesso”, ha spiegato Vimal Karani S,
fra gli autori dello studio. In particolare, gli scienziati
hanno scoperto che ogni aumento del 10 per cento della
concentrazione di 25(OH)D si traduce in una diminuzione
dell’8 per cento del rischio di sviluppare ipertensione.
Pressione alta incurabile. Sì al «black out»
renale....per chi non vuole fare la
dieta
Crudista !
La “denervazione
renale” promette di
stabilizzare la pressione attraverso radiofrequenze
mirate che interrompono gli impulsi nervosi che arrivano ai
reni. Entrata tra le linee guida
per il trattamento dell’ipertensione
resistente ai farmaci, la tecnica
darà speranza ai
300mila italiani e oltre 10 milioni in Europa a rischio
di ictus, infarto
e danni renali,
su cui non sono efficaci i farmaci.
Tratto da. Corriere della
Sera
La regolazione della pressione si ottiene
come effetto secondario.
Primariamente bisogna agire su certi trigger points
localizzati per esempio sul
muscolo soleo.
La spina calcaniale: E’ una di quelle “spine” che è
difficile dimenticare di avere o togliere senza problemi; è
un disturbo del piede che si presenta in modo
particolarmente fastidioso e doloroso, ma non solo, quando
c’è questo problema, ogni piccolo passo può trasformarsi in
un’esperienza dolorosa quanto complicata. Il tallone è il
bersaglio vero e proprio del problema, ma è tutta la pianta
e, di conseguenza, l’appoggio del piede, a risentirne
maggiormente.
Essa é sempre associata a patologie del miocardio.
Se si elimina il trigger nel muscolo soleo (basta un ago, ma
anche una digitopressione può andar bene), non solo sparisce
la spina calcaniale, ma anche il miocardio riprende a
funzionare bene (tachicardia, aritmie ecc).
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Un terzo giovani ha pressione
alta, studio Gran Bretagna (UK)
L'ipertensione non è un problema solo dell'età avanzata: lo
ha scoperto uno studio della compagnia Lloydspharmacy su
8.000 giovani inglesi tra i 16 e i 34 anni, scoprendo che
più di un terzo ha problemi di pressione alta. Secondo lo
studio, riportato dal Daily Mail, il problema riguarda il
35% degli intervistati.
I 'colpevoli' del fenomeno sono il bere eccessivo, la
mancanza di esercizio e la pessima dieta, che possono dare
problemi cardivoascolari e ai
reni con il
passare dell'età.
"Anche se lo studio non è conclusivo - ha spiegato Shafeeque
Mohammed, che ha coordinato la ricerca - le misure che
abbiamo fatto sono molto più alte del previsto. La pressione
alta è qualcosa di cui la maggior parte delle persone pensa
di doversi occupare più avanti negli anni, ma in realtà può
presentarsi a ogni età. Ci sono diversi fattori che possono
scatenarla, compreso il fumo, la mancanza di attività
fisica, l'obesità
e il consumo eccessivo di
alcol.
E' importante che i giovani e gli adulti siano
consapevoli del rischio e
modifichino il loro stile di vita".
Commento NdR: Cio' sta ad indicare l'estrema importanza
di uno stile di vita salubre, ma e soprattutto di un'alimentazione
sana e
CRUDISTA - anche l'assunzione di
Vitamina C
e' molto utile per evitare il formarsi di depositi di
grassi nelle arterie e nelle vene +
IPERTENSIONE e
FLORA BATTERICA INTESTINALE
Per l’ipertensione il sale è l’imputato
numero uno.
Tutto ciò si verifica perché, se ne assumiamo in eccesso, è
in grado di determinare un abbassamento della temperatura
corporea, mettendo in difficoltà il nostro sistema
cardiovascolare. Quest’ultimo infatti ha la funzione di
regolare la pressione sanguigna e di mantenere costante la
temperatura del corpo. Il sale sembra interferire con questo
meccanismo, facendo in modo che il nostro sistema
cardiovascolare non riesca ad assolvere contemporaneamente a
tutti e due i suoi compiti.
Abbassate la vostra pressione sanguigna con la
Vitamina C
Questo e' un semplice metodo per abbassare la pressione
sanguigna, molto piu' che con i
farmaci e state
fuori dai loro effetti collaterali - Uno studio su 250
donne, fra gli 8 e gli 11 anni, per un periodo di 10 anni,
ha collegato il livello di vitamina C nel loro sangue con la
bassa pressione di giovani donne, mentre veniva loro
monitorata per tutto il periodo, la pressione sanguigna.
Altre ricerche hanno indicato che alti livelli di Vitamina C
sono collegati alla bassa pressione sanguigna anche per gli
adulti e gli anziani.
Lower
Your Blood Pressure With Vitamin C
There are many simple methods to lower your blood pressure
more effectively than with drugs, and without the
potentially dangerous side effects.
A study has linked high blood levels of vitamin C with lower
blood pressure in young women.
The study involved almost 250 women. They entered the trial
when they were 8 to 11 years old, and over a 10-year period,
their plasma levels of ascorbic acid (vitamin C) and blood
pressure were monitored. Both their systolic and diastolic
blood pressure readings, were found to be inversely
associated with ascorbic acid levels.
Previous research had already linked high plasma levels of
vitamin C with lower blood pressure among middle-age and
older adults.
Fonti:
Reuters December 30,
2008
+
Nutrition Journal
December 17, 2008
IMPORTANTE: Le terapie naturali sono di gran lunga
piu' efficaci dei farmaci di sintesi, che
NON riescono
a far regredire
l'arteriosclerosi.
La
Vitamina C (meglio se proveniente da prodotti
naturali) assunta assieme
alla
Lisina (amminoacido) fa regredire
l'arteriosclerosi in sei-otto settimane. Assunta da sola la
vitamina C, non serve per questo scopo, vedi:
ATTENZIONE:
Non si può fare unicamente prevenzione cardiovascolare solo
con integratori a base di vitamina C o di vitamina E, sono
queste le amare conclusioni cui e' giunto il
Physicians' Health Study II, uno studio in
doppio cieco, randomizzato, a lungo termine, effettuato
su 14.641 medici statunitensi. Gli attuali risultati
riguardano due delle quattro iniziali linee di ricerca dello
studio, nello specifico il trattamento giornaliero con 500mg
di vitamina C e 400 UI di vitamina E, da soli o in
combinazione, controllati verso
placebo.
Gli altri due rami di ricerca riguardano la supplementazione
con beta-carotene (braccio terminato nel 2003) e quella con
un multivitaminico, ancora in corso. La sperimentazione con
vitamina C ed E e' iniziata nel 1997 per terminare 10 anni
più tardi e si e' svolta su uomini sani, ultracinquantenni,
con profilo di rischio cardiovascolare medio-basso.
I partecipanti sono stati seguiti per una media di 8 anni,
durante i quali sono stati registrati tutti gli eventi
cardiovascolari maggiori (infarto del miocardio non fatale,
ictus non fatale, morte per patologia cardiovascolare) che
costituivano l'endpoint composito della ricerca. Data
l'ampiezza del campione i risultati, analizzati anche per
singolo evento, sono significativi e non evidenziano alcuna
differenza nell'incidenza di eventi cardiovascolari tra i
gruppi placebo e i gruppi trattamento.
L'unico dato rilevante e' riferito all'ictus emorragico: 39
casi nel gruppo vitamina E contro 23 nel gruppo placebo, un
incremento del rischio relativo del 74%, dato peraltro in
accordo con i risultati di un precedente studio (ATBC trial,
su maschi fumatori del 2000). L'assenza di efficacia
preventiva di certi supplementi era già emersa da altri
studi; questo in particolare si concentra su una popolazione
a basso rischio, prima poco studiata, impiega dosi
consistenti di vitamine e si avvantaggia di un campione di
partecipanti, medici di professione, estremamente aderenti
alle prescrizioni per tutta la durata dello studio.
In conclusione quindi non vi sono elementi a supporto di una
integrazione con vitamina E o C per la prevenzione di eventi
cardiovascolari, anche se gli autori non escludono che con
tempi molto più lunghi si possano in futuro ottenere
risultati diversi.
By
JAMA
2008; 300(18): 2123-2133
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Pressione bassa
La bassa
pressione non è
pericolosa come la pressione alta ma è comunque molto
fastidiosa.
La pressione arteriosa, che mai rimane inalterata nel corso
della giornata, mostra un fisiologico incremento dei valori
(presente sia nei soggetti normotesi che in quelli ipertesi)
nelle prime ore del mattino; tale incremento è legato a
diversi fattori dei quali il principale è l'attivazione del
sistema renina-angiotensina-aldosterone (SRRA).
Sbalzi più o meno importanti di pressione possono
verificarsi a causa di diversi motivi, non ultime le
situazioni che comportano uno stato di eccitazione o di
nervosismo. I valori della pressione tendono inoltre ad
aumentare nel momento in cui si sta effettuando uno sforzo
fisico.
L'organismo umano mostra una certa sensibilità alle
variazioni pressorie e, nei momenti in cui la pressione
aumenta o si riduce, tenta di riportarla entro il range di
normalità.
La pressione bassa, o
ipotensione
che dir si voglia, è una condizione caratterizzata da
valori pressori inferiori
alla norma. In termini numerici, un individuo soffre di
ipotensione quando la sua pressione arteriosa a riposo
scende al di sotto dei 90/60 mm Hg.
In virtù della variabilità individuale, un'ipotensione lieve
è generalmente priva di significato clinico. Quando è
fisiologica, una pressione arteriosa attorno ai limiti
minimi normali, viene addirittura considerata positiva,
poiché mette al riparo da diverse
malattie cardiovascolari.
Questa condizione si registra più frequentemente nelle donne
che, rispetto agli uomini di pari età, presentano valori
pressori lievemente inferiori. Il primo valore, detto
pressione arteriosa sistolica (o massima), dipende dalla
forza di contrazione cardiaca e dall'elasticità delle pareti
arteriose; il secondo, detto pressione arteriosa diastolica
(o minima), dipende invece dalle resistenze periferiche.
La
pressione bassa è senza ombra di dubbio un disturbo molto
meno preoccupante dell'ipertensione (la cosiddetta pressione
alta) dal momento che quest'ultima rappresenta una
condizione salutisticamente molto preoccupante; la pressione
bassa è anche meno frequente di quella alta, ma è una
condizione comunque abbastanza diffusa, specialmente nel
periodo estivo durante il quale è associata a stanchezza e a
capogiri.
La pressione bassa è un disturbo che può colpire qualsiasi
persona indipendentemente dalla sua età, anche se certe
fasce e determinate categorie risultano maggiormente
interessate.
L'ipotensione è, per esempio, più frequente nei soggetti di
sesso femminile e in coloro che praticano sport a intensità
medio-alta (a tale proposito si consulti il nostro articolo
Ipotensione e corsa). Un'altra condizione che determina una
diminuzione generalizzata dei valori pressori è la
gravidanza; infatti, soprattutto nei primi mesi, si verifica
una certa instabilità a livello vasomotorio determinata dal
rilassamento, indotto dal progesterone, della muscolatura
dei vasi sanguigni.
Una delle dirette conseguenza
della pressione del sangue bassa,seppur
meno frequente della più grave e preoccupante
ipertensione,
la pressione bassa è un disturbo piuttosto diffuso che,
specie nella stagione calda, deriva da un minore afflusso di
ossigeno ai vari organi, una condizione che può avere
diverse conseguenze e manifestarsi con diversi sintomi, è
comunque frequentemente associato a stanchezza generalizzata
e capogiri.
I sintomi più comuni sono:
- senso di mancamento, mal di
testa, giramenti di testa, vertigini e sudorazione fredda,
pallore improvviso, senso di vomito e diarrea, mancanza di
aria. Nel caso in cui si stia guidando una macchina, è
opportuno fermarsi immediatamente.
cosa fare in caso di un attacco di bassa pressione
In caso di un picco di pressione
bassa è opportuno sdraiarsi, possibilmente tenendo le gambe
alzate, annusare dell’aceto o una buccia di limone e bere un
bicchiere di acqua e zucchero o un caffè (zuccherato),
oppure delle caramelle allo zucchero/miele. Inoltre è utile
aprire un po’ le finestre in modo tale da respirare aria
fresca e pulita.
Evitare l’utilizzo di diuretici o farmaci che abbassano la
pressione; evitare la sauna, bagni di vapore e la doccia
troppo calda.
Nausea
La nausea risulta essere uno dei sintomi più comuni della
pressione bassa, infatti il minore flusso di sangue
all’interno dei vasi sanguigni determina un minore afflusso
sia di sangue che di ossigeno al cervello; questa condizione
può manifestarsi con la sensazione di nausea.
Vertigini
La pressione bassa del sangue può provocare le vertigini e
la sensazione di stordimento, sintomi che, in genere, si
manifestano in seguito a cambiamenti di postura, ad esempio
quando si passa da una posizione sdraiata ad una posizione
eretta; questa condizione tende ad interessare soprattutto
le persone di età superiore ai 60 anni e le persone che sono
disidratate.
Svenimenti
La pressione del sangue bassa viene considerata come la
causa più comune degli svenimenti, infatti un afflusso
insufficiente di sangue e di ossigeno al cervello può
provocare uno svenimento; in genere, lo svenimento è
strettamente connesso ad un improvviso abbassamento della
pressione che, non necessariamente, dipende da un problema
di pressione bassa.
Esiste
un banale trucco (ora studiato anche scientificamente -
Vanderbilt University, Tennessee) noto a tutti, ma spesso
utilizzato solo per persone che avvertono veri e propri
malori (il trucco funziona se il malore è causato da un
abbassamento pressorio in seguito a un'emozione o altro):
dar da bere al soggetto un bel bicchier d'acqua. I risultati
della ricerca della Vanderbilt University hanno evidenziato
che bere 250 cc d'acqua fa aumentare la pressione di circa
20 mm di mercurio. Il meccanismo non è noto, ma il risultato
è certo.
NON dare da bere ad un soggetto appena risvegliato da uno
svenimento, attendere almeno qualche minuto.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
L'esame della pressione sanguigna e' una grande
protezione e prevenzione che noi possiamo effettuare al
nostro organismo; infatti permette l'immediato controllo del
sistema circolatorio. Rivela
malattie renali ed altre
infermità.
E' tra tutti gli esami medici uno dei più semplici e utili.
Molti temono che la pressione alta preluda all'invalidità e
alla morte prematura.
Nel sistema circolatorio, il
cuore e le arterie devono mantenere una data pressione
per spingere il sangue attraverso i vasi che vanno a mano a
mano restringendosi: dalle arterie alle arteriole e da
queste ai capillari. Senza tale pressione il sangue non
potrebbe alimentare i miliardi di cellule affamate del
corpo.
Decine di volte al giorno la pressione e' soggetta ad ampie
oscillazioni per far fronte ai bisogni dell'organismo. Sale
nei momenti di paura o ira, durante i pasti, con lo sforzo
fisico, quando siamo preoccupati; scende nel sonno, al
mattino prima che l'attività cominci, quando facciamo un
bagno caldo o leggiamo un libro divertente.
L'esame cerca di determinare lo stato del sistema
circolatorio in condizione di riposo.
Generalmente si usa lo sfigmomanometro: gonfiando il
manicotto, il medico preme contro l'osso l'arteria
principale del braccio, fino ad arrestare la circolazione
del sangue; quando, ascoltando con lo stetoscopio, sente
cessare il battito del polso, comincia a sgonfiare
lentamente il manicotto. Egli rileva la pressione sanguigna
nell'istante in cui il polso riprende a pulsare. Questa e' la
pressione sistolica, cioe' la massima pressione nelle arterie
allorché il cuore si contrae. Continuando a sgonfiare il
manicotto, il medico fa una seconda lettura nel momento in
cui il polso scompare nuovamente, quando il cuore, per una
piccola frazione di tempo, riposa. Questa e' la pressione
diastolica, cioe' la pressione minima nelle arterie fra un
battito e l'altro del cuore.
Pochi medici si fidano di un solo esame. Molti fattori
possono determinare un indice errato d'alta pressione,
persino l'ansietà causata dall'esame stesso. Solitamente si
tende a fare diversi esami, tenendo conto delle cifre più
basse.
E' la pressione più bassa, quella diastolica che
probabilmente può interessare più della sistolica. Infatti
rivela lo sforzo a cui e' soggetto il cuore fra un battito e
l'altro, quando invece dovrebbe prendersi quel riposo di
vitale importanza. In un certo senso si può pensare la
pressione diastolica come la misura della qualità del riposo
che e' concesso al cuore.
Nei momenti d'ira, l'adrenalina contrae le arterie,
provocando un aumento della pressione, come avviene in un
tubo di gomma quando si stringe : in questo modo l'organismo
riceve un fresco apporto di energia per far fronte ad una
circostanza critica. Altro regolatore e' il seno carotideo
del collo, un lieve ingrossamento dell'arteria principale
che porta il sangue alla testa. Quando questa piccola borsa
si gonfia troppo di sangue, i suoi nervi trasmettono un
messaggio al cervello, il quale risponde ordinando ai
muscoli delle pareti delle arterie di rilassarsi e al cuore
di rallentare, abbassando quindi la pressione.
Pressione del sangue (mm Hg) |
Valori normali |
Valori limite |
Pressione alta |
sistolica = valore superiore |
fino a 140 |
141-160 |
oltre 160 |
diastolica = valore inferiore |
fino a 90 |
91-95 |
oltre 95 |
Nell'ipertensione essenziale la pressione sanguigna risulta
essere troppo elevata. Tensione e sforzi vari, ansietà e
costante affaticamento possono contrarre le pareti arteriose
e far salire la pressione; se lo sforzo o la tensione
persistono, la pressione si mantiene ad un alto livello,
imponendo un aggravio a cuore ed arterie. Spesso il cuore si
dilata per far fronte al maggior lavoro.
Le arterie perdono la loro normale elasticità e si
induriscono. Se non si interviene, il cuore può cedere per
l'eccessivo lavoro, può formarsi un coagulo che ostruisce
il sangue oppure un'arteria corrosa può rompersi nel
cervello.
Talvolta l'esame della pressione sanguigna dà cifre più
basse del solito. Spesso le persone che ne sono colpite
lamentano spossatezza ma la bassa pressione sanguigna
predispone ad una vita sana e lunga.
Nessuno deve temere il manicotto per misurare la pressione,
anzi possiamo dire che e' uno dei nostri migliori amici.
C'e' una ricerca tedesca curiosa pubblicata dal Journal of
the American Medical Association che afferma che i
polifenoli del cioccolato (fondente) aiutano a dilatare i
vasi sanguigni. Poco più di 6g al giorno in 4 mesi hanno
ridotto la pressione tanto che il 18% dei pazienti non
soffriva più di ipertensione (jama.com).
Decalogo del paziente iperteso
Riduzione del peso se presente sovrappeso o obesità
Restrizione del consumo di alcolici
Limitare il fumo o meglio smettere di fumare
Limitare il consumo del caffe'
E' opportuna una restrizione del sodio (sale) a 4/6 grammi
al giorno, ottenibile non aggiungendo sale nella
preparazione dei cibi e insaporendoli con aglio, cipolla,
salvia, prezzemolo, basilico, rosmarino, limone; evitare i
cibi conservati e l'uso di estratti o dadi
E' opportuno un buon apporto di calcio (1 grammo al giorno),
consumando latte e/o yogurt e/o latticini magri
E' opportuno un buon apporto di potassio (100 mEq al
giorno), aumentando il consumo di frutta fresca e verdure
(anche surgelate)
Praticare un'attività fisica moderata (passeggiate,
bicicletta, nuoto)
Praticare eventuali tecniche di rilassamento
Assicurare un numero sufficiente di ore di sonno
Seguire con costanza la terapia farmacologica prescritta dal
medico
Controllare periodicamente la pressione arteriosa e
mantenere uno stretto contatto con il proprio medico curante
Tratto da:
http://www.anagen.net/pressione.htm
Alcuni prodotti Naturali e
Tecniche che possono essere di aiuto per chi soffre di
ipertensione sono:
Aglio (e' il
migliore ed il piu' efficace, se assunto in pastiglie e/o in
capsule od in macerato)
-
Omega 3 -
Omega 6
Melatonina (coniugata) +
Depurazione del
sangue +
Emodieta e gruppi sanguigni
+
Idro Colon terapia
(Clistere) + Alimentazione
+
Crudismo
+
Cuore
+
Musicoterapia
-
per l'ischemia e' utile
il:
Gingo Biloba
+
Cura dell'Aglio
Bere ogni giorno 1 litro di infuso di
Biancospino od
assumere prima di ogni pasto delle capsule di
Biancospino + Aglio
liofilizzato + 1/2 litro di succo di
Barbabietola rossa
(*) e la
pressione scende.
La tecnica naturale idro
terapica piu' adatta per i malati di ipertensione
e
cancro
e' quella di:
Bagno alla sera prima di coricarsi a letto in acqua tiepida
(temperatura a seconda di come si vuole) aditivata con 1/2
kg. di sale inglese (si trasforma in magnesio). Stare 20
minuti -1/2 ora a bagno, una o due volte alla settimana.
Buona norma e', quando vi e' un innalzamento della
pressione sanguigna, rallentare prolungando la fase
si "espirazione" cosi' da scendere dalla media di 14-19
respiri al minuto a 10; questa semplice tecnica ottiene un
effetto dilatatorio dei piccoli vasi sanguigni periferici,
abbassando la pressione.
Per la
Glicemia alta, tipica dei "diabetici",
sia alimentari, che da farmaci e
Vaccini, con aumento dello
zucchero nel sangue, si consiglia oltre alla
eliminazione dello zucchero, l'assunzione dopo ogni pasto di
una tisana di
Charantia
(*) Uno studio pubblicato su "Hypertension"
dai cardiologi della
London School of Medicine ha confermato che il
succo crudo di
Barbabietola rossa
diminuisce e regolarizza la pressione sanguigna oltre ad
aumentare la quantita' dei globuli rossi, e' utile quindi
anche per gli
anemici.
Ricordiamo che la barbabietola rossa (succo crudo) non serve
solo per la pressione arteriosa, ma anche e sopra
tutto per l'anemia di ogni
tipo.
5 piccole strategie per abbassare la pressione sanguigna
in modo naturale (English)
ISCHEMIA
Termine che indica i disturbi
della
circolazione sanguigna comportanti
una riduzione dell’apporto di
sangue e quindi di ossigeno ai
tessuti. L’ischemia può essere determinata da una
insufficienza generale della circolazione
(in casi di
shock, di
emorragie, di
arresto cardiaco):
in questi casi essa fa sentire i suoi effetti su tutti i
tessuti, danneggiando maggiormente quelli che sono più
sensibili alla riduzione dell’apporto di sangue.
L’ischemia può anche essere un fenomeno locale, circoscritto ad
una parte dell’organismo: in questi casi essa può dipendere
da compressione di vasi sanguigni,
o da
malattie della parete vasale (per es. l’aterosclerosi)
che determinano restringimento o
occlusione del lume,
oppure da fenomeni di trombosi o
di
embolia. Le conseguenze dell’i.
dipendono dalla sua entità e dalla natura del
tessuto interessato. Nei casi lievi,
o che si instaurano lentamente, il tessuto può manifestare
ipotrofia e
degenerazione delle
cellule,
sostituzione da parte di connettivo.
Quando l’ischemia si
stabilisce improvvisamente ed è completa e permanente
comporta la
morte delle
cellule nel tessuto
colpito, e la zona di tessuto morto prende il nome di
infarto. I tessuti possono essere più
o meno suscettibili all’ischemia: così mentre la cute, i tessuti
connettivi, le fibre nervose e muscolari sono abbastanza
resistenti, il
tessuto
nervoso è molto sensibile, ed è
sufficiente una ischemia anche molto breve, per determinare lesioni
gravi nell’uomo
l’arresto della circolazione cerebrale per 7 secondi
determina la perdita della
coscienza, mentre un danno cerebrale
permanente si ha dopo soltanto 3 minuti di ischemia
L’ischemia a livello
del
cuore prende il nome dalla
sintomatologia presente:
angina.
L’angina pectoris è una
sindrome
clinica espressione di un’ischemia cardiaca
(ossia di un apporto di ossigeno al
miocardio inferiore rispetto alle sue
esigenze metaboliche).
La manifestazione principale del
sintomo o "malattia", è un
dolore precordiale a
carattere oppressivo e costrittivo,
spesso associato a
sudorazione fredda profusa,
nausea e
vomito, irradiato all’arto
superiore sinistro (braccio sx), al
giugulo, a livello interscapolare o
all’epigastrio.
Tale
sintomo è tipicamente aumentato
d’intensità dallo sforzo ed alleviato dal riposo o
dall’assunzione di
nitroglicerina
sublinguale e non
cambia d’intensità con gli atti respiratori.
In altri casi,
invece, il dolore non c’è e vi è solo l’evidenza
elettrocardiografica dell’ischemia In tal caso si parla di ischemia
silente. Spesso la cardiopatia ischemica riconosce un’ampia
familiarità.
Cause
Nella stragrande maggioranza dei casi l’angina dipende da
un’ostruzione
coronarica dovuta ad una
placca aterosclerotica.
Quando
l’esercizio fisico richiede un maggiore apporto di sangue al
cuore il restringimento dovuto alla
stenosi impedisce tale aumento di
flusso e si scatena così la
crisi dolorosa (che sembra
determinata da una serie di alterazioni metaboliche
intracellulari). Per lungo tempo lo sforzo necessario può
essere costante. In tal caso si avrà l’angina stabile.
Quando invece la progressione della malattia aumenterà il
grado di ostruzione del
vaso l’esercizio fisico necessario a
scatenare il dolore sarà di intensità sempre minore. Si
parlerà in questo caso di angina in crescendo.
In altri casi stimoli quali l’eccessiva emozione o il
freddo potranno generare un
attacco
anginoso. Se la placca
aterosclerotica si rompe e su di essa si forma rapidamente
un
trombo (dovuto all’aggregazione
piastrinica ed all’attivazione dei fattori della
coagulazione), la coronaria colpita ridurrà bruscamente il
suo lume e si andrà incontro a quelle che vengono definite
sindromi coronariche acute con dolore anche a riposo (angina
instabile, infarto miocardico non transmurale).
Se il trombo formatosi perdura per un tempo
sufficiente la mancanza di ossigeno porterà a morte le
cellule miocardiche determinando un
infarto miocardico
acuto. In alcuni casi l’angina può riconoscere altre cause:
anemia, anomalie congenite delle
coronarie, vizi valvolari,
intossicazione da ossido di carbonio.
Un discorso a parte merita poi un altro meccanismo: il
vasospasmo. In questo
caso la brusca riduzione del lume vasale è causata da
un’improvvisa contrazione delle cellule muscolari lisce
delle coronarie. Il dolore insorge a riposo e ha particolari
alterazioni elettrocardiografiche che definiscono il quadro
della cosiddetta
angina variante o di Printzmetal.
Diagnosi
Tra un episodio e l’altro il soggetto non presenta alcun
segno di malattia. Durante l’angina, invece, mentre
l’obiettività cardiaca può risultare del tutto normale o
mostrare segni aspecifici, l’elettrocardiogramma
darà alterazioni tipiche.
Nel caso permangano dubbi sarà
possibile evidenziare questi segni mediante i cosiddetti
test provocativi che mirano a
studiare l’attività cardiaca durante lo sforzo o a simularla
mediante la somministrazione di particolari
farmaci.
Tra questi esami ricordiamo:
l’elettrocardiogramma con
stress ergometrico (che viene
effettuato facendo pedalare il paziente o facendolo
camminare su un tapis roulant), la
scintigrafia miocardica con stress
ergometrico o farmacologico (dipiridamolo)
e l’ecocardiogramma con stress farmacologico (dipiridamolo o
dobutamina).
Qualora questi accertamenti rendano evidente
una malattia ischemica sarà necessario eseguire una
ventricolocoronarografia.
Questo
esame è in grado di mostrare con
assoluta precisione le lesioni coronariche, fornendo
indispensabili informazioni per il successivo trattamento.
Negli ultimi anni, per la diagnosi delle sindromi
coronariche acute, stanno acquistando sempre maggior valore
delle sostanze di origine muscolare rilevabili con un
semplice prelievo
ematico (di sangue): le
troponine.
Tratto da: corriere.it
Cartamo anti-ischemico
Segnaliamo questo studio perchè a nostro giudizio è
paradigmatico. I ricercatori cinesi hanno approfondito lo
studio sul meccanismo d'azione dell'estratto di Carthamus
tinctorius L., noto con i nomi comuni di cartamo o
zafferanone, pianta appartenente alla famiglia delle
Asteraceae che cresce spontanea in Oriente ma anche lungo le
coste mediterranee.
L'estratto viene somministrato in Cina per via iniettiva nei
pazienti affetti da ischemia cerebrale alla dose standard di
50 mg e in questo studio murino sono stati in parti
elucidati a livello molecolare i meccanismi biologici con
cui l'estratto corregge il metabolismo cellulare danneggiato
dall'insulto ischemico.
By Liu Y. A Systematic, Integrated Study on the
Neuroprotective Effects of Hydroxysafflor Yellow A Revealed
by (1)H NMR-Based Metabonomics and the NF-êB Pathway. Evid
Based Complement Alternat Med. 2013; 2013:147362. doi:
10.1155/2013/147362
Tratto da una segnalazione di: Luigi Gori, Centro di
Medicina Integrativa, AOUC - Università di Firenze
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
ACIDO SOLFIDRICO
Quel disgustoso gas che sa di uova marce (perche’ contiene
zolfo) e che viene
usato per costruire bombe puzzolenti si sta rivelando
importantissimo in medicina: e' capace di regolare,
abbassandola, la pressione del sangue. Ce lo fanno sapere
alcuni studiosi americani della
Johns
Hopkins University sulle pagine di una delle più
note riviste scientifiche,
Science.
Nel corpo umano questo gas, chimicamente chiamato acido
solfidrico, viene di solito prodotto dai
batteri intestinali
in piccole quantità (e non aggiungiamo altro). Adesso
Solomon Snyder e i suoi collaboratori hanno scoperto che
l’acido solfidrico viene prodotto anche nella parete dei
vasi sanguigni grazie a un enzima chiamato Cse. Non solo:
hanno anche dimostrato che il gas ha un’attività rilassante
sulle arterie e abbassa quindi la pressione del sangue.
NUOVI FARMACI - «Adesso che sappiamo come l’acido solfidrico
regola la pressione sanguigna – ha commentato Snyder –
possiamo pensare a nuovi farmaci che aumentino la sua
produzione e possano essere utilizzati in alternativa alle
attuali terapie per curare l’ipertensione». I ricercatori
hanno condotto i loro esperimenti su topi privi dell’enzima
Cse, misurando il contenuto di acido solfidrico in vari
tessuti, compresi i vasi sanguigni, e confrontando poi i
risultati con quelli ottenuti nei topi normali.
Hanno così scoperto che nei topi privi dell’enzima il gas
era presente in piccolissime quantità. In questi stessi topi
hanno poi misurato la pressione del sangue (con una piccolo
manicotto messo sulla coda) riscontrando che era aumentata
del 20 per cento rispetto a quella dei topi normali. Come
ultimo passo hanno poi verificato che i topi privi
dell’enzima rispondevano con una riduzione della pressione a
un farmaco, la metacolina, capace di rilassare i vasi
sanguigni, dimostrando così che e' proprio la mancanza di
acido solfidrico a innescare l’aumento di pressione.
I MESSAGGERI - Questo gas entra ora a fare parte della
famiglia dei gastrasmettitori, messaggeri gassosi che hanno
un ruolo importante nella fisiologia umana. Uno dei più
conosciuti e' il monossido di azoto (o ossido nitrico, in
sigla NO) che ha anch’esso un ruolo nella regolazione della
pressione arteriosa.
Fonte: corriere.it
Tratto da: attentialweb.blogspot.com
vedi:
Fior di Zolfo
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
MICROCIRCOLAZIONE (La via maestra della Salute) -
vedi: PDF che lo
Illustra bene
Rete periferica costituita dai
capillari che rappresentano le più frequenti
modalità di comunicazione tra arterie e vene. Rientrano
inoltre nella m., dove presenti, i capillari linfatici.
I capillari sono piccolissimi canali, di diametro variabile
da 7 a 30 mm, situati tra i rami terminali delle arterie e i
rami di origine delle vene. Sono numerosissimi anche negli
organi meno riccamente vascolarizzati (nell’uomo la
superficie complessiva dei capillari è di circa 6300 metri
quadrati). La loro parete è estremamente sottile e
fenestrata. Attraverso questa il
sangue può effettuare gli scambi nutritizi e
gassosi con i tessuti circostanti. I vasi linfatici
costituiscono un sistema deputato al trasporto di
acqua,
proteine e altre sostanze residue dallo spazio
interstiziale al sistema circolatorio. Queste sostanze
costituiscono nel loro insieme la
linfa. La m. non possiede regolazione propria,
per cui dipende dalla pressione arteriosa, dal deflusso
venoso, e dalla capacità del sangue di trattenere acqua
(pressione oncotica).
Il microcircolo quindi è l'insieme dei
vasi ematici con dimensioni inferiori
a 100 micron.
Attraverso questi vasi avvengono gli scambi
trofico-metabolici che intercorrono tra
sangue,
tessuti e cellule.
È costituito da cellule endoteliali, cellule circolanti come
eritrociti, leucociti e piastrine.
L’unità microcircolatoria è
costituita da: una arteriola afferente, venule
efferenti, anastomosi A-V, metarteriole da cui originano i
capillari, gli sfinteri pre-capillari, i linfatici iniziali
che insieme al tessuto connettivo formano la cosiddetta
"unità microvasculotessutale o istangio".
Lo studio del microcircolo fornisce elementi di
fisiopatologia che sono alla base della sofferenza
tessutale, individua l’evoluzione della microangiopatia
stasica fino alla irreversibilità e coglie il viraggio verso
quest’ultima. Una valutazione unitaria, poliparametrica del
microcircolo rende conto degli eventi fisiopatologici e ciò
è ora possibile nei laboratori angiologici grazie alla
capillaroscopia tradizionale e dinamica che fornisce dati
morfologici e microemodinamici settoriali capillari
(velocità dei globuli rossi solo nei capillari)
rispettivamente, il Laser Doppler che studia la
microemodinamica globale e l’ossimetria transcutanea che
valuta il metabolismo tessutale.
La capillaroscopia dinamica associata alla microlinfografia
permette di visualizzare e studiare per la prima volta
nell’uovo e in tempo reale tale unità microcircolatoria.
MICROVASI -
MICROCIRCOLAZIONE
Per
comprenderne bene la micro circolazione bisogna partire
ricordando alcune nozioni di fisiologia della
circolazione sanguigna.
E' ben risaputo che se la
funzione delle arterie e' quella di trasportare ad alti
regimi pressori il sangue ai tessuti, quella delle
arteriole e delle metarteriole e' di fungere da valvole
di controllo attraverso cui il sangue viene immesso nei
capillari e, quella di fornire, con la loro sfigmicita',
la vis a tergo che favorisce il flusso a livello di
microcircolazione. Spetta invece ai capillari di
favorire lo scambio di acqua, nutrienti, elettroliti,
ormoni e altre sostanze tra il sangue e il liquido
interstiziale, alle venule di raccogliere il sangue dai
capillari, e infine alle vene di fungere da condotti per
il trasporto del sangue al cuore e di serbatoio di
grosse quantita' di sangue.
Le loro pareti, infatti,
sono molto sottili ma posseggono ugualmente una tunica
muscolare che consente, con il suo contrarsi e
rilassarsi, di accogliere e di immettere nella
circolazione sanguigna, a seconda del fabbisogno, quantita' piu' o meno grandi di sangue. Una
caratteristica comune a tutti i vasi e' poi la
distensibilita'.
Il fatto che le arterie siano distensibili permette di accogliere la gittata
pulsatoria del cuore e di smorzare le pulsazioni
pressorie trasformando il flusso sanguigno da pulsatile
a continuo nei vasi molto piccoli. Il sistema piu'
distensibile e', comunque, quello venoso. Per la sua
distensibilita' esso esplica le funzioni di riserva
temporanea di grandi quantita' di sangue da poter
utilizzare nel momento del bisogno da altri settori del
sistema circolatorio.
La regolazione nervosa della
circolazione sanguigna interessa principalmente le
funzioni generali come la ridistribuzione del flusso
sanguigno nelle diverse aree del corpo, il potenziamento
dell'attivita' della pompa del cuore (e in particolare
la regolazione rapida della pressione arteriosa).
La sezione piu' importante del sistema nervoso autonomo
che controlla la circolazione sanguigna e' quella del
sistema simpatico.
La sezione parasimpatica del sistema
nervoso autonomo ha significati importanti soprattutto
nella regolazione della funzione cardiaca.
Le fibre nervose vasomotrici del simpatico partono dal
midollo spinale con tutti i nervi del tratto toracico e
con i primi uno-due nervi del tratto lombare, passano
nei gangli della catena simpatica e, da qui, raggiungono
i vasi sanguigni attraverso due strade: i nervi
simpatici specifici che innervano il sistema vascolare
degli organi interni e il cuore e i nervi spinali che
innervano principalmente i territori periferici.
L'innervazione simpatica vale
per tutto il sistema arterioso e venoso con l'esclusione
degli sfinteri precapillari, dei capillari, della maggior
parte delle metarteriole (Fig. 2). Il centro vasomotore
(un'area situata nella sostanza reticolare del bulbo e nel
terzo inferiore del ponte) trasmette di continuo segnali
alle fibre nervose vasocostrittrici del simpatico in tutto
l'organismo mantenendo un'attivita' di scarica a bassa
frequenza di circa 0.5-2 impulsi al secondo.
Questa attivita' continua e'
chiamata tono vasocostrittore del simpatico che mantiene in
uno stato di parziale contrazione le pareti dei vasi
sanguigni (tono vasomotore). Il sistema nervoso autonomo
simpatico, poiche' innerva quasi la totalita' dei vasi, se
stimolato, puo' fare incrementare la resistenza vascolare
sistemica con riduzione del volume dell'intero sistema
vascolare sistemico. Con tale meccanismo il sistema nervoso
autonomo simpatico e' in grado di variare il ritorno del
sangue al cuore svolgendo, cosi', un ruolo importante nella
regolazione della funzione cardiovascolare.
Tratto da: lapelle.it
Le
alterazioni microcircolatorie, possono essere studiate in
maniera diretta tramite la capillaroscopia dinamica. Il
sistema è costituito da un microscopio montato su di un
braccio oscillante. Il microscopio è fornito di un filtro
necessario per la visualizzazione della fluorescenza, e da
sistema di illuminazione con lampada a vapori di mercurio.
L’immagine viene videoregistata ed analizzata con sistemi
computerizzati.
Un apposito software (Capiflow) permette una analisi
morfologica delle immagini ed il calcolo di diversi
parametri quali:
- la velocità di scorrimento delle emazie;
- l’ematocrito relativo;
- i diametri capillari:
- la diffusione transcapillare di traccianti intravitali
come la fluorescina al 20%.
La
misurazione della velocità (cross-correlation) indica la
velocità di scorrimento delle emazie nel capillare in
mm/sec.
L’ematocrito relativo viene misurato con un metodo
densitometrico., misurando la differenza percentuale di
densità ottica tra due finestre fotometriche.
Sempre con il metodo densitometrico viene calcolata la
quantità di fluorescenza che esiste all’interno ed
all’esterno del capillare, in Unità Arbitrarie.
Tratto da: doctor33.it
In
seguito all’infiammazione
acuta, nel microcircolo, sede di scambi
gassosi con i tessuti, possiamo osservare una serie di
reazioni:
- vasocostrizione: è la risposta più rapida, indotta dallo
stimolo ricevuto, ed è immediatamente constatabile
- vasodilatazione: è provocata dai mediatori e per effetto
del rilassamento delle cellule muscolari lisce
- ipertermia attiva: è provocata dal maggior afflusso di
sangue
- ipertermia passiva: per effetto della migrazione di parte
del sangue nel tessuto interstiziale e per
- l’addensarsi di quello che resta nel circolo sanguigno. Il
lume dei capillari, in questa fase, tende a rivestirsi di
globuli bianchi
- migrazione dei leucociti: passano nel connettivo
- formazione dell’essudato: a causa del ristagno dei liquidi
- fagocitosi: per effetto dell’afflusso dei leucociti nella
sede dell’infezione
(NdR: Nei fatti la
malattia (qualsiasi) nasce fisiologicamente, proprio qui
nel
microcircolo, per l'intossicazione
dell'organismo e/o la iper produzione di globuli bianchi
(dovute alle iperstimolazioni del
sistema immunitario
dovute a
vaccini,
stress,
ecc.), e/o per il diminuito apporto alle
cellule di
ossigeno, nutrienti e sostanze necessarie alla
produzione di certe proteine ecc., e/o alla loro
specializzazione, oltre ad impedire la distribuzione delle
sostanze prodotte e/o specializzate alle altre cellule
dell'organismo e/o l'eliminazione delle eccedenze e/o
delle tossine dalle
cellule stesse, e quindi dai tessuti alle quali esse
appartengono ! )
Video sulla microcircolazione:
Altro video che illustra
la microcircolazione la parte centrale del video, il
resto e' pubblicita' di uno strumento.
Ictus,
scoperto il gene che segnala il rischio
- Scoperta la variante genetica che rileva la
predisposizione all'ictus.
FAGOCITOSI
La fagocitosi avviene in
seguito al processo che opsonizza il materiale che dev’essere
fagocitato. Tale operazione è promossa dagli anticorpi IgG e
dal sistema del complemento. Il fagosoma è aggredito dai
granuli primari contenuti nei lisosomi che, per effetto
delle idrolasi acide, delle proteasi neutre e dei lisozimi,
distrugge il fagosoma. Viene attivata la via degli esosi
fosfati che, sotto l’azione dell’enzima NADPH ossidasi,
forma NADPH.
Alterazioni
Possono essere numerose le anomalie morfologiche e
funzionali dei capillari.
Le "malattie",
in realta' sono sintomi, che causano danni nel
microcircolo (microangiopatie) sono varie, tra le quali il
diabete mellito, l'ipertensione
arteriosa e i disordini
endocrini,
sono in genere causate soprattutto dai
Vaccini e da
alimentazione inadatta per decenni.
Alterazioni del microcircolo sono state documentate nella
sepsi, dove la densità capillare e la
reologia sono alterate. Nei casi di alterazione, spesso a
causa dell'aumentata permeabilità vascolare, si formano
micro-emorragie
che possono condurre alla distruzione del capillare.
"La
funzione principale del sistema circolatorio è quella di
fornire, attraverso il sangue,
ossigeno e nutrienti agli organi in misura adeguata alle
loro necessità. I capillari (sede dello scambio di
elettroliti e gas fra sangue e tessuti) sono costituiti da
un singolo strato di cellule endoteliali e consentono un
rapido scambio di acqua e soluti con il liquido
interstiziale.
Le arteriole possiedono uno spesso strato di muscolatura
liscia, un sottile stato avventizio ed un rivestimento della
parete interna di natura endoteliale, ed un diametro
variabile fra i 5 ed i 100mm. Dalle arteriole originano i
capillari (5-10 µm di diametro) o, meno frequentemente, le
metarteriole aventi un diametro compreso fra 10 e 20 µm) da
cui originano i capillari. Le metarterile possono avere
funzione di transito verso le venule, o possono alimentare
il letto capillare. I capillari costituiscono una fitta rete
di piccoli condotti fra loro interconnessi. Le arteriole
costituiscono i vasi di resistenza del sistema circolatorio
e, il loro diametro, è il risultato della forza costrittrice
del muscolo contro la forza distendente prodotta dalla
pressione intraluminale. Sfruttando la muscolatura di cui
sono dotate possono controllare e modulare la quantità di
sangue da far giungere ai diversi distretti corporei.
La
distribuzione dei capillari varia da tessuto a tessuto, ed è
maggiore nei tessuti muscolare, cardiaco e ghiandolare, dove
ha sede un'intensa attività metabolica, ed è minore negli
altri tessuti (es.: cartilagineo). Alcuni capillari hanno un
diametro inferiore a quello degli eritrociti, costringendo
questi ultimi a deformarsi temporaneamente durante il
passaggio. La velocità del flusso sanguigno nei capillari è
regolata dalle arteriole, mediamente è di 1mm x s-1. La
vasomotilità dei vasi precapillari agisce compensando
incrementi e decrementi pressori, è tuttavia influenzata
anche da fattori umorali e nervosi.
Il flusso di sangue fra capillari e tessuti è denominato
flusso nutrizionale poichè attraverso di essi si realizzano
scambi di gas e soluti, il flusso attraverso metarteriole
che si cortocircuitano facendo passare il flusso arterioso
in quello venoso, senza scambi interstiziali, è definito
flusso non nutrizionale (tipico della regione dei
polpastrelli).
Il tessuto capillare non è provvisto di
muscolatura, non può pertanto determinare direttamente
variazioni sul flusso ematico.
E' invece recente la scoperta
che, le cellule endoteliali che lo compongono sono in grado
di sintetizzare sostanze in grado di modificare l'entità
contrattile delle arteriole. Una di queste sostanze è il
monossido di azoto noto anche come fattore rilasciante di
origine endoteliali, con proprietà vasodilatatrice, viene
liberato sotto la stimolazione di alcune molecole (es.
ATP,
istamina ecc.). Anche la prostaciclina viene liberata
dalle cellule endoteliali dei capillari. Con il particolare
compito di evitare la trombosi intravascolare ostacolando
l'aggregazione piastrinica sull'endotelio".
By Dott. Pierluigi De Pascalis - Tratto da:
Nonsolofitness.it
Le
alterazioni microcircolatorie, possono essere studiate in
maniera diretta tramite la capillaroscopia dinamica.
Il
sistema è costituito da un
microscopio montato su di un braccio oscillante. Il
microscopio è fornito di un filtro necessario per la
visualizzazione della fluorescenza, e da sistema di
illuminazione con lampada a vapori di mercurio.
L’immagine viene videoregistata ed analizzata con sistemi
computerizzati. Un apposito software (Capiflow) permette una
analisi morfologica delle immagini ed il calcolo di diversi
parametri quali:
- la velocità di scorrimento delle
emazie;
- l’ematocrito relativo;
- i diametri capillari:
- la diffusione transcapillare di traccianti intravitali
come la fluorescina al 20%.
La misurazione della velocità (cross-correlation) indica la
velocità di scorrimento dei globuli rossi nel capillare in
mm/sec.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
MICROANGIOLOGIA CLINICA
SEMEIOTICO-BIOFISICA dei
DISPOSITIVI ENDOARTERIOSI di BLOCCO.
In questo articolo
e' illustrata la microangiologia clinica
semeiotico-biofisica di
importantissime strutture microcircolatorie
(*),
i Dispositivi Endoarteriolari di Blocco (DEB), diffusi in
tutti i sistemi biologici (in realtà, solo i BED tipo Iisono
ubiquitari: V. avanti), dove svolgono un ruolo di primaria
importanza nella regolazione della locale flow-motion,
come dimostra il fatto che la loro compromissione, magari
funzionale, “geneticamente” orientata, provoca la
compromissione dell’attuazione della fisiologica Riserva
Funzionale Microcircolatoria, che condiziona il rischio di
patologie che si instaurano magari dopo anni o decenni, come
ci consente di affermare una esperinza clinica di 45 anni
con l’originale semeiotica fisica.
(*)
NdR:
Microcircolazione: "circolazione del
sangue nei piccoli vasi" -
Utile
il
Mirtillo Rosso per migliorare
la microcircolazione
- ll Mirtillo Rosso
(Vaccinium vitis
idaea) trova un crescente impiego anche
riattivare la microcircolazione; riattivarla,
significa anche apportare ossigeno alle cellule
ed al flusso sanguigno.Difficili sono da
sintetizzare le proprietà farmacologiche delle
bacche: si pensi che soltanto antocianine
(flavonoidi) sono conosciute più di cinquecento
varietà !
A
questo punto, il lettore deve sapere che la presenza di DEB
tipo I neoformati, patologici, descritti in seguito,
indicano il “reale rischio” di
malattie, incluso il
tumore.
Questi eventi microcircolatori, sui quali ritorneremo con
necessaria insistenza anche nei capitoli ulteriori, hanno
permesso di stabilire, per la prima volta clinicamente
“clinicamente”, il legame tra fattore genetico e
fenotipo.
Infatti, lo studio clinico
dei dispositivi endoarteriosi di
blocco ha reso possibile
l’osservazione e la
“quantificazione” degli errori genetici nei vari sistemi
biologici, permettendo di individuare i soggetti
a “rischio reale” delle più frequenti e
pericolose patologie umane e di descrivere le
differenti
costituzioni semeiotico-biofisiche.
- vedi anche:
BioElettronica |
|
Per questi motivi, illustrati nei dettagli dal punto di
vista clinico semeiotico-biofisico, noi attribuiamo alla
descrizione dell’anatomia e della funzione di queste
strutture microcircolatorie, al momento sconosciute da parte
della maggioranza dei clinici, un valore essenziale per la
comprensione dell’importanza dello studio della
Microangiologia Clinica da parte dei medici di domani,
in particolare dei medici di medicina generale.
I dispositivi
endoarteriosi di blocco (DEB), strutture ubiquitarie di
differente morfologia derivate dalla media arteriolare, si
trovano in un solo punto della parete vascolare con due o
più strati di cellule muscolari lisce e sono aggettanti nel
lume in forme diverse: cuscinetti a larga base d’impianto,
formazioni allungate o polipoidi, generalmente peduncolate (Curri
1, 2) formazioni sfinteriche, architetture intimali
contrattili (Fig. 1).
Fig.1. :
Dispositivo endoarterioso di blocco,
peduncolato ed aggettante nel lume arteriolare, di tipo
proboscide, indicato dalla freccia, osservato nella cute
della gamba. (Riprodotto per gentile concessione del Prof. S.B.Curri)
La
localizzazione dei DEB e' nelle piccole arterie con media
formata da due o più strati di cellule muscolari lisce, cioe'
a monte delle “arteriole”, secondo Bucciante.
La contrazione e la decontrazione di questi dispositivi di
blocco, che avvengono in sintonia con quelle arteriolari ma
sono più intense per la maggiore ricchezza di cellule
muscolari nei confronti della media arteriolare, permettono
una sicura regolazione del flusso microcircolatorio
distrettuale diretto alle arteriole ed ai capillari, come
consente di affermare la
Semeiotica
Biofisica.
Le cellule muscolari dei DEB, immerse in un “ambiente” di
glucosaminoglicani e fibrille collagene disposte in senso
spiraliformi all’esterno e circolare all’interno verso il
lume, sono contenute dentro lo sdoppiamento della lamina
elastica interna, ricoperta da endotelio.
A differenza di altre strutture anastomotiche, come le AVA
tipo II, gruppo A e B, i DEB, che dal punto di vista
funzionale devono essere considerati come AVA, sono
ampiamente rappresentati e diffusi in quasi tutti i sistemi
biologici (mi riferisco ai DEB t5ipo II, come scritto sopra)
(1, 2), come da noi altrove dimostrato clinicamente (V.
Bibliografia nel sito citato: 36, 39, 53, 86).
Ne consegue che in moltissimi tessuti, per esempio il
miocardio e il tessuto adiposo della mammella, la
regolazione del flusso sanguigno diretto alle reti capillari
e' affidata esclusivamente ai DEB, definiti da
Bucciante “architetture intimali contrattili”; essi
corrispondono ai “cuscinetti endoarteriosi” o al tipo I dei
dispositivi di blocco di Curri (1, 2) e, infine, alle “Polsterarterien”
di Bucher (3).
I DEB possono essere isolati o contrapposti, in modo più o
meno esatto, nella partete arteriolare. Talvolta, sono
presenti in numero maggiore nella stessa arteriola, in forma
di “cuscinetti”, che sporgono nel lume riducendone il
calibro. Anche se la forma dei DEB e' differente, la
struttura e' costante con un funzionamento di chiusura del
lume arterioso quando i DEB sono rilasciati o decontratti, e
di apertura fisiologica allorche' le cellule muscolari lisce
si contraggono, il che avviene ciclicamente.
Per motivi di chiarezza diciamo subito che l’apertura
delle AVA tipo I e II, gruppo A e B, provoca derivazione del
sangue, che non fluisce attraverso i capillari nutrizionali.
Al contrario, l’apertura dei DEB favorisce la
flow-motion.
Poiche' noi trattiamo insieme l’attività di queste strutture
derivative, in quanto le consideriamo tutte come AVA
“funzionalmente” intese, il termine apertura deve
essere inteso come causa di deviazione del sangue verso i
shunts locali. In realtà, in questo caso, i DEB sono
chiusi. Ne consegue che il termine apertura,
quando applicato alle AVA in generale, indica la chiusura
dei DEB, a cui fa seguito il fenomeno della
centralizzazione del flusso microcircolatorio locale.
Dal punto di vista
microangiologico-clinico la vera chiusura dei DEB e'
rivelata dalla presenza del riflesso ureterale medio (NN =
20 sec. di durata a riposo) durante stimolazione di “media”
intensità di determinati trigger-points:
immediatamente valutata, l’ossigenazione istangica appare ai
limiti superiori della norma, nel fine gioco delle
oscillazioni fisiologiche del
pH
tessutale causato dalla
disomogeneità temporale. La valutazione
dell’ossigenazione tessutale e' resa possibile, per esempio,
dalla quantificazione del tempo di latenza (tl) del riflesso
gastrico aspecifico e/o ciecale.
Quando i miociti del cuscinetto sono rilassati, cioe'
a dire completamente decontratti, il loro volume
aumenta in modo consistente, occupando una porzione più o
meno rilevante del lume, con conseguente ostacolo meccanico
al flusso ematico microcircolatorio distale. Il meccanismo
di chiusura del lume arteriolare potrebbe essere differente
nel caso che la architettura intimale fosse disposta
circolarmente nelle parete arteriolare, provvista di fibre
disposte circolarmente all’esterno e longitudinalmente
all’interno.
Importante e' il fatto che i DEB
sono ubiquitari e che, come tutti i microvasi, vanno
incontro a processi di involuzione senile fisiologica e
subiscono delle modificazioni patologiche nelle varie
istangiopatie: dissociazione dei fasci di fibre muscolari
(edema interstiziale, imbibizione plasmatica), miocitolisi,
iperplasia e ipertrofia del sarcolemma con dissociazione
miofibrillare, connettivizazione e fibrosclerosi completa
con retrazione del dispositivo.
Inoltre, fatto di fondamentale
importanza per la Microangiologia Clinica, le
alterazioni funzionali dei DEB sono frequentissime e precoci
nel corso di
malattie di varia natura e in particolare nelle
più gravi patologie umane, a partire dallo stadio iniziale,
come diremo in seguito.
Si tratta di un aspetto fondamentale nella patogenesi delle
malattie umane più frequenti e pericolose, mai trattato
prima dal punto di vista clinico, che sarà ampiamente
affrontato e discusso ai fini della prevenzione primaria.
Noi attribuiamo alla iniziale disfunzione dei DEB il ruolo
principale nell’insorgenza e progressione dello stato
pre-morboso, come diremo nel relativo articolo.
Dal punto di vista semeiotico-biofisico queste alterazioni,
assai precoci nel confronto di quelle di altre strutture
microcircolatorie, possono essere funzionali, reversibili, o
strutturali, quasi sempre irreversibili. Sulla base di
sicuri dati istologici, la reattività e la modalità di
risposta dei dispositivi endoarteriosi di blocco di fronte
alle numerose cause patogene, sono caratterizzate da una
certa monotonia ed uniformità delle lesioni di tutta la
parete(1, 2).
La
Semeiotica
Biofisica consente lo studio del modo di essere
funzionale e strutturale dei DEB, in qualsiasi loro
localizzazione.
Le alterazioni dei DEB, molto “precoci”,
come più volte ricordato, causano modificazioni emodinamiche
a livello capillare e venulare post-capillare, cioe' quella
condizione che Curri definisce “insufficienza dei
dispositivi di blocco” (1).
In realtà, secondo noi, molto più frequente in clinica e' l’
“insufficienza funzionale” dei DEB, presente ab initio
in tutte le
malattie, acute e croniche, queste ultime
precedute, per anni o decenni (zona grigia, a cui
dedicheremo un’ampio spazio), dalle alterzioni dei DEB, che
descriviamo di seguito.
La valutazione
semeiotico-biofisica dei DEB, in condiazioni fisiologiche e
patologiche, si realizza mediante stimolo di “media”
intensità (pizzicotto cutaneo o pressione digitale,
indirettamente o, rispettivamente, direttamente), applicato
direttamente (polpastrello digitale, mammella, tessuto
adiposo addominale, ecc.) e, molto più frequentemente, in
modo indiretto mediante pizzicotto cutaneo prolungato dei
trigger-points del corrispondente dermatomero (nostri
lavori: Bibliografia nel sito). Dopo tl di 3 sec., nel sano,
il terzo medio ureterale si dilata con una intensità
³
1,5 cm.£
2 cm., per la durata di 20 sec. esatti e con un riflesso
residuo di appena 0,5 cm. (= interstizio).
Dopo ulteriori 6
sec.- tempo della scomparsa del riflesso o della chiusura
dei DEB – dalla cessazione del riflesso si osserva l’inizio
del ciclo successivo. In realtà, subito dopo l’applicazione
dello stimolo sui relativi trigger-points compare un
riflesso medio ureterale < 1 cm. (= interstizio), seguito
dopo 2 sec. dal riflesso appena descritto.
A questo punto anticipiamo la importanza diagnostica della
veloce realizzazione del primo riflesso ureterale (=
interstizio): un riflesso instauratosi rapidamente e'
espressione di locali condizioni fisiologiche dei DEB.
INDIVIDUO
SANO.
DEB: Apertura – Durata 20
sec., Intensità
³
1,5 cm.£
2 cm. Þ
Chiusura 6 sec. (ripet. ciclo) |
La valutazione “dinamica” dei
parametri di questo riflesso (riflesso ureterale medio) e'
assai ricca di informazione: durante stress tests e
la manovra di Valsalva, sono quantizzati i vari parametri,
che vengono confrontati con i rispetivi valori di base.
Nel sano
osserviamo: tl 3 sec., I
³
2 cm., D > 22 sec., riflesso residuo 0,5 cm.e tempo della
chiusura o scomparsa del riflesso 3-4 sec. Contemporaneament,
il riflesso ciecale, provocato subito dopo con “intensa”
stimolazione degli stessi trigger-points, mostra un
tl aumentato significativamente, espressione di un netto
incremento dell’ O2 tessutale. Questi dati indicano
chiaramente che la flow-motion aumenta (apertura
“reale” dei DEB) in modo netto per rifornire i tessuti della
quantità necessaria di materia-informazione-energia.
In riferimento a quanto scritto
prima, a proposito del funzionamento attuale delle
anastomosi arterio-venulari, considerando che
contemporaneamente le AVA tipo I e II (dove sono presenti)
partecipano alla regolazione del flusso microcircolatorio,
in questa condizione parliamo di chiusura delle AVA
anche se, in realtà, i DEB sono aperti ben oltre i
valori fisiologici di apertura.
Infine, una valutazione dei DEB, ricca di informazione, e'
rappresentata dal precondizionamento di queste
strutture microvasali.
Ricordo che esistono gli
importanti DEB tipo I neoformati, sempre patologici,
caratterizzati da muscolatura abbondante con più intenso
ostacolo del flusso ematico nelle piccole arterie e
conseguente acidosi tessutale nel relativo parenchima.
Infatti, il riflesso ureterale medio, causato da “intensa”
stimolazione dei trigger-points specifici, e' meno
intenso (I = 1 cm.) di quello relativo ai DEB tipo I,
normale (I = 2,5 cm. circa), provocato da stimolazione
medio-intensa (= differente la strutura muscolare).
Nelle patologie acute la modificazione funzionale dei
DEB e' presente a partire dal primo stadio, clinicamente
asintomatico. Per esempio, nella comune influenza,
quando ancora e' assente la SISRI “incompleta” (V. Glossario
nel sito), l’incrementata funzione dei DEB e' evidenziabile
chiaramente: tl 3 sec. (durante il quale si attua il
riflesso ureterale medio interstiziale < 1 cm.), I
>1,5 , D > 20 sec., riflesso residuo > 0,5 cm., tempo di
scomparsa < 6 sec. e precondizionamento ancora
fisiologico. Contemporaneamente e' presente il tipico
diagramma “influenzale” della unità microvascolotessutale
del polpastrello digitale (a questo argomento
dedicheremo un ampio capitolo: Bibliografia nel sito), in
assenza di altri segni.
E’ possibile, pertanto, prevedere l’episodio morboso
influenzale con ore di anticipo, il che ha favorevoli
conseguenze in caso di comparsa di febbre, vomito,
vertigine, diarrea, non solo per il malato ma anche per il
curante.
La precocità e la sensibilità della
disfunzione dei DEB e la presenza di DEB tipo I
neoformati sono tanto ricche di significato
clinico da permettere di escludere, quando i
parametri del riflesso ureterale medio sono
nella norma, una qualsiasi patologia dell’organo
studiato. |
Và aggiunto che, se queste
interessanti strutture microcircolatorie sono bene
funzionanti anche durante le prove dinamiche, si può
escludere il “rischio reale” di future patologie, croniche o
tumorali, in quello specifico sistema biologico,
naturalmente se le condizioni “dietetiche” ed ambientali
restano immutate.
In base a quanto
sopra riferito, merita una profonda discussione il
fondamentale ruolo svolto dai DEB nella prevenzione primaria
di patologie croniche, come il diabete mellito, artrosi,
connettiviti varie, dislipidemie, gotta (trigger-point
l’elice), glaucoma, tumori maligni (V. Terreno Oncologico
nel sito), ecc, oltre a quello, già detto, nella
diagnostica bed-side.
Infatti, le informazioni acquisite con la valutazione dei
cinque parametri del riflesso ureterale medio sono in
perfetto accordo con altri dati, che tuttavia sono presenti
in un tempo anche di molto successivo, relativi alla
vasomotility, vasomotion, RFM, pH tessutale,
funzionamento delle AVA tipo I e II, gruppo A e B, O2
istangico e i parametri del
precondizionamento semeiotico-biofisico.
E’ da
tenere sempre presente, però, che la disfunzione dei DEB,
facilmente evidenziabile, magari con le prove dinamiche,
inizia assai precocemente, precedendo di anni e decenni le
patologie croniche, come glaucoma, diabete mellito (4),
emopatie ecc.
Questi fatti, osservati in una ormai lunga esperienza al
letto del malato, rendono ragione della importanza
patogenetica, da noi attribuita alla disfunzione dei DEB, e
della nostra
previsione di una futura branca della Microangiologia
Clinica che studierà queste strutture microcircolatorie dal
punto di vista anatomo-funzionale.
A questo punto, ci dobbiamo
chiedere quale sia il ruolo patogenetico (se veramente
esiste) eventualmente svolto dalla disfunzione dei DEB.
Detto altrimenti, il funzionamento imperfetto, iniziale e
reversibile, in un primo tempo almeno, di queste strutture,
osservabile quando la vasomotility e la vasomotion
relative a riposo sono normali, verosimimente recita un
ruolo patogenetico di primo piano nell’insorgenza delle
comuni
malattie croniche, le cui molteplici noxe
agiscono anche mediante le alterazioni, prima funzionali e,
poi, strutturali, dei DEB, causa a loro volta della “microcirculatory
maldistribution”, secondo Curri (1, 2).
Consideriamo un
esempio paradigmatico, che esprime
chiaramente e concretamente la valenza astratta del
concetto: il pancreas endocrino di un individuo,
figlio di due diabetici, apparentemente sano e
con esami di laboratorio perfettamente normali al
momento, presenta segni semeiotico-biofisici di
compromissione funzionale dei DEB pancreatici già a riposo
e la presenza dei DEB tipo I neoformati.
Infatti, il
pizzicotto cutaneo, medio-intenso e prolungato, e
rispettivamente “intenso”, del VI dermatomero toracico (la
cute dell’epigastrio, sotto l’emiarcata costale ds o sn,
subito all’interno della linea emiclaveare) dopo tl di 3
sec. provoca il riflesso ureterale medio di 2,5 cm., e
rispettivamente di circa 1 cm., che durano < 20 sec.
(NN = 20 sec.), seguito da un riflesso residuo di > 0,5 cm.
e da un tempo di scomparsa di > 6 sec. Nella pratica
quotidiana si può valutare la sola durata di apertura
dei DEB, in genere inversamente correlata con il valore del
precedente parametro, e la presenza dei DEB tipo I
neoformati.
La disfunzione,
così accertata, e' resa ancora più evidente dalle prove da
sforzo, o dinamiche, cioe' lo stress test o
la manovra di Restano (il soggetto da esaminare
chiude i pugni e per soli 5 sec. non respira: test del
pugile più test della apnea), cioe' ipertono simpatico.
Molto utile per la ricchezza di informazioni e' il
preconsizionamento semeiotico-biofisico (V. Glossario
nel sito).
Di fronte ad un simile individuo, il medico deve intervenire
prontamente, spiegando all’interessato la sua particolare
condizione di rischio “reale” di diabete mellito,
come scritto su NEJM da uno di noi (Bibliogrfia nel sito:
87), consigliando la terapia “dietetica” preventiva e
sottoponendo il soggetto a periodici controlli clinici.
E’ opportuno sottolineare, fatto di notevole interesse, che
si tratta di soggetti in uno stato pre-clinico,
pre-metabolico, per cui la prevenzione primaria non e'
diretta soltanto contro il diabete mellito, ma contro
tutte le altre patologie che compongono la sindrone di
Reaven, classica e variante (24, 69).
Quanto appena scritto vale, pertanto per tutte le
malattie
croniche, compresa la pericolosa cardiopatia ischemica,
molto spesso silente, magari per lunghi periodi di tempo.
Negli stadi più
avanzati, per ovvi motivi, i dati della valutazione clinica
di base della patologia dei DEB sono perfettamente
sovrapponibili a quelli del precondizionamento
semeiotico-biofisico, attuato negli stadi iniziali.
Una utilissima
applicazione della valutazione clinica dei DEB recita un
ruolo di primo piano nella prevenzione e,
naturalmente, dalla diagnosi della cardiopatia
ischemica “silente” (Cardiopatia Ischemica nel sito):
nel sano, la pressione della mano, di media intensità,
esercitata sopra la proiezione cutanea dei due ventricoli,
causa il riflesso ureterale medio, che fisiologicamente
mostra valori parametrici, ormai noti al lettore, cioe' tl 3
sec., I ³
1,5 cm., D 20 sec. esatti, riflesso residuo praticamente
assente e tempo di scomparsa 6 sec.
Al contrario, in presenza di “rischio coronarico” –
questo vale anche per tutti gli altri sistemi
biologici a rischio reale – i parametri del riflesso,
relativo ai DEB, sono alterati più o meno seriamente, con
intensità e durata inversamente correlati alla gravità del
rischio. Inoltre, e' sempre presente il riflesso residuo,
anche se lieve, mentre il tempo di scomparsa e' > 6 sec. Come
sempre, un ruolo importante e' svolto dalla osservatione dei
DEB tipo I neoformati.
A questo punto e' opportuno
segnalare che nelle fasi iniziali della alterazione
“funzionale” dei DEB, la vasomotility appare
incrementata, anche se lievemente (AL + PL = 7 sec.
versus 6 sec.) al fine di mantenere la vasomotion
in valori normali: nella vasomotion, AL + PL durano
6 sec. all’inizio, per scendere dopo anni o decenni, a 5
sec., mentre la vasomotility si accentua
ulteriormente e si realizza il quadro della attivazione
microcircolatoria tipo II o dissociata, suddivisibile, in
realtà, come ormai noto al lettore, in diversi sottotipi
proprio in rapporto al comportamento delle AVA,
funzionalmente intese.
In queste condizioni, in cui il microcircolo e' in
qualche modo attivato, l’O2 tessutale,
valutato di base come tl del riflesso ciecale e/o gastrico
aspecifico, e' ancora nei limiti normali, cosicche' i dati del
precondizionamento sono ai bassi livelli fisiologici:
nella ripetuta valutazione, a distanza di cinque secondi
l’una dall’altra, dei parametri del riflesso ciecale il
miglioramento risulta statisticamente non significativo
oppure e' nullo.
In altre parole, come altrove descritto in questo sito, si
tratta di una “variante” della attivazione microcircolatoria
patologica, dissociata, di tipo II, in cui l’istangio e' in
condizioni di rifornimento di energia-materia-informazione
ai limiti inferiori della norma a riposo, poiche' la
vasomotility e' attivata per contrastare la prolungata,
patologica ancorche' parziale, occlusione arteriolare.
Tuttavia, siamo in presenza di una situazione senza dubbio
alcuno non propriamente fisiologica, da
eliminare tempestivamente, al più presto, innanzitutto con
la dieta, etimologicamente intesa, e, poi, con farmaci
istagioprotettori (3, 37, 58).
MICROCIRCOLO A
RIPOSO |
INTENSITA’
I,5 CM. |
DURATA 20 SEC. |
RIFLESSO RESIDUO
MINIMO 0,5 CM |
DURATA RIFLESSO
RESIDUO 6 SEC. |
ATTIVATO TIPO I
, ASSOCIATO |
INTENSITA’
> I,5 CM. |
DURATA>20SEC. |
RIFLESSO RESIDUO
1CM |
DURATA RIFLESSO
RESIDUO < 6 SEC. |
ATTIVATO TIPO II
, DISSOCIATO |
INTENSITA’
< I,5 CM. |
DURATA<20SEC. |
RIFLESSO
RESIDUO1 CM |
DURATARIFLESSO
RESIDUO > 6 SEC |
Tabella 1: Nella
tabella sono indicati i valori dei parametri dei dispositivi
endoarteriosi di blocco nelle varie situazioni fisiologiche
e patologiche. Valori intermedi si osservano nei passaggi da
una condizione all’altra.
La durata
di AL + PL nell’attivazione microcircolatoria tipo I,
associata, e' di 8 sec. sia nella vasomotility che
nella vasomotion, mentre i parametri dei DEB sono in
relazione alla presente maggiore “apertura”. Una “variante”
del tipo II e' rappresentata dall’allungamento di AP + PL
della sola vasomotility (8 sec.), mentre normale
e'
il valore parametrico nella vasomotion.
Nella forma di attivazione tipo II osserviamo i più alti
valori di AL + PL nella vasomotility (9 sec.), mentre
quelli della vasomotion scendono a 5 sec.
Nella “variante” di iniziale scompenso, presenti le
alterzioni dei DEB, il parametro AL + PL della
vasomotility mostra valori lentamente decrescenti: da
8-9 sec. passa a 7-8 sec. per insufficienza iniziale della
sfigmicità arteriolare, espressione di iniziale scompenso
del “cuore periferico”; la sua insufficienza diventa
“totale” quando, a riposo, AL + PL della vasomotility
e' di 5-6 sec. e quello della vasomotion presenta i
valori più bassi osservati.
Direttamente correlato al tipo di attivazione e' il
comportamento dei noti parametri dei DEB: la durata della
apertura si riduce (NN = 20 sec.) e quella della chiusura
aumenta (NN = 6 sec.) nel tipo II e nelle sue varianti. Con
il venire meno della energia libera nelle cellule muscolari
lisce dei DEB appare sempre più compromessa la loro
funzione: l’ostacolo al flusso ematico arteriolare aumenta e
conseguentemente la sfigmicità, all’inizio, e' accentuata per
conservare una ancora fisiologica flow-motion
capillare, ma successivamente e lentamente va verso lo
scompenso, che carattrizza appunto la fase terminale del
tipo II o scompenso del cuore periferico ( Tab.2 )
COMPORTAMENTI MICROCIRCOLATORI
Tipo di
microcirolazione |
Vasomotility
AP + PL (sec.) |
DEB
apertura scomparsa |
Vasomotion
AP + PL (sec.) |
Fisiologica di
base |
6 |
20 6 |
6 |
Attivazione
Microcircolatoria tipo I |
7 - 8 |
>
20 < 6 |
7 - 8 |
Attivazione Tipo
II , dissociata, “variante” |
8 - 9 |
<
20 > 6 |
6 |
Attivazione Tipo
II, dissociata |
7 - 8 |
<
15 > 6 |
5 |
Scompenso
microcircolatorio |
6 |
<
15 > 6 |
4 |
Tabella 2
By dott. Sergio
Stagnaro (medico)
BIBLIOGRAFIA.
1) Curri S.B. Le
Microangiopatie. Inverni della Beffa, Milano, 1986
2) Curri S.B. Pannicolopatia Mammaria da Stasi, Parte
seconda. Inverni della Beffa, Milano,
1984
3) Bucher O. Polsterbildungen
in den Arterien des Myocards (Polsterkissen und
Polsterarterien). Schweiz. med. Wschr.47, 65-69, 1944.
4)
Stagnaro S., West PJ., Hu FB., Manson JE., Willett WC.
Diet and Risk of Type 2 Diabetes,
N Engl J Med. 2002 Jan 24;346(4):297-298. [MEDLINE]
Aneurisma aortico addominale escluso clinicamente in un
secondo con la semeiotica biofisica quantistica
15 luglio 2009,
http://www.fcenews.it,
http://www.fceonline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=11855&Itemid=47
Diagnosi Clinica Precoce dell'aneurisma Aortico Addominale -
2005
http://www.piazzettamedici.it/professione/professione.htm
INTRODUZIONE
Questo lavoro sottolinea chiaramente, ancora una volta,
l’affidabilità, il notevole valore e, quindi, l’utilità
della Semeiotica Biofisica Quantistica applicata sia
all’angiologia macro- che microscopica, finora oggetto
esclusivo d’indagine della semeiotica strumentale (1-10).
Infatti, la Semeiotica Biofisica Quantistica dell'aorta
addominale e delle aa. iliache risulta veramente efficace
nel tempestivo riconoscimento, per es., dell'aneurisma
aortico addominale (AAA), a partire dagli stadi iniziali
privi di fenomenologia clinica, e nel suo monitoraggio (11).
In verità, sono troppi i pazienti riconosciuti portatori di
Ectasia Pre-Aneurismatica o AAA solamente quando insorge una
complicazione come la fissurazione, la rottura o le
tromboembolie, a conclusione di un decorso asintomatico
della durata di molti anni in individui considerati sani
fino al momento del drammatico esordio della malattia.
Una ormai lunga e sicura esperienza al letto del malato mi
consente di affermare che molto spesso durante l’esecuzione
di una ecotomografia addominale lo specialista non esamina
l'aorta addominale di routine, ma esclusivamente su
precisa richiesta del medico generalista. Per questi motivi,
e specialmente per le notevoli possibilità che la Semeiotica
Biofisica offre per prevenire le gravi e/o mortali
complicazioni dell'AAA, invito il lettore a seguirmi con
particolare attenzione nella seguente illustrazione, che
sarà di sicuro arricchimento nel riconoscere precocemente e
rapidamente una patologia assai pericolosa se non
diagnosticata (11-13).
METODICA
In un individuo, supino e psicofisicamente rilassato,
localizzata con la palpazione la sede inguinale dell'arteria
femorale comune di destra. (o di sinistra, ovviamente), si
colloca il tamburo del fonendoscopio sopra la proiezione
cutanea del tratto distale dell'arteria iliaca omolaterale,
in pratica subito sopra l'area della pulsazione dell'arteria
femorale comune (Fig.1).
Fig. 1 (A) e Fig. 2 (B)
La percussione, come al solito
applicata delicatamente e direttamente sopra la cute, viene
eseguita procedendo dal fianco ds. verso la linea alba, e
viceversa, su linee parallele ed orizzontali, passando via
via dallo scavo pelvico alla linea ombelicale trasversa,
seguendo la metodica ormai nota al lettore. Quando la
percussione è esercitata sopra l’esatta proiezione della
arteria iliaca destra., il suono è percepito nettamente
modificato, ipofonetico ed intenso, “come se nascesse vicino
all’orecchio di chi ascolta” (14, 15). In tal modo è facile
delimitare l'arteria iliaca destra. fino alla sua origine
aortica (1, 2, 15).
A questo punto, collocato il tamburo del fonendoscopio sopra
la proiezione cutanea del tratto aortico terminale e/o
dell'inizio delle arterie iliache, si esegue la percussione
ascoltata dell'arteria iliaca sinistra. e, infine,
dell'aorta addominale, nel modo sopra illustrato (1, 2) (Fig
1).
Interessante ed utile è il fatto che il test del pugile (=
il paziente stringe fortemente i pugni), provocando
notoriamente ipertono simpatico e, quindi, aumento del tono
dei vasi di resistenza (= arteriole e piccole arterie, sec.
Hammersen), causa fisiologicamente e transitoriamente la
dilatazione delle arterie iliache e dell'aorta, corroborando
pertanto la correttezza dell’avvenuta delimitazione dei
vasi. In pratica, nel sano dopo un tl di 3 sec. a partire
dall’inizio del test del pugile e per una durata di 6 sec.
circa, le grandi arterie elastiche e muscolari si dilatano.
Al contrario, le rigide pareti, per esempio., di una ectasia
pre-aneurismatica o di un aneurisma, consentono soltanto
minimi aumenti del diametro vasale, come in caso di ATS,
rivelabili come riflesso gastrico aspecifico (V il mio sito
www.semeioticabiofisica.it,
Pagine techniche, N° 1).
Al fine di evitare risultati apparentemente patologici, cioè
falsi positivi, la percussione deve essere delicata, di
debole intensità, per quanto “apparentemente” vago possa
sembrare questo termine (2, 3) (Fig. 2).
Al valore “scientifico” degli aggettivi che descrivono le
differenti intensità della stimolazione dei trigger-points
nell’originale semeiotica, è dedicato un ampio e
giustificato spazio nel prossimo volume nella Introduzione
alla Semeiotica
Biofisica (15), correlando l’intensità della
percussione all’attivazione delle diverse strutture
microcircolatorie attivate.
Mediamente, al di sopra dei 50 aa., il diametro dell'a.
iliaca è < 1cm., valutato percusso-ascoltatoriamente come
proiezione cutanea, mentre quello dell'aorta è di 1 cm.
circa, in un individuo sano, supino e psicofisicamente
rilassato.
Dopo aver diagnosticato un aumento, ancorché circoscritto,
del diametro vasale, è necessario procedere alla
valutazione, sia in senso trasversale sia longitudinale, dei
diametri massimi prima e dopo il test del pugile. Infatti,
durante la valutazione dinamica (ipertono simpatico) l'aorta
sana si dilata di 2 cm. circa in modo statisticamente
significativo, facilitando la corretta localizzazione
dell’ectasia aortica, le cui modificazioni volumetriche sono
minimamente modificate, per esempio, dal test del pugile:
0,5 cm. A questo punto, la pressione digitale, applicata
sopra la proiezione cutanea dell'aneurisma stimola i
relativi trigger-points parieto-vasali e, quindi, causa la
sindrome p. asc. cistica: sollevamento dell’angolo di His,
riflesso gastrico aspecifico, riflesso ureterale “in toto”,
d’intensità direttamente correlata alla gravita della
vasculopatia.
(Per ulteriori informazioni vedere altri articoli e la
Bibliografia nel sito citato).
In questa sede desidero soltanto
attirare l’attenzione del lettore sul fatto che, nel sano,
il calibro dei vasi arteriosi, muscolari ed elastici,
indipendentemente dalla pulsazione cardiaca sisto-diastolica
e dagli atti respiratori, oscilla in modo autonomo ed
autoctono 6 volte al minuto con una intensità convenzionale
variabile da 1 a 3 e con un periodo compreso tra 9 sec. e 12
sec., come si osserva in tutti i sistemi biologici.
Accanto a ciò, ricordiamo che anche i relativi vasa vasorum
avventiziali mostrano identico comportamento per quanto
concerne i loro diametri, la cui indagine fornisce al medico
bed-side una notevole mole d’informazioni. Lo studio di
queste dinamiche è reso possibile clinicamente dalla
Semeiotica Biofisica Quantistica, mentre l’insieme delle
conoscenze del caos deterministico “microvascolare”,
clinicamente raccolte, costituisce la Microangiologia
clinica.
Prima di concludere l’articolo è senz'altro opportuno
sottolineare ancora una volta un essenziale aspetto tecnico,
cioè la necessità della “delicatezza” dell’esecuzione della
percussione digitale, direttamente applicata sopra la cute,
che rappresenta la conditio sine qua non della propagazione
delle onde sonore, dalla cute verso l'interno dell'addome,
lungo linee perpendicolari e parallele con scarsissimi
fenomeni di rifrazione. Ne consegue il perfetto accordo tra
i reali diametri massimi, trasversale e longitudinale,
dell'aorta e quelli rilevati con la P. Asc. (Fig. 2).
Come riferito sopra, se la percussione è intensa il suono è
percepito prima che essa sia applicata sopra l’esatta
proiezione cutanea delle pareti dell'aorta, poiché le onde
rifratte sono successivamente riflesse dalle pareti del vaso
esaminato e, quindi, ascoltate chiaramente dal medico dopo
essere state raccolte dal tf collocato ad arte (Fig. 2). In
termini tecnici, se la percussione è correttamente
applicata, la geometria p.asc., è “euclidea”, ma diventa
“proiettiva” quando l’intensità della percussione è
erroneamente elevata.
Nel sano, la pressione digitale “intensa” applicata sopra
una arteria femorale non provoca “simultaneamente” il
riflesso gastrico aspecifico, permettendo di escludere in un
secondo l’AAA. Al contrario, in presenza di ectasia
dell’aorta o di Aneurisma Aortico Addominale,
“simultaneamente” all’inizio della intensa stimolazione
arteriosa si osserva la dilatazione del fondo e del corpo
gastrico, la cui intensità è correlata con la dilatazione
dell’aorta.
Per ricapitolare, di seguito
riferisco i due metodi di pratica utilizzazione, da
utilizzare nel precisare la diagnosi lesione dell’aorta
addominale.
A) Una semplice valutazione dell’AAA è la seguente:
pressione digitale “intensa” sopra l’a.femorale ds. Ç
ipertono simpatico Ç aumento “transitorio” del tono dei vasi
di resistenza Ç aumento pressorio nei vasi elastici e
muscolari Ç accentuazione degli in-puts a partire dal vaso
aneurismatico Ç comparsa della sindrome cistica (come
descritto in precedenza) comprendente il riflesso gastrico
aspecifico. In pratica, nel sano la pressione digitale
intensa applicata sopra l’arteria femorale all’inguine, per
esempio, entro 16 sec.(dato importante: in rapporto alla
intensità della stimolazione, media-moderata oppure intensa,
dopo rispettivamente 8 sec. e 16 sec., nel sano, lo
stomaco subisce modificazioni correlate all’acidosi
istangica jatrogenetica dell’arto inferiore, ricchissime
d’informazione sulla macro- e micro-circolazione della gamba
omolaterale) non provoca il riflesso gastrico aspecifico. Al
contrario in caso di ectasia e di aneurisma aortico
addominale, dopo 3 sec. se la pressione è di media intensità
oppure “simultaneamente” se lo stimolo è intenso (=
dilatazione dell’a. ileo-femorale e poi dellaorta) compare
il riflesso gastrico aspecifico, la cui intensità è
correlata alla gravità della dilatazione dell’aorta.
B) Un’altra indagine di rapida esecuzione ed affidabile
nella valutazione clinica quantitativa dell’AAA, facilmente
eseguibile da parte di chi conosce bene la percussione
ascoltata degli ureteri, è la seguente: nel soggetto da
esaminare, supino e psico-fisicamente rilassato, il medico
applica la pressione digitale “intensa” sopra l’arteria
femorale all’inguine, preferibilmente destro, e valuta il
riflesso ureterale “in toto” o dilatazione dell’uretere
simultaneamente apparsi (come sempre l’esaminando tiene
fermo il tamburo del fonendoscopio nella corretta posizione,
VII-VIII dermatomero toracico, cioè la regione del fianco,
preferibilmente sinistro, esclusivamente per motivi
pratici). Nel sano, l’uretere non si modifica per i primi 16
sec., mentre in caso di ectasia o naturalmente di aneurisma
dell’arteria ileo-femorale (tempo di latenza 1-2 sec.) e
dell’aorta addominale (tl 3-6 se.) l’uretere si dilata in
rapporto alla gravità della patologia arteriosa.
TRADUZIONE in Inglese
ABDOMINAL AORTIC
ANEURISM EARLY BEDSIDE DIAGNOSIS WITH THE AID OF QUANTUM
BIOPHISICAL SEMEIOTICS
Before
repair measures of Abdominal Aortic Aneurism (AAA), doctors
must be able to bedside recognize as early as possible such
as disorder, preferably with clinical method, i.e.,
utilizing a stethoscope:
See my website,
www.seemioticabiofisica.it,
Practical Applications.
Since 24 years, I have been emphasizing fully the
reliability, scientific value, and usefulness of the
Biophysical Semeiotics, when it is applied to macro- as well
as micro-angiology, until now assessed only by means of
sophysticated , instrumental semeiotics.
Now, Quantum Biophysical Semeiotics of the thoracic, and
abdominal aorta, as well as iliac arteries proved to be
really useful in bed-side early recognizing, for instance,
Abdominal Aortic Aneurism, starting from initial and
asymptomatic stages, and its monitoring (1).
Unfortunately, a large number of patients are recognized as
involved by AAA “exclusively” when complications finally
occur, as rupture, laceration, thrombo-embolisms, i.e.,
after years or decades in apparently healthy individuals.
A long, well established, clinical experience allows me to
state, moreover, that during the performance of the
abdominal echography the specialist, does not usually
evaluate the abdominal aorta during routine abdominal
examination, but only if the general practitioner requests
it clearly, at the condition he is skilled in Quantum
Biophysical Semeiotics,.
For these reasons, and particularly due to the efficacy of
Quantum Biophysical Semeiotics in preventing the well-known
serious, sometimes deadly, AAA complications, I suggested
twenty years ago the reader to give great attention to the
following clinical methods.
A) “Intense” digital pressure,
so that it brings about entanglement phenomenon, applied
upon common femoral artery at the right (or left, of course!)
side of groin region, in individual in supine position
brings about sympathetic hypertonus, then “transitory”
increasing of resistance vessel tonus, and increase of
pressure in both elastic and muscular vessels and finally
augmentation of in-puts starting from aneurism wall, which
cause the biophysical-semeiotic cystic syndrome: His’s angle
rising, gastric aspecific reflex, and “in toto” ureteral
reflex (1-4).
In day-to-day practice, in
health, “intense” digital pressure on common femoral artery
at the groin, does NOT cause “simultaneously” gastric
aspecific reflex, showing normal iliac, and aortic artery
wall.
After 8 sec. latency time (important
value: in health, before 8 sec. stomach movements are due to
tissue acidosis in the homolateral leg, giving essential
information about macro- as well as micro-circulation in the
leg tissues, reveiled by the aid of really interesting
diagrams (1, 2) does not cause any gastric aspecific reflex.
On the contrary, in case of AAA,
under above-mentioned experimental condition,
“simultaneously” appears the pathologic gastric aspecific
reflex, whose intensity in cm. parallels the seriousness of
underlying disorder.
Interestingly, after about 3
sec. of latency time (= increasing dilation of ileo-femoral
artery) doctor observes augmenting gastric aspecific reflex
(1, 2), whose intensity once again is related directly to
that of underlying arterial disorder.
B) The second clinical, reliable,
quantitative, assessment of AAA, easy to perform, which
needs a sufficiently steady knowledge of urether
auscultatory percussion is the following (1-4): in an
individual, lying down in supine position and
psycho-physically relaxed, doctor applies “intense” digital
pressure on common femoral artery at the groin,
preferentially at right, and then he (she) evaluates “in
toto” ureteral reflex, which appears after a latency time of
3 sec., while patient helds the bell-piece of stethoscope in
the right place, i.e. on the cutaneous projection area of
the left kidney, due to practical reasons.
In health, urether shows small
modification over 8 sec., while in presence of AAA ( latency
time of 3-6 sec.) or, of course in case of aneurism of
ileo-femoral artery (smaller latency time 1-2 sec., however)
urether dilates in intense manner (> 1 cm.) clearly in
direct relation to the intensity of underlying arterial
disease.
References
Stagnaro-Neri M., Stagnaro S., Aneurisma Aortico Addominale:
una Diagnosi clinica con la Semeiotica Biofisica. Acta
Cardiol. Medit. 14, 17, 1986
Stagnaro-Neri M., Stagnaro S. Introduzione alla Semeiotica
Biofisica. Il Terreno Oncologico. Ed. Travel Factory, Roma,
2004.
http://www.travelfactory.it
Stagnaro Sergio. Aneurisma aortico addominale escluso
clinicamente in un secondo con la semeiotica biofisica
quantistica. 15 luglio 2009,
http://www.fcenews.it,
http://www.fceonline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=11855&Itemid=47
Sergio Stagnaro. Diagnosi Clinica Precoce dell'aneurisma
Aortico Addominale.
www.piazzettamedici.it, 2005,
http://www.piazzettamedici.it/professione/professione.htm
Among my hypertensive patients there are some
who are treating regularly, properly, and succesfully,
regarding arterial blood pressure,
from a long time with hypertensive drugs and die of CVD
On the contrary, a lot of other hypertension diseased
paients, who never are been treated, are going on in good
health condition, showing any "so-called" complications. Is
not the same with your patients? I suggest less Statistics
and more Quantum Biophysical Semeiotics.
In Arterial Hypertension Primary Prevention (PP) as well as
therapy, first of all we must agree with the fact that not
all hypertensive patients are born equal! In addition, we
need new paradigms, which allow doctors to recognize since
birth individuals involved by both hypertensive constitution
and hypertension Inherited Real Risk, conditio sine qua non
of hypertension and hypertension well-known so-called
complications, present exclusively in the patients involved
also by such as hypertensive inherited real risk in
biological systems subsequently showing micro- and
macro-vascular disorders:
semeioticabiofisica,
Practical Applications, and Biophysical-Semeiotic
Constitutions (1-7).
For instance, in the normal skeletal muscle microcirculatory
bed, there are exclusively “normal” type I (small arterioles,
according to Hammersen), and type II Endoarteriolar Blocking
Devices, i.e. EBD, (in arterioles), according to S.B.Curri (See
http://www.semeioticabiofisica.it/microangiologia).
In fact, in health, not involved by Hypertensive
Constitution, we cannot observe newborn-pathological, type
I, subtype b), EBD in above-mentioned biological system.
On the contrary, in individuals involved by hypertension
Inherited Real Risk as well as overt hypertension, of course,
we observe with the aid of Biophysical Semeiotics also
newborn-pathological, type I, subtype b) EBD, present also
in those tissue, where complications may occur. As a
consequence, such as discoveries can facilitate diagnosis
and primary orevention.
In addition, the evaluation of Natriuretic Peptides
Biological Renal Activity is significantly impaired,
corroborating the clinical diagnosis (1-3) (See above-cited
website, Practical Applications, two articles on Natriuretic
Peptides Bedside Evaluation). Finally, arterial compliance
is almost impaired in these subject, when evaluated
clinically as I have illustrate earlier (ibidem). In
conclusion, physicians nowadays, can uilize new bedside way
in reducing mortality in patient involved by hypertensiona
as well as diabetes(8).
1) Stagnaro-Neri M.,
Stagnaro S., Stadio pre-ipertensivo e monitoraggio
terapeutico della ipertensione arteriosa. Omnia Medica
Therapeutica. Archivio, 1-13, 1989-90.
2) Stagnaro-Neri M., Stagnaro S. Introduzione alla
Semeiotica Biofisica. Il Terreno Oncologico. Ed. Travel
Factory, Roma, 2004.
http://www.travelfactory.it/semeiotica_biofisica.htm
3) Stagnaro S., Stagnaro-Neri M., Le Costituzioni
Semeiotico-Biofisiche.Strumento clinico fondamentale per la
prevenzione primaria e la definizione della Single Patient
Based Medicine. Ed. Travel Factory, Roma, 2004.
http://www.travelfactory.it/libro_costituzionisemeiotiche.htm
4) Stagnaro S., Stagnaro-Neri M.
Single Patient Based Medicine.La Medicina Basata sul Singolo
Paziente: Nuove Indicazioni della Melatonina. Ed. Travel
Factory, Roma, 2005.
http://www.travelfactory.it/libro_singlepatientbased.htm
5) Stagnaro S. Pivotal role of Biophysical Semeiotic
Constitutions in Primary Prevention. Cardiovascular
Diabetology, 2:1, 2003
http://www.cardiab.com/content/2/1/13/comments#5753
6) Stagnaro Sergio. Role of Coronary Endoarterial
Blocking Devices in Myocardial Preconditioning - c007i.
Lecture, V Virtual International Congress of Cardiology.
http://www.fac.org.ar/qcvc/llave/c007i/stagnaros.php
7) Stagnaro Sergio. Newborn-pathological
Endoarteriolar Blocking Devices in Diabetic and
Dislipidaemic Constitution and Diabetes Primary Prevention.
The Lancet. March 06 2007.
http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140673607603316/comments?totalcomments=1,
http://www.fceonline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3736&Itemid=47
8) Stagnaro Sergio. New bedside way in Reducing
mortality in diabetic men and women. Ann. Int. Med. 21, June
2007
http://www.annals.org/cgi/eletters/0000605-200708070-00167v1
9) Stagnaro Sergio. Il Reale Rischio Semeiotico Biofisico
Quantistico. Ed. Travel Factory, Roma,Luglio 2010
By dott. Sergio
Stagnaro (medico)
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
UN SOLO ESAME per SCOPRIRE
TUTTO sulle CORONARIE
- (ASCA) - Roma, 18 feb. 2009 -
Un solo esame per scoprire tutto delle nostre coronarie.
Grazie ad un innovativo sistema TAC multistrato e' possibile
identificare in un'unica seduta ambulatoriale i
restringimenti delle arterie del cuore e nello stesso tempo
capire quali siano le porzioni di muscolo cardiaco che
soffrono per lo scarso afflusso di sangue.
A rendere possibile tutto questo e' la TAC Somatom
Definition AS 128 slice, frutto della Ricerca e Sviluppo di
Siemens Healthcare e adesso in funzione presso l'Istituto di
Ricovero e Cura a Carattere Scientifico MultiMedica di Sesto
San Giovanni.
Gli sviluppi tecnologici nel campo della diagnostica
cardiaca hanno fatto passi da gigante, ma il loro cammino
aveva seguito sino a oggi due percorsi paralleli: da un lato
gli esami morfologici come le coronarografie o le TAC di
prima generazione che rilevavano solo la presenza di placche
a livello delle coronarie; dall'altro gli esami funzionali
come la scintigrafia o l'eco-stress, che riferivano invece
quanto questi restringimenti fossero importanti nel ridurre
l'afflusso di sangue al cuore.
La nuova tecnologia Somaton
Definition rappresenta il punto d'incontro di tutte le
tecnologie d'imaging fino ad ora prodotte, perche' permette
di produrre, grazie alla sua alta velocita' di acquisizione,
anche immagini del cuore in movimento.
Il nuovo strumento diagnostico potra' inoltre ridurre la
spesa sanitaria eliminando ricoveri inutili ed evitando
esami invasivi quali la coronarografia o le angiografie dei
vari distretti vascolari. A questo scopo nell'ambito del
Dipartimento Cardiovascolare dell'IRCCS MultiMedica si
stanno sviluppando progetti di ricerca e linee guida interne
per identificare i pazienti che possano trarre il massimo
beneficio da questa tecnologia innovativa.
By res-mpd/mar/lv – Tratto da asca.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Nel mondo i
malati di talassemia sono circa 3.000.000. By ANSA -
Roma, 8 Mag. 2009
Ogni anno 330.000 bambini nascono affetti da sindromi
talassemiche (il 17% e' affetto da talassemia). L'Italia e'
uno dei paesi più colpiti con 7.000 malati e 3.500.000 di
portatori sani, concentrati nelle zone della Sardegna e
Sicilia, le regioni meridionali e la zona del delta padano.
Anche se e' migliorata la sopravvivenza e la qualità della
vita, la talassemia e' ritenuta un'emergenza.
La speranza per
il futuro e' nella ricerca genica. Questi i numeri della
talassemia (anche detta anemia mediterranea o anemia di Cooley), di cui oggi e' la Giornata mondiale, forniti nel
corso di una conferenza stampa organizzata dalla Fondazione
Giambrone e dalla Site (Società italiana talassemie ed
emoglobinopatie), oggi al Senato.
La trasmissione genetica della malattia e' molto alta: da due
portatori sani si avrà nel 25% dei casi un figlio
talassemico.
"E' necessario - afferma Angela Iacono,
presidente Fondazione Giambrone - convogliare tutte le
forze, specialmente della comunità scientifica affinché,
attraverso la ricerca, si trovi una soluzione decisiva alla
malattia per liberare il paziente dalla schiavitù delle
trasfusioni".
Il presidente della Site Paolo Cianciulli parla dei
progressi fatti dagli anni ottanta in poi ma richiede
maggiori strumenti diagnostici.
La talassemia e' una malattia
genetica ed ereditaria del sangue che si caratterizza per
l'incapacità dei globuli rossi di sintetizzare l'emoglobina, cioé la proteina che ha il compito di trasportare l'ossigeno
in tutto l'organismo. La malattia ha un'alta prevalenza in
alcune aree, in particolare nel bacino del Mediterraneo
(Italia, Grecia, Turchia, Cipro) e nel Sud-Est asiatico
(India, Vietnam, Cambogia).
Commento NdR: anche questa malattia puo' essere
causata dalle
mutazioni genetiche
prodotte
dai
Vaccini nei
genitori dei nuovi nati.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
SINDROME METABOLICA
Per sindrome
metabolica (detta anche
sindrome X, sindrome da
insulino-resistenza, CHAOS o sindrome di Reaven) si intende,
in ambito medico, una situazione clinica ad alto rischio
cardiovascolare che comprende una
serie di fattori di rischio e di sintomi che si manifestano
contemporaneamente nell'individuo. Questi sono spesso
correlati allo stile di vita della persona (peso eccessivo,
vita sedentaria) o a situazioni patologiche preesistenti (obesità,
ipercolesterolemia - presenza di un
elevato tasso di
colesterolo nel
sangue - ecc.).
Colpisce un'elevata percentuale della popolazione a livello
mondiale, principalmente d'età avanzata.
Gli studi svolti
confermano che gli individui colpiti dalla sindrome
metabolica, che non cambiano drasticamente il proprio stile
di vita, hanno un elevato tasso di mortalità legato a
problemi cardiovascolari.
Ricordiamo
anche che le alterazioni degli
enzimi, della
flora, del
pH digestivo e della
mucosa
intestinale influenzano la salute, non
soltanto a livello intestinale, ma anche a
distanza in qualsiasi parte dell'organismo.
vedi:
Circolazione
sanguigna: prevenzione degli
infarti. I citrati eliminano le
calcificazioni arteriose. Gli ascorbati fanno il resto !
vedi:
Colesterolo - arteosclerosi +
Depurazione di sangue ed arterie
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
EMOPOIESI e
CELLULE
anche
STAMINALI
Il termine emopoiesi o ematopoiesi si riferisce alla
formazione e alla maturazione di tutti i tipi di cellule del
sangue a partire dai loro precursori.
Nell’essere umano adulto normale le cellule ematiche sono
formate nel
midollo osseo dello scheletro
assiale.
Gli spazi occupati da midollo emopoietico si riducono
progressivamente dall’infanzia all’età adulta, fino ad
essere confinati alla parte centrale dello scheletro.
Durante lo sviluppo fetale l’emopoiesi si svolge dapprima
nel
sacco vitellino, successivamente nel
fegato e nella
milza, e infine nelle ossa.
La maggior parte delle cellule è incapace di ulteriore
divisione e, avendo vita relativamente breve, è rimpiazzata
continuamente da nuovi elementi provenienti dal midollo
osseo.
I
globuli rossi, i
globuli bianchi e le
piastrine derivano da
un’unica cellula staminale emopoietica pluripotente.
La formazione di questa cellula staminale è la prima di una
serie di tappe, sequenziali e ordinate, di crescita e
maturazione cellulare. La cellula staminale pluripotente può
seguire linee di maturazione morfologicamente e
funzionalmente diverse, a seconda del condizionamento
determinato dal tipo di stimolo o di mediatore presente.
Questa procede verso due direzioni principali:
- la linea linfoide da cui sia avvia la linfopoiesi
(linfociti B, T ed NK ovvero "NATURAL KILLER")
- la linea mieloide da cui si sviluppa la mielopoiesi,
l’Eritropoiesi e la produzione di piastrine (granulociti,
monociti, eritrociti, piastrine)
- l'Ematopoiesi è il processo
dal quale gli elementi formati del sangue sono prodotti.
Il processo è regolato attraverso una serie di passi
inizianti con la cellula staminale ematopoietica pluripotente.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Trovata
possibilita' di Trasformazione di
gruppi sanguigni ad
altri gruppi: da A a 0, grazie a una coppia di enzimi di
un batterio fecale - Giugno 2019
I ricercatori dell’Università della British Columbia (UBC)
hanno scoperto che questi enzimi possono essere molto
efficienti nel convertire l’antigene A, presente sui
globuli rossi dell’omonimo gruppo sanguigno, in antigene
H, tipico del gruppo 0.
vedi anche:
Emodieta
Nature Microbiology
(2019) -
Download Citation - Published:
10 June 2019
An enzymatic pathway in the human gut microbiome that
converts A to universal O type blood
By
Peter Rahfeld
1,
2,
Lyann Sim na1
1,
2,
Haisle Moon
3,
4 na1,
Iren Constantinescu
3,
4,
Connor Morgan-Lang
5,
6,
Steven J. Hallam
ORCID: orcid.org/0000-0002-4889-6876
5,
Jayachandran N. Kizhakkedathu ORCID:
orcid.org/0000-0001-7688-7574
3,
4 &
[…],
Stephen G. Withers
ORCID: orcid.org/0000-0002-6722-5701
1,
2,
7 -
Show fewer authors
Estratto
L'accesso ad enzimi efficienti in grado di convertire i
globuli rossi di tipo A e B in donatore "universale" O
aumenterebbe notevolmente l'offerta di sangue per le
trasfusioni. Qui riportiamo lo screening funzionale
metagenomico del microbioma dell'intestino umano per la
ricerca di enzimi in grado di rimuovere gli antigeni
zuccherini di tipo A e B affini. Tra i geni codificati nella
nostra libreria di 19.500 fosmidi espressi contenenti DNA
batterico intestinale, identifichiamo una coppia di enzimi
dall'anaerobo obbligato
Flavonifrattore plautii che lavorano di concerto per
convertire efficacemente l'antigene A all'antigene H del
sangue di tipo O, attraverso un intermedio di galattosamina.
La struttura a raggi X della deacetilasi
N-acetilgalattosamina rivela il sito attivo e il meccanismo
del membro fondatore di una famiglia di esterasi. La
galattosaminidasi espande le attività all'interno della
famiglia CAZy GH36.
La loro capacità di convertire completamente da A a O dello
stesso tipo di rhesus a concentrazioni enzimatiche molto
basse nel sangue intero ne semplificherà l'incorporazione
nella pratica trasfusionale, ampliando l'offerta di sangue.
I
gruppi sanguigni
In linea di massima esistono
quattro gruppi sanguigni: A, B, AB e 0. Ciò che li
distingue è la presenza (o assenza) sulla superficie degli
eritrociti o
globuli rossi, di diverse molecole di
zucchero. Questi zuccheri sono chiamati "antigeni" perché
sono molecole che possono essere riconosciute dalle
cellule del sistema immunitario, che in questo modo
riesce a distingue tra ciò che appartiene all’organismo
e ciò che invece è estraneo e potenzialmente pericoloso,
ovviamente se questi svolge le sue normali funzioni e
non e' stato alterato da qualsiasi tipo di vaccino....se
esso trova un antigene alieno (eterologo),
reagisce e dà il via a una risposta difensiva per
tentare di eliminare l’intruso: per questo, quando è necessario
trasfondere (trasfusione) del sangue, bisogna conoscere
bene il gruppo del
donatore e quello del ricevente. L’unico gruppo
sanguigno che può essere trasfuso senza rischi è il
gruppo 0in quanto questo gruppo i globuli rossi del loro
sangue, non hanno nessun antigene e
per questo è chiamato possibile donatore universale.
Dallo studio però si evince,
ma gia'
lo si sapeva,
che alcuni enzimi riuscissero a rimuovere gli antigeni A
e B dai globuli rossi, convertendo di fatto un gruppo A,
B o AB in un gruppo 0, ma il processo non si era
dimostrato molto efficiente e in definitiva sembrava
poco conveniente su larga scala, per cui era stato
accantonato.
Ora però i ricercatori della UBC hanno sviluppato un
nuovo sistema che pare dia buoni risultati:
- analizzando il
microbiota
intestinale, in particolare
l’insieme del patrimonio genetico della
flora batterica
del nostro intestino, hanno identificato due enzimi che,
lavorando in coppia, privano i globuli rossi del gruppo
A del loro antigene, lo zucchero:
N-acetilgalattosamina.
In particolare gli enzimi
sono stati isolati dal batterio anaerobio
Flavonifractor
plautii:
- il primo – l’N-acetilgalattosamina deacetilasi –
converte l’antigene A in una molecola chiamata
galattosamina
- il secondo – la galattosaminidasi – rimuove l’ammina
lasciando il globulo rosso privo di antigene. Proprio
come gli eritrociti del gruppo 0.
Secondo i dati riportati dagli autori della ricerca,
questo sistema è molto più efficiente di quelli
identificati in passato e funziona anche su sangue
intero, non solo nella soluzione di laboratorio.
Tuttavia, sottolineano gli stessi ricercatori, al
momento non è stato possibile dimostrare che tutti gli
eritrociti di gruppo A nei campioni vengano convertiti.
È possibile che la conversione non sia totale, quindi è
prematuro impiegare il sangue convertito artificialmente
nelle trasfusioni negli esseri umani, perché potrebbero
scatenarsi risposte immunitarie anomale (malattie
immunitarie); i ricercatori quindi suggeriscono
cautela e nuove ricerche in merito, per tentare di
migliorare la metodologia.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Se vuoi conoscere il tuo stato di Benessere e migliorarlo
con queste
speciali apparecchiature modernissime, che neppure gli
ospedali hanno, prenota
via mail la consulenza QUI. Esso permette anche di
analizzare qualsiasi prodotto esistente e la sua
compatibilita' o meno, con il soggetto analizzato....
vedi anche:
Medicina Quantistica Quindi se volete fare un Test di
Bioelettronica (test di controllo del livello di
Salute_benessere).... - scrivete QUI:
[email protected]
Ecco un metodo utile per mantenere e/o recuperare la
Salute
Metodo MC
in sintesi si basa su tre fattori primari per ottenere
risultati di eccellenza. Serve per disintossicare,
deparassitare ed aiutare il ripristino della
flora
batterica autoctona, alterata per vari fattori:
Vitamina
K1, Vaccini,
Farmaci,
acque inquinate,
cibi industriali intossicati da
agricoltura chimica, ecc.
- Primo tra tutti la selezione e la qualità dei prodotti
- Secondo la compatibilità e il valore sinergico dei
prodotti con il soggetto che li deve utilizzare
- Terzo il monitoraggio dei prodotti con test di contrazione
muscolare (mediante un controllo
Kinesiologico personalizzato), per valutare l'utilizzo ideale delle sostanze all'interno di
protocolli certificati.
- Vanta risultati che sfiorano il 100%.
Tutto questo può sembrare una banalità ma nasconde una
selezione ed uno studio di anni con l'ausilio di
Professionisti di altissimo livello.
Poi un altro contributo essenziale lo hanno portato la
Passione per la materia, l'Amore per il Prossimo, il
desiderio di raggiungere l'Eccellenza.
Metodo MC continua a selezionare prodotti, tecniche e
Professionisti per continuare a migliorarsi ed essere sempre
piu' di supporto per tutti i bisognosi.
Per visionare il tutto imparare ad utilizzarlo ed accedere
all'acquisto del Metodo MC: clicca subito QUI:
MetodoMC da utilizzare ogni giorno per il periodo indicato:
https://www.metodomc.it/vanolijeanpaul.html
- Link per acquistare i loro prodotti:
www.prodottidellavittoria.com/p0047.html
|