Franceso Paolo IACCARINO
(medico) - Deceduto
Medico chirurgo specializzato in Biologia
clinica; medico del lavoro
Nasce,
negli anni trenta, in un rione di pescatori a
Castellammare di Stabia (Na).
A diciotto anni consegue la licenza liceale dopo
un corso regolare di studi presso il Liceo
Classico "Plinio Seniore" della sua città natale
e, da privatista, nello stesso anno, il diploma
di Abilitazione Magistrale, presso l'Istituto
"Margherita di Savoia di Napoli ".
Si iscrive, successivamente, alla Facoltà di
Medicina dell'Università di Napoli, ma alterne
vicende di vita lo inducono a interrompere gli
studi.
A ventuno anni parte per il servizio di leva,
che presta come soldato semplice nel 40° Rgt
fanteria di Bologna (Dvs Trieste") e nel Parco
Mobile della Dvs "Friuli" di stanza a Sesto
Fiorentino.
Dopo il congedo, in
due anni, consegue il Diploma di Aspirante
Capitano di Macchina presso l'Istituto Tecnico
Nautico "Nino Bixio" di Piano di Sorrento e
parte come Ufficiale di Marina su navi da carico
e petroliere italiane, panamensi e liberiane:
durante circa un decennio di navigazione
effettiva conosce vari Paesi e civiltà e
raggiunge il massimo grado di bordo come
Capitano di Macchina. Segue, poi, il lavoro di
Tecnico di Riparazioni Navali nei Bacino di
carenaggio del porto di Napoli (S.E.B.N.) per
più di dieci anni.
E' il periodo in cui, lavoratore-studente,
frequenta l'Università di Napoli {sia il primo
che il secondo Policlinico) e si laurea in
Medicina e Chirurgia (1979) specializzandosi,
dopo un corso quadriennale, in Biologia Clinica.
E, ancora, nella stessa Università è allievo
interno del Laboratorio di controllo clinico
delle malattie epatiche.
Inizia, cosi, la sua
professione di medico in un accavallamento di
eventi: Lavora, a Castellammare, Gragnano e
dintorni, come Medico della Mutua per circa due
anni (diede, poi, le dimissioni perche in quell'ambito
non riusciva a svolgere la sua missione secondo
i propri ideali); viene inserito (per un
tirocinio) al Pronto Soccorso dell'Ospedale
"Loreto Mare" di Napoli e nel reparto di
Ostetricia e Ginecologia dello stesso presidio;
svolge anche due anni di attività nel settore
della Medicina del Lavoro; presta servizio, per
cinque anni, come assistente, nei reparto di
Geriatria dell'Ospedale A.G.P.'di Valle di
Maddaloni e, per nove anni, come Patologo
Clinico nel Laboratorio di Pronto Soccorso
dell'Ospedale A.G.P. di S. Felice a Cancello, in
provincia di Caserta.
Negli anni sessanta
si reca come volontario a Lourdes, ed è membro
della Commissione Internazionale per il
controllo delle guarigioni inspiegabili.
Ha fatto anche parte dell'organizzazione
vaticana FRATERNITÀ' per assistenza e cura di
sacerdoti in crisi.
E' esponente del C.I.P. di Napoli, Centro di
Studi Filosofici e di osservazione degli stati
modificati di coscienza.
Intanto, nel corso dei suoi studi e delle sue
esperienze di medico, si rende conto della
superficialità dell'insegnamento della "Mediana
Ufficiale", che non offre risposte valide agli
interrogativi che egli si pone sulle cause
profonde della malattia e nasce il suo interesse
per le medicine cosiddette "parallele" che
innesta, con obbiettiva selettività, sul suo
precedente bagaglio scientifico-culturale. Si
avvicina alla Mediana omeopatica, approfondendo
le sue conoscenze in Italia con la frequenza di
un corso triennale, all'Ordine dei Media di
Salerno, presso la Scuola Superiore di Omeopatia
S.M.B., che concluse nel 1985, e in Francia
seguendo la scuola di Jacques Jouanny e di Max
Tetau. Nello stesso periodo frequenta il
seminario di specializzazione in "Malattie
Croniche e Principali Nosodi".
Approfondisce, in seguito, gii studi di questa
scienza col dott. Alfonso Masi Elizalde
nell'Istituto Internacional de Altos Estudios
Homeopaticos "James Tyler Kent" di Buenos Aires,
ed è uno dei principali medici italiani a far
conoscere la Omeopatia in alcune regioni dei sud
Italia
Porta avanti, nel
frattempo, gli studi di Medicina Naturale e le
osservazioni sul rapporto
alimentazione-malattia, che sin dalla giovinezza
io hanno sempre affascinato: a ventisei anni è
ospite, per circa un anno, in un monastero
induista, alla periferia di Mumbay, in India,
dove riceve i primi insegnamenti della Medicina
Ayurveda; e a ventisette anni si reca nella
terra degli Unza, una regione impervia, situata
a Nord del Kashemir, e a Vilcabamba, in Equador,
zone "particolari" del mondo sia per l'alto
numero di ultracentenari sia per le loro
abitudini di vita.
Intanto, grazie ai suoi approfondimenti, va
assimilando i concetti di varie correnti
alimentaristiche: è stato medico del primo
Centro Macrobiotico Napoletano, il PAKUA, di cui
è stato uno tra i primi sostenitori e, per vari
anni, medico di controllo degli Igienisti
Italiani.
Frequenta i laboratori della Scuola di
Specializzazione in Scienza e Tecnica delle
Piante Officinali, tenendo sull'argomento
lezioni e seminari vari.
Profondo conoscitore della terapia omeopatica,
tiene lezioni di Omeopatia, Fitoterapia e
Disciplina Alimentare a medici e farmacisti, per
il quadriennio 1983/1987, presso (a fondazione
di medicina omeopatica Mattioli-Palmieri
nell'Ospedale Elena D'Aosta di Napoli.
Apprende la Medicina Cinese e l'Ayur-Ved indiana
nei luoghi d'origine, diventando allievo di
"vecchi medici tradizionali" e sostando per
alcuni anni in quelle lontane terre.
Dopo il suo rientro
in Italia, partecipa a seminari di
approfondimento sulla medicina
Ayurveda-Maharishi, tenuti presso la Scuola di
Medicina Ayurveda di Milano.
Approfondisce l'Omotossicologia, la
Fitoaromaterapia, la Spagirica (ha tenuto
diversi seminari e conferenze sul tema) e lo
studio delle piante di varie parti del mondo,
facendo conoscere importanti esemplari a diversi
Istituti e Università Italiane (Napoli e
Urbino), e collaborando, con queste ultime, a
importanti ricerche, documentate da numerose
pubblicazioni nazionali e internazionali.
Si reca anche, per lunghi periodi, nella Selva
Amazzonica peruviana e sulle montagne Andine,
rivalutando molte piante dell'etnomedicina
locale (ottiene la specializzazione in MEDICINA
NATURAL FOLKLORICA TRADICfONAL col piano di
studi teorico pratico della Universidad
Particular "S. MARTIN DE PORRES" del Perù).
Porta avanti gli studi sulla Medicina Cinese e
quellaTibetana sostenuto dai Lama Gangen e
Tanzen Wang Dak nel monastero di SERA a sud
dell'India.
E' l'unico medico italiano a partecipare al
Primo e al Secondo Congresso Internazionale di
Medicine Tradizionali tenutisi a Lima,
presentando i suoi lavori sulla Uncaria
Tomentosa (Willd.) DC; e sulla Spergularia
Ramosa, una pianta usata dagli antichi Incas per
la cura della tubercolosi.
Medico-missionario
volontario in Perù, mette a punto, col sostegno
del missionario giuseppino Michele Piscopo nella
Missione "SAGRADA FAMILIA" giuseppina, che sì
trova nel quartiere più problematico di Lima, un
grande ambulatorio-laboratorio medico per
l'indagine e la cura della tubercolosi, molto
diffusa tra la popolazione locale, gestendolo di
persona per alcuni anni.
E' esperto di Floriterapia di Bach (ha
frequentato l'Istituto di SCIENZE UMANE di Roma)
e, recentemente, si è specializzato, dopo un
corso triennale, alla SCUOLA DI FORMAZIONE
MUSICOTERAPISTI - ISFOM - Napoli, presentando la
tesi sperimentale di diploma "SUONI E CORPI
SOTTILI. PSICODINAMICA MAGH PER LA RICARICA DEI
CHAKRA. FONOCROMOTERAPIA: ALCUNI ESEMPI
(Tecniche di un'antica Medicina)", approfondendo
il rapporto suono/salute.
in realtà, alla base
dei suoi studi, c'è sempre il suo interesse per
la dietetica, la disciplina alimentare e
l'igiene naturale, intese non solo come fonte di
prevenzione e di benessere psico-fisico, ma
anche come forma di terapia: egli le considera
l'elemento basilare per poter "affrontare"
qualsiasi malattia. Con questi metodi, è
riuscito a operare numerose guarigioni o
stabilizzazioni di patologie ritenute incurabili
o "problematiche" dalla medicina allopatica.
Assimila i concetti della Medicina Antroposofica
e della agricoltura biodinamica e arriva a una
conoscenza più profonda del rapporto
uomo-natura.
La sua formazione internazionale, i viaggi di
studio e di lavoro, lo portano a coltivare
un'ottica, forse, in anticipo sui suoi tempi, è
strettamente legata alla sua fisionomia di
medico e ricercatore attento a esaminare
criticamente e a riproporre, in modo nuovo,
testimonianze e documenti che comprendono secoli
di pratica medica su vari continenti.
Per Medicina
intende, infatti, tutto ciò che, senza fare del
male al paziente, sia in grado di migliorare,
stabilizzare o curare una malattia (da qualsiasi
parte provenga !! rimedio e purché abbia delle
basi scientifiche).
Fu incaricato, nel 1988, dal Ministero della
Sanità Peruviano (era ministro l'illustre
neurochirurgo e studioso di Medicine Naturali,
Prof. Fernando Cabieses) di organizzare
nell'Ospedale Amazzonico di Pucalpa (Departimento
dell'Ucayali) incontri culturali teorico-pratici
tra curanderos della selva (esponenti della
medicina popolare locale) e medici e operatori
sanitari italiani. La cosa risultò molto
interessante e diede ampi risultati anche perché
rispecchiava lo spirito del Congresso di
Alma-Ata (Kazakistan) messo a punto
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel
1978.
Sì evidenziava, in
questo modo, anche un fattore importantissimo
che aveva favorito la sopravvivenza delle
Medicine Tradizionali dovuto alla complessa
orografia di alcuni Paesi. I! Perù è un esempio
potente di questo problema, con la sua variegata
geografia e la sua resistenza fisica strutturale
alla logistica moderna, che impedisce la libera
comunicazione e si oppone ad una modernizzazione
omogenea.
Ancora una volta ii Perù (precedentemente, nel
1920, ci fu il lavoro pionieristico di H.
Valdizàn e di A. Maldonado) veniva utilizzato
come base per iniziare in tutto il mondo
un'opera gigantesca che solamente adesso inizia
ad essere riconosciuta come la risposta a
gravissimi problemi riguardanti la salute delle
nazioni di tutto il mondo sottosviluppato.
Ai problemi culturali e logistici è necessario
sommare gli alti costi dei metodi moderni di
cura della salute, i quali rendono impossibile
l'estensione dei servizi occidentali ad un'alta
percentuale delle popolazioni pauperizzate nel
difficile cammino verso lo sviluppo.
Come conseguenza di questi fattori e di altre
circostanze, le Medicine Tradizionali, le forme
di cura degli erboristi, dei "curanderos", delle
levatrici di campagna e degli aggiustatori di
ossa, diventarono presto corpi di dottrina
isolati nei retrobottega di molti Paesi... Le
riunioni ufficiali, le cattedre universitarie e
i testi di medicina dimenticarono, in breve
tempo, anche per le spinte delle grosse case
farmaceutiche, tutto ii bagaglio culturale che
quelle medicine conservavano...
Il Dottor F.P.
laccarino si allontana, gradualmente, dal
pensiero materialistico del XIX secolo, che ha
avuto la tendenza a considerare il corpo umano
come una provetta in cui si svolgono processi
analoghi a quelli di laboratorio, e prende
consapevolezza che l'essere umano non è solo
costituito da un corpo ma anche da un'anima e
uno spirito.
Scopre la sapienza, una virtù che regola
l'armonia inferiore, e trova in essa le basi
della salute scopo di ogni medicina. Specialista
del riequilibrio energetico, considera l'uomo
nella sua complessità fisica e spirituale, e
afferma che la salute e il benessere sono doni
preziosi che la natura ci offre e di cui tutti
possiamo disporre.
Il 26 luglio 2001 si è diplomato in Tecniche
Erboristiche presso la facoltà di Farmacia
dell'Università di Fisciano in provincia di
Salerno.
Ha partecipato, nel
1999, in Germania, al Secondo Congresso Mondiale
di
Urinoterapia (vi era la presenza di 48 Paesi)
presentando due importanti lavori scientifici
che destarono grande interesse:
1) il metodo di
trasformazione dell'urina, del soggetto che la
doveva assumere, in estratto secco in modo da
poterlo assumere in capsule, esponendo numerose
ed interessanti osservazioni e sperimentazioni
sull'argomento;
2) la perfetta
traduzione, dal sanscrito, e la reale
interpetazione del DAMAR TANTRA, un antichissimo
testo sacro indiano ove sono descritte le regole
dell'urinoterapia e le piante officinali (tutte
tecnicamente individuate) da abbinare per
raggiungere alti livelli interiori nello yoga
integrale.
Attualmente è Direttore Tecnico della Effepi &
Weber, un Laboratorio di ricerca che ha per
programma la realizzazione, nella loro versione
originale, di formule erboristiche tradizionali
che, messe a punto dalla saggezza popolare e
dalla esperienza di antichi Maestri, si sono
dimostrate a lungo valide e prive di effetti
nocivi.
Da cinque anni insegna Medicine Naturali presso
l'Università UN1TRE di Castellammare di Stabia.
In questi ultimi tempi (maggio - giugno 2005) è
stato , in India, presso l'Istituto "Cipla
Foundation's Hamied Institute for Education and
Research in Palliative Care Scienze" per
perfezionarsi su alcuni tipi di terapie,
abbinate a quelle mediche, (meditazione,
cromoterapia, artigianato, musicoterapica, ecc.)
su soggetti terminali appositamente selezionati,
che non rispondevano più ai trattamenti classici
antitumorali (viene abilitato, con apposito
certificato, all’ Introductory Training Course
in Palliative Care Scienze).
Comunque, la vita di questo ricercatore continua
instancabile verso i percorsi della conoscenza.
Il suo lavoro si inserisce in una visione della
vita ispirata dal concetto che salute e malattia
vanno vissute come fenomeni naturali, da
osservare e investigare.
Una volta gli ho sentito dire:
“Vi suggerisco una cosa che è molto semplice e
vecchia, e cioè che ci sono due tipi dì
affermazioni nella vita: una affermazione
interiore ed una di tipo sociale...
L'affermazione interiore presuppone la nascita e
lo sviluppo di un valore, qualunque esso sia...
Bisogna coltivarsi, imparare a credere, non in
una ideologia, ma "in un valore" .
"Intercettare" il corso della propria esistenza,
programmare e stabilire cosa si vuole fare lungo
il proprio percorso, non In senso sociale, ma in
senso interiore. Credere nei valori della
giustizia, della libertà; credere nei valori
della umanità, dell'essere umano come persona.
Crescere con questa propria bandiera, in questo
proprio Inviluppo, in questa propria
interiorità... Credere nel rispetto verso gli
altri, credere nella loro libertà. Agire In modo
da conservare sempre tate libertà oltre che la
propria.
Questo è il principio di fondo... Possono
prendere, poi, qualsiasi nome ufficiale...
Riconoscersi in una religione che può essere
cristiana, maomettana o buddista è una cosa di
scarsa importanza... Quello che importa è far
lievitare dentro di sé la fiducia verso questi
valori; allora, se questi valori crescono, se si
crede in essi, la seconda fase, cioè
l'affermazione sociale, diventa un po' più
banale... Si può vivere con questi valori
facendo il falegname, l'operatore ecologico
oppure lo scienziato. Però, se si hanno le
capacità intellettuali per potersi coltivare
anche culturalmente, allora si dovrebbe pensare
a immettere questi valori interlori nella
propria cultura in maniera che altri possano
beneficiarne e in maniera che, nell'incontro con
gli altri, questi valori possano applicarsi.
La cultura è un fatto legato al sistema dei
valori di cui dicevo prima, all'altra parte di
se stessi. Bisogna credere in quello che si
fa... Credere nel proprio essere, il che è una
cosa diversa dal credere nella propria ragione o
nella propria cultura: credere nel proprio
essere interiore, nel proprio io intimo, quello
che non appare nella cultura e nel modo di
conversare.
Quello che uno sente di avere
più profondamente e che non riesce ad
esprimere... Se si congiunge questa forza
interiore con la forza culturale, l'uomo vince
anche in senso sociale. (Prof.essa Maria
Sansone)
Allegato al
Curriculum del Dott.
Francesco Paolo laccarjno
In questi ultimi periodi il Dott. Francesco
Paolo laccarino si sta recando frequentemente in
Africa e, precisamente, in Tanzania, a sud est
dei Kilimangiaro, sui Monti Pare Meridionali.
A questo proposito è chiarificatrice, per ciò
che riguarda soltanto la ricerca scientifica,
una parte della lettera di risposta inviata -12
giugno 2007 - dal Vescovo della Diocesi di Same,
Dr. Jacob Venance Koda, a S.E. Cavaliere di Gran
Croce dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme:
Vi ringraziamo per i
cordiali saluti che ci avete inviato e la
disponibilità che ci offrite; che la luce dei
Cristo Risorto possa sempre illuminare il nostro
cammino di fede e di fratellanza.
Ho avuto modo di incontrare più volte la persona
che affettuosamente ci è stata da Voi
segnalata: il Dott. Francesco Paolo
laccarino, un decorato con medaglia d'oro del
Vostro nobile ed antico Ordine, e vi posso
assicurare che ha ricevuto da noi tutto ii
sostegno possibile (e continuerà a riceverlo)
anche perché le sue opere (come quelle di tanti
altri, ignote a noi ma note a Dio) sono
meritorie verso i più bisognosi e davanti al
cuore di nostro Padre...
Nell'anno 1976 l'Organizzazione della Sanità (O.M.S.)
tenne ad Alma Ata, nel Kazachistan, un
Congresso Internazionale nel quale si
invitavano Medici e Ricercatori a tenere In
considerazione le Medicine Tradizionali
dei Paesi che ne erano caratterizzati
(Cina, India, Perù, Tibet ed altri) perché i
rimedi chimici non sempre potevano raggiungere
popolazioni distanti sia per l'isolamento e
l'attaccamento alle ancestrali abitudini, sia
per una questione economica.
Si arrivò alla conclusione che medici
occidentali, più intraprendenti e osservatori,
dovevano prendere contatti con operatori
tradizionali per approfondire,
reciprocamente, i sistemi terapeutici
locali, studiarli e portarli su di un piano
scientifico.
II Dott. F.P.
laccarino è stato uno di questi Medici:
sono stato informato che ha lavorato con
Curanderos sulle alte valli andine e nella
selva amazzonica, ha applicato terapie
fitoterapiche nei quartieri più poveri e
problematici di Lima, in Perù, conquistandosi
meriti e stima.
Ha fatto la stessa cosa anche In India:
ha portato assistenza a popolazioni povere ed
isolate lungo ! fiumi e posti in essere
ambulatori medici.
Ha creato contatti con Università di diversi
Paesi e fornito, per scopi di studio, piante
officinali interessanti alle varie Facoltà
di Farmacia (Napoli, Pisciano ed altre).
Attualmente si trova dalle nostre parti, sui
Monti Pare meridionali, che è l'ultima zona
dell'Africa rimasta ancora vergine nella
propria tradizione e nel proprio ambiente, e che
può dare importanti stimali scientifici per il
bene dell'umanità, particolarmente con
l'esperienza botanica e terapeutica.
Il Dott. F. P.
laccarino ha preso contatti con operatori locali
i quali stimolati dal senso di amare verso
l'umanità, stanno trasmettendo la loro
esperienza e i loro segreti a questo "medico
bianco dai capelli di neve" (cosi lo
chiamano).
Sono stati approfonditi studi sulla malaria che
nelle nostre aree imperversa in forma potente e
nefasta. Sono state
individuate le piante più Interessanti per la
terapia, manipolate seconda la tradizione locale
e trattate con criteri
occidentali. L'esito è stato eccezionale e le
prove pratiche veramente interessanti che
studi ancora più
approfonditi, da parte delle Università
tanzaniane e italiane,
potranno confermare (il Dott.F.P. laccarino sta creando contatti tra l'Università
di Dar es Salam e l'Università di Fisciano
presso Salerno).
Il mio augurio è che importanti scoperte
provenienti dalla nostra amata terra possano
dare dei benefici a tutta l'umanità che,
attraverso gli studi e le ricerche, fatte con
fraterna collaborazione, si possa arrivare a
delle conclusioni per il benessere di tutti e,
particolarmente, per i più poveri e i più
bisognosi.
L'uomo che mi avete segnalato, il Dott. F.P,
laccarino, è da noi stimato e incoraggiato nelle
sue opere e nelle sue ricerche.
In questi ultimi tempi è stato Membro del
Meeting for the proposed NGALAKERE INTERNATIONAL
UNIVERSITY, nella Diocesi Cattolica di Same,
ed i suoi interventi sono stati
chiarificatori ed interessanti.
In questo momento, mi viene riferito, si trova
per I boschi delle montagne, con erboristi
tradizionali, in cerca di antiche piante
medicinali che potrebbero essere utili per i
sofferenti di tutto il mondo.
Le persone che lo accompagnano sono molto
esperte e ricche di saggezza, però anziane:
prima che una certa cultura possa scomparire, il
mio augurio e la mia speranza è che si faccia in
tempo utile ad acquisire quante più
informazioni possibili, e che altri possano
venire dalle nostre parti con spirito di amore
e di servizio.
Nel nome del Cristo Risorto, vi abbraccio
fraternamente e che i confini di amore della
Vostra Gerusalemme si passano allargare fino
a noi... Perdonate il mio italiano non perfetto.
Rt. Rev. Bishop Dr. JACOB VENANCE KODA Bishop
of Cath. Diocese of Same
Leggere la sua
relazione effettuata al Convegno di Fitoterapia
Pediatrica:
Fitoterapici
nel rapporto fra Alimentazione e Patologie delle
vie respiratorie superiori
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