"Il compito più importante
della fisica nel XXI secolo sarà quello di sviluppare lo studio dello
Spirito, quale proprietà essenziale della
materia. Perché
l'Universo è VIVO ed
Intelligente ! "
(By J.E.Charon)
Jean E. Charon,
fisico e filosofo francese del nostro secolo, deceduto nel 1998, ha orientato i suoi studi e
le indagini scientifiche verso la ricerca di una qualità speciale della
materia: "lo Spirito".
Ricercatore e scienziato è stato noto ed apprezzato in tutto il mondo per le sue
originali pubblicazioni sia di carattere scientifico che di filosofia
della scienza.
E' stato direttore del Centro di ricerca
sulla Relatività Complessa (C.E.R.C.L.E.) - Ha
diretto inoltre il Gruppo di Studio
sull'Immaginario nella Scienza presso il
Centro Nazionale della Ricerca Scientifica a
Parigi (C.R.I.)
È stato presidente dei Simposi CIPRES che
riuniscono ogni anno e in modo interdisciplinare
professori universitari che provengono dal mondo
intero sul tema generale: "Lo Spirito e la
Scienza".
Parallelamente alle sue opere di fisica, Jean E.
Charon ha pubblicato numerose opere filosofiche,
che sono state tradotte in undici lingue.
Un suo bellissimo compendio e' il libro "Il
TUTTO" - Lo
Spirito, la
Materia - vedi
Progetto di Vita
Jean E. Charon ha compiuto un importante passo
in avanti, nel confermare ancora una volta la
sua Relatività Complessa utilizzando i computers
dell'Università Concordia, a Montreal.
La
Relatività complessa è, innanzitutto, la "grande unificazione" che, dopo Einstein, è
divenuta l'obiettivo sostanziale della Fisica:
le interazioni deboli, elettromagnetiche, forti
e gravitazionali, vengono «unificate»
all'interno di uno stesso modello della Teoria,
nello sviluppo dei modelli « a dimensioni
nascoste » proposti recentemente da Abdus Salam
(Premio Nobel per l'unificazione delle
interazioni deboli ed elettromagnetiche) e John
Schwarz.
La Relatività complessa dimostra tuttavia un
fatto importante: l'unificazione non sembra
possibile (la gravitazione aveva fin qui eluso
tutti gli sforzi) senza che si attribuiscano al
modello della Materia delle proprietà di memoria
cumulativa e previsionale.
Viviamo, insomma, secondo l'esperienza, in un
UniVerso non soltanto "materiale", ma anche
Spirituale.
Si tratta di un risultato di estrema importanza,
che non mancherà di avere, negli anni futuri,
una profonda influenza su tutte le discipline
della Conoscenza: la Vita e ciò che siamo nell'UniVerso.
vedi:
Nuovo modello di Atomo +
Campo
Informazionale +
Fisica Quantistica +
Morte cosa sei ?
+
Chi siamo ? +
Energia =
materia=Informazione
Commento NdR: a suo tempo il
sottoscritto ha
avuto dei colloqui con J. E. Charon, telefonici
ed epistolari, nei quali abbiamo parlato della
identita' di vedute e scambiato informazioni su:
Spirito +
Aelohim + Morte ed
Universo.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Contesto
storico
Il pensiero di J.E.
Charon, pur
originale e a se stante, è facilmente collocabile in quell’area
culturale che a partire dagli anni ’70 prese il nome di "Gnosi di
Princeton".
Una generazione di fisici da
Eddington a Lamâitre, a Gödel, a Hoyle, ecc. da tempo speculava
sull’Universo nella sua totalità non solo spaziale ma anche temporale. Ora, speculare sull’Universo
totalizzato è pensare - che lo si voglia o no - teologicamente.
Per i neo-gnostici la cosmologia, pertanto, non poteva essere solo un
capitolo della fisica come gli altri.
Il vocabolario religioso già per
Gamow e Hoyle era un gioco ricorrente, ma un gioco molto serio; per
Einstein c’era nell’universo una "intelligibilità"
misteriosa come se dietro le quinte ci fosse un "Esso sa"
al neutro.
La
Cosmologia neo-gnostica,
totalizzante per lo spazio e per il tempo, si proponeva anche di
totalizzare gli osservatori come gli osservati, i deformanti come le
deformazioni.
Questi fisici rifiutavano in ultima
analisi di opporre lo Spirito alla Materia, il Soggettivo all’Oggettivo,
la Coscienza alla Cosa. Essi rifiutavano di credere a questa biforcazione
della natura che avrebbe reso del tutto incomprensibile l’Esso-E’
e l’Esso-Pensa nell’universo.
"Una vera cosmologia,
sosteneva Charon, deve lasciar coesistere nel suo linguaggio Materia e
Spirito. Ma questo linguaggio deve rimanere compatibile con le esigenze di
ogni linguaggio scientifico: rigore logico, rispetto scrupoloso
dell’osservazione.
Ma di tutta l'osservazione ! E poichè
l’astrofisica dei buchi neri, come la fisica degli elettroni, ci
suggerisce una prima idea di quella che è la struttura dello
Spirito,
vogliamo approfittarne per introdurre di peso lo
Spirito nel linguaggio
scientifico".
"Il compito più importante
del XXI secolo sarà proprio quello di sviluppare lo studio dello
Spirito,
quale proprietà essenziale della materia, e dei suoi poteri".
Il
pensiero
I sintomi dello Spirito e delle sue
potenzialità trasformative dovevano pur essere nascosti da qualche parte
nelle materia, e questa ricerca rappresentò la missione ossessiva delle
speculazioni di Charon. Egli pensa di aver individuato nell’Elettrone
l’elemento materiale portatore di tali sintomi.
Gli elettroni, che entrano nella
costituzione fisica del nostro corpo, sono simili a minuscoli buchi neri,
e racchiudono un tempo e uno spazio diversi ma complementari rispetto a
quelli che conosciamo normalmente. Questo spazio-tempo memorizza, medita,
ragiona dimostrando così di possedere caratteristiche di tipo spirituale.
Da Galileo in poi la ricerca
scientifica ha ricusato il concetto "qualità" cercando di
ridurre e spiegare il mondo cosiddetto reale in termini di "quantità"
e il processo è proseguito ininterrottamente fino a quando, per rendere
conto del bizzarro mondo delle "interazioni deboli", hanno
cominciato a ricomparire nei laboratori le tanto aborrite "qualità".
Accanto ai loro disintegratori
nucleari, si sente comunemente i fisici parlare delle particelle di
Materia da loro osservate come di entità dotate di "stranezza",
"fascino", "colore" o "che sanno scegliere tra
destra e sinistra": perché allora, osserva Charon, "per
spiegare ulteriori proprietà della materia non si dovrebbe parlare di
Spirito ? "
Le categorie,
attitudinali principali dello
Spirito sono la
Conoscenza, la
Riflessione, l’Amore e l’Atto
(Azione),
"Tutte quattro - sostiene Charon - sono in effetti proprietà che
dobbiamo attribuire al gas di fotoni neri che riempie l’infinito spazio
di quel microscopico buco nero che è l’elettrone. Questo gas di fotoni
costituisce il supporto fisico delle attività Spirituali". In virtù
di queste qualità Charon sostiene che gli eoni portano in sé la memoria
di tutta la storia dell’UniVerso.
"Tutto sommato io credo che
l’intera evoluzione del nostro universo sia un’evoluzione governata
dallo Spirito e non dalla Materia, o almeno non dalla sola Materia. Credo
inoltre che questa evoluzione sia nella sua essenza l’avventura
spirituale di una popolazione immensa disseminata in tutto lo spazio del
nostro universo, una popolazione dotata dell’enorme vantaggio
dell’immortalità: la popolazione degli elettroni pensanti ,
degli eoni.
E come gli
eoni, il nostro vero Io,
che di essi è costituito, non è un’avventura privata, ma vive nella
scala temporale che è la scala dell’universo, cioè di miliardi di anni
nel futuro come nel passato".
Non sono estranei al pensiero di
Charon terminologie religiose quali: "Reincarnazione",
"Verbo", "immortalità", ecc. Del resto egli stesso
rileva con soddisfazione l’ovvietà dell’accordo tra le varie metafore
(qui quella religiosa e quella scientifica) "Ma questa conferma ci
deve sorprendere” ?
Parmenide aveva già osservato che tutto
ciò che è pensato è possibile (...) La fonte dell’immaginario è
il sapere degli eoni, un sapere millenario che talora risale in forma
simbolica fino alla superficie della nostra coscienza.
Jung chiama "archetipo"
questa conoscenza degli eoni a livello dell’inconscio; ma questo sapere
emerge come bolle d’informazione non ancora strutturate, in cui
si mescola la conoscenza di miliardi di eoni, e non risulta immediatamente
comprensibile.
Immaginare
è prendere coscienza di queste bolle in-formazionali che
esplodono nel nostro conscio ed è dar loro una forma che permetta di
distinguerle dal nulla."
Le teorie di Charon hanno
rappresentato per il nostro momento scientifico una "fuga in
avanti" e, come c’era d’aspettarsi, hanno provocato un vivace
dibattito sia dal punto di vista filosofico ed epistemologico che dal
punto di vista scientifico.
D’altra parte Charon stesso ne
era consapevole: "La vecchia fisica resta diffidente verso chi le
porta a casa la metafisica " ed affermava, citando Plank, che
"una nuova teoria non trionfa mai. Sono i suoi avversari che
finiscono per morire".
Opere
edite:
"L’Essere e il Verbo" Denoel, 1965, "Teoria della
relatività complessa" Albin Michel, 1977, "Lo Spirito, questo
sconosciuto" Mediterranee 1987, "Morte, ecco la tua
sconfitta" Mediterranee, 1982, "Ho vissuto quindici miliardi di
anni" Mediterranee 1984, "Il Tutto" Mediterranee, 1989.
Tratto da:
geagea.com
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il continuum di
Einstein - Charon e la Relativita' Complessa -
Lo Spirito questo Sconosciuto
Oggi non possiamo più rimanere un "fisico puro”
*, che è interessato solo alle proprietà della
materia, un fisico che rinuncia a parlare di
coscienza (inFormAzione=Spirito),
della
mente, sperando contro ogni speranza che un
giorno lo
Spirito, sarà limitato alle leggi fisiche ",
ha detto Raymond Ruyer sulla rivista del numero
di gennaio-febbraio 1978; in questo articolo di
c.a. 4 decenni fa, è di Jean Emile Charon
(1920-1998), il primo e solo fisico di che e'
stato in grado di dimostrare – con la sua teoria
- l'esistenza dello
Spirito nella e con la Fisica.
Per Charon, lo
Spirito nasce dai primi momenti della
creazione (oggi alcuni fisici indicano sia stato
il
Big Bang), e quindi ha ampiamente preceduto
la comparsa della primo neurone cerebrale. Non è
quello della mente, come si capisce, ma quello
di uno
Spirito infinitesimale (in un solo formato)
e che sembrerebbe piuttosto sia un elettrone o
più probabilmente l'ombra impercettibile di esso
sul
reticolo/spaziotemporale. vedi
Campo CEU
Eon, lo spirito dell'elettrone.
Inizia con dei dati di base inconfutabili:
l'apertura di una reazione chimica, che puo'
essere attivata su una stella lontana o nella
nano-struttura del nostro cervello, e dipende
necessariamente dal movimento di almeno un
elettrone.
Un elettrone è un universo in se stesso,
inalterato, che in linea di principio nulla
entra o esce ** da esso.
In queste circostanze, come fa l'elettrone per
mettere in moto la creazione (cioè la reazione
chimica di cui sopra) ?
Grazie al potere di un proprio
Spirito (mente) in grado di agire a livello
dell'elettrone, risponde Charon.
Ma come può uno Spirito (mente), che è qualcosa
di immateriale, agire su di un elettrone dato
che e’ materia ? Agendo se stesso (Spirito) con
corpo di elettrone !
Egli non parla di un elettrone "solido", ma di
un corpo eterico, che per proiezione virtuale
entra in contatto con un altro elettrone per
produrre un effetto sulla materia. Questo potere
dello Spirito (mente), e’ dell'ordine
dell'infinitamente piccolo ed e’ attualmente
ignorato dalla fisica ufficiale, ma e è per il
fisico coscienzioso, l'embrione di ogni
coscienza, e Charon, lo ha chiamato "eone".
Eoni, proiezioni invertite di elettroni
nell’immateriale, trattengono il 100% delle
informazioni ricevute in scambi telepatici
virtuali, non solo, tutti conservano intatta la
propria memoria ed i propri "spin" (parametri di
rotazione del fotone dell’irradiamento nero
contenuto nella “bolla” corpo dell’elettrone),
ma in più immagazzina la memoria e lo “spin”
dell'altro. Come un
buco nero ingoiando tutto ciò che è nello
Spirito (inFormAzione), in costante
accelerazione della conoscenza, l'eone crea
costantemente configurazioni sempre meglio
ordinate; e orchestra a ritmi sempre più
favorevoli per la ed alla vita cosciente.
Lo spirito non è
proprio dell'uomo
Così la mente è costituita da un’oceano di eoni,
irrilevabili in quanto stanno esattamente
sull'altro lato dello "specchio" o rete (etere)
della nostra dimensione, e appaiono guidati da
un desiderio di vita cosciente.
Dal punto di vista di Charoniano, si, un solo
eone avrebbe potuto causare per mezzo della
psicocinesi e con susseguenti innumerevoli
tentativi, le reazioni elettro-chimiche
essenziali per lo sviluppo della prima molecola
e cellula vivente.
Da allora, poco lontano dalla loro scala, ogni
eone opera instancabilmente per perfezionare i
"veicoli" che noi siamo, per il continuum dello
Spirito; ma cosi come anche in tutti i
mammiferi, pesci, insetti, uccelli, rettili,
piante, e/o in essere qualsiasi extraterrestre
...
L'idea non è così strana, perché alla luce
dell'ipotesi di Charon, delle armate di eoni
nati fin dalle origini, galleggiano ancora in
abbondanza nello spazio.
Il nostro ricercatore non accetta che, per
esempio, ogni nuova generazione di Spiriti umani
possano germinare nel loro complesso, partendo
da nient'altro che la genetica, ambiente e
l’istruzione.
Negli esseri umani, è la combinazione degli
immortali eoni ed i nostri neuroni temporanei
che ci danno la coscienza.
Gli Eoni dei nostri neuroni, molto più di quanto
i nostri neuroni stessi, sono diventati
straordinariamente complessi ed informati, cioe'
coscienti.
Altri eoni specializzati sono presenti negli
atomi dei nostri reni, cuore, polmoni ... e
tutti si perfezionano nel loro campo,
mantenendosi collegati con tutti gli altri eoni
che hanno incrociato il suo destino, cammino.
Per finire lasciamo parlare il maestro: "I
vostri eoni si ricorderanno del vostro 'io' per
tutta la loro vita e lo porteranno per sempre
nella loro vita futura ... e la vita future
degli eoni vita può essere molto lunga, quasi
quanto quella dell'universo stesso ".
Per ulteriori informazioni, il
blog di Rusty James:
http://rustyjames.canalblog.com/archives/2013/07/31/27752941.html
oppure l'analisi di Gerrit Teule (in English)
http://www.integralworld.net/teule1.html.
* La
parola "fisico" deriva dalla parola americana
"fisico" = fisico.
** I ricercatori sono riusciti a tagliare un
elettrone in due quasiparticelle nel 1996 e tre
nel 2012, spostando tutti e tre a velocità
diverse e in direzioni diverse in materia.
http://www.nature.com/news/not-quite-so-elementary-my-dear-electron-1.10471
Ulteriori informazioni su:
http://www.lexpress.fr/actualite/jean-emile-charon-l-einstein-francais-de-la-physique-de-l-esprit_1569610.html#bGsbHHuUdms3CqFd.99
Tratto da lexpress.fr
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Lo
Spirito è
nella
materia – By Jean E. Charon - 06 set
2010
Lo
Spirito, questo sconosciuto, di Jean Charon
- (Recensione Teilhard de Chardin. No. 75-76.
Dicembre 1978)
Riassunto della conferenza tenuta nel 18 °
Simposio Internazionale
Il professor Jean-E. Charon (Francia), fisico
nucleare, è conosciuto per le sue ricerche nel
campo della fisica fondamentale e la teoria
unitaria dell'Universo,
un'estensione della teoria della relatività
generale di Einstein.
Jean Charon ha sempre sostenuto l'idea di Pierre
Teilhard de Chardin di cui nei suoi libri fa
numerosi riferimenti, soprattutto per quanto
riguarda l'evoluzione
della specie umana, "la
marcia
dell'uomo verso l'Umanità" e, infine, per lo
Spirito.
I suoi scritti pura scienza e della filosofia
scientifica sono coronate da l'ultimo pubblicato
”Lo Spirito, questo sconosciuto”. Questo è
proprio il motivo, quello del tema di questo
libro, che lo scienziato è stato scelto per il
simposio.
Sulla base della scoperta dei "buchi
neri" dagli astrofisici, egli formulò la sua
teoria sul processo di evoluzione dell'Universo
verso una sempre maggiore complessità e di
acquisizione sempre piu’ di
conoscenza-coscienza.
Negli ultimi anni, il suo lavoro infatti è stato
indirizzato a specificare la struttura delle
particelle elementari, tra cui "particelle
stabili", cioè a dire, praticamente vita
illimitata", che contengono, come avvolto in un
guscio di materia uno
spazio-tempo nuovo, diverso dallo spazio e
tempo a quello che noi siamo abituati. "
"E 'possibile dire che lo Spirito. che determina
ogni nostro pensiero come ogni nostra azione,
inizia con la nostra nascita e anche nei mesi
prima di questo, al concepimento. Basta
osservare la cellula vivente per apprendere che
ci viene implementato un sapere, per costruire
conoscenze per un saper fare. Questa conoscenza
e’ ciò che si potrebbe chiamare Spirito ? Sì,
fin dall'inizio della vita, fin dal
minuscolo-piccolo, lo Spirito traspare
chiaramente.
Jean E. Charon ha detto che, con la sua ricerca,
incontra su questo tema Teilhard de Chardin che
parla anch’egli del dentro e del fuori,
associando ad ogni particella di materia una
psiche, "psychismo elementare", ma in tal modo e
comunque una forma di Spirito.
La fisica constata che queste "particelle
spirituali” sono stabili cioè, tranne in casi
eccezionali incidenti che causano la loro
disintegrazione, la loro durata di vita è
paragonabile alla durata di vita dell'Universo
stesso.Siamo fatti di miliardi di queste
particelle.
"Alla nostra morte, lo Spirito che pre-esisteva
alla nascita, si disintegrerà completamente,
tranne che quello che viene trasmesso ai nostri
discendenti ?
(NdR; qui non son d'accordo con Charon,
perche' lo Spirito una volta in-formato e
personalizzato nell'
IO SONO
-
Ego =
mEnte, divenendo una
anima vivente,
NON
perde nozione di se' e della sua personalita',
ma si chiude in uno spazio tempo "atomico",
raggiungendo la dimensione atomica (elettronica)
ed il relativo livello, nel quale sopravvive
attendendo altre esperienze in altri
spazi-tempi delle innumerevoli e tendenti
infinite dimensioni dei vari e tendenti infiniti
Universi possibili.)
"Siamo tutti fatti di materia, ma che cosa e’ la
materia ?
La risposta a queste domande viene dagli
astrofisici che hanno in questi ultimi anni
fatto importanti rivelazioni.
"Il rapporto tra il "Grande " ed il "Piccolo"è
fondamentale. La storia della scienza mostra
ripetutamente che il più "piccolo" è informato
dalla conoscenza che abbiamo dal "più grande".
Il contrario è anche vero.
Jean E.. Charon analizza i "buchi neri",
soggetto n. 1 della attuale Astrofisica:
"Il buco nero è quello che rimarrà di una stella
invecchia, che ha bruciato il suo ossigeno, poi
il suo elio, e che inizia scoppiare, poi che si
contrae sempre più, sotto l'effetto delle forze
gravitazionali, in modo che la densità del suo
materiale è dell'ordine della materia in un
neutrone. Un tratto la contrazione diventa così
forte, si verifica un fenomeno curioso: la
stella curva lo spazio dell'Universo. In qualche
modo la stella "increspa" (modifica) lo
spazio-tempo della materia per "nascere" in un
nuovo spazio-tempo che gli e’ proprio, e le cui
caratteristiche sono molto diverse da quelle del
nostro di spazio-tempo, e quindi permettono di
chiamare le caratteristiche come quelle di uno
spazio-tempo dello Spirito".
Per una migliore
comprensione del pubblico, Jean Charon confronta
l'universo ad un palloncino rosso.
La pelle della palla si piega e forma una
piccola protuberanza. "È stato formato un nuovo
spazio. La protuberanza ha un unico punto di
contatto con la pelle del palloncino. Questa è
una zona separata dal resto e malgrado ancora
collegato alla palla.
... "Il buco nero è come estirpato nel nostro
universo. Si forma uno spazio in cui il tempo
che è ritornato indietro, invertito. Invece e ma
in effetti si svolge e fluisce come
nell'universo che ha come conseguenza l'aumento
dell'entropia, pero’ egli si è invertito ed
assume la funzione neghentropica .
1) Le cose stanno andando sempre per la
memorizzazione dei dati, sempre di più e per
sempre.
2) Dopo aver raggiunto funzione di essere un
buco nero, non accadrà che le informazioni siano
accumulate a casaccio nello suo spazio, ma
riordinandosi e diventando sempre più
consapevole e cosciente".
Riconoscendo che l'elettrone è un micro-buco
nero, ed il problema di "Spirito, questo
sconosciuto", riceve risposta certa.
"Per diversi anni ho condotto una ricerca sulla
super-gravitazione, e sono stato particolarmente
contento di vedere, durante la mia ricerca,
estendendola, come ho fatto io, la Relatività
Generale di Einstein verso una relatività
Complessa, le equazioni cosmologiche sono
disponibili in due modelli complementari tra
loro: uno che descrive l'evoluzione dello
spazio-tempo della materia, l'altra che descrive
l'evoluzione dello spazio-tempo dello Spirito".
" La Relativita’ complessa fornisce un modello
cosmologico per l'elettrone". "Con l'elettrone
si tratta di un micro-universo chiuso, in
pulsazione ciclica. La sua caratteristica, come
abbiamo detto, è che va indietro nel tempo, che
gli conferisce le sue qualità neghentropiche
(entropia negativa).
"I fisici sanno da tempo che gli elettroni, che
hanno massa, possono agire come se avessero un
punto di contatto con il nostro Universo.
Andando oltre, si è scoperto che gli elettroni
come buchi neri, hanno un proprio spazio, in
grado di memorizzare le informazioni ricevute,
ordinarle e di ottenere una maggiore
consapevolezza e coscienza
"I fisici sanno che gli elettroni non vivono
paragonabili a quelle dei tempi della nostra
vita, ma alla scala temporale dell'infinito.
Gli elettroni, che sono esistiti fin dalla notte
dei tempi, che hanno maturato un'esperienza
antica quanto l'Universo stesso, che
appartengono agli esseri viventi fin dal loro
inizio, e anche dalla loro ultima nascita sono
chiamati, secondo il professor Charon a
determinare stati e livelli di coscienza sempre
più elevati.
La durata dell'elettrone essendo "infinita" è su
di lui che si basa la spiritualità e
l’immortalità universale.
"Io personalmente non sono solo l'esperienza di
pochi decenni, ma un'esperienza alla scala del
tempo dell'universo ..."
Jean E. Charon vede chiaramente il dovere
di ogni vivente: far crescere la sua
neghentropia durante ogni vita vissuta.
"Noi sentiamo sempre più profondamente, la
necessità di diventare sempre "più "per mezzo
delle quattro funzioni di: conoscenza, l'amore,
la riflessione e l'azione. "Dobbiamo solo andare
in quella direzione per trovare un po' di più,
questa voce interiore, che conosce, perché
quella strada è la sua”.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Lo Spirito è
nella materia - By Jean-Emile Charon
(Rivista Teilhard de Chardin, n. 79-80, ottobre
1979)
Conferenza tenuta al 19 ° Simposio
internazionale Pierre Teilhard de Chardin
Chi siamo ? Siamo
questo corpo che vediamo mentre ci guardiamo in
un gelato ? Non siamo piuttosto questo
Spirito, che non è il nostro corpo, ma chi è
in grado di prendere coscienza del nostro corpo
e l'immagine che offre nello specchio ?
Tutto ciò che abbiamo vissuto dalla nostra
nascita è stato sentito attraverso il nostro
Spirito: questo
Spirito ha memorizzato i nostri ricordi. È
lui che ci ha fatto amare o odiare, colui che ha
preparato in ogni momento l'azione che stiamo
per compiere, colui che sta formando il pensiero
che avremo o la parola che affronteremo.
Dobbiamo quindi concludere che siamo questo
Spirito.
Senza di lui il nostro Io, il
nostro Sé, scompare completamente.
Rappresenta ciò che siamo, dalla nostra nascita
alla nostra morte.
Ma è così certo che
questo
Spirito, che noi chiamiamo nostro, non ha
avuto una vera esistenza prima della nostra
nascita ?
Quando guardiamo al lavoro di ogni cellula del
nostro corpo, non possiamo fare a meno di essere
stupiti dalla conoscenza che si sviluppa, per
costruire in particolare il nostro corpo dalle
due cellule iniziali dal momento della
fecondazione, al da completare, con tutti i suoi
organi e potenzialità.
Non dovremmo dire che è ancora lo
Spirito
che opera, dal momento che le azioni a livello
cellulare rivelano la consapevolezza che fisici
e biologi, con tutto il loro "spirito",
sarebbero ancora lontani dall'essere in grado di
riprodursi ?
Non è questa conoscenza cellulare la prova di
uno Spirito profondamente radicato in un passato
molto prima della nostra nascita, un passato in
cui lo Spirito in Materia avrebbe gradualmente
imparato il suo "know-how"?
Non ci sarebbe, come aveva previsto Pierre
Teilhard de Chardin, dal livello della più
elementare particella della materia, un "fuori"
e un "dentro", l'esterno avente solo le
proprietà della materia brutale (leggi fisiche),
l'interno conferisce alla particella certe
caratteristiche spirituali ?
E cosa succede al
nostro Spirito dopo la nostra
morte fisica ?
Le religioni, per la maggior parte, ci hanno
promesso la vita eterna per il nostro Spirito:
ma è solo un "pio desiderio" che esprime una
speranza di sopravvivenza, o questa eternità
della nostra vita spirituale, oggi, essere
supportato dalla conoscenza scientifica ?
Un punto sembra, in ogni caso, oggi
definitivamente acquisito: non è più
"convincente", proprio per la scienza
contemporanea, credere nello Spirito come
un'entità "eterea", capace di esistere senza il
supporto di alcun materiale.
Tuttavia, questa conclusione solleva solo una
nuova domanda: poiché, dopo la
nostra morte corporale, tutta la materia del
nostro corpo finisce per ritornare alla polvere,
cioè a queste particelle elementari di materia
che la fisica di oggi conferma.
È compito dello studio, bisogna pensare di
nuovo, come aveva fatto Teilhard, che è in
queste particelle stesse che risiede l'essenza
del nostro Spirito, e che l'eternità spirituale
è una conseguenza della vita praticamente
illimitata di questa materia elementare ?
Così tante domande a cui vorrei rispondere qui.
Essendo un fisico, mi limiterò alle giuste
questioni di fisica alla fine del nostro
ventesimo secolo. Non affronterò il problema dal
punto di vista della biologia, e ancor meno da
quello della teologia.
Sotto un'enorme
diversità di aspetti, la Natura ci presenta una
grande unità di meccanismi fondamentali, dal più
piccolo all'immenso. Questo è ciò che giustifica
la ricerca delle cosiddette teorie "unitarie",
che aspirano a riunire solo alcune leggi
naturali, ma in una vasta gamma, la spiegazione
del comportamento di tutta la materia,
dall'atomo alle stelle e galassie. Questa unità
di fenomeni rende talvolta possibile usare la
conoscenza del più piccolo per spiegare meglio
il più grande; a volte succede il contrario.
Così, lo studio della luce, prima effettuato
sulla nostra terra e gli elementi chimici che
contiene, ha quindi permesso di spiegare la
costituzione e il funzionamento delle stelle
analizzando la luce che ci hanno inviato.
I sistemi stellari, con i loro pianeti che
ruotano intorno a una stella centrale,
suggerirono al fisico Rutherford, all'inizio del
secolo, il modello dell'atomo, con un nucleo
centrale simile al sole, e gli elettroni che
ruotavano come pianeti attorno ad esso. nucleo.
Nel cielo, circa quindici anni fa, abbiamo
scoperto stelle molto dense e pulsanti, che
abbiamo chiamato pulsar.
Lo studio di questo materiale superdenso ha
permesso di sviluppare "modelli" dei nucleoni,
particelle che formano il nucleo centrale degli
atomi che, nella loro scala minuta, sono anche
oggetti sferici in pulsazione aventi una densità
dell'ordine di pulsar.
Ma abbiamo notato, ruota anche attorno al nucleo
di atomi, come pianeti intorno al sole, le
piccole particelle chiamate elettroni sarebbe
anche lì, nel cielo, oggetti cosmici che
assomigliano agli elettroni e aiutaci a capire
meglio la loro struttura ?
Negli ultimi anni, gli astrofisici sanno che la
risposta è sì: questi oggetti cosmici vengono
battezzati "buchi
neri", e l'elettrone sembra abbastanza un
nero micro-buco.
Vediamolo un po 'più vicino.
Una caratteristica essenziale che differenzia
gli elettroni di tutte le altre particelle
atomiche, come nuclei costituenti l'anima,
è che questi elettroni hanno una massa non
nulla, ma a zero dimensioni geometriche; in
altre parole, tutte le loro interazioni con
altre particelle portano assimilare il punto
matematico volume zero.
L'elettrone passa attraverso un particolare
nucleone senza subire che i fisici chiamano le
interazioni forti, vale a dire, passare
attraverso il materiale come un proiettile senza
volume.
Mentre la logica costretto a rifiutare di
ammettere una massa diversa da zero è contenuto
in un volume pari a zero, si è tentati di
pensare che il volume dell'elettrone non è zero,
ma è nascosto "al di fuori" del solito spazio.
Un quadro sarebbe uno di questi aghi posati su
un foglio di carta che sembra di vederlo
muoversi "da solo", come si nega che è l'opera
dello Spirito Santo, noi crediamo che le mani si
muovono a causa qualcosa (probabilmente un
magnete) è nascosta "sotto" della carta, e fa sì
che gli aghi sono il movimento invisibile
all'occhio dell'osservatore.
Questo è anche il luogo dove l'idea può venire
per quanto riguarda l'elettrone "invisibile": il
nostro spazio sarebbe un "fondo", di solito
indicata piuttosto un "fuori"; è in questo
esterno che verrebbe depositato il volume
dell'elettrone; un tale volume non avrebbe più
di un punto (matematica) di contatto con spazio
ordinario, uno direttamente accessibili agli
organi di senso.
Ci sono oggetti
cosmici che giustifichino credenza
nell'esistenza di un tale "fuori" dello spazio
osservabile ?
Gli astrofisici ora sanno che questo è il caso. Questi oggetti
"invisibili" del cielo sono chiamati "buchi
neri".
Negli ultimi anni sono diventati un argomento di
punta nella ricerca. I buchi neri sono questo
nome particolare perché sono proprio ospitati
nel "fuori" dello spazio in cui gli astronomi
indicano la loro telescopi niente può uscire da
questo spazio esterno, nemmeno la luce. Diciamo
che qualche parola di questi oggetti cosmici
curiosi, in particolare le proprietà molto
particolari di questo nuovo spazio che è nostro
ciò che l'esterno è all'interno.
Un
buco nero è lo stadio finale della morte di
una stella. Quando una stella ha bruciato tutto
il suo combustibile, si raffredda e le forze di
gravità, che tendono a comprimere verso il
centro tutta la materia nella stella non è
bilanciata dalla pressione del gas caldo che
contrastare questo collasso. In questa fase
finale, la stella è pertanto restringe più, e il
materiale contiene ancora diventa più densa. Ora
sappiamo, da Einstein e la sua teoria della
relatività generale (1915), una "curva" stella
lo spazio circostante, e che per una data stella
questa curvatura è ancora più forte rispetto al
raggio la stella è diventata più piccola. Nella
fase finale del l'agonia di una stella, tutto il
suo materiale si condensa in una sfera appena a
pochi chilometri di diametro, che metterà a
confronto il diametro attuale del nostro sole,
che è circa la milioni di chilometri. La
contrazione della stella è ancora in corso, la
curvatura dello spazio divenne presto così forte
intorno alla stella morente che lo spazio
proprio come "chiudere" completamente intorno
alla stella.
Il fenomeno è simile a ciò che accade quando si
pizzicare la bocca con la pelle di un
palloncino, in modo da formare una sorta di
"ernia" non è più che, con la palla iniziale, un
unico punto di contatti: fu allora, infatti, due
palloni, non una sola, grandi e piccoli.
Allo stesso modo, la stella morente ha, da parte
delle amministrazioni, eventualmente causando un
"ernia" nel nostro spazio ordinario, e questo
ernia, dove lei è ora rinchiusa, è un vero e
proprio "fuori" del nostro spazio osservabile,
avendo più con questo che con un punto di
contatto. Questo spazio "allegato" del nostro
spazio ordinario, e situato fuori di esso, si
chiama "buco nero".
Non esiste più una comunicazione diretta tra il
nostro spazio abituale e il buco nero, in quanto
nessun oggetto potrebbe uscire dal buco nero per
entrare nel nostro spazio. Ma questo buco nero
può tuttavia avere un'influenza "indiretta" sul
nostro spazio, e quindi tradurre la sua presenza
"dietro lo schermo": può, per esempio, segnalare
questa presenza per mezzo di un campo magnetico,
che agisce su particelle cariche del nostro
spazio che si verificano in prossimità del punto
di contatto tra il buco nero e il nostro spazio.
Gli astrofisici
ritengono di aver evidenziato l'esistenza di un
primo buco nero nella costellazione del Cigno.
Si sospetta, tuttavia, che non sia
un'osservazione facile, dal momento che nessuna
luce esce dal buco nero ed è quindi una vera
caccia al fantasma.
Ma ciò che ci interessa qui non è tanto se i
buchi neri, previsti teoricamente, sono in
realtà osservate, ma piuttosto le proprietà
molto specifiche che queste ricerche teoriche
indicò lo spazio contenuta nei buchi neri . In
effetti, i buchi neri hanno attirato
l'attenzione dei fisici su nuove caratteristiche
a cui lo spazio potrebbe prestarsi, questo
spazio non è così semplice come è stato creduto
per millenni. Ha non solo un 'dentro'
direttamente accessibili ai nostri organi di
senso, ma un "fuori", almeno a livello locale,
in grado di nascondere gli elementi
'invisibili', ma continua ad avere un'influenza
indiretta sul nostro spazio osservabile.
Diventa quindi del tutto naturale pensare che se
si è portati a dare all'elettrone un volume zero
durante la sua osservazione diretta, è perché
questo elettrone sviluppa le sue dimensioni non
nel nostro spazio osservabile ma in il "fuori"
di questo spazio, ed, in effetti, i più recenti
studi di fisica teorica mostrarono presto [1]
che un "modello" poteva essere fornito che
fornisce un resoconto particolarmente
soddisfacente di tutte le osservazioni relative
all'elettrone assimilando questo elettrone a un
micro-buco nero.
E le proprietà che gli astrofisici hanno
scoperto per lo spazio dei buchi neri,
indipendentemente dal fatto che siano osservate
o meno, sono quindi valide per l'elettrone a
micro-buco nero, che è certo dell'esistenza.
Quali sono queste
proprietà di spazio e tempo in questo "fuori"
del nostro Universo in cui elettroni e buchi
neri si stanno muovendo ? Lo spazio e il tempo
si scambiano i loro ruoli quando passiamo
dall'interno all'esterno del nostro spazio
osservabile.
Nell'esterno, lo spazio "scorre" costantemente,
come fa il nostro solito tempo; e, sempre in
questo esterno, un "movimento" nel tempo, alla
fine ritornando agli eventi passati, mentre ci
si muove in tutte le direzioni nel nostro spazio
ordinario. In brevissimo (perché non possiamo,
purtroppo, entrare nei dettagli di queste
proprietà look "paradossale"), questo significa
che se un "viaggiatore" penetrato all'interno di
un buco nero o un elettrone, vedeva
costantemente davanti a sé, come durante una
scansione continua di uno spazio ciclico, tutte
le informazioni contenute in questo nuovo
spazio; d'altra parte, questa informazione
avrebbe una sorta di "sollievo nel tempo", nel
senso che il viaggiatore potrebbe dire: questa
informazione risale a dieci giorni fa, quella di
ieri, ecc.
In breve, il il viaggiatore avrebbe accesso alle
informazioni dal buco nero, o dall'elettrone,
dato che abbiamo accesso alle informazioni
memorizzate nella nostra mente, cioè con la
possibilità di scansionare l'intero campo di
informazioni memorizzate e datare
cronologicamente ciascuna di esse questa
informazione.
Inoltre, e questa è ancora una proprietà
essenziale dello spazio di un buco nero o di un
elettrone, il tempo non scorre qui dal passato
al futuro ma dal futuro al passato. Una delle
conseguenze fondamentali è che, nei buchi neri e
negli elettroni, le leggi della fisica devono
essere scritte invertendo il segno del tempo.
Così, mentre con noi le cose si evolvono
degradandosi, se non c'è alcun intervento dello
Spirito in questa evoluzione (principio di
entropia crescente), nello spazio dei buchi neri
come all'interno di l'evoluzione degli elettroni
porta a "ordinare" sempre più informazioni l'una
rispetto all'altra (principio di aumentare la
negentropia).
Scopriamo così che
le proprietà dello spazio nel "fuori" del nostro
spazio ordinario sono esattamente quelle che
potrebbero essere reclamate per uno spazio dello
Spirito: la possibilità di memorizzare
informazioni, la possibilità di richiamare
informazioni precise, possibilità di ordinare le
informazioni tra loro (ragionamento).
E queste proprietà sono così particolari, sono
quelle dello spazio che racchiude in esso una
particella che entra abbondantemente nel
minerale, nel vegetale, nell'animale e
nell'umano: l'elettrone.
Questo è il problema
posto in tutta la sua generalità:
il nostro corpo contiene miliardi di elettroni
la cui struttura permette di assimilarli a
micro-buchi neri, che dà loro l'opportunità di
memorizzare e ordinare sempre di più, durante la
loro vita quasi eterno, le informazioni che
prendono dal mondo esterno.
Prendendo il linguaggio di Teilhard, diremo che
la fisica moderna ha confermato che certe
particelle elementari, gli elettroni, hanno un
"dentro", e non solo un esterno. L'esterno è
caratterizzato dalle proprietà fisiche
dell'elettrone.
L' "interno", al contrario, è caratterizzato da
proprietà spirituali, questo "dentro" può essere
portatore dello Spirito. Si può persino
aggiungere che il livello di coscienza di questo
Spirito aumenta incessantemente, poiché le
informazioni memorizzate dall'elettrone non
possono mai essere perse, né si può perdere la
luce che è bloccata in un buco nero.
Qui c'è un oggetto
che entra nella composizione del nostro corpo,
con una memoria perfetta e una consapevolezza
sempre crescente. In questo caso, salteremo i
passi e diremo che il "nostro" Spirito, quello
che conosciamo nell'uomo, è lo Spirito contenuto
in alcuni, se non tutti, gli elettroni del
nostro corpo ?
Penso che per un problema così cruciale e
importante, è importante rimanere cauti. Per la
risposta da dare, è un po 'come quella relativa
ai mondi abitati dell'Universo: tutti gli studi
astronomici mostrano che ci sono certamente
miliardi di pianeti nel cielo con condizioni
atmosferiche e climatiche. e chimica molto
vicino a quelli della nostra terra; esiste
quindi una probabilità migliore a favore
dell'esistenza di altri mondi abitati che a
favore dell'ipotesi che la nostra terra porti da
sola il vivere e il pensare nella totalità del
cosmo, dove le stelle sono contate da centinaia
di miliardi in ogni galassia e dove le galassie
visibili nei nostri telescopi sono centinaia di
miliardi. Ciò rimane vero anche se, come è il
caso attuale, la vita o il pensiero non sono
ancora stati evidenziati direttamente nella
regione minuscola del cosmo, dove potremmo fare
osservazioni dirette, per esempio Marte o
Venere.
Allo stesso modo, se abbiamo in noi delle
particelle, gli elettroni, che sono portatori
dello Spirito, c'è una migliore probabilità che
ciò che chiamiamo il nostro Spirito sia
precisamente costituito dallo Spirito degli
elettroni del nostro corpo, piuttosto che da
noi. all'ipotesi contraria che afferma che il
nostro Spirito deve essere cercato altrove che
negli elettroni. O, almeno, diremo che finché i
nostri biologi non ci hanno mostrato che lo
Spirito è altrove rispetto a dove lo abbiamo già
localizzato, dobbiamo ragionevolmente accettare
questa conclusione come l'ipotesi di lavoro più
naturale e più probabile.
Ma dovremo accettare anche le conseguenze di
quest'ipotesi di lavoro.
Primo, ammettere che l'avventura spirituale
dell'universo è, in realtà, l'avventura
spirituale degli elettroni, e non solo quella
delle "macchine" come il minerale, il vegetale,
l'animale o l'umano, a cui il gli elettroni
partecipano per averli "inventati".
Ripetendo l'antica parola scelta dagli gnostici
del primo secolo della nostra era, d'ora in poi
chiameremo eoni quei portatori dello Spirito nel
mondo, riunendo sotto questo termine sia le
proprietà fisiche che le proprietà spirituali
della particella, ora chiamate elettroni. dai
fisici. Questa tendenza a non separare più
completamente la materia e lo spirito dalla
descrizione scientifica dell'universo è già
emersa negli ultimi anni: il "movimento", se
possiamo chiamare questo nuovo orientamento le
idee scientifiche [2] , sembra aver avuto
origine principalmente a Princeton e Pasadena,
negli Stati Uniti, intorno agli anni 1970.
Fisici e astronomi, tra i più importanti, erano
originariamente. Sono cresciuti da allora da
biologi, medici e psicologi. E, più
recentemente, teologi.
I neo-gnostici di
Princeton e Pasadena hanno tenuto lontana la
filosofia gnostica dell'inizio della nostra era,
l'idea che ciò che chiamiamo Spirito sia
inseparabile da tutti i fenomeni a cui l'UniVerso
ci dà di partecipare, che siano fisico o
psichico.
È quindi necessario, almeno in linea di
principio, essere in grado di avere una
conoscenza "scientifica" dello Spirito, vale a
dire fornire una descrizione in termini
scientifici, anche se è necessario rinnovarla se
necessario. linguaggio scientifico stesso. Ma
proprio per consentire allo Spirito di
raggiungere il grado di un fenomeno
"scientifico", i neo-gnostici rifiutano fin
dall'inizio di mettere l'uomo al centro del
fenomeno del pensiero: quando l'uomo dice
"Penso" sottolinea- loro, dovrebbe più
correttamente dire "pensa", o "regna un campo
magnetico nello spazio", o che l'uomo della
strada annuncia "piove".
In altre parole, c'è una realtà profonda,
ovunque presente nell'UniVerso,
che è capace di "dare alla luce" il pensiero
nello spazio, nello stesso modo in cui un
elettrone è in grado di dare alla luce attorno a
sé. un campo elettrico o magnetico nello spazio.
Da allora in poi, il pensiero è ovunque
presente, tanto nel minerale, nel vegetale o
nell'animale quanto nell'uomo.
Ciò che deve essere
enfatizzato è l'atteggiamento neo-gnostico, che
cerca di concentrarsi su un "grande popolo di
eoni", e non intorno all'uomo, l'avventura
spirituale del mondo.
L'UniVerso,
non consiste nel concludere che l'uomo è, con
tutto il resto del mondo, in qualche modo
"manipolato" al livello dello Spirito da questo
popolo degli eoni, con la conseguenza di non
partecipare realmente al suo il proprio destino.
Non sono gli eoni che "guidano" la mia mente,
"Io" sono questi eoni stessi, in quanto in
ognuno degli eoni che entrano nel mio corpo è
presente ciò che chiamo il mio "io", è per dire
la mia persona.
Non solo l'attitudine neo-gnostica non rende
l'uomo un "burattino" che altri tirerebbero i
fili, ma suggerisce che la nostra persona è
direttamente coinvolta in tutte le avventure
spirituali del mondo, un'avventura che prende le
sue radici nell'origine del nostro
UniVerso, circa quindici miliardi di anni
fa, e che si concluderà con lui ... se tuttavia
l'UniVerso
dovesse finire un giorno.
Da allora le prime ore del mondo eoni hanno così
gradualmente accumulato e ordinato informazioni.
Al fine di aumentare la quantità e la qualità
delle informazioni che memorizzano e ordinano,
avrebbero inventato macchine, chiamate, ad
esempio, DNA, virus, cellule, piante e animali,
l'umano, e continuano. Gli eoni hanno tempo per
loro, hanno suonato la "sconfitta della morte",
dal momento che la loro durata della vita è
illimitata.
Si può dimostrare [3] che gli eoni hanno
proprietà psichiche che ricordano (ed è
naturale, se il nostro Spirito è lo Spirito
degli eoni) quelli della macchina umana; Li ho
distinti in Conoscenza (informazioni dal
mondo fisico esterno),
AmOre (scambio reciproco di informazioni
con altri eoni), Riflessione
(riorganizzazione delle informazioni
memorizzate) e Atto (azioni nel mondo
esterno).
Gli elettroni che si incontrano nel mondo fisico
possiedono indubbiamente, come in ogni
popolazione vivente, una conoscenza molto varia
e livelli di coscienza. Coloro che ne sono
capaci, in considerazione delle loro esperienze
passate, e solo di quelli, partecipano
all'elaborazione del Vivere e del Pensare.
Questi hanno uno Spirito che è stato
perfezionato in molte precedenti esperienze,
risalenti a un passato remoto, attraverso
successive reincarnazioni in "macchine" viventi
e sempre più sofisticate.
La strada dell'evoluzione spirituale non è
tracciata in anticipo, il popolo degli eoni è in
costante ricerca dell'obiettivo, facendo
affidamento su un livello di coscienza (i fisici
parleranno di un livello neghentropico) sempre
più alto, col passare del tempo.
Gli eoni che
partecipano alle strutture del nostro corpo che,
come il DNA delle nostre cellule nervose, ad
esempio, non si rinnovano per tutta la vita,
hanno tutte le informazioni relative alla nostra
vita vissuta fin dalla nostra nascita.
Tutta questa informazione è la nostra coscienza.
Non c'è motivo di stupirsi che questa Coscienza
sia in realtà portata da una molteplicità di
eoni, e tuttavia fornisce questa forte
sensazione che abbiamo dell'unità di noi stessi:
i nostri eoni hanno davvero tutti in comune il
informazioni sulla nostra vita vissuta, in modo
che tutti pensino in armonia, come se giocassero
in armonia i diversi musicisti di un'orchestra
non appena hanno lo stesso punteggio musicale.
Inoltre, non siamo più sorpresi quando i nostri
attuali biologi pretendono di spiegare il nostro
Spirito come il risultato dell'operazione di
miliardi di neuroni nel nostro cervello.
Quello che stiamo dicendo è solo che il nostro
Spirito è ancora alla base dei nostri neuroni, è
radicato nella più basilare delle nostre
strutture corporee, i nostri elettroni.
Le informazioni memorizzate dai nostri eoni
relative alla loro vita vissuta prima della
nascita sono il nostro Inconscio.
Alcuni dati del nostro Inconscio a volte
tornano, simbolicamente, alla nostra Coscienza
(vale a dire, sono condivisi in comune dai
nostri eoni). Questa "voce interiore", che esce
senza un linguaggio prestabilito dalle
profondità della nostra carne e può trasmetterci
qualcosa di una vita vissuta in precedenza che
attraversa un passato di milioni di anni, è la
voce che sembra essere in grado di per ascoltare
i profeti, o i saggi. Saremmo senza dubbio
interessati a provare più spesso, per mezzo
della meditazione per esempio, a discernere
alcuni frammenti di questa voce che sussurra in
profondità dentro di noi.
E poi, naturalmente, c'è questa conseguenza che
ci interessa tutti, perché risponde alla nostra
più genuina angoscia, quella della nostra stessa
Morte: la nostra vita spirituale non finisce con
la nostra morte corporale, poiché i nostri eoni
sono milioni portare con sé quando il nostro
corpo è restituito alla polvere, il nostro sé
completo, cioè la totalità dei ricordi
accumulati durante la nostra vita terrena, quei
ricordi che formano la nostra Coscienza. Fino
alla fine dei tempi.
"Sei polvere e tornerai in polvere", dice
il
Genesi. Comprendiamo all'improvviso
l'immenso significato simbolico di questa
parabola. Infatti, ci promette la vita eterna,
poiché questa polvere di cui siamo fatti porta
tutta l'avventura spirituale del mondo,
un'avventura a cui il nostro stesso Spirito
partecipa per sempre.
[1] Vedi, per
esempio, gli studi su ciò che ora viene chiamato
Super-gravitazione. Io stesso ho sviluppato
questi studi sull'elettrone micro-buco nero nel
mio libro Theory of Complex Relativity,
Albin-Michel, Paris (1977).
[2] 1 L'eccellente lavoro di Raymond Ruyer, La
Gnosi di Princeton, Fayard, Parigi (1976), può
essere letto su questo argomento.
[3]
L'ho fatto nel mio libro The Spirit, this
Unknown, Albin Michel, Paris (1977).
vedi:
Morte
cosa sei
?
+
Immortali +
Sintesi +
Conclusione
+
Volete vivere per sempre ? +
Definizione della parola Eutanasia
+ Consenso Informato
+ Dissenso informato +
Riforma sanitaria
+
chi e' cosa e' dio ?
|