SCHIAVITU' personale
- Siamo schiavi (in occidente) dal 1302 d.c. … lo sapevate ?
Il 1302 (18 novembre), è la data
della pubblicazione della Bolla Papale scritta da Papa
Bonifacio VIII.
vedi:
PDF della Bolla Papale
Da quell'anno 1302, abbiamo, come
popoli occidentali,
perso
qualsiasi diritto su di noi stessi,
sottoponendoci alla
giurisdizione papale e
successivamente a quella degli stati
occidentali, che dal
ridimensionamento della "potenza"
papale sono derivati !
Riporto una lettera di un’amica,
tale e quale, non l’ha inventata lei, ma le sue ricerche
sono sbalorditive, essendo molto lunga sintetizzo in un
riassunto che invoglia alla lettura:
Noi non siamo una
Repubblica ma una società privata, grazie a bolle papali
antiche mai abrogate, alla nascita noi diamo il nostro
consenso per essere di fatto sfruttati come schiavi per
tutta la vita, leggete con calma, fate le ricerche, questa è
la chiave per uscire dalla schiavitù.
TUTTO nasce nel 1302 (18 novembre), che è la data della
pubblicazione della Bolla Papale scritta da Papa Bonifacio
VIII, che aveva come titolo “UNAM SANCTAM ECCLESIAM”.
Il
Vaticano e il nostro consenso
Il NOSTRO “CONSENSO”. Cerchiamo di capire cosa sia e cosa
c’entra anche qui la santa sede e il vaticano ? Un po’ di
pazienza e piu’ avanti sarà chiaro.
Perché stiamo diventando sempre più poveri ?
Perché siamo governati da un individuo non eletto o nominato
da altri (non eletti di nuovo), per tassarci e versare il
nostro denaro o valore equivalente direttamente nelle casse
dei banchieri internazionali privati ?
Perché anche l’Italia ha ceduto ogni sovranità nazionale ad
un gruppo di potere europeo privato ?
E quindi perché questa bancarotta pianificata a tavolino dai
primissimi anni ’30, di tutte le economie occidentali, viene
fatta col nostro consenso, di cui apparentemente non
sappiamo nulla? Quindi la prima cosa da fare è capire come
ottengono o, come hanno ottenuto il nostro consenso e
perciò, una volta compreso, saremo in grado di attuare una
strategia per ritirarlo e per spezzare definitivamente
questo gioco al massacro.
Cos’è questo consenso ?
Se non partiamo da qui, prima di parlare di recupero della
sovranità monetaria, di elezioni democratiche e di riforme,
siamo disarmati e non ne usciremo mai.
Qualsiasi cosa vorremmo o potremmo fare sarà inutile,
inefficace, avremo già perso in partenza. Perciò la seconda
cosa su cui ragionare è: perché per il potere mondiale
chiamato anche cabala nera è fondamentale, il nostro
consenso? Perché costoro sanno benissimo che esiste una
legge universale, una legge suprema, che regola e domina
tutto l’Universo, che va al di sopra di tutte le possibili
leggi umane, che è la legge del “libero arbitrio”.
LA STORIA DEL CONSENSO E LA
LEGGE UNIVERSALE DEL “LIBERO
ARBITRIO”
Prima di parlare della storia dell’applicazione della legge
del libero arbitrio, facciamo qualche esempio di
applicazione di questa legge Universale, partendo da casi
semplici, per arrivare a quelli che riguardano più da vicino
ognuno di noi quotidianamente.
Se tu hai firmato un contratto di mutuo con la banca, che
poi ti porta via la casa in caso d’insolvenza, hai dato il
tuo CONSENSO (libero arbitrio) a quel contratto. Nessuno ti
ha mai costretto. Se poi ti rechi in tribunale, per la causa
di pignoramento e riconosci quegli organi legislativi e
quindi quei tribunali e così facendo li legittimi, hai dato
il tuo consenso (libero arbitrio) a quelle legittimazioni.
Quindi, in parole povere, siamo noi a rinnovare il contratto
con questo “sistema” ogni giorno, utilizzando dei mezzi
“impropri e fraudolenti” che loro ci hanno fatto credere,
con un ingegnoso mezzo inganno, indispensabili.
La prima reazione spontanea,
infatti, a queste affermazioni è la seguente:
tutta la nostra società funziona così e nessuno di noi per
vivere, lavorare, comprarsi la casa, la macchina, andare in
vacanza, sposarsi, fare dei figli educarli e farli studiare
potrebbe fare altrimenti.
Ma dunque è giusto, immediatamente dopo, chiedersi: “perché
funziona così ?” (domanda che ci facciamo troppo poco,
quando invece è LA DOMANDA fondamentale da farsi, ma siamo
programmati per benino proprio per non farcela MAI)
Per risponderci dobbiamo tornare
indietro di parecchi anni, secoli, millenni…
N.d.r – Vi esorto a leggere i libri e a guardare i video di
Mauro Biglino (si trovano facilmente su Youtube e sul suo
blog, cercate su Google), che ha tradotto letteralmente,
dall’ebraico antico, con tanto di testo originale a fronte,
tutto l’Antico Testamento e quindi la Bibbia.
Traduzioni convalidate dagli anziani delle comunità ebraiche
e divenute incontrovertibili, perché letterali e non
interpretate. Con rivelazioni davvero, davvero, davvero,
davvero per menti…”aperte”. Nel nostro caso lo studio di ciò
che viene rivelato nella VERA Bibbia, ci serve per capire
l’importanza del “libero arbitro” nei giochi di potere e del
legame indissolubile che esiste tra diritto, denaro,
RELIGIONE e politica.
Un’ultima cosa, questa incredibile scoperta, con la
traduzione letterale del testi, rivela la vera natura della
Bibbia, che in realtà è un
Codice di Diritto Mercantile Marittimo, VALIDO ed
APPLICATO ANCORA OGGI. E pressoché inoppugnabile in
qualsiasi tribunale del mondo.
Si racconta, nelle “cronache”
dell’Antico testamento che il “dio” Jahvè (che si trova
riportato in altri testi come Jahwe, Yahweh, Yahveh…poi
vedremo chi sia questo “dio” perché non lo è affatto, ma
nella traduzione “manipolata” diffusa dalla Chiesa è stato
tradotto come Dio, punto.) non può obbligare Mosè a seguirlo
nel cammino per la Terra Promessa (una conquista quindi, con
la necessità di un piccolo esercito?). Jahvé infatti non è
“Dio”, ma è precisamente descritto come un ALTO E POTENTE
“Eloah” (da cui poi deriva il termine Allah). E’ quindi UNO
DEI TANTI Elohìm (plurale di Eloah), stirpe, che governava
quei territori, forse discendente da un altro pianeta (molto
probabile, da verificare, ma non è essenziale per noi
adesso…).
Una civiltà rappresentata da una
gerarchia di individui di cui la Bibbia ci dà conto quando
distingue Elohìm, Malachìm, Nefilìm, Anakìm, Refaìm, Emìm,
Zamzummìm… Individui che si sono divisi il controllo del
pianeta, come ci narrano il libro della Genesi ed il
Deuteronomio, combattendo tra di loro per affermare ed
incrementare il loro potere utilizzando i popoli sottomessi.
Sta di fatto che di questi Elohìm ce n’erano tantissimi,
appunto, sparpagliati sulla Terra e organizzati in
accampamenti (formati da due settori in genere, uno per
l’autorità, l’Eloah, e l’altro per le “truppe”…angeli
fiammeggianti e dotati di spada?…).
N.d.r – Conferma esatta di
queste cronache si trovano anche nei testi sumerici
antecedenti alla Bibbia stessa. Questo Jahvè, anche se
dotato di un arma potentissima, che dalla dettagliatissima
descrizione biblica sembrerebbe un’arma al plasma (Arca
dell’Alleanza?), capace d’incenerire ogni cosa, non poteva
comunque obbligare Mosè a seguirlo.
Fu costretto perciò a stipulare
“un’alleanza” con il popolo ebraico, con delle regole e
delle clausole precise reciproche (io ti do tanto, tu mi
ridai tanto), tra le quali il sacrificio del primogenito di
ogni coppia ecc…di cui ormai sappiamo bene la “versione” che
è arrivata fino ai nostri giorni.
Sempre nella Bibbia si racconta che quando decisero quindi
di seguire Jahvè e furono condotti alle porte della Terra
Promessa, si riunirono in assemblea per decidere se
continuare a seguirlo o meno, o se ritornare sotto i vecchi
Elohìm, o se affidarsi ai nuovi Elohìm che comandavano in
questa nuova terra in cui erano arrivati.
Questo era l’o.d.g
dell’assemblea.
Così, ancora una volta col loro
libero arbitrio decidono di seguire Jahvè, che con la sua
potentissima arma scatena la carneficina e distrugge tutte
le città che incontrano nel loro cammino, uccidendo uomini,
donne, vecchi e bambini (tra le quali Sodoma e Gomorra…e ci
sono aneddoti significativi sulla “scelta dei giusti” da
salvare dalla distruzione da parte di Jahvè e l’origine
della circoncisione, oltre al mito negativo della
sodomizzazione praticata in quelle regioni).
Tutta questa lunga premessa,
apparentemente divagatoria, oltre a segnalare una lettura
diversa della Bibbia e quindi delle nostre origini e della
storia dell’Umanità, serve per definire meglio la necessità
del Potere di avere il consenso, perché possa perdurare e
agire. Ma serve soprattutto per porre le basi del primo
legame indissolubile, come dicevo, tra la legge del libero
arbitrio, la religione, la politica, il Codice di Diritto
Mercantile Marittimo, il denaro e quel che viviamo oggi.
Ovviamente, come ogni regola e
legge ha le proprie eccezioni, che in questo caso sono i
massimi livelli di “disonore” che l’umanità ha raggiunto nel
disattendere la legge del libero arbitrio:
- la riduzione in schiavitù degli africani, in secoli
abbastanza recenti, perché non hanno ricevuto il beneficio
di essere avvisati e quindi di scegliere che reazione avere
(che è alla base di questa legge, come abbiamo detto)
- senza andare troppo lontano,
la strategia della tensione, qui in Italia, negli anni di
piombo, perché le stragi sono state fatte in modo totalmente
disonorevole.
Ma questo è il comportamento più
autodistruttivo e meno sostenibile che il potere possa
compiere e l’élite lo sa benissimo. Perché perfino il
peggiore dei satanisti massoni, che si appresta ad
effettuare un sacrificio umano – la cosa più aberrante a cui
noi umani comuni possiamo pensare – è obbligato a seguire
queste regole e quindi a scegliere la prima vittima che si
offre volontariamente, spinta da un’inspiegabile attrazione.
Oppure: un esercito, che sta per invadere una nazione
straniera, è obbligato a dare un avvertimento allo Stato che
sta per mettere a ferro e fuoco, spiegando tutte le proprie
richieste. Il governo dello Stato assediato ha il libero
arbitrio di rispondere sì o no. Orribile o meno, c’è stato
comunque un preavviso, quindi l’onore è stato mantenuto.
Abbiate pazienza, non stiamo
divagando, tutto serve per arrivare al punto focale, perché
comprendere l’universalità della legge del consenso, è alla
base di ciò che viviamo oggi, e andando avanti sarà
dimostrato che l’élite mondiale dominante sta seguendo
questa legge fin dall’inizio e la mette in pratica in ogni
momento e in ogni aspetto della nostra vita.
Se non la conoscessero così
dettagliatamente e se non la seguissero così
scrupolosamente, il loro potere non sarebbe durato fino ad
oggi. Ecco perché Jahvè aveva bisogno del consenso per
agire, ecco perché, i governanti oggi, ci fanno votare.
Poiché hanno quindi bisogno assoluto del nostro consenso,
come fanno ad aggirare il sistema (rendendolo però meno
chiaro e decifrabile possibile) e a preservarlo nei secoli?
Hanno ideato un sistema perfetto che funziona secondo i
principi descritti precedentemente: “avvertimento” e
“silenzio assenso”; se non mi rispondi vuol dire che sei
d’accordo e quindi peggio per te.
Facciamo un esempio banale che capita a tutti noi: quando la
banca cambia le condizioni e lo fa spessissimo, è obbligata
a mandarti un documento di trasparenza bancaria –
avvertimento – che credo pochissimi di noi leggano
(purtroppo!). Se tu non rispondi è silenzio assenso.
Tutta la storia del nostro mondo da millenni funziona
secondo questo principio.
Le LEGGI CANONICHE e le BOLLE
PAPALI
Per capire come funziona questo principio, che regola la
nostra intera vita abbiamo bisogno di fare ulteriori
premesse.
Cosa sono le leggi ?
Tutte le leggi derivano da canoni, ovvero dal Diritto
Canonico, perché tutte le leggi, direttamente o
indirettamente hanno a che fare con la legge Divina ed
Ecclesiastica. Ma i “Canoni” in particolare sono norme o
principi che traggono valore dal fatto di non essere mai
stati contestati (tacito assenso).
Ecco alcuni canoni, norme o principi, universalmente
riconosciuti, perché nessuno ha mai detto che non lo debbano
essere (molti sono per altro condivisibili perché sono alla
base della civile convivenza).
1) tutti debiti devono essere pagati
2) tutti i contratti devono essere onorati
3) tutte le controversie portate di fronte alla legge,
devono essere risolte di fronte alla legge (ovvero, se tu
ricevi un’accusa, per quanto infondata, per quanto ingiusta,
per quanto immorale, per quanto illegale non puoi ignorarla.
E tuo l’onere di dimostrare l’infondatezza di quella accusa
davanti alla legge di fronte alla quale è stata portata)
4) QUALSIASI AFFERMAZIONE, SE NON VIENE CONTESTATA, DIVENTA
VALIDA (importantissimo punto! Ricevi una multa, una
sanzione ingiusta, viene fissata un’udienza e tu non ti
presenti, cavoli tuoi, sarà chi di dovere a decider per te e
senza di te).
- Nota al punto 4: il 99% delle procedure giudiziarie si
basa sulla presupposizione di qualcosa, ma il 99% degli
esseri umani non si preoccupa di comprendere quali siano
queste presupposizioni, o non si preoccupa di rifiutarle. In
altre parole il Sistema è ancora adesso basato sul
sacramento della confessione, proprio come ai tempi
dell’Inquisizione, cioè è indispensabile che tu accusi te
stesso. In mancanza di questo atto di auto accusa non si può
procedere.
5) Il diritto è gerarchico, discende sempre e comunque dal
diritto divino: sopra a tutto c’è il diritto divino che ,
come tale, discende dal Divino Creatore, poi c’è il Diritto
Naturale e poi il Diritto Positivo (leggi nazionali,
internazionali, amministrative, private ecc…), il Diritto
Positivo appartiene al gradino più basso nella scala
gerarchica.
- Nota al punto 5: ogni proprietà costituisce un diritto
associato ad un trust, cioè ad un sistema fiduciario. I
potenti, l’élite mondiale, sanno da sempre che la proprietà
è un concetto fittizio. Infatti come puoi possedere un pezzo
di terra?
La terra, i fiumi, i laghi, i
mari appartengono al Pianeta.
Ma anche una casa; come puoi fisicamente possedere una casa
o un’automobile ? Sono tutte cose per cui esistono “titoli
di proprietà” e sono titoli fittizi, costituiscono cioè
diritto d’uso della casa, dell’automobile e della terra
finché sei vivo. Quando sarai morto, cosa succederà a quella
casa, a quell’automobile o a quel pezzo di terra, se non
esistono disposizioni testamentarie, non dipende più da te.
Così la casa, intesa come muri, mattoni e intonaco e la casa
intesa come titolo e cioè come trust, o come sistema
fiduciario, sono quindi DUE COSE BEN DIVERSE.
Il sistema fiduciario, il titolo, prevede tre
parti in gioco: un esecutore, un amministratore e un
beneficiario.
L’esecutore è sempre quello che “concede il titolo” e in
questo caso è sempre lo Stato – l’amministratore è quello
che amministra il titolo (catasto o Comune), il
beneficiario, in questo caso sei tu, cioè il così detto
“proprietario” di quel bene. Fin qui tutto più o meno
normale, è tutto chiaro e non c’è nulla di strano; rimane da
capire se e come, questo sistema, venga usato contro di noi.
Facciamo un enorme passo
indietro nel tempo.
L’attuale sistema, che è basato sul concetto di proprietà, è
stato creato dagli antichi romani, i quali hanno disseminato
il loro “diritto” in giro per il mondo e sappiamo come
[karma pesantissimo che noi "italici" dobbiamo espiare nei
confronti di tutto il mondo].
Ogni terra conquistata e
distrutta veniva iscritta in un “registro” conservato a Roma
e ogni nuova terra dell’Impero poteva essere di proprietà
solo di un cittadino romano. Ancora oggi quindi noi viviamo
in un sistema che si tramanda dall’esistenza dell’Impero
Romano che di fatto, non è mai finito. Con le invasioni
longobarde, Papa Leone III, incorona Pipino il Breve come Re
dei Franchi e poi Carlo Magno come Imperatore del Sacro
Romano Impero.
Quindi il sistema che abbiamo
oggi nell’organizzazione della proprietà e del diritto e
quindi del denaro e quindi della politica, nasce nel 1302
(18 novembre), che è la data della pubblicazione della Bolla
Papale scritta da Papa Bonifacio VIII, che aveva come titolo
“UNAM SANCTAM ECCLESIAM”.
Bonifacio VIII è considerato uno
degli uomini più corrotti, malvagi e potenti della storia
della Chiesa e del mondo, tanto che lo stesso Dante lo mette
nei gironi più bassi dell’Inferno. Questa Bolla Papale
determina il primo sistema fiduciario ancora valido oggi.
Bonifacio VIII, in questa Bolla, afferma che Dio aveva
affidato tutti i titoli e le proprietà della Terra al
Vaticano.
In base al punto 4 del canone di
diritto (vd. sopra) questa affermazine non venne mai
contestata e quindi divenne valida. Il Vaticano perciò,
nomina l’esecutore, l’amministratore e il beneficiario di
questo sistema fiduciario.
L’Esecutore è l’Ordine Minore dei Francescani unito con
L’Ordine dei Gesuiti (braccio armato?) ed è ben visibile
nello stemma sulla pubblicazione dell’enciclica.
L’amministratore è il Papa e i
beneficiari di questo trust sono tutti gli uomini del mondo.
In pratica e tradotto in altri termini, la Bolla Papale del
1302 usa la metafora del Diritto Marittimo e
dell’Ammiragliato (Bibbia) affermando che l’Unam Sanctam
Ecclesiam e quindi la Prima e Unica Santa Chiesa è l’Arca di
Noè, perché mentre tutto il mondo era sommerso dalle acque,
l’unica cosa che si elevava al di sopra era l’Arca.
Quindi tutti gli esseri umani, a partire da quel giorno,
certificato dalla Bibbia come Codice di Diritto Nautico,
sono dispersi in mare.
E il Papa dunque reclama tutta l’autorità, tutta la
proprietà, sia spirituale che temporale, fino a quando i
“dispersi” torneranno a reclamare i loro diritti.
Cosa che finora, dal 1302, non è mai avvenuta, perché tutte
le Nazioni si basano su quel sistema giuridico. Questo
Diritto proclamato da Papa Bonifacio VIII si basa per
Diritto Divino, ecco perché non possiamo parlare di politica
senza parlare di religione o di economia e finanza senza
parlare di religione.
Il secondo trust, creato sempre
in Vaticano, risale al 1455, cioè circa 150 dopo la Bolla di
Bonifacio VIII (quindi ancora mai contestata dopo 150 anni).
Questa seconda Bolla è di natura testamentaria, cioè il Papa
dispone, al momento della sua morte e della morte dei futuri
Papi, come deve funzionare il diritto d’uso di tutti i
privilegi e di tutte le proprietà derivanti dalla Bolla
precedente di Bonifacio VIII.
Testamento di cui l’esecutore è la Curia Romana,
l’amministratore è il Collegio dei Cardinali e il
Beneficiario, questa volta è il Re, sulla terra di proprietà
del Papa. Quindi in due parole Dio ha dato tutto il mondo al
Papa e il Papa concede pezzi di questo mondo ai Re.
Per cui da quel momento i Re del mondo hanno un mandato
divino. Questa enciclica del 1455 (8 gennaio) si chiama
“ROMANUS PONTIFEX” e fu emanata da Papa Niccolò V.
Cito un breve estratto
significativo:
“Poiché abbiamo concesso precedentemente, con altre lettere
nostre, fra le altre cose, piena e completa facoltà al Re
Alfonso V di invadere, ricercare, catturare, conquistare,
soggiogare tutti i Saraceni e qualsiasi pagano e gli altri
nemici di Cristo, ovunque essi vivano, insieme ai loro regni
e ducati, principati, signorie, possedimenti e qualsiasi
bene, mobile e immobile, che sia di loro proprietà e di
gettarli in schiavitù perpetua e di occupare, appropriarsi e
volgere ad uso e profitto proprio, signorie, possedimenti e
beni, in conseguenza della garanzia data dalla suddetta
concessione, il Re Alfonso V (di Portogallo n.d.r), o il
detto infante a suo nome, hanno legittimamente e legalmente
occupato isole, terre, porti , acque e le hanno possedute e
le posseggono e ad essi appartengono e sono di proprietà “de
jure” del medesimo Re Alfonso V e dei suoi successori,
possono compiere e compiano questa pia e bellissima opera,
degna di essere ricordata in ogni tempo, che noi essendo da
essa favoriti per la salvezza delle anime e il diffondersi
della fede e la sconfitta dei suoi nemici, consideriamo un
compito che concerne Dio stesso, la sua fede, la Chiesa
Universale, con tanta maggiore perfezione, in quanto rimosso
ogni ostacolo, diverranno consapevoli di essere fortificati
dai più grandi favori e privilegi concessi da noi e dalla
Sede Apostolica.”
Appena 30 anni dopo circa, nel
1481(21 giugno), viene emanata la terza Bolla, il terzo
trust, o diritto fiduciario da Papa Sisto IV, chiamata
“AETERNIS REGIS CLEMENTIA”, che si diversifica dalla Bolla
precedente di poco, in quanto il “bene” concesso ai Re non è
più la terra, ma sono gli esseri umani che abitano quella
terra, che da quel momento vengono considerati incompetenti,
incapaci e dunque soggetti ad amministrazione coatta.
In realtà questa Bolla di Sisto
IV realizza la visione illuminata di Bonifacio VIII per cui
gli esseri umani sono dispersi in mare e quindi: nulla ci
appartiene, siamo in bancarotta, perché non siamo mai
tornati a reclamare i nostri averi e diritti e quindi è lo
Stato che si deve prendere cura di noi per il nostro bene.
Questo è il sistema in vigore
ancora oggi, ma dimostriamo come:
[piccola postilla: gli originali delle Bolle del 1302, del
1455 e del 1481, non sono visibili, questo perché fino al
XVIII secolo, il Vaticano, scriveva le proprie Bolle non su
carta, considerata un mezzo privo di vita e quindi privo di
valore, considerando invece a quei tempi (solo due secoli
fa!!) che un documento per essere valido dovesse essere
scritto su un materiale vivente.
Era perciò firmato con il sangue
ed era scritto su una pergamena di pelle umana.
Parentesi nella parentesi:
la recentissima firma della Regina Elisabetta del -
criminale ! -
trattato di Lisbona, è stata fatto su una pergamena di
capretto, poiché la Regina, come beneficiaria di un diritto
divino, non può firmare un documento "morto".
Non è tutto, la storia notifica, che le Bolle Papali erano
scritte su pergamene di pelle di bambini, questo
spiegherebbe perché sarebbe imbarazzante per il Vaticano
mostrare gli originali]
Approfitto di questa piccola interruzione del racconto per
sottolineare che non c’è nessun riferimento negativo a tutte
le persone di Buon Cuore (con la B e C maiuscole !) che
seguono e vivono secondo l’etica giusta e generosa della
Chiesa Cattolica.
Il riferimento semmai è solo rivolto a quella “setta” che
gestisce il mondo all’interno della Città del Vaticano. E
sarebbe importante invitare i Veri Cristiani che si
riconoscono in un Dio giusto e misericordioso, a pretendere,
indagare e far luce su quello che avviene all’interno di
quelle mura. Altrimenti, davvero, non ne usciremo mai!
“COSA” SIAMO NOI E “COSA” E’ LA
REPUBBLICA ITALIANA
Nel 1933 c’è stata la peggiore bancarotta concordata, ormai
famigerata: furono azzerati i debiti e fu ANCHE proibito il
possesso dell’oro da parte dei privati (vi ricordate “l’oro
alla patria”?) e gli Stati hanno conferito tutto il proprio
oro, insieme a quello confiscato e raccolto, in un unico
fondo globale, per custodire il quale è stata fondata la
BIS, Bank for International Settlements (Banca per le
Transazioni Internazionali) – che darà il via ad un’altra
sconcertante storia, come il Sukarno Trust e le denunce
attualissime tuttora in corso alla Federal Reserve, (ma ora
non è il caso di parlarne, altrimenti rischiamo di mettere
troppa carne al fuoco) – che ha sede a Basilea, in Svizzera
e fu fondata e controllata dai Gesuiti e dai Cavalieri di
Malta. Come per tutto il resto è facilmente verificabile e
certificato, sempre per la legge del libero arbitrio.
Vi esorto a fare TUTTE le
verifiche possibili e se vi va anche a fare ricerche su quel
che sta succedendo con il fondo di oro globale e le
richieste di risarcimento alla Federal Reserve.
Ma, sempre nel 1933 (udite, udite!,) le Nazioni diventano
Società di Diritto Privato, registrate presso la SEC (Security
Exchange Commission) con sede a Washington D.C., che è
l’equivalente della nostra CONSOB (organismo che controlla
la Borsa).
Queste Società di Diritto Privato chiamate Nazioni,
apparentemente pubbliche e repubbliche, ma in realtà
privatissime, possiedono oggi il
DIRITTO di PROPRIETA’ sulle persone nate in quello
stato, in base alle tre Bolle Papali.
La prima istintiva reazione è:
non l’Italia ! Che è una Repubblica fondata sul lavoro e che
ha la sua meravigliosa Costituzione !! Purtroppo invece è
vero.
Andate a controllare voi stessi (in calce il link alla
pagina della S.E.C): c’è la registrazione e il numero di
registrazione di “ITALY REPUBLIC OF” – Company Registration
Number 0000052782, con tanto di documenti di quotazioni di
borsa, cessioni di quote ecc…
Il “Business Address è: “Ministero dell’Economia e delle
Finanze – Via XX Settembre, 97 – Roma” e il mailing Address
è : “C/O Studio Legale Bisconti, Via A. Salandra, 18 –
Roma”.
Quindi l’Italia NON è una Repubblica libera e pubblica,
ma una Private Company e lo Stato possiede il diritto
di proprietà delle persone (noi tutti) nate sul suo
territorio.
SORPRESA: fate attenzione, l'ITALIA NON E' UNA REPUBBLICA ma una COMPANY !
Ma abbiamo detto che la
proprietà costituisce un diritto associato ad un trust, un
atto fiduciario. Perché i potenti sanno che la proprietà è
un concetto fittizio e quindi ANCHE LE PERSONE puoi
possederle SOLO con un titolo di proprietà che conferisca il
diritto d’uso. Al momento della tua nascita, senza
avvisarti, è stato creato un trust, cioè un sistema
fiduciario, che ha per oggetto la tua esistenza in vita. E i
tuoi genitori hanno avvallato e firmato questo trust (io ho
tre figli e mi sento morire per averlo fatto tre volte!)
senza essere stati avvisati.
Infatti è proprio negli anni ’30 che diventa obbligatorio,
guarda caso, registrare le nascite, appropriandosi
così del consenso, anche se in questo caso senza essere
stati doverosamente “avvisati”. Ecco perché questo sistema
è, in parte, fraudolento. In realtà il
Certificato di Nascita è un avvertimento, perché è la
costituzione di una "personalità fittizia",
che non appartiene a te,
ma a loro.
Infatti se erroneamente si
potesse pensare che il Certificato di Nascita appartenga a
noi, basterebbe provare ad andare in una qualsiasi anagrafe
di competenza a chiederne l’originale: possiamo averne una
copia, un estratto, ma MAI l’originale.
Come a dire che dal momento della creazione del Certificato
di Nascita esistono due entità (ricordate la casa di mattoni
e il titolo di proprietà su quella casa che ha bisogno di un
esecutore, di un amministratore e di un beneficiario ?), che
sono l’essere umano in carne ed ossa e la PERSONA, cioè un
intermediario fittizio o una finzione giuridica, quindi un
trust.
Questo trust è creato secondo le leggi Marittime e
dell’Ammiragliato (Bibbia) che trascendono sempre le leggi
delle varie nazioni e che è la giurisprudenza segreta dei
potenti e dell’élite. Di questo trust che viene creato al
momento della nascita, sulla tua esistenza in vita,
l’esecutore è sempre un organo dello Stato, ma chi è il
beneficiario di questo certificato di nascita ?
E’ la Società di Diritto Privato chiamata Repubblica
Italiana (un’azienda "Company" quindi).
Ma beneficiario di cosa ?
E’ beneficiario di un
Bond, di un titolo di possesso, o di una quota
societaria che attualmente viene stimato approssimativamente
intorno ai DUE MILIONI di DOLLARI - (NdR: dalle
ultime ricerche vale molto ma molto di piu').
In pratica lo Stato Italiano crea alla tua nascita questo
Bond a mezzo di un bond o titolo e il collaterale di questo
bond è la tua esistenza in vita, che significa:
produttività, forza lavoro (sempre meno pagata e tutelata,
così ci guadagnano di più), valore reale !
L’equivalenza perversa è: nascita = creazione di un bond e
di denaro fittizio = collaterale la tua esistenza in vita e
quindi il tuo futuro lavoro (pagato pochissimo se possibile
e come stanno evidentemente facendo) =
schiavitù !
Il “tuo bond” è depositato alla S.E.C, come security, o
titolo fiduciario ed entra a far parte del patrimonio di
quella Private Company registrata in modo ingannevole come
Repubblica Italiana. Per favore verificate tutto ciò che vi
è stato detto, bastano pochi secondi su Google. Ma manca
ancora la terza parte per dar vita a questa finzione
giuridica: l’amministratore, quello che per contratto (trust
o certificato di nascita in questo caso) si accolla
l’obbligo di prendersi cura del “bene”.
Chi è che ha questo ruolo ?
Ogni qual volta, qualsiasi autorità (dal vigile urbano, al
giudice della Corte Costituzionale) ti domanda “è lei Pinco
Pallino ?” e tu rispondi “sì”, in quel preciso momento ti
sei autonominato amministratore di quel trust.
Sei quindi caduto nel tranello in cui ti hanno messo fin
dalla nascita, perché nella finzione hanno bisogno che tu ti
creda l’amministratore di quella “esistenza in vita”, nella
realtà invece, tu e quel trust che porta il tuo nome siete
due entità completamente distinte e separate.
L’essere umano in carne ed ossa si scrive con le iniziali
Maiuscole e le altre lettere minuscole (come ci hanno
sempre insegnato anche a scuola), la
persona giuridica invece,
fittizia, si scrive con tutte le
LETTERE MAIUSCOLE.
Controllate tutti i vostri
documenti d’identità, le comunicazioni bancarie, le
notifiche erariali, il tesserino sanitario ecc…
Se provaste ad andare per esempio in banca e chiedeste
all’impiegato di scrivere il vostro nome con le iniziali
maiuscole e il resto minuscolo, se è un ignorantone ci
proverà, ma sarà costretto a rispondervi che è impossibile
perché il “sistema” non lo permette. Quindi, ricapitolando:
se il 99% del diritto è basato sulla presupposizione, si
presuppone che qualcosa sia vero e nessuno mette in
discussione quella presupposizione perché il sistema è
ancora basato sul meccanismo della “confessione”,
esattamente come ai tempi dell’Inquisizione; per funzionare
il sistema ha bisogno che tu accusi te stesso e quindi tutto
è basato sul tuo consenso, sul tuo libero arbitrio !
E’ necessario infatti che tu
accusi te stesso, ma di cosa ? Del “peccato originale”. E
che cos’è ?
La frode !
L’utilizzo del nome che non ti appartiene, quel nome che da
quando sei nato è stato scritto a lettere maiuscole, con il
COGNOME prima del NOME...con relativo COD. FISCALE e che è
una proprietà intellettuale dello Stato, che ti ha messo in
condizioni di usare fraudolentemente. Nel momento in cui lo
usi dichiari: che sei nato privo di diritti, che sei in
bancarotta, perché la tua vita, il tuo nome e la tua
esistenza sono gestiti da altri che non sei tu; sei, perciò,
da quando sei nato, in un regime di amministrazione
controllata, dove il tuo nome non appartiene a te ma ad
altri.
Ma è ancora peggio di così! Secondo il Codice
dell’Ammiragliato, o Codice Marittimo (Bibbia), sei nato
disperso in mare
(liquido della placenta), perché questo dicono le Bolle Papali,
sulle quali si basa tutto il sistema; tu, al momento della
nascita e attraverso il canale uterino, sei caduto in acqua
e sei
disperso in mare e non sei mai riuscito a raggiungere
la terra ferma, in modo da poterti alzare in piedi e
affermare “io sono un essere umano libero davanti a Dio”.
Poiché le Bolle Papali si
giustificano secondo mandato divino.
Perché sono loro che usano la parola
Dio, sono loro che hanno chiamato in causa Dio, sono
loro che hanno tradotto la Bibbia con il termine Dio, che
originariamente non VIENE MAI CITATO, (NdR: infatti
questa parola NON esiste nell'antico testamento) - (a
proposito la Bibbia diventa Codice di Diritto Nautico
sostituendo la parola “peccato” con “debito” n.d.r).
Il diritto quindi è sempre di provenienza divina, noi siamo
perciò creature “divine” (vd. vera traduzione della Bibbia)
e loro lo sanno benissimo; non possono quindi creare un
diritto fittizio, hanno assoluto bisogno di far discendere
il loro diritto da Dio.
Quindi loro usano questo Dio (diritto) e se tu usi il loro
stesso Dio, ti sei autodefinito incapace, disperso, senza
diritti.
Pensate la perversione, se tu utilizzi quello che loro ti
hanno detto, imposto di utilizzare, dichiari e confermi di
essere incapace di prenderti cura di te stesso. Quindi,
ricapitoliamo: usano una Società di Diritto Privato,
quotata, fingono che sia uno Stato, un ente pubblico, in
realtà è privatissimo, e lo usano per fare business
(quattrini, denaro, profitto ! E ci chiedono anche di pagare
le tasse per mantenere una Società di Diritto Privato che
non è nostra !) attraverso la tua esistenza, oggetto di
quell’entità fittizia scritta tutta a lettere maiuscole,
quotata alla S.E.C. di Washington D.C..
Il concetto è, quindi, che se tu
accetti questo presupposto, ti autodefinisci incapace,
bisognoso di essere amministrato in modo coatto, perché
oltre ad essere
disperso in mare, quindi senza diritti e in
bancarotta (non hai mai reclamato ciò che è tuo), non sai
neanche chi sei! Per assurdo, ogni autorità, infatti, deve
chiederti chi sei, altrimenti non ti può toccare nemmeno con
un dito. Non avrebbe la giurisdizione per farlo (si parla di
diritto amministrativo, tributario, civile ecc…se uccidi
qualcuno, quindi codice penale, è un po’ diverso, ma non
troppo…).
I nostri tribunali infatti sono
TRIBUNALI di
DIRITTO PRIVATO, quindi TRIBUNALI AZIENDALI!
Stessa cosa vale per il denaro, le banconote “euro”: siamo
stati avvertiti, sopra c’è scritto “proprietà della
Banca Centrale Europea”, non è nostro è della BCE, ma se
noi accettiamo di usarlo, come per il nome fittizio, ci
autoproclamiamo incapaci e incompetenti ai loro occhi
(disperso in mare, ecc…).
Hanno creato quindi un sistema di governo chiamato cosa
pubblica, che invece è privatissima, che include partiti,
Parlamento, Governo, elezioni e se tu accetti di partecipare
a questo gioco ti autodefinisci di nuovo incapace e
incompetente (disperso in mare, ecc…), bisognoso di
amministrazione coatta.
A fronte di questo lungo e, immagino sconvolgente racconto
per molti di voi, la prima riflessione è:
Come facciamo a cambiare in meglio una cosa che non ci
appartiene affatto ?
Ma del resto il nostro inconscio ce lo dice, nelle ultime
amministrative ha votato il 50% degli aventi diritto; una
persona su due considera offensivo per la propria
intelligenza andare a votare. Quindi a questo punto, se è
tutto chiaro, gli interrogativi sono solo due:
- Cosa possiamo fare per sottrarre il nostro consenso a
questa frode che ci vede protagonisti “involontari” fin da
quando siamo nati? Cosa possiamo fare comprende il salvare
il salvabile, dai pignoramenti per esempio, da Equitalia,
perché non siamo NOI, persona fisica in carne ed ossa a
dover pagare le tasse, ma è l’entità fittizia che noi
legittimiamo nel momento che la usiamo fraudolentemente
(lettere maiuscole).
Quindi, in modo individuale possiamo utilizzare noi le loro
stesse leggi, Codice Nautico e dell’Ammiragliato (Bibbia) in
maniera tale che siano loro a cadere in disonore ?
Conoscendo la legge possiamo fare qualcosa ?
Domanda numero due:
Cosa possiamo fare invece collettivamente per creare
un’alternativa a questo sistema marcio, fraudolento che è
stato creato a loro favore a nostro totale sfavore?
Come possiamo modificarlo se non
ci appartiene ?
Intanto, mentre ci pensiamo, possiamo soltanto smettere di
partecipare. Concludendo, i nodi cruciali sono due: il
denaro e come si prendono le decisioni, che è sinonimo di
politica. Ma c’è un punto in più che è diventato
chiarissimo: non si possono trattare separatamente denaro
(economia, finanza, crisi ecc…), la politica, cioè il modo
in cui si prendono le decisioni, la religione e il diritto,
perché per i potenti, l’élite, sono la stessa identica cosa.
Fonti e link:
http://blog.miglioriamo.it/category/tempo-di-cambiare/
Questa pagina prova che l’Italia
non è una “Repubblica costituzionale fondata sul lavoro”, ma
una Società Privata registrata presso la S.E.C. di
Washington D.C., in America:
http://www.sec.gov/cgi-bin/browse-edgar?action=getcompany&CIK=0000052782
http://fuoridimatrix.blogspot.it/p/schiavi-della-santa-sede-dal-1302anno.html
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
LIBERO ARBITRIO
Dall'enciclopedia Treccani: lìbero arbìtrio, espressione
usata per indicare la libertà dell'uomo, i cui atti non sono
determinati da forze superiori (di tipo soprannaturale o
naturale), ma derivano da sue autonome scelte. L'espressione
è nata sul terreno delle discussioni teologiche cristiane,
in relazione alla conciliabilità tra onnipotenza e
onniscienza divina e libertà umana.
A sostenere la tesi del l.a. con particolare calore sono
stati soprattutto i protagonisti dell'Umanesimo e del
Rinascimento.
Le prime domande che dobbiamo porci sono: "in cosa consiste
il libero arbitrio e cosa significa esattamente".
Molti di noi pensano che il libero arbitrio significhi "
poter fare quello che si vuole". In un certo senso è così,
ma noi siamo in grado di deciderlo? Temo di no. A livello
terreno, il libero arbitrio è semplicemente un'illusione in
quanto siamo sempre vincolati e condizionati da tutto quello
che ci circonda e dalle altre persone, inoltre siamo
costretti a seguire leggi fisiche.
Desiderare e basta non serve a nulla, mentre avere la
capacità di fare qualcosa si. Una persona può desiderare di
vincere al superenalotto, ma non può realizzare questo
desiderio per propria volontà. Il libero arbitrio ci
dovrebbe permettere di fare ciò che vogliamo, con o senza
l'aiuto di nessuno, invece siamo condizionati da quello che
noi chiamiamo DESTINO.
Le scelte che facciamo fanno parte di un "disegno" che
cambia in continuazione, dipende dalle scelte che noi
effettuiamo; ma se il destino è già prestabilito che scelte
facciamo ?
Semplice, il destino che abbiamo prestabilito a livello
spirituale lascia aperte possibilità diverse di scelta che
variano consecutivamente durante il nostro percorso di
vita. Il mondo spirituale è quantico.
A questo punto è doveroso far presente che esiste il libero
arbitrio fisico, che come abbiamo visto non dà poi così
tanta scelta in quanto condizionato da fattori esterni che
non possiamo sottomettere al nostro volere, bensì il
contrario, e quello spirituale.
A mio modesto parere l'unico vero e proprio libero
arbitrio lo abbiamo solo a livello spirituale.
Il
Dio che tutti noi identifichiamo con nomi diversi è
colui che ci ha dato la reale libertà di scelta. Per chi
non crede nella
reincarnazione è molto difficile concepire questo
concetto, anche se, pensandoci bene, anche un cattolico
crede in un Dio clemente che lascia la libertà al suo
"gregge" di scegliere la buona o la cattiva via, il bene o
il male.
Tratto da: gold.libero.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
DEFINIZIONE
Se facciamo riferimento alla nostra esperienza vissuta, il
libero arbitrio si presenta come una facoltà legata alla
possibilità di scegliere e di agire senza costrizioni
(esterne o interne). In maniera ancor più significativa, il
libero arbitrio appare in stretto rapporto con l'autonomia
della volontà. Infatti, nessun individuo può considerarsi
veramente libero se la sua volontà è totalmente determinata
dalle condizioni esistenti a un dato istante.
Non tutti gli autori si mostrano d'accordo sul fatto che la
libertà debba necessariamente corrispondere a una libertà di
volere.
Per
Ayer, per esempio, solo le azioni possono venir
considerate libere, ma non le deliberazioni della volontà;
secondo
Hume, il libero arbitrio non sarebbe altro che la
possibilità di agire in accordo con le scelte della volontà,
mentre egli non prende neppure in considerazione il problema
dell'autonomia della volontà.
Queste distinzioni rivelano tutta la loro pretestuosità non
appena ci si renda conto che non possiamo scegliere e
decidere liberamente in assenza di una volontà libera. Se la
volontà fosse completamente determinata da eventi o stati
precedenti, le scelte e le azioni che ne scaturirebbero non
potrebbero che essere, a loro volta, altrettanto
determinate.
Il problema della libertà
Il maggiore problema posto dal libero arbitrio alla
riflessione filosofico-scientifica moderna è quello di
conciliare la libertà individuale, così come essa si
presenta alla nostra esperienza immediata, con la concezione
di un mondo retto da leggi deterministiche. Tradotto nel
linguaggio delle neuroscienze tale problema può essere
espresso nella forma seguente: come è possibile che una
volontà, espressione di un gran numero di processi
fisiologici che hanno luogo nel cervello, sia dotata di una
qualche forma di autonomia così da dar luogo a scelte o da
esercitare un controllo sulle azioni poste in atto?
Si tratta - in ultima analisi - della questione, assai poco
dibattuta da coloro che si occupano del tema della libertà,
relativa all'efficacia causale della volontà. Una volontà
che non sia in grado di influire autonomamente sul
comportamento dell'individuo che la esercita è del tutto
illusoria, in quanto rappresenta una qualità della mente
chiaramente epifenomenica.
Detta questione non è altro che una delle facce del
millenario problema del rapporto mente-corpo, riguardante la
possibilità che la mente produca degli effetti nel mondo
fisico, essendo l'altra faccia costituita dalla domanda su
come sia possibile il sorgere di una soggettività cosciente
(vedi
coscienza) a partire dall'attività impersonale di
specifiche aree cerebrali.
I tentativi di soluzione
Molto sinteticamente, le posizioni dei diversi autori che si
sono cimentati col problema del libero arbitrio possono
essere ricondotte a due filoni principali: il compatibilismo
e l'incompatibilismo.
I compatibilisti ritengono che sia possibile trovare una
conciliazione tra la libertà umana e il determinismo dei
fenomeni fisici.
Gli incompatibilisti sono convinti che ciò sia impossibile,
distinguendosi, al loro interno, tra coloro che non credono
nell'esistenza del libero arbitrio e coloro che invece ne
accettano l'esistenza, ma negano la realtà del determinismo.
Analizzando le tesi dei compatibilisti, vediamo che, senza
eccezione, essi tentano di pervenire a una conciliazione tra
libertà e determinismo semplicemente ridefinendo ciò che
dobbiamo intendere per libertà, ossia trasformando questa in
"qualcos'altro". Per quanto riguarda gli incompatibilisti,
le loro conclusioni assumono come punto fermo che la volontà
rappresenti un mero prodotto dei processi elettrochimici che
si svolgono nel cervello e di conseguenza vada vista come
una metafora dei processi stessi. In tale prospettiva, la
libertà non può che essere un'illusione, perché viene a
dipendere completamente da eventi fisici soggetti a leggi
universali e necessarie.
Neppure il ricorso all'indeterminismo, che lega i processi
cerebrali a ipotetici eventi che avverrebbero a livello
quantistico, sembra poter risolvere il problema della
libertà umana. L'indeterminismo accresce indubbiamente
l'imprevedibilità del comportamento, che diviene del tutto
casuale; ma ciò non sembra aver nulla a che vedere con
l'espressione di un'autentica libertà. Tale possibilità
viene del resto smentita anche dall'osservazione del
comportamento effettivo degli individui, che, si presenta,
sì, imprevedibile, ma quasi mai legato al puro caso.
Né il determinismo, né l'indeterminismo mostrano di essere
compatibili con il libero arbitrio. Del resto, si considera
forse libero un individuo che affida le proprie scelte al
lancio di una monetina?
Forse è sbagliato l'approccio, il modello esplicativo con
cui cerchiamo di spiegare la libertà. D'altra parte, se
assumiamo come riferimento guida non gli ordinari paradigmi
scientifici delle scienze fisiche, non il complesso di
teorie cognitive (vedi
cognitivismo) tradizionali, bensì quello della nostra
esperienza vissuta, giungiamo facilmente a una importante
conclusione. I diversi approcci alla libertà posti in atto
finora si sforzano di produrre spiegazioni cercando di porre
in rapporto i processi nervosi con l'adeguatezza del
comportamento, ovvero con la sua razionalità rispetto al
contesto. Nessuno sembra aver colto l'elemento essenziale,
per il quale la libertà non è una modalità astratta di
operare, messa in atto impersonalmente, ma è una facoltà che
appartiene a un agente, a un ente personificato, capace di
porsi come condizione o causa delle proprie azioni. Ciò
esclude che si possa avere una libertà all'interno di
processi automatici che si svolgono al di fuori della
consapevolezza, tipici dei sistemi computazionali, non
importa quanto complessi e perfezionati. La libertà si
presenta, sempre e necessariamente, in stretta connessione
alla coscienza, poiché solo la coscienza, ovvero la capacità
di rappresentare a se stessi i diversi fattori dell'ambiente
e le conseguenze prevedibili di una data opzione, permette
di distaccarsi idealmente dal fluire necessario degli
eventi, di riflettere su di essi, rendendo possibile ad ogni
istante una modifica dei nostri orientamenti e del corso
delle nostre azioni.
Questa concezione è quanto mai lontana delle abituali
modalità di affrontare il problema della libertà umana. Il
fatto che finora nessuno abbia ritenuto di qualche interesse
mettere in relazione la libertà con la coscienza è
fortemente indicativo di quanto potente sia il
condizionamento dei modelli esplicativi rispetto alle
caratteristiche più peculiari degli oggetti indagati.
D'altra parte, mettere in relazione la libertà con la
coscienza significa necessariamente riconoscere a
quest'ultima un qualche ruolo di valore adattativo, cioè la
capacità di avere effetti sul comportamento. E ciò si trova
fortemente in contrasto con l'idea che la libertà
rappresenti un mero prodotto dell'attività cerebrale.
Riconoscere alla coscienza una qualche funzione nel
comportamento degli organismi viventi, nonostante i problemi
che tale concezione provoca rispetto ai modelli esplicativi
tradizionali, si trova comunque in pieno accordo con la
nostra esperienza vissuta. Non solo. Una coscienza dotata di
efficacia causale è anche coerente con la prospettiva
evoluzionistica, per la quale le diverse proprietà della
mente si sono sviluppate perché sono in grado di offrire un
qualche vantaggio all'attività degli organismi tesa alla
soddisfazione dei bisogni biologici.
Tratto da: ildiogene.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Pero' qualcuno afferma che il Libero Arbitrio NON esiste
! ecco una risposta a tale affermazione
- 04 gennaio 2014
Dieci errori
concettuali in materia di libero arbitrio
Lo abbiamo o non lo abbiamo ? Il post
di John Horgan sul libero arbitrio - un concetto da
sempre al centro di polemiche - ha riaperto la discussione.
La risposta positiva e ottimistica di Horgan, per esempio,
non ha convinto la fisica teorica Sabine Hossenfelder.
Che spiega perché l'esistenza del libero arbitrio è
incompatibile con le nostre attuali conoscenze della natura.
E perché il timore che la sua assenza apra le porte a una
deresponsabilizzazione morale delle persone è infondato, e
si basa su una serie di errori concettuali di Sabine
Hossenfelder.
Quando qualcuno parla di una “domanda a cui la scienza non
può rispondere”, ciò che intende realmente è una domanda per
cui non vuole una risposta. E' vero, la scienza può essere
molto irriverente verso le convinzioni delle persone. Ma
mentre sono disposta ad accettare il desiderio di credere
anziché di sapere, mi arrabbio se qualcuno spaccia i propri
desideri per un argomento reale.
“Gli esseri umani hanno il libero
arbitrio?” è una domanda che mi interessa profondamente. E'
al centro del nostro modo di comprendere noi stessi e di
organizzare il nostro vivere insieme. E ha anche un ruolo
centrale per i fondamenti della meccanica quantistica. Nei
più reconditi recessi del mio animo, sono convinta che non
stiamo facendo alcun progresso nella gravità quantistica
perché i fisici non sono capaci di abbandonare la loro fede
nel libero arbitrio. E dai fondamenti della meccanica
quantistica questo freno si ripercuote fino alle
neuroscienze e alla politica.
A quanto pare, suggerire che il libero arbitrio non esiste è
in grado di sconvolgere anche nel XXI secolo.
Non bisogna farlo, perché si presuppone che dirlo basti a
rendere immorali gli altri. Già la percepite?
L'immoralità che dal mio blog penetra nelle vostre vene ?
Avete paura di continuare a leggere ?
Non c'è ragione di preoccuparsi
Questi timori nascono da un fraintendimento su ciò che vuol
dire non avere il libero arbitrio. In questo post affronto
gli errori concettuali più comuni, ma prima lasciatemi
spiegare perché, stando alle migliori conoscenze attuali
delle leggi della natura, non abbiamo il libero arbitrio.
Partiamo dai fatti.
Fatto 1: Tutto nell'universo, compresi noi e il nostro
cervello, è costituito da particelle elementari. Quello che
fanno queste particelle è descritto dalle leggi fondamentali
della fisica. Tutto il resto, in linea di principio, deriva
da questo.
Ne consegue che, per quanto poco pratico, in linea di
principio si può descrivere, per esempio, l'anatomia umana
in termini di quark ed elettroni.
Gli scienziati delle altre discipline usano però componenti
più grandi e cercano di descriverne il comportamento.
L'utilità pratica del ricorso a scale, variabili e
componenti sempre più grandi - e la precisione
approssimativa di tale procedura - si chiama “emergenza” [di
una proprietà, N.d.T.]. In linea di principio, però, tutte
queste proprietà derivano dalla descrizione fondamentale.
Questo è ciò che viene definito riduzionismo.
L'idea che le proprietà emergenti dei grandi sistemi non
derivino dalla descrizione fondamentale si chiama “emergenza
forte”. Ad alcuni piace affermare che, solo perché un
sistema (per esempio il cervello) è costituito da molte
componenti, è in qualche modo esente dal riduzionismo e che
qualcosa (il libero arbitrio) “emerge in modo forte”.
Ma il fatto è che non esiste un solo esempio noto di un
simile evento, né esiste alcuna teoria – neppure una non
sperimentata – su come può funzionare una simile “emergenza
forte”. E' del tutto irrilevante che il sistema sia
caratterizzato da aggettivi come aperto, caotico, complesso
o consapevole. Si tratta sempre solo di un numero molto
grande di particelle che obbediscono alle leggi fondamentali
della natura. Allo stato attuale, credere nell'emergenza
forte si colloca sullo stesso livello intellettuale del
credere in un'anima immortale o nella percezione
extrasensoriale.
Fatto 2: Tutte le leggi fondamentali conosciute della natura
sono o deterministiche o casuali. Per quanto ne sappiamo
attualmente, l'universo si evolve grazie a una miscela di
entrambe, ma quali siano le esatte proporzioni della miscela
non sembra rilevante per quanto segue.
Detto ciò, devo spiegare cosa intendo esattamente per
assenza del libero arbitrio:
a) Se le tue decisioni future sono determinate dal
passato, non hai il libero arbitrio.
b) Se le tue decisioni future sono casuali, significa che
nulla le può influenzare, e quindi non hai il libero
arbitrio.
c) Se le tue decisioni sono una qualsiasi combinazione di
a) e b), non hai il libero arbitrio.
In quanto precede, si può leggere “tu” come “qualsiasi
sottosistema dell'universo”, i dettagli non contano. Dal
Fatto 1 e dal Fatto 2 segue direttamente che - secondo la
definizione di mancanza di libero arbitrio in a), b), c) -
il libero arbitrio è incompatibile con ciò che conosciamo
attualmente della natura.
Ammetto che ci sono altri modi per definire il libero
arbitrio.
Alcuni, per esempio, vogliono chiamare “libera” una scelta
se nessun altro avrebbe potuto prevederla, ma per quello che
mi riguarda questo è solo pseudo-libero arbitrio.
Vero ! Non ho parlato di neurobiologia, di coscienza, di
subconscio o di persone che premono pulsanti. Non mi serve.
Perché il libero arbitrio esista, è necessario che sia
consentito dalle leggi fondamentali della fisica. E'
necessario, ma non sufficiente: se si potesse rendere il
libero arbitrio compatibile con le leggi della fisica,
sarebbe ancora possibile che la neurobiologia trovi che il
nostro cervello non è in grado di usare quell'opzione. La
fisica non può dire che il libero arbitrio esiste, ma può
dire che non esiste. Ed è quello che ho appena detto.
Si noti che non affermo che non esiste l'emergenza forte, né
che una legge fondamentale deve essere una combinazione di
determinismo e casualità. Quello che sto dicendo è che se si
vuole sostenere che il libero arbitrio esiste (o che si può
sfuggire a determinismo e casualità) perché l'emergenza
forte funziona, allora voglio vedere un esempio di come
dovrebbe funzionare.
Ed ecco i principali equivoci in
materia di libero arbitrio.
1. Se non hai il libero arbitrio, non puoi o non devi
prendere decisioni.
Indipendentemente dal fatto che tu abbia o meno il libero
arbitrio, il tuo cervello esegue valutazioni e produce
risultati, e questo è ciò che significa “prendere una
decisione”. Non si può non prendere decisioni. Il fatto che
i tuoi processi mentali siano deterministici non comporta
che non debbano essere eseguiti in tempo reale. Lo stesso
vale anche se hanno una componente casuale.
Questo equivoco nasce da una concezione “divisa” della
personalità: le persone immaginano se stesse come se, nel
cercare di prendere una decisione, fossero ostacolate di
qualche malvagia legge di natura che sfida il libero
arbitrio. Questo naturalmente non ha senso. Tu sei
qualsivoglia processo cerebrale che funzioni con
qualsivoglia input che riceve. Se non hai libero arbitrio,
non l'hai mai avuto, e finora te la sei cavata bene. Puoi
continuare a pensare nello stesso modo in cui hai sempre
pensato. Lo faresti comunque.
2. Senza il libero arbitrio, non hai alcuna responsabilità
delle tue azioni.
Anche questo equivoco deriva da una concezione “divisa”
della personalità. Tu sei quello che prende le decisioni
(raccogliendo informazioni ed elaborandole) ed esegue le
azioni (atti sulla base dei risultati). Se le tue azioni
sono problematiche per gli altri, tu sei la fonte del
problema e gli altri prenderanno misure per risolvere il
problema. Non è che abbiano molta scelta...
Se il risultato dei tuoi processi cerebrali rende difficile
la vita di altri, sarai tu a essere incolpato, recluso,
mandato in psicoterapia o preso a calci. E' del tutto
irrilevante che la tua elaborazione difettosa delle
informazioni sia o meno inscritta nelle condizioni iniziali
dell'universo; la questione rilevante è ciò che ti porterà
il futuro, se altri cercano di sbarazzarsi di te. La parola
“responsabilità” è uno specchietto per le allodole, perché è
tanto mal definita quanto inutile.
3. Non bisogna dire alla gente che non ha il libero
arbitrio, perché pregiudica le regole di una società
moralmente giusta.
Questo equivoco si fonda sui primi due e sull'idea che senza
il libero arbitrio la gente non ha ragione di riflettere
sulle proprie azioni e tenere conto del benessere altrui.
Questo, naturalmente, è sbagliato. L'evoluzione ci ha dotato
della capacità di stimare l'impatto futuro delle nostre
azioni e la selezione naturale ha preferito coloro che hanno
agito in modo che gli altri fossero d'aiuto rispetto ai loro
bisogni, o almeno non apertamente aggressivi verso di loro.
Anche senza il libero arbitrio, le persone devono comunque
prendere decisioni e saranno comunque biasimate se rendono
infelice la vita di altre persone.
A volte
qualcuno mi cita uno
studio che dimostrerebbe che “Incoraggiare la credenza
nel determinismo aumenta la disonestà”. Questo studio
incoraggia anche l'errore concettuale numero 2, quindi i
suoi risultati non sorprendono. Mi piacerebbe vederlo
replicato, ma con l'aggiunta della spiegazione che i
soggetti dello studio prendevano comunque delle decisioni,
indipendentemente dal fatto che il risultato fosse
predeterminato o meno, e che, naturalmente, il risultato
contava eccome.
4 . Se non hai il libero arbitrio, le tue azioni possono
essere previste.
Anche se in via di principio i processi cerebrali fossero
prevedibili, è altamente opinabile che in pratica sia
possibile prevederli. Inoltre, come ho spiegato prima,
questi processi potrebbero avere una componente casuale che,
sempre in via di principio, non è prevedibile. Allo stato
attuale non è molto chiaro quale potrebbe essere il peso di
una tale componente.
5. Se non c'è il libero arbitrio, il futuro è determinato
dal passato.
Stesso equivoco del caso 4. Per quanto ne sappiamo, la
casualità è una componente delle leggi fondamentali. In
questo caso, il futuro non è determinato dal passato, ma
nemmeno esiste il libero arbitrio, perché niente può
influenzare questa casualità.
6. Se non abbiamo il libero arbitrio possiamo ricavare [deterministicamente,
N.d.T.] una morale umana.
Non so perché ci si preoccupi tanto di questa cosa. Morale e
valori sono solo schemi mentali che gli esseri umani usano
per prendere decisioni. La loro importanza deriva dal fatto
che questi schemi siano condivisi da molte persone in
versioni affini. Se le leggi fondamentali dell'universo
fossero deterministiche e se si fosse veramente bravi nel
calcolo, allora in via di principio sarebbe possibile
calcolare questi schemi. In pratica, nessuno può farlo.
Inoltre, in effetti non è questo che si intende quando si
parla di “ricavare la morale”. Quello che si intende in
realtà è se si può derivare ciò che gli esseri umani
“dovrebbero fare”. Questo però è possibile solo dopo che è
stato definito uno scopo: “dovrebbero fare” per ottenere
cosa? E questo sposta la questione altrove. La scienza non
può rispondere alla domanda perché è mal definita. La
scienza non può dire quello che una persona dovrebbe fare
perché è una frase senza senso. La scienza può, nel migliore
dei casi, dire soltanto che cosa farà.
Più precisamente, il punto è (come ho spiegato più
ampiamente in un
precedente post) che in qualsiasi momento ci sono
domande a cui la scienza non può rispondere perché le
conoscenze che abbiamo sono insufficienti. Queste sono le
domande che lasciamo alla decisione politica. Tutte le
domande “si dovrebbe” sono di questo tipo.
7. Il libero arbitrio è impossibile.
Non necessariamente. Come ho spiegato in
un altro post, è possibile concepire leggi di natura che
non siano né deterministiche né casuali e che si può
plausibilmente affermare che consentano il libero arbitrio.
Ahimè, al momento non abbiamo alcuna prova che qualcosa di
simile si realizzi in natura, né è noto se sia anche
compatibile con le leggi della natura che conosciamo. Datemi
un finanziamento sufficiente e qualche anno di tempo, e lo
scoprirò.
8. Per parlare di libero arbitrio devi essere un
neuroscienziato.
Associamo il libero arbitrio a sistemi autonomi che fanno
scelte, con schemi di attivazione del cervello umano, che è
il regno della neurobiologia. Ma il cervello, esattamente
come ogni altra parte dell'universo, obbedisce alle leggi
fondamentali della natura. Che queste leggi fondamentali
consentano il libero arbitrio è una condizione necessaria
per l'esistenza del libero arbitrio.
9. Per parlare di libero arbitrio devi essere un
filosofo.
Se volete sapere come è stato definito il libero arbitrio
nel corso della storia dell'umanità, ci sono alcune migliaia
di anni di discussioni sulla questione da leggere. Ma a me
non piace perdere tempo sulle definizioni e non vedo alcun
merito nell'elencare tutte le varianti del libero arbitrio
che sono state tirate fuori di volta in volta. Ho detto
prima molto chiaramente cosa intendo con “assenza di libero
arbitrio”, che poi è il nocciolo del problema riassunto in
due paragrafi. Se volete chiamarlo in modo diverso da
“libero arbitrio”, non mi interessa, il nocciolo del
problema resta quello.
10. Senza il libero arbitrio non è possibile fare
scienza.
Ho aggiunto questo punto perché si presenta ogni volta
che parlo di superdeterminismo in meccanica quantistica.
La ragione fondamentale per cui possiamo fare scienza è che
il nostro universo evolve in un modo che ci permette di
estrarre regolarità in questa evoluzione. È necessario
essere in grado di misurare ciò che accade a sistemi simili
in condizioni simili, e rintracciarvi degli schemi. Ma come
questi sistemi simili siano venuti in essere è del tutto
irrilevante: non importa, per esempio, se il laboratorio e
le impostazioni del rivelatore erano già predeterminati
all'inizio dell'universo.
Tutto ciò che conta è che ci sono sistemi simili, che si
possono fare rilevazioni, e che i risultati vengono
elaborati da voi (o da qualche computer) per estrarne delle
regolarità.
Voglio essere molto
chiara: non ho detto che il libero arbitrio non esiste. Ho
detto che non esiste in base alle nostre migliori conoscenze
attuali di come funziona la natura. Se si vuole conservare
il libero arbitrio è meglio presentarsi con una buona idea
su come renderlo compatibile con le conoscenze scientifiche
esistenti. Voglio vedere il progresso, non cortine fumogene
di “emergenza forte”, “qualia” e altre fantasie.
By Sabine Hossenfelder - Ella è professore assistente di
fisica delle alte energie e fisica nucleare presso il Nordic
Institute for Theoretical Physics (NORDITA)
di Stoccolma. Compiuto il dottorato di ricerca
all'Università di Francoforte, in Germania, nel 2003, ha
lavorato come postdoc alla University of Arizona a Tucson,
e successivamente alla University of California a Santa
Barbara e al Perimeter Institute di Waterloo, Canada.
La versione originale di questo articolo è apparsa il 2
gennaio sul
blog Backreaction, riproduzione autorizzata.
Tratto da:
http://www.lescienze.it/news/2014/01/04/news/libero_arbitrio_emergennza_propriet_leggi_natura-1950046/?ref=nl-Le-Scienze_10-01-2014
Commento
NdR: Su questa Terra
ci hanno
resi schiavi da migliaia di anni e
finalmente ce ne stiamo rendendo conto ed abbiamo trovato
finalmente le vie legali per uscirne...
PDF:
Ecco descritto in modo preciso come
e' nata la SCHIAVITU', come viene
perpetrata e come viene ampliata dai
CRIMINALI che controllano il
PianEta....
+
http://onepeoplefactory.org/non-ti-fermare-avanza/
vedi un
sunto su come nasce la schiavitu'
moderna....:
https://docs.google.com/file/d/0B1zHVL1aFF3jTENMb1p3TThpNkU/edit?pli=1
IMPORTANTE:
come uscire dal $i$T€ma ?
ecco come +
Sovranita' Individuale
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Esiste davvero libero l'arbitrio
?
…..inteso come possibilità di scegliere ? di assumersi la
fatica e la responsabilità di effettuare una scelta ? si
esiste ancora ...Ma non quando siamo ormai incarnati,....
Il libero arbitrio esiste solo prima della
re-incarnazione,
quando possiamo scegliere quale
re-incarnazione attuare, cioe' scegliere quale "film"
(il treno e relativo binario) ci
necessita per la nostra evoluzione od esperienza spirituale
che scegliamo di fare.
Quando siamo
re-incarnati lo percorriamo.......perche' l'abbiamo
scelto noi....
Il "treno e quindi il binario" che abbiamo scelto, ci permette solo di
fare cio' che abbiamo gia' scelto ed accettato di compiere;
le variabili possibili ci sono, ma sono minime, ma e
comunque in quanto tutto viene riportato sul binario scelto
prima di re-incarnarsi...!
…. e la guida che ci mantiene nel binario e'
l'inconscio......quello che risiede nell'intestino....si
perche' noi abbiamo
3
cervelli....ma quello del cuore e' quello che manifesta
di piu' la Legge dell'Amor.
1 - nella
testa
2 -
nel cuore
3 - nell'in-testino
...semplice no ?.... e la
mente deve imparare ed accettare questa nostra
scelta....il vivere nell'accettazione di questo nostro
personale treno su quel binario....! …. e quando la
mente si ribella, essa ci pone
dei altri problemi, che poi pero' ci portano comunque al
traguardo e sempre all'interno del treno (esperienza) su
quel binario....
W l'Infinita' che attua da sempre il
Progetto Vita in questa dimensione
Terrestre e/o in tutte le
tendenti
infinite dimensioni possibili.......!
|