La descrizione del meccanismo
che nel secolo scorso permise ai grossi
capitali
finanziari
dei
Rothschild, di impadronirsi
dell’intero sistema medico
americano e non solo, attraverso il
controllo dell’insegnamento
universitario,
i
Rockefeller (legati ai
Rothschild), amavano chiamarla
“filantropia
efficiente”, e' qui in
questa pagina,
ben descritto.
-
QUESTI I VERI PADRONI del MONDO +
Malattie Inventate
Google, lunga
mano, anzi socio di
Big
Pharma Il dott.
Mercola si unisce con il suo sito e relativi
video, a
Brighteon, i messaggi del potente video
espongono la frode ed il racketering di Google
Il pioniere dell'informazione sanitaria
online Dr. Joseph Mercola ha pubblicato alcuni
video potenti, che aprono gli occhi, li trovate
su Brighteon.com. In un video, presentato
oggi, il dottor Mercola espone l'oltraggiosa
frode e il racket di Google, rivelando come
Google sia ora solo un'estensione corrotta di
Big Pharma. Racketeering, frode,
corruzione antitrust e altro ancora..... questo
è ciò che Google rappresenta veramente oggi,
mentre spinge farmaci pericolosi e tossici sui
vostri figli (e censura i siti web di salute
naturale). Leggi la storia completa (e guarda
il video) qui:
https://www.naturalnews.com/2019-11-10-mercola-video-google-racketeering-fraud-health-publishers.html
Da settembre 2013, in
tutta l’UE (Unione Europea), sul foglietto illustrativo
(bugiardino) di determinati medicinali
farà la sua apparizione un triangolo capovolto.
Un contrassegno che segnala a pazienti ed operatori
sanitari quei farmaci per i quali i consumatori
sono caldamente invitati a segnalare agli operatori
nazionali, eventuali effetti collaterali inattesi.
In gergo tecnico, le medicine sottoposte a monitoraggio
addizionale.
Si tratta di tutte le confezioni autorizzate dopo il 1°
gennaio 2011 che contengono una nuova sostanza attiva;
vaccini o prodotti
derivati dal plasma di origine biologica; i medicamenti
per i quali sono necessarie determinate informazioni
supplementari nella fase successiva alla messa in
commercio, o la cui autorizzazione è subordinata al
rispetto di determinate condizioni o restrizioni per un
impiego sicuro ed efficace.- vedi:
PDF del comunicato stampa Commissione Europea
Collusioni e legami di Big Pharma con tutti gli enti
della Salute, anzi della malattia
http://www.altrainformazione.it/wp/2014/11/28/e-adesso-denunciatemi-o-tacete/
Il BUSINESS dei “SANI”
Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare di
sovrappopolamento della terra, di controllo demografico
sulle nascite e di una necessaria riduzione e
sterilizzazione della popolazione; probabilmente per
incentivare il business sulle tecniche di fecondazione
assistita e quello clandestino degli uteri in affitto
per la manipolazione genetica corroborata dal fenomeno
Gender.
Guai a speculare contro ideologie istituzionalizzate e
se possibile appoggiare l’onda di disgusto della nuove
teorie sociali.
Un derivato terziario di queste pratiche
medico-barbariche molto richiesto e ben ripagato sono i
feti ottenuti da aborti programmati con la fecondazione
in vitro per il mercato sperimentale della clonazione e
per il traffico di sangue molto ricco di cellule
staminali multipotenti da trasfondere ad una nicchia di
nevrotici squilibrati che ambiscono all’immortalità. Vi
ricordate le tonnellate di articoli scientifici riguardo
le cellule staminali e il metodo stamina ?
Un metodo talmente rivoluzionario che avrebbe dovuto
estinguere le più temute malattie del secolo. Ma del
pesce non si butta via nulla neanche la testa e così
qualche gola profonda spifferava che dal feto
disidratato del suo prezioso sangue si potevano ottenere
cellule modificate con preparazione di antigeni per
“l’immunoprofilassi” di intere popolazioni in perfetta
salute preoccupandosi di finanziare tutte le leve dei
mezzi di comunicazione di massa per convincerle a
delegare la propria salute al progresso scientifico.
Nel frattanto una delle invenzioni più redditizie per la
scienza e più deleterie per l’uomo fu quella di
prendersi “cura” del
colesterolo, una sostanza fondamentale per la vita,
suddividendo lo psicodramma in colesterolo buono e
cattivo proprio come le maestre a scuola; “i buoni da
una parte e i cattivi dall’altra”.
La novità che per convenzione nessuno ha voluto o potuto
rivelare è che l’ipercolesterolemia necessita
dell’intervento di un medico per essere scoperta ossia
non da ne sintomi ne collaterali di genere, anzi, il
colesterolo prodotto dal fegato è una componente del
sangue molto importante che serve come elemento
costitutivo della membrana delle cellule e il
rivestimento di mielina dei nervi. Gli organi più ricchi
in colesterolo sono il cervello le ghiandole surrenali,
la pelle, la milza, le ovaie i globuli rossi ecc, il
trasporto del sangue stesso avviene mediante
lipoproteine del colesterolo.
La falsa dichiarazione della medicina ufficiale
combinata con la campagna “colesterolo e salute” si
infiltró in punta di piedi nell’industria alimentare e
nelle scienze della nutrizione, eliminando i grassi a
tavola con grande profusione di nuove professioni sul
fronte dell’educazione alimentare dai risultati poco
esaltanti.
Così i direttori delle pharma-house passarono al
monitoraggio dei livelli di normalità del sangue
trovando la manopola perfetta per switchare con farmaci
inibitori il soggetto “sano” in modalità “malato” verso
le seguenti patologie; “ipo e ipertiroidismo,
ipertensione arteriosa, glicemia alta e diabete,
insufficienza renale, insufficienza epatica e cardiaca,
artrite reumatoide, e tutte le forme di arteriosclerosi
incluso il parckinson, l’alzheimer e tutte le altre
rarità note e meno note.
Non nomino tutte le altre disfunzioni più gravi
conseguite dall’infiammazione
cronica delle precedenti.
Faccio un pratico esempio di effetto domino anteponendo
un disturbo tiroideo preesistente ignorato dai
protocolli di prevenzione.
Il diabete è una disturbo metabolico scaturito da
un’eccessiva concentrazione di zuccheri nel sangue
(iperglicemia) la quale è stata creata da un’altro
disturbo metabolico, il deficit di insulina prodotto dal
pancreas dovuta ad alterazioni del metabolismo lipidico
(carenza di colesterolo) causata a monte dallo
squilibrio dell’ormone ipotalamico e tiroideo che a
lungo termine recano danni e distacco della retina
oculare ma andiamo avanti.
A cosa serve il pancreas ?
Alla secrezione di enzimi digestivi (lipasi, amilasi
ecc..) per il funzionamento del sistema digerente quindi
fegato, milza, bile, stomaco e intestino che lavorano in
tandem con il pancreas e per il funzionamento del
sistema endocrino. In questo intermezzo si colloca la
lunga filiera delle intolleranze alimentari di cui la
celiachia è la più grave. Le reazioni chimiche
metaboliche tra questo gruppo coeso di ghiandole
endocrine coinvolgono le ghiandole surrenali per il
mantenimento dell’equilibrio acido-base degli
elettroliti nel sangue, il pH che regola praticamente
tutto: testosterone e progesterone, cortisolo,
respirazione, circolazione, digestione, escrezione,
difese immunitarie, produzione ormonale e facoltà
cognitive cerebrali.
Tutto questo è creato a monte dallo scompenso dell’asse
ipotalamo-ipofisi-tiroideo,
senza abbondante colesterolo il nostro corpo morirebbe
poiché il sistema endocrino non può secernere gli ormoni
necessari alla sopravvivenza.
Chi padroneggia un sistema intelligente in grado di
autogenerarsi e autoripararsi lo fa per gonfiare gli
interessi dell’industria farmaceutica dove la sofferenza
del malato rende allo Stato un giro d’affari di miliardi
di euro.
Gli investimenti e le donazioni per la ricerca non sono
utilizzati per debellare le malattie esistenti ma per
crearne di nuove, non hanno nemmeno bisogno di
donazioni, ci sono miliardi di euro versati all’IMPS non
assegnati e il business sulle polizze sanitarie.
Ogni sorta di truffa semantica non è importante
per vendere medicine ai soliti malati il cui stato di
salute è ormai sottomesso, ma sensibilizzare la gente al
consumo di farmaci in nome di un presunto allarmismo
sulla salute rendendoli docili e malleabili ai governi
delle nazioni....perché il colesterolo è il carrier che
trasporta lo Spirito.
By
Gabry Gavin su Fb
Sindrome
infiammatoria chiamata "Asia" scatenata dai
vaccini !
ASIA_Sindrome
infiammatoria-dai-vaccini-Riassunto.pdf
Tratto da: http://www.assis.it/wp-content/uploads/2014/12/ASIARiassunto.pdf
... ed e' noto che... le
infiammazioni sono foriere di qualsiasi tipo
di sintomi, che i
medici impreparati
allopati chiamano erroneamente "malattie"....
Audizione del
24/01/2019, alla Camera del Parlamento
Italiano, da parte della Commissione Vaccini,
della Associazione Corvela, che ha effettuato
le analisi di laboratorio sui vaccini in
Commercio, scoprendo tutte le porcherie inserite
in essi....
Legami
segreti tra organizzazioni di pazienti e
compagnie farmaceutiche:
Fonte: Inchiesta del Philadelphia Inquirer, il
quotidiano statunitense The Philadelphia
Inquirer ha pubblicato un'inchiesta sui
legami quasi mai dichiarati di sei
organizzazioni non-profit, che affermano di
agire nell'interesse dei pazienti di altrettante
malattie, e le
compagnie farmaceutiche.
Le sei organizzazioni, che lo scorso anno hanno
ricevuto complessivamente 29 milioni di dollari
in donazioni dalle
industrie farmaceutiche. +
Corruzione per i Vaccini +
Vaccini grande business anche per le
malattie indotte o create
Parlamentari pagati dalle Lobbies ? - Roma
Ott. 2013
L'intervista a un assistente di un Senatore che
svelerebbe i traffici illeciti tra parlamentari
e
Lobbies.
Video dell'intervista:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/390060/roma-parlamentari-pagati-dalle-lobbies.html
RICERCA DEVIATA ai MEDICINALI che MANTENGONO la
MALATTIA CRONICA.
INTERVISTA al PREMIO NOBEL per la MEDICINA:
RICHARD J. ROBERTS. - MEDITATE e CONDIVIDETE !
Il vincitore del Premio Nobel per la Medicina,
Richard J.Roberts, denuncia il modo in cui
operano le grandi
industrie farmaceutiche
nel sistema capitalistico, anteponendo i
benefici economici alla salute e rallentando lo
sviluppo scientifico nella cura delle malattie
perché guarire non è fruttuoso come la
cronicità.
Visionate questo video, parla un'informatore
farmaceutico,
sul Business dei Farmaci e Vaccini
http://ildocumento.it/farmaci/il-business-farmaceutico-current.html
Informatore dei
CDC
CONFESSA la FRODE e le FALSIFICAZIONI sugli
studi della correlazione VACCINO=AUTISMO
Ormoni, pressioni sui medici per
venderli...anche per i bambini
Qui trovate tutte le resistenze del
produttore (Glaxo),
ad esempio del Tamiflu, alla pubblicazione al
pubblico dei trials del farmaco:
http://www.bmj.com/tamiflu
Le
multinazionali farmaceutiche dominano il
business più redditizio al mondo: quello della
malattia.
Grazie a un'ondata di fusioni senza precedenti,
dieci gruppi farmaceutici si dividono oggi il
50% del mercato mondiale dei medicinali (a
maggior beneficio dei loro azionisti). Ogni
volta che prendete una medicina chiedetevi se fa
più bene a voi o a loro.
Mentre negli Stati
Uniti è annunciata l'uscita di “Sicko”, il nuovo
film-documentario di Michael Moore contro
l'industria farmaceutica americana, “Big Pharma”
(Come l'industria farmaceutica controlla la
nostra salute, Einaudi, 2006) di Jacky Law
spiega in che modo l'insieme delle
multinazionali farmaceutiche più che
preoccuparsi della salute e del benessere delle
persone pensa a fare soldi a palate.
Farmaci di marca e farmaci generici. Farmaci che
costano una fortuna. Farmaci che cambiano nome e
curano patologie diverse, ma sono esattamente
gli stessi. Il Prozac, per esempio, che -
colorato di rosso e lavanda - è diventato
Sarafem, un rimedio contro la sindrome
premestruale a un prezzo tre volte superiore.
Ricerche e sperimentazioni truccate, sindromi
inventate a tavolino come il “disordine d'ansia
sociale”, lo scandalo dei farmaci anti-AIDS
negati ai Paesi del sud per non perderne il
monopolio, medici comprati con sovvenzioni da
favola, modifiche “cosmetiche” a farmaci già
esistenti, i cui effetti diventano dubbi, se non
addirittura pericolosi.
L'autrice svela un sistema in cui la ricerca
scientifica, ormai del tutto corrotta, è entrata
a far parte di una gigantesca impresa economica,
di stampo mafioso, che induce il bisogno di
farmaci spesso inutili se non dannosi; dove il
costo delle medicine cresce senza sosta; dove
gli studi scientifici sono manipolati, i
ricercatori e le autorità di controllo corrotti
o intimiditi. Con la connivenza di moltissimi
medici, profumatamente ricompensati dal mostro
Big Pharma, e anche dei mass-media.
Quando Glaxo SmithKline (GSK) è stata
sottoposta, in Italia, a una gigantesca
inchiesta di polizia che ha coinvolto ben 2.900
medici, a eccezione del British Medical Journal
(BMJ) e del Guardian di Londra (13 febbraio
2003), su questo grande scandalo si è scritto
poco o niente. Eppure, ben 37 impiegati di GSK
Italia e 35 medici sono stati accusati di
corruzione; 80 informatori scientifici
denunciati per versamenti illegali a favore di
medici disposti a prescrivere prodotti della
casa piuttosto che gli equivalenti generici.
Nel corso dell'inchiesta, la polizia ha scoperto
un complesso sistema informatico, denominato
Giove (Jupiter), che permetteva ai
rappresentanti commerciali della ditta di
controllare, attraverso le ricette presentate in
farmacia, le prescrizioni dei medici che erano
stati pagati. Inoltre, secondo BMJ, 13.000 ore
di registrazioni telefoniche dimostrerebbero
molto chiaramente quanto stretta fosse la
relazione tra il numero delle prescrizioni e la
consistenza dei regali ottenuti dai medici:
visite «mediche» al Gran premio di Montecarlo o
ai Caraibi, versamenti in contanti fino a 1.500
euro, ecc.
Scandali simili sono emersi negli Stati uniti e
in Germania. Nell'aprile 1993, la dottoressa
Nancy Olivieri, dell'Ospedale pediatrico di
Toronto, firma con la società Apotex Research
Inc. un protocollo di ricerca su una nuova
molecola, il deferiprone, che potrebbe aiutare i
pazienti colpiti da talassemia (malattia del
sangue ereditaria) a evitare i problemi cardiaci
legati al sovraccarico di ferro.
A quel tempo, la dottoressa Olivieri era ben
lontana dal sospettare che il suo «caso», otto
anni dopo, sarebbe stato oggetto di un rapporto
d'inchiesta di oltre 500 pagine. Due anni dopo
l'inizio della sperimentazione terapeutica e la
pubblicazione dei primi, incoraggianti
risultati, le nasce il sospetto che il
medicinale aggravi la fibrosi epatica di alcuni
suoi malati. Decide allora di far firmare ai
pazienti una nuova lettera di consenso, affinché
siano informati dei rischi potenziali legati a
effetti secondari, e sottopone la lettera ai
suoi superiori. Immediatamente, la casa
farmaceutica annulla il contratto (senza
interrompere le ricerche in corso in altri
ospedali) e minaccia di trascinarla in tribunale
se dovesse infrangere la clausola di
riservatezza che ha imprudentemente firmato.
Ignorando le pressioni, in nome del proprio
dovere verso i pazienti, il medico presenta i
risultati del suo lavoro nel corso di un
convegno. In sei anni di noie giudiziarie e
professionali, sarà sostenuta soltanto dall'Association
Canadienne des Professeur(e)s d'Université (ACPPU).
Grazie alla sua tenacia, la dottoressa Olivieri
alla fine ha vinto la causa. Reintegrata in
servizio, e con una compensazione per gli anni
di ricerca perduti, ha anche ottenuto
l'annullamento da parte della Commissione
Europea dell'autorizzazione alla vendita del
Ferriprox, che contiene il deferiprone, in nome
del fatto che nessuno studio scientifico ha
finora eliminato i timori da lei segnalati.
La vicenda della Olivieri viene raccontata nel
documentario “Dying for Drugs” di Brian Woods,
sugli esperimenti sanitari illegali a danni di
bambini poveri, e nel libro “The Drug Trial” di
Miriam Schucman. Il Deferiprone oggi è
autorizzato in più di 24 paesi – inclusa la Gran
Bretagna – e l'Apotex insiste sul fatto che sia
un farmaco sicuro ed efficace. L'azienda ha
anche accusato la Dott.ssa Olivieri di aver
commesso errori durante l'esperimento, che
avrebbero reso nulli i suoi risultati.
Tra lo stupore
generale, è stato Randall Tobias, l'ex
presidente di Ely Lilly - fortunato produttore
del Viagra - l'uomo scelto da George Bush per
gestire il fondo americano per la lotta contro
l'Aids (15 miliardi di dollari in cinque anni).
«I suoi rapporti con l'industria farmaceutica
hanno suscitato forti perplessità: Tobias
s'impegnerà a garantire l'accesso a medicinali
generici a basso costo - si chiede, nel suo
editoriale del 12 luglio 2003, The Lancet, uno
dei più importanti giornali di ricerca medica -
o comprerà versioni sotto brevetto, proteggendo
così gli interessi delle industrie americane ?».
Secondo un articolo del New York Times, George
W. Bush fermerà tutte le cause legali contro le
case farmaceutiche sostenendo che i consumatori
non possono incriminare un “prodotto” che è
stato approvato dall'FDA. Bush sostiene che
tutte queste cause possono rovinare l'economia.
Il formidabile braccio di ferro commerciale sui
brevetti farmaceutici, che oppone da molti anni
alcuni paesi del Sud alla triade Stati
uniti-Unione Europea-Giappone (l'88% del consumo
totale di medicinali nel mondo), è finito, alla
vigilia della riunione dell'Organizzazione
Mondiale del Commercio a Cancun, con la vittoria
delle «Big Pharma», guidate dalla ditta
americana Pfizer: la marea di limitazioni
imposta al commercio dei generici garantisce
loro uno stretto controllo su questo mercato.
Bombardati da slogan che assimilano «ricerca» e
«vita», raramente ci si interroga sul legame
reale tra i bisogni sociali relativi alla salute
e le priorità di sviluppo di questo o quel nuovo
medicinale. Quante e quali ricerche,
indispensabili alla vita, ma che non dispongono
a valle di un «mercato» sufficiente, sono
sacrificate all'orgia di spese di promozione per
i «blockbuster», cioè i medicinali il cui giro
d'affari supera il miliardo di euro ?
I principali responsabili di questa deriva sono
i poteri pubblici che formano i medici per poi
abbandonarli a un lavoro spesso solitario, senza
mezzi indipendenti per aggiornare le loro
conoscenze. Va detto però che si scontrano con
una lobby molto organizzata, che non esita a
utilizzare l'intimidazione e il ricatto
(nell'uso o nell'immissione sul mercato delle
novità terapeutiche). Il paziente, da parte sua,
non dispone di alcun mezzo per farsi un'opinione
informata (al di fuori della pubblicità).
L'eventuale legalizzazione, da parte dell'Unione
Europea, della pubblicità diretta nei confronti
del pubblico, rischia di fare aumentare ancora
di più la confusione.
ll “Texas Medication Algorithm Project” (TMAP),
recentemente annunciato dall'Aministrazione
Bush, è stato dettato dall'operato di un gruppo
di esperti che hanno preso soldi dall'industria
farmaceutica. Il fatto è stato denunciato da
Allen Jones tramite un documento che e' stato
pubblicato dalla “Law Project for Psichiatric
Rights”, un'organizzazione no-profit. Allen
Jones è stato ovviamente licenziato. Stessa
sorte per il Dr. Stefan Kruzewski, psichiatra,
licenziato per aver denunciato “dubbie pratiche”
per la prescrizione degli psicofarmaci e l'incorrettezza
di alcune diciture riportate sulle etichette. In
Inghilterra, il governo starebbe studiando un
programma di vaccinazione dei bimbi contro la
dipendenza da droghe e fumo, con annessa
schedatura.
Un vero e proprio piani di marketing per
espandere i guadagni dell'industria
farmaceutica. Ma come mai si spendono milioni
per le “campagne anti-fumo” quando è risaputo
che l'incredibile aumento di tumori di questi
ultimi decenni non ha nulla a che vedere con il
tabacco quanto piuttosto con l'aria malsana che
respiriamo ?
Un altro clamoroso caso di corruzione
farmaceutica sono le “Nuove Guide per la lotta
al colesterolo”.
I nuovi standard sono stati stabiliti da una
commissione di nove esperti. Otto di questi nove
esperti hanno preso soldi da diverse case
farmaceutiche che producono farmaci
anti-colesterolo. Il fatto è stato confermato da
una fonte governativa americana.
Le recenti ammissioni delle connessioni tra il
Thimerosal e l'autismo,
gli antidepressivi e il suicidio, le continue
accuse verso le case farmaceutiche di nascondere
gli studi che dimostrano l'inefficacia dei loro
prodotti e i relativi effetti collaterali stanno
mettendo in difficoltà alcune multinazionali.
Nell'aprile del 2004, uno studio della Silver
Spring University ha dimostrato la connessione
tra il
Thimerosal e i
danni neurologici.
Nel maggio dello stesso anno, la rivista del
Comitato di Sicurezza della
Vaccinazione, facente parte dell'IOM (Institute
of Medicine) documenta in un altro studio
scientifico il nesso di causalità tra i vaccini
che contengono mercurio e l'insorgenza
dell'autismo.
Ma la politica è sempre pronta ad intervenire.
Durante l'approvazione delle leggi sulla
sicurezza interna (Patrioct Act),
l'amministrazione Bushh ha inserito una clausola
che
scagiona le cause farmaceutiche da possibili
cause contro gli effetti collaterali del
Thimerosal
contenuto nelle
vaccinazioni.
In America del nord, il Thimerosal è stato
rimosso dai vaccini destinati ai bambini già da
diversi anni, ma l'OMS
non ne sconsiglia l'uso ed in Italia viene
ancora usato.
By Alessio Mannucci - Tratto da: informatori.it
I VERI PADRONI della
SANITA' nel MONDO
La descrizione del meccanismo che nel
secolo scorso permise ai grossi capitali
finanziari di impadronirsi dell’intero sistema medico
americano e non solo, attraverso il
controllo dell’insegnamento
universitario, i
Rockefeller amavano chiamarla “filantropia
efficiente”,
e' qui ben descritto.
https://koenig2099.wordpress.com/2017/12/30/dalla-seconda-guerra-mondiale-ai-giorni-nostri-come-cibo-e-medicine-sono-stati-completamente-corrotti-dai-grandi-del-governo-delle-agenzie-e-delle-case-farmaceutiche/
La maggior parte
delle
case farmaceutiche è stata fondata a
meta-fine ottocento o primi del novecento.
Inizialmente le nazioni trainanti in questo
settore furono Svizzera, Germania ed Italia.
Nel novecento il concetto di scoperta
scientifica si è fuso con quello di bene di
consumo di massa, per cui la aziende
farmaceutiche hanno imposto un nuovo modo di
fare medicina pratica.
"La
professione medica viene comprata dall'industria
farmaceutica, non solo in termini di
pratica medica, ma anche in termini di
insegnamento e
ricerca. Le istituzioni accademiche stanno
diventando
gli agenti pagati dell'industria farmaceutica.
Penso che sia vergognoso".
By Arnold Seymour Relman (1923-2014), professore
di medicina a Harvard ed ex redattore capo del
New England Medical Journal.
Case farmaceutiche e
Corruzione: lo scandalo planetario della
Glaxo
Smith Kline - 26/04/2014
https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/case-farmaceutiche-e-corruzione-lo-scandalo-planetario-della-glaxo-smith-kline/964564/
BIG PHARMA CORROMPE TUTTE LE ISTITUZIONI !
Grecia, file
Fbi su "presunta" maxi frode Novartis. Coinvolti
dieci tra ex ministri ed ex premier
I documenti Usa hanno rivelato i nomi dei
politici che, secondo l'accusa, avrebbero
ricevuto milioni in tangenti per far ottenere
alla multinazionale elvetica una posizione di
forza nel mercato ellenico
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/06/grecia-file-fbi-su-presunta-maxi-frode-novartis-coinvolti-dieci-tra-ex-ministri-ed-ex-premier/4140095/#commenti-mobile
EMEA (oggi EMA) ha legami
con l'Industria
Farmaceutica
- Roma, 09 giugno 2006
"Nessuno ha ricordato una cosa: l'Emea,
l'agenzia europea del farmaco (oggi EMA), non dipende
dall'amministrazione comunitaria della sanità ma
da quella dell'industria. Un distinzione che
dovrebbe far riflettere. A Bruxelles la forza
delle lobby è grandissima". L'osservazione è di
Luca Poma, portavoce di "Giu'
le mani dai bambini", Comitato sui disagi
dell'infanzia che raggruppa quasi cento
associazioni di volontariato e promozione
sociale. "Continuano a trattare i bambini come
fossero, dal punto di vista metabolico, degli
adulti", protesta Poma: è "assurdo somministrare
ai bambini
farmaci
pensati per gli adulti.
Soprattutto il Prozac, psicofarmaco molto forte,
che richiede prudenza nella somministrazione
anche negli adulti".
Prudenza che "sarebbe stato
naturale attendersi, soprattutto dopo drammatici
fatti di cronaca avvenuti negli Stati uniti -
come le stragi nelle scuole causate da
ragazzi in cura
antidepressiva - ma che non è stata
usata".
Fonte: DIRE
Cosi come i
CDC e
la FDA,
OMS, oltre al
Ministero della salute italiano,
ISS, gli
ordini dei medici, le
universita' ecc., i politici ed i
partiti....
CORRUZIONE di
BIG PHARMA nella sanita' e con i medici
Il mio nome è Peter Gotzche, Direttore del
Nordic Cochrane Centre di Copenaghen (Cochrane
collaboration) e Professore di Clinical Research
Design and Analysis, presso l'Università di
Copenhagen.
Due anni fa ho scoperto che le prescrizioni di
tutti i farmaci che prescriviamo sono la terza
causa di morte, dopo I problemi cardiaci e il
cancro.
I nostri farmaci uccidono circa 200.000 persone
in America ogni anno e la metà di queste persone
muoiono perché fanno quello che il loro medici
dicono loro di fare, quindi muoiono a causa
delle reazioni avverse. L'altra metà muore a
causa degli errori, e spesso sono i dottori che
commettono gli errori, perché ogni medicinale
viene con circa 20 o 30 o 40 controindicazioni,
precauzioni, ecc.
Nessun dottore (medico) al mondo conosce tutto
questo, quindi danno ai loro pazienti dei
farmaci che non dovrebbero dare, perché hanno
interazioni pericolose con gli altri farmaci o
prodotti alimentari.
Quindi i pazienti muoiono. Questa è l'altra
metà.
Quindi un'altra cosa che ho scoperto in questi
due anni, è stato che, per la maggior parte ciò
che fa l'industria
farmaceutica, è crimine organizzato, secondo
la legge americana e in molti modi loro si
comportano come fa la mafia, corrompono tutti
quelli che possono corrompere, hanno comprato
ogni tipo di persona, perfino incluso il
ministro della sanità in alcuni paesi.
C'è un grande quantità di corruzione; nel mio
paese, per esempio, la Danimarca, siamo
conosciuti per essere un paese con poca
corruzione, ciononostante ci sono migliaia di
medici sul libro paga delle
case farmaceutiche e in Danimarca siamo solo
20.000 dottori (medici), questo è davvero un
tipo di corruzione reale, le case farmaceutiche
prima comprano i professori, poi altri
direttori, medici e assistenti, non comprano i
giovani dottori.
Quindi quando ci sono molte migliaia di dottori
(medici) nella libro paga dell'Industria
farmaceutica, questo è davvero un male, e
questo è il motivo per cui ho scritto il mio
libro: "farmaci mortali e crimine organizzato e
di come
Big Pharma ha corrotto il sistema della
salute pubblica".
Spero di convincere i pazienti che non devono
prendere così tanti farmaci perché così tante
persone muoiono a causa delle medicine che
usano.
Nel mio paese le persone prendono tante medicine
e ogni singolo cittadino può essere sotto
trattamento con una medicina e mezza da quando è
nato fino a quando muore.
Questo è INCREDIBILE ! E i farmaci non sono così
buoni per la salute e uccidono molte persone.
Noi lo sappiamo, perché il farmaci sono al terzo
posto come causa di morte, dopo i problemi
cardiaci e il cancro.
Quindi, quello di cui abbiamo bisogno negli anni
a venire, prendere molte meno medicine di quelle
che prendiamo attualmente, se noi facessimo
questo, se fossimo attenti, potremmo vivere più
a lungo e più sani, perché le medicine hanno
molti controindicazioni e reazioni avverse, e i
pazienti spesso non capiscono che quando loro
salute peggiora, potrebbe essere un effetto
collaterale proprio delle medicine, e continuano
a prenderle, perché questo è quello che dicono
loro i dottori.
Quando ero uno specialista di Medicina Interna,
quello che facevo spesso era fermare il
trattamento farmacologico, specialmente nelle
persone anziane, ed è incredibilmente rivelatore
il fatto che quando un anziano messo molto male
veniva dentro il mio studio e quando
interrompevo loro il trattamento, stavano meglio
e sembravano molto più giovani.
Molte di queste medicine hanno un negativo
effetto sul cervello, la maggior parte delle
persone non li tollera affatto, cadono e quando
si rompono le anche, un quarto di essi poi
muoiono.
Per esempio, molti antidepressivi vengono usati
sui nostri anziani per oltre il 10%, sembra che
uccidono il 3% di questi, ogni anno, intendo, su
100 anziani che prendono antidepressivi per un
anno, 3% di loro cadono e si rompono le anche e
muoiono, questo è un tasso molto elevato di
mortalità.
Così anche altri farmaci, specialmente
antidepressivi, possono fa cadere le persone e
ucciderli, e possono interferire con la
cognizione, la memoria, la coscienza e tutte
queste cose, e interagiscono in un modo di cui
non sappiamo praticamente nulla, molti anziani
prendono più di 5 farmaci al giorno e nessuno sa
come questi farmaci interagiscono gli uni con
gli altri; quello che invece sappiamo è che
tutte le medicine hanno molte reazioni avverse
nel corpo, e alcune di queste interferiscono con
il loro metabolismo, cosicché si può avere
un'alta concentrazione di farmaci nel corpo, se
si utilizzano tanti farmaci simultaneamente.
Facciamo così tanto di quel male che nemmeno ci
accorgiamo.
Ho una collezione piuttosto colorita di come la
gente mi ha chiamato durante tutti questi anni,
qualche volta i giornalisti mi hanno chiesto
perché tu stai sempre cercando diatribe, e io ho
risposto io non le cerco, sono le diatribe che
cercano me, perché non è popolare dire la verità
per quanto riguarda la salute, si fanno molti
nemici, perché molte persone fanno soldi su
false premesse, tanto i dottori quanto le
industrie farmaceutiche, e i nostri controllori
farmaceutici e i politici, sono tutti a bordo
del carrozzone, ci sono poche persone
indipendenti dal denaro della Salute, ovviamente
per questo sono stato attaccato molte volte
durante la mia carriera, perché ho toccato molte
vacche sacre, la gente ha urlato forte a me, in
una rivista francese sono stato chiamato
"masturbatore statistico", perché facevo vedere
delle statistiche che gli screening mammografia
non funzionavano, sono stato accusato di
miscondotta scientifica dall'associazione delle
industrie farmaceutiche danesi, è stato
veramente ridicolo, non è stato nient'altro che
molestia, dall'inizio alla fine, si sono
presentati con argomenti vaghi che non hanno
riconosciuto le conclusioni dei miei studi, e
potevano essere presentati con statistiche e
dire che le mie erano sbagliate, ma non hanno
fatto nulla, solo molestie, il tutto è durato in
totale 18 mesi, mi pare, e poi quando siamo
stati assolti, ho fatto in modo che questo
comportamento sgradevole fosse raccontato sul
British Medical Journal.
Dopo di questo fatto, l'industria farmaceutica
danese ha deciso di non perseguirmi più di
tanto.
Quando è uscito il mio libro sul crimine
organizzato, hanno raccontato un sacco di bugie,
come sempre fanno, dicendo che i miei esempi
erano vecchi e andavano indietro di 90 anni e
così via, ma io sono riuscito a dimostrare che
le 10 principali
case farmaceutiche sono crimine organizzato.
Questi esempi in realtà non sono vecchi, vanno
indietro di 10-15 anni al massimo, i crimini
sono aumentati, perché è così che funziona il
crimine, più si guadagna e più crimine aumenta,
è così che funziona il capitalismo.
https://telegra.ph/Farmaci-mortali-e-crimine-organizzato-e-di-come-Big-Pharma-ha-corrotto-il-sistema-della-salute-pubblica-10-23
Big Pharma,
FINANZIA le varie associazioni dei
medici
pediatri, fondazioni politiche....! -
vedi il video....
http://www.infovax.it/news/i-soldi-delle-case-farmaceutiche-a-chi-decide-sui-vaccini/
e le UNIVERSITA':
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1211856718867508&id=100001295757504
By
Laura Dana Popescu ha aggiunto
32 nuove foto — con
Paolo Colpani e
altre 41 persone - 4 febbraio 2017
L'azienda
Farmaceutica Glaxo Smith Kline, leader mondiale
nella distribuzione di vaccini! Ho fatto un
piccolo reportage per capire come mai le
istituzioni mediche ci spingono cosi ferocemente
a vaccinarci! Questo mostro farmaceutico
sponsorizza Associazioni, Federazioni,
Fondazioni nazionali, europee e globali!
Incentiva i medici e gli ospedali a scopo di
produrre sempre più soldi con i vaccini.
Guardate le Federazioni Globali delle malattie
rare, autoimmune, HIV / AIDS, tumori, anziani,
sclerosi multipla parkinson etc hanno tutte
ricevuto finanziamenti!!! Noi diventiamo i loro
pazienti a vita! ( L'articolo è stato creato
dalla sottoscritta
Laura Dana Popescu e le slide provengono dai
siti ufficiali della Glaxo Smith Kline)
Italia:
Telethon
Dynamo Camp
Save the Children
Leggere per Crescere
AIPI Associazione Ipertensione Polmonare
Italiana Onlus
AMIP Associazione Malati di Ipertensione
Polmonare Onlus
A.N.I.Ma.S.S. Associazione Nazionale Italiana
Malati di Sindrome di Sj¿ogren Onlus
Federanziani Senior Italia FederAnziani
Federasma e Allergie Onlus Federazione Italiana
Pazienti
Gruppo LES Gruppo Italiano per la lotta contro
il LES Onlus
UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare Onlus
Pan European:
Alzheimer Europe (AE)
Associazione Immunodeficienze Primitive (AIP)
European Federation of Allergy and Airways
Disease Patients Association
European Institute of Womens Health
European Multiple Sclerosis Platform
European Organisation for Rare Diseases
European Parkinsons Disease Association
European Patients Forum
Global Alliance of Mental Illness Adocacy
Networks
International Diabetes Federation
LUPUS EUROPE
Pulmonary Hypertension Association Europe
National European
Groups:
Countries with websites:
Austria
Belgium
Bulgaria
Czech Republic
Denmark
Estonia
Finland
France
Germany
Greece
Ireland
Italy
Latvia
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Romania
Serbia
Slovak Republic
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Countries without websites:
Israel
Cyprus
Hungary
Malta
Portugal
UK
Asthma UK
British Lung Foundation
Bloodwise
Eczema Outreach Scotland
Epilepsy Scotland
Genetic Alliance UK
Herts Aid
Jo’s Cervical Cancer Trust
Melanoma UK
Meningitis Now
Meningitis Research Foundation
Parkinsons UK
Pulmonary Hypertension Association UK
Target Ovarian Cancer
WellChild
Emerging Markets and
Australasia:
Agentina:
- Alua - Systemic Lupus Erythematosus (SLE) and
supports SLE's
- Casa Angelman - Angelman disease
- FundEPOC - respiratory problems (COPD).
Australia:
- ViiV Healthcare - HIV Company
- Stiefel dermatology - global leader in the
field of dermatology
Brazile Website
Canada Website
Cile: Chilean Association of Pulmonary Arterial
Hypertension (HAPCHI)
Ecuoador: Ecuadorian association in favour of
cancer Patients “Esperanza y Vida”
Hong Kong: The Hong Kong Asthma Society – Hong
Kong
Korea:
- Korean Lupus Support Group
- Pulmonary Hypertension Association Korea (PYEISA)
Malaysia Website
Mexico:
- Programa Compañeros, A.C. – HIV / AIDS
- Ministerios de Amor, A.C.
New Zealand:
- ASTHMA NEW ZEALAND
- BODY POSITIVE NEW ZEALAND – HIV/ AIDS
- POSITIVE WOMEN – HIV/AIDS
Philippines: Bravehearts Coalition of the
Philippines, Inc. (“Bravehearts”)
Russia: New Zealan Website
Taiwan: Russian Website
Thailand: The Foundation for the Deaf Under The
Royal Patronage of Her Majesty The Queen
Turkey: Turkey Website
Ukraine: Down Syndrome Charitable Foundation
Global:
Confederation of Meningitis Organisations (CoMO)
International Alliance of Patient Organisations
(IAPO)
International Brain Tumour Alliance (IBTA)
International Patient Organisation for Primary
Immunodeficiencies (IPOPI)
    
Complaint to the European Medicines Agency (EMA)
over maladministration at the EMA
CLASS ACTION COMPLAINT: VIOLATION OF CIVIL
RIGHTS AND CRIMINAL CONSPIRACY
La frase di Henry W Gadsden, direttore
generale della multinazionale farmaceutica
Merck
tra il 1965 e il 1975 (durante la sua leadership
i guadagni della Merck quadruplicarono):
“Il
nostro sogno è produrre farmaci per le persone
sane, questo ci permetterebbe di vendere a
chiunque”.
OGNI COMMENTO E’ VERAMENTE SUPERFLUO !
vedi anche:
Conflitto
di interesse
+
Conflitti di
interesse PDF - 1
+
Conflitti
di interesse PDF
- 2 +
Conflitti di Interesse, denuncia del Governo Ii
- PDF
+
CDC - 1
+
CDC - 2
+
FDA
+
Conflitti di Interesse,
business farmaci e vaccini
+
Conflitti
di interesse dell'AIFA
vedi anche:
ISS
+
Ministero
della salute
+
EMA
+ CNR e Corruzione
+
Consenso Informato
+
Le case farmaceutiche
ingannano i medici e questi danneggiano i malati
+
I medici sono una
minaccia
Commento NdR:
Oggi sono ben noti i
misfatti dell’industria
farmaceutica, e sono solo la punta
dell’iceberg, ma nell’articolo non
vengono tenuti in nessuna considerazione i
GRAVISSIMI MISFATTI degli
enti
governativi Italiani ed esteri, a “Tutela della
Salute”; dove sono stati, e dove sono
ancora oggi
questi enti che dovrebbero controllare con i
loro laboratori, i farmaci ed anche i
vaccini…..forse
al bar a prendersi un caffe’….? ..e chiudendo tutti i due
occhi su queste azioni Criminali,
cio’ significa che sono collusi con i
produttori di farmaci
e
vaccini, ma
significa anche che le
case
farmaceutiche hanno corrotto e/o immesso nei
posti di potere di questi enti, i “loro”
uomini affinche’
nascondessero e chiudessero i due occhi su
questi CRIMINI
contro l’Umanita’ …altro che
HITLER….quello ERA un BRAVO RAGAZZO in
CONFRONTO a QUESTI
CRIMINALI di OGGI !
COME si INVENTANO le
MALATTIE (ovvero come i sintomi sono promossi a
malattie)
La strategia della
creazione di malati
CORRUZIONE fra
industre farmaceutiche
e sistema sanitario mondiale
vedi :
http://www.youtube.com/results?search_type=&search_query=cancro+ieri+ed+oggi&aq=f
http://www.youtube.com/results?search_type=&search_query=cancro+e+medicina+naturale&aq=f
Commento NdR:
Oggi sono ben noti i
misfatti dell’industria
farmaceutica, e sono solo la punta
dell’iceberg, ma nell’articolo non
vengono tenuti in nessuna considerazione i
GRAVISSIMI MISFATTI degli
enti
governativi Italiani ed esteri, a “Tutela della
Salute”; dove sono stati, e dove sono
ancora oggi
questi enti che dovrebbero controllare con i
loro laboratori, i farmaci ed anche i
vaccini…..forse
al bar a prendersi un caffe’….? ..e chiudendo tutti i due
occhi su queste azioni Criminali,
cio’ significa che sono collusi con i
produttori di farmaci
e
vaccini, ma
significa anche che le
case
farmaceutiche hanno corrotto e/o immesso nei
posti di potere di questi enti, i “loro”
uomini affinche’
nascondessero e chiudessero i due occhi su
questi CRIMINI
contro l’Umanita’ …altro che
HITLER….quello ERA un BRAVO RAGAZZO in
CONFRONTO a QUESTI
CRIMINALI di OGGI !
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Mercato dei malati
vedi video:
http://www.youtube.com/watch?v=Li55dXPZBRE
Video da visionare per
comprendere il meccanismo del FURTO dei nostri beni da
parte di questi
CRIMINALI
a livello mondiale !
Video, parla una biologa:
Mercato salute:
PDF che segnala, dal punto
di vista della
medicina
ufficiale, i vari ed inutili test, se non
addirittura pericolosi, come ad esempio le
mammografie, dette falsamente "preventive",
perche' non prevengono nulla...anzi...!
Gli uffici
marketing e relazioni pubbliche delle principali
multinazionali
farmaceutiche usano costituire
e/o finanziare
gruppi di pressione denominati “Front group”
al fine di stimolare
la medicalizzazione del disagio tra la
popolazione e aumentare così il proprio giro
d’affari.
La maggior parte di questi gruppi a sede negli
Stati Uniti, ma la loro influenza si estende a
livello internazionale.
L’industria
farmaceutica ammette che
investire in “gruppi di pressione” è uno
strumento efficace per il supporto a lungo
termine della vendita di
psicofarmaci:
forse anche più efficace delle azioni dirette di
marketing sul consumatore.
La tecnica utilizzata è quella di veicolare il
proprio messaggio commerciale attraverso
associazioni di pazienti o di medici
apparentemente indipendenti, ma in realtà
strettamente legati agli interessi della
multinazionale.
A volte un gruppo è espressione di una singola
azienda farmaceutica, altre volte più aziende
farmaceutiche si coalizzano per sostenere uno
specifico gruppo.
La sensibilizzazione della cittadinanza su
specifiche patologie o sui vari paradigmi di
cura è sicuramente cosa lecita: meno opportuno e
non dichiarare i significativi
conflitti d’interesse di associazioni che
dialogano con pazienti e specialisti per scopi
apparentemente non a scopo di lucro, e che in
realtà sono etero-dirette da chi ha un preciso
interesse finanziario non solo a “fare
informazione o prevenzione” bensì ad affermare
od espandere una patologia. Da curare –
ovviamente – con gli psicofarmaci prodotti
dall’azienda finanziatrice ...
Potete leggere l’elenco di queste Associazioni
all’indirizzo:
Giulemanidaibambini
da cui è tratta questa nota.
Speriamo di leggere presto anche l’elenco dei
Gruppi di facciata che operano in Italia. Non
sono difficili da riconoscere: basta vedere con
quanta ostinazione propagandano
le
vaccinazioni che non hanno utilità ed efficacia
dimostrate scientificamente.
Ogni allusione ai vaccini per l'
influenza,
per il
cosiddetto tumore all'utero,
papillomavirus, e ai vari anti
meningite non è casuale.
L'industria della malattia - video - vedi
anche:
Corruzione x i vaccini
CONFLITTI D’INTERESSI nella
RICERCA BIOMEDICA
e nella PRATICA CLINICA
Approvato nella Seduta Plenaria dell’8 Giugno
2006 - Italy
Presidenza del Consiglio dei Ministri COMITATO
NAZIONALE per la BIOETICA:
vedi
PDF tratto da:
http://www.governo.it/bioetica/testi/Conflitti_interessi.pdf
vedi: Ricerca
nelle mani di
Big Pharma +
Riviste
scientifico-mediche pilotate da
Big Pharma
Costituzione Italiana: Art. 28
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli
enti pubblici sono direttamente responsabili,
secondo le leggi penali, civili e
amministrative, degli atti compiuti in
violazione di diritti. In tali casi la
responsabilità civile si estende allo Stato e
agli enti pubblici.
Commento NdR: questo articolo come altri
della Costituzione Italiana sono da sempre
trasgrediti e disattesi proprio da coloro che lo
rappresentano, specie nella Sanita', Finanza,
tutela, commercio, agricoltura, ecc.
Per cui invitiamo i cittadini di questi stati
trasgressori, compresi i loro rappresentanti e
dirigenti, a DENUNCIARE all'autorita'
giudiziaria tutti questi farabutti che
trasgrediscono la Costituzione; verra' il
momento, il tempo comunque nel quale il Popolo
Sovrano, si sollevera' ed arrestera' tutti
questi "soggetti" che compiono questi misfatti,
sulla pelle del Popolo reso suddito... !
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Dal 21 al
23 novembre 2008 scorso si è svolto a Verona
l'ottavo
Congresso nazionale di medicina
omeopatica,
organizzato dalla Scuola di Medicina
Omeopatica
di Verona -
www.omeopatia.org.
Numerosi sono stati gli ospiti invitati a
relazionare, ma il mio interesse era rivolto
principalmente ai primi due interventi di sabato
mattina: dr. Roberto Gava e prof. Gianfranco
Domenighetti.
Roberto Gava è medico chirurgo omeopata con
specializzazione in farmacologia e tossicologia:
una autorità nazionale in ambito vaccinale e
autore di decine di pubblicazioni scientifiche .
Il titolo della sua relazione era "Le
vaccinazioni pediatriche: etica e potere delle
vaccinazioni".
Quasi impossibile è riassumere una conferenza di
circa 1 ora, con decine di grafici e centinaia
di dati ufficiali, ma quello che merita una
sottolineatura è il concetto stesso di
vaccinazione.
"Potremo accettare - ha detto Gava - le
vaccinazioni eseguite in un certo contesto, cioè
secondo le acquisizioni medico-scientifiche più
recenti (concetto di scienza), nel rispetto
della salute presente e futura dell'individuo
(concetto di etica), adattate nel loro tipo,
numero, età di inizio, modalità di
somministrazione (personalizzazione), nel
rispetto di bisogni, disponibilità, volontà e
libertà di scelta del soggetto (libertà), dopo
aver tenuto un vero consenso informato
(informazione)
"Mentre dovremo essere contrari alle
vaccinazioni se vengono eseguite come
imposizione coercitiva (obbligo), secondo
acquisizioni mediche obsolete non più
accettabili (preconcetti: 'le
vaccinazioni fanno
solo bene e non si discute'), in modo lesivo per
la salute psicofisica presente e futura della
persona (c'è un danno in bambini sani), non
adattate nel loro numero, tipo, età di inizio e
modalità di somministrazione (massificazione),
senza rispetto di bisogni, disponibilità,
volontà e libertà di scelta del soggetto e senza
aver ottenuto un vero consenso informato."
Dopo questa analisi, vediamo qual è la
situazione
vaccinale in Italia:
- Sono "quasi obbligatorie" per legge, ad eccezione di
qualche regione tra cui il
Veneto;
- Sono massificate e non personalizzabili in
base all'età e allo stato di salute del bambino;
-
Non viene fornita ai
genitori alcuna informazione utile sul rapporto
rischi-benefici;
- I vaccini sono un costo enorme per il
Sistema Sanitario Nazionale, quantificabile
in circa 1 miliardo di euro;
- I bambini
sono
sempre più cagionevoli di salute
(intolleranze, allergie, ecc.)
- L'autismo
nei bambini è in
costante aumento
(nel 2010 1 su 60 nuovi nati,
media negli USA).
Apro una parentesi per l'autismo
perché questa problematica sta diventando una
vera e propria piaga sociale: 1 bambino su 160
nel mondo ne risulta affetto !
Secondo il prestigioso "Lancet",
il rischio di nascere oggi con queste
problematiche è molto più alto rispetto il
passato.
Nell'ultimo decennio nella sola
California
si è riscontrato un aumento del 276% di
nuovi casi.
"Gli stessi FDA e i
CDC
statunitensi hanno finanziato ben tre
studi sull'autismo: i dati hanno dimostrato la
correlazione tra
mercurio
e autismo,
tra
vaccini e
autismo,
ma nessuno ha raccolto questo messaggio".
Perché ?
Il numero di studenti autistici presenti nelle
scuole americane (età 6-21 anni), dall'anno
scolastico 1991-92 al 2001-2, ha
evidenziato un aumento del 700 % !!!
Qual è la causa di un tale aumento ? Il mercurio
?
Il livello del mercurio considerato limite
massimo accettabile (oltre il quale si parla di
tossicità per la salute umana) è di 0,1
microgrammo/chilo/die e quindi per neonati di 3
mesi di vita (circa 5 kg di peso corporeo) è di
0,5 microgrammi/die.
Secondo i dati americani, negli anni '50-'70 la
dose totale di mercurio che veniva inoculata per
ciclo vaccinale era di 25-50 microgrammi.
Negli anni '80, la stessa dose per ciclo
vaccinale era invece di 75 microgrammi.
Nel 1999, negli USA, sono arrivati a
somministrare anche a 275 microgrammi di
mercurio per ciclo vaccinale !
L'aumento dell'autismo e questo crescente
aumento del mercurio vaccinale (dovuto ad un
sempre crescente aumento del numero dei vaccini
pediatrici) sono una semplice coincidenza o sono
fortemente e direttamente correlati indicando
che il mercurio contenuto nei vaccini è
espressione di un chiaro danno vaccinale ?
E in Italia, come siamo messi ?
"A Taranto, negli ultimi 10 anni, l'aumento di
bimbi
autistici è di circa il 50% rispetto agli
anni precedenti, mentre negli ultimi 20 anni
tale aumento è stato del 100%".
"Studi americani - continua l'estero dell'Asl -
dicono che la diossina può essere responsabile
di irrequietezza, disturbi di apprendimento,
disturbi dello spettro autistico e quindi della
relazione".
Oltre alla cancerogena diossina esistono serie
correlazioni tra metalli pesanti velenosi come
mercurio e alluminio contenuti nei vaccini
pediatrici (anche in quello antinfluenzale) e
patologie gravi come l'autismo.
Per le altre malattie infettive pediatriche
(morbillo, vaiolo, tubercolosi, polio, ecc), il
dr. Gava, con dati ufficiali alla mano, ha
dimostrato la fallace spiegazione
pseudo-scientifica che vorrebbe farci credere
che il miglioramento della salute si è ottenuto
solo grazie ai vaccini, dimenticandoci di dirci
che le
campagne vaccinali sono iniziate quando
le norme igienico-sanitarie erano profondamente
migliorate.
I grafici
dell'andamento epidemiologico lo dimostrano in
maniera inequivocabile.
Tanto per ricordare, in molti Paesi del Terzo
Mondo (Africa in particolare) la
poliomielite è
iniziata dopo la vaccinazione di massa,
mentre prima c'erano solo casi sporadici.
Lo stesso è accaduto in Albania: dopo le
vaccinazioni di massa nel 1996 ci sono stati
76 casi di polio
tutti causati dal
vaccino
orale Sabin !
"Non ha più senso - continua Gava - la
vaccinazione per la polio in Europa, anche
perché dal 2002 l'OMS ha certificato il nostro
Continente come 'Polio Free', cioè senza più
virus selvaggio della poliomielite".
Eppure, nonostante il vaccino orale contro la
polio in America ed Europa sia stato tolto, si
continua a vaccinare in Africa, Asia e India con
quel tipo di vaccino, e non a caso la
polio
avanza !
Si pensi anche alla situazione indiana: i casi
di paralisi flaccida acuta da polio sono in
continuo aumento, perché l'incidenza della
malattia è aumentata dai 3.047 casi del 1997,
quando è stato iniziato il PEI (Polio
Eradication Initiative, cioè la
campagna di
vaccinazione di massa), ai 27.000 casi del 2005
e per di più la malattia ha
colpito bambini
vaccinati.
Cosa possiamo fare noi genitori per diventare
veramente responsabili delle nostre scelte e/o
decisioni ?
Il buon senso porta a concludere che:
1) Quando portiamo a vaccinare i nostri piccoli
(3 e 6 mesi) ci faranno firmare il consenso
informato, cioè saremo noi genitori a
prenderci tutte le responsabilità di eventuali
effetti e/o reazioni avverse (sclerosi
multipla,
diabete
mellito insulino-dipendente,
autismo,
ritardo mentale,
ecc.) e non il medico
che esegue l'iniezione o la Asl che la impone
secondo legge.
Perché non chiedere al medico di firmare
anch'egli una dichiarazione in cui garantisce
che a nostro figlio non accadrà nulla di male,
così come sostengono i fogli informativi sui
vaccini distribuiti dalle Asl ?
Forse e dico forse, assisteremo ad un totale e
assoluto diniego, perché probabilmente
non esiste un solo
medico che potrà firmare quella carta,
anche se i vaccini vengono reclamizzati come
"sicuri" e "utili".
2) E' utile sapere che la legge italiana impone
come obbligatori 4 vaccini, mentre le Asl
hanno a disposizione l'esavalente,
cioè il vaccino contenente ben 6 diversi
vaccini (costa molto di più, per la gioia di
Big Pharma
e della nostra
Farmindustria ed è assai più
pericoloso per la
salute del neonato perché le dosi sono
maggiori).
Se vogliamo rispettare la legge e vaccinare
nostro figlio, abbiamo almeno il diritto di
chiedere che gli siano inoculati solo i 4
vaccini obbligatori e in dosi separate (cioè 4
inoculazioni a distanza).
Se questi vaccini non sono disponili, come
spesso accade, le Asl dovranno ordinarli facendo
guadagnare un po' di tempo ai nostri bambini.
Questo permetterà loro di crescere, riducendo
gli eventuali problemi legati ad un sistema
immunitario ancora in formazione.
Ricordiamo che a 3 e 6 mesi il
sistema immunitario è immaturo, mentre è
diverso il discorso ad 1,5 - 2 anni di età.
Bibliografia
1. Pontecorvo M.. La storia delle vaccinazioni.
Dalle origini ai giorni nostri, Ciba-Geigy Ed.,
Milano, 1991
2. L’Annuario dei Farmaci. Farmacologia Clinica
e Terapia, Casiglia E., Gava R., Piccin Editore,
Padova, 1991
3. Pontecorvo M., Piazza M.. Vaccini e
Immunoglobuline, Edizioni Minerva Medica, III ed.Torino
2005
4. CDC. Recommended Childhood and Adolescent
Immunization Schedule – United States, July –
December 2004, Morb Mortal Wkly Rep. 53(16):
Q1-4; 2004
5. Vierucci, Azzari, Novembre, Resti, Rossi. Le
vaccinazioni in pediatria. 3° edizione (ed.
fuori commercio)
6. Reese R.E., Douglas R.G.. Manuale pratico di
Malattie Infettive, Arti Grafiche Editoriali,
Roma, III ed. 1998
7. Albano A., Selvaggio L.. Manuale di Igiene.
Piccin Editore Padova, II ed.1987
8. Dukes M.N.G., Aronson J.K., Side effects of
Drugs. 14th Edition. Elsevier Science B.V.,
Amsterdam, 2000
9. Ler, Feaver, Miller, Hedberg, Ehreshann. An
elementary school outbreak of varicella
attributed to vaccine failure: policy
implications. Divisione Prevenzione e Controllo
del Dipartimento Salute del Minnesota,
pubblicato su Journal of Infectious Diseases,
1.8.2004
10. Goldman G.S. Universal Varicella Vaccination:
Efficacy Trends and Effect on Herpes Zoster. The
International Journal of Toxicology. 2005,
24(4): 205-213
11. Goldman G.S. Cost-benefit analysi of
universal varicella vaccination in the U.S.
taking into account the closely related herpes
zoster epidemiology. Vaccine, 2005, 23(25):
3349-3355
12. Chickenpox outbreack investigate at
Gale-Ettrick-Trempealeau. Associated Press, 20
gennaio 2006
13. Koutsky L.A. Epidemiology of genital human
papillomavirus infection. Am J Med. 1997;
102(5A):3-8
14. Ho G.Y., Bierman R., Beardsley L. et al.
Natural history of cervicovaginal papillomavirus
infection as measured by repeated DNA testing in
adolescent and young women. N Engl J Med 1998;
338(7): 423-428
15. Sawaya GF, Smith-McCune K, N Engl J Med
2007; 356: 1991-1993
By Dott.
Roberto Gava
(medico)
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Medicalizzazione della vita
La seconda relazione dal titolo "Medicalizzazione
della vita e comunicazione sanitaria" è stata
tenuta dal prof. Domenighetti, docente in due
università svizzere (Losanna e Lugano) e
responsabile per oltre tre decadi della Sanità
del Ticino.
Il professore ha dichiarato che oggigiorno
assistiamo ad una dinamica che mira a
trasformare i sani in ammalati.
Questo processo, significativamente fondato
sulla comunicazione, sul marketing e sui
conflitti di interesse, è promosso e sostenuto,
direttamente o indirettamente, dai produttori di
tecnologia medico-sanitaria, cioè dalle
lobbies del farmaco.
La "costruzione sociale" delle malattie, secondo
Domenighetti, sta per essere sostituita da
quella "industriale".
Ciò si concretizza tramite un'espansione su tre
livelli del
dominio della Medicina:
- Piano quantitativo à ridefinizione e
abbassamento dei limiti soglia che definiscono e
differenziano il "patologico" dal "sano". Per
esempio, sono stati ridotti i valori massimi
considerati accettabili di colesterolo,
trigliceridi, pressione arteriosa, ecc. Fino a
giugno 2003 il valore oltre il quale si
considerava patologica la trigliceridemia era
fissato a 2.3 e da luglio è sceso a 1.7! Nello
stesso arco di tempo, il valore oltre il quale
si considerava patologica la colesterolemia LDL
è passato da 3 mmol a 2.6 mmol. Con queste nuove
direttive, milioni di persone sane sono
diventate immediatamente malate, e quindi
potenziali clienti delle aziende farmaceutiche.
- Piano temporale à promozione della
diagnosi precoce: screening.
- Piano qualitativo à definizione di "nuove"
malattie, osteoporosi, sindrome premestruale,
ecc.
Per far comprendere il quadro generale degli
screening, Domenighetti ha riportato uno degli
esempi più interessanti e illuminanti: quello
delle autopsie eseguite in Svizzera.
Esami autoptici eseguiti su migliaia di persone
sane morte non per malattia (per es. incidenti
stradali) hanno rivelato:
- Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) era
portatrice di tumori al seno (carcinoma in situ,
cioè uno stadio che probabilmente non sarebbe
mai evoluto in cancro conclamato).
- Il 48% degli uomini (sopra i 50 anni) era
portatrice di tumori alla prostata.
- Il 100% di uomini e donne (sopra i 50 anni)
presentava un tumore alla tiroide.
Pochi conosceranno simili dati, ma basta parlare
con un qualsiasi patologo intellettualmente
onesto per comprendere come questo sia la
"normalità": moltissime persone sane hanno
tumori, ma
non sanno di averli e quindi vivono normalmente.
Il nostro corpo, infatti, produce ogni giorno
migliaia di cellule tumorali. Ogni santo giorno
per tutti i giorni della nostra vita.
Queste cellule, se il
sistema
immunitario è forte e sano (grazie ad un
buon lavoro della nostra Vis Medicratix Naturae,
la forza di risanamento e autoguarigione),
verranno fagocitate e distrutte.
Ma se il nostro sistema difensivo non funziona
correttamente (per un qualsiasi motivo:
emozionale, psicologico, carenziale,
tossicologico, ecc.) queste cellule avranno la
possibilità di organizzarsi, crescendo e
formando masse tumorali. Anche in questo caso,
però, è possibilissimo che tali masse tumorali
possano restare localizzate (tumore in situ)
anche per decenni o per tutta la vita senza
recare alcun fastidio o danno.
A questo punto immaginate qualcuno - dice
Domenighetti - che "inventa una macchinetta che
ve la passa davanti alla tiroide e che poi vi
dice: '. Ah tu hai un carcinoma in situ alla
tiroide' .
Non si morirà di tumore perché questo è in situ,
ma pensate al trauma psico-emozionale che vivrà
quella persona che si sente fare quella
diagnosi.
Qui entrano in gioco gli esami diagnostici
preventivi (che di prevenzione non hanno nulla,
perché al massimo possono essere definite
diagnosi precoci): i cosiddetti screening di
massa, con i quali si invitano persone
oggettivamente sane a cercare qualche piccola
anomalia (chi non le ha ?) che magari non ha
alcun significato patologico (ma che viene
ugualmente tolta chirurgicamente con conseguente
stress, spese, medicalizzazioni e continui
futuri esami laboratoristici) o che si trova in
stadio latente e che potrebbe restare tale per
anni.
Cioè, stanno cercando il malato nel sano
e tale "ricerca" è sempre più anticipata nel
tempo.
Sfatiamo subito uno dei miti sullo screening:
non riduce
assolutamente la mortalità
per tumore, ma aumenta le diagnosi,
cioè aumenta il numero dei tumori scoperti,
anche quelli tranquilli e non pericolosi
(in situ), senza modificare la curva della
mortalità (non è stata evidenziata alcuna
differenza tra quelli che si sottopongono a
screening e quelli che li evitano).
Però, una volta diagnosticato un tumore, le
persone sono psicologicamente e/o emozionalmente
in grado di superare tale "nefasta" diagnosi ?
Vivranno come prima, oppure la loro vita
cambierà drasticamente ?
Oggi il numero dei tumori diagnosticati è in
perenne crescita (in Italia, i nuovi casi di
tumore sono stati 250.000 nel 2002 e 270.000 nel
2005; fonte Istat) e certamente una delle cause
sono proprio la massificazione degli screening.
Ed ecco
la Legge
aurea di
Big Pharma:
-
più esami diagnostici à più tumori tra la
popolazione
-
più tumori à più soldi alle
lobbies
Più questi esami diventeranno
precisi e più tumori scopriranno per il motivo
detto sopra: produciamo ogni giorno migliaia di
cellule tumorali e di queste, la quasi totalità
viene distrutta subito ma qualcuna può sfuggire
e dare origine a qualche piccolo agglomerato
cellulare che viene identificato come un
nodulino tumorale.
Si pensi solo alla frontiera degli esami
attraverso il DNA: con un semplice prelievo del
sangue si è in grado di diagnosticare ad un
bambino appena nato, o addirittura ad un feto in
grembo, la predisposizione al cancro o ad altre
patologie.
“Predisposizione”, che possiamo dire assurda e
ridicola visto che il dogma fondamentale del
determinismo genetico è crollato definitivamente
con lo studio del Genoma umano (vedi
articolo).
L’epigenetica (“oltre/sopra la genetica”)
afferma da decenni che “non siamo schiavi dei
nostri geni”, perché “i geni dipendono
dall’ambiente” (interno ed esterno). I geni
possono modificarsi in base al nostro modo di
pensare e alimentarci, allo stress ambientale o
all’ambiente familiare, al credo religioso, allo
stato sociale, ecc.
Ecco la medicalizzazione della vita: ancora
prima di nascere siamo malati e destinati a
manifestare quella malattia!
D’altronde, una persona sana viene considerata
una persona malata che non sa di esserlo e le
lobbies del farmaco si premurano di ricordarcelo
in ogni momento.
Questa strategia ha lo scopo di spegnere le
speranze e le prospettive di una vita migliore;
significa creare le condizioni mentali ed
emozionali affinché proprio quella patologia si
sviluppi.
Pensare continuamente al cancro solo perché
qualcuno ci ha detto che siamo “predisposti”
geneticamente, significa vivere costantemente
nella paura della malattia e della morte.
Come sarà la nostra esistenza?
La campagna di disinformazione e
medicalizzazione di massa è così ben avanzata
che oggi l’80% delle donne italiane (e
moltissimi medici) pensano che gli screening
mammografici “riducano il rischio” di ammalarsi.
Sono dati ufficiali, purtroppo.
“Ridurre il rischio di ammalarsi” significa che
più mammografie (o esami del PSA per la
prostata) facciamo e più “evitiamo il rischio”
che ci venga un tumore! Totale ignoranza, cioè
non conoscenza specifica della materia, perché
lo screening NON riduce assolutamente il rischio
di ammalarsi, ma scopre prima nel tempo un
tumore. Tutto qua.
Evitare di ammalarsi, cioè la vera
prevenzione, è tutta un’altra cosa.
Questa disinformazione è pura propaganda
ufficiale veicolata dalle potentissime e
sconosciute agenzie di Pubbliche Relazioni
(agenzie di PR) che pagano miliardi a
testimonial famosi (noti oncologi, personalità
dello spettacolo, giornalisti, ecc.) e inviano
centinaia di articoli, redazionali a tutte le
testate giornaliste del mondo.
Domenighetti
definisce la diagnosi precoce “una gabbia
logica”, e ne spiega il motivo.
Se ho fatto
l’esame ed è positivo, ho fatto bene a farlo
perché ho trovato un qualcosa che posso curare
prima.
Se l’esame è negativo, comunque ho fatto bene a
farlo perché so di non avere il cancro.
Se non faccio l’esame e insorge la malattia, ho
fatto male a non farlo prima.
In ogni caso la cosa giusta è sempre quella di
sottoporsi allo screening.
E infatti, se chiediamo al medico un consiglio,
ovviamente dirà di fare gli screening perché
minimizza il rischio di aver dato un consiglio
sbagliato. Nel dubbio, il medico dice quello che
dicono tutti, così non avrà problemi legali e
non rischierà nulla.
Quelli che rischiano semmai siamo sempre e solo
noi.
Concludo con un titolo emblematico pubblicato
dal New York Times nel 2007:
“Quello che ci fa ammalare è
un’epidemia di diagnosi”
(New York Times, 2007)
“Epidemia di diagnosi”, per la quale però, non
esiste alcun vaccino ……
Se non quello della presa di coscienza, chiamata
piena consapevolezza.
Ringrazio la Scuola di Medicina Omeopatica
di Verona -
www.omeopatia.org -
per avermi invitato al Congresso, dandomi da una
parte l'opportunità di ascoltare due grandi
personaggi e dall'altra di condividere con tutti
i lettori le informazioni ascoltate.
By Marcello Pamio
Tratto da:
disinformazione.it
vedi anche:
http://www.facebook.com/photo.php?v=2289248150939&set=o.183224535100534&type=2&permPage=1
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Il marketing
delle malattie: come creare malattie e malati
By Antonella Randazzo - 24/09/2008
Negli ultimi anni sono proliferati gli operatori
del marketing che utilizzano la
sensibilizzazione ai problemi sanitari come uno
strumento potente per vendere farmaci. Sono
aumentate a dismisura anche le pubblicità dei
farmaci. Ad ogni ora del giorno vengono
trasmessi spot per incrementare le vendite di
prodotti farmaceutici contro il mal di testa,
mal di schiena, mal di gola, raffreddore, ecc.
Per rendere più accattivante il messaggio
pubblicitario, le aziende farmaceutiche talvolta
utilizzano i camici bianchi o, nelle campagne
promozionali, anche personaggi noti, che
diventano testimoni del "vissuto di malattia".
Ciò tende a suscitare fiducia, che poi viene ad
essere fiducia nel farmaco. Talvolta vengono
organizzate vere e proprie campagne di
promozione di alcuni farmaci.
Il fenomeno è stato definito "commercio di
malattie" -
Disease Mongering -, e consiste nella
diffusione di informazioni riguardo a malattie o
a presunte malattie, con lo scopo di vendere
farmaci. Si tratta di promozione commerciale
camuffata da campagna d'informazione sanitaria.
Sempre più spesso queste campagne sono
organizzate e finanziate direttamente dalle
industrie chimico-farmaceutiche.
La portata del fenomeno è assai più ampia di
quanto si possa credere. Si tratta di diffondere
ansia e timori rispetto alla salute, e poi di
proporre l'acquisto del farmaco come un
risolutore del problema.
Alcune delle "malattie" propagandate sono la
depressione, l'Adhd,
il mal di testa e i disturbi dell'alimentazione.
Le campagne del "commercio
delle malattie" non mirano a far
comprendere davvero le radici del problema,
ma a vendere
farmaci.
Oggi il settore farmaceutico rappresenta uno dei
settori di maggiore profitto per le
industrie, e
proprio grazie alla pubblicità e ad altre
iniziative di marketing, il mercato si
sta espandendo notevolmente. Si tratta di un
mercato che vuole continuare ad estendersi e ad
imporsi, anche a discapito della salute umana.
Spiega Roberto Satolli, presidente di Zadig
(agenzia di giornalismo scientifico):
“Tutti gli attori in gioco hanno interessi
solidali: gli specialisti, che possono aumentare
i pazienti e di conseguenza il reddito... gli
amministratori dei centri di diagnosi o di cura,
che reclutano un maggior numero di assistiti e
fatturano un maggior volume di prestazioni; i
produttori di apparecchiature diagnostiche...
non ultime le case farmaceutiche, che...
agiscono come il vero motore di tutta la
catena... in realtà a ben scavare, nascosto
dietro il paravento di una società di pubbliche
relazioni, si trova spesso il finanziamento di
una o più aziende, soprattutto farmaceutiche. E
lo scopo è quasi sempre lo stesso: amplificare
l'importanza (per la gravità, diffusione,
implicazioni economiche e sociali eccetera) di
questa o quella malattia per assoldare pazienti,
moltiplicare le prestazioni, potenziare le
strutture, sviluppare l'attività... vale la pena
di sezionare e smontare il meccanismo, per
analizzarlo in tutti i suoi dettagli, al fine di
difendersi meglio dalle pericolose distorsioni
che può produrre sulla vita e sulla salute delle
persone e della popolazione”.(1)
Addirittura, data la mole degli affari e il
livello ormai altissimo di mistificazione, c’è
chi si chiede se venga prima prodotto il farmaco
e poi inventata e “divulgata” la malattia. Il
“lavoro” dovrà consistere nel rendere patologico
ogni sintomo o piccolo problema, per convincere
ad usare tutta una serie di farmaci. In altre
parole, si tratta del "disease mongering",
ovvero delle tecniche per accrescere il numero
delle persone che si sentono malate, al fine di
vendere più farmaci.
Spiega la rivista “PLoS Medicine”:
“Sotto l'etichetta di disease mongering
vengono raggruppate tutte quelle strategie che
puntano ad aumentare il numero di malati e di
malattie con il solo scopo di allargare il
mercato della salute. Anche se di questa pratica
scorretta sono accusate principalmente le
multinazionali del farmaco,
tecniche analoghe possono essere messe in atto,
per esempio, dagli specialisti, quando rivolgono
improvvisamente la loro attenzione a particolari
patologie, fino a quel momento "sottovalutate".
Sono tante le tecniche a disposizione di un
aspirante disease mongering per
creare più pazienti:
trasformare uno stato da fisiologico a
patologico (come nel caso della menopausa);
inventare di sana pianta una sindrome,
definendola in maniera ambigua (disfunzione
sessuale femminile); cambiare la definizione di
una patologia, esagerandone l'incidenza e
sfumando volutamente la differenza tra casi
gravi – da trattare con farmaci – e quelli più
lievi che non necessitano di cure (Adhd);
abbassare le soglie di riferimento sopra le
quali sono consigliate terapie farmacologiche
(livelli di colesterolo, pressione arteriosa);
sponsorizzare un'associazione di pazienti per
lanciare una campagna di sensibilizzazione su
una malattia etichettata come "trascurata”.(2)
Ovviamente, ai
gruppi
farmaceutici non interessa
la salute delle
persone, anzi,
più malati ci sono
e più guadagnano,
dunque interessa molto di più che le persone
si sentano malate e, soprattutto, che credano di
risolvere i propri problemi attraverso i
farmaci.
Le società farmaceutiche sono ormai diventate
esperte nell’organizzare campagne
“pro-malattia”, in cui assoldano “esperti” o
persone che si presumono guarite dalle loro
medicine. Per promuovere la malattia usano
diversi mezzi: le riviste scientifiche e non, le
associazioni, i medici, gli sponsor di vario
tipo, ecc. Lo scopo è quello di convincere che è
opportuno utilizzare i farmaci per ogni minimo
disturbo.
La rivista "Pharmaceutical Marketing" ha
spiegato in una “guida pratica all'educazione
medica” come si debba
creare il bisogno di cura prima di produrre il
farmaco.
A tale scopo occorre attivare scienziati di
spicco, che durante i congressi parlino della
“malattia”, della diagnosi e della cura.
Altre tecniche sono state spiegate da Philippe
Pignarre, che per molti anni ha lavorato
nell’industria farmaceutica. Egli sostiene che
il settore farmaceutico è il “gioiello della
corona del capitalismo” e che
per mantenere alti i
profitti si è disposti a tutto.
Pignarre spiega alcune strategie impiegate di
sovente: “si pubblica uno stesso articolo,
sotto firme diverse, per aumentare la notorietà
di una nuova molecola e suggerire ai medici che
i suoi vantaggi sono stati davvero confermati;
poi la si può addirittura commercializzare sotto
due nomi diversi per imporla più rapidamente
(strategia detta di co-marketing); infine si fa
pressione per farla prescrivere in prima battuta,
ecc. …
C’è anche la ‘strategia di nicchia’: i
laboratori propongono il loro medicinale nel
sottodominio limitato di una patologia e in
seguito ‘lavorano per allargare questa nicchia,
preparando i medici al depistaggio e
sensibilizzando sia la stampa che il grande
pubblico. Si sono così visti nascere alcune
‘nuove’ turbe psichiatriche’, come certe forme
di depressione breve o di schizofrenia precoce…
Davanti alla difficoltà di trovare nuovi
medicinali, i laboratori si accingono dunque a
inventare nuovi pazienti per vendere i loro
vecchi prodotti. A questo fine, essi ricorrono a
tutti gli stratagemmi del sistema pubblicitario,
utilizzando le tattiche di comunicazione che si
indirizzano direttamente alle masse per il
tramite dei media”.(3)
In una società in cui si semina paura,
insicurezza e complessi estetici non è
difficilissimo convincere qualcuno che c’è
qualcosa che non va nel proprio organismo, e che
dunque c’è bisogno di assumere farmaci.
Lo scrittore Ray Moynihan e il ricercatore Alan
Cassels hanno scritto un libro dal titolo “Farmaci
che ammalano e case farmaceutiche che ci
trasformano in pazienti” (Ed. Nuovi
Mondi Media, 2005), in cui raccontano
dell’intento delle società farmaceutiche,
espresso dal direttore generale della Merck,
Henry Gadsen, di “creare
farmaci per le persone sane, così da poter
vendere proprio a tutti”.
Altri studiosi, come H. Gilbert Welch, autore
del libro “Should I Be Tested for Cancer? Maybe
Not and Here's Why” ("Devo fare un controllo per
sapere se ho un cancro ? Forse no, ed ecco
perché"), parlano di "epidemia
di diagnosi", ovvero la smania di
fare analisi e di capire se abbiamo qualche
malattia. Si tratta di un'epidemia che
coinvolgerebbe anche persone perfettamente sane
o con disturbi che non richiederebbero alcuna
cura farmacologica.
Il marketing delle malattie punta a renderci
tutti malati, e a farci ritenere che la
scienza possa risolvere anche gli scompensi
psicologici che lo stesso ambiente mediatico ci
spinge ad avere. Tale mercato tende ad
ingigantire i problemi e a dare stime molto alte
della loro diffusione (le cifre crescono di anno
in anno), per far credere che facilmente si
possa essere colpiti.
La fonte da cui proviene
l'informazione viene spacciata sempre per
autorevole e "scientifica", per rendere
l'informazione più persuasiva. Tuttavia, spesso
i dati forniti e altri messaggi promozionali
sulla malattia sono incontrollabili, perché non
viene indicata precisamente la fonte.
Il più delle volte si tratta di cifre
approssimative o addirittura inventate. Gli
sponsor delle campagne di marketing delle
malattie tendono a nascondersi, per far apparire
che l'informazione possa essere obiettiva in
quanto non motivata da interessi economici. In
molte campagne promozionali dei farmaci, gli
sponsor (le case farmaceutiche) raggiungono i
loro obiettivi grazie a programmi televisivi in
cui l'informazione appare come dovuta a motivi
di tutela sanitaria. Vengono utilizzati
professionisti di marketing di alto livello, per
rendere le campagne promozionali efficaci, e
camuffare un'iniziativa di natura commerciale in
uno spazio dedicato al bene comune.
Nel 2002, il British Medical Journal, a
proposito del "commercio
di malattie", scriveva che "si
possono fare molti soldi dicendo ai sani che
sono malati".(4)
Come osserva Satolli, l'apparato del marketing
delle malattie è pronto a fornirci le sue
soluzioni: “La conclusione è in genere semplice,
anzi semplicistica. Dopo aver ingigandito i
rischi... si lancia in conclusione un messaggio
rassicurante: niente paura, c'è qualcosa (un
farmaco, un intervento, una cura) che risolve
tutto senza difficoltà. A questo punto la
comunicazione assume quasi invariabilmente una
struttura retorica che si richiama alla funzione
teatrale del "deus ex machina", cioè
dell'intervento finale risolutore in chiave
quasi miracolistica. Anzi si può dire che sia
questa la struttura argomentativa tipica dei
messaggi promozionali, nei quali l'informazione
più importante (cioè quella che sta più a cuore
a chi parla) anziché essere anticipata
all'inizio, come nell'esposizione giornalistica,
arriva spesso solo alla fine di un percorso che
svolge la funzione di preparare all'apoteosi.
Questo aspetto è talmente tipico, che può essere
"patognomonico": quando si ha il dubbio che un
messaggio abbia finalità promozionali, si può
saltare in fondo: se nelle ultime righe è citato
un farmaco risolutivo, probabilmente il sospetto
è fondato”.(5)
Nel settore della produzione dei farmaci,
soltanto sei
corporation
(Bayer, Glaxo, Pfizer, Aventis, Novartis e
Roche) controllano il 70% dell'intero mercato
mondiale, controllando anche la
ricerca scientifica.
I cartelli farmaceutici
hanno oggi un notevole potere di creare farmaci
e di metterli in commercio senza accertarne i
rischi per la salute di chi li assumerà.
Gli effetti collaterali sono spesso talmente
pesanti da generare vere e proprie patologie
o da compromettere
gravemente la salute del paziente.
L'industria del farmaco deve di tanto in tanto
lanciare nuovi farmaci o sostituire quelli che
sono stati identificati come gravemente nocivi.
Per vendere i nuovi farmaci, deve suscitare
nuovamente fiducia, e ha bisogno di sollevare un
notevole battage mediatico. Un mezzo efficace è
quello di utilizzare le riviste più autorevoli
del settore scientifico.
I lettori di queste riviste credono che gli
articoli siano "obiettivi" e invece sempre più
spesso sono sponsorizzati dalle case
farmaceutiche allo scopo di sostenere un nuovo
prodotto che metteranno presto in commercio.
Il Direttore Generale di United Health Europe,
Richard Smith, in un discorso fatto presso la
Medical Society di Londra nell'ottobre del 2004,
spiegò il meccanismo di propaganda delle
industrie farmaceutiche attraverso le
riviste
scientifiche:
"Le pubblicità possono essere spesso
ingannevoli e i profitti nell'ordine dei milioni,
ma le pubblicità stanno lì in bella vista, sotto
gli occhi della critica... Il vero problema, ben
più importante, ha a che fare con gli studi
originali, in particolare i test clinici,
pubblicati dalle riviste. Ben lungi dal far loro
la tara, i lettori considerano i test
controllati a distribuzione casuale come una
delle più alte forme di evidenza. Un test su
vasta scala pubblicato su una delle maggiori
riviste possiede il marchio d'approvazione della
rivista (a differenza della pubblicità), sarà
distribuito in tutto il mondo e può ben ricevere
una copertura globale dai media, specialmente se
promosso allo stesso tempo dai lanci di stampa
sia della rivista sia della costosa società di
pubbliche relazioni, assoldata dalla compagnia
farmaceutica che ha sponsorizzato lo studio.
Per un'industria farmaceutica, un test
dall'esito favorevole vale quanto migliaia di
pagine di pubblicità, ragion per cui una
compagnia arriva a spendere talvolta oltre un
milione di dollari in ristampe dello studio da
distribuire in tutto il mondo. I medici che
ricevono le ristampe possono non leggerle, ma
rimarranno impressionati dal nome della rivista
sulla quale compaiono.
La qualità della rivista consacrerà la qualità
del farmaco... C'è una forte evidenza che le
compagnie stiano ottenendo i risultati che
vogliono, e ciò è tanto più preoccupante perché
dai due terzi ai tre quarti degli studi
pubblicati sulle maggiori riviste - Annals of
Internal Medicine, JAMA, Lancet e New England
Journal of Medicine - sono finanziati
dall'industria ... sono disponibili varie
strategie di pubblicazione per assicurare la
massima esposizione di risultati positivi.
Alcune compagnie sono ricorse al tentativo di
sopprimere gli studi negativi, ma si tratta di
una strategia rozza, che tra l'altro dovrebbe
essere ben raramente necessaria se la compagnia
sta ponendo le "giuste" domande. Una strategia
di gran lunga migliore consiste nel pubblicare i
risultati positivi più di una volta, spesso in
supplementi alle riviste, che sono altamente
vantaggiosi per gli editori e si sono mostrati
di dubbia qualità... E' inoltre possibile
combinare i risultati provenienti da differenti
centri in molteplici combinazioni. Queste
strategie sono state smascherate nei casi del Risperidone e dell'Odansetron, ma è un lavoro
immenso cercare di scoprire quanti test sono
davvero indipendenti e quanti, invece, sono
semplicemente lo stesso risultato che viene
pubblicato più e più volte."(6)
La fiducia acritica nella scienza e nella
farmacologia è dovuta soprattutto alla
propaganda mediatica che ogni persona subisce, e
al prestigio di cui sono ammantati gli ambienti
della scienza ufficiale. Eppure i fatti concreti
rivelano che sia la farmacologia che la medicina
ufficiale possono provocare malattie e morte.
Oggi sarebbero circa 90 i morti al giorno in
Italia per errori medici, per effetti
collaterali dei farmaci o per malattie prese
negli ospedali.
Soltanto nel nostro paese dunque morirebbero
almeno 30.000
persone all'anno a causa della medicina e di
altri fattori correlati.
Peraltro,
i cartelli farmaceutici sono oggi
strettamente collegati alle maggiori aziende
alimentari, come la Kellogg e la Nestlé.
Tali società portano avanti ricerche sugli
additivi alimentari, sui conservanti, sui
coloranti o sugli "aromi".
Negli ultimi decenni è aumentato
considerevolmente sia l'uso di psicofarmaci, sia
il fenomeno della sofisticazione alimentare,
senza che le autorità abbiano mai sollevato il
problema, nonostante le conseguenze drammatiche.
Nessun cittadino viene mai avvertito dalle
autorità circa i rischi che può correre
assumendo un determinato vaccino e/o farmaco o
consumando
alimenti adulterati. Dunque, le
nostre autorità rivelano anche in questo modo di
essere sottomesse al potere del gruppo che
controlla l'industria alimentare e farmaceutica,
e di non avere alcun riguardo per la salute
delle persone.
Lo scrittore Ray Moynihan e il ricercatore Alan
Cassels hanno scritto un libro dal titolo
"Farmaci che ammalano e case farmaceutiche che
ci trasformano in pazienti" (Ed. Nuovi Mondi
Media, 2005), in cui raccontano dell’intento
delle società farmaceutiche, espresso dal
direttore generale della Merck, Henry Gadsen, di
“creare farmaci per le persone sane, così da
poter vendere proprio a tutti”.
Altri studiosi, come H.Gilbert Welch, autore del
libro "Should I Be Tested for Cancer? Maybe Not
and Here's Why" ("Devo fare un controllo per
sapere se ho un cancro ? Forse no, ed ecco
perché"), parlano di "epidemia di diagnosi",
ovvero la smania di fare analisi e di capire se
abbiamo qualche malattia. Si tratta di
un'epidemia che coinvolgerebbe anche persone
perfettamente sane o con disturbi che non
richiederebbero alcuna cura farmacologica.
Per fare in modo che ogni disturbo abbia la
corrispettiva cura, si fa in modo da etichettare
come malattie anche piccoli disturbi, sintomi
passeggeri o comportamenti. Tutto questo viene
reso realistico attraverso statistiche e
ricerche false o fittizie. In tal modo nascono
cure farmaceutiche per la “timidezza”, le gambe
stanche, la "fobia sociale" o la distrazione.
Anche la tristezza temporanea, magari per un
lutto o un divorzio, può diventare una malattia
curabile con
psicofarmaci. Entrare in uno studio medico
significa quasi sempre ricevere cure
farmacologiche, anche quando varrebbe la pena
chiedersi se il disturbo dipenda da insane
abitudini alimentari o da altre cause non
patologiche e facilmente evitabili.
Tutti sanno che i farmaci possono creare effetti
collaterali, e dunque sarebbe meglio non
assumerne se non c’è un’effettiva necessità.
Assumerli quando si è sani, soltanto perché
attraverso tecniche mediatiche ci hanno convinto
che non lo si è risulta un paradosso che mostra
tristemente il livello di potere che l’attuale
sistema ha raggiunto sulle singole persone. E’
come se l’attuale gruppo al potere provasse
piacere nell’avere la possibilità di constatare
quanto gli individui siano diventati
condizionabili. Come scrisse Ivan Illich, “la
civiltà industriale crea nuove malattie e il
sistema medico stesso è ben lungi dall’essere
sano:
Una struttura sociale e politica distruttiva
trova il suo alibi nel potere di appagare le
proprie vittime con terapie che esse hanno
imparato a desiderare. Il consumatore di cure
diviene impotente a guarirsi o a guarire chi gli
sta vicino”.
By Antonella Randazzo
Fonte: antonellarandazzo.blogspot.com
Link:
http://antonellarandazzo.blogspot.com/2008/09/il-marketing-delle-malattie-come-creare.html
24.09.08
NOTE BIBLIOGRAFICHE
1) Latronico Nicola, Rasulo Frank, Candiani
Andrea, “Brain. Brescia Anesthesia Intensive
Care Neuroscience”, Madeia, Napoli 2006, p. 155.
2) "PLoS Medicine", volume 3, numero 4, aprile
2006.
3) Gruppo Marcuse, "Miseria umana della
pubblicità: il nostro stile di vita sta
uccidendo il mondo", Eleuthera, Milano 2006.
4) Latronico Nicola, Rasulo Frank, Candiani
Andrea, op. cit., p. 157.
5) Latronico Nicola, Rasulo Frank, Candiani
Andrea, op. cit., p. 158.
6) Brani tratti dal discorso che Richard Smith
pronunciò presso la Medical Society di Londra
nell'ottobre 2004. Il discorso fu riportato nel
gennaio 2005 dal bollettino di HealthWatch.
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FARMACI e PROTOCOLLI per Bambini (da Panorama di Apr. 2008)
SOLO il 2 % degli
studi clinici per testare i farmaci a scopo
pediatrico, si basa su Comitati di Controllo
Indipendenti (non legati ad
industrie farmaceutiche), per valutare
l’eventuale presenza di reazioni avverse.
Questo e’ quanto emerge da un’analisi,
effettuata dall’Universita’ di Nottingham (UK)
ed apparsa sulla rivista Acta Pediatrica
di 739 trial internazionali effettuati fra il
1996 ed il 2002, ed alcuni test comprendevano
anche adulti assieme ai bambini…
Mentre il 74 % degli studi pubblicati descriveva
il modo in cui era stato condotto il
monitoraggio sulla sicurezza, solo 13 su 739
avevano comitati composti da membri NON
arruolati dalle aziende farmaceutiche !
Reazioni avverse ai medicinali (fra cui
l’ipertensione, emorragie, insufficienza renale,
psicosi, ecc.) sono state segnalate in circa 37
% dei trial; nell’11 % le reazioni erano da
moderate a serie, e 6 studi clinici sono stati
interrotti precocemente a causa della
grave tossicita’
del
farmaco; non a caso erano anche quelli con
comitati di controllo indipendenti !
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L'F.D.A.
(USA) ha TENUTO NASCOSTE
le PROVE della
PERICOLOSITÀ dei
CIBI TRANSGENICI....e di molti Farmaci e Vaccini (vedi la
trasmissione Report -Rai3 del 20704/08)
La più importante agenzia statale americana per
il controllo sui cibi e sui farmaci, la Food And
Drug Administration, ha approvato i cibi
modificati geneticamente malgrado le morti che
avevano causato e gli avvertimenti dei suoi
stessi scienziati sui gravi rischi che essi
comportano.
Nel maggio 1998 l'Alliance for Bio-Integrity con
una coalizione di scienziati, leaders religiosi
e consumatori, ha fatto causa alla
Food and Drug
Administration per ottenere test obbligatori di
sicurezza e l'etichettatura dei cibi
geneticamente modificati. Nove scienziati che
ricoprono importanti funzioni nelle Università e
nei centri di ricerca, si sono uniti alla
coalizione perché ritengono che la politica
dell'FDA è scientificamente scorretta e
moralmente irresponsabile.
La Corte Federale ha obbligato l'FDA a
consegnare all'avvocato dei querelanti le 44.000
pagine del suo archivio interno.
Questi documenti, oltre a contraddire
l'affermazione dell'FDA che la sua politica ha
fondamenti scientifici, dimostrano che l'agenzia
ha violato la Legge americana su cibo, medicine
e cosmetici permettendo che i cibi geneticamente
modificati fossero introdotti sul mercato senza
essere sottoposti a sperimentazioni, sulla base
del presupposto che sono generalmente
riconosciuti sicuri da esperti qualificati.
Perché è avvenuto tutto questo ?
Durante l'amministrazione Reagan, quando
l'economia degli Stati Uniti aveva seri problemi
e c'era un grosso squilibrio negli scambi
commerciali, molti esperti erano alla ricerca di
aree attraverso il cui sviluppo si poteva
lanciare di nuovo l'economia degli USA e, in
particolare, l'esportazione.
Quella che all'epoca era la giovane tecnologia
della bioingegneria era uno dei settori più
promettenti. È stata quindi emessa una direttiva
per tutte le Agenzie federali, come l'FDA,
l´Agenzia per la Protezione dell'ambiente ed il
Dipartimento di Agricoltura di promuovere al
massimo l´industria biotecnologica e di
facilitare l'introduzione di questi prodotti sia
negli USA che nei paesi esteri. Questo tipo di
politica fu spinta moltissimo anche sotto la
presidenza di Bush e poi di Clinton.
L'FDA ha ammesso di aver operato sotto una
direttiva "per favorire" l'industria biotech
americana sulla base del presupposto che i cibi
bioingegnerizzati sono essenzialmente uguali
agli altri. Ma la linea politica dell'FDA ha
incontrato una forte resistenza da parte dei
suoi stessi scienziati, che negli anni `90-´92
hanno portato avanti quella che si può definire
la più accurata analisi fino ad ora attuata sui
cibi OGM.
Sulla base dei risultati di questa analisi essi
hanno ripetutamente segnalato che la
bioingegneria, alterando l'attività cellulare,
può condurre alla produzione di tossine
inaspettate, allergeni e sostanze cancerogene.
La Dott.ssa Linda Kahl, funzionario dell'FDA,
incaricata di sintetizzare tutte le affermazioni
degli scienziati dell'agenzia, ha affermato che
l'agenzia stava "cercando di far entrare un
piolo quadrato in un buco rotondo... cercando di
forzare la conclusione finale che non c'è
nessuna differenza tra cibi modificati con l´
ingegneria genetica e cibi modificati con
pratiche di riproduzione tradizionali".
Inoltre il Dott. Jim Maryanski, Coordinatore
della Biotecnologia dell'FDA, ha riconosciuto
che, nella comunità scientifica in generale, non
c'è alcun consenso sulla sicurezza dei cibi
modificati geneticamente e che gli scienziati
dell'FDA hanno consigliato che essi dovrebbero
essere sottoposti
a speciali test, inclusi i test tossicologici.
Nondimeno, la motivazione dell'FDA per
promuovere l'industria biotech era così forte
che essa, non solo ha ignorato gli avvertimenti
dei suoi stessi scienziati sui rischi specifici
dei cibi manipolati geneticamente, ma ha
nascosto le prove della pericolosità dei cibi
transgenici e ha preso una posizione pubblica
che sostiene l'opposto. L´FDA ha mentito
consapevolmente affermando in una dichiarazione
ufficiale: "L'agenzia non è a conoscenza di
alcuna informazione che dimostra che i cibi
derivanti da questi metodi nuovi differiscono
dagli altri cibi in alcun modo significativo o
uniforme...".
Così, benché esperti dell'agenzia abbiano
consigliato che i cibi geneticamente
ingegnerizzati dovevano essere sottoposti a test
speciali, i burocrati responsabili della
politica hanno proclamato che questi cibi non
richiedono alcun test.
L'avvocato Druker ha affermato che, se fosse
stata detta la verità, cioè ciò che è emerso
dalle analisi degli scienziati, nessun cibo
manipolato geneticamente sarebbe potuto entrare
negli anni '92/'95 nel mercato americano che poi
li ha esportati in Europa e in tutto il mondo e
la popolazione mondiale non sarebbe stata
esposta a questo grave rischio. Si può quindi
parlare di genocidio legalizzato.
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FDA collusa con case farmaceutiche -
Il profitto al
costo della salute
Ma la frase dà anche il titolo (l'aggiunta
finché morte non ci separi è nostra) al
documentario "We'll take care of you" realizzato
da Lattanzio Firmian e Alberto Baudo e premiato
allo Swansea International Film Festival che si
svolge nel Regno Unito per la categoria "Best
Documentary".
Un filmato terribilmente inquietante per il suo
essere estremamente veritiero, attraverso il
quale Firmian, un neurologo che lavora in un
importante ospedale newyorkese e Baudo,
giornalista e produttore televisivo, hanno messo
a nudo l'industria
farmaceutica, l'FDA
(Food and drug administration) ed il sistema
sanitario statunitense.
L'indagine prende spunto dallo scandalo Vioxx,
il farmaco contro i dolori reumatici che prima
di essere ritirato dal mercato, tra il 1999 ed
il 2004 ha ucciso 60mila persone per infarto.
Come dice nel documentario David Graham, lo
scienziato a capo della sperimentazione di nuovi
farmaci per la FDA: "Una cifra paragonabile al
numero dei morti causati dalla guerra in Viet
Nam, ma nessuno protesta nelle piazze, oppure
come se ogni settimana cadesse un Boeing per
quattro anni e nessuno dice niente".
"Solo la punta di un iceberg" - ci spiega Baudo
mentre ci racconta com'è nato "We'll take care
of you". "Firmian - continua il giornalista -
il mio socio nonché medico, un giorno mi ha
raccontato di essere stato molto turbato dalla
vicenda Vioxx e mi ha spiegato come il sistema
sanitario americano presti il fianco ad
operazioni corsare delle case farmaceutiche e di
come l'FDA che dovrebbe controllare la bontà di
un farmaco in realtà non assolve il suo compito
proprio a causa di questo intreccio perverso con
l'industria farmaceutica".
Il documentario inizia con una scena da far
west, dove ci sono "Il buono, il brutto e il
cattivo", ed i buoni non sono sicuramente
identificabili con le case farmaceutiche e l'FDA,
al contrario sono un pugno di coraggiosi, i
cosiddetti whistleblowers, le talpe, le gole
profonde che si sono ribellate al sistema.
"I nostri whistleblowers sono David Graham e
Peter Rost, vice-presidente del settore
Marketing della Pfizer, la più grande casa
farmaceutica al mondo. Sono loro che ci hanno
raccontato i retroscena che ci sono dietro la
sperimentazione di un farmaco e la sua messa in
commercio".
Come avete fatto a dimostrare la veridicità
di quelle informazioni ?
"Siamo andati alla ricerca delle vittime di
questo sistema, ma le storie non bastavano a
dimostrare certi fatti e visto che non potevamo
certo bussare alla porta della Merck
(produttrice del Vioxx, ndr) o della Pfizer e
dirgli che i loro informatori scientifici vanno
dai medici e offrono loro dei premi, siamo
riusciti ad infiltrarci in alcuni congressi
medici ed abbiamo rubato le immagini che
testimoniano l'avvicinamento dei medici da parte
di questi informatori scientifici. Non abbiamo
reso noto i nomi, così come non abbiamo
pubblicato tutte le immagini acquisite perché il
nostro obiettivo non è quello di colpire i
singoli piuttosto esporre il sistema corrotto.
Qui ci troviamo di fronte a reati di corruzione
e concussione".
Qual è il giro di affari che ruota intorno
all'industria farmaceutica ?
"L'industria farmaceutica è la seconda al mondo
dopo quella delle armi, si parla di miliardi di
dollari".
Il titolo che avete scelto, dopo aver guardato
il documentario, più che essere rassicurante "We'll
take care of you", lascia letteralmente di
ghiaccio...
"Sì, e pensiamo alla promozione televisiva con
la quale l'industria farmaceutica bombarda gli
utenti, è una cosa che non esiste perché i
consumatori non sono medici e non possono
decidere da soli che tipo di farmaco prendere e
d'altro canto gli stessi medici sono "corrotti"
e prescrivono un determinato medicinale
incondizionatamente. C'è, inoltre, la questione
dei trials, che fanno direttamente le case
farmaceutiche visti gli altri costi che
comportano e hanno il diritto di rendere noti
quelli che vogliono loro. Ad esempio, se su
mille pazienti tre hanno avuto un attacco
cardiaco, le aziende farmaceutiche non lo
dicono, pubblicano, quindi, solo dati parziali".
Veniamo alle responsabilità politiche in
questo gioco delle parti.
"Per ogni congressman ci sono due lobbyist
farmaceutici che hanno il compito di convincerli
a fare leggi a loro favore. Sono lì a tempo
pieno a Washington e visto che i politici hanno
bisogno di soldi per sostenere le loro campagne,
sono finanziati anche dalle aziende produttrici
di farmaci, è come dire che la democrazia
americana è "for sale"".
Nel documentario si parla di altri due farmaci "Premarin"
per il trattamento della menopausa e "Zolofot",
un antidepressivo usato per i bambini e che ha
avuto conseguenze purtroppo tragiche.
"Per raccogliere le nostre storie abbiamo
viaggiato l'America in lungo e in largo ed
abbiamo raccolto la testimonianza di due
genitori che hanno perso una figlia adolescente.
Questa ragazza non ha dato problemi fino a 16
anni, poi è andata "in crisi", o meglio stava
attraversando quel periodo caratteristico
dell'adolescenza. La famiglia si è rivolta al
medico della scuola che ha prescritto alla
ragazza questo antidepressivo pesantissimo.
Dopo tre giorni la giovane ha cominciato a dare
segni di squilibrio e alla fine i genitori
l'hanno trovata impiccata nel garage di casa.
Dalla nostra indagine è venuto fuori un dato
inquietante, ossia gran parte degli studenti
americani viene messa sotto qualche tipo di
farmaco psicotropico, i più diffusi sono quelli
per curare l'ADHD e la depressione
adolescenziale. E riguardo alla famiglia della
ragazza suicida, solo dopo un anno di battaglie
sono riusciti a far sì che la casa farmaceutica
inserisse nel prodotto una "black-box" dove si
diceva che tra gli effetti indesiderati poteva
causare il suicidio".
Qual è l'intreccio dietro FDA e case
farmaceutiche ?
"È sufficiente dire che la maggior parte dei
salari degli impiegati della FDA vengono pagati
dall'industria farmaceutica. Si potrebbe
tranquillamente chiedere ad un dipendente FDA
"Ma tu per chi lavori?". Ancora più perversa è
quella che si potrebbe definire politica della "revolving
door", ossia si entra in FDA, quindi con un
stipendio modesto, e si finisce a lavorare per
le case farmaceutiche con stipendi profumati. È
come un'equazione matematica: gli scienziati
della FDA che devono mettere il timbro per
autorizzare la messa in commercio del farmaco, e
se si comportano bene finiscono la loro carriera
altrove e con salari altissimi. Aggiungo che l'FDA
quando deve decidere se un farmaco può rimanere
in commercio o meno, si appoggia ad un comitato
di medici esperti, purtroppo si è scoperto che
il 75% di questi medici ha intrecci con le case
farmaceutiche".
Tra qualche giorno uscirà nelle sale il film di
Micheal Moore "Sicko", ci sono delle analogie
con i contenuti del vostro documentario ?
"Non direi perché Moore non ha detto una parola
sulle case farmaceutiche. Lui se l'è presa con
il sistema delle assicurazioni ma non si è
voluto esporre oltre, non è andato contro
l'industria dei farmaci".
"We'll Take Care of You" è stato selezionato e
premiato anche da altri festival, Flint, Long
Island International Film Expo, Diy Los Angeles,
Everglades, Sud Africa, Declaration of
Independence, GB, DeReel, Australia ed è stato
interamente autoprodotto da Baudo e Firmian.
"È stato un servizio che abbiamo voluto fare per
la società" - ha commentato Baudo, purtroppo
aggiungiamo noi, nonostante le denunce "nessuno
andrà in prigione" come si dice nel documentario
e le case farmaceutiche continueranno a
"prendersi cura di noi" alla loro maniera.
Tratto da. :
http://www.oggi7.info/2007/08/31/147-il-profitto-costo-della-salute
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La salute è un
affare, un mercato con cifre colossali.
Questo è il primo problema.
Un malato, o un supposto malato è una fonte di
reddito quasi inesauribile.
Più una/o di noi è malata/o e più procura
guadagni.
Il sistema economico in cui operiamo ha come
riferimento il PIL, il prodotto interno lordo,
la somma di tutte le entrate di tutte le
attività economiche.
Quando avviene un incidente il PIL aumenta.
Quando avviene un disastro il PIL aumenta molto.
In particolare un malato fa quasi sicuramente
aumentare il PIL, una persona sana può far
diminuire il PIL.
Un esame (la cosiddetta medicina preventiva) fa
aumentare il PIL, un abbonamento in palestra fa
aumentare il PIL, una passeggiata in un bosco
vicino a casa non fa aumentare il PIL,
coltivarsi l'insalata nell'orto vicino a casa
senza concimi chimici fa diminuire il PIL.
Ciò che fa aumentare le ricchezze delle aziende
fa aumentare il PIL, ciò che fa migliorare la
salute e il benessere delle persone spesso fa
diminuire il PIL.
Meno PIL, meno tasse, meno tasse meno soldi in
mano allo Stato, meno soldi in mano allo Stato,
meno soldi in mano a chi amministra i soldi
dello Stato.
Le medicine non convenzionali hanno un
grandissimo difetto: spesso funzionano, ma
soprattutto quasi sempre non fanno gravi danni.
In USA (ma vale per il resto del mondo,
occidentale e non solo) hanno stabilito che gli
interventi sanitari (farmaci, operazioni
chirurgiche, ecc.) sono la principale causa di
morte. Più del cancro.
Se sono la principale causa di morte, c'è da
aspettarsi che siano anche la principale causa
di malattia. E la principale causa di guadagni
per il sistema industriale sanitario.
Per chi guadagna sulla malattia, le pratiche che
aiutano le persone a rimanere sane o a guarire
sono la peggior concorrenza che si possa
immaginare.
L'industria della malattia, come ogni industria,
ha bisogno di sempre più clienti che spendano
sempre di più. E quindi deve convincerci che
siamo malati, senza possibilità di guarigione e
che abbiamo continuamente bisogno di interventi
sanitari per star meglio.
L'industria della malattia combatte con tutti i
mezzi, leciti e illeciti, come ogni attività
economica, chi tenta di guarire e chi propone
stili di vita che aiutano a vivere in salute.
Il cancro è la più grande fonte di guadagno. E
allora chi suggerisce la possibilità di curarlo
viene perseguitato con grande energia.
I bambini sono naturalmente sani e pieni di
energia. E allora bombardiamoli di onde di vario
tipo (ecografie) nella gravidanza. Facciamoli
nascere in ambienti rumorosi e con luci
accecanti per attaccare fin dal primo momento il
loro sistema nervoso. Introduciamo nel loro
organismo ancora in crescita e così delicato
ogni sorta di veleno chimico tramite vaccini,
antibiotici e altri farmaci chimici.
Se qualcuna/o ottiene dei risultati nella cura
di qualche malattia "Incurabile" va subito
accusato di essere un impostore, che vende
illusioni ai malati "incurabili". E come
potrebbe essere diverso ?
Il malato è una gallina dalle uova d'oro e chi
pretende di guarirlo deve essere eliminato in
gran fretta.
Per questo le medicine non convenzionali devono
prima di tutto essere inglobate e snaturate,
ossia devono diventare costose e inefficaci:
solo quando avranno perso la capacità di
prevenire e guarire le malattie potranno essere
accettate all'interno di questo sistema
sanitario.
Ovviamente esistono le eccezioni, come può
avvenire che ci siano persone oneste che
lavorano in banca o in politica o nei grandi
giornali o nelle principali reti TV, ma prima o
dopo verranno eliminate o se ne andranno di loro
iniziativa.
Prodi o Berlusconi non fa differenza: i partiti
politici hanno caratteristiche affini alle
organizzazioni a delinquere: nascono e si
sviluppano per far ottenere vantaggi a chi li
finanzia, assicurando privilegi e immunità a chi
ne fa parte.
Quando qualche politico viene accusato infatti,
la discussione non viene indirizzata a
denunciarne le malefatte, ma piuttosto si
discute di come impedire che possa succedere
un'altra volta che le malefatte siano scoperte.
Chi denuncia i crimini diventa l'accusato, il
vero colpevole. E i mezzi utilizzati per
scoprire il crimine sono messi sotto accusa.
Come ci si può quindi aspettare che chi ci
governa, essendo corrotto per definizione, operi
a favore della salute dei cittadini?
Ci si può aspettare che un mafioso si comporti
in maniera onesta e altruista ?
Nel campo della salute la lobby dei medici e
dell'industria sanitaria detiene tutti i posti
di potere e orienta tutte le scelte economiche e
culturali verso un sistema che sostanzialmente
favorisce lo sviluppo di ogni tipo di patologia
ai danni della salute, per i motivi che ho
indicato fin dall'inizio.
Le cure utilizzate prevalentemente sono cure
chimiche capaci di far ammalare chi è sano. Gli
ospedali sono luoghi dove chi è sano si
ammalerebbe facilmente. E così via.
In Italia si calcola che oltre 10 milioni di
persone utilizzano abitualmente medicine non
convenzionali: sono come le coppie di fatto. Lo
Stato ci sopporta malvolentieri, e agisce
metodicamente per renderci la vita difficile e
impedirci di agire liberamente. Governo dopo
Governo le leggi rendono illegale usare erbe,
integratori alimentari, e ogni terapia "dolce" e
non invasiva.
Mentre chi quotidianamente avvelena i pazienti,
ne amplia le sofferenze e ne accelera la morte
viene ossequiato e premiato per i suoi nefasti
risultati.
La decisione di utilizzare una terapia non
convenzionale per il momento è solo una
decisione personale.
Le assicurazioni difficilmente rimborsano i
farmaci e le terapie non convenzionali.
Negli ospedali è molto raro potervi accedere.
La libertà di concorrenza in questo campo, come
in tanti altri, non funziona.
Ogni giorno muoiono milioni di persone di cancro
curato con la chemioterapia. Nessuno si sogna di
denunciare i medici che usano la chemioterapia
per "curare" chi ha il cancro.
Ma se un medico usa qualche altro metodo viene
denunciato, imprigionato, cancellato
dall'Ordine dei Medici, perseguitato in tutte le
maniere possibili.
By Giorgio Gustavo Rosso tratto da una risposta
ad una giornalista di Repubblica Salute
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Le
Cure naturali che il
business sanitario ti nasconde
I medicinali e la maggior parte di quello che
mangiamo ogni giorno ci stanno lentamente
avvelenando, mentre i medici e l'industria
farmaceutica hanno tutto l'interesse a
mantenerci malati e a non farci guarire.
E' questa la tesi, sconvolgente quanto
documentatissima, di Kevin Trudeau, uno dei più
noti difensori dei diritti del consumatore e del
cittadino americano. In questo saggio, che negli
Stati Uniti ha scalato le classifiche di vendita
provocando molto clamore, l'autore solleva
finalmente il coperchio dal vaso di Pandora
degli inganni del business farmaceutico e
alimentare. Ma soprattutto, dopo aver spiegato i
meccanismi del circolo vizioso che le lobby
hanno generato, offre una speranza indicando i
grandi risultati ottenuti da diverse cure
naturali e pratiche
mediche alternative che,
senza farmaci e senza chirurgia, permettono di
combattere le malattie e i disturbi cronici più
frequenti (dall'herpes al mal di testa, dal
diabete alle vene varicose, dalla depressione ai
tumori, dai problemi cardiaci alle allergie) o
di dimagrire (e mantenersi magri per sempre)
senza sforzo. Il tutto aiutando il corpo a
recuperare il suo stato di salute originario.
Kevin Trudeau è uno dei più famosi
rappresentanti dei consumatori americani, molto
attivo soprattutto sul fronte delle
medicine
alternative e della corruzione e conflitti di
interessi tra governo e corporation. Si dedica
alla formazione di diverse fondazioni e ha
devoluto buona parte del suo patrimonio alla
tutela dei consumatori.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il business alla base
della ricerca scientifica e dell’eccessivo consumo
di farmaci
Un
articolo di Steve Connor pubblicato sull’inglese The Indipendent1
è subito circolato tra gli addetti ai lavori e gli interessati (vedi il
testo integrale a pag. 8), ci ha informato di qualcosa che chi si occupa
di medicina naturale, o anche più semplicemente chi è un po’ più
attento alla propria salute, sapeva già da tempo e cioè che quasi tutti i farmaci sono inefficaci in più della metà dei
pazienti. Quando addirittura non sono nocivi.
L’affermazione non è
dell’uomo della strada di turno intervistato all’uopo, ma è di un
amministratore capo della più grande compagnia farmaceutica inglese (e'
una tra le più grandi del mondo), la
GlaxoSmithKline.
I dati forniti in questo articolo sono veramente disarmanti, tanto più
se consideriamo le autorevoli e interessate fonti di provenienza per cui
qualche maligno potrebbe pure supporre che se le cifre rese pubbliche
sono queste, quelle reali potrebbero essere anche peggio. Ma partiamo
dal presupposto che abbia trionfato la buona fede e la trasparenza e
vediamo questi dati.
La frequenza di risposta, ossia
la percentuale di efficacia di alcune categorie di farmaci per le
principali patologie attuali è quella che segue:
TABELLA
DELLA FREQUENZA DI RISPOSTA DEI FARMACI, secondo le statistiche
ufficiali e non secondo la realta' dei fatti !
Settore
Terapeutico |
%
di efficacia del farmaco
|
Alzheimer |
30 |
Analgesici
(Cox-2) |
80 |
Asma |
60 |
Aritmie
cardiache |
60 |
Depressione
(SS RI) |
62 |
Diabete |
57 |
Epatite
C (HCV) |
47 |
Incontinenza |
40 |
Emicrania
(acuta) |
52 |
Emicrania
(profilassi) |
50 |
Oncologia |
25 |
Artrite
reumatoide |
50 |
Schizofrenia |
60 |
Ma l’affermazione più drammatica e
riassuntiva la fa Allen Roses, vicepresidente della linea genetica della
Glaxo, quando afferma che "la stragrande maggioranza dei farmaci
— più del 90% — funziona solo nel 30-50% degli individui".
Consiglierei di rileggere con molta lentezza l’affermazione qui
esposta e di fare una pausa riflessiva. Credo che per qualsiasi umano di
senno sia una pausa veramente devastante...
Le domande che ci si
accavallano in testa sono tante. L’indignazione sale ?
Vaghi desideri del tipo "Rambo 2, la vendetta"
si affacciano alla mente ? Sicuri ? O forse siamo talmente abituati
all’umiliazione quotidiana delle nostre coscienze e dei nostri
intelletti da digerire ormai qualsiasi cosa ?
Il presente articolo
avrebbe la presunzione di scuotere l’animo (sempre ammesso che mi sia
permesso e che sia rimasto qualcosa da scrollare, visto che ormai, si può
dire, ci hanno shakerato tutti i visceri, niente escluso) e illuminare
la mente sui meccanismi reconditi di Big Pharma, il cartello
farmaceutico internazionale così come viene chiamato nei paesi
anglosassoni, mostro a più teste da cui tutti dipendiamo e in cui tutti
riponiamo speranze e illusioni, specialmente nei momenti peggiori della
nostra esistenza e di quella dei nostri cari.
Direi che la base di partenza per le nostre riflessioni sia analizzare
come questi farmaci vengono ideati e prodotti per poi dare risultati così
scadenti.
La Filiera Del Farmaco
Più che dare qualche altra cifra o nome di farmaco inquisito o additato
per la sua nocività o inefficacia (Lipobay, Bactrim, AZT, Tamoxifene,
ecc.) mi preme qui andare alla radice del problema, ossia analizzare il
processo di come si arriva alla produzione e commercializzazione di un
farmaco.
Lì c’è tutto. Capito il funzionamento, capito tutto.
Per adesso e per sempre (se non cambia qualcosa). Va rimossa cioè, la
diffusa convinzione di fondo secondo cui le case farmaceutiche con
l’aiuto delle ricerche di scienziati di provato ingegno e bontà
d’animo lavorano per il benessere dell’umanità alla ricerca di
farmaci che ne allevino la sofferenza. Questo poteva essere vero sino
agli anni Cinquanta o forse Sessanta del secolo scorso.
Su meccanismi e
le finalità odierne delle fabbriche di medicinali sarei più dubbioso.
Certo non si può generalizzare ma vediamo come generalmente si articola
il processo di fabbricazione d un principio attivo curativo. Allora,
forse non tutti sanno che ogni farmaco deve superare varie fasi di
studio e di sperimentazione per poter poi entrare nel mercato ed essere
venduto e somministrato ai malati.
Una molecola munita di un’attività
terapeutica degna d’attenzione, in media riesce a diventare farmaco in
un tempo medio di 15 anni.
Negli ultimi anni, però, le
multinazionali del farmaco riescono ad aggirare il problema di fasi di
studio e controllo troppo rigide ricorrendo al reclutamento convulso di
cavie umane volontarie (pagate) in paesi del Terzo Mondo, al fine di
sperimentare farmaci i cui test non sono ancora stati approvati negli
USA.
E dico USA perché Stati Uniti e Gran Bretagna sono i paesi in cui
si concentrano i due terzi dei profitti farmaceutici mondiali 2.
Test Sperimentali
Le cavie a buon mercato per i
laboratori europei (svizzeri, tedeschi ecc.) sono reclutate invece nei
paesi periferici dell’Est europeo, paesi dove, al pari di altre zone
economicamente depresse del pianeta, il rimborso ottenuto per farsi
martirizzare è molto agognato.
Negli Stati Uniti una prova clinica su un paziente costa una media di
10.000 dollari, in Russia 3.000 e nelle regioni più povere del mondo
ancora meno. Ma i test di sperimentazione su cavie umane nei paesi
poveri consentono, oltre che un risparmio economico, anche di
risparmiare sui tempi, perché le case farmaceutiche sottostanno in
questo caso alle legislazioni locali solitamente meno restrittive. Ciò
permette di arrivare prima sui mercati e cioè di brevettare prima.
Per capire l’importanza della velocità nel processo di realizzazione
di un medicinale, si deve ricordare che un giorno di ritardo nel
lancio di un farmaco costa in media a un’azienda farmaceutica 2
miliardi e 600 milioni delle vecchie lire3.
Il valore vero della sperimentazione quindi non è nel conseguire il
miglior prezzo a cui poi vendere un prodotto o la sua migliore efficacia
(come poteva essere decenni fa, in cui forse il business aveva ancora
un’anima umanistica), ma è l’arrivare primi per brevettare prima4.
Seguire un protocollo di approvazione di un farmaco costa più o meno
300 milioni delle vecchie lire.
Ma sono 1 .000 i miliardi delle stesse che si possono ottenere
sfruttando in esclusiva il farmaco arrivando per primi ai brevetti.
Sì, avete letto bene: plurale.
Per ogni farmaco si possono infatti fare più brevetti per
prolungare l’agonia di speculazione: un brevetto sul processo di
fabbricazione, uno sul metodo di somministrazione (compressa, siero,
fiala ecc.), uno sulla posologia, uno sul principio attivo ecc. ecc.
Per dirla con le parole di uno scienziato “pentito” : "I test clinici sono oggi figli di una
sola necessità: la ricerca di margini sempre maggiori di profitto. Non
crederete mica che le società fanno esperimenti per pura ricerca
scientifica"; così Benno Leutold, medico, scienziato e
ricercatore per Roche, ha lavorato pure ad Harvard e poi nei laboratori
americani dei National Health Institute5.
E sempre Leutold che ci informa inoltre che "Nessun test è in
grado di stabilire con esattezza gli effetti collaterali e quelli
clinici di un medicinale nell’arco dei 5-6 anni della sua
sperimentazione. Un tempo ragionevole sono 30 anni. Solo allora si
comprende l’intero spettro di azione di un farmaco"6.
Anche su questo ci sarebbe da meditare parecchio. Qui sta la
radice del problema. E ovvio cioè che la qualità di un medicinale
rimane un punto interrogativo a lungo, checché ne dicano mass-media e
riviste scientifiche di turno.
E dopo vent’anni di vita il
brevetto svanisce e il farmaco viene spinto fuori dal mercato per il
prezzo troppo basso7.
Si ha interesse quindi a cicli continui di nuovi prodotti.
A questo punto mi
sembra importante rilevare che a capo dei dipartimenti delle case
farmaceutiche non ci sono più medici o scienziati, come nei decenni
addietro, ma economisti esperti.
Sono loro che decidono quali farmaci devono restare sul mercato e quali
devono essere ritirati. Non vengono prese queste decisioni sulla base
dell’efficacia di un medicinale o di una moralità legata allo stato
terribile della sofferenza umana.
Si decide sulla base del migliore investimento e resa economica. Si
investe in quel farmaco che prospetta il maggior guadagno e si progetta
un piano di lancio mass-mediatico ad hoc.
Quando infatti un farmaco ha superato il test di fase 1, e si inizia a
fare sperimentazione sui malati, si lascia trapelare la notizia ai
giornali di un nuovo "miracoloso" prodotto in arrivo e le azioni in
borsa della multinazionale che lo produce cominciano a lievitare.
Spero di essere stato chiaro.
E la scusa che i prezzi dei medicinali sono alti perchè le industrie
farmaceutiche devono ricavare grandi profitti da un farmaco per poter
finanziare la ricerca e lo sviluppo di altre medicine ancora, è ormai
palesemente scoperta: le case farmaceutiche investono nella
commercializzazione dei loro farmaci il doppio di quanto investono in
ricerca e sviluppo8.
La commercializzazione
E la commercializzazione è,
parimenti alla sperimentazione, veramente senza scrupoli.
Le case farmaceutiche possono, ad esempio, arrivare ad ampliare
deliberatamente le indicazioni di un medicinale semplicemente per
allargare il mercato dello stesso quando questo abbia qualche problema
di smaltimento o abbia riscontrato scarso successo. Un farmaco
autorizzato per la lotta al cancro in Europa può allora tranquillamente
diventare un medicinale contro l’emicrania in Africa e magari a un
prezzo decisamente superiore che non nel Vecchio continente, e venduto
pure senza alcuna controindicazione allegata9.
Questo strapotere delle case farmaceutiche sta incontrando qualche
resistenza in alcuni paesi del Terzo Mondo.
Ma l’attuale presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha sostenuto di voler difendere a ogni costo il copyright dei farmaci delle multinazionali contro le decisioni "arbitrarie" di alcuni paesi
appunto come la Thailandia e il Brasile che hanno iniziato a prodursi
farmaci salvavita a prezzi abbordabili aggirando "illegalmente" i
diritti dei brevetti delle case farmaceutiche occidentali.
Ma questo è
un percorso scontato per il presidente USA, dato che fra i primi
finanziatori della sua scorsa campagna elettorale figurano proprio le
maggiori aziende farmaceutiche americane (e non solo):
Bristol-Myers,
Squibb, Pfizer,
GlaxoSmithKline, Schering
Plough, che in
quell’occasione gli donarono quasi 40 miliardi di vecchie lire.
Per concludere, vorrei dire che tutto il processo rigidamente vincolato
dagli interessi economici sin qui descritto sta degenerando
intenzionalmente in una corruzione estesa a tutto l’ambiente medico e
scientifico, per cui non si può più a mio parere fare molto
affidamento sulle affermazioni di un foglietto illustrativo di un
farmaco.
Tre anni fa si parlava già in Gran Bretagna di una cifra ufficiale
compresa tra l’1 e il 5% di ricerche scientifiche contenenti dati e
risultati falsificati, investigazioni autorizzate alla mano10.
Per gli Stati Uniti la stessa fonte riportava addirittura una cifra
compresa tra il 24 e il 35% tra violazioni dei protocolli e
falsificazione dei dati11. Ora la situazione è certamente
peggiorata, nel senso che c’è più coscienza anche nell’ambiente
medico che il fenomeno è generalizzato e che gli articoli e gli studi
che vengono pubblicati sulle riviste, che stabiliscono lo status di un
farmaco o di una ricerca, sono quasi sempre il risultato di un
finanziamento o di un interesse diretto delle case farmaceutiche stesse.
Ad esempio,
recentemente il New England Journal of Medicine, la rivista
medico-scientifica più autorevole degli USA, ha dovuto pubblicamente
ammettere che alcuni dei suoi articolisti più eminenti avevano
interessi economici diretti, seppur sino ad allora occultati, in alcune case farmaceutiche che producevano farmaci della cui ricerca si erano occupati.
La corruzione ha poi anche altri aspetti.
In Portogallo un
funzionario della Bayer ha soffiato ai giornali i nomi di 2.500 medici
che risultavano sul libro paga della multinazionale affinché
prescrivessero determinati farmaci.
Il signor Pequito, il nome di questo impiegato, nonostante la protezione
della polizia, è già stato pugnalato due volte ed ha rischiato la
vita.
Si capisce che a questi livelli
la qualità e l’efficacia di un farmaco sono molto al di sotto come
importanza dell’ufficio marketing dell’azienda che lo produce.
Ma il fenomeno non è solo americano o portoghese. Io credo sia
piuttosto generalizzato.
In Gran Bretagna ad esempio "Un terzo del comitato britannico per la sicurezza dei medicinali ha dichiarato di aver dei vincoli economici con società farmaceutiche sui cui prodotti sono chiamati a emettere un’opinione"12. Meditiamo ancora
con una bella pausa su quello che ciò significa.
Quindi, per finire, se ad esempio negli Stati Uniti la seconda (anno 2006) causa di
morte dopo malattie cardiache e cancro è... l’uso di farmaci e altre
cause iatrogene (infezioni ospedaliere, interventi chirurgici, errori di
medicazione ecc.) direi che possiamo permetterci di non stupirci13.
Questo non ci esime però dall’opporci.
Note
1) Connor,
Steve, "Glaxo chief: Our drugs do not work on most patients", in The
Independent, 8 dicembre 2003.
2)
DaI sito www.comedonchisciotte.net
che ne ha curato la traduzione.
3) Correggia, Marinella, "Big Pharma va alla sbarra all’Aja", in Il
Manifesto, 11 gennaio 2004.
4) Ginori, Anais, "L’Apartheid delle medicine", in La Repubblica, 5
marzo 2001, pp. 16-17.
5) "Adesso la regola è diventata una sola, faster", così Lembit Rago,
direttore del Dipartimento farmaci dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità.
Vedi il reportage pubblicato su La Repubblica del 6 maggio
2001, pp. 14-15.
6) Intervista a Benno Leutold comparsa su La Repubblica del 6 maggio
2001, p. 15.
7) Intervista a Senno Leutold, cit.
8) Al termine del brevetto i prezzi dei farmaci crollano del 70%.
9) Le Carré, John, "La mia guerra all’industria del farmaco", in La
Repubblica, 21 febbraio 2001, pp. 38-39.
10) Le Carré, John, "La mia guerra all’industria del farmaco", cit.
11) Un agenzia Reuters da Londra deI 15 gennaio 2001, ripresa e
commentata dal dott. John Mercola nel suo visitatissimo sito www.mercola.com
lbid.
12) Le Carré, John, "La mia guerra all’industria del farmaco", cit.
13) In particolare negli USA le medicine sono la terza (anno 2000 - nel 2006 ormai e' divenuta la seconda...) causa di morte
comune. Che non è poco.
Cfr.
Journal of the American Medical Association, voI. 284, 26 luglio 2000.
By
Valerio Pignatta
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Il tradimento della medicina in nome del profitto economico
Col passare degli anni l'industria dei farmaci ha totalmente perso la sua vocazione. E' diventata una macchina per soldi; vende farmaci, talvolta neanche tanto efficaci, ed esercita il suo potere piegando ai propri interessi tutti quelli che incontra sulla sua strada.
Oggi le strategie di marketing delle maggiori case farmaceutiche prendono massicciamente di mira le persone in perfetta salute; i fattori di rischio ed i parametri per valutare ogni singola patologia vengono, pertanto, consapevolmente modificati al fine di far rientrare sempre più individui tra i "malati" bisognosi di farmaci.
Attraverso campagne
promozionali che sfruttano le nostre più
ataviche paure della morte, l'industria
farmaceutica sta letteralmente cambiando il modo
di intendere la condizione umana. Problemi lievi
vengono dipinti come patologie gravi, per cui la
semplice timidezza diventa sintomo di Fobia
Sociale e gli impiegati distratti sono
addirittura affetti da
Disturbo da Deficit
di Attenzione !
Da una recente
ricerca condotta da Alan Cassels e Ray Moynihan,
due famosi giornalisti scientifici americani,
si evince che soprattutto negli Stati Uniti,
patria delle maggiori società farmaceutiche
mondiali, la vendita di medicinali per il cuore
e di antidepressivi è
aumentata in maniera esorbitante,
compiendo dal 1990 al 2000 un balzo del 300%.
Non sembra difficile credere a questi dati;
basta guardarsi intorno per rendersi conto del
fatto che sta cambiando notevolmente il modo in
cui la gente si avvicina ai propri mali
consueti, trasformando "processi naturali" in
patologie mediche.
Le più comuni difficoltà sessuali vengono,
perciò, viste come disfunzioni da curare, il
naturale cambiamento dell'organismo diventa una
malattia da deficienza ormonale chiamata
"menopausa", qualunque tipo di instabilità
emotiva va curata con gli psicofarmaci ed alla
maggior parte degli uomini di mezza età in
perfetta forma vengono diagnosticati disturbi
cronici del colesterolo.
Fino agli anni ottanta
il colesterolo nel sangue veniva considerato
patologico soltanto se superiore ad un valore di
260mg/100ml.
Oggi la soglia è stata ridotta a
soli 200mg/100ml....
Com'è potuto accadere
questo, vi chiederete ?
Pochi anni fa, in America, è stata riunita una
commissione di nove esperti che dopo diverse
"ricerche" ha stabilito i nuovi standard. Otto,
tra i nove esperti della commissione, hanno
preso soldi da diverse case farmaceutiche che
producono farmaci anti-colesterolo -
www.nhlbi.nih.gov .
Così è capitato anche per il valore della
pressione arteriosa e della glicemia. Risulta
evidente quindi come le aziende produttrici di
farmaci abbiano assunto il totale controllo del
mercato, promuovendo non solo le loro pillole
campioni di incassi come il Prozac ed il Viagra
ma, soprattutto, i disturbi per massimizzare le
vendite di tali pillole.
Inutile dire che i modi alternativi di intendere
o di curare le malattie ed abbassare le stime
dei numeri di persone ritenute "malate" vengono
sempre più spesso spazzati via da ondate di
campagne pubblicitarie delle case farmaceutiche,
aiutate da mass media affamati di titoli dal
sapore tragico ed allarmante.
Posto che l'obiettivo primario sia quello di
migliorare la salute delle persone, non è lecito
chiedersi come mai almeno una parte dei
miliardi investiti per l'acquisto di costosi
farmaci non venga piuttosto spesa in campagne
contro il fumo o eventi che esortino a fare più
movimento e a migliorare la propria dieta ?
L'industria farmaceutica intanto si difende,
definendo le proprie campagne promozionali come
un prezioso mezzo per fare chiarezza su malattie
fraintese e fornire informazioni qualificate sui
nuovi medicinali.
Ma queste campagne sono tutt' altro che
istruttive, al contrario, non fanno che offrire
una visione distorta delle cause di ogni singola
affezione esaltando i "benefici" dei farmaci e
ridimensionandone i rischi.
Dove finiscono dunque la responsabilità nei
confronti della comunità ed il dovere di
contribuire positivamente alla salute di ogni
individuo ?
Prendiamo come esempio il caso del
Thimerosal, composto che
viene utilizzato come
conservante nella preparazione dei
vaccini e
delle soluzioni disinfettanti.
Alla fine degli anni '90,sulla base di diversi
esperimenti effettuati, si è ipotizzato che ci
fosse una forte connessione tra il Thimeriosal e
l'insorgenza di disturbi autistici nei bambini
eppure, nonostante l'avvertimento di diversi
ricercatori e professionisti, l'OMS
(l'Organizzazione Mondiale della Sanità) non
ne sconsiglia l'uso ed in Italia è ancora
presente in numerosi
vaccini.
Purtroppo sono numerosi i farmaci che, come il
thimerosal, nonostante gli evidenti danni che
possono causare, continuano rimanere sul mercato
!
Cosa si può fare, dunque
? Bisognerebbe innanzitutto cambiare le regole.
Le industrie intenzionate a immettere un nuovo
farmaco sul mercato dovrebbero poter,
innanzitutto, dimostrare che tale farmaco sia
meglio di quelli già esistenti e non che si
tratta dell'ennesima pillola di
placebo.
Ma per le riforme, si sa, ci vuole tempo e
intanto i medici continuano a prescrivere
farmaci anche per disturbi lievi. Allora sono i
pazienti a doversi informare, chiedere
chiarimenti ai propri medici, domandare se sia
proprio necessaria l'assunzione di un
medicinale.
Certe volte è sufficiente cambiare un po' lo
stile di vita. Senza contare che la maggior
parte dei disturbi, come sono venuti, tante
volte vanno via da soli.
By Ada Insigne -
16/09/2006
-
Tratto da:
http://satirarte.splinder.com
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