I
MEMI
La Memetica è una nuova scienza ed è la scienza
dei Memi, il vero, invisibile DNA della società
dell'informazione.
La Memetica fu introdotta da Richard Dawkins,
nel suo bestseller The Selfish Gene - 1976
(trad. italiana: Il Gene Egoista, Zanichelli,
1982). A partire dalla pubblicazione, di quei
libri, si è sviluppata questa disciplina che si
basa sull'applicazione dell'algoritmo evolutivo
darwiniano.
vedi: Corpo di Dolore
+
CONFLITTI
SPIRITUALI IRRISOLTI
+
STRESS = MALATTIA
+
PsicoNeuroEndocrinoImmunologia
vedi anche:
Modelli mentali
Virus della mente
tradotto in sette lingue, cult book
statunitense, è l'avvincente viaggio nel mondo
della memetica di un eclettico e geniale autore:
Richard Brodie, assistente personale di
Bill Gates negli anni della
folgorante ascesa di Microsoft, poi divenuto uno
straordinario, ironico e accattivante
comunicatore e studioso di memetica.
La memetica è una disciplina che si inscrive
all'interno degli studi sul "contagio sociale".
Essa ci permette di analizzare ogni tipo di
pratica sociale da un nuovo punto di vista, ciò
attraverso l'attività di replicazione e
diffusione da parte del sistema imperante dei
memi all'interno della società, per cercare di
condizionare gli umani.....
I "memi" su
applicati, cioe' messi in pratica nella vita
quotidiana, siccome contengono errori ben
precisi (comportamentali), producendo "dolore" =
immagini mentali e quindi divengono quasi
immediatamente (quando vissuti) degli "engrams",
nella mente di coloro che li accettano cosi'
come sono inviati dalla scuola, universita',
mass media, radio TV, films, propaganda, ecc.
ENGRAMS (circuiti mentali errati che
bloccano la mente in situazioni di dolore e di
incapacita' all'azione della soluzione del
problema; sono veri e propri virus della mente)
Quale autore e
consulente di questo Portale (non sono
Scientologo) li chiamo anch'io cosi', anche
se il nome deriva da una parola coniata ed
utilizzata dalla
Chiesa di Scientology
La mente reattiva
(parte della mente non razionale) non
immagazzina ricordi così come noi li conosciamo.
Immagazzina particolari tipi d’immagini mentali,
detti engram.
Questi ultimi sono registrazioni accurate fin
nel minimo dettaglio, di ogni percezione
presente in un momento di parziale o totale
“incoscienza”.
Ecco un esempio di engram: una donna riceve uno
schiaffo e cade a terra “inconscia”. Viene presa
a calci su un fianco, le viene detto che è una
bugiarda, che è una buona a nulla, che è
volubile. Nel frattempo cade una sedia, c’è un
rubinetto che perde in cucina e un’auto passa in
strada.
L’engram contiene una registrazione senza
interruzioni di tutte queste percezioni.
Questa la definizione che
Dianetica -
Chiesa di Scientology fornisce e che
noi accettiamo come utile, per capire e
diffondere i vari meccanismi della
mente...che alle volte mente.... -
vedi
Cervello
Possono essere eliminati con particolari
tecniche di
autiting-confessione effettuati in
stato di rilassamento.
Commento NdR:
esempio_ "i vaccini fanno bene" - "le
Vaccinazioni salvano dalle malattie" sono
MEMI pericolosissimi perche' i
Vaccini
iniettano nel corpo
sostanze tossiche che creano
immunodepressioni e
mutazioni genetiche
piu' o meno occulte, a TUTTI i vaccinati, e
generano il
mercato dei malati attraverso il
Terrorismo PsicoMediatico.
Promemoria:
Tutti gli organi che ci compongono, (cervello,
ghiandole endocrine, muscoli, ecc., sono formati
da
tessuti (anche il
sangue e’ un tessuto liquido) e
quindi da
cellule, che debbono essere
nutrite con sostanze vitali e
nobili.
Quindi e' dall'alimentazione,
in particolar modo il
Crudismo e dalla eventuale
supplementazione di
ossigeno, di
minerali e
vitamine,
enzimi
e
flora batterica, che occorre iniziare
il riordino dalla
malattia od il mantenimento della
perfetta salute.
Ma contemporaneamente occorre lavorare su di se
con attenzione ai propri comportamenti
Etici
ed ai propri "engrams" (errori,
conflitti spirituali anche dovuti alla
disinformazione acquisita) e da quei "fatti ed
esperienze di dolore e quindi molto emotivi"
memorizzati del passato piu' o meno remoto,
nella mente, questo per eliminare l'emotivita'
in essi racchiusa ed il conseguente
corpo di dolore,
che impedisce di vivere le situazioni simili in
modo leggero e non intenso od addirittura molto
sofferto e/o bloccato.... e per fare cio' la
tecnica della "confessione"
(non quella dei religiosi cattolici) e' molto
utile......
Le
esperienze a cui siamo sottoposti rilasciano
segni chimici sul DNA di un individuo,
permettendone la trasmissione ai discendenti.
I ricercatori della
McGill University hanno mostrato che
esperienze maturate nell'arco della vita, come
alcolismo, mal nutrizione o l'esposizione alla
violenza, possono provocare dei mutamenti a
livello epigenetico. Esistono, infatti, gruppi
di molecole deputati all'attivazione dei geni,
che stanno appunto "sopra" il DNA (dal gr.
epì). Sottoposti allo stress delle esperienze
che viviamo, queste molecole cambiano
posizione, provocando un cambiamento dei geni
attivati, senza che avvenga nessuna mutazione
del DNA, se l’esperienza contro natura non
diviene cronica, cioe’ continua a ripetersi.
Uno dei principi della
Medicina Naturale e' questo: "Cio'
che NON si Esprime, si
Imprime sull'organismo" !..significa
che una volta impresso nel fisico il Conflitto
Spirituale va risolto, contemporaneamente al riordino
delle funzioni
metaboliche cellulare nei tessuti colpiti dal
Conflitto Spiritual-Biologico.
Il Conflitto Spirituale Irrisolto
blocca l'entrata e l'uscita delle energie
Universali (informazioni) dai 7
Ciakra,
e da e per il
DNA, quindi la vera Terapia e' l'eliminazione del blocco
risolvendo il Conflitto e quindi riattivando l'entrata e
l'uscita (la ccomunicazione dell'informazione e quindi
la respirazione energetica) dell'organismo per
mezzo dei
Ciakra.
La
malattia e la sofferenza, come abbiamo già
affermato, sono la conseguenza dei Conflitti
Spirituali
irrisolti,
che “scendono dal cielo dello
Spirito” nella
”terra fisiologica” e quando trovano il
Terreno
adatto (la
matrice), proliferano
generando
il corpo del
conflitto, la malattia, in altre parole l’azione
del male, cioè dell’ignoranza. Ciò significa
che ogni conflitto irrisolto quindi, tende a
scendere nel corpo fisico ed a fissarsi
nell’organo bersaglio collegato all’archetipo
conflittuale.
Paure ? Scienziati
scoprono come cancellarle
– 23 Set. 2012
Le
memorie emozionali recenti, come per esempio la
paura, possono essere cancellate dal
cervello.
Un possibile concreto aiuto a chi soffre di
fobie, attacchi di panico e stress
post-traumatico
Pubblicato su
Science è un fantascientifico studio
che suggerisce come sia possibile cancellare dal
cervello le memorie emozionali recenti
come la paura. Una scoperta che potrebbe
rappresentare un decisivo passo avanti nella
comprensione dei meccanismi sottesi alla memoria
e le emozioni.
Thomas Ågren, dottorando presso il
Dipartimento di Psicologia dell’Università di
Uppsala, ha dimostrato in un esperimento
come sia possibile cancellare dal cervello le
memorie emozionali di nuova formazione. Sotto la
supervisione dei professori Mats Fredrikson e
Tomas Furmark, il ricercatore si è basato
sull’idea che quando si sperimenta o si impara
qualcosa di nuovo si attivano delle proteine che
vanno a promuovere un processo di consolidamento
che, a sua volta, serve per creare la memoria a
lungo termine.
Quando cerchiamo di ricordare questo qualcosa,
la memoria diviene per un po’ instabile,
tuttavia un altro processo di consolidamento la
ristabilizza.
Il richiamo successivo di questo ricordo diventa
così non il risultato di ciò che è realmente
accaduto ma, piuttosto, il ricordo di ciò che
abbiamo rammentato l’ultima volta che vi abbiamo
pensato.
Il segreto dunque sta proprio qui: interrompendo
il processo di riconsolidamento che segue l’atto
di ricordare si sarebbe in grado di influenzare
il contenuto della memoria.
Per verificare se e come fosse possibile
interrompere questo processo di riconsolidamento
i ricercatori hanno reclutato un gruppo di
volontari che sono stati sottoposti a una serie
di esperimenti.
Nel primo esperimento gli autori hanno mostrato
ai partecipanti un’immagine neutra accompagnata
in contemporanea da una scossa elettrica. Questo
abbinamento ha permesso di provocare paura nei
partecipanti e, al tempo, di creare un ricordo
pauroso.
La seconda fase prevedeva l’attivazione di
questo ricordo emozionale di paura. Ciò è stato
fatto mostrando di nuovo l’immagine, senza
tuttavia l’accompagnamento della scossa. La
ripresentazione più volte della stessa immagine,
senza la scossa, ha permesso di interrompere il
processo di riconsolidamento della memoria in
metà dei partecipanti. L’altra metà dei
partecipanti invece ha potuto completare il
processo di riconsolidamento poiché si è dato
loro il tempo che questo avvenisse prima di
mostrare nuovamente l’immagine.
I risultati finali hanno permesso ad Ågren di
scoprire che nel gruppo cui era stato interrotto
il processo di riconsolidamento si era
interrotta anche l’associazione paura/immagine,
ossia vedendo l’immagine che in un primo momento
evocava la paura, dopo non accadeva più e
l’immagine, per le sue caratteristiche di
neutralità, restava ciò che era senza provocare
paura. La stessa memoria, per così dire, restava
neutra.
Le reazioni misurate nel gruppo che non mostrava
più paura sono state supportate da scansioni a
risonanza magnetica (MRs) che hanno mostrato
come la memoria emozionale recente fosse
scomparsa dall’area del cervello deputata alla
memorizzazione di eventi paurosi: l’amigdala nel
lobo temporale.
"Questi risultati possono essere un importante
passo avanti nella ricerca sulla memoria e la
paura. Infine le nuove scoperte potrebbero
portare a migliori metodi di trattamento per i
milioni di persone nel mondo che soffrono di
problemi di ansia come le fobie, lo stress
post-traumatico, gli attacchi di
panico",
conclude Ågren.
[lm&sdp] – tratto da 3.lastampa.it
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La fabbrica dei
memi
Sono
particelle di trasmissione culturale: creano
mode e precisano strategie. La loro diffusione
determina il successo di alcune idee. E non di
altre...
Vi è mai capitato di
essere in balìa dei vostri pensieri ? Di essere
campo aperto per scorribande di idee, flash
mentali, inezie e divagazioni di ogni genere che
vi tempestano le sinapsi inducendole a lavorare
senza un effettivo vantaggio per voi ?
Certo che vi è capitato, come a tutti. E di non
riuscire a fermare questo flusso che si
autoalimenta, che si infittisce razziando tra
tutto quello che durante la giornata vi ha
bombardato la vista e l'udito ?
Magari sono cose senza senso, immagini e parole
captate senza prestar loro alcuna reale
importanza, ma che poi si riaffacciano, tentano
di sopravvivere, di assumere un ruolo, una vita
più duratura nella mente ?
Soltanto per avere la possibilità prima di
insediarsi in voi, poi di farsi comunicare, di
duplicarsi, attraverso la vostra voce o il
vostro comportamento, un gesto, una ripetizione,
un atto che le faccia riemergere in superficie,
che le pubblicizzi, che offra loro l'opportunità
di espandersi, propagarsi, contagiare gli altri
?
Ebbene, in questi casi avete la diretta
percezione di essere infestati dai "memi", o
meglio: da virus della mente che tentano di
catturare la vostra attenzione, polarizzandola
su di loro, insistentemente, per utilizzarvi
come veicoli di trasmissione, casse di risonanza
e "untori" verbali a esclusivo vantaggio della
loro replicazione in ulteriori "nidi" mentali.
Ma cosa sono questi memi ?
Pensate al Dna, al codice genetico custodito in
ogni nostra cellula, la ricetta fondamentale
della vita che ha consentito la nostra
"fabbricazione" biologica: ecco, il meme non
sarebbe altro che l'unità di informazione
culturale e mentale analoga al gene che, in
milioni di esemplari in continua ricombinazione,
costituirebbe la nostra mente, durante il
percorso esistenziale che affrontiamo giorno per
giorno, anno dopo anno. I memi formerebbero una
specie di doppia elica fatta di pura
informazione in perfetto stile "digitale",
ovvero una catena di istruzioni per attuare
comportamenti, per prendere decisioni, per
esprimere convinzioni e credenze, per formulare
opinioni, per seguire mode e perfezionare
strategie e ideologie di tutte le fogge.
Insomma, i veri protagonisti della scena, gli
attori principali del lungometraggio sociale e
culturale su questo pianeta. Un vero e proprio
groviglio di "parassiti" che non farebbero altro
che scorrazzare tra le teste delle persone,
ricche e spiantate, colte e analfabete, giovani
e attempate, sotto ogni latitudine e in ogni
remoto angolo del globo, perfino tra gli
aborigeni sperduti e non ancora contaminati dal
contatto con il mondo consumista e
ipertecnologizzato.
Il termine se l'è inventato trenta anni fa
Richard Dawkins - zoologo britannico strenuo
difensore della teoria darwiniana - coniandolo
su ispirazione dei termini memoria + mimesis (in
greco antico "imitazione") e inserendolo tra le
pagine del suo best-seller, Il gene egoista.
Nel saggio del 1976 Dawkins sosteneva come i
geni siano i veri fautori dell'evoluzione
naturale sul pianeta Terra, molto più di
individui e specie, e come la selezione naturale
agisca, guarda caso, al loro livello biologico,
premiando le configurazioni genetiche che
forniscono agli esseri viventi dei tratti
particolarmente adatti al contesto ambientale,
favorendo così implicitamente la loro corsa
senza fine verso l'immortalità.
E il meme in tutto questo discorso fungerebbe da
alter ego genetico nel brodo primordiale della
cultura. Sì, perché queste particelle senza
scopo e senza alcuna volontà antropomorfica,
sono istintivamente proiettate verso la
sopravvivenza, e farebbero di tutto per invadere
una nuova mente proprio attraverso il potere
straordinario, così immediato per la nostra
specie, dell'imitazione: il desiderio morboso di
emulare tutto e tutti, per stare al passo coi
tempi, per apparire migliori, per sfruttare idee
e comportamenti che negli altri sembrano così
vincenti. In tal modo esplodono periodicamente
epidemie memetiche di proporzioni globali nei
più diversi settori della società: pensate
soltanto alle mode estive che imperversano sulle
spiagge, non ultima la febbre del Sudoku, che ha
tutti i caratteri di un fenomeno squisitamente
memetico. E, in pratica, come funziona il
meccanismo di diffusione dei memi ?
Perché alcune idee, prodotti, mode si affermano
con successo mentre altri non riescono neppure a
emergere in superficie? Perché siamo ferocemente
contagiati da banalità quotidiane e raramente
prestiamo attenzione a fatti e comportamenti che
invece potrebbero essere più utili e
interessanti ?
Domande senza prezzo, certo, a cui ogni
pubblicitario, ogni azienda, vorrebbe oggi
rispondere con certezza, con cognizione di
causa, ipnotizzando milioni di teste pensanti e
sbaragliando ogni tentativo di concorrenza. Ma
non crediate che sia poi così difficile
rispondervi.
Prima di tutto è importante cambiare
prospettiva: accogliere il punto di vista del
meme, non pensare più secondo il principio di
razionalità, in chiave umana nel preferire
qualcosa a qualcos'altro, ma accettare piuttosto
il fatto che siamo "pilotati", meglio ancora,
infettati da potenti agenti virali, complessi di
memi che, uniti per sopravvivere, contagiano le
persone senza che queste ne siano effettivamente
consapevoli.
Come si misura poi il tasso di infettività di
questi memi? Semplice: in base a quanto essi
"spingono" sui nostri atavici tasti biologici
che ci portiamo emozionalmente e mentalmente
dentro sin dalla nascita, esemplari della specie
umana cablati da madre natura in un ben
determinato modo, malgrado tutta la complessità
culturale che oggi ci circonda. Questi pulsanti
ce li abbiamo in testa: sesso, potere e
sopravvivenza, grandi bacini di attrazione della
nostra vita, la fanno da padroni. Ed è proprio
lì che nascono e si alimentano le lusinghe dei
memi, per far breccia nel cuore e nella mente di
ognuno di noi, riuscendovi il più delle volte,
da migliaia di anni.
Seguendo dei trucchetti precisi e sempre validi,
come calcare sull'unicità e l'originalità -
meglio se non troppo innovativa -, sul valore
nostalgico, il coinvolgimento emotivo, le
associazioni con altre idee ed eventi positivi,
sull'empatia e la personificazione del prodotto
o servizio immessi sul mercato. Tutte
caratteristiche che, se opportunamente
ingegnerizzate in chiave memetica, fanno subito
percepire l'azione della selezione culturale:
un'opera incessante quanto invisibile, che
struttura il nostro universo di significato,
ricco di innumerevoli tentazioni di consumo
quotidiane che, a loro volta, incarnano miriadi
di memi pronti a farsi assumere come "credo" di
turno o "modo di essere" contemporaneo. Noi
siamo i nostri memi e loro stessi ci
costituiscono per quello che siamo, in un
perfetto gioco simbiotico, analogamente a quello
che accade a livello biologico per le
combinazioni di triplette presenti sulla doppia
elica dell'acido deossiribonucleico.
La "ricetta" è sempre il punto di partenza di un
processo che via via produce un effetto
irreversibile, l'individuo, fatto di carne e
memi, una macchina da riproduzione a duplice
livello: fisico e mentale. E i gruppi di memi
che guarda caso meglio si diffondono sono sempre
quelli che godono di una "collosità" contagiosa
di prim'ordine, che scatenano reazioni di
imitazione immediata nei gruppi più ristretti,
nelle ormai famose "reti sociali": quegli umani
"small world" (piccoli mondi) che, grazie ai
pochi opinion leader che fungono da
super-connettori e primi adottatori di nuove
mode, permettono con relative facilità e
velocità la propagazione di queste colonie di
memi egoisti.
Lo stanno ben capendo le multinazionali di tutto
il pianeta che ora, più che mai, cominciano ad
affidarsi al passaparola digitale tra amici e
conoscenti, piuttosto che continuare a
bombardare i potenziali clienti con le
classiche, quanto ormai inefficaci e
anacronistiche campagne pubblicitarie di massa.
Individuare quei pochi leader, sintonizzarsi su
di loro per convincerli a ospitare i memi
giusti, per diffondere la "buona novella" del
loro brand. Facendola passare come gioco o
divertente video su Internet, che all'apparenza
poco o nulla avrebbe a che fare con esplicite
manovre di marketing spinto. Ecco uno dei
segreti del marketing memetico.
Un esempio per tutti ? Andatevi a vedere
www.subservientchicken.com.
Siamo dunque nell'epoca dei memi. Un'età in cui
la nostra vita ha a che fare ogni giorno con
l'informazione a ogni livello della realtà, e in
cui stiamo sempre più capendo che è lei, appunto
l'informazione, a vivere per noi, con noi e in
noi. Arredandoci la mente e permettendoci di
essere umani, proprio per replicarla senza posa.
Anche con il rischio di vedere le tremende
conseguenze di memi nocivi per l'umanità
all'opera su aerei dirottati e in vagoni delle
metropolitane. *Francesco Ianneo (Roma, 1968) è
dottore di ricerca in Filosofia con indirizzo
epistemologico. Formatore e consulente
aziendale, ha appena pubblicato per Castelvecchi
Memetica, un libro sulla teoria delle idee
contagiose. I suoi attuali interessi
professionali analizzano come si innescano le
epidemie di acquisto e la propagazione di mode e
tendenze, attraverso strategie mirate di
marketing virale. È ideatore di un workshop su
Teoria e Pratica Memetica rivolto a privati e ad
aziende.
http://memetica.interfree.it
By Francesco Ianneo - Tratto da: dweb.repubblica.it
IMPORTANTE
Una delle regole della
Medicina Naturale e' questa: "una
scopata al giorno toglie il medico di
torno...", cio' significa che un buon e sano
sesso, fatto con gioia nella coppia
(meglio se maschio + femmina) e NON di nascosto,
scaricando le tensioni emotive-mentali, evita lo
stress intenso e quindi la salute ne
trae beneficio, il contrario porta comunque
facilmente verso la
malattia, prima mentale e poi fisica
!
Studio
finlandese rivela come le Emozioni si manifestano nel
corpo modificandolo
Le RICERCHE
MOSTRANO un NESSO fra
MICROBIOMA
Intestinale (intestino)
e
CERVELLO - 09/01/2015
Chiamate collettivamente microbioma, le migliaia
di miliardi di microbi che abitano il corpo
umano vivono principalmente nell’intestino, dove
ci aiutano a digerire il cibo, a sintetizzare le
vitamine e a difenderci dalle infezioni. Ora,
recenti ricerche sul microbioma hanno dimostrato
che la sua influenza si estende ben oltre l’intestino,
fino ad arrivare al cervello. Negli ultimi 10
anni, vari studi hanno collegato il
microbioma intestinale a una serie di
comportamenti complessi, come umori ed emozioni,
appetito e ansia.
Il microbioma intestinale sembra contribuire al
mantenimento della funzionalità cerebrale, ma
non solo: potrebbe anche incidere sul rischio di
disturbi psichiatrici e neurologici, fra cui
ansia,
depressione e
autismo. Una delle modalità più
sorprendenti con cui il microbioma influisce sul
cervello è durante lo sviluppo.
“Esistono delle finestre evolutive critiche in
cui il cervello è più vulnerabile poiché si sta
preparando a rispondere al mondo circostante”,
spiega Tracy Baie, docente di neuroscienze
presso la facoltà di veterinaria dell’Università
della Pennsylvania. “Così, se l’ecosistema
microbico della madre si modifica - per esempio
a causa di infezioni, stress o diete - ciò
cambierà il micro bioma intestinale del neonato,
e gli effetti possono durare tutta la vita.”
Altri ricercatori stanno esplorando la
possibilità che il microbioma abbia un ruolo
nelle malattie neurodegenerative come
l’Alzheimer e il Parkinson.
Fonte: MedicalXpress.com :
http://tinyurl.com/kaa2j36
Commento NdR: ma cio’ puo’ accadere anche
e non solo per i
vaccini che il neonato subisce dai
due, tre mesi in avanti…infatti se una
madre ha delle
amalgami dentali in bocca (contengono
mercurio) il neonato potra’ subire delle
conseguenze anche gravi.
Infine vi sono i
Batteri detti "Psicobiotici" - vedi:
Spirito
Cosa sono gli psicobiotici ?
Sono probiotici che alterano la
mente,
e i ricercatori affermano che possono
migliorare l’umore, diminuire l’ansia
e la
depressione
e apportano molti
altri benefici. I probiotici sono microrganismi
vivi che sono simbiotici con i
batteri intestinali positivi e che riescono
ad arrivare nell’intestino integri. Ad esempio i
fermenti dello yogurt non sono considerati
probiotici perché muoiono appena entrano in
contatto con i succhi gastrici non sopportandone
l’acidità.
Fino a qualche anno fa era difficile credere che
alterando i
batteri nell’intestino, si potesse gestire
meglio lo stress, migliorare
l’umore, e anche
curare ansia o depressione. Eppure ci sono
moltissime ricerche scientifiche pubblicate da
vari ricercatori in tutto il mondo che
riguardano la connessione
intestino-cervello e che stanno dimostrando
proprio questo.
Ora sappiamo che è possibile modificare i batteri
intestinali in modo da influenzare
positivamente l’umore e la funzione del
cervello. Uno dei principali modi è quello di
assumere gli psicobiotici.
Gli psicobiotici sono organismi vivi che, se
ingeriti in quantità adeguate, producono un
beneficio per la salute nei pazienti affetti da
malattie psichiatriche.[1] Questa definizione,
coniata nel 2013, è troppo limitante se ci si
basa sulla più recente ricerca che dimostra che
non c’è bisogno di avere una depressione
clinica, un disturbo d’ansia, o qualche altro
disturbo psichiatrico affinché gli psicobiotici
influenzino positivamente il cervello.[2] Chi
soffre di stress cronico, depressione, o di
ansia ha il potenziale per beneficiare di questa
classe di probiotici.
Come gli psicobiotici agiscono sul
cervello
1. Uno dei modi per cui questi probiotici
“alterano la
mente” è attraverso la loro capacità di
produrre vari composti biologicamente attivi,
come i neurotrasmettitori. Diverse
molecole con funzioni neuroattive come l’acido
gamma-amminobutirrico (GABA), la serotonina, le
catecolamine e l’acetilcolina possono essere
prodotti dai batteri intestinali.[3] Quando
questi neurotrasmettitori sono secreti
all’interno dell’intestino, possono attivare
cellule all’interno del rivestimento epiteliale
che a loro volta rilasciano molecole che
stimolano la funzionalità cerebrale e
influenzano il comportamento.
2. Una seconda modalità attraverso cui gli
psicobiotici agiscono sul cervello è esercitando
effetti sul sistema di risposta allo stress del
corpo, che coinvolge il cervello e le ghiandole
surrenali.[4] Questo sistema, noto come asse
ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), diventa
disfunzionale in caso di stress cronico o
malattia. Quando si verifica una disfunzione
dell’asse HPA, la produzione ritmica di
cortisolo e di altri ormoni legati allo stress
diventa perturbata. Questo potrebbe svolgere un
ruolo centrale nel provocare disturbi dell’umore
e problemi cognitivi.[5]
3. Un terzo modo per cui gli psicobiotici
possono agire sul cervello è attraverso la loro
azioni anti-infiammatoria.[6]
I livelli cronicamente elevati di infiammazione
in tutto il corpo e nel cervello sono ormai noti
essere una delle principali cause della
depressione e di altri disturbi dell’umore e
cognitivi. Questa infiammazione può derivare
dall’intestino, e alcuni psicobiotici
apportare i loro effetti benefici nel cervello
abbassando l’infiammazione.
Quali probiotici sono psicobiotici ?
La ricerca sta cominciando a identificare quali
probiotici abbiano effetti sul sistema nervoso e
quali siano questi effetti.
Negli studi effettuati in persone sane, diversi
psicobiotici hanno dimostrato di migliorare
l’umore e la funzione cognitiva e di diminuire i
sintomi di stress e ansia. Alcuni psicobiotici
hanno anche dimostrato di curare la depressione,
l’ansia, e altri problemi di salute mentale e
cognitivi nei pazienti con disturbi psicologici
e / o altre condizioni mediche.
Psicobiotici per la
depressione e l’ansia
E’ stato effettuato uno studio clinico su
pazienti con disturbi depressivi maggiori, in
cui alcuni hanno assunto integratori prebiotici,
altri un placebo per otto
settimane.[7] L’integratore prebiotico era
costituito da Lactobacillus acidophilus,
Lactobacillus casei, Bifidobacterium bifidum (2
miliardi di CFU ciascuno). Dopo otto settimane,
i pazienti che hanno ricevuto il probiotico
avevano diminuito in modo significativo i
punteggi totali sulla Beck Depression Inventory,
un test ampiamente utilizzato per misurare la
gravità della depressione, rispetto ai pazienti
che avevano assunto il placebo. Inoltre, avevano
una significativa diminuzione della
infiammazione sistemica come misurato dal hs-CRP,
i livelli di insulina erano significativamente
più bassi, si era ridotta la resistenza
all’insulina, e si era verificato un
significativo aumento di glutatione, un
antiossidante.
Altri psicobiotici hanno conseguenze benefiche
sull’umore e sui sintomi di ansia, ma anche in
persone senza questi disturbi. In uno studio per
analizzare i possibili effetti su ansia,
depressione, stress in volontari sani, è stato
utilizzato un probiotico che contiene Lactobacillus
helveticus r0052 e Bifidobacterium longum
R0175 (Probio’Stick®), ed è stato dimostrato
che esso aveva alleviato lo stress psicologico,
in particolare la depressione, la rabbia,
l’ostilità, e l’ansia quando assunto per 30
giorni.[8] I ricercatori hanno concluso che L.
helveticus r0052 e B. longum R0175 hanno effetti
psicologici benefici nei soggetti sani. Possono
contribuire a rafforzare l’umore e alleviare
l’ansia nelle persone affette da varie malattie
croniche.
Lo stesso probiotico studiato sopra (Lactobacillus
casei ceppo Shirota) è stato utilizzato in un
altro studio controllato con placebo nei
pazienti con sindrome da stanchezza
cronica.[9] I pazienti sono stati divisi in
gruppi in cui uno ha ricevuto 24 miliardi di
unità formanti colonie di Lactobacillus casei,
ceppo Shirota e un altro un placebo al giorno
per due mesi. Le persone che avevano assunto il
probiotico avevano una significativa diminuzione
dei sintomi di ansia. Molti psicobiotici
supplementari hanno dimostrato di poter curare
la depressione e l’ansia in studi su animali. Il
Lactobacillus plantarum, ceppo PS128, per
esempio, è noto per l’effetto di aumentare la
dopamina e la serotonina e di diminuire i
comportamenti di depressione nei topi.[10]
Nei topi depressi che sono stati sottoposti a
stress precoce, questo stesso psicobiotico
diminuisce il cortisolo, normalizza il sistema
di risposta allo stress (HPA), e diminuisce la
depressione.[11] Sia il Bifidobacterium longum e
sia il Bifidobacterium breve riducono l’ansia e
migliorano le prestazioni nei test cognitivi nei
topi.[12] [13]
Psicobiotici per lo stress
E’ stato anche dimostrato che gli psicobiotici
aiutano le persone e gli animali sottoposti a
stress. Una bevanda di latte fermentato (kefir)
contenente il Lactobacillus casei, ceppo Shirota, ha
impedito un aumento di cortisolo ed ha aumentato
i livelli di serotonina negli studenti di
medicina stressati.[14] Inoltre, la bevanda
probiotica ha diminuito i sintomi fisici legati
allo stress come dolore addominale e sintomi del
raffreddore.
Gli autori dello studio hanno concluso che
l’assunzione di Lactobacillus casei, ceppo
Shirota “può esercitare effetti benefici per
prevenire l’insorgenza di sintomi fisici nei
soggetti sani esposti a situazioni di stress.”
Il Lactobacillus helveticus NS8 è stato
confrontato con l’SSRI (citalopram) nei ratti
con depressione, ansia e disfunzioni cognitive a
causa dello stress cronico.[15] Il prebiotico ha
funzionato meglio del citalopram nel ridurre
l’ansia indotta da stress, depressione e
disfunzioni cognitive. Esso ha abbassato il
cortisolo e riportato i livelli di serotonina e
di altri neurotrasmettitori cerebrali alla
normalità.
Altri probiotici contenenti Lactobacillus
helveticus hanno anche dimostrato, in studi
condotti su animali, di poter ridurre la
depressione legata allo stress e all’ansia,
influenzando la serotonina, il cortisolo, e
altri composti neuroattivi.[16]
Ad esempio, il Lactobacillus helveticus
r0052 combinato con il Lactobacillus rhamnosus
R0011 ha normalizzato i comportamenti simili
all’ansia e le carenze di apprendimento e di
memoria nei ratti immuno-deficienti con
disfunzioni dell’asse HPA.[17]
Alcuni prebiotici sono anche psicobiotici ?
I prebiotici possono anche agire come importanti
regolatori dell’umore e della funzione del
cervello. I prebiotici non sono organismi vivi
come i probiotici, ma sono sostanze vegetali che
stimolano la proliferazione dei batteri positivi
intestinali.
In un recente studio è stato dimostrato che essi
riducono la secrezione dell’ormone dello stress,
il cortisolo, e migliorano l’elaborazione
emotiva in volontari sani. I partecipanti hanno
ricevuto uno dei due prebiotici
(frutto-oligosaccaridi, FOS, o
Bimuno-galactooligosaccharides, B-GOS) oppure un
placebo (maltodestrine) al giorno per tre
settimane. I livelli di cortisolo al mattino
erano significativamente più bassi dopo
l’assunzione B-GOS rispetto a chi aveva assunto
il placebo. I partecipanti che avevano assunto
B-GOS hanno anche mostrato aumenti positivi
sulla vigilanza e attenzione, che è
un’indicazione che il prebiotico ha avuto
effetti anti-ansia. Nessun effetto è stato
trovato dopo la somministrazione di FOS.[18]
Le persone con l’intestino
irritabile spesso hanno l’ansia e / o
depressione, condizioni correlate direttamente
con la disbiosi e
con la diminuzione dell’attività intestinale e
della diversità microbica.[19] Uno studio ha
trovato che una miscela prebiotica contenente
galactooligosaccaride ha dato benefici
sull’ansia nella sindrome dell’intestino
irritabile.[20] Il trattamento giornaliero con
questa miscela per 4 settimane ha ridotto i
punteggi di ansia e ha avuto un notevole impatto
positivo sulla qualità della vita.
Conclusione
Nel complesso, i risultati di questi studi
dimostrano che gli psicobiotici hanno il
potenziale di avere un impatto positivo sulla
funzionalità del cervello, sul miglioramento
dell’umore, sul trattamento della depressione e
dell’ansia, e aiutano a gestire lo stress. I
migliori psicobiotici ed i relativi dosaggi
devono ancora essere determinati. In generale
sono raccomandati almeno 10 miliardi di CFU al
giorno per la maggior parte dei probiotici, tra
cui gli psicobiotici, ma possono anche essere
utili apporti superiori o inferiori. Basta fare
una prova per almeno un mese prima di decidere
se funzionano o meno.
La
chiave della salute è nel nostro intestino e
gli antichi di ogni tradizione lo sapevano
benissimo. Ippocrate, padre della medicina
moderna, ha detto 2400 anni fa: “Tutte
le malattie hanno origine nell’intestino“.
Commento NdR: anche e pur rispettando gli
autori dello studio, precisiamo: non e' che un
singolo batterio influisce sulla psiche, ma e'
l'insieme sinergico di TUTTI i
batteri autoctoni della flora intestinale,
il microbioma, che permette al soggetto di avere
una
psiche / mente lucida ed attenta,
senza distrazioni dai malesseri causati dalle
alterazioni della flora foriera di qualsiasi
danni o
ammalamento.
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Tratto da dionideam.it
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